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Grand Hotel Ampezzo è il nuovo hotel a 5 stelle a Cortina

Nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, sta per nascere una nuova icona dell’hotellerie italiana: Grand Hotel Ampezzo, il nuovo hotel 5 stelle a Cortina, destinato a ridefinire gli standard del lusso alpino.

Il progetto nasce dal meticoloso restauro di una storica struttura ampezzana risalente agli anni ’20. Grazie alla visione della proprietà del Grand Hotel Savoia e alla firma dello Studio Zuretti Design di Nizza, l’edificio è stato trasformato in un luogo dove architettura storica e design contemporaneo si incontrano in armonia.

La sua inaugurazione è prevista per la stagione invernale 2025/2026, in perfetta coincidenza con le attesissime Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, evento che porterà la località al centro dell’attenzione internazionale.

Una posizione esclusiva nel cuore di Cortina

Il Grand Hotel Ampezzo sorge in via della Stazione, a pochi passi dalla funivia Faloria e dall’eleganza di Corso Italia, il salotto mondano di Cortina d’Ampezzo.

Questa posizione privilegiata offre agli ospiti il perfetto equilibrio tra vitalità cittadina e tranquillità: da un lato lo charme delle vie dello shopping e della vita notturna, dall’altro la quiete delle Dolomiti. Le vedute panoramiche sul Cristallo, sul Faloria e sul giardino invernale dell’hotel completano un contesto unico.

L’eleganza delle camere e suite

Il nuovo hotel 5 stelle a Cortina mette a disposizione 70 camere, progettate per garantire comfort e raffinatezza in ogni stagione.

Tra queste, 31 favolose suite suddivise in:

  • 9 Junior Suite

  • 18 Suite

  • 3 Premier Suite

  • la splendida Ampezzo Suite di circa 110 mq, con vista spettacolare sulle Dolomiti

Gli ambienti sono arredati con legni naturali, marmi pregiati, tessuti caldi e dettagli sartoriali, in un connubio perfetto tra tradizione alpina e comfort moderno.

“Un progetto che trascende la semplice architettura…”

“Un progetto che trascende la semplice architettura, elevandosi a visione. Qui, l’accoglienza si trasforma in un’atmosfera avvolgente, dove ogni dettaglio sussurra una storia. Luce calda tra legni dai sapori antichi, un’ambientazione senza tempo, dove il passato e il presente si incontrano in un abbraccio elegante. Un ritorno che incanta, un’eleganza che resta”.

Così descrive l’anima dell’hotel Rosanna Conti, Cluster General Manager di DHOM Collection, che sottolinea come il Grand Hotel Ampezzo sia pensato per lasciare negli ospiti un ricordo indelebile.

Alta cucina e spazi conviviali

Il piano terra ospiterà ambienti dedicati al gusto e al relax:

  • Ampezzino Cafè, lounge bar raffinato

  • Ristorante “Cucina”, con proposte di alta gastronomia italiana

  • Una selezione di vini pregiati e la mixology contemporanea con cocktail d’autore

Un vero viaggio sensoriale per gli amanti della buona tavola e della convivialità alpina.

Una Spa di 1000 mq tra le più grandi di Cortina

Uno degli elementi che renderanno unico il Grand Hotel Ampezzo è la sua Spa di 1000 mq, tra le più grandi e prestigiose di Cortina d’Ampezzo.

Al suo interno gli ospiti troveranno:

  • aree dedicate ai trattamenti benessere personalizzati

  • saune, hammam, calidarium e ice room

  • spa privata per esperienze esclusive

  • una zona piscina panoramica

Un brand dedicato alla longevità guiderà i percorsi wellness con un approccio olistico al benessere e alla vitalità, per offrire un autentico programma di rigenerazione.

Completano l’offerta una palestra attrezzata e una sala meeting con vista sulle Dolomiti, ideale per eventi e incontri di alto profilo.

Cortina d’Ampezzo: Regina delle Dolomiti

Soggiornare al Grand Hotel Ampezzo significa vivere nel cuore della Ski Area di Cortina d’Ampezzo, parte del Dolomiti Superski, uno dei comprensori sciistici più grandi al mondo.

La località offre:

  • 120 km di piste da sci per principianti ed esperti

  • eventi sportivi internazionali come la Coppa del Mondo di sci alpino femminile sulla pista delle Tofane e la Coppa del Mondo di snowboard in notturna sul Faloria

  • collegamenti diretti con Lagazuoi-5 Torri e con oltre 1.200 km di piste percorribili con un unico skipass

Cortina è anche mondanità, cultura ed eventi: dall’après-ski elegante alle serate indimenticabili, ogni momento diventa un’esperienza da ricordare.

Parte della DHOM Collection

Il Grand Hotel Ampezzo entrerà ufficialmente a far parte della DHOM Collection, nuovo gruppo italiano dedicato all’ospitalità di lusso.

Il brand comprende già realtà iconiche come:

  • Grand Hotel Savoia Cortina, fiore all’occhiello del gruppo

  • Boutique Hotel Lajadira

  • Residence Savoia Palace

Con questa apertura, la DHOM Collection consolida la sua presenza a Cortina con la seconda struttura 5 stelle nel centro della località, rafforzando l’offerta luxury in vista delle Olimpiadi 2026.

Come raggiungere il Grand Hotel Ampezzo

Raggiungere il nuovo hotel 5 stelle a Cortina è semplice da ogni direzione:

  • In auto

    • Da Milano (430 km): A4 direzione Venezia → SPV (Pedemontana Veneta) → A27 direzione Belluno (uscita Pian di Vedoia) → SS51 → Cortina (Via Roma).

