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Test pneumatici invernali 2021 parte 1

Per ottenere risultati significativi dai test occorrono procedure di prova accurate, collaudatori esperti e tutta una serie di criteri da valutare da 48 anni il tcs (Touring club svizzero) soddisfa queste prerogative e offre così una base decisionale indipendente per l’acquisto di pneumatici.

Come negli anni precedenti il test sulla neve è stato effettuato in finlandia sui 16 pneumatici testati di dimensione 195 barra 65 r15 91 t, uno ha ottenuto la menzione finale consigliato con riserva i pneumatici esaminati vengono comunemente montati su vetture di categoria medio bassa quali ad esempio volkswagen golf, renault megane e honda civic sono stati passati in rassegna 17 criteri da cui sono emersi 7 aspetti di valutazioni principali: xarreggiata asciutta, carreggiata bagnata, neve e ghiaccio con forte rumore consumo e usura.

Ecco i risultati più importanti del test pneumatici invernali 2021

Nell’ambito del test di frenata su fondo asciutto Vredestein winter track e Dunlop winter response 2 sono risultati migliori con 42 metri, 4 metri di meno di Barum polaris 5 il peggiore in assoluto per quanto riguarda lo spazio di frenata.

Circa due terzi dei pneumatici testati su fondo asciutto hanno ottenuto una buona valutazione solo le marche Contintal, Laufen, Barum, General tire e Kumo hanno perso punti preziosi secondo questo criterio.

In frenata su carreggiata bagnata Laufen ottiene con 33 metri il miglior voto contro Yokohama al quale occorrono 9 metri in più per raggiungere il punto di arresto.

In caso di forte pioggia General tire e Laufen iniziano a dare segni di aquaplaning già a partire da 81 chilometri orari mentre Goodyear ultragrip 9 più mantiene il controllo fino a 96 chilometri orari.

su strade innevate alla velocità di 50 km orari la vettura su cui sono stati montati gli pneumatici Barum si ferma tre metri prima rispetto a quella dotata di gomme Vredestein wintrac che ha bisogno di 29 metri per raggiungere il punto di arresto a prima vista tre metri possono sembrare pochi ma la velocità residua risultante di 16 chilometri orari può portare a lesioni importanti.

Con una prestazione di oltre 34 mila km Michelin Alpine 6 si aggiudica il primo posto per quanto riguarda l’usura superando di ben 12.000 chilometri il Maxis il peggiore secondo questo criterio con circa 27 mila chilometri il chilometraggio medio della classifica non risulta particolarmente elevato.

Dai test risultano molto consigliati e molto equilibrati in tutte le categorie i modelli seguenti: Dunlop Winter response 2, Goodyear ultragrip 9+, Michelin Alpine 6 Vredestein wintrac.

La menzione consigliato è stata invece assegnata a Bf goodrich geforce winter2, Continental wintercontact ts 860, Bridgestone blizzak lm 005, Falken euro winter hs 01, Laufen i fit lw 31, Maxxis Premitra snow wp6, Yokohama bluearth winter v 906, Barum polaris 5, Nokian vr snow proof, General tire altimax winter 3, Gt radial winter prof, Kumho wintercraft wp 51 è consigliato con riserva a fronte delle sue caratteristiche su fondo asciutto.

Non affidata a caso la scelta dei pneumatici per acquistare quello giusto occorre innanzitutto pensare al profilo di guida a seconda dei requisiti da soddisfare anche un pneumatico invernale di una marca meno nota può fare a caso vostro.

Fonte Touring club svizzero

Video test pneumatici invernali 2021 parte 1

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Zermatt, nella nota località sciistica un ristorante No vax è stato chiuso con il cemento

Una notizia davvero particolare sta facendo il giro del web. In Svizzera nella nota località sciistica di Zermatt un ristorante no vax si rifiutava di applicare le norme anti Covid in merito al controllo del Green Pass. Ecco che è intervenuta la polizia arrestando i titolari e ponendo dei blocchi di cemento all’ingresso. La magistratura ha però ritenuto i provvedimenti eccessivi, pur accertando le violazioni commesse.

