Allarme siccità per i paesi della montagna

“A rischio di limitazioni o interruzioni le forniture dei Comuni alimentati da sorgenti minori”

Allarme siccità per i paesi della montagna
Il presidente dell’Ato: “La carenza di piogge nel mese di gennaio può aprire pesanti scenari”

COMUNANZA – E’ un inverno molto anomalo. Le temperature procedono al di sopra della media del periodo, il clima ha connotati primaverili ma soprattutto non piove. Nel periodo autunno-inverno le precipitazioni sono state scarsissime nel territorio dei Sibillini. E ancor più grave è la mancanza di nevicate in montagna. Le vette dei Sibillini appaiono come normalmente le si vedono a giugno, prive o appena spolverate di neve. Tutta questa situazione sta inevitabilmente creando una certa preoccupazione per la disponibilità di acqua nei prossimi mesi. Non si è ancora a livelli di forte allarme ma se la situazione metereologica non cambierà la carenza di acqua diventerà grave a breve. Le precipitazioni nelle aree delle principali sorgenti CIIP, secondo le carte redatte dall’ASSAM, sono crollate a una media mensile di 70 mm dai 100-120 degli anni precedenti.

“Il dato del dicembre scorso – afferma il presidente dell’ATO 5 Lando Siliquini – peggiora ulteriormente tale media e quello di gennaio potrebbe proiettare foschi scenari. L’allarme, come si sa, è di carattere nazionale ed europeo, addirittura mondiale. Tornando sui Sibillini, mentre per le sorgenti maggiori la situazione non è ancora grave (ma potrebbe diventarlo nei prossimi mesi) paradossalmente sono a rischio di limitazioni o interruzioni le forniture dei comuni di montagna, poiché alimentate da gruppi sorgentizi minori. Già da qualche tempo la CIIP SpA sta rifornendo alcuni serbatoi di accumulo con le autobotti.

La contraddizione più vistosa – continua Siliquini – sta nel fatto che proprio quei territori di montagna che forniscono acqua a tutta la provincia sono i primi a rischio di interruzioni idriche”.

E’ questo uno dei tanti problemi che si cerca di affrontare con il Piano d’Ambito definitivo, già pronto per essere sottoposto alle verifiche politiche.

“Il programma tecnico economico venticinquennale – continua il presidente – al di là delle decisioni finali che scaturiranno dal serrato confronto dei Sindaci ha il merito di essere nato dallo stretto contatto dei progettisti con la realtà territoriale, non essendo stato affidato a gruppi esterni, bensì elaborato in loco dall’Ufficio di Piano costituito in seno all’ATO 5 e coordinato dall’Ing. Paolo Ziani e dal Direttore Ing. Michele Laorte”.

Al momento sono state raccolte tutte le esigenze dei 59 comuni componenti l’ATO 5 Marche, nel settore acquedottistico e in quello dello smaltimento dei reflui.

“Sono state pianificate – afferma ancora Siliquini – soluzioni secondo una visione di insieme del territorio. Ciò per soddisfare i bisogni delle moderne comunità nel rispetto dell’ambiente, tenendo conto della sostenibilità e della ricaduta economica, degli interessi pubblici, delle aspettative dei cittadini, dei diritti dei lavoratori, dello sviluppo infrastrutturale. Esigenze queste create da una serie di fatti sociali, legislativi, ambientali e amministrativi: dalla diminuzione delle risorse all’aumento della domanda. Dal principio della copertura dei costi con la tariffa cessando il contributo pubblico, alla categoricità delle nuove norme antinquinamento, dai mancati investimenti per fognatura e depurazione negli ultimi dieci anni per affidamento alle garanzie economiche per finanza di progetto, alla scelta dell’affidamento in house rinunciando alla gara, all’attesa qualità del servizio”.

Fonte: Corriere Adriatico

La neve che non c’è

COMUNANZA – Le problematiche legate alla mancanza di nevicate sui Sibillini non si fermano solamente alle carenze di rifornimento delle falde acquifere, fenomeno questo di maggiore rilevanza. C’è anche una altro settore, con disagio dei relativi operatori, che sta pagando l’assenza della neve. E’ tutto il comparto turistico legato agli sport invernali ed alle vacanze in montagna (settimane bianche) che normalmente proprio in questo periodo fa registrare la maggiore affluenza di clienti. Invece quest’anno la situazione è molto critica, con scarsa presenza turistica e con forti difficoltà degli imprenditori di questo comparto che hanno già fatto i loro investimenti.

Fonte: Corriere Adriatico