Atterra tre volte con l’elicottero sulle piste da sci, sospesa la licenza di volo a Giorgio Oliva

L’atterraggio con un elicottero privato sulle piste da sci si trasforma in un caso nazionale. L’Enac ha disposto, in via cautelativa, la sospensione della licenza di volo di Giorgio Bortolo Oliva, imprenditore bresciano di 66 anni, dopo l’ennesimo episodio avvenuto nel comprensorio sciistico Maniva Ski, in provincia di Brescia.

Si tratta del terzo atterraggio in un solo anno sulle piste da sci, una reiterazione di comportamenti che ha spinto l’Ente nazionale per l’aviazione civile a intervenire con un provvedimento d’urgenza, motivato dalla necessità di tutelare la sicurezza del volo e l’incolumità delle persone presenti nelle aree sorvolate.

Il nuovo atterraggio sulle piste del Maniva

Dopo l’episodio del 13 dicembre, Oliva è tornato nuovamente a planare con il proprio elicottero nelle immediate vicinanze delle piste del Maniva Ski. Anche se, questa volta, l’imprenditore aveva avvisato preventivamente le autorità competenti e la società che gestisce l’area sciistica, ciò non è stato sufficiente a evitare la sospensione della licenza.

A seguito di un’ulteriore segnalazione da parte dell’Arma dei Carabinieri, l’Enac ha infatti emesso «un provvedimento d’urgenza di sospensione della licenza di volo del pilota», specificando che l’azione si inserisce in un procedimento già avviato lo scorso 18 dicembre, dopo un atterraggio effettuato senza le necessarie autorizzazioni.

Il provvedimento dell’Enac e le motivazioni

Secondo quanto comunicato ufficialmente dall’Enac, la misura è «finalizzata alla tutela della sicurezza» e si è resa necessaria perché le condotte del pilota «hanno comportato un pregiudizio per la flight safety e per l’incolumità delle persone presenti presso l’area del sorvolo».

L’ente sottolinea inoltre come il provvedimento d’urgenza sia stato adottato «alla luce della reiterazione delle condotte», ribadendo l’importanza del rispetto delle norme aeronautiche, soprattutto in contesti turistici ad alta affluenza come i comprensori sciistici.

I precedenti: tre atterraggi in un anno

L’atterraggio sul Maniva non rappresenta un caso isolato. Giorgio Oliva, titolare della Olifer, azienda di laminati con sede a Odolo (Brescia), è infatti protagonista di tre episodi distinti:

  • 13 dicembre: atterraggio sul Maniva Ski senza le necessarie autorizzazioni

  • Ultimo episodio: nuovo atterraggio nello stesso comprensorio bresciano

  • Aprile: atterraggio nei pressi degli impianti sciistici di Madonna di Campiglio, sul Grostè

Per quest’ultimo episodio, avvenuto sopra quota 1.600 metri — limite massimo imposto dalla Provincia autonoma di Trento — Oliva era stato sanzionato con una multa di 2.000 euro per aver volato senza autorizzazione.

«Questa volta sono in regola»: le dichiarazioni

“Questa volta sono in regola”, aveva dichiarato Oliva solo pochi giorni prima dell’ultimo atterraggio sulle piste del Maniva. Tuttavia, l’Enac ha ritenuto che la comunicazione preventiva non fosse sufficiente a sanare le criticità legate alla sicurezza del volo e al rischio per sciatori e operatori presenti nell’area.

“Lavoro tanto e mi piace sciare, non volevo perdere tempo”, aveva spiegato in passato l’imprenditore, noto appassionato di montagna e pilota esperto.

La tragedia del 2020 in Valle d’Aosta

Il nome di Giorgio Oliva è legato anche a un tragico episodio avvenuto il 25 ottobre 2020 in Valle d’Aosta. Durante il rientro da una sciata in quota, il suo elicottero precipitò in una zona impervia nei pressi dei laghi delle Cime Bianche, a circa 3.000 metri di altezza, mentre era diretto verso le piste di Cervinia.

Oliva sopravvisse all’incidente, riportando gravi ferite e venendo ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Berna, ma perse la vita il passeggero Alfredo Buda, 59 anni, manager della Iro Spa di Odolo.

Imputato per omicidio colposo, nel febbraio 2023 Oliva ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione, con sospensione condizionale, al termine del processo.

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