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Funivia del Gran Sasso, al via il cambio delle funi: riapertura ad agosto

Sono ufficialmente iniziati i lavori di sostituzione delle funi della funivia del Gran Sasso d’Italia, l’impianto che collega Fonte Cerreto (1.115 metri) a Campo Imperatore (2.130 metri), una delle infrastrutture turistiche più iconiche e strategiche dell’Appennino centrale. L’operazione, considerata essenziale per garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto, è interamente finanziata dal Comune dell’Aquila, con il sostegno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

Arrivate le nuove bobine di fune d’acciaio: dati tecnici

«L’arrivo delle nuove funi è un passaggio fondamentale per restituire piena operatività alla Funivia del Gran Sasso, un’infrastruttura chiave per il turismo e per l’economia della nostra montagna», ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Le nuove quattro funi d’acciaio, prodotte da una ditta specializzata svizzera, sono arrivate il 25 maggio a Fonte Cerreto. Le prime due bobine sono state trasportate da due Tir partiti il 19 maggio dalle Alpi svizzere. Ogni bobina ha un peso di 62 tonnellate, una lunghezza superiore ai 3 chilometri e un diametro di circa 57 mm. Le funi hanno percorso l’ultimo tratto passando per Bussi sul Tirino e la galleria della Madonna d’Appari, nella frazione aquilana di Paganica.

Durata dei lavori e riapertura prevista ad agosto

I lavori sono già in corso e la prima delle vecchie funi è stata smontata. L’intervento proseguirà fino a luglio, con l’obiettivo di riaprire la funivia nel mese di agosto, in tempo per la stagione turistica estiva. La riattivazione dell’impianto rappresenta una priorità per la fruizione delle risorse naturali del Gran Sasso, punto di riferimento per escursionisti, sportivi e turisti.

Investimento complessivo e supporto istituzionale

Il progetto ha un valore complessivo di circa 7,5 milioni di euro, così suddivisi:

  • 4 milioni di euro stanziati dal Comune dell’Aquila attraverso l’applicazione dell’avanzo di bilancio;

  • 3,5 milioni di euro erogati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, destinati alla revisione generale dell’impianto.

Il sindaco Biondi ha sottolineato l’importanza della gestione finanziaria comunale e della tempestività nell’azione amministrativa:

“Il Comune ha lavorato senza sosta per reperire i fondi necessari, progettare l’intervento e bandire la gara in tempi record. Tutto è stato possibile solo grazie a un’amministrazione che ha ripianato debiti, ridotto drasticamente i mutui e costruito un bilancio solido, che oggi ci consente di intervenire in maniera tempestiva e autonoma su una delle nostre più importanti infrastrutture turistiche.”

Ringraziamenti istituzionali e impegno dell’amministrazione

“Voglio ringraziare il consigliere con delega allo sviluppo del Gran Sasso, Luigi Faccia, il consigliere Livio Vittorini, il presidente del Centro Turistico del Gran Sasso, Gianluca Museo, e tutti i tecnici che, con serietà e professionalità, stanno portando avanti questo delicato intervento. Il Comune ha lavorato senza sosta per reperire i fondi necessari, progettare l’intervento e bandire la gara in tempi record. Tutto è stato possibile solo grazie a un’amministrazione che ha ripianato debiti, ridotto drasticamente i mutui e costruito un bilancio solido, che oggi ci consente di intervenire in maniera tempestiva e autonoma su una delle nostre più importanti infrastrutture turistiche. La riapertura ad agosto sarà una conquista collettiva che darà nuova linfa al territorio.”

 

 

 

 

 

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Ussita, chiusa a tempo indeterminato la strada da Casali al Rifugio del Fargno

Attualmente, il Rifugio del Fargno risulta inaccessibile sia dalla strada che sale da Pintura di Bolognola, la cui chiusura estiva era già prevista per consentire lavori di messa in sicurezza, sia dal versante di Casali di Ussita, dove la situazione appare ancora più incerta.

