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Chi ha inventato lo skilift?

Lo skilift è un impianto di risalita basato su una fune d’acciaio chiusa ad anello, sospesa a diversi metri dal suolo, progettato per trasportare gli sciatori lungo una pista.

Componenti principali

  1. Stazione motrice: ospita il motore che trasmette il movimento alla fune.
  2. Linea di risalita: composta da piloni di sostegno e dalla pista utilizzata dagli sciatori.
  3. Stazione di rinvio e tensione: regola la tensione della fune grazie a un sistema di pulegge e contrappesi.

Traini

Gli sciatori si agganciano a piattelli o ancore, che fungono da punto di supporto, permettendo loro di risalire la pista senza togliere gli sci. I piattelli sono monoposto, mentre le ancore (introdotte successivamente) possono trasportare due persone alla volta.

Come è stato inventato lo skilift?

Le origini nella Foresta Nera (1908)

La storia dello skilift ha origine a Schollach, un piccolo villaggio nella Foresta Nera in Germania. Nel 1908, Robert Winterhalder, un agricoltore e locandiere, osservò un problema comune: i turisti che soggiornavano nella sua locanda, molti dei quali affetti da problemi respiratori, trovavano difficoltosa la risalita a piedi delle colline innevate dopo aver sciato o usato lo slittino.

La soluzione di Winterhalder

Winterhalder aveva già sperimentato meccanismi innovativi per il trasporto di fieno e grano, utilizzando l’energia idraulica del suo mulino. Decise di applicare lo stesso principio per creare un sistema di risalita sugli sci. Il primo impianto, costruito nei prati dietro la sua locanda, comprendeva:

  • una fune d’acciaio sostenuta da cinque piloni inclinati con rulli
  • maniglie di legno collegate alla fune tramite funicelle
  • un sistema idraulico che forniva l’energia motrice

Questo “skilift a fune alta”, lungo 280 metri e con un dislivello di 32 metri, fu inaugurato il 14 febbraio 1908. L’impianto rappresentava un’assoluta novità e anticipava molte delle caratteristiche degli skilift moderni.

Il successo e le difficoltà di Winterhalder

Winterhalder brevettò la sua invenzione e la presentò nel 1910 alla fiera degli sport invernali di Triberg, dove costruì una versione alimentata da un motore elettrico da 15 CV. Il progetto ricevette grande apprezzamento, e Winterhalder fu premiato con la Medaglia d’Oro dal Granduca del Baden.

Nonostante il successo tecnico, Winterhalder non riuscì a ottenere finanziamenti per espandere il suo progetto. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, lo skilift di Schollach fu smantellato nel 1917 per recuperare materiali in ferro per scopi bellici. Le difficoltà economiche costrinsero Winterhalder a vendere il brevetto alla società austriaca Doppelmayr, che sviluppò ulteriormente l’idea e divenne leader mondiale del settore.

Winterhalder morì nel 1932, senza assistere alla consacrazione globale della sua invenzione.

L’evoluzione dello skilift: Svizzera e Francia in primo piano

1934: Ernst Constam e il primo skilift moderno

Nel 1934, l’ingegnere svizzero Ernst Constam realizzò a Davos il primo skilift a fune alta completamente moderno. L’impianto, lungo 270 metri, utilizzava una barra a forma di “J”, destinata a un singolo sciatore. Questo progetto riscosse un enorme successo, trasportando 70.000 sciatori nella prima stagione.

Nel 1935, il maestro di sci Jack Ettinger propose di sostituire la barra a “J” con una doppia barra a forma di “T” (nota come ancora), raddoppiando così la capacità di trasporto. Questa modifica divenne presto uno standard negli impianti sciistici.

1935: Jean Pomagalski e l’introduzione del piattello

Contemporaneamente, in Francia, Jean Pomagalski progettò uno skilift per l’Alpe d’Huez, introducendo il piattello trainante. Questo design semplificato, che garantiva una risalita più confortevole, si diffuse rapidamente in Europa. Pomagalski fondò l’azienda Poma, che è ancora oggi un leader globale nella costruzione di impianti di risalita.

