A piedi fino a Pechino: Ulderico ce l’ha fatta!!!!

News Forum A piedi fino a Pechino: Ulderico ce l’ha fatta!!!!

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  • #190827
    sertorelli
    Moderatore

    L’imprenditore-maratoneta dopo 184 giorni di marcia ha raggiunto la capitale cinese. E’ l’ora dei festeggiamenti
    Missione compiuta, Lambertucci è a Pechino

    TREIA – Missione compiuta! Ulderico Lambertucci, dopo 12 mila e 800 chilometri ha raggiunto Pechino con uno strabiliante anticipo di quattro mesi e mezzo rispetto al programma iniziale stilato a Macerata.

    Un’avventura durata 184 giorni, con difficoltà fisiche e logistiche sempre brillantemente superate valicando otto frontiere, affrontando problemi burocratici di ogni tipo e talvolta modificando in corsa, è il caso proprio di dire così, percorsi e tragitti.

    Con lui i due angeli custodi che lo hanno accompagnato sin dal 4 febbraio scorso: Ferdinando Stacchiotti e Zamir Dekavelli che hanno brillantemente assolto il compito di assistere il maratoneta treiese anche moralmente ed hanno vissuto un’esperienza memorabile.

    Oggi pomeriggio una delegazione guidata da Franco Capponi, dal sindaco di Treia Luigi Santalucia e dal consigliere comunale di Macerata delegato allo sport Alferio Canesin, partirà alla volta della capitale cinese per festeggiare il nostro sabato sulla tomba di padre Matteo Ricci.

    Fittissimo il calendario delle iniziative organizzate in Cina tra cui un incontro con l’ambasciatore italiano a Pechino ed escursioni a Shanghai ed in altre località, organizzate grazie alla competenza di Toni De Blasio. Un’impresa che rimarrà nella storia, non solo del podismo. Poi, ovviamente, Ulderico sarà adeguatamente festeggiato nella sua Treia.

    “Dopo tanta fatica domani si conclude in piazza Tiananmen la fatica di Ulderico Lambertucci – scrive Franco Capponi presidente dell’Associazione che ha sostenuto Lambertucci nell’avventura -. Dopo tanti viaggi e una vita vissuta intensamente, per i suoi sessantanni si è regalato quello più lungo, intenso e pericoloso…… possibile solo a lui, a Ulderico. L’uomo è per sua natura pellegrino, sulla terra, alla ricerca della verità. Homo viator appunto. Un viandante di passaggio, in un cammino inteso come simbolo Metafora della vita, si dice di solito. Partire per un pellegrinaggio si puo’ tradurre in tanti modi. Per questa volta noi ti aspetteremo lì, insieme a tanti che hanno cercato di esserti vicino per quasi tutta la vita, ad altri che ti conoscono di meno ma che stanno cercando di capire perchè? Un abbraccio a te a ai tuoi grandi amici,…. grandi perché a volte non tutti sono pronti a così tanti sacrifici per un l’altro”

    dal corriere adriatico

    Mercoledì 9 Agosto 2006 Chiudi

    IL TRIONFO
    Lambertucci in piazza Tien An Men

    La moglie Delia: «Sono orgogliosa dell’impresa di Ulderico»