«Subito prima dell’inverno, la strada è stata interessata da un grave smottamento che, per motivi di pubblica incolumità, ha obbligato l’amministrazione comunale ad emanare apposita ordinanza per la sua chiusura – spiega Bernardini – fino ai primi di maggio era inoltre impossibile raggiungere in sicurezza il punto franato a causa della presenza della neve e di altre frane cadute lungo la strada. Gli interventi da eseguire per ripristinare la strada sono importanti e l’amministrazione comunale si è sin da subito adoperata per cercare di reperire apposito finanziamento del quale, purtroppo, non si ha ancora la certezza. Come anche spiegato al gestore del rifugio, non è sufficiente salire con un mezzo e procedere semplicemente alla ripulitura della strada, cosa tra l’altro fatta tutti gli anni scorsi, atteso che una parte della carreggiata è completamente franata, riducendo di molto la larghezza della sede stradale. Sarà necessario prevedere un intervento strutturale tramite la redazione di un vero e proprio progetto, circostanza questa che non ci consente per il momento di indicare tempi certi per la sua riapertura che permetta il transito in sicurezza».

Il gestore del rifugio aveva ipotizzato una possibile riapertura per il 14 giugno, ma alla luce dell’attuale scenario, la prospettiva di una chiusura che si estenda per tutta la stagione estiva appare ormai molto probabile.

 

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Sci estivo a Les 2 Alpes: impianti aperti fino al 6 luglio

Les 2 Alpes si conferma anche quest’anno la località con la stagione sciistica estiva più lunga delle Alpi francesi. Dal 5 maggio al 6 luglio 2025, il comprensorio d’alta quota offre la possibilità di sciare su piste perfettamente innevate, grazie all’altitudine che raggiunge i 3.600 metri e alle costanti misure di conservazione adottate durante tutto l’anno, come trappole e barriere per la neve, teloni e battitura quotidiana.

Periodi e altitudini di apertura

  • Dal 5 al 28 maggio: accesso alle piste tra i 2.600 e i 3.400 metri.

  • Dal 29 maggio al 6 luglio: apertura delle piste tra i 2.800 e i 3.600 metri, inclusa l’area del Signal.

Il comprensorio è aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 12:30, permettendo agli sciatori di godere delle migliori condizioni di neve durante le ore più fresche della giornata.

Allenamenti di alto livello

Les 2 Alpes è da sempre una meta prediletta per gli allenamenti estivi di atleti nazionali e internazionali. Anche quest’anno, le piste del ghiacciaio ospitano le azzurre di Coppa del Mondo, tra cui Peterlini, Rossetti, Della Mea e Collomb, che si preparano in vista della prossima stagione agonistica.

Snowpark d’eccellenza

Lo snowpark estivo di Les 2 Alpes, situato a 3.400 metri, è un punto di riferimento internazionale per il freestyle. Con una superficie di 18 ettari, offre diverse zone adatte a tutti i livelli: Easy Park, Slopestyle, Big Air e Park Rails. Una zona “cool” con musica, sedie a sdraio e barbecue completa l’offerta, rendendo l’esperienza unica per principianti e rider esperti.

Attività complementari

Oltre allo sci, Les 2 Alpes propone numerose attività estive:

  • mountain bike: il bikepark è aperto nei fine settimana di maggio e giugno, con apertura continuativa dal 14 giugno al 31 agosto 2025, offrendo piste che vanno da 3.200 a 900 metri di altitudine.

  • accesso pedonale: possibilità di salire fino a 3.400 metri per ammirare panorami mozzafiato e visitare la grotta di ghiaccio, aperta nei fine settimana di maggio e giugno, e continuativamente dal 14 giugno al 31 agosto 2025.

Les 2 Alpes si conferma quindi una destinazione ideale per gli amanti dello sci e delle attività in alta montagna, offrendo un’esperienza completa anche durante i mesi estivi.

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Sci estivo sul ghiacciaio dello Stelvio: si parte il 31 maggio

Il ghiacciaio dello Stelvio, situato nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, è pronto ad accogliere sciatori e appassionati per la nuova stagione di sci estivo, che prenderà il via il 31 maggio 2025 e, condizioni permettendo, proseguirà fino al 2 novembre 2025.

Considerata la più ampia area sciabile delle Alpi durante i mesi caldi, questa destinazione unica nel suo genere offre agli amanti della neve un’opportunità imperdibile: sciare in piena estate circondati dalle vette del gruppo Ortles-Cevedale, godendo di panorami spettacolari e temperature miti.

Un comprensorio per tutti: 20 chilometri di piste e impianti moderni

Il comprensorio dello Stelvio mette a disposizione 20 chilometri di piste adatte a ogni livello, dai principianti agli sciatori esperti. L’area è servita da funivie e skilift moderni, che garantiscono accessi rapidi e confortevoli.