    • Da Verona/Modena: A22 fino a Bressanone-Val Pusteria → proseguire verso Cortina.

  • In treno
    Le stazioni più vicine sono Calalzo di Cadore e Dobbiaco, collegate a Cortina con servizi bus.

  • In aereo
    Gli aeroporti più comodi sono Venezia (160 km), Treviso e Innsbruck (44 km dal confine con l’Austria), tutti con collegamenti diretti verso Cortina.

 

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Calendario Coppa del mondo di sci maschile 2025/2026

Il Consiglio FIS di Ginevra ha deliberato in via definitiva il calendario della Coppa del mondo di sci alpino maschile 2025/2026. Dopo le bozze comunicate in primavera, ora il programma è ufficiale e comprende alcune novità importanti rispetto alle versioni precedenti.

Il calendario conta in totale 38 gare, così suddivise:

  • 9 discese libere

  • 9 supergiganti

  • 9 giganti

  • 11 slalom

Un equilibrio perfetto tra discipline tecniche e veloci, con tappe storiche, conferme e alcune sorprese che arricchiranno la stagione.

Le novità del calendario 2025/2026

Le principali modifiche approvate riguardano tre appuntamenti:

  • Livigno entra in calendario al posto di Bormio, ospitando per quest’anno l’appuntamento di fine dicembre

  • A Beaver Creek (Colorado) viene aggiunta una discesa giovedì 4 dicembre, portando a quattro le gare consecutive nella celebre località statunitense

  • A Crans Montana (Svizzera), la gara di domenica 1° febbraio 2026 sarà una discesa invece di un superG

Per il resto, la bozza iniziale è stata confermata, mantenendo un programma fitto e molto competitivo.

Le gare italiane: Val Gardena, Alta Badia, Madonna di Campiglio e Livigno

Saranno 5 le gare italiane nella Coppa del Mondo maschile 2025/2026:

  • Val Gardena (dicembre): le classiche prove veloci

  • Alta Badia (dicembre): gigante e slalom sulla Gran Risa

  • Madonna di Campiglio (gennaio): lo storico slalom notturno

  • Livigno (fine dicembre): sostituisce Bormio, che quest’anno sarà dedicata esclusivamente alle competizioni olimpiche

Un calendario che conferma l’Italia come cuore pulsante del circuito mondiale, con tappe che richiamano ogni anno migliaia di appassionati.

Febbraio: spazio alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026

Come già annunciato, febbraio 2026 sarà dedicato alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina, che monopolizzeranno il mese senza gare di Coppa del Mondo. Per gli atleti, la sfida sarà doppia: competere per la classifica generale e inseguire il sogno olimpico davanti al pubblico di casa.

Calendario definitivo Coppa del mondo di sci maschile 2025/2026

Dopo le ultime decisioni del Consiglio FIS, il quadro delle competizioni maschili è così definito:

  • 38 gare totali

  • 9 discese libere

  • 9 supergiganti

  • 9 giganti

  • 11 slalom

  • Tappe italiane: Val Gardena, Alta Badia, Madonna di Campiglio, Livigno

Calendario Coppa del mondo di sci maschile 2025/2026

  • Dom. 26/10/25 – GS maschile Soelden (Aut)
  • Dom. 16/11/25 – SL maschile Levi (Fin)
  • Sab. 22/11/25 – SL maschile Gurgl (Aut)
  • Gio. 27/11/25 – SG maschile Copper Mt. (Usa)
  • Ven. 28/11/25 – GS maschile Copper Mt. (Usa)
  • Giov. 4/12/25 – DH maschile Beaver Creek (Usa)
  • Ven. 5/12/25 – DH maschile Beaver Creek (Usa)
  • Sab. 6/12/25 – SG maschile Beaver Creek (Usa)
  • Dom. 7/12/25 – GS maschile Beaver Creek (Usa)
  • Sab. 13/12/25 – GS maschile Val d’Isère (Fra)
  • Dom. 14/12/25 – SL maschile Val d’Isère (Fra)
  • Ven. 19/12/25 – DH maschile Val Gardena (Ita)
  • Sab. 20/12/25 – SG maschile Val Gardena (Ita)
  • Dom. 21/12/25 – GS maschile Alta Badia (Ita)
  • Lun. 22/12/25 – SL maschile Alta Badia (Ita)
  • Sab. 26/12/25 – SG maschile Livigno (Ita)
  • Mer. 7/1/26 – SL maschile Madonna di Campiglio (Ita)
  • Sab. 10/1/26 – GS maschile Adelboden (Sui)
  • Dom. 11/1/26 – SL maschile Adelboden (Sui)
  • Ven. 16/1/26 – SG maschile Wengen (Sui)
  • Sab. 27/1/26 – DH maschile Wengen (Sui)
  • Dom. 18/1/26 – SL maschile Wengen (Sui)
  • Ven. 23/1/26 – SG maschile Kitzbuehel (Aut)
  • Sab. 24/1/26 – DH maschile Kitzbuehel (Aut)
  • Dom. 25/1/26 – SL maschile Kitzbuehel (Aut)
  • Mar. 27/1/26 – GS maschile Schladming (Aut)
  • Mer. 28/1/26 – SL maschile Schladming (Aut)
  • Sab. 31/1/26 – DH maschile Crans Montana (Sui)

Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026

  • Sab. 28/02/26 – DH maschile Garmisch-Partenkirchen (Ger)
  • Dom. 01/03/26 – SG maschile Garmisch-Partenkirchen (Ger)
  • Sab. 07/03/26 – GS maschile Kranjska Gora (Slo)
  • Dom. 08/03/26 – SL maschile Kranjska Gora (Slo)
  • Sab. 14/03/26 – DH maschile Courchevel (Fra)
  • Dom. 15/03/26 – SG maschile Courchevel (Fra)
  • Sab. 21/03/26 – DH maschile Lillehammer (Nor)
  • Dom. 22/03/26 – SG maschile Lillehammer (Nor)
  • Mar. 24/03/26 – GS maschile Lillehammer (Nor)
  • Mer. 25/03/26 – SL maschile Lillehammer (Nor)
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Quando, come e dove sciare a Cortina d’Ampezzo durante le Olimpiadi 2026

Le Olimpiadi Invernali e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026 si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026. La domanda che molti si pongono è: si potrà sciare a Cortina durante le Olimpiadi?
La risposta è assolutamente sì: la stagione 2025/26 sarà una delle più indimenticabili di sempre nella Regina delle Dolomiti, a 70 anni dall’edizione olimpica del 1956.

Il Consorzio Esercenti Impianti a Fune di Cortina d’Ampezzo, Auronzo/Misurina e San Vito di Cadore ha confermato che la ski area resterà ampiamente aperta e fruibile per tutta la stagione, anche durante i Giochi.

Prima delle Olimpiadi: da inizio stagione fino al 12 gennaio 2026

Fino alla fine delle festività natalizie, tutti gli impianti e le piste saranno regolarmente operativi e accessibili, senza limitazioni.
Un periodo ideale per sciare a Cortina perché:

  • le piste sono tutte disponibili;

  • si respira l’attesa olimpica senza restrizioni;

  • si potranno apprezzare i miglioramenti agli impianti realizzati negli ultimi anni.

Natale e Capodanno 2025/26 saranno quindi perfetti per una vacanza sulla neve a Cortina.

Dal 12 gennaio 2026: inizio dei preparativi olimpici

Da questa data inizieranno le prime chiusure progressive necessarie agli allestimenti per le gare. Le limitazioni riguarderanno solo:

  • Pista Olympia delle Tofane

  • Pista Labirinti

Tutte le altre piste e impianti rimarranno pienamente fruibili.

Sciare a Cortina durante le Olimpiadi: fine gennaio – metà marzo 2026

Con l’avvio dei Giochi verranno attivati i perimetri di sicurezza olimpici, che limiteranno l’accesso ad alcune aree della Tofana.

Impianti e piste non accessibili al pubblico:

  • Cabinovia Socrepes

  • Baby Socrepes

  • Seggiovia Tofana Express

  • Seggiovia Piè Tofana / Duca d’Aosta

  • Seggiovia Duca d’Aosta / Pomedes

  • Cabinovia Col Drusciè

  • Impianti e piste di Ra Valles

Aree sciistiche sempre aperte e accessibili:

  • Seggiovia Olympia (Pocol)

  • Cabinovia Skyline

  • Intera ski area 5 Torri

  • Intera ski area Col Gallina

  • Intera ski area Lagazuoi

  • Intera ski area Faloria / Cristallo

  • Intera ski area San Vito di Cadore

  • Intera ski area Auronzo / Misurina

Anche nel pieno delle Olimpiadi sarà quindi possibile sciare su gran parte del comprensorio, spostandosi facilmente tra piste panoramiche e aree meno affollate.

Mobilità e trasporti durante i Giochi

Per garantire spostamenti agevoli a spettatori e sciatori sarà introdotto:

  • un sistema di pass auto (in fase di definizione);

  • un potenziamento dei servizi di skibus e trasporto pubblico locale;

  • la nuova telecabina Apollonio Socrepes, pensata per facilitare il flusso di spettatori verso l’arrivo delle gare di discesa.

Dopo le Olimpiadi: dal 15/16 marzo 2026 riapertura totale

Al termine delle Paralimpiadi, e una volta completati i lavori di disallestimento post-competizioni, tutte le piste e gli impianti della Tofana torneranno pienamente operativi.

Saranno riaperte anche:

  • la pista Olympia

  • le aree di Roncato e San Zan

Questo permetterà di prolungare la stagione sciistica fino alla primavera, offrendo la possibilità di sciare su tutto il comprensorio in un periodo più tranquillo e meno affollato.

Perché sciare a Cortina durante Milano-Cortina 2026

  • Atmosfera unica: vivere da vicino lo spirito olimpico in una località simbolo delle Dolomiti.

  • Ampia disponibilità di piste: nonostante alcune chiusure, gran parte del comprensorio resterà aperta.

  • Eventi sportivi d’élite: unire sci e grandi competizioni.

  • Infrastrutture potenziate: trasporti e impianti migliorati per garantire comfort e mobilità.

FAQ – Domande frequenti su sci e Olimpiadi 2026 a Cortina

Si potrà sciare a Cortina durante le Olimpiadi 2026?

Sì, gran parte del comprensorio rimarrà aperta per tutta la stagione. Solo alcune piste della Tofana saranno chiuse per ragioni di sicurezza e gare.

Quali piste e impianti saranno chiusi durante i Giochi?

Saranno chiusi Olympia delle Tofane, Labirinti e gli impianti collegati alla zona Tofana: Socrepes, Baby Socrepes, Tofana Express, Piè Tofana/Duca d’Aosta, Duca d’Aosta/Pomedes, Col Drusciè e Ra Valles.