    di CARLO PERRI

    Il momento di Ulderico Lambertucci è arrivato. Dopo sei mesi passati di corsa tra le migliaia di chilometri che dividono Treia dalla Cina, oggi il maratoneta conquisterà l’agognata meta, piazza Tien An Men a Pechino. L’arrivo è previsto per il primo pomeriggio, in mattinata per l’Italia, e ad accogliere Lambertucci ci sarà una delegazione partita ieri pomeriggio da Roma per raggiungere in tempo la capitale cinese. La squadra d’accoglienza sarà composta da Franco Capponi, consigliere regionale e presidente dell’associazione "Il Maratoneta" che sostiene le imprese di Ulderico, dal sindaco di Treia, Luigi Santalucia, dal consigliere comunale di Macerata, Alferio Canesin, e probabilmente dall’ambasciatore italiano in Cina. Ad accompagnarli ci saranno anche moglie e figli di Lambertucci, più ventuno tra sponsor e amici del maratoneta treiese.
    «Sono contenta che abbia fatto questa bella esperienza, sono orgogliosa di mio marito – dice Delia Lambertucci in partenza per Pechino – Tredicimila chilometri sono tanti, all’inizio per me era solo un sogno. Ero anche perplessa, preoccupata. Però conosco il suo carattere forte, il suo fisico duro e ho preso fiducia nella possibilità della sua impresa. Dopo questa, però, spero che non riparta più!». Ulderico è fermo da qualche giorno alla periferia di Pechino, in attesa della delegazione che gli renderà omaggio in piazza Tien An Men. Alloggia, ironia della sorte, in un hotel di fronte a dove sorgeva un’abitazione di padre Matteo Ricci, di cui Lambertucci ha voluto seguire le orme proprio con questa impresa. Con lui ci sono i personaggi che l’hanno accompagnato nella lunga avventura con un camper al seguito: Ferdinando Stacchiotti, Zamir Dekavelli, Antonio De Biasio e le guide cinesi Qian e Pan. Bruciando ogni tappa, con 70 chilometri di corsa al giorno, il "maratoneta di Dio" ha sorpreso tutti, giungendo alla meta quattro mesi prima delle previsioni.

    dal messaggero

    semplicemente un grande!!!!!!

    #194578
    Jonathan
    Amministratore del forum

    un uomo con le p—- quadrate!!! ;)

    Scimarche.it - Ski and snowboard maniacs

    #194581
    sertorelli
    Moderatore

    http://www.incinaapiedi.it

    questo è il link del suo sito

    #194587
    sertorelli
    Moderatore

    Festa a Pechino per l’impresa di Lambertucci

    TREIA – Oltre sei mesi fa la partenza da Treia e da Macerata per compiere un’impresa che ha messo insieme passione sportiva e fede religiosa: raggiungere la tomba del concittadino maceratese padre Matteo Ricci, morto in Cina quattro secoli fa. E ieri l’arrivo ufficiale sulla piazza Tian’ An Men di Pechino, dopo circa 12 mila chilometri di corsa. L’impresa di Ulderico Lambertucci si avvia dunque alla conclusione, non prima – però – della visita sulla tomba del missionario che il maratoneta compirà sabato. Ieri, ad attenderlo sulla piazza più grande del mondo, c’era una delegazione di familiari, amici e concittadini appena arrivati dall’Italia. Un gruppo di 24 persone guidato dal presidente dell’Associazione Il maratoneta di Treia e consigliere regionale, Franco Capponi, col sindaco di Treia, Luigi Santalucia e il consigliere comunale di Macerata Alferio Canesin. Il primo abbraccio di Ulderico non poteva che andare alla moglie Delia, ai figli Lucilla e Leonardo. Grandi festeggiamenti anche per gli altri membri del team che ha seguito Ulderico fino in Cina: Zamir Dekavelli, Ferdinando Stacchiotti e, nella Repubblica Popolare, Antonio De Biasio. Intanto, con una telefonata in Cina, anche il vicepresidente della Provincia, Donato Caporalini, si è congratulato con il maratoneta per la straordinaria impresa.

    dal corriere adriatico

    Giovedì 10 Agosto 2006 Chiudi

    A PIEDI IN CINA
    Il fisioterapista Nazareno Rocchetti:

    Ulderico Lambertucci non è mai rimasto solo lungo il viaggio per Pechino. Attorno a lui uno staff motivato e composto da veri amici, che lo hanno seguito costantemente a bordo di un camper attrezzato per l’occasione. Ferdinando Stacchiotti, 65 anni compiuti proprio in viaggio, e Zamir Dekavelli, 25enne, sono stati i fedeli scudieri di Lambertucci lungo tutto il percorso. Tra le steppe russe Ulderico ha ricevuto poi la visita del fisioterapista Nazareno Rocchetti, che lo ha seguito per qualche giorno, definendolo un «fenomeno della natura» per la sua capacità di recuperare dagli sforzi. In Cina si sono poi aggiunti Antonio Cosimo De Biasio, esperto della storia del territorio cinese, e le guide Qian e Pan. «Seguendo Ulderico ho viaggiato in paesi che forse non avrei potuto mai vedere – ha detto Zamir al suo arrivo a Pechino – Peccato non esserci potuti mai fermare per arrivare il prima possibile».
    Ca. Pe.