Lo skilift in Italia: una crescita rapida

L’Italia fu tra i primi paesi a riconoscere il potenziale degli skilift. Tra il 1935 e il 1941, furono installate circa venti slittovie e sciovie, che segnarono il passaggio dallo sci pionieristico a uno sport di massa. Ecco alcune tappe fondamentali:

  • 1930 Claviere (Piemonte): prima sciovia italiana.
  • 1935 Monte Bondone, Madonna di Campiglio e Bardonecchia (Trentino e Piemonte): slittovie pionieristiche.
  • 1937 Cortina d’Ampezzo (Veneto), Abetone (Toscana) e Selva di Val Gardena (Alto Adige).

Questi impianti, inizialmente basati su slittovie e sciovie a fune bassa, furono successivamente sostituiti da impianti a fune alta, più sicuri e confortevoli.

Curiosità sugli skilift

  • Romanticismo sugli skilift: Gli skilift ad ancora, soprannominati “per lei e lui”, erano noti per il loro utilizzo in coppia, diventando spesso luogo di socializzazione e flirt.
  • Allenamento naturale: Risalire con lo skilift mantiene gli sciatori attivi, migliorando equilibrio e resistenza.
  • Sfide per gli snowboarder: Per gli snowboarder, utilizzare lo skilift può risultare complicato, soprattutto nei tratti ripidi.

La trasformazione dello skilift nel tempo

Con l’avvento delle seggiovie e cabinovie negli anni ’90, molti skilift furono rimpiazzati da impianti più moderni e confortevoli. Tuttavia, gli skilift rimangono fondamentali in specifici contesti:

  • zone per principianti: perfetti per imparare a sciare
  • snowpark: ideali per i giovani sciatori freestyle
  • piccoli comprensori: dove i costi delle seggiovie non sono giustificati

L’eredità dello skilift

Oggi, nonostante l’avanzare della tecnologia, lo skilift rappresenta ancora il 44% degli impianti di risalita in Svizzera ed è ampiamente utilizzato in Europa. Questa invenzione ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dello sci, continuando a trasportare generazioni di sciatori e i ricordi di un’epoca pionieristica che ha cambiato per sempre gli sport invernali.

Michelle Hunziker sceglie le Dolomiti per il Capodanno: relax in spa e bikini mozzafiato

Michelle Hunziker non perde mai l’occasione di celebrare il Natale con stile, e quest’anno non ha fatto eccezione. Dopo aver trascorso la prima parte delle feste a Milano in famiglia, la conduttrice ha deciso di concludere l’anno in una delle sue mete preferite: le Dolomiti. Con una vacanza all’insegna del relax e del glamour, Michelle ha mostrato ai suoi follower ogni momento del viaggio, documentando non solo il magnifico paesaggio, ma anche il suo incredibile look da spa. Ecco tutti i dettagli della sua vacanza e le ragioni che la rendono un’ispirazione per il Capodanno.

Michelle Hunziker: vacanze natalizie tra famiglia e natura

Il Natale è una festa speciale per Michelle Hunziker, soprattutto da quando è diventata nonna del piccolo Cesare, figlio di Aurora Ramazzotti. Dopo aver passato i primi giorni delle festività a Milano con i suoi cari, ha deciso di immergersi nella tranquillità della montagna. Le Dolomiti, uno dei suoi “posti del cuore”, si sono rivelate ancora una volta la meta perfetta per festeggiare il Capodanno in grande stile.

Nonostante Aurora si trovi attualmente in Thailandia con il compagno Goffredo e il figlio Cesare, Michelle non è rimasta sola. Con ogni probabilità, verrà raggiunta da amici stretti per condividere momenti indimenticabili tra le cime innevate.

Un viaggio tra paesaggi incantati

Michelle ha condiviso con i suoi follower su Instagram il dietro le quinte della partenza: dai bagagli ingombranti che faticavano a entrare in auto, fino al panorama mozzafiato delle Alpi dopo sei ore di viaggio. Con un look casual ma chic jeans, giacca teddy e occhiali da sole rossi ha mostrato il suo entusiasmo per la vacanza con il motto: “Il mio paradiso”. Per la conduttrice, le Dolomiti rappresentano non solo un luogo di relax, ma anche una destinazione perfetta per attività come sci e trekking.

Spa e glamour: il micro bikini “invernale” di Michelle Hunziker

Appena arrivata, Michelle ha scelto di dedicarsi al relax totale. Al posto delle tradizionali passeggiate sulla neve, ha preferito tuffarsi nella spa sula neve del resort, regalando ai suoi follower un’immagine che ha subito catturato l’attenzione: un selfie in bikini.