Quali piste resteranno aperte a Cortina durante Milano-Cortina 2026?

Rimarranno sempre fruibili: Seggiovia Olympia (Pocol), Cabinovia Skyline, intere aree 5 Torri, Col Gallina, Lagazuoi, Faloria/Cristallo, San Vito di Cadore e Auronzo/Misurina.

Quando torneranno ad aprire tutte le piste delle Tofane?

Dal 15/16 marzo 2026, dopo la conclusione dei Giochi Paralimpici e i lavori di disallestimento, tutte le piste della Tofana, compresa l’Olympia, torneranno operative.

Come funzioneranno i trasporti a Cortina durante le Olimpiadi?

Sarà introdotto un sistema di pass auto (in fase di definizione), verranno potenziati skibus e trasporto pubblico e sarà attiva la nuova telecabina Apollonio Socrepes, che agevolerà l’accesso alle aree delle competizioni.

 

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Frontignano, le foto del cantiere della nuova cabinovia del Canalone

“È ufficialmente iniziata la costruzione della nuova cabinovia del Canalone a Frontignano! Abbiamo avviato i lavori smantellando la vecchia seggiovia e ora ci stiamo concentrando sullo scavo della stazione di arrivo. Inoltre, sono già in corso i lavori per i primi plinti dei piloni della cabinovia. Siamo entusiasti di questo progetto che porterà nuove opportunità e miglioramenti alla nostra area!” – così si legge nel post pubblicato poche ore fa nella pagina Facebook dell’azienda marchigiana Cagnini Costruzioni SRL.

Un progetto di rinascita turistica e infrastrutturale

L’inizio dei lavori segna l’avvio di un’opera di ampio respiro per la riqualificazione del comprensorio sciistico di Frontignano. Come già raccontato in precedenti articoli su Scimarche.it, il cantiere della nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione è una tappa significativa della rinascita post-sisma dell’area e del rilancio del turismo locale.

L’impianto, la cui realizzazione sarà curata dalla Doppelmayr Italia Srl, collegherà l’altitudine di 1 350 m di Frontignano fino ai 1 909 m del rifugio Cornaccione. Si tratta di una cabinovia ad ammorsamento automatico lunga oltre 2 km, con 49 cabine da 10 posti ciascuna, in grado di trasportare fino a 1 200 persone all’ora — un valore che può essere potenziato fino a 1 800 passeggeri.

Secondo le fonti, il tempo di percorrenza previsto è di 7 minuti e 35 secondi, con partenze ogni 30 secondi (possibili riduzioni a 20 secondi in caso di grande afflusso). Il termine dei lavori è previsto per Natale 2025

Sostenibilità, inclusività e destagionalizzazione

Tra gli obiettivi principali del progetto vi sono la destagionalizzazione dell’offerta turistica, la sostenibilità ambientale e l’accessibilità universale. L’impianto sarà infatti fruibile in ogni stagione e sarà progettato per accogliere persone con disabilità, famiglie, sportivi e ciclisti.

La scelta di sostituire tre seggiovie obsolete (“Selvapiana”, “Cornaccione” e “Ginepro”) con un’unica cabinovia moderna contribuisce anche al ripristino paesaggistico e alla riduzione dell’impatto visivo nonché a una migliore efficienza strutturale.

Il progetto è finanziato con risorse rilevanti: circa 17 milioni di euro grazie a fondi PNRR, aiuti-ter e stanziamenti locali.

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Partiti i lavori per la cabinovia Frontignano-Cornaccione, sarà pronta per Natale – VIDEO

Sabato 12 luglio 2025, a Frontignano di Ussita (MC), è stato ufficialmente avviato il cantiere per la nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione, un’infrastruttura strategica che rappresenta molto più di un impianto di risalita: è il simbolo concreto della rinascita post-sisma dell’Alto Nera, un volano per il turismo sostenibile e accessibile delle Marche interne.

L’intervento, finanziato con circa 17 milioni di euro provenienti principalmente dal Piano Nazionale Complementare al PNRR, è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità locale, dalle istituzioni regionali e nazionali, e dagli operatori turistici del territorio.

«Realizzo oggi un sogno lungo oltre 25 anni», ha dichiarato con grande emozione la sindaca di Ussita, Silvia Bernardini, durante la cerimonia di avvio.
«Questo progetto dimostra che il nostro territorio è capace di rigenerarsi, rinascere dalle macerie come una fenice».

Come spiegato da Simone Tomelleri, rappresentante della ditta Doppelmayr, l’obiettivo è «completare la parte funiviaria entro il prossimo Natale».

Caratteristiche tecniche della cabinovia: tecnologia, velocità e inclusione

L’impianto costruito dalla Doppelmayr, che collegherà la base di Frontignano (1.350 metri) alla vetta del Monte Cornaccione (1.909 metri), si svilupperà su una lunghezza inclinata di 2.069 metri, con un dislivello di 558 metri e una pendenza media del 28%. Il tempo di percorrenza sarà di 7 minuti e 35 secondi.

Le cabine – 49 in totale, da 10 posti ciascuna – saranno in grado di trasportare 1.200 persone all’ora, con un potenziamento futuro fino a 1.800 passeggeri l’ora. Il sistema prevede partenze ogni 30 secondi, riducibili a 20 in caso di maggiore afflusso, e una velocità operativa di 6 metri al secondo. Lunghezza orizzontale metri 1973,65.