Il dislivello varia dai 2.758 metri del Passo dello Stelvio, celebre anche per la sua iconica strada che nel 2025 celebra 200 anni, fino ai 3.450 metri del Monte Cristallo, offrendo un’esperienza d’alta quota entusiasmante.

I principianti possono contare sul supporto dei maestri qualificati delle scuole sci di Bormio, mentre i più esperti troveranno percorsi tecnici e impegnativi. Inoltre, per gli amanti della montagna e dell’avventura, il ghiacciaio propone itinerari dedicati allo sci alpinismo.

Gli orari degli impianti per la stagione 2025

Per garantire il massimo della fruibilità, gli impianti del ghiacciaio dello Stelvio seguiranno una programmazione studiata per ottimizzare la qualità dell’esperienza sciistica:

  • funivia Passo Stelvio – Trincerone: aperta dalle 7:30 alle 17:00

  • funivia Trincerone – Livrio: aperta dalle 7:30 alle 17:00

  • sciovia Pajer: operativa dalle 7:30 alle 12:30

  • sciovia Cristallo: operativa dalle 7:30 alle 12:30

  • sciovie Geister 1 e 2: riapertura prevista il 31 maggio

Un punto di riferimento per gli atleti: lo Stelvio e i campioni

Il ghiacciaio dello Stelvio non è solo meta di turismo, ma anche un punto di riferimento per gli atleti di livello internazionale. Durante la stagione estiva, infatti, le piste accolgono sciatori professionisti e giovani promesse provenienti da tutto il mondo per allenarsi in alta quota.

“È proprio sulle piste dello Stelvio che, quasi un anno fa, Sofia Goggia è tornata ad indossare gli sci dopo il grave infortunio al ginocchio, iniziando a ritrovare le sensazioni che l’hanno riportata al successo nell’ultima stagione.”

Anche quest’estate, il ghiacciaio ospiterà numerosi team nazionali e sci club giovanili, in vista di appuntamenti importanti come i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, dove Bormio sarà protagonista con lo sci alpino maschile e lo sci alpinismo.

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Primavera sulla neve: sci in quota a Cervinia dal 5 maggio

La magia della neve non si ferma con l’arrivo della primavera. A Breuil-Cervinia, nel cuore del comprensorio Cervino Ski Paradise, da oggi, 5 maggio, la stagione sciistica prosegue in quota grazie a condizioni di innevamento eccezionali e a impianti perfettamente funzionanti. Una straordinaria opportunità per gli appassionati di sci primaverile e di alta montagna.

Una stagione che continua grazie al Plateau Rosa

“Sciate senza interruzione, sulle nevi di Breuil-Cervinia prima e su quelle del ghiacciaio svizzero di Plateau Rosa poi.”
Grazie al collegamento con il ghiacciaio, la stagione sciistica si protrarrà fino al 7 settembre 2025, permettendo a sciatori di ogni livello di godersi neve di qualità anche nei mesi estivi.

Le abbondanti nevicate delle ultime settimane hanno reso possibile un’estensione così duratura della stagione, regalando piste in condizioni eccellenti, paragonabili a quelle invernali.

Fino a quando si può sciare a Cervinia nel 2025?

La stagione sciistica in quota a Cervinia, grazie al ghiacciaio Plateau Rosa, prosegue fino al 7 settembre 2025, condizioni meteo permettendo.

Cosa cambia dal 5 maggio: skipass e piste disponibili

Fino a ieri, 4 maggio, l’intero comprensorio era accessibile con lo skipass italiano al prezzo di 50 euro.
Da oggi, il prezzo del giornaliero scende a 37 euro, con accesso a un numero selezionato ma suggestivo di piste:

Quanto costa sciare a Cervinia a maggio 2025?

Dal 5 maggio 2025 lo skipass giornaliero italiano costa 37 euro. Lo skipass internazionale, che consente di accedere anche al ghiacciaio svizzero e a Zermatt, ha un prezzo di 63 euro ed è valido fino al 7 settembre 2025.

Quali piste sono aperte a Cervinia dal 5 maggio?

A partire dal 5 maggio 2025 sono aperte le piste 6 e 46, con rientro sci ai piedi fino a Plan Maison, e la parte alta della pista Ventina fino a Cime Bianche Laghi.

