Notizie dalla stampa…2010
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sertorelli.
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8 Novembre 2010 alle 16:36 #254149
sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 08.11.2010
Alpinista ferito sul Bove
Il giovane è rimasto bloccato insieme a un amico. Mobilitati i soccorsi
Ussita Una complessa operazione di soccorso era in corso ieri sera sul Monte Bove (2.169 metri), nella catena dei Sibillini, per trarre in salvo un alpinista ferito, rimasto bloccato in cordata lungo la parete del torrione di Punta Anna, a 70 metri dalla vetta, sul versante di Frontignano di Ussita. L’uomo, Claudio Renga, di circa trent’anni, residente a Foligno, ha subìto la sospetta frattura di un polso e perdeva sangue da un piede, ma complessivamente era in condizioni discrete, tanto da aver parlato al telefonino con uno dei soccorritori del Corpo nazionale del soccorso alpino. Il compagno di cordata era fermo a circa 30 metri sotto di lui.
L’allarme è scattato nel pomeriggio: tre squadre del Soccorso alpino partite da Macerata, Montefortino e dall’Umbria ieri sera erano pronte a calarsi lungo la parete da un elicottero, per poi trasportare il ferito a spalla fino a valle. Un elicottero Hh-Rf dell’Aeronautica militare, abilitato al volo notturno, è decollato dalla base di Poggio Renatico (Ferrara). L’operazione di recupero del ferito, come detto, ieri mattina era ancora in corso. Sul posto anche i vigili del fuoco, che hanno illuminato l’area e aiutato il personale del Soccorso alpino nelle operazioni di soccorso. E’ stata una vera e propria mobilitazione quella messa in atto ieri per trarre in salvo i due alpinisti, uno dei quali, come detto, era ferito, seppur in maniera non grave (sul posto, per le cure del caso, era presente anche un medico). Le operazioni di soccorso sono state molto lunghe e complesse. Per i due alpinisti è stato un vero e proprio incubo. L’allarme è scattato intorno alle 17 e i due giovani sono rimasti diverse ore sulla parete della montagna. Ore di paura e preoccupazione. Un episodio, quello avvenuto ieri pomeriggio sul Monte Bove (2.169 metri), nella catena dei Sibillini, che riaccende l’allarme sul fronte della sicurezza in montagna.
Nel recente passato numerosi sono stati anche i casi di escursionisti dispersi. Il soccorso alpino consiglia, nel predisporre itinerari escursionistici anche brevi, di attrezzarsi con vestiario adeguato, alimentazione sufficiente e cartina dei luoghi che si intendono frequentare. L’alimentazione deve essere sempre sufficiente per le persone del gruppo e a base di cibi leggeri, molto energetici e di facile digestione. Le bevande devono essere ricche di sali minerali.
Prima di partire occorre reperire le carte escursionistiche del luogo e assumere tutte le informazioni del caso. E’ necessario valutare obiettivamente le proprie forze e capacità e, sulla base di informazioni certe, affrontare sempre percorsi alla portata di ciascuno . Le escursioni devono sempre essere programmate prevedendo il massimo della sicurezza per tutti i partecipanti, soprattutto per i più deboli, come le persone anziane e i bambini. Per dare a tutti la possibilità di godere delle bellezze della montagna, le difficoltà del percorso e il passo vanno calcolati in base al più debole; uno dei più forti deve sempre chiudere la marcia. E’ opportuno comunicare sempre dove si va e non cambiare percorso.
Daniel FermanelliSpecialisti in azione ad alta quota
Ussita Il Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico è una struttura operativa con ampia autonomia. Svolge anche attività al di fuori dell’ambiente montano in caso di calamità naturali, in collaborazione con la Protezione Civile. Il servizio è diviso su base regionale e provinciale. Vengono riconosciute 35 zone alpine e 16 zone speleologiche di attività.