L’impianto avrà tre stazioni:

  • una di valle con la motrice,

  • una intermedia per salita e discesa,

  • una di monte, completamente ipogea, cioè interrata per ridurre l’impatto visivo sul paesaggio.

Un impianto accessibile tutto l’anno

La nuova cabinovia sarà utilizzabile in ogni condizione climatica, e rappresenta un’infrastruttura chiave per la destagionalizzazione dell’offerta turistica. Potrà essere utilizzata da famiglie, anziani, persone con disabilità e sportivi, grazie alle cabine spaziose e accessibili anche a carrozzine e biciclette.

«La cabinovia sarà utilizzabile in ogni condizione climatica, sia in estate che in inverno, favorendo una destagionalizzazione turistica fondamentale», ha sottolineato Silvia Bernardini.
«Lo scorso anno oltre 54.000 persone hanno utilizzato gli impianti di risalita nonostante la scarsa neve».

Un’opera green che sostituisce impianti obsoleti

Il progetto prevede la rimozione definitiva di tre vecchi impianti di risalita: le seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione” e la biposto “Ginepro”. Inoltre, verranno smantellate anche le storiche ma ormai invasive strutture come la funivia Vallone di Selvapiana–Malghe delle Spigare e lo skilift delle Spigare, altamente impattanti dal punto di vista ambientale.

L’intervento è stato elaborato in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità riducendo al minimo l’impatto ambientale.

«L’impianto di risalita, completamente green, rappresenta la possibilità di un turismo lento e di un accesso più friendly verso la montagna – ha continuato il Sindaco Bernardini – Basti pensare che lo scorso anno il numero delle persone che hanno usufruito degli impianti di risalita è stato di oltre 54.000, questo in una annata con uno scarso innevamento e pochissimi giorni di apertura per lo sci, e quindi la maggior parte dei passaggi sono stati effettuati da amanti della montagna, per trekking, utilizzo del bike Park o esperienze ambientali, in stagioni diverse da quella invernale».

La visione nata nel 2001: coesistenza tra turismo e ambiente

La cabinovia Frontignano–Cornaccione è il frutto di un percorso iniziato nel 2001, quando Silvia Bernardini, allora giovane sindaca di Ussita, firmò un protocollo d’intesa con il Parco dei Sibillini per dare vita a un modello di sviluppo che integrasse impianti turistici e tutela ambientale.

«È un progetto che nasce da lontano, quando, ormai 25 anni fa, una giovane Sindaco Bernardini ed un Parco nato da poco, con l’allora Presidente Graziani, sottoscrissero per i relativi Enti, un protocollo di intesa, per far sì che le due realtà, comprensorio sciistico di Frontignano e zona a tutela integrale del Parco, potessero coesistere e lavorare nella stessa direzione. Ci sono voluti 25 anni, ma quando un progetto è valido, viene condiviso e realizzato. Ed io ho la grande soddisfazione di averlo avviato e di poterlo vedere realizzato».

Le parole delle istituzioni

Alla cerimonia inaugurale erano presenti numerose autorità, tra cui il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Commissario alla ricostruzione post-sisma Guido Castelli, l’Arcivescovo Francesco Massara, Andrea Spaterna (già presidente del Parco), Alessandro Gentilucci (Unione Montana Marca di Camerino) e molti sindaci dei comuni del cratere.

Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche, ha dichiarato:

«La ricostruzione dell’impianto di risalita di Frontignano rappresenta sicuramente uno di quegli interventi essenziali e fondamentali per il rilancio di questo territorio, non solo relativamente alla ricostruzione post-sisma ma di un intero comprensorio che rappresenta un fiore all’occhiello delle Marche e del centro Italia, che non può prescindere dal nostro meraviglioso entroterra e dal suo potenziale turistico ed economico. Occorreva individuare strumenti strategici che aprissero a nuove prospettive per una comunità ferita e disillusa che non credeva più nella opportunità di tornare in questo territorio. Voglio ringraziare i sindaci, gli imprenditori e quei cittadini che non hanno mai lasciato questo territorio che hanno fatto impresa, tenuto aperto i servizi, gli allevamenti e le attività. È grazie a loro se siamo arrivati qui e che ci hanno dato una base per futuro sviluppo. Lo voglio dire in una frase: nulla è impossibile a chi ci crede! E quindi facciamo insieme lo sforzo di vedere il futuro di queste comunità, che stiamo costruendo con visione e coraggio».

Anche Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016, ha voluto sottolineare il valore strategico dell’opera:

«L’avvio del cantiere della nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione è una notizia di grande importanza per il territorio di Ussita e per lo sviluppo del turismo montano nel Maceratese. Si tratta di un’opera moderna e sostenibile, frutto di un lavoro lungo e condiviso, che ho seguito fin dal principio, e di una visione che mette al centro l’ambiente, l’accessibilità e la sicurezza. Un risultato, quello odierno, reso possibile grazie all’impegno del Presidente Francesco Acquaroli e del Sindaco Silvia Bernardini, che conferma come nelle Marche vi sia un modello di collaborazione istituzionale efficace e concreto. Restituire attrattività a questi luoghi, favorendo un turismo destagionalizzato capace di generare sviluppo economico e sociale, significa creare nuove opportunità per il futuro delle nostre comunità. È così che la montagna torna protagonista: non solo come meta, ma come motore della ripartenza».