“E ora chi si è visto, si è visto. Tuffo in piscina immediato” ha scritto nella didascalia. La conduttrice ha sfoggiato un micro bikini beige composto da un reggiseno a triangolo e uno slip sgambato con laccetti metallici, che hanno messo in risalto il suo fisico scolpito. Con un make-up semplice ma elegante eye-liner e capelli raccolti in uno chignon spettinato Michelle ha dimostrato ancora una volta di essere una vera icona di stile.

Bimbo di 7 anni cade da seggiovia sul Monte Pora, si salva grazie alla neve fresca

Un episodio che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia si è concluso fortunatamente solo con un grande spavento. Lunedì 23 dicembre, un bambino di 7 anni è caduto dalla seggiovia del Monte Pora, a Castione della Presolana, in provincia di Bergamo. La caduta, da un’altezza di circa due-tre metri, è stata attutita dal soffice strato di neve fresca sottostante, che ha evitato conseguenze più gravi.

La dinamica dell’incidente

Il piccolo, residente nel Milanese, si trovava sulla seggiovia accanto al padre, intento a trascorrere una giornata sugli sci. Durante la risalita, per cause ancora in fase di accertamento, il bambino è scivolato dal seggiolino precipitando nel vuoto per circa tre metri. L’impianto è stato immediatamente bloccato, consentendo al padre di scendere rapidamente per soccorrere il figlio.
La neve fresca, presente in abbondanza in quel punto delle piste, ha funzionato come un vero e proprio cuscino, attenuando l’impatto e salvando il bambino da possibili traumi gravi.

L’intervento dei soccorsi

A seguito della caduta, sono stati tempestivamente attivati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti il personale sanitario del 118, un’unità di elisoccorso e una pattuglia di carabinieri sciatori del Settimo Reggimento Trentino Alto Adige, incaricati di ricostruire la dinamica dell’incidente.

Il bambino, nonostante fosse praticamente illeso, è stato trasferito in via precauzionale all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo tramite elisoccorso, dove è stato sottoposto a una serie di accertamenti medici. Al momento, si trova in buone condizioni di salute.

Un grande spavento, ma nessuna grave conseguenza

Le prime verifiche mediche hanno confermato che il piccolo ha riportato solo lievi contusioni, senza traumi significativi.

Jannik Sinner arriva in elicottero all’apres ski del Club Moritzino – VIDEO

Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale, ha regalato un momento indimenticabile agli appassionati che si trovavano in Alta Badia durante le festività natalizie. Dopo due settimane di intensa preparazione a Dubai, il giovane campione altoatesino è tornato nella sua Sesto Pusteria per trascorrere qualche giorno in famiglia (qui l’articolo), ma non ha mancato di sorprendere i suoi fan con un’entrata spettacolare.

L’arrivo in elicottero all’apres ski del Club Moritzino

Dopo una sciata mattutina sulla famosa pista Belvedere di Plan de Corones, Sinner ha raggiunto il Rifugio Moritzino, a 2.100 metri di altitudine sul Piz La Ila, in Alta Badia, arrivando a bordo di un elicottero. Questo suggestivo ingresso ha attirato l’attenzione dei presenti, rendendo ancora più speciale la giornata al celebre locale après-ski.

Il Club Moritzino, noto per la sua atmosfera esclusiva e panorami mozzafiato, si è trasformato nel teatro di un evento spontaneo in cui Sinner si è mostrato disponibile e sorridente. Tra foto, selfie e chiacchierate informali, il tennista ha trascorso qualche momento spensierato in compagnia di amici e fan, prima di riprendere la strada verso nuovi impegni.


Alta Badia, vacanze di Natale sugli sci per Jannik Sinner

L’Alta Badia, situata nel cuore delle Dolomiti, rappresenta un luogo speciale per Sinner, che è cresciuto tra le montagne del Trentino-Alto Adige. La sua sciata natalizia è un richiamo alle sue origini e al suo amore per lo sci alpino, una passione che non ha mai nascosto. Anche quest’anno, come da tradizione, Sinner ha sfoggiato la sua abilità sulle piste, dimostrando la maestria acquisita durante l’infanzia.

Tra le piste frequentate, spicca la celebre pista Belvedere di Plan de Corones, una delle più suggestive dell’Alta Badia, dove Jannik si è concesso qualche discesa in totale relax prima di tornare alla sua intensa preparazione sportiva.

