Re:Re:Notizie dalla stampa…2010
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dal corriere adriatico 21.05.10
In calo il turismo sui Sibillini
Crisi e maltempo preoccupano gli operatori del settore
Comunanza Questa Primavera che a due mesi dall’entrata ancora stenta a farsi vedere con le piogge copiose e le temperature spesso al di sotto della medie stagionali col sole che si lascia desiderare. La crisi economica che ancora morde e sull’onda dei nuovi eventi internazionali destabilizzanti invita tutti alla prudenza nelle spese.
Insomma due elementi questi che per la prima volta, negli ultimi anni, stanno provocando una flessione delle presenze di turisti nell’area dei Sibillini. La stessa contingenza economica internazionale sfavorevole che ha attraversato tutto il 2009, non era stata risentita durante lo scorso anno dagli operatori turistici di questo territorio. L’effetto a quanto pare sta arrivando adesso.
La prima avvisaglia si era avuta nel periodo pasquale, primo test per valutare l’impulso turistico della stagione primavera-estate. E già i primi di aprile la situazione era niente affatto ottimistica. Deboli le prenotazioni per le vacanze pasquali anche se poi avevano recuperato con l’avvicinarsi delle festività, affidandosi al cosiddetto last minute.
Sistema quest’ultimo al quale molti turisti fanno sempre più riferimento. Si è accorciato anche il periodo di permanenza.
L’anno scorso sempre per le feste di Pasqua ci si attestava sui tre giorni mentre quest’anno non si è andati oltre i due. Un cedimento risentito anche dagli operatori della ristorazione. Enrico Mazzaroni, proprietario del ristorante il Tiglio di Montemonaco recensito da tutte le più importanti guide e pioniere nella zona dei Sibillini della cucina di alto lignaggio e raffinatezza applicata ai prodotti locali e su rielaborazione di antiche ricette non ha dubbi. “Abbiamo notato per la prima volta negli ultimi anni – afferma – una certa flessione generale nel territorio. Siamo sempre più attestati su un tipo di turismo mordi e fuggi e quasi esclusivamente concentrato nel fine settimana”. Dunque le speranze degli operatori sono tutte riversate nel periodo estivo che solitamente è quello in cui le presenze turistiche raggiungono il massimo nella zona montana. Ma anche qui le previsioni non sono ancora del tutto rosee.
francesco massi,