Finanziamenti e cronoprogramma dei lavori

L’impegno finanziario complessivo è stimato in circa 17 milioni di euro, così suddivisi:

  • 13,1 milioni dal Piano Nazionale Complementare al PNRR

  • 3,7 milioni da Ordinanza 109 del Decreto USR

  • 499.600 euro da fondi comunali

I lavori sono affidati alla ditta Torelli & Dottori. Le tappe previste:

  • Fine demolizioni: ottobre 2025

  • Realizzazione strutture: entro giugno 2026

  • Conclusione lavori: luglio 2027

  • Inaugurazione funiviaria: Natale 2025

Il futuro: turismo tutto l’anno, non solo sci

L’infrastruttura sarà gestita da Bolognola Ski, società che ha già avviato lo sviluppo di un sistema di innevamento programmato, di un bike park attrezzato e del rifugio Cornaccione, che sorgerà sopra la stazione di arrivo.

«Non ci fermeremo alla stagione invernale ma valorizzeremo tutto l’anno, con particolare attenzione al bike park e al turismo naturalistico», ha dichiarato Francesco Cangiotti, CEO di Bolognola Ski.

Quando sarà attiva la nuova cabinovia?

Gli sciatori potranno utilizzare la nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione già dalla stagione invernale 2025–2026, con l’obiettivo di inaugurarla ufficialmente entro Natale 2025.

 

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Germania, in montagna sul ghiacciaio per sfuggire alla calura estiva – VIDEO

Con le temperature che superano regolarmente i 30 °C, sempre più turisti in Germania scelgono di rifugiarsi in montagna per trovare un po’ di sollievo. La Zugspitze, vetta più alta del Paese con i suoi 2.962 metri, si è trasformata in una meta d’elezione per chi cerca refrigerio durante le ondate di calore estive.

Slittino estivo sulla Zugspitze: un’alternativa alla spiaggia

A rendere la Zugspitze particolarmente attrattiva non sono solo i panorami alpini, ma anche l’insolita possibilità di slittare sulla neve anche in piena estate. Con una temperatura media intorno agli 8 °C in quota, l’esperienza diventa una piacevole evasione rispetto alla calura cittadina.

Ghiacciai in crisi: il lato oscuro del divertimento

Il crescente afflusso di turisti si scontra però con una realtà allarmante: il ritiro accelerato dei ghiacciai. Sulla Zugspitze, lo Schneeferner meridionale ha perso ufficialmente lo status di ghiacciaio nel 2022, e anche il ghiacciaio settentrionale mostra evidenti segni di scioglimento. Questo fenomeno, causato dal cambiamento climatico, rischia di trasformare per sempre il volto della montagna.

Montagna come rifugio climatico (a tempo limitato)

Quella che oggi è una fuga al fresco potrebbe non essere più possibile nei prossimi anni. Il turismo in alta quota si sta trasformando in un’occasione non solo di svago, ma anche di consapevolezza ambientale. Andare sul ghiacciaio oggi significa vedere da vicino gli effetti tangibili del riscaldamento globale.

 

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San Vito di Cadore, nuova frana blocca la statale 51 con fango e detriti – VIDEO

Nella notte tra lunedì e martedì, una frana ha colpito San Vito di Cadore, in provincia di Belluno, causando la chiusura completa della Strada Statale 51 di Alemagna. Il distacco si è verificato nei pressi della frazione Dogana Vecchia, lungo l’asse viario che collega la pianura veneta a Cortina d’Ampezzo.

Fango e sassi dalla Croda Marcora: strada invasa

La frana ha avuto origine dal versante della Croda Marcora, da cui si è staccata una colata di fango e sassi che ha raggiunto e invaso la carreggiata in entrambe le direzioni. Il traffico è stato bloccato, rendendo difficile l’accesso a Cortina e creando disagi alla mobilità locale.

Riprese aeree mostrano l’estensione del danno

Un drone ha documentato la frana con immagini che mostrano l’imponente quantità di detriti scesi a valle. Il materiale ha attraversato il pendio boschivo e si è accumulato sulla SS51, rendendo necessari interventi urgenti di sgombero e messa in sicurezza.

Monitoraggio del versante e situazione sotto controllo

Le autorità stanno monitorando la Croda Marcora per verificare la stabilità del terreno e prevenire ulteriori smottamenti. Le condizioni meteorologiche e la recente saturazione dei suoli aumentano il rischio di nuovi cedimenti, rendendo cruciale l’intervento rapido dei tecnici.

 

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Paura sul Monte Bove: escursionista cade e resta sospeso, soccorso nella notte a Frontignano di Ussita – VIDEO

Attimi di terrore in quota sul Monte Bove, nei pressi di Frontignano di Ussita, dove un’escursione si è trasformata in una drammatica operazione di salvataggio notturna ad alta difficoltà. Un alpinista 51enne di Ancona è precipitato durante una scalata in cordata, rimanendo sospeso nel vuoto per oltre otto ore. L’uomo è stato salvato grazie a un’operazione complessa e coordinata condotta dal Soccorso Alpino, dai Vigili del Fuoco e da un elicottero dell’Aeronautica Militare.

La caduta: 15 metri nel vuoto, poi resta appeso alla corda

Erano circa le 19:45 quando è scattato l’allarme. L’uomo, capocordata durante una scalata su una parete rocciosa del Monte Bove, ha perso improvvisamente la presa ed è precipitato per circa 15 metri. Determinante è stato il sangue freddo della compagna di cordata, una 30enne anch’essa di Ancona, che è riuscita a bloccare la caduta con la corda e a lanciare immediatamente i soccorsi.