Gli interventi del Soccorso alpino partono dalle numerose stazioni di soccorso sparse sul territorio. Si tratta di un servizio di pubblica utilità, ed è l’unico corpo autorizzato al soccorso in ambiente montano e ipogeo
8 Novembre 2010 alle 16:59 #217688sertorelli
Moderatoreansa 08.11.2010
Alpinisti bloccati in parete: recuperati; uno e’ ferito
Soccorso alpino, intervento piu’ grande mai fatto sui Sibillini
08 novembre, 10:59(ANSA) – ANCONA, 8 NOV – I due alpinisti rimasti bloccati ieri dopo una caduta lungo una parete del Monte Bove, nella catena dei Sibillini, sono stati tratti in salvo stamane dagli uomini del Soccorso alpino delle Marche e dell’Umbria. Claudio Renga, di Foligno (Perugia), ha riportato diverse fratture, mentre il suo compagno di cordata, Eduard Piergentili, di Perugia, e’ rimasto incolume. Sono rimasti sospesi nel vuoto per molte ore. ”Si e’ trattato – secondo il Soccorso Alpino – del piu’ grande intervento mai fatto in questa zona”.(ANSA).
8 Novembre 2010 alle 16:59 #254150sertorelli
Moderatoreansa 08.11.2010
Alpinisti bloccati in parete: recuperati; uno e’ ferito
Soccorso alpino, intervento piu’ grande mai fatto sui Sibillini
08 novembre, 10:59(ANSA) – ANCONA, 8 NOV – I due alpinisti rimasti bloccati ieri dopo una caduta lungo una parete del Monte Bove, nella catena dei Sibillini, sono stati tratti in salvo stamane dagli uomini del Soccorso alpino delle Marche e dell’Umbria. Claudio Renga, di Foligno (Perugia), ha riportato diverse fratture, mentre il suo compagno di cordata, Eduard Piergentili, di Perugia, e’ rimasto incolume. Sono rimasti sospesi nel vuoto per molte ore. ”Si e’ trattato – secondo il Soccorso Alpino – del piu’ grande intervento mai fatto in questa zona”.(ANSA).
9 Novembre 2010 alle 14:35 #217693sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 09.11.2010
Alpinisti salvati a duemila metri
Due umbri bloccati sul monte Bove, le operazioni sono durate tutta la notte
Ussita Una brutta avventura quella di Claudio Renga, 35 anni, aiuto istruttore del Cai di Foligno e del suo collega di cordata Edward Piergentili di Perugia, i due alpinisti – entrambi piuttosto esperti – tratti in salvo ieri mattina dopo una notte trascorsa in bilico sul monte Bove.
Mancavano solo 70 metri alla cima a oltre duemila metri, quando nel pomeriggio di domenica intorno alle 16 è accaduto l’imponderabile, con Renga che in cima alla cordata scivola all’improvviso per circa venti metri, facendosi male ad un polso e ferendosi al piede. Trenta metri più sotto, la salita in vetta si blocca anche per il perugino. Il sangue freddo e l’esperienza accumulata in tanti anni di passione per la montagna hanno permesso al capocordata di chiamare lui stesso i soccorsi, dando l’allarme. Già un’ora dopo le squadre del soccorso alpino e dei vigili del fuoco, insieme a carabinieri e forestale, iniziano le complesse operazioni di salvataggio che si sono protratte per tutta la notte alla luce delle cellule fotoelettriche e concluse con il cessato allarme di ieri mattina, quando i due sono stati recuperati sani e salvi, dopo una notte di paura, esposti al freddo ed alla pioggia. “Si è trattato – ha riferito Paolo Cortelli Panini, addetto stampa del Soccorso Alpino Marche – del più grande, drammatico intervento mai fatto in questa zona. Vi hanno preso parte quindici soccorritori, dalle Marche e dall’Umbria. Renga e Piergentili – ha spiegato – sono caduti intorno alle 16 di ieri (domenica n.d.r), sono volati per una ventina di metri e solo perchè uno sperone di roccia ha bloccato la corda non si sono sfracellati a terra, rimanendo invece sospesi nel vuoto, a circa cento metri d’altezza, fino a stamane (ieri n.d.r). Hanno avuto davvero una gran fortuna – ha aggiunto -, e solo per un miracolo non c’è stata la tragedia”.
