Report: Escursione Gola dell’Infernaccio

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    4EveRYounG
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    23 e 24 Agosto 2011

    Viaggio di andata comodo e tranquillo circa un oretta e mezza da Civitanova a Rubbiano (Montefortino – FM), l’ultimo pezzo di strada sterrata finsce con una sbarra e un parcheggio, giusto il tempo di togliere le scarpe da ginnastica e mettere le scarpe da trekking e sono pronto per iniziare.

    Il crescendo di meraviglie della natura inizia con le “Pisciarelle” da un grosso puntone di roccia scende giù un muro d’acqua con un getto lieve come se fosse una doccia, cedo alla tentazione come un bambino piccolo mi lascio schizzare dall’acqua fresca passando sotto al getto. Scendo ancora in basso e attraverso il primo ponte di legno, da qui l’angolatura è multidimensionale: sulla destra la cascata a strapiombo sulla sinistra il torrente – i detriti dei rami degli alberi creano delle mini dighe – a tratti il livello dell’acqua è molto basso, davanti l’ingresso della grotta – chiusa da un cancello.

    Da qui si risale vertiginosamente costeggiando a ritroso la corrente del torrente. Incontrando la prima parte della gola dove non batte mai il sole, è stato affascinante vedere un grosso crostone sporgente di neve ghiacciata, ancora li da quest’inverno, nonostante l’alta temperatura di quest’estate non si è sciolto. Da qui inizia la parte più suggestiva le vere proprie gole, in cui i colori si fondono in un unico tripudio visivo, il bianco delle rocce, il verde delle foglie e il marrone della terra, il rumore del torrente diventa più forte il suono delle acque che scorrono è potente, sembra di vivere delle scene del film Il Signore degli Anelli. :-)

    Continuando a risalire il torrente, durante tutta la sua lunghezza ci sono un paio di passaggi in cui dei ponticelli ti fanno arrivare dall’altra riva oppure puoi scegliere se guadare a piedi fino all’altra sponda; da qui a poco finirà il percorso comune ai due itinerari e arriverà il bivio in cui puoi scegliere se andare a sinistra procedendo verso Capo Tenna oppure all’Eremo di San Leonardo. Il primo giorno ho preso il sentiero a sinistra e sono andato verso l’inizio del fiume Tenna, un paio d’ore di camminata (primo pezzo semplice poi un po’ più difficile) che termina con un altopiano una fontana e gli abbeveratoi per gli animali, infatti riposandomi all’ombra delle piante assisto anche allo spettacolo di una mandria di mucche e cavalli al pascolo che sale su per bere (scena stupenda che rievoca in me bei ricordi dell’infanzia a Sassotetto). Rimango un bel po’ di tempo a rilassarmi, inizio a leggere un buon libro http://www.anobii.com/books/Eros_e_societ%C3%A0-mondo/9788839206596/01538e18c7fe6282a1/ di Luhmann.

    Il ritorno indietro è stato più veloce dell’andata, stanco ma contento prendo la via del rifugio. Ritorno verso Montefortino, poco prima di Amandola mi addentro in direzione Campolungo, mi aspetteranno 12km di tornanti su strada sterrata prima di arrivare al Rifugio Amandola http://www.2spaghi.it/ristoranti/marche/fm/amandola/rifugio-citta-di-amandola/ ma appena arrivato nell’alto piano mi rendo conto che ne è valsa la pena della strada dissestata per arrivarci. Cena, pernotto e colazione al caratteristico rifugio, bella esperienza.

    La mattina del secondo giorno parto presto e mi ri-dirigo verso le Gole dell’Infernaccio. Stesso spettacolo per tutto il primo tratto fino al bivio, ma questa volta prendo il percorso a destra verso l’eremo. Salita più ripida rispetto all’altro sentiero di Capo Tenna ma più corto, a breve mi trovo davanti al monastero costruito mattone dopo mattone da Padre Pietro, visito la chiesa dove di li a poco sarebbe stata celebrata la messa giornaliera e poi mi distendo all’ombra sul prato dell’eremo, continuo a leggere il libro di Luhmann iniziato il giorno prima e le ore scorrono veloci. Da li avrei potuto continuare verso la Cascata Nascosta, ma in realtà ho preferito impiegare le ultime ore della giornata a rilassarmi, ritorno veloce come precedentemente, ritorno a casa soddisfatto.

    In conclusione, sono stati 2 giorni di belle escursioni, immerso nell’atmosfera di relax e di misticismo che regna sovrana da queste parti. La natura qui è splendida ed offre quanto di meglio possiamo desiderare, numerosi cambi di paesaggio, dalle pareti rocciose ai boschi, dalle vette al fiume, dalle cascate ai prati assolati, dalle gole ai sentieri che si arrampicano sulla montagna. Perfetto per recuperare lo stress della vita quotidiana e vedere dei luoghi al di là della nostra immaginazione.

    Empatia a profusione. :-)))

    Ciao
    Adriano

    P.S.: ecco le mie foto http://www.flickr.com//photos/4everyoung/sets/72157627514768280/show/ dell’escursione in un comodo slideshow, grazie a Maurizio http://www.maury-blog.net/ per i consigli sul percorso, grazie a Fabio http://www.fabiocurzi.it/ per i consigli sul rifugio, grazie ad Anna http://www.annatorcoletti.it/ per i consigli sul libro.

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