Tutto questo è andato in scena nel Canton Vallese, in Svizzera. Un ristorante quindi aveva deciso, in maniera discutibile, di non seguire le norme anti Covid in merito al controllo del green pass all’ingresso e all’interno del locale. La polizia quindi ha deciso di arrestare i tre titolari e per far sì che le norme venissero seguite ha posto dei blocchi di cemento di fronte alla porta d’ingresso.

Una misura certamente drastica, che poi il web e i social hanno contribuito a rendere di fama mondiale. Il video mostra infatti i poliziotti che predispongono i grandi blocchi davanti al locale, in collaborazione con il comune di Zermatt. Ecco che sono partite molte discussioni, con anche la magistratura del posto che ha definito non proporzionate le misure della polizia e che ha annullato entrambi i provvedimenti. I giudici hanno comunque accertato le violazioni, e si agirà quindi di conseguenza.

Zermatt, va sottolineato, è una delle più importanti stazioni sciistiche d’Europa, ed i sindaci della zona sono alle prese con l’equilibrio costante tra il far rispettare le norme e il dare spazio alla stagione turistica. Nei locali il controllo del green pass sta diventando un problema, e così alcuni proprietari decidono autonomamente di andare contro la legge. I proprietari del ristorante in oggetto (Walliserkanne), hanno dichiarato espressamente di non voler seguire i controlli.

Il titolare aveva infatti dichiarato, ad una tv svizzera: «Il certificato è illegale a mio parere». Di fronte a questo atteggiamento così deliberato, i poliziotti hanno deciso di intervenire in maniera drastica, dopo però aver prima richiamato all’ordine i proprietari e poi aver chiuso temporaneamente il locale. Misure che però non sono state seguite dal ristorante, che è rimasto aperto anche durante la chiusura forzata.

Ecco allora che sono entrati in scena i blocchi di cemento. Il movimento dei no vax in Svizzera è rumoroso tanto quanto in Italia, e si è chiaramente schierato in favore dei ristoratori. Attualmente al titolare è stata sospesa la licenza commerciale ed il locale è chiuso al pubblico. Il pubblico ministero ha già annunciato che non farà ricorso e vi saranno ulteriori indagini per capire se esistono altri reati collegati alla chiusura.

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Asta deserta per il bando gestione degli impianti di Frontignano

Si è svolta in questi giorni l’asta pubblica per l’assegnazione della gestione degli impianti di Frontignano. La stazione sciistica del maceratese, all’interno del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sta cercando di risollevarsi dopo i numerosi problemi causati dal sisma.

Asta deserta per il bando gestione degli impianti di Frontignano

L’asta però è andata deserta, dimostrando come non ci sia un reale interesse commerciale da parte di professionisti ed imprenditori attorno a questo centro potenzialmente molto attrattivo. Ora il Sindaco sta pensando di riproporre a breve un nuovo bando.

Il bando andato deserto aveva infatti lo scopo di individuare il nuovo gestore della stazione turistica e sciistica di Frontignano di Ussita, uno dei centri invernali storici non solo della Regione Marche ma di tutto il Centro Italia. La gestione comprendeva, oltre agli impianti e alle piste, anche i rifugi “Saliere”, “Cristo delle Nevi” e “Cornaccione”, la manutenzione e la battitura delle piste da sci e il bike park di Frontignano.

Alla naturale scadenza del bando, ieri mattina, non è stata presentata però alcuna offerta per la gestione. Il Sindaco di Ussita Silvia Bernardini ha così commentato: “Andremo avanti, stiamo valutando i termini per scegliere la procedura. Vedremo se fare un altro bando a breve. Anche perché gli impianti sono pronti. L’intento è ripartire per la stagione invernale”.

