Re:Re:Notizie dalla stampa…2008

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Entro la fine dell’anno sarà censita tutta la rete escursionisticadei monti Gemelli

Continua la battaglia di Cai, Archeoclub, Ascoli Nostra e Legambiente contro l’abusivismo
“Salviamo il bosco dell’Impero”

Lettera al sindaco e al dirigente Ballatori per riaprire il sentiero

ASCOLI – Si torna a parlare del sentiero interrotto del bosco dell’Impero a colle San Marco. Cai, Archeoclub, Legambiente e Ascoli Nostra hanno inviato al sindaco Piero Celani e a Ballatori, dirigente del servizio urbanistica del Comune di Ascoli, una lettera in cui si chiede: di revocare l’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione di una recinzione che blocca il sentiero del “Bosco dell’Impero”; di emettere un’ordinanza in cui si obbliga il proprietario del terreno a smantellare la rete metallica e a ripristinare i luoghi; di procedere, fin da subito, a rendere effettiva l’ordinanza di rimozione delle opere abusive accertate.

La vicenda va avanti da molti anni. Nel 2003 le quattro associazioni denunciarono l’impedimento del transito pedonale su di un tratto del suddetto sentiero, che da Colle San Marco arriva a San Giacomo, a causa della realizzazione, da parte di privati proprietari dell’area in questione, di una rete metallica, di una recinzione per l’ingresso delle auto, di una sbarra per la delimitazione dell’accesso dalla strada provinciale, di una roulette con veranda all’interno dell’area e di un gazebo e di una centralina per l’illuminazione. Nel dicembre del 2003, l’allora assessore comunale all’ambiente Alessandro Galosi arrivò alla conclusione che in quel sentiero storico di uso pubblico non era consentita l’interdizione al transito pedonale. Il 13 dicembre del 2005 il dirigente del settore controlli ed interventi tecnici sul territorio – servizio edilizia privata, a seguito di un accertamento tecnico in materia di vigilanza ambientale, diede disposizione ai responsabili dell’abuso edilizio di provvedere, entro 90 giorni, alla rimozione dei manufatti con l’avvertenza che scaduti i termini dell’ordinanza sarebbe stata comunque garantita d’ufficio per mezzo del prefetto.

“Tale ordinanza – ha spiegato Franco Laganà, presidente del Cai di Ascoli – risulterebbe impugnata al Tar a seguito di un ricorso proposto dai proprietari notificato il 9 febbraio 2007. Il 12 aprile del 2007 il dirigente del servizio urbanistica ha chiesto all’ufficio legale del comune indicazioni sulla possibilità di provvedere, entro 90 giorni, alla rimozione dei manufatti nonostante il ricorso al Tar. Il 23 giugno scorso, durante un consiglio comunale, l’assessore Travanti è intervenuto sull’argomento affermando che l’avvocatura dell’Arengo «ha dato il consenso al dirigente urbanistica di procedere, sin da subito, all’esecuzione dell’ordinanza già emessa». Il nostro timore – ha proseguito Laganà – è che questa situazione può verificarsi in qualsiasi altra parte. Ciò è dannoso per il territorio. Dobbiamo creare una rete di sentieri turistici. Entro l’anno, grazie ad un finanziamento di 45.000 euro della Fondazione Carisap, avremo censito tutta la rete escursionistica dei monti Gemelli. Nel 2009 installeremo anche l’apposita segnaletica. Il nostro progetto è quello di valorizzare le aree attorno ad Ascoli. Vogliamo che il rifugio Paci diventi un punto di riferimento della rete escursionistica che passa per San Marco”.
M.G.,

http://www.corriereadriatico.it

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