Imponente lo sforzo per metterli in salvo, con tre squadre del soccorso alpino di Marche e Umbria. I soccorritori sono dovuti salire sin quasi alla cima e li hanno imbracati, mettendoli in sicurezza, dato che sono rimasti bloccati grazie alla provvidenziale presenza della sporgenza rocciosa. Piergentili, dopo essere stato rifocillato, è sceso a piedi insieme ai soccoritori, dato che fortunatamente non ha riportato lesioni. Per Renga è stato necessario il trasporto in barella a spalla sino all’ambulanza, con un cammino reso difficoltoso dalla scarsa visibilità dovuta al maltempo che ha imperversato per tutta la mattinata di ieri, con pioggia intensa e vento, che hanno complicato i soccorsi.
Il giovane è stato trasportato all’ospedale di Camerino, dove gli è stata riscontrata una forte contusione al polso e medicata la ferita al piede. Sul posto è intervenuto l’elicottero Hh-Rf dell’Aeronautica militare, abilitato al volo notturno, partito dalla base di Poggio Renatico (Ferrara).
Monia Orazi,Parete affascinante per gli appassionati
Ussita La parete rocciosa Nord del massiccio del monte Bove, dove sono rimasti bloccati i due alpinisti umbri, è una delle più impegnative della regione Marche, con 700 metri a disposizione è uno dei paradisi dell’alpinismo marchigiano. I due giovani stavano scalando la parete sul fronte marchigiano, che termina con Punta Anna, un torrione roccioso alto circa duecento metri. Possono affrontarla solo esperti di arrampicata, dato che richiede notevoli capacità tecniche e competenze da esperti. Una parte della zona Nord del Monte Bove per diversi mesi all’anno è interdetta a qualsiasi attività, escursione compresa, perchè è la casa dei camosci dei Sibillini, anche se la perimetrazione varia a seconda del periodo estivo ed invernale. “Per i Sibillini una parete come questa è molto impegnativa, mentre nel paesaggio roccioso alpino è comune trovare percorsi simili”, spiega Simone Gatto guida escursionistica presidente dell’associazione Magia.
9 Novembre 2010 alle 14:35 #254155sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 09.11.2010
Alpinisti salvati a duemila metri
Due umbri bloccati sul monte Bove, le operazioni sono durate tutta la notte
Ussita Una brutta avventura quella di Claudio Renga, 35 anni, aiuto istruttore del Cai di Foligno e del suo collega di cordata Edward Piergentili di Perugia, i due alpinisti – entrambi piuttosto esperti – tratti in salvo ieri mattina dopo una notte trascorsa in bilico sul monte Bove.
Mancavano solo 70 metri alla cima a oltre duemila metri, quando nel pomeriggio di domenica intorno alle 16 è accaduto l’imponderabile, con Renga che in cima alla cordata scivola all’improvviso per circa venti metri, facendosi male ad un polso e ferendosi al piede. Trenta metri più sotto, la salita in vetta si blocca anche per il perugino. Il sangue freddo e l’esperienza accumulata in tanti anni di passione per la montagna hanno permesso al capocordata di chiamare lui stesso i soccorsi, dando l’allarme. Già un’ora dopo le squadre del soccorso alpino e dei vigili del fuoco, insieme a carabinieri e forestale, iniziano le complesse operazioni di salvataggio che si sono protratte per tutta la notte alla luce delle cellule fotoelettriche e concluse con il cessato allarme di ieri mattina, quando i due sono stati recuperati sani e salvi, dopo una notte di paura, esposti al freddo ed alla pioggia. “Si è trattato – ha riferito Paolo Cortelli Panini, addetto stampa del Soccorso Alpino Marche – del più grande, drammatico intervento mai fatto in questa zona. Vi hanno preso parte quindici soccorritori, dalle Marche e dall’Umbria. Renga e Piergentili – ha spiegato – sono caduti intorno alle 16 di ieri (domenica n.d.r), sono volati per una ventina di metri e solo perchè uno sperone di roccia ha bloccato la corda non si sono sfracellati a terra, rimanendo invece sospesi nel vuoto, a circa cento metri d’altezza, fino a stamane (ieri n.d.r). Hanno avuto davvero una gran fortuna – ha aggiunto -, e solo per un miracolo non c’è stata la tragedia”.