Questa nuova configurazione rimarrà attiva finché le condizioni di innevamento lo consentiranno.

Impianti aperti dal 5 maggio

Anche in questa fase della stagione, gli impianti principali restano in funzione per garantire l’accesso alle piste e alle aree panoramiche:

Quali impianti sono attivi a Cervinia dopo il 5 maggio?

Dal 5 maggio sono in funzione: la funivia Breuil-Cervinia – Plan Maison, la telecabina per Cime Bianche Laghi, la funivia per Plateau Rosa e la seggiovia Bontadini. Nei weekend 9–11 maggio e 16–18 maggio sarà attivo anche lo skilift Baby La Vieille.

Questo consente di mantenere vivo il flusso di sciatori, soprattutto nei fine settimana, sfruttando l’accessibilità e la qualità delle piste ancora aperte.

Sciare anche sul versante svizzero

Chi desidera spingersi oltre confine potrà accedere alle piste svizzere di Zermatt, sciando fino al Trockener Steg. Sono aperti anche i tracciati sul ghiacciaio e la seggiovia Furggsattel.

“Il prezzo dello skipass internazionale dal 5 maggio al 7 settembre sarà di 63 euro.”
Questo pass consente l’accesso completo anche alla parte svizzera del comprensorio, offrendo un’esperienza sciistica transfrontaliera tra le più suggestive delle Alpi.

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Austria, neve e abbigliamento estivo: genitori e bimbi intrappolati, l’elicottero non riesce ad intervenire

Due famiglie, ciascuna composta da due adulti e due bambini, sono rimaste bloccate nei giorni scorsi in alta quota in Austria durante un’escursione finita male. Alcuni membri indossavano solo pantaloncini e scarpe da ginnastica, nonostante il percorso attraversasse una zona ancora innevata.

I gruppi, provenienti da Germania e Austria, stavano tentando di attraversare il lago di Mönich per raggiungere la cima dello Schafberg, una montagna panoramica delle Prealpi Salisburghesi alta 1.783 metri. Dalla vetta si gode una vista spettacolare sui laghi della zona, tra cui il Wolfgangsee, ed è raggiungibile anche tramite la storica ferrovia a cremagliera Schafbergbahn. Il lago di Mönich, invece, è un piccolo specchio d’acqua alpino incastonato tra i monti, frequentato da escursionisti diretti verso la cima.

Durante la salita, però, le famiglie sono state sorprese da una fitta nebbia e si sono ritrovate bloccate sul versante nord della montagna, in un’area impervia e ricoperta di neve. Spaventati e senza un equipaggiamento adeguato, i genitori hanno lanciato l’allarme intorno alle 16:30.

Un elicottero è stato inizialmente inviato per il salvataggio, ma a causa della scarsa visibilità non ha potuto raggiungere i dispersi. I soccorritori hanno quindi raggiunto la zona a piedi, hanno imbragato i componenti dei gruppi e li hanno accompagnati con le corde fino a una quota più bassa. Solo allora è stato possibile effettuare il recupero in elicottero.

Fortunatamente, tutti sono stati portati in salvo senza ferite.

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Scialpinisti in pericolo sul Monte Rosa: aereo atterra e riparte sfiorandoli – VIDEO

Una tragedia sfiorata si è verificata il 26 aprile sul massiccio del Monte Rosa, nei pressi del Colle Sesia a 4.230 metri di altitudine, poco distante dal confine italiano. Durante una giornata di forte afflusso di scialpinisti, un piccolo aereo da turismo ha effettuato un atterraggio estremamente pericoloso sulla neve, virando bruscamente a sinistra e attraversando a tutta velocità la traccia battuta da decine di appassionati che salivano verso la Capanna Margherita.

Dopo aver sfiorato i gruppi di alpinisti, il velivolo ha ripreso quota senza fermarsi, abbandonando rapidamente la zona. L’episodio è avvenuto intorno alle 11.50, mentre era in corso il Trofeo Mezzalama, una delle gare di scialpinismo più prestigiose al mondo, disputata tra Breuil-Cervinia e Gressoney-La-Trinité.

