Intervista al campione italiano di sleddog Luca Bongarzoni

L’intervista al campione italiano di sleddog Luca Bongarzoni offre un’immersione nel mondo degli sport invernali e delle competizioni di cani da slitta. Luca ha 36 anni e vive a Cingoli (MC) nelle Marche dove insieme ai suoi fratelli gestisce la torrefazione Janus.
Con la passione e l’esperienza di un atleta di alto livello, Bongarzoni ci racconta i segreti di questo sport affascinante, dalla selezione e addestramento dei cani fino alla preparazione fisica dell’atleta e alla strategia di gara. In questo articolo, esploreremo la vita e la carriera di Luca Bongarzoni e le sfide che affronta come atleta di sleddog.

Luca, parlaci dello sleddog: che cos’è, quando è nato, dove si pratica ecc.

Lo sleddog è nato tantissimi anni fa, prima nei paesi nordici dove si utilizzava la slitta per cacciare e per spostarsi da un posto all’altro ed era quindi di fondamentale importanza. Poi pian piano è diventato uno sport, che si pratica dai primi freddi, quando si iniziano a preparare fisicamente e mentalmente i nostri cani. In base a quanti cani abbiamo nella linea davanti a noi viene scelta la nostra categoria, di conseguenza i km da affrontare.

Noi in particolare pratichiamo “sprint”, cioè gare veloci e sviluppate su km adatti a poter far esprimere al meglio la nostra muta. Esistono diverse categorie: la 2 cani (i cani corrono sempre vicini e non uno davanti all altro), la 4 cani, la 6 cani, la 8 cani. E poi c è la UL (Unlimited) nella quale non c è un massimo di cani e si può arrivare anche fino a 16. Ogni categoria ha il suo chilometraggio e i suoi concorrenti.

Quando è nata la tua passione per questo sport e cosa hai dovuto fare per praticarlo?

La mia passione è nata circa 10 anni fa con il mio primo vero cane, Mars, un incrocio tra Siberian husky e Alaskan Malamute. Ora purtroppo non c è più ma il suo muso è sulla mia pelle.
Ho iniziato correndoci insieme, me lo attaccavo alla vita con una corda ammortizzata e una cintura dedicata. Così facevamo le nostre corse. Un giorno ho incontrato mia moglie, anche lei con un Siberian husky, femmina, e da lì è nato l’amore. Ho iniziato ad attaccarli insieme e da lì è partita la scintilla. Poi siamo passati a 3 cani e nel frattempo è nato mio figlio Byron. Poi volevo iniziare a fare sul serio e nel giro di un paio di anni siamo passati ad avere 11 cani tra cui 2 maremmani e un meticcio. Per loro abbiamo cambiato casa e tutta la nostra vita, abbiamo cambiato tutte le nostre abitudini, i nostri ritmi, le loro esigenze sono diventate le nostre esigenze, i loro ritmi di vita sono diventati i nostri.

I cani sono un elemento importantissimo. Che ruolo hanno? Che esigenze hanno? Come vengono scelti e/o selezionati? Di cosa hanno bisogno durante l’anno?

I cani iniziano la loro stagione a metà ottobre, dopo di che ci sono le gare che iniziano verso metà dicembre e terminano a marzo. Poi ci prendiamo una pausa, il loro grande riposo. I nostri cani sono selezionati da una coppia di allevatori, lui de L’Aquila e lei di Ferrara ma entrambi a L’Aquila. Lui si chiama Fabrizio Filoni e lei Olivia Piacentini e il loro allevamento si chiama Bancila Trail s Kennel. Tutti i nostri cani con i quali corriamo vengono dal loro allevamento: sono forti, veloci, devoti alla corsa e concentrati in ciò che fanno, che amano fare. I cani hanno chiaramente le loro esigenze: dalle sgambate giornaliere agli allenamenti, che si sviluppano dalle 3 alle 4 volte a settimana, con sveglia tra le 4 e le 4.30. Li carico i cani nel furgone, facciamo l’allenamento, dopo di che si torna a casa per poi andare a lavoro.

Come riesci a gestire gli allenamenti e l’impegno per questa passione con il tuo lavoro? Come sono strutturate le tue giornate?

Si è evoluto tutto così in fretta che ci sono stati dei passaggi della mia vita che non ricordo tanto bene, mi spiego: Avere una casa nuova con un enorme giardino, un mutuo, un figlio, dei cani, una passione come la corsa e la palestra per tenermi in forma giornalmente, una moglie che lavora ed in più ha sempre avuto la passione per lo studio, non si ha modo di pensare o di fermarsi ad osservare il tutto. Solo quando siamo in gara un pò il tempo si ferma. A me piace molto questa vita, piena di impegni. Noi iniziamo la stagione in alta montagna, purtroppo ora come ora a metà ottobre. Ci facciamo trainare con un quad, equilibrato tra scorrevolezza e peso, per poter iniziare a far sviluppare i muscoli ai nostri cani: si inizia con pochi km per poi allungare pian piano e gradualmente. Siamo attenti a tutti i piccoli dettagli, dall’idratazione al mangime/carne che gli diamo, prodotti scelti e selezionati da un azienda TOP (Barf Italia) che espone anche al Mondiale e che sponsorizza l’evento. Gli allenamenti vengono svolti la mattina molto presto o la sera tardi quando si è in pieno inverno. Più fa freddo e più i cani sono a loro agio. Noi ci spostiamo in base al freddo e si va dal Monte San Vicino a Cingoli, o anche a Castelluccio di Norcia. In questo caso a volte si sta fuori anche 2 giorni per potersi allenare all’alba e avere temperature basse. Quando io mi sposto con mio figlio mia moglie è a casa a badare agli altri cani. Sono poi rappresentante della mia azienda, la Janus Caffè, composta dai miei fratelli, da mio padre, da 2 rappresentanti e dalla nostra ragioniera. Grazie al mio lavoro e ai miei fratelli riesco ad organizzare poi nel periodo invernale per le nostre uscite o per le gare, che si sviluppano su 2 giorni. Sulla neve facciamo dai 10 ai 15 km al giorno in base al trail che si ha a disposizione. Ci spostiamo con il nostro furgone dove ci sono le gabbie per i cani, è ben arieggiato e spazioso per poter portare tutto il necessario. Andiamo dove c’è neve, sia in Italia che fuori Italia, si parte il venerdì mattina e si ritorna la domenica sera.