Imponente lo sforzo per metterli in salvo, con tre squadre del soccorso alpino di Marche e Umbria. I soccorritori sono dovuti salire sin quasi alla cima e li hanno imbracati, mettendoli in sicurezza, dato che sono rimasti bloccati grazie alla provvidenziale presenza della sporgenza rocciosa. Piergentili, dopo essere stato rifocillato, è sceso a piedi insieme ai soccoritori, dato che fortunatamente non ha riportato lesioni. Per Renga è stato necessario il trasporto in barella a spalla sino all’ambulanza, con un cammino reso difficoltoso dalla scarsa visibilità dovuta al maltempo che ha imperversato per tutta la mattinata di ieri, con pioggia intensa e vento, che hanno complicato i soccorsi.
Il giovane è stato trasportato all’ospedale di Camerino, dove gli è stata riscontrata una forte contusione al polso e medicata la ferita al piede. Sul posto è intervenuto l’elicottero Hh-Rf dell’Aeronautica militare, abilitato al volo notturno, partito dalla base di Poggio Renatico (Ferrara).
Monia Orazi,Parete affascinante per gli appassionati
Ussita La parete rocciosa Nord del massiccio del monte Bove, dove sono rimasti bloccati i due alpinisti umbri, è una delle più impegnative della regione Marche, con 700 metri a disposizione è uno dei paradisi dell’alpinismo marchigiano. I due giovani stavano scalando la parete sul fronte marchigiano, che termina con Punta Anna, un torrione roccioso alto circa duecento metri. Possono affrontarla solo esperti di arrampicata, dato che richiede notevoli capacità tecniche e competenze da esperti. Una parte della zona Nord del Monte Bove per diversi mesi all’anno è interdetta a qualsiasi attività, escursione compresa, perchè è la casa dei camosci dei Sibillini, anche se la perimetrazione varia a seconda del periodo estivo ed invernale. “Per i Sibillini una parete come questa è molto impegnativa, mentre nel paesaggio roccioso alpino è comune trovare percorsi simili”, spiega Simone Gatto guida escursionistica presidente dell’associazione Magia.
10 Novembre 2010 alle 14:51 #217695sertorelli
Moderatoreda ussita-frontignano.com 10.11.10
Notizie – Ussita, soccorso in parete
Nella seata di domenica 7 novembre è scattato l’allarme per il soccorso di due alpinisti in difficoltà, bloccati sulla parete del Monte Bove Nord. I due avevano iniziato l’arrampicata nel primo pomeriggio ma per un incidente l’ancoraggio alla parete di uno dei due ha ceduto facendolo precipitare nel vuoto. Per fortuna la corda ha retto ed il malcapitato è rimasto appeso anche se aveva riportato alcune ferite ed era rimasto privo di alcuni indumenti. L’allarme è stato dato dagli stessi alpinisti intorno alle diciassette e purtroppo era già troppo tardi per far intervenire l’elicottero del 118 di stanza a Fabriano non abilitato al volo notturno.
E’ stato quindi chiesto l’intervento di altro mezzo per il volo notturno che potesse portare i soccorritori alla sommità della parete.