Insomma il Comune non molla e sta ancora cercando chi nei prossimi anni potrà condurre la gestione di questo prezioso angolo di montagna. Tra i commenti alla vicenda c’è anche quello di un membro dell’associazione Pro Frontignano, che si è espresso così: “Nei mesi passati erano state formalizzate manifestazioni d’interesse da parte di più soggetti, è pertanto lecito pensare che, nonostante essi abbiano giudicato la base d’asta troppo alta, il loro interesse rimanga tuttora vivo”.

Nel bando, come base di gara, era stato inserito un importo del canone annuo pari a 100.000 euro. La concessione prevedeva una durata di 9 anni proprio dalla data della stipulazione del contratto, cioè dalla stagione 2021/2022 fino alla stagione 2029/2030 (per la precisione al 30 settembre 2030). Vi era però la facoltà di rinnovo in favore del concessionario per altri 9 anni, fino al 30 settembre 2039.

Ricordiamo che l’apertura degli impianti prevista per la prossima stagione invernale è prevista per l’8 dicembre, e che la stagione si concluderà ufficialmente il 9 maggio 2022. Condizioni meteo e quelle di innevamento permettendo, l’apertura potrà essere garantita tutti i giorni della settimana, attenendosi alle normative contro la pandemia.

Un vero peccato insomma. Ora aspettiamo l’uscita del nuovo bando per capire le condizioni di gestione e vedere se effettivamente ci sia un interesse da parte di qualche imprenditore. Ussita merita di certo la sua stazione sciistica.

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Sci, Bolognola ski riapertura piste ed impianti al 100% di capienza dal 4 dicembre

Dopo due inverni fermi a causa dell’emergenza Covid, ecco che gli impianti sciistici si preparano a ripartire per la stagione sciistica invernale 2021/2022. Tra questi c’è anche la stazione di Bolognola, il piccolo centro situato nell’Appennino marchigiano che, oltre al problema della pandemia, stava già affrontando il dramma del sisma del 2016 e della ricostruzione che stenta a ripartire.

Bolognola ski riapertura piste ed impianti al 100% di capienza

La stazione di Bolognola conta, ad oggi, ben 6 impianti di risalita ed un totale di 12 km di piste da sci. Un impianto che è davvero uno dei maggiori centri sciistici dell’Appennino, potremmo dire quasi un fiore all’occhiello non solo per la Regione Marche ma per tutto il Centro Italia. L’accesso per la stagione che sta per cominciare (ufficialmente prenderà il via il prossimo 4 dicembre) sarà per fortuna al 100%, anche se chi vorrà sciare potrà farlo solo se munito di Green Pass.

Il Direttore della Stazione, Francesco Cangiotti, in un’intervista all’ANSA ha spiegato come per l’inizio della stagione siano state seguite tutta una serie di procedure specifiche per garantire la sicurezza: “Rispetto a un anno fa è stato approvato il protocollo che indica le linee guida da seguire per la riapertura degli impianti. Abbiamo al momento previsto per il 4 dicembre la riapertura degli impianti che non avranno limitazioni negli accessi e quindi si torna al 100% della loro capienza”.

Accesso alla skiarea con Green Pass

Cangiotti ricorda ancora che: “L’accesso alla stazione potrà avvenire solo se in possesso di Green pass, mentre nelle aree comuni al chiuso si dovrà indossare la mascherina. Il Green pass, se funzionale alla riapertura degli impianti lo accettiamo, altrimenti riteniamo che sia una richiesta eccessiva, dato che lo sci è uno sport individuale e garantisce un naturale distanziamento tra le persone”.

La data del 4 dicembre è chiaramente indicativa, quella ufficiale. Lo stesso Cangiotti ha comunque garantito che la struttura è pronta ad anticipare l’inizio della stagione nel caso in cui la neve dovesse cadere copiosa nei giorni precedenti, diciamo da metà novembre. In questo periodo, poi, stanno proseguendo i lavori di preparazione delle funivie e dei vari impianti, così quando la neve tornerà da queste parti sarà tutto pronto per l’inizio delle attività.