Parlaci della bella vittoria al campionato italiano. Come si svolge la gara e che emozioni ha suscitato in te la vittoria.

Nel campionato italiano che si è svolto al Monte Bondone mi sono preso il gradino più alto del podio grazie soprattutto alle mie 2 leader dato che, soprattutto nel primo giorno di gara, un vento molto forte aveva ricoperto a tratti quasi totalmente la pista battuta. Le mie due leader Emelie e Felicity hanno fatto un egregio lavoro, tenendo un buon ritmo di gara e non sbagliando mai il percorso che ci aspettava. Nella seconda manche abbiamo dato il 100%, anche perché la pista ormai la conoscevamo, e tra gli italiani siamo arrivati primi, conquistano il Titolo. Mentre nella classifica generale con concorrenti stranieri molto forti e veloci ci siamo piazzati quarti a 20 secondi dal terzo. Un ottimo lavoro del mio team, in preparazione al mondiale che abbiamo poi disputato il 9, 10 e 11 Febbraio.

Qui venivo da un infortunio avuto nella seconda manche della gara precedente, con uno strappo muscolare di circa 2cm per 1.5 al semimembranoso di II grado. La mia gara era compromessa e proprio al mondiale che dopo molti anni siamo riusciti ad organizzarlo in Italia: WSA 2023 Word Sleddog Championship. Non dovevo arrivare così, serviva il mio aiuto nelle salite che ormai conoscevamo a memoria, perché lì avevamo fatto altre gare.
Pronti via, i cani erano abbastanza in forma, io meno. La prima manche aiuto abbastanza, per quello che la mia gamba mi consentiva. Eravamo 12esimi, dal sesto al 13esimo eravamo tutti ad un minuto, ma la gara sapevo essere lunga, su 3 manche, tutto può accadere, i primi sono professionisti, con tempi irraggiungibili.
Seconda manche, partenza ore 13.08. La temperatura inizia a scaldarsi, la neve dove c’era il sole era granita e dove invece non batteva era una tavola. Raggiungiamo i 37km/h di massima, i cani vanno velocissimi e io pur di recuperare anche solo qualche secondo a 50 metri dall’arrivo faccio delle pedalate e boom, sento un dolore fortissimo dietro la coscia, dove avevo avuto lo strappo. Ghiaccio, ghiaccio, ghiaccio, e l’indomani non so che fare. Ma ormai siamo lì e daremo tutti il 100%.
La terza manche è più dura, la stanchezza di noi musher e di alcuni cani, soprattutto i più grandi fisicamente che iniziano a sentire il caldo con il sole che a quell’ora è a picco è tanta. Alcuni team partono con 1 cane in meno, noi siamo in splendida forma, (loro, io no, ma loro non lo sanno e quindi dovrò comunque spingere per loro).
Penso a idratarli bene: in partenza alcuni miei veri amici rinfrescano i miei 2 maschioni Elvis e Goldy mettendo della neve sulla testa e sotto le ascelle. La partenza è super, i cani hanno una gran voglia. Sulle salite non riesco a spingere inizialmente, mi fa troppo male, quindi prendo la slitta un po’ come appoggio e finiamo la gara, con tempi strepitosi, saliamo di un posto ma super soddisfatti. Sono sincero a me piace essere su in alto nelle classifiche, ma questa è stata una bellissima esperienza, che mi ha insegnato ancora una volta che siamo sulla giusta strada ma bisogna lavorare costantemente, cosa che purtroppo quest’anno con l’inverno che ha tardato ad arrivare e con le mie condizioni fisiche non ci è stato permesso. Al prossimo appuntamento così importante dovrò arrivare in perfetta forma.

La tua famiglia è sempre al tuo fianco. Parlaci di loro

La famiglia in tutto ciò è fondamentale. Mio figlio ultimamente mi segue molto, a lui piace la neve e piacciono molto i cani, viene con me in slitta ad allenare, gli ho comprato una slitta e quando lui vorrà potrà iniziare, e io sarò il papà più felice al mondo. Più volte è capitato che si svegliasse alle 5 e che venisse con me sul monte ad allenare. Poi l’ho accompagnato a scuola. Lui è un bambino di 8 anni ma fortemente responsabile. Voglio fare una piccola considerazione: i cani mi hanno dato anche la capacità di capire mio figlio fin dai primi gironi dopo la sua nascita. I cani non hanno la parola, sei te che devi saperli capire. Ho fatto un corso da educatore cinofilo con il mio primo cane, perché devi capirli dalle loro movenze, dal pelo, dalle orecchie, dalla bocca, dalla lingua, dalle posture. Loro parlano parlano sempre e te devi essere capace di capirli. Con mio figlio, fino a quando non ha saputo esprimersi, era la stessa cosa. Tutt’ora con lui basta uno sguardo e già capisco di cosa ha bisogno, cosa voglia o che emozioni sta provando.

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