    Giovedì 10 Agosto 2006 Chiudi

    A PIEDI IN CINA
    Dodicimila chilometri in sei mesi, ha messo le ali il “maratoneta di Dio”

    Meno di dodicimila chilometri in sei mesi, con una media di quasi settanta chilometri di corsa al giorno. Questi gli straordinari numeri del viaggio di Ulderico Lambertucci. Partito il 4 febbraio da Treia, ha attraversato prima l’Italia lungo la costa adriatica, e poi nove paesi, Slovenia, Croazia, Ungheria, Romania, Moldavia, Ucraina, Russia, Kazakistan e Cina. Il suo arrivo a Pechino era previsto per Natale, ma Ulderico ha tirato dritto anche di fronte alle difficoltà incontrate, dai morsi di cane al freddo alla pioggia dei primi giorni di viaggio, dai problemi burocratici ai confini al caldo oltre i quaranta gradi dei deserti asiatici. Una determinazione che gli ha permesso di arrivare con oltre quattro mesi di anticipo, senza fermarsi praticamente mai. Chilometri e chilometri tra popolazioni straniere, che però si sono quasi sempre mostrate gentili e curiose, talvolta incredule, nei confronti dell’impresa del maratoneta treiese.
    Ca. Pe.

    Giovedì 10 Agosto 2006 Chiudi

    Festa tricolore in piazza Tien An Men

    Lambertucci conquista Pechino: «E’ stato un lungo viaggio ma ce l’ho fatta»

    di CARLO PERRI

    Piazza Tien An Men è stata conquistata. Ieri mattina Ulderico Lambertucci ha completato la sua straordinaria impresa, a piedi da Macerata a Pechino, ed è entrato nel luogo-simbolo della capitale cinese con il tricolore al collo. Proprio a pochi metri dal mausoleo dedicato a Mao Tse Tung, Ulderico ha riabbracciato i propri familiari ed amici, volati in Cina per accoglierlo all’arrivo. Commozione, abbracci, baci, tra il "maratoneta di Dio", la moglie Delia e i figli Leonardo e Lucilla. Con loro anche alcuni degli sponsor che l’hanno sostenuto, e una delegazione politica, composta dal consigliere regionale Franco Capponi, dal sindaco di Treia, Luigi Santalucia e dal consigliere comunale di Macerata, Alferio Canesin. Tutti indossavano la maglia che celebra l’impresa, appositamente stampata in italiano e in cinese.
    Lambertucci già da qualche giorno era nella periferia di Pechino, fermo in attesa di compiere gli ultimi due chilometri verso la meta finale, piazza Tien An Men. Praticamente una passeggiata, per chi per sei mesi ha corso quasi settanta chilometri di media al giorno, tra il freddo dell’inverno est-europeo e i caldi dei deserti asiatici, bruciando le tappe e anticipando di quattro mesi il suo arrivo. Quei pochi chilometri rimasti li ha corsi con la gioia del cuore, sapeva che finalmente stava correndo incontro a chi lo ha sempre sostenuto, e che era riuscito in quella che tanti consideravano un’impresa disumana. Mentre correva tra le strade di Pechino, lo ha seguito un taxi con i cameramen della Rai, per filmare gli ultimi passi di Lambertucci. In piazza Tien An Men c’era il suo gruppetto e qualche curioso a vedere la scena, sotto lo sguardo diffidente di alcuni poliziotti cinesi.
    «Sembrava dovesse piovere, e invece sono arrivato con il sole dice Ulderico appena arrivato Mi sento emozionato, è logico nel rivedere la mia famiglia, non più di tanto però, riesco a trattenermi. Non pensavo mai e poi mai di metterci solo sei mesi, era impensabile. Sono molto sorpreso della mia tenuta fisica». Eppure ce l’ha fatta, senza dare praticamente mai segni di cedimento. «Solo qualche problema per un piede gonfio ad inizio viaggio, e una colica intestinale il 20 giugno», racconta Lambertucci. Per il resto il viaggio è andato liscio, nonostante le bizze del clima. «La forza per arrivare l’ho trovata nel sostegno degli sponsor, di amici e familiari, di Franco Capponi continua il maratoneta treiese Mi ha spinto anche l’andare in nome di padre Matteo Ricci, pure l’attenzione di tv e giornali mi ha caricato».
    Sei mesi in giro a piedi per il mondo che hanno inevitabilmente segnato Ulderico Lambertucci come uomo. «Questo viaggio mi ha lasciato la conoscenza dei popoli – dice da piazza Tien An Men – Chi si lamenta dell’Italia sbaglia, dovreste vedere quanta gente vive in misere capanne, eppure è serena, gentile ed educata». Per il futuro, Ulderico non vuole pensare già a ripartire. «Un viaggio più lungo di questo non lo posso proprio fare», dice. Le terre su cui poteva muoversi a piedi le ha girate tutte, chissà se cederà alla tentazione di salire su una barca e correre più lontano, in altri continenti.