Preparazione per gli Australian Open 2025

Dopo il Natale trascorso in famiglia, Sinner è pronto a volare in Australia il 2 gennaio per iniziare la nuova stagione tennistica con il piede giusto. Gli Australian Open, di cui è campione uscente, rappresentano il primo grande appuntamento del 2025, e Jannik ha deciso di iniziare direttamente dal torneo senza partecipare ad eventi preparatori intermedi.

La sua agenda prevede alcune partite di esibizione durante la Opening Week:

  • 7 gennaio: match contro Alexei Popyrin;
  • 10 gennaio: incontro con un collega ancora da definire.

Questi incontri fanno parte di un’iniziativa benefica organizzata dai migliori tennisti del circuito, in cui le star dello sport si esibiscono per raccogliere fondi e promuovere il tennis a livello globale.

Un Natale tra tradizione e concentrazione

Per Jannik Sinner, il Natale non è solo un momento di pausa, ma anche un’occasione per ricaricare le energie fisiche e mentali in vista di una stagione impegnativa. La scelta di dedicare una giornata allo sci riflette il suo desiderio di bilanciare la vita professionale con i momenti di spensieratezza, un equilibrio che sembra essere una delle chiavi del suo successo.
Il giovane campione, che ha dimostrato una crescita esponenziale negli ultimi anni, continua a mantenere un legame forte con le sue radici. La sciata in Alta Badia non è solo una tradizione, ma un simbolo del suo attaccamento al territorio e della semplicità che lo contraddistingue nonostante il successo globale.

 

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Monti Sibillini, turbine al lavoro per riaprire la strada per Monte Prata

Gli straordinari paesaggi innevati dei Monti Sibillini stanno tornando accessibili grazie all’impegno del personale della Provincia di Macerata e delle ditte private, che lavorano instancabilmente per ripristinare la viabilità interrotta a seguito delle intense nevicate degli ultimi giorni. In particolare, i lavori per riaprire la strada verso Monte Prata stanno proseguendo con l’ausilio di una turbina, garantendo la sicurezza e la praticabilità delle vie.

La situazione attuale delle strade nei Monti Sibillini

Da giorni, il personale del Servizio Viabilità della Provincia di Macerata, supportato da diverse aziende locali, sta affrontando condizioni difficili per ripristinare le strade bloccate dalla tormenta di neve che ha interessato l’entroterra maceratese.

  • Strada Provinciale 156 a Castelsantangelo sul Nera: il tratto che conduce a Monte Prata è ancora chiuso, ma si prevede che sarà liberato entro breve grazie all’intervento della turbina.
  • Strada Provinciale 136 Pian Perduto: il collegamento tra Madonna della Cona e Castelluccio è in fase di ripristino.
  • Strada Provinciale 51 Forcella: la tratta tra Fematre e Rio Freddo (a Visso), chiusa il 24 dicembre, è già stata riaperta.

L’impegno del personale e delle ditte private

Il lavoro incessante degli operatori dimostra la grande dedizione nel ripristinare la viabilità delle montagne. Come sottolineato dal presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, “sono stati giorni molto intensi, in cui il maltempo non ha risparmiato il nostro entroterra”. Il presidente ha espresso gratitudine sia al personale provinciale che alle aziende coinvolte, tra cui Ticani, Cagnini Costruzioni, Alidori Marco e altre ditte appaltatrici, per il loro contributo fondamentale.

Sicurezza e raccomandazioni per gli automobilisti

Nonostante i progressi nel migliorare la situazione, è essenziale affrontare queste strade con la massima prudenza. Come avverte Parcaroli:

“Invito tutti alla massima attenzione e a non avventurarsi sulle strade innevate se non si è adeguatamente attrezzati”.

Gli automobilisti che intendono raggiungere le aree montane devono assicurarsi di avere veicoli equipaggiati con gomme da neve o catene e seguire le indicazioni delle autorità locali.

Monte Catria, impianti e piste aperte tutti i giorni fino al 6 gennaio

Da oggi, 26 dicembre, fino al 6 gennaio, il Monte Catria, a 1400 metri di altitudine, si trasforma nella meta ideale per gli amanti della neve e della montagna. Situato nel comune di Frontone, in provincia di Pesaro Urbino, il comprensorio sciistico è pronto ad accogliere visitatori con una vasta offerta di attività e servizi.

Le piste disponibili includono la Direttissima, la Panoramica, la Cotaline, il Faggio e il Campo scuola, oltre ai tappeti Kinder e Campo scuola per principianti e bambini. Grazie a una posizione strategica e a una gestione attenta, il comprensorio garantisce un’esperienza di qualità per ogni livello di sciatore.