Il video della manovra folle diventa virale

A documentare la scena è stato Luca Calzone, alpinista piemontese di 56 anni, che ha pubblicato il video sui social network, facendo immediatamente il giro del web e scatenando forti polemiche. “Sono stato testimone di una mancata tragedia in Svizzera”, ha dichiarato Calzone, aggiungendo: “Poteva essere un incidente terribile”.

Calzone ha espresso la sua disponibilità a collaborare con le autorità italiane, svizzere, l’Enac e gli organizzatori del Trofeo Mezzalama per fare chiarezza sull’accaduto.

Il velivolo, identificato tramite il numero di immatricolazione come un Piper PA-18 appartenente a un aeroclub svizzero, dopo il sorvolo del Colle Sesia ha fatto ritorno nella zona di Ginevra, atterrando poco prima delle 16:00.

Testimonianze dirette: “Un gesto criminale e volontario”

Intervistato dall’ANSA, Luca Calzone non ha usato mezzi termini: “Un pilota d’aereo non poteva non vedere la traccia piena di scialpinisti. Pensavo avesse un’avaria, invece ha virato e dato manetta. Per miracolo non ha colpito nessuno.”

Calzone, esperto alpinista con numerose vette di oltre quattromila metri scalate, ha raccontato che si trovava in cordata con due amici, tutti italiani, diretti alla Capanna Margherita. “Davanti a noi c’erano tre scialpinisti legati: se l’aereo avesse inforcato la loro corda con i pattini, sarebbe stata una strage.”

Una volta rientrato ad Alagna Valsesia (Vercelli), Calzone ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, consegnando loro il video come prova.

La giornata del Trofeo Mezzalama: migliaia di presenze in quota

Il 26 aprile, giornata dell’incidente sfiorato, si è svolto il Trofeo Mezzalama, conosciuto anche come la “maratona dei ghiacciai”, che ogni due anni richiama atleti internazionali sul versante valdostano del Monte Rosa.

Solo alla funivia di Indren si sono registrati oltre 2.100 passaggi, segno di un’affluenza eccezionale di appassionati. Anche la Capanna Margherita, a 4.559 metri, ha visto un continuo afflusso di scialpinisti.

Molti erano in quota grazie anche a promozioni sui biglietti della funivia, con tariffe agevolate a dieci euro, che hanno contribuito a portare sul ghiacciaio migliaia di persone.

Indagini in corso: sicurezza sotto accusa

Al momento, non risultano aperte inchieste ufficiali. Tuttavia, l’episodio ha sollevato numerose preoccupazioni all’interno della comunità alpinistica, in merito alla sicurezza e alla regolamentazione dei voli in alta quota durante eventi di massa.

“La manovra del pilota è stata una follia, un gesto criminale e volontario”, ha ribadito Calzone. “Se avesse colpito anche solo una persona, oggi staremmo parlando di una tragedia.”

Molti si interrogano ora sulla necessità di maggiori controlli nei confronti di voli turistici su aree frequentate da alpinisti, specialmente durante eventi ufficiali come il Trofeo Mezzalama.

 

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Cortina d’Ampezzo, turisti statunitensi sfidano la neve con scarpe da ginnastica: soccorsi con l’elicottero

Nel pomeriggio di venerdì 25 aprile, intorno alle ore 16, una coppia di turisti statunitensi ha lanciato l’allarme alla Centrale operativa del 118. I due, provenienti dal Nebraska (lui 28 anni, lei 30), stavano tentando di raggiungere il Rifugio Vandelli a Cortina d’Ampezzo, ma sono rimasti bloccati sulla neve.

I due escursionisti erano partiti dal Passo Tre Croci, percorrendo il sentiero innevato che porta a Forcella Marcuoira. Durante la discesa, all’altezza del Ciadin del Loudo, sono scivolati e si sono trovati nell’impossibilità di proseguire.

“Attorno alle 16 di oggi, venerdì 25 aprile, la centrale del 118 è stata attivata da una coppia di turisti statunitensi, incapaci di proseguire sulla neve verso il Rifugio Vandelli.”

La situazione è apparsa subito critica anche per le condizioni meteorologiche, caratterizzate da cielo coperto.

Posizione inviata via Whatsapp: intervento immediato dell’elicottero

Nonostante il maltempo, i due escursionisti sono riusciti a comunicare la loro posizione inviando un messaggio tramite Whatsapp alla centrale di emergenza.