    Giovedì 10 Agosto 2006 Chiudi

    Pregherà sulla tomba di Matteo Ricci poi la partenza: sarà a Loreto il 27 agosto

    Il viaggio di Ulderico Lambertucci non finisce a Pechino. Insieme alla delegazione di politici, sponsor e amici che l’ha raggiunto in Cina, il maratoneta rimarrà in territorio cinese fino al 18 agosto. Oggi è in programma una visita all’ambasciata italiana, mentre sabato il gruppo andrà a rendere omaggio alla tomba di padre Matteo Ricci, gesuita maceratese a cui Lambertucci ha dedicato l’impresa. Poi in agenda visite agli stabilimenti "Guzzini" e allo showroom "Clementoni" in Cina, un viaggio turistico a Xian e Shanghai. Infine la partenza da Pechino il 18 agosto: il gruppo rientrerà direttamente in Italia, mentre Ulderico, accompagnato da figlio Leonardo, atterrerà ad Alma Aty, in Kazakistan, per riprendere il camper lasciato lì durante il viaggio (in Cina la spedizione ha utilizzato un altro mezzo). Lambertucci ripercorrerà così al contrario le strade del suo cammino con il camper, ed ha promesso di arrivare a Loreto per il 27 agosto.

    dal messaggero

    #194601
    sertorelli
    Moderatore

    il maratoneta all’ambasciata

    TREIA – Un saluto e un benvenuto speciale a un maratoneta del tutto eccezionale. E’ arrivato dall’ambasciata italiana di Pechino a Ulderico Lambertucci, che ieri ha messo piede ufficialmente in piazza Tian’ An Men dopo i circa 12 mila chilometri percorsi a piedi da Macerata. In assenza dell’ambasciatore, fuori sede, Lambertucci è stato ricevuto dal console italiano a Pechino, Clemente Contestabile. Visibilmente stupito per la singolare impresa compiuta dal maratoneta marchigiano, il console si è complimentato con Ulderico e ha promesso che ricambierà la cortesia con una visita a Treia appena potrà rientrare in Italia. A Contestabile e all’ambasciata italiana il sindaco di Treia, Luigi Santalucia ha donato una ceramica artistica dedicata alla Disfida del Bracciale; il consigliere del Comune di Macerata, Alferio Canesin, ha consegnato una pergamena storica raffigurante lo Sferisterio, mentre Franco Capponi, in rappresentanza della Regione, ha consegnato una serie di libri dedicati a padre Matteo Ricci e alcune pubblicazioni turistiche e promozionali delle Marche. Proprio con le Marche – ha spiegato il console italiano – abbiamo avuto ottimi risultati quanto ai flussi turistici: i cinesi che sono partiti per le Marche sono letteralmente triplicati dai 7 mila del 2004 ai 21 mila del 2005.

