Frontignano di Ussita stagione invernale 13/14
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Direi che, in considerazione dello stato in cui si trovano mediamente le resorts appenniniche per colpa di questa persistente circolazione zonale, Frontignano abbia retto egregiamente alla prova del “Glabal Warming”.
Siamo tutti un po’ delusi poiché avevamo fatto la bocca al nevone di Novembre ma, in realtà , questo è il Natale con più piste operative degli ultimi 4.
In pratica il comprensorio è quasi completamente attivo, seppur con parecchi tratti sacrificati. Non capita molto spesso a Natale!!! Anzi….:huh:
La Starna alta effettivamente è la pista messa peggio, e lo è stata fin dal primo giorno dell’apertura. Dipende dal fatto che inizialmente vi si è creato poco accumulo (a differenza della passata stagione) per giochi di venti, e poi dalla sua antipatica contropendenza, che la rivolge al sole. Andrebbe rettificata con le ruspe, ma è chiaro che quì ciò non si può fare.
E’ vero che la pista di rientro delle saliere è quadi impraticabile ma, pur di risparmiarsi la sciocciatura di tornare in seggiovia, conviene comunque scendere sci ai piedi, conoscendo la via ed usando cautela, non si prende nemmeno un sasso cattivo.
Chiaro che con le pioggerelle previste ancora a tempo indeterminato, prima o poi questo tenace tratto si arrenderà definitivamente…Direi che, in considerazione dello stato in cui si trovano mediamente le resorts appenniniche per colpa di questa persistente circolazione zonale, Frontignano abbia retto egregiamente alla prova del “Glabal Warming”.
Siamo tutti un po’ delusi poiché avevamo fatto la bocca al nevone di Novembre ma, in realtà , questo è il Natale con più piste operative degli ultimi 4.
In pratica il comprensorio è quasi completamente attivo, seppur con parecchi tratti sacrificati. Non capita molto spesso a Natale!!! Anzi….:huh:
La Starna alta effettivamente è la pista messa peggio, e lo è stata fin dal primo giorno dell’apertura. Dipende dal fatto che inizialmente vi si è creato poco accumulo (a differenza della passata stagione) per giochi di venti, e poi dalla sua antipatica contropendenza, che la rivolge al sole. Andrebbe rettificata con le ruspe, ma è chiaro che quì ciò non si può fare.
E’ vero che la pista di rientro delle saliere è quadi impraticabile ma, pur di risparmiarsi la sciocciatura di tornare in seggiovia, conviene comunque scendere sci ai piedi, conoscendo la via ed usando cautela, non si prende nemmeno un sasso cattivo.
Chiaro che con le pioggerelle previste ancora a tempo indeterminato, prima o poi questo tenace tratto si arrenderà definitivamente…
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