Paura sul Monte Bove: escursionista cade e resta sospeso, soccorso nella notte a Frontignano di Ussita – VIDEO

Attimi di terrore in quota sul Monte Bove, nei pressi di Frontignano di Ussita, dove un’escursione si è trasformata in una drammatica operazione di salvataggio notturna ad alta difficoltà. Un alpinista 51enne di Ancona è precipitato durante una scalata in cordata, rimanendo sospeso nel vuoto per oltre otto ore. L’uomo è stato salvato grazie a un’operazione complessa e coordinata condotta dal Soccorso Alpino, dai Vigili del Fuoco e da un elicottero dell’Aeronautica Militare.

La caduta: 15 metri nel vuoto, poi resta appeso alla corda

Erano circa le 19:45 quando è scattato l’allarme. L’uomo, capocordata durante una scalata su una parete rocciosa del Monte Bove, ha perso improvvisamente la presa ed è precipitato per circa 15 metri. Determinante è stato il sangue freddo della compagna di cordata, una 30enne anch’essa di Ancona, che è riuscita a bloccare la caduta con la corda e a lanciare immediatamente i soccorsi.

L’uomo ha riportato fratture al polso, un trauma cranico e ferite alla caviglia. Sebbene cosciente, era impossibilitato a muoversi e in balia del buio e del freddo, sospeso sulla parete in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

Frontignano di Ussita: si attiva la macchina dei soccorsi

L’intervento ha coinvolto 15 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico, tra cui un infermiere, e due squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Visso con mezzi dedicati. Contestualmente è stato allertato il Centro Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, che ha inviato da Cervia un elicottero HH-139B dell’83° Gruppo Search and Rescue del 15° Stormo.

L’elicottero ha prima imbarcato tecnici e sanitari del Soccorso Alpino a Ussita e poi si è diretto verso l’area dell’intervento: una zona altamente impervia, ricca di vegetazione e difficile da raggiungere, soprattutto al buio.

Grazie ai visori notturni (Night Vision Goggle) e a una speciale telecamera Wescam, l’equipaggio militare è riuscito a individuare con precisione il punto in cui si trovavano i due alpinisti.

Il salvataggio in quota: un’operazione ad alto rischio

L’intervento è stato diviso in due fronti: una squadra di soccorritori è arrivata via terra, l’altra si è calata dall’alto grazie al verricello dell’elicottero. La donna, illesa ma sotto shock, è stata portata a valle per prima.

Il ferito resta appeso, sospeso nel vuoto, non sa di preciso l’entità delle sue ferite. Vicino a lui, la compagna di cordata“, recita uno dei rapporti. La situazione era aggravata dalla fragilità della roccia, resa instabile dai terremoti del 2016.

Una volta raggiunto, l’uomo è stato stabilizzato sul posto e successivamente evacuato tramite verricello con l’assistenza di un tecnico del Soccorso Alpino. L’operazione si è conclusa poco dopo le 4 del mattino, oltre otto ore dopo l’incidente.

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