    dal corriere adriatico

    #194744
    sertorelli
    Moderatore

    Domenica 27 Agosto 2006 Chiudi

    Lambertucci
    Il maratoneta di Dio oggi torna nelle Marche

    Per Ulderico Lambertucci, completata l’impresa Macerata-Pechino a piedi, è arrivato il momento del ritorno a casa. Dopo quasi sette mesi di assenza, il "maratoneta di Dio" rimette oggi piede sul suolo marchigiano: il suo arrivo a Loreto è previsto per le 16. Una tappa nella città della Madonna che Lambertucci vuole fare a tutti i costi: «Non vedo l’ora di tornare e ringraziare la Madonna per l’assistenza ricevuta», ha detto ieri Ulderico mentre era in viaggio in Ungheria, lungo la strada verso casa. Un ritorno dalla Cina particolarmente difficile, iniziato diversi giorni fa prima in aereo fino al Kazakistan, poi 9000 km di camper fino all’Italia, per riportare in patria il mezzo che lo ha assistito durante l’impresa.
    «E’ stato quasi più faticoso tornare col camper che andare in Cina a piedi, si viaggia giorno e notte – racconta Ulderico -. In Moldavia non ci hanno fatto passare e così abbiamo dovuto fare molta più strada del previsto». Oggi, comunque, Lambertucci dovrebbe farcela ad arrivare in piazza a Loreto in orario, anche grazie all’aiuto della veloce Bmw del cugino, pronto ad andargli incontro in queste ore e a fare una volata fin nelle Marche. Si conclude così l’impresa di Ulderico che, per ora, a ripartire in tempi brevi non ci pensa proprio: «Per ora non se ne parla di nuovi viaggi – dice -. Dalla prossima settimana ricomincio a lavorare come sempre nella mia impresa edile».
    C.Per.

    dal messaggero

    #194752
    sertorelli
    Moderatore

    Lunedì 28 Agosto 2006 Chiudi

    Per il fondista di Treia la prima tappa del rientro nelle Marche è stata la Santa Casa di Loreto
    Lambertucci, un ritorno da star

    Ma Ulderico pensa già alla prossima impresa, Gerusalemme

    di LAURA BORGOGNONI PELATI

    LORETO Maratoneta della fede. Ulderico Lambertucci è rientrato ieri a Loreto dopo aver percorso i quasi 12mila chilometri che lo hanno portato in pellegrinaggio da Treia a Pechino in soli 187 giorni, anticipando la tabella di marcia di ben quattro mesi: il suo ritorno era previsto infatti per Natale ma la sua forma fisica gli ha consentito di aumentare la media prevista da 50 a 60 km (circa 10 ore) al giorno di corsa.
    Il maratoneta di Treia, 60 anni, sposato e padre di due figli, aveva raggiunto la Cina l’8 agosto per rendere omaggio a Padre Matteo Ricci, il gesuita maceratese, sulla sui tomba ha deposto un’immagine della Vergine di Loreto. Ad accoglierlo ieri tanta gente e il vescovo di Fermo Luigi Conti che al momento della partenza, come vescovo di Macerata, gli aveva impartito la sua benedizione. Conti ha consegnato a Lambertucci, a nome del delegato pontificio Gianni Danzi, una nuova statua della Vergine lauretana.
    Ulderico non è nuovo a pellegrinaggi "atletici". Dalla fine degli anni Novanta infatti, ha testimoniato la sua fede raggiungendo a piedi Lourdes e Czestochowa e il tratto Fatima, Santiago de Compostela, Loreto.
    «Le prime corse erano un ringraziamento alla Vergine – ha ricordato ieri Ulderico -. L’idea della Cina è venuta alla vigilia della partenza per Czestochowa, quando il sindaco di Treia mi ha donato di un libro su Padre Matteo Ricci. Ho detto: se stavolta mi va bene, la prossima meta è Pechino». E così è stato. Un viaggio che lo ha portato ad attraversare paesi e culture molto distanti dalla nostra. «Sono tornato arricchito spiritualmente – ha raccontato – ma soprattutto apprezzo molto di più quello che ho. I Paesi che ho attraversato stanno molto peggio di noi ma le loro popolazioni sono di una dignità e di una generosità incredibili».
    Ma da dove arrivano la sua forza e la sua volontà? Chi lo conosce bene non ha dubbi: è motivato dalla ricerca del rapporto completo con la natura, con la creazione divina e, quindi, con Dio. La sua spiritualità è arrivata in età avanzata e questo suo correre è quasi un voler recuperare il tempo perduto e testimoniare a tutti la bellezza dell’essere pellegrini oggi.
    Durante il tragitto non sono mancati gli inconvenienti, come l’arresto di un collaboratore in Ungheria o l’abbandono forzato, prima di entrare in Cina, del camper in Kazakistan. Ebbene, Ulderico Lambertucci, ha affrontato tutto con gesti di grande generosità: il camper in Kazakistan è stato lasciato in custodia fino al ritorno ad una comunità di Francescani che gestisce una centro per disabili e Lambertucci ha fatto loro dono di tutti i generi alimentari.
    Ma questo grande impegno spirituale è stato possibile anche grazie quello molto più materiale dal suo staff, dell’associazione Il Maratoneta presieduta da Franco Capponi, e a quello degli sponsor, tra cui Banca Marche, Lube, Cementor Montelupone, Infissi Design e Fioretti Infissi. Il costo dell’impresa ha sfiorato i 200.000 euro. E il prossimo sogno da rincorrere? «Gerusalemme… – ha sussurato Ulderico Lambertucci – Speriamo che torni presto la pace».

