Regione Marche: aiuti agli impianti sciistici per far ripartire il territorio

Il logo della Regione Marche
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Esattamente ad un anno di distanza dal sisma del 30 ottobre che ha messo in ginocchio l’entroterra marchigiano, la politica che sembra ferma per la questione casette e macerie inizia a muoversi anche per la ripartenza del turismo invernale: la Giunta ha approvato la mozione del capogruppo regionale Fdi An Elena Leonardi, e si impegna a fare tutto il possibile per aiutare strutture ricettive ed impianti sciistici.

Insomma, la Regione Marche apre gli occhi anche sul sistema turistico e sulla sua importanza per la ripartenza del territorio, e si impegna a rilanciare il turismo, sia quello economico che naturalistico, delle aree e dei bacini colpiti, quindi Frontignano, Bolognola, Ussita, Sassotetto e Monte Prata.
Dovrebbe essere, quindi, stato stilato un programma da seguire per rimettere in sesto il sistema complesso dell’economia montana marchigiana, e proprio tale complessità non è da sottovalutare, se si vuole agire con criterio.

Quali sono i punti essenziali sui quali si concentra l’intervento della Regione Marche?

Elena Leonardi ha stilato una serie di interventi e di ambiti principali sui quali concentrarsi maggiormente per il recupero dei bacini turistici montani.
Innanzitutto il recupero delle strutture e degli impianti da sci, che da sempre nelle Marche sono punto di riferimento per gli appassionati che si muovono d’inverno. Poi ci sarà da pensare ai collegamenti stradali che facilitano l’arrivo in quota, così come di tutte le strutture ricettive e turistiche che formano la fitta rete dell’accoglienza regionale, da sviluppare poi non solo in inverno ma durante tutto l’arco dell’anno.

Dove reperire i fondi per la riqualificazione del turismo marchigiano?

Il problema più diffuso in questi casi, si sa, è trovare le risorse economiche necessarie per gli interventi, ma Leonardi sembra avere le idee chiare anche da questo punto di vista. Esistono fondi aggiuntivi reperibili dal Programma di Sviluppo Rurale, che possono essere utili non solo per il turismo, ma che riguardano anzi l’agricoltura e gli allevamenti montani. Tali fondi, secondo la Leonardi, potrebbero essere utilizzati per realizzare bacini lacustri d’alta quota per abbeveramento, innevamento artificiale degli impianti ed azioni antincendio.

Recuperare al meglio i vecchi impianti sciistici e realizzazione di nuove strutture innovative

La capogruppo ha espresso sin da subito grande soddisfazione per il voto della mozione, che ha anche ringraziato i tecnici regionali, il Presidente della II Commissione Traversini e l’assessore al Turismo Pieroni. “Con questo impegno”, ha dichiarato la Leonardi, “dobbiamo arrivare alla creazione di un importante punto di attrazione sciistica e di sport invernali oltre che di turismo naturalistico d’alta quota per le altre stagioni dell’anno, grazie a vecchi impianti sciistici recuperati al meglio e a nuove e innovative strutture. Il tutto affinché questa vasta area del maceratese e del fermano divenga il polo principale tra i bacini sciistici dell’intero Centro Italia”.

La speranza, della Leonardi e di tutti noi, è che questi interventi aiutino la ripartenza di aree come Muccia, Valfornace, Fiastra, Pieve Torina, Pievebovigliana, Visso, Sarnano e Amandola, nell’ottica di una ripresa economica che andrebbe poi concordata e seguita da tavoli tecnici a cui dovranno partecipare anche i sindaci della zona, i Gruppi di Azione Locale (che già operano nella zona) e i gestori degli impianti sciistici e delle strutture ricettive, sotto il coordinamento della Regione Marche.