L’accesso al comprensorio è facilitato dalla moderna cabinovia chiusa, che parte da 500 metri di altitudine nel comune di Frontone e arriva fino ai 1400 metri, offrendo un viaggio comodo e panoramico.

Il Monte Catria si distingue anche per la sua accoglienza e modernità. La seggiovia Cotaline e la Baita del Catria 1400 by Cotaline completano l’offerta con bar, ristorante, camere accoglienti e la possibilità di degustare specialità enogastronomiche locali. Per le famiglie e i più piccoli, il Kinderland Adventure Park, unico nel suo genere nella regione Marche, propone un parco giochi acrobatico sulla neve che regalerà momenti di puro divertimento.

Tra i tanti servizi disponibili, spiccano la scuola sci con istruttori qualificati, il noleggio di sci, ciaspole e snowboard, e la possibilità di partecipare a escursioni guidate. Da non perdere le ciaspolate organizzate, che offrono l’opportunità di esplorare un paesaggio da sogno con l’accompagnamento di una guida professionista, con partenza dal rifugio.

Gli impianti saranno aperti tutti i giorni dalle ore 8:30.

Ubriaco fradicio non riesce a scendere a valle e per evitare la multa dei Carabinieri si spaccia per agente

Un episodio singolare ha animato il comprensorio sciistico Tre Cime in Alta Val Pusteria, Alto Adige, evidenziando i rischi dell’abuso di alcol sulle piste da sci. Un cittadino croato, completamente ubriaco, si è trovato in grave difficoltà al termine della giornata sciistica. Incapace di affrontare l’ultima discesa, è rimasto bloccato oltre l’orario di chiusura delle piste, costringendo il personale specializzato e i carabinieri a un intervento di soccorso.

L’intervento dei carabinieri e il tentativo di inganno

Quando la pattuglia dei carabinieri è arrivata per soccorrere lo sciatore in difficoltà, l’uomo ha cercato di evitare le conseguenze delle sue azioni con un’invenzione clamorosa. Ha dichiarato falsamente di essere un appartenente alle Forze dell’Ordine Speciali del suo Paese, un’affermazione prontamente smentita dagli accertamenti dei militari. Questo tentativo di inganno non solo non lo ha salvato dalla multa, ma gli è costato una denuncia per false attestazioni a pubblico ufficiale.

Le conseguenze: multa e denuncia

Le operazioni di soccorso si sono protratte ben oltre l’orario di chiusura degli impianti, causando ritardi nei lavori di preparazione delle piste per il giorno successivo. Lo sciatore croato è stato riportato a valle in sicurezza, ma dovrà ora affrontare le pesanti conseguenze del suo comportamento. Oltre alla sanzione amministrativa per essersi trovato in stato di ubriachezza sulle piste, l’uomo dovrà rispondere anche in sede legale per il reato di false dichiarazioni.

Cortina Express, polemica sul film cinepanettone: il Tg1 sbaglia regione e il Veneto si arrabbia

Il cinepanettone “Cortina Express”, diretto da Eros Puglielli e interpretato da un cast stellare tra cui Christian De Sica, Lillo Petrolo, Isabella Ferrari e Paolo Calabresi, è approdato nelle sale italiane il 23 dicembre. Tuttavia, l’uscita del film non è stata accompagnata solo da applausi, ma anche da un’ondata di polemiche scaturite da una gaffe geografica durante un servizio del Tg1 Rai.

L’errore del Tg1: “tra le suggestive montagne del Trentino”

Il caso si è scatenato quando, durante la trasmissione del Tg1 delle 13:30, il cinepanettone è stato presentato come ambientato “tra le suggestive montagne del Trentino”. Questo passaggio ha generato indignazione nel Bellunese e in particolare nella Conca Ampezzana, dove effettivamente si sono svolte le riprese.

Gli abitanti della zona, fieri delle loro tradizioni e della bellezza del territorio, non hanno tardato a far sentire la loro voce sui social. L’errore è stato accolto con ironia, ma anche con critiche accese, evidenziando l’importanza di rappresentare correttamente le realtà locali.

Dove è stato girato il film Cortina Express?

