il Monte Catria riapre nel 2007 le sue piste da sci

I nuovi impianti insieme a quelli del Nerone e di Carpegna rendonola nostra montagna altamente competitiva

Piste da sci sul Catria, si disegnano i tracciati
Tecnici al lavoro anche per realizzare lo Snow park, la bidonvia e lo sky lift lungo 700 metri

FRONTONE – Preparate scarponi, sci e bastoni, il Monte Catria riapre nel 2007 le sue piste da sci. Sessanta ettari di area sciabile con piste di ogni grado di difficoltà ed uno Snow Park completo di jump, rail box e rainbow in grado di soddisfare gli sfrenati della tavola. Mentre operai e tecnici, sotto la guida della Regione Marche, ultimano i lavori sulla bidonvia che collegherà Val Piana a Monte Acuto, un'altra squadra tecnica, questa volta guidata dal Comune di Frontone, sta posizionando uno sky lift, lungo ben 700 metri, al servizio delle piste da sci della Sita (Sviluppo Integrato Turismo Ambiente), titolare dei diritti di superficie sulla montagna. Le piste dal quale dipende il futuro economico dell’area.

Perché in questo caso, impianti di funivia e sciovia, pur costosi, sono solo accessori. Infatti, è l’offerta di servizi, in cima alla montagna, a far la differenza e a porre le basi per il rilancio tanto atteso dall’entroterra e non solo. Ragione per la quale, la Sita si è avvalsa della consulenza di Stefano Vampa, omologatore ufficiale della Federazione Internazionale Sci e di Francesco Cangiotti, laureando in geologia, attivissimi nel comprensorio del Monte Nerone. Una scelta azzeccata perché dietro la valanga di dati, normative ed altro, c’è un cuore tutto urbinate che abbina alla passione dello sci un amore spassionato per le montagne del pesarese e li fanno ragionare più come architetti in simbiosi con il paesaggio che come freddi tracciatori di piste.

“Progettare delle piste da sci significa garantire allo sportivo sicurezza e godibilità – spiega Vampa – Considerando la portata oraria degli impianti, per la maggior parte dei percorsi è bastato ripulire le vecchie piste e limare le fronde degli alberi. In certi punti, invece, siamo stati costretti ad ampliare le curve ed inserire varianti per mettere il tutto in sicurezza”.

Percorrendo i vari tracciati, che si affacciano tutti su un incantevole belvedere, si entra in una nuova dimensione. Quella di un Catria che ha le carte per competere con i Sibillini e fare della provincia di Pesaro Urbino, abbinati agli impianti del Nerone e della Carpegna, una validissima alternativa anche all’Abetone, l’impianto dell’Appennino Toscano-Emiliano. In tutto sono circa 60 ettari di area sciabile che si divide, varianti escluse, in 5 piste da sci di diversa lunghezza e difficoltà. Piste che, partendo tutte a sinistra della sciovia e dell’indispensabile punto noleggio attrezzature, si snodano su un dislivello tra i 1450 e 1300 metri, fatta eccezione della pista di 6 chilometri che corre lungo la pista di servizio della funivia, utilizzabile in caso di neve abbondante. Ancora non hanno i colori legati al livello di difficoltà, ma si intuisce che si dividono in impegnative, medio-difficili e facili, con una simpatico anello detto dell’Ubriacone perché collega partenza e arrivo della sciovia al rifugio enogastronomico delle Gorghe. Il comprensorio dà anche ampia possibilità di fare sci-escursionistico per esperti e prevede un campo-scuola. Con i suoi chilometri e chilometri di reti mobili frangi-vento e tutti gli accorgimenti per rendere sicuri il manto di terra delle piste e i boschi che le circondano, a bilancio le piste monopolizzeranno tra 4-7.000 euro ad ettaro.

Fonte: www.corriereadriaticonline.it