L’uomo ha riportato fratture al polso, un trauma cranico e ferite alla caviglia. Sebbene cosciente, era impossibilitato a muoversi e in balia del buio e del freddo, sospeso sulla parete in attesa dell’arrivo dei soccorritori.

Frontignano di Ussita: si attiva la macchina dei soccorsi

L’intervento ha coinvolto 15 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico, tra cui un infermiere, e due squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Visso con mezzi dedicati. Contestualmente è stato allertato il Centro Operazioni Aerospaziali dell’Aeronautica Militare, che ha inviato da Cervia un elicottero HH-139B dell’83° Gruppo Search and Rescue del 15° Stormo.

L’elicottero ha prima imbarcato tecnici e sanitari del Soccorso Alpino a Ussita e poi si è diretto verso l’area dell’intervento: una zona altamente impervia, ricca di vegetazione e difficile da raggiungere, soprattutto al buio.

Grazie ai visori notturni (Night Vision Goggle) e a una speciale telecamera Wescam, l’equipaggio militare è riuscito a individuare con precisione il punto in cui si trovavano i due alpinisti.

Il salvataggio in quota: un’operazione ad alto rischio

L’intervento è stato diviso in due fronti: una squadra di soccorritori è arrivata via terra, l’altra si è calata dall’alto grazie al verricello dell’elicottero. La donna, illesa ma sotto shock, è stata portata a valle per prima.

Il ferito resta appeso, sospeso nel vuoto, non sa di preciso l’entità delle sue ferite. Vicino a lui, la compagna di cordata“, recita uno dei rapporti. La situazione era aggravata dalla fragilità della roccia, resa instabile dai terremoti del 2016.

Una volta raggiunto, l’uomo è stato stabilizzato sul posto e successivamente evacuato tramite verricello con l’assistenza di un tecnico del Soccorso Alpino. L’operazione si è conclusa poco dopo le 4 del mattino, oltre otto ore dopo l’incidente.

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Frontignano di Ussita guarda al futuro: seggiovia demolita, arriva la nuova cabinovia da 16 milioni – VIDEO

Via ai lavori: la nuova cabinovia collegherà Frontignano al Canalone e al rifugio Cornaccione

A Frontignano di Ussita, località sciistica del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sono ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione della nuova cabinovia che sostituirà tre vecchie seggiovie ormai obsolete. Il progetto, finanziato con 16 milioni di euro in parte provenienti dal PNRR (fondo complementare sisma), rappresenta un intervento strategico per la riqualificazione turistica e ambientale dell’area.

«Finalmente dopo anni di carte, riunioni, incontri, e discussioni, siamo arrivati ad iniziare i lavori di cantierizzazione del nuovo impianto del Canalone – ha annunciato il sindaco di Ussita Silvia Bernardini -. I lavori per la preparazione del cantiere prevedono in primis la rimozione della vecchia seggiovia biposto ad ammorsamento fisso “Arboretti – Malghe del Cornaccione” e come possiamo vedere procedono velocemente».

La nuova cabinovia ad ammorsamento automatico collegherà il centro di Frontignano al Canalone e al Rifugio Cornaccione, situato a 1950 metri di altitudine, e sarà accessibile tutto l’anno.

Una scelta strategica tra sostenibilità e inclusività

Il nuovo impianto rappresenta molto più che una semplice sostituzione tecnica: è parte di una visione sostenibile e inclusiva della montagna. «La scelta ricaduta sulla cabinovia è stata dettata soprattutto dalle esigenze di destagionalizzazione ed inclusività, con un impianto opportunamente dimensionato per una pressione sostenibile sull’area servita» spiega Bernardini.

Questo impianto sarà fruibile non solo dagli sciatori, ma anche da escursionisti, famiglie e persone con disabilità, contribuendo così alla valorizzazione turistica in tutte le stagioni. L’obiettivo è infatti quello di incentivare un turismo destagionalizzato e rispettoso dell’ambiente, con una maggiore fruibilità del paesaggio e del patrimonio naturalistico del Monte Bove.

Un cantiere da oltre 16 milioni: i numeri del progetto

Il progetto complessivo ha un valore di 16.775.525 euro, suddivisi tra:

  • 11,4 milioni dal PNRR – fondo complementare sisma

  • 1,7 milioni dal fondo “Aiuti-ter

  • 721 mila euro da fondi per la ricostruzione

La realizzazione della cabinovia è stata affidata a Doppelmayr Italia Srl con un appalto integrato da oltre 10 milioni di euro, mentre l’intervento di demolizione degli impianti esistenti avrà un costo superiore al milione. La ditta Cagnini Costruzioni Srl di Muccia si occuperà della sistemazione della viabilità del cantiere per un importo di 98.000 euro.

Il coordinamento della sicurezza è affidato all’ingegnere Fabio Pasquali di Foligno, mentre la commissione di collaudo è composta dagli ingegneri Giuliano Cingolani, Gabriele Mosca della Regione Marche e dalla geometra Patrizia Ortenzi del Comune di Ussita.

Addio alla seggiovia: un impatto temporaneo per un futuro più verde

Il progetto prevede la demolizione delle seguenti seggiovie obsolete, con un’attenzione immediata alla fase di avvio cantiere:

  • Selvapiana e Cornaccione: queste due seggiovie sono già state consegnate nei giorni scorsi per la fase iniziale di smantellamento, come confermato dalla direzione lavori.