“Ricevuta dalla centrale la posizione ottenuta tramite Whatsapp, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è riuscito a individuarli, malgrado il tempo coperto, e ha sbarcato più a monte il tecnico di elisoccorso che li ha raggiunti.”

L’elicottero del SUEM di Pieve di Cadore è intervenuto tempestivamente, riuscendo a localizzare la coppia. Un tecnico del soccorso alpino è stato calato più a monte rispetto alla loro posizione per raggiungerli a piedi.

Scarpe da ginnastica sulla neve: condizioni ambientali proibitive

I due turisti non erano adeguatamente equipaggiati per affrontare il terreno innevato. In particolare, la ragazza indossava abbigliamento leggero e scarpe da ginnastica, assolutamente inadatte per le escursioni su neve.

“Non attrezzati per quelle condizioni ambientali, soprattutto la ragazza vestita con abbigliamento leggero e scarpe da ginnastica, uno alla volta sono stati aiutati dal soccorritore a risalire il pendio fino ad un punto pianeggiante, dove sono stati caricati a bordo sempre in hovering.”

Il recupero si è rivelato complicato: il tecnico di elisoccorso ha aiutato marito e moglie a risalire il pendio fino a un’area pianeggiante sicura, dove sono stati caricati sull’elicottero senza che questo atterrasse, mantenendo la posizione in hovering.

Rientro in sicurezza e allerta Soccorso Alpino

Dopo il recupero, i due escursionisti sono stati trasportati al Passo Tre Croci, senza necessità di ulteriori cure mediche.

“L’elicottero ha lasciato marito e moglie al Passo Tre Croci. Attivato il Soccorso alpino di Cortina, era pronta a intervenire in piazzola una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza.”

Fortunatamente, grazie all’efficienza dell’elicottero del Suem, non è stato necessario l’intervento della squadra del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, che comunque si era già mobilitata.

Precedenti simili nella zona di Cortina d’Ampezzo

Non è la prima volta che situazioni simili si verificano nella stessa area. Episodi analoghi si sono verificati anche negli anni passati, nella stagione primaverile, quando ancora la neve è presente sui sentieri.

“Episodi simili avvennero più o meno un anno fa, anche nella stessa zona, e quindi in piena stagione primaverile ma con ancora importanti depositi nevosi sui sentieri.”

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Il video del risveglio dell’orso grizzly che spunta dalla neve dopo mesi di letargo

Boo, un grizzly di 22 anni che vive all’interno di una stazione sciistica a Golden, nella Columbia Britannica (Canada), è stato ripreso mentre riemerge lentamente da sotto uno spesso strato di neve, segnando la fine del suo lungo letargo invernale.

Attirato dai primi segnali di tepore primaverile, l’orso ha deciso di uscire allo scoperto per assaporare un po’ di sole. Inizia così la sua graduale ripresa: nelle prossime settimane, come spesso accade in questa fase, continuerà ad alternare momenti nella tana a brevi uscite all’aperto.

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Attimi di terrore: il parabrezza del camion distrutto da un blocco di neve

Dagli Stati Uniti, e più precisamente dal Kansas, arriva il video di uno spettacolare e pericoloso incidente che ha coinvolto un camionista. Come si può vedere dalle immagini riprese dalla dashcam, un blocco di neve si è improvvisamente staccato dal tetto di un’auto che viaggiava sulla corsia opposta, colpendo con violenza il parabrezza del camion.

Il filmato, diffuso dall’Ufficio dello Sceriffo della Contea di Chase, mostra chiaramente la dinamica: l’auto procede a velocità sostenuta, apparentemente senza problemi, quando all’improvviso una massa compatta di neve si solleva dal tetto e vola direttamente contro il camion in arrivo, mandando in frantumi il vetro anteriore.

Fortunatamente, il conducente del camion ha riportato solo lievi ferite causate dalle schegge di vetro e, nonostante lo shock, è riuscito a fermare il mezzo in modo sicuro. Le autorità locali hanno evidenziato come l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi e hanno colto l’occasione per lanciare un appello alla prudenza.

L’incidente, diventato virale online, sottolinea ancora una volta l’importanza di rimuovere accuratamente neve e ghiaccio dai veicoli prima di mettersi alla guida. Come ricordato dallo sceriffo della contea, questo tipo di negligenza può trasformarsi in un grave pericolo per chiunque si trovi in strada.

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