Acroski: storia e declino del balletto sugli sci

acroski balletto sugli sci

Chi di voi conosce l’acroski? Questa disciplina oggi non esiste più, ma dal 1988, quando fu presentata alle Olimpiadi di Calgary e fino al 2000, ha sicuramente fatto un pezzo di storia dello sport invernale.

L’acroski viene anche chiamato balletto sugli sci

L’acroski viene anche chiamato balletto sugli sci, proprio perché gli atleti si muovono e danzano proprio come fanno coloro che praticano pattinaggio artistico, ma al posto dei pattini gli atleti indossano racchette e sci, e al posto della pista di pattinaggio c’è invece una bella discesa piena di neve! Ma come sono, o meglio, erano vestiti gli atleti dell’acroski? Tute rigorosamente intere, colori forti e sgargianti (in classico stile anni ’80), tessuti pieni di luccichini e maniche gonfie, oltre alle classiche gonnelline per le signore. Gli atleti si esibivano su basi musicali, che spaziavano dalla musica classica fino al rock!

In quale categoria faceva parte l’acroski?

Alle Olimpiadi il balletto sugli sci faceva parte della categoria freestyle, ed oltre all’acroski c’erano le gobbe ed i salti.

Quando è stato eliminato l’acroski?

Come detto, dal 2000 è stato eliminato dalle competizioni ufficiali su volere della FIS (Federazione Internazionale di Sci). La nascita di questo sport fece però storia in qualche modo, e risale agli anni ’70, quando negli Usa il freestyle divenne popolare, comprendendo tutto ciò che rendeva il modo di usare lo sci diverso da sci alpino e sci di fondo. Quindi gobbe, salti, acrobazie varie, mosse di ogni tipo iniziarono a prendere piede tra gli atleti, sia uomini che donne.

Dagli anni ’70 quindi l’acroski inizia ad essere considerato come disciplina vera e propria, addirittura aggiungendo la musica come contorno e base alle esibizioni. L’idea fu di Suzy Chaffee, che praticava pattinaggio artistico e danza. Tra i grandi personaggi di questo sport ricordiamo Bob Howard, varie volte campione mondiale di questa disciplina ed ideatore di varie mosse usate poi negli anni, come il salto mortale realizzato piantando le racchette a terra per lanciarsi in aria. Nel tempo altri atleti hanno proposto mosse in cui non si usavano gli sci, ma si effettuavano movimenti e coreografie simili al pattinaggio artistico. Il balletto sugli sci prevedeva sia l’utilizzo degli sci per darsi la spinta in aria, sia acrobazie varie fatte in discesa lungo una pista e per 90 secondi, con una giuria che assegnava voti su piroette, acrobazie, costumi e performance generale.

Il primo campionato del Mondo di Acroski

Nel 1980, un anno dopo che il freestyle fu riconosciuto disciplina ufficiale, si disputò il primo Campionato del Mondo con balletto sugli sci. Da quel momento l’acroski entrò a far parte della cultura popolare e sportiva, con bellissimi video realizzati anche da sceneggiatori famosi.

L’inizio e le cause del declino dell’Acroski

Proprio nel momento di maggior successo, dopo che il balletto, i salti e le gobbe furono ammesse alle Olimpiadi come sport dimostrativi, iniziò il declino dell’acroski. Il freestyle, come ricordato, era sport dimostrativo a Calgary, nel 1988, e poi anche ad Albertville nel 1992. Balletto e salti restarono discipline dimostrative, mentre le gobbe riuscirono a diventare disciplina ufficiale olimpica. Dal 1994, a Lillehammer, anche il salto entrò tra gli sport olimpici, facendo restar fuori solo l’acroski. Un insuccesso dovuto soprattutto agli scarsi spettatori in tv, e all’idea dell’organizzazione di aggiungere altri sport che necessitavano di una giuria per decidere il vincitore. Altra causa del declino dell’acroski fu la nascita ed il successo di un altro sport freestyle che ebbe molta più presa tra atleti professionisti e che è disciplina olimpica dal 1998: lo snowboard.