Un grande elicottero dell’Aeronautica Militare è partito da Cervia, ha preso a bordo alcuni soccorritori a Fabriano ed è atterrato a Frontignano dopo le ventuno.
Il mezzo ha tentato di riprendere il volo per portare le squadre sulla parete ma il maltempo ha costretto il pilota a desistere.
Nello stesso tempo erano confluite a Frontignano varie squadre del Soccorso Alpino delle Marche e dell’Umbria che, nonostante il nevischio, hanno tentato di raggiungere ed individuare il punto della parete dove si trovavano gli infortunati.
Contemporaneamente i Vigili del Fuoco dal versante della Frazione di Casali illuminavano il punto della parete rocciosa. Tutta l’organizzazione del soccorso, che ha visto impegnati oltre al Soccorso Alpino anche Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuoco ha fatto base all’albergo Domus Laetitiae e altro punto di appoggio al rifugio Cristo delle Nevi aperti appositamente per tutta la notte.
Solo verso le 4.00 del mattino le squadre del Soccorso Alpino hanno raggiunto i malcapitati in parete ed hanno potuto iniziare le operazioni di recupero.
Uno dei due alpinisti ha potuto muoversi autonomamente mentre il ferito è stato portato a Frontignano attraverso la Val di Bove in barella.
Si è trattato di un intervento di soccorso portato avanti con la massima professionalità di tutti i componenti ma che mette ancora in risalto la necessità di affrontare la montagna con le precauzioni che merita.10 Novembre 2010 alle 14:51 #254157sertorelli
Moderatoreda ussita-frontignano.com 10.11.10
Notizie – Ussita, soccorso in parete
Nella seata di domenica 7 novembre è scattato l’allarme per il soccorso di due alpinisti in difficoltà, bloccati sulla parete del Monte Bove Nord. I due avevano iniziato l’arrampicata nel primo pomeriggio ma per un incidente l’ancoraggio alla parete di uno dei due ha ceduto facendolo precipitare nel vuoto. Per fortuna la corda ha retto ed il malcapitato è rimasto appeso anche se aveva riportato alcune ferite ed era rimasto privo di alcuni indumenti. L’allarme è stato dato dagli stessi alpinisti intorno alle diciassette e purtroppo era già troppo tardi per far intervenire l’elicottero del 118 di stanza a Fabriano non abilitato al volo notturno.
E’ stato quindi chiesto l’intervento di altro mezzo per il volo notturno che potesse portare i soccorritori alla sommità della parete.
Un grande elicottero dell’Aeronautica Militare è partito da Cervia, ha preso a bordo alcuni soccorritori a Fabriano ed è atterrato a Frontignano dopo le ventuno.
Il mezzo ha tentato di riprendere il volo per portare le squadre sulla parete ma il maltempo ha costretto il pilota a desistere.
Nello stesso tempo erano confluite a Frontignano varie squadre del Soccorso Alpino delle Marche e dell’Umbria che, nonostante il nevischio, hanno tentato di raggiungere ed individuare il punto della parete dove si trovavano gli infortunati.
Contemporaneamente i Vigili del Fuoco dal versante della Frazione di Casali illuminavano il punto della parete rocciosa. Tutta l’organizzazione del soccorso, che ha visto impegnati oltre al Soccorso Alpino anche Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e Vigili del Fuoco ha fatto base all’albergo Domus Laetitiae e altro punto di appoggio al rifugio Cristo delle Nevi aperti appositamente per tutta la notte.
Solo verso le 4.00 del mattino le squadre del Soccorso Alpino hanno raggiunto i malcapitati in parete ed hanno potuto iniziare le operazioni di recupero.
Uno dei due alpinisti ha potuto muoversi autonomamente mentre il ferito è stato portato a Frontignano attraverso la Val di Bove in barella.
