Milano, giochi invernali salati i lavori per l’Arena Santa Giulia potranno aumentare fino al 50%

Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina in programma nel 2026 stanno facendo molto parlare di loro, anche e soprattutto per le ingenti opere di costruzione che sono previste per ospitare le gare e gli atleti. Notizia di questi giorni è l’avvio dei lavori per la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport che vedrà la zona di edificazione a Milano.

Stiamo parlando di un palazzetto multifunzionale che sarà costruito in zona Santa Giulia: struttura modello che sarà un po’ la vetrina dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina del 2026, e che ospiterà le gare di hockey maschile.

I lavori per questa struttura sono appena iniziati. Palitalia si chiamerà, per un disegno che è stato realizzato dall’architetto David Chipperfield. Ora sembra però che i costi che erano stati previsti per la sua costruzione stiano salendo senza controllo. Una comunicazione non bella, che è stata fornita direttamente da Cts Eventim, la società che si occuperà di costruire e gestire la struttura.

I costi per l’arena di Milano dovrebbero aumentare del 50%

Secondo le previsioni, infatti, i costi dovrebbero aumentare del 50%, e così dovrebbero passare dagli iniziali 180 milioni di euro fino ai più realistici 250. Una cifra che lascia un po’ tutti a bocca aperta, e che ha fatto sorgere alcuni dubbi sulla reale sostenibilità economica dell’opera.

Subito la politica ha messo il problema all’ordine del giorno, ed il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato di voler risolvere il problema cercando di abbattere i costi. Vedremo in che modo, ma nel frattempo assicurano da più parti che almeno le tempistiche di consegna saranno rispettate, e sono previste per il 2025, ben un anno prima dell’inizio dei Giochi Invernali.

Il cantiere per la nuova arena nella zona di Santa Giulia è partito a fine marzo scorso, e nel frattempo i prezzi delle materie prime e della manodopera sono schizzati alle stelle. L’investimento preventivato quindi non basta più, e per edificare quello che sarà il fiore all’occhiello dell’intero insieme di opere olimpiche servono dai 70 ai 90 milioni di euro in più. La conferma, come vi abbiamo detto, è arrivata direttamente dalla società costruttrice, per bocca del CEO Klaus-Peter Schulenberg che afferma: «L’aumento è legato non solo all’aumento delle materie prime ma anche della manodopera e dobbiamo fare i conti con questo».

Rassicurazioni sul rispetto comunque dei tempi di consegna arrivano anche dalla stessa Cts Eventim: «Non c’è ragione per cui questo progetto non possa essere consegnato nei tempi», prosegue infatti il CEO. Il Comune di Milano sta cercando di trovare una soluzione per aiutare a società ad abbattere alcuni costi, rendendo il tutto più gestibile.

Uno spazio che dopo i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 sarà uno spazio polifunzionale ideale per ospitare sia eventi sportivi che eventi musicali, e che potrà ospitare fino a 16.000 persone. Un’altra eredità che Milano lascia ai suoi abitanti, dopo le opere di Expo per esempio. Sala è sicuro che sarà un valore aggiunto perché i grandi eventi «si basano su regole precise, cioè sul minimizzare i costi, sulla sostenibilità e sulla legacy, cioè su qualcosa che rimanga».

Passando invece ad altri sport, sempre all’interno dei prossimi Giochi invernali, ancora dubbi sulla struttura dell’Ex Palasharp, che ospiterà l’hockey femminile, con al vaglio un progetto di riqualificazione. L’Assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha dichiarato: «Il progetto c’è e stiamo valutando se può essere una delle sedi, perché ci sono temi procedurali e di extra costi». Su questo il Sindaco sala non sembra preoccupato: «La situazione è meno grave, sono lavori manutentivi e non di costruzione. Abbiamo una riunione tra soci nei prossimi giorni per mettere a punto una proposta definitiva. La mia preoccupazione era e continua a essere Santa Giulia».