    dal messaggero

    #194969
    sertorelli
    Moderatore

    Venerdì 8 Settembre 2006 Chiudi

    LE NUOVE METE
    Lambertucci guarda a Nord ma pensa a Gerusalemme

    di CARLO PERRI

    Ripartire dopo i quasi 12mila chilometri percorsi tra Macerata e Pechino? Ulderico Lambertucci, il maratoneta treiese che ha portato a termine ad agosto l’impresa, giorno dopo giorno matura nuove idee sul suo futuro. Di certo non vuole fermarsi, ed ecco come primo obiettivo spuntare un altro pellegrinaggio dal sapore religioso: arrivare a piedi a Gerusalemme. «Ma prima devo aspettare che laggiù migliori la situazione», dice Ulderico riferendosi alle tensioni tra Israele e il Libano. Sarebbe comunque «solo una passeggiata di 5mila chilometri», così la definisce Lambertucci, in confronto sia all’impresa appena conclusa, sia agli altri progetti che il "maratoneta di Dio" ha in mente. «Mi piacerebbe fare un paio di viaggi davvero impegnativi – continua Ulderico – Uno è dalla Terra del fuoco, estrema punta meridionale del Sudamerica, al Polo nord, per 24mila chilometri. Oppure l’altro, da Città del Capo in Sudafrica a Capo Nord in Norvegia, 20mila circa i chilometri. Ma per fare tutta questa strada avrei bisogno di uno grande sponsor tecnico, che mi fornisca assistenza specializzata per tutto il percorso». Nel suo viaggio tra le Marche e la Cina, Ulderico ha infatti ricevuto il sostegno di un’organizzazione "locale", cioè una trentina di sponsor con in più gli amici dell’associazione "Il Maratoneta", presieduta da Franco Capponi. Con un budget non grandissimo, di poco superiore ai 100mila euro, sono riusciti a far arrivare Lambertucci fino a Pechino senza grossi intoppi. Preziosi soprattutto il camper di appoggio, i tre quintali tra pasta e riso, i 50 kg di grana e gli altrettanti di prosciutto, le scorte di olio, sale, caffè e tè che hanno sostenuto Ulderico. Tra gli aspetti più difficili da segnalare i passaggi delle frontiere: visti burocratici e passaporti hanno impegnato molto l’organizzazione, e importantissimo è stato il supporto dell’associazione imprenditoriale Marche-Russia nel perfezionare al meglio le pratiche.
    «Dal lato economico siamo totalmente in perdita – dice Capponi – ma l’impresa è di eccezionale valore. Grazie anche ai 100 soci, e all’impegno di Gabriele Cameranesi e Roberto D’Ascanio. Siamo riusciti a far passare Ulderico senza problemi anche in Kazakistan, dove si temevano imboscate dei banditi: la polizia locale lo ha scortato con grande cortesia».

    dal messaggero

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