Un weekend che doveva segnare l’avvio sereno della stagione invernale in Alta Lessinia si è trasformato in un caso clamoroso di violazione delle piste da sci. Nonostante la perfetta apertura delle piste di Malga San Giorgio e la grande affluenza di fondisti, due automobili hanno invaso i tracciati innevati, creando panico, indignazione e danni consistenti.
Di seguito la versione approfondita, migliorata e ottimizzata SEO dell’accaduto, con tutti i dati e una spiegazione chiara della località coinvolta.
Dove si trova Bocca di Selva e perché è un’area così sensibile
La località Bocca di Selva, teatro dell’episodio principale, si trova nel cuore dell’Alta Lessinia, nel comune di Erbezzo, in provincia di Verona.
Situata a circa 1.550 metri di quota, è un altipiano tra i più suggestivi del Parco Naturale Regionale della Lessinia, area protetta che si estende tra la pianura veneta e il confine con il Trentino.
È una zona molto frequentata da:
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sciatori di fondo,
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escursionisti,
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ciaspolatori,
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amanti della montagna in tutte le stagioni.
Durante l’inverno, le strade d’accesso — tra cui la celebre Translessinia — vengono chiuse al traffico veicolare per diventare piste dedicate esclusivamente allo sci nordico.
Per questo motivo, l’ingresso di automobili rappresenta un serio problema di sicurezza.
Neve fresca e ottimo avvio di stagione: un weekend rovinato da imprudenze
Negli ultimi giorni la Lessinia ha ricevuto qualche centimetro di neve in più, dopo la prima spolverata del 20 novembre. Questo ha permesso l’apertura delle piste da sci di fondo a Malga San Giorgio (Bosco Chiesanuova), con numerosi abbonamenti già sottoscritti e un grande afflusso di sportivi.
Ma proprio durante il primo weekend bianco della stagione 2025–2026 si sono verificati due episodi gravi.
Prima intrusione: tre chilometri in auto sulla pista innevata “per andare a pranzo”
Domenica, verso le 13.30, un’auto con tre persone a bordo ha superato i cartelli di chiusura stradale imposti dalla Provincia e si è immessa sulla Translessinia, la strada panoramica che in inverno diventa pista da sci.
Il conducente ha percorso tre chilometri sulla neve, lasciando solchi profondi sul tracciato appena battuto.
Alla domanda sul perché fosse entrato, l’uomo — sui quarant’anni — ha risposto:
«…per andare a pranzo».
Gli sciatori presenti sono rimasti sbigottiti, assistendo a una scena tanto pericolosa quanto surreale.
Secondo episodio: auto bloccata sulla neve “perché d’estate si passa sempre”
Nel pomeriggio un secondo automobilista ha ripetuto l’errore: partendo dalla zona di Malga Lessinia, voleva raggiungere Castelberto.
Ha percorso circa 200 metri sulla pista da fondo, prima che la sua auto rimanesse irrimediabilmente bloccata nella neve.
Il giovane conducente, trentenne, si è giustificato dicendo:
«D’estate la faccio sempre questa strada».
Il veicolo è rimasto fermo sulla pista in attesa dei mezzi di soccorso per la rimozione
Danni ingenti e rischio elevato per gli sciatori
I solchi lasciati dai pneumatici hanno compromesso tratti significativi del percorso:
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la pista era appena stata battuta,
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i solchi potevano causare cadute e incidenti,
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sarà necessario un lavoro extra di ripristino.
Gli sciatori sono stati i primi a lanciare l’allarme. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma il pericolo è stato reale.
Denuncia e possibile richiesta danni
I due conducenti sono stati denunciati dai responsabili del Centro Fondo Alta Lessinia.
Come ha spiegato Elio Venturelli:
«Le piste erano appena state battute e loro hanno creato un bel disastro sul sottofondo. Stiamo valutando di richiedere il risarcimento per i lavori necessari».
Un precedente analogo si era verificato a fine della scorsa stagione, quando tre motociclisti avevano percorso le piste con moto da cross.
Segnaletica chiara, ma divieti ignorati
I cartelli che indicano la chiusura della viabilità e l’inizio delle piste sono numerosi e ben visibili.
Nonostante ciò, continuano a verificarsi episodi in cui automobilisti:
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ignorano i divieti,
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sottovalutano i pericoli,
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mettono a rischio sé stessi e gli altri,
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danneggiano aree protette e infrastrutture sportive.



