Si è trattato di un intervento di soccorso portato avanti con la massima professionalità di tutti i componenti ma che mette ancora in risalto la necessità di affrontare la montagna con le precauzioni che merita.17 Novembre 2010 alle 13:32 #217723sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 17.11.2010
Al via pattinaggio artistico e hockey
Corsi al palaghiaccio
Ussita Continuano le attività dell’associazione Club del Ghiaccio presso il palaghiaccio di Ussita che vede la frequenza dei corsi divisi tra pattinaggio artistico ed hockey di più di 70 partecipanti tra ragazzi e bambini anche dei vicini comuni di Visso e Castelsantangelo sul Nera.
Dal mese di novembre sono iniziati i corsi anche per l’avviamento all’hockey per i bambini più piccoli. Questo fine settimana invece alcune atlete impegnate nella preparazione di una gara che si terrà a Torino il 4 e 5 dicembre hanno potuto allenarsi con l’insegnate e coreografa Marta Grimaldi arrivata appositamente da Roma proprio per curare le coreografie che verranno presentate alla gara piemontese. Tutte le ragazze impegnate nei corsi di pattinaggio artistico ed i ragazzi dei corsi di hochey si stanno inoltre preparando anche per il saggio di Natale che si terrà nella serata di mercoledì 22 dicembre. Le iscrizioni ai corsi sono ancora aperte. Per informazioni tel. 0737/9415, 99319, 99561.
17 Novembre 2010 alle 13:32 #254185sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 17.11.2010
Al via pattinaggio artistico e hockey
Corsi al palaghiaccio
Ussita Continuano le attività dell’associazione Club del Ghiaccio presso il palaghiaccio di Ussita che vede la frequenza dei corsi divisi tra pattinaggio artistico ed hockey di più di 70 partecipanti tra ragazzi e bambini anche dei vicini comuni di Visso e Castelsantangelo sul Nera.
Dal mese di novembre sono iniziati i corsi anche per l’avviamento all’hockey per i bambini più piccoli. Questo fine settimana invece alcune atlete impegnate nella preparazione di una gara che si terrà a Torino il 4 e 5 dicembre hanno potuto allenarsi con l’insegnate e coreografa Marta Grimaldi arrivata appositamente da Roma proprio per curare le coreografie che verranno presentate alla gara piemontese. Tutte le ragazze impegnate nei corsi di pattinaggio artistico ed i ragazzi dei corsi di hochey si stanno inoltre preparando anche per il saggio di Natale che si terrà nella serata di mercoledì 22 dicembre. Le iscrizioni ai corsi sono ancora aperte. Per informazioni tel. 0737/9415, 99319, 99561.
24 Novembre 2010 alle 6:46 #217769sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 23.11.2010
Un percorso di sostegno per alunni ciechi
Bambole per l’integrazione
Bolognola Il museo delle bambole di Bolognola, in collaborazione con l’Unione italiana ciechi ha dato vita a un’ iniziativa didattica, attraverso la quale, 5 bambine non vedenti e ipovedenti della provincia (Amel, Cecilia, Fatima, Giulia e Valeria) hanno effettuato un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso la creazione di bambole, rappresentative di diverse culture ed epoche storiche, sotto la supervisione di Mirko Montecchiani, presidente provinciale dell’Unione Ciechi e docente di Scienze della Formazione di Unimc. “Le bambole – spiega Montecchiani – sono state realizzate per affinare l’utilizzo del tatto e la capacità manipolativa e discriminatoria dei materiali, senza l’uso della vista”. I risultati del laboratorio saranno contenuti in una tesi realizzata da Erica Bianchi, studentessa di Scienze della Formazione; la tesi e le bambole, saranno a disposizione nei locali dell’Unione italiana ciechi, degli insegnanti di sostegno.