Contrariamente a quanto affermato dal Tg1, le riprese di Cortina Express si sono svolte interamente tra Cortina d’Ampezzo e Roma. Nessuna scena del film è stata girata in Trentino. La pellicola ha celebrato Cortina con location mozzafiato come il Passo Falzarego, Col Gallina, il famoso corso Italia, il bar Sport e l’hotel Cortina.

Inoltre, numerose attività locali della zona hanno collaborato alla produzione del film, rendendo questa commedia natalizia un’ulteriore vetrina per le Dolomiti Bellunesi, già patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Polemiche sui social e reazioni del Bellunese

La reazione alla gaffe non si è fatta attendere. Sui social, gli utenti del Veneto hanno espresso il loro disappunto con commenti taglienti e ironici:

  • «Trentino? Ma davvero? Non è difficile distinguere le Dolomiti Bellunesi!»
  • «Cortina non si tocca: è il gioiello delle Dolomiti e merita il giusto riconoscimento.»

Queste reazioni mettono in evidenza non solo l’orgoglio territoriale del Veneto, ma anche l’importanza di una corretta rappresentazione geografica da parte dei media nazionali.

Gran Sasso, il dramma continua: 11 soccorritori restano bloccati durante il recupero degli alpinisti dispersi – VIDEO

Le operazioni di soccorso sul Gran Sasso per salvare Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due escursionisti dispersi, si complicano ulteriormente. Oltre alle difficoltà legate alle avverse condizioni meteorologiche, anche undici operatori del Soccorso Alpino sono rimasti bloccati a causa di un guasto alla funivia e del maltempo.

Le ricerche dei due alpinisti dispersi: un dramma in alta quota

Da domenica, le ricerche di Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni, originari di Santarcangelo di Romagna, si concentrano sul Gran Sasso, nelle vicinanze del canalone della Valle dell’Inferno. I due escursionisti sono dispersi a circa 2.700 metri di quota, dopo essere scivolati durante il tentativo di raggiungere la vetta del Corno Grande, a 2.914 metri.

Secondo quanto emerso, uno dei due sarebbe ferito, ma la mancanza di contatti diretti con gli escursionisti rende difficoltosa la valutazione delle loro condizioni. Dopo una richiesta iniziale di aiuto tramite cellulare, i segnali si sono interrotti, lasciando spazio a una corsa contro il tempo per trovarli, soprattutto a causa del rischio ipotermia.

Condizioni meteorologiche proibitive

Le condizioni meteo sul Gran Sasso hanno reso le operazioni estremamente complesse. Raffiche di vento fino a 135,2 km/h, nevicate intense, visibilità ridotta e una temperatura di -9,5°C registrata a Campo Imperatore hanno impedito ai soccorritori di avanzare verso la zona in cui si presume siano i due alpinisti.

Le squadre di soccorso, composte da operatori del Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e unità cinofile, si sono viste costrette a sospendere le ricerche in attesa di un miglioramento delle condizioni atmosferiche.

Soccorritori e personale bloccati a Campo Imperatore

A complicare ulteriormente la situazione, undici soccorritori del Soccorso Alpino, insieme a otto lavoratori dell’Ostello “Lo Zio”, sono rimasti bloccati a Campo Imperatore, a 2.100 metri di quota. A causare il blocco è stato un guasto alla funivia che collega la zona alla base, un problema tecnico che, nonostante sia stato risolto, non ha consentito la riattivazione dell’impianto a causa delle proibitive condizioni meteorologiche.

Le persone bloccate si trovano ora nell’Ostello, un rifugio adeguatamente attrezzato, dove è probabile che trascorrano sia la Vigilia che il giorno di Natale.

Nuovi tentativi di soccorso

Nonostante le difficoltà, una squadra del Soccorso Alpino si è avvicinata nella mattinata di oggi al Rifugio Duca degli Abruzzi, situato a 2.400 metri, con l’obiettivo di riprendere le ricerche appena le condizioni meteo lo permetteranno. Tuttavia, la neve fresca, il vento e la visibilità quasi nulla continuano a ostacolare ogni tentativo di avvicinamento al punto dove si trovano i due alpinisti.

Un’emergenza senza precedenti

Le vicende del Gran Sasso rappresentano un caso limite, in cui la natura estrema della montagna si scontra con l’umanità e il coraggio dei soccorritori. «La situazione resta critica», dichiarano le autorità impegnate sul campo. Mentre i familiari di Perazzini e Gualdi attendono notizie, la speranza è che il meteo migliori nei prossimi giorni, consentendo di riprendere le operazioni in sicurezza.

 

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