In questi giorni, dice ancora Cangiotti “stiamo ultimando i preparativi per far sì che i nostri impianti, a cominciare dagli skilift e tapis roulant, siano pronti ad accogliere al meglio i tanti appassionati di sci e della montagna in generale. Se dovesse arrivare la neve prima di dicembre, apriremo le piste già da metà novembre. L’acquisto di skipass e noleggio attrezzatura potrà essere effettuato online a cominciare dall’inizio del prossimo mese”.

Francesco Cangiotti ha poi ricordato che l’estate è andata molto bene in termini di presenze turistiche, e che per l’inverno ci sarà un potenziamento dello sci di fondo e delle ciaspolate, oltre ad una serie di iniziative collaterali che vedranno protagonista lo ZChalet.

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Sulle piste addio a bombardino, punch e grappe. Sciare sotto effetto di alcolici sarà vietato dal nuovo decreto

Tra le tante novità in materia di sicurezza sulle piste e sugli impianti da sci, ce n’è una davvero particolare. Il decreto legislativo 40 del 28 febbraio 2021 infatti, introduce il divieto di sciare dopo aver bevuto alcol o aver fatto uso di sostanze stupefacenti. Una misura che vale nello svolgimento di tutte le discipline invernali.

Quando scatterà il divieto di alcolici sulle piste da sci?

Addio quindi a bombardino, punch e grappe sulle piste da sci, e addio a quei piacevoli momenti tra una sciata e l’altra. Il Decreto doveva entrare in vigore dal 1° gennaio 2022, ma negli ultimi giorni si è stabilito che le nuove norme partiranno dal 31 dicembre 2023. Il comma 1 dell’articolo 31 viene denominato proprio “Accertamenti alcolemici e tossicologici”.

Controlli con etilometro sulle piste da sci

Tale comma recita precisamente:

“È vietato sciare in stato di ebbrezza in conseguenza di uso di bevande alcoliche e di sostanze tossicologiche”. Il comma 2 poi prosegue dicendo:

“Gli organi accertatori, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono sottoporre gli sciatori ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili”.

L’articolo 31 si conclude infine con il comma 3 che specifica quanto segue:

“Quando gli accertamenti qualitativi di cui al comma 2 hanno dato esito positivo ovvero quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che lo sciatore si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool o di droghe, gli organi accertatori, anche accompagnandolo presso il più vicino ufficio o comando, hanno la facoltà di effettuare l’accertamento con gli strumenti e le procedure previste dall’articolo 379 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495”.

Limite tasso alcolemico

Insomma sempre più parallelismi tra le norme del codice della strada che disciplinano i controlli per chi viene trovato al volante in stato di ebrezza e quelle che regolano le piste da sci e gli atteggiamenti degli sciatori. Queste leggi stabiliscono attualmente un limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue, oltre il quale si viene dichiarati in stato di ebbrezza e soggetti a provvedimenti e sanzioni. Se il tasso alcolemico è oltre 0,8 grammi/litro, ciò diventa reato.

Nello stesso decreto, ricordiamolo, viene anche specificato l’obbligo per gli sciatori di possedere assicurazione RC e viene sancita l’obbligatorietà del casco mentre si scia.

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Ultimo aggiornamento: assicurazione sci e casco obbligatorio entreranno in vigore tra due stagioni

Ultimissimo aggiornamento in merito alla questione dell’assicurazione e del casco obbligatori sulle piste da sci. Dopo le voci che hanno iniziato a girare in estate, ecco la notizia ufficiale. La legge 363 del 3002 che è attualmente in vigore per le piste da sci non può essere accantonata.

Assicurazione sci e casco obbligatori sulle piste

Ancora due stagioni, almeno, in cui si dovrà fare i conti quindi con le vecchie regole, con le Regioni che avranno così due anni per adeguarsi alla nuova normativa. Il motivo del rinvio probabilmente è da ricercare ancora una volta nel Covid, con la possibilità di dare agli enti più tempo per adeguarsi