24 Novembre 2010 alle 6:46 #254231sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 23.11.2010
Un percorso di sostegno per alunni ciechi
Bambole per l’integrazione
Bolognola Il museo delle bambole di Bolognola, in collaborazione con l’Unione italiana ciechi ha dato vita a un’ iniziativa didattica, attraverso la quale, 5 bambine non vedenti e ipovedenti della provincia (Amel, Cecilia, Fatima, Giulia e Valeria) hanno effettuato un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso la creazione di bambole, rappresentative di diverse culture ed epoche storiche, sotto la supervisione di Mirko Montecchiani, presidente provinciale dell’Unione Ciechi e docente di Scienze della Formazione di Unimc. “Le bambole – spiega Montecchiani – sono state realizzate per affinare l’utilizzo del tatto e la capacità manipolativa e discriminatoria dei materiali, senza l’uso della vista”. I risultati del laboratorio saranno contenuti in una tesi realizzata da Erica Bianchi, studentessa di Scienze della Formazione; la tesi e le bambole, saranno a disposizione nei locali dell’Unione italiana ciechi, degli insegnanti di sostegno.
24 Novembre 2010 alle 13:23 #217774sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 24.11.2010
Libro dedicato ai Sibillini
Macerata
Venerdì alle 21.30, presso la Sezione Cai di Macerata, in Via Bartolini, presentazione del libro I Saperi nascosti dove dorme la neve di Daniele Re, Francesco Capocasa e Stefano Treggiari, edito dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche. Nell’ambito della riscoperta culturale degli aspetti tradizionali e mitologici dei Sibillini, gli autori presentano il risultato di una lunga e approfondita ricerca condotta nel territorio dei Sibillini.
24 Novembre 2010 alle 13:23 #254236sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 24.11.2010
Libro dedicato ai Sibillini
Macerata
Venerdì alle 21.30, presso la Sezione Cai di Macerata, in Via Bartolini, presentazione del libro I Saperi nascosti dove dorme la neve di Daniele Re, Francesco Capocasa e Stefano Treggiari, edito dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche. Nell’ambito della riscoperta culturale degli aspetti tradizionali e mitologici dei Sibillini, gli autori presentano il risultato di una lunga e approfondita ricerca condotta nel territorio dei Sibillini.
29 Novembre 2010 alle 7:07 #217823sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 28/11/2010
incidenti sulle strade ghiacciate
Un’auto si è ribaltata lungo la provinciale che porta a Sfercia
Camerino E’ andata fuori strada, ieri mattina verso le sette, alla guida della sua Fiat Panda, G.C., 44enne di Caldarola, rimasta lievemente ferita, in località Rio di Camerino, al km 1,600 della provinciale 132, che conduce a Sfercia. L’auto si sarebbe ribaltata, finendo oltre la carreggiata. Sul fondo stradale a quell’ora ci sarebbe stata una leggera patina di ghiaccio che ha reso scivoloso il transito. L’incidente è stato rilevato dalla polizia stradale del distaccamento di Camerino, intervenuta sul posto insieme all’ambulanza del 118, che ha portato la donna all’ospedale di Camerino, dove è stata giudicata guaribile in pochi giorni, sotto choc per il grandissimo spavento. Registrati anche altri incidenti stradali, sempre causati dal ghiaccio. Dopo il maltempo delle ultime quarantotto ore, la splendida giornata assolata di ieri non ha dissipato i timori per il ghiaccio nelle ore notturne, con brinate e gelate mattutine e notturne. Le strade interne dell’entroterra camerinese, dove il sole batte in alcuni tratti per poche ore al giorno sono molto insidiose in questo senso, specie quando, come ieri, il freddo inverno compare lievemente in anticipo sul calendario.
L’unica difesa è la previsione di pneumatici da inverno, oltre allo spargimento di sale sul manto stradale. Venerdì notte la temperatura è scesa di vari gradi sotto lo zero, mentre per oggi sono previsti lievi rialzi termici delle minime, confermati nei prossimi giorni, senza possibilità di gelate notturne. Prevista neve sui Sibillini solo oltre i 900 metri, con precipitazioni a carattere piovoso più a valle.
Sulle montagne ieri le webcam mostravano lo scintillare sotto il sole del primo manto bianco di circa venti centimetri, sia a Frontignano di Ussita, che a Sassotetto di Sarnano, sul Monte Prata, alla pista di fondo del Pian Perduto, a Pintura di Bolognola. Gli impianti sciistici dei Sibillini sono ancora tutti chiusi, ma se le condiziono meteorologiche sono favorevoli, il ponte dell’Immacolata o il fine settimana successivo potrebbero segnare la data ufficiale di apertura della stagione invernale. Per la gioia di tutti gli appassionati.
Monia Orazi,A San Severino
Ciclo di incontri promosso dal Cai
Il Cai ha deciso di dare vita a un ciclo di incontri. Dopodomani ultima delle tre serate con Claudio Ruffini che tratterà il tema: “L’approccio all’ambiente innevato”. Gli incontri si tengono, a partire dalle 21, in Comune.
29 Novembre 2010 alle 7:07 #254285sertorelli
Moderatoredal corriere adriatico 28/11/2010
incidenti sulle strade ghiacciate
Un’auto si è ribaltata lungo la provinciale che porta a Sfercia
Camerino E’ andata fuori strada, ieri mattina verso le sette, alla guida della sua Fiat Panda, G.C., 44enne di Caldarola, rimasta lievemente ferita, in località Rio di Camerino, al km 1,600 della provinciale 132, che conduce a Sfercia. L’auto si sarebbe ribaltata, finendo oltre la carreggiata. Sul fondo stradale a quell’ora ci sarebbe stata una leggera patina di ghiaccio che ha reso scivoloso il transito. L’incidente è stato rilevato dalla polizia stradale del distaccamento di Camerino, intervenuta sul posto insieme all’ambulanza del 118, che ha portato la donna all’ospedale di Camerino, dove è stata giudicata guaribile in pochi giorni, sotto choc per il grandissimo spavento. Registrati anche altri incidenti stradali, sempre causati dal ghiaccio. Dopo il maltempo delle ultime quarantotto ore, la splendida giornata assolata di ieri non ha dissipato i timori per il ghiaccio nelle ore notturne, con brinate e gelate mattutine e notturne. Le strade interne dell’entroterra camerinese, dove il sole batte in alcuni tratti per poche ore al giorno sono molto insidiose in questo senso, specie quando, come ieri, il freddo inverno compare lievemente in anticipo sul calendario.
L’unica difesa è la previsione di pneumatici da inverno, oltre allo spargimento di sale sul manto stradale. Venerdì notte la temperatura è scesa di vari gradi sotto lo zero, mentre per oggi sono previsti lievi rialzi termici delle minime, confermati nei prossimi giorni, senza possibilità di gelate notturne. Prevista neve sui Sibillini solo oltre i 900 metri, con precipitazioni a carattere piovoso più a valle.
Sulle montagne ieri le webcam mostravano lo scintillare sotto il sole del primo manto bianco di circa venti centimetri, sia a Frontignano di Ussita, che a Sassotetto di Sarnano, sul Monte Prata, alla pista di fondo del Pian Perduto, a Pintura di Bolognola. Gli impianti sciistici dei Sibillini sono ancora tutti chiusi, ma se le condiziono meteorologiche sono favorevoli, il ponte dell’Immacolata o il fine settimana successivo potrebbero segnare la data ufficiale di apertura della stagione invernale. Per la gioia di tutti gli appassionati.
Monia Orazi,A San Severino
Ciclo di incontri promosso dal Cai
Il Cai ha deciso di dare vita a un ciclo di incontri. Dopodomani ultima delle tre serate con Claudio Ruffini che tratterà il tema: “L’approccio all’ambiente innevato”. Gli incontri si tengono, a partire dalle 21, in Comune.
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