  • Successivamente verranno rimosse anche le seggiovie OM05 (Vallone di Selvapiana), OM07 (Arboretti–Malghe del Cornaccione) e OM08 (Pian della Croce–Memoria dei Fascinari).

Inoltre, sarà eliminata la storica funivia che attraversa la Val di Bove, ormai in stato di degrado e visibile da grandi distanze.

«L’intervento complessivo consiste nell’eliminazione della quasi totalità delle vecchie installazioni dismesse…» come evidenziato dal sindaco Bernardini.

Il cantiere prevede quindi una prima fase ben delineata: lo smantellamento delle seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione”, seguito dalla rimozione delle altre due seggiovie principali e della funivia. Sebbene tutto ciò comporti un impatto paesaggistico temporaneo, il progetto integra un piano di ripristino ambientale, che restituirà l’area a un contesto naturale rigenerato una volta ultimati lavori e collaudi.

Un progetto pensato per durare: qualità, accessibilità e rispetto dell’ambiente

La nuova cabinovia fa parte di un piano che si basa su quattro pilastri fondamentali:

  • qualità strutturale ed estetica per attrarre nuovi turisti

  • ripristino paesaggistico e ambientale, con rimozione delle vecchie infrastrutture

  • inclusione, grazie a un impianto accessibile anche a chi utilizza sedie a rotelle

  • educazione ambientale, attraverso campagne rivolte agli escursionisti e ai visitatori

Un traguardo importante, reso possibile da un lungo lavoro in sinergia con gli enti di tutela ambientale. Il gestore degli impianti, Francesco Cangiotti, ha commentato con entusiasmo:
«Un’opera che segnerà il vero rilancio di Frontignano tornando ad essere la prima stazione delle Marche, con una continuità di giorni di neve sul canalone che superano i 90 giorni, e un utilizzo dell’impianto in tutte le stagioni. Avanti tutta così, noi faremo il massimo per valorizzarla e renderla sempre operativa».

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Funivia del Gran Sasso, al via il cambio delle funi: riapertura ad agosto

Sono ufficialmente iniziati i lavori di sostituzione delle funi della funivia del Gran Sasso d’Italia, l’impianto che collega Fonte Cerreto (1.115 metri) a Campo Imperatore (2.130 metri), una delle infrastrutture turistiche più iconiche e strategiche dell’Appennino centrale. L’operazione, considerata essenziale per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto, è interamente finanziata dal Comune dell’Aquila, con il sostegno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

Arrivate le nuove bobine di fune d’acciaio: dati tecnici

«L’arrivo delle nuove funi è un passaggio fondamentale per restituire piena operatività alla Funivia del Gran Sasso, un’infrastruttura chiave per il turismo e per l’economia della nostra montagna», ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Le nuove quattro funi d’acciaio, prodotte da una ditta specializzata svizzera, sono arrivate il 25 maggio a Fonte Cerreto. Le prime due bobine sono state trasportate da due Tir partiti il 19 maggio dalle Alpi svizzere. Ogni bobina ha un peso di 62 tonnellate, una lunghezza superiore ai 3 chilometri e un diametro di circa 57 mm. Le funi hanno percorso l’ultimo tratto passando per Bussi sul Tirino e la galleria della Madonna d’Appari, nella frazione aquilana di Paganica.

Durata dei lavori e riapertura prevista ad agosto

I lavori sono già in corso e la prima delle vecchie funi è stata smontata. L’intervento proseguirà fino a luglio, con l’obiettivo di riaprire la funivia nel mese di agosto, in tempo per la stagione turistica estiva. La riattivazione dell’impianto rappresenta una priorità per la fruizione delle risorse naturali del Gran Sasso, punto di riferimento per escursionisti, sportivi e turisti.

Investimento complessivo e supporto istituzionale

Il progetto ha un valore complessivo di circa 7,5 milioni di euro, così suddivisi:

  • 4 milioni di euro stanziati dal Comune dell’Aquila attraverso l’applicazione dell’avanzo di bilancio;

  • 3,5 milioni di euro erogati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, destinati alla revisione generale dell’impianto.

Il sindaco Biondi ha sottolineato l’importanza della gestione finanziaria comunale e della tempestività nell’azione amministrativa:

“Il Comune ha lavorato senza sosta per reperire i fondi necessari, progettare l’intervento e bandire la gara in tempi record. Tutto è stato possibile solo grazie a un’amministrazione che ha ripianato debiti, ridotto drasticamente i mutui e costruito un bilancio solido, che oggi ci consente di intervenire in maniera tempestiva e autonoma su una delle nostre più importanti infrastrutture turistiche.”

Ringraziamenti istituzionali e impegno dell’amministrazione

“Voglio ringraziare il consigliere con delega allo sviluppo del Gran Sasso, Luigi Faccia, il consigliere Livio Vittorini, il presidente del Centro Turistico del Gran Sasso, Gianluca Museo, e tutti i tecnici che, con serietà e professionalità, stanno portando avanti questo delicato intervento. Il Comune ha lavorato senza sosta per reperire i fondi necessari, progettare l’intervento e bandire la gara in tempi record. Tutto è stato possibile solo grazie a un’amministrazione che ha ripianato debiti, ridotto drasticamente i mutui e costruito un bilancio solido, che oggi ci consente di intervenire in maniera tempestiva e autonoma su una delle nostre più importanti infrastrutture turistiche. La riapertura ad agosto sarà una conquista collettiva che darà nuova linfa al territorio.”

 

 

 

 

 

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