Il lancio dall’elicottero di Giulia Calcaterra sulle Dolomiti fa infuriare Mauro Corona

Giulia Calcaterra è un personaggio televisivo molto conosciuto, visto che nel 2013 è stata velina a Striscia la Notizia insieme ad Alessia Reato. Ora è finita al centro dell’attenzione per una polemica nell’ambito del mondo dello sport, e che grazie ai social è ormai sulla bocca di tutti.

Giulia Calcaterra e le Dolomiti potremmo dire. Sì perché l’influencer che conta ad oggi più di 1 milione di follower, incanta da sempre il suo pubblico su Instagram con foto, video e stories che rientrano in quello che si chiama mondo “action”, di cui fanno parte adrenalina, sport estremi e viaggi. In una recente intervista ha infatti ammesso di essere una vera malata di adrenalina. Così ha deciso di cimentarsi in quella che potremmo definire impresa al limite, visto che si è lanciata con il paracadute sulle Dolomiti.

Giulia Calcaterra fa infuriare Mauro Corona

Un gesto che non è per niente piaciuto agli ambientalisti, e tra questi soprattutto allo scrittore Mauro Corona. Il noto personaggio, ospite in molte trasmissioni tv, si è indignato quando ha visto il video social nel quale Giulia Calcaterra si lanciava con il paracadute sulle Dolomiti. La notizia è stata anche riportata dal Corriere della Sera, con alcune righe che esplicitavano l’accaduto: “L’ex velina, in compagnia di quattro amici, si è fatta trasportare su un elicottero della Elicampiglio/Heliunion per raggiungere la cima di Torre Trieste del Gruppo del Civetta nel bellunese. Una volta sorvolata la vetta Calcaterra ha eseguito quattro rotazioni per quattro salti tutti in successione”.

Un video che ha subito scatenato grandi reazioni, che sono state per lo più positive tra i suoi fans. Ma tra questi commenti c’è anche qualche critica. Il più duro però lo ha fatto l’associazione di protezione ambientale Mountain Wilderness Italia, che addirittura si è detta sconcertata per l’accaduto. Una reazione negativa che ha come base di partenza l’utilizzo dell’elicottero per raggiungere il punto esatto da cui poi si è lanciata la Calcaterra.

Ricordiamo infatti che le Dolomiti sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Queste le parole dell’associazione a riguardo: “L’uso dell’elicottero ha un forte impatto ambientale in termini di inquinamento acustico, atmosferico e conseguente disturbo della fauna selvatica. Evidentemente per la nostra Calcaterra sono tutti dettagli trascurabili. Non ci stupiamo, basta una veloce occhiata al suo profilo Instagram con 1 milione di follower per farsi un’idea dello stile e dell’approccio che contraddistingue le sue ‘avventure’”.

Ma Mountain Wilderness Italia si spinge oltre e crede che le autorità non fossero state avvertite: “L’uso di un elicottero in una zona così delicata richiede il rispetto di precise normative e regolamenti. Il piano di volo va tassativamente comunicato, vanno rispettati orari e piazzole di decollo e atterraggio. Ci chiediamo se la compagnia di elicotteri avesse veramente tutti i permessi per sorvolare Torre Trieste”. Il lancio in sé quindi non sarebbe stato un problema. Bastava raggiungere la cima della montagna con i giusti mezzi. Un’azione quindi che è ritenuta non avventurosa ma irresponsabile per la cultura e per l’ambiente. La preoccupazione è che si possa così innescare un precedente da cui ricavare il messaggio che basta pagare per salire su un elicottero e rovinare l’ambiente delle Dolomiti.

Contro Giulia Calcaterra si è scagliato anche Mauro Corona, alpinista, scrittore ed opinionista, che ha definito come “pagliacciate” questi gesti: “Non c’è una legge che impedisca queste pagliacciate, che protegga il silenzio della montagna: è diventata un luna park. Avesse scalato una vetta l’avrei rispettata”, spiega Corona. Che lancia un appello alle istituzioni chiedendo delle norme che tutelino le Dolomiti “utilizzate sempre più spesso come ‘parco avventura’ per imprese da postare sui social”

Per ora l’ex velina non ha commentato la vicenda, mentre invece la compagnia di elicotteri (Elicampiglio) ha voluto precisare così: “Non siamo degli sprovveduti, la nostra azienda opera dal 1993 e siamo dei professionisti. La comunicazione è stata inviata e abbiamo fatto trasporto passeggeri da sotto a sopra. C’è una legge provinciale che vieta trasporto passeggeri sopra i 1600 metri in Trentino, perché vogliono tutelare le montagne. Se la legge lo permette noi lo facciamo, nel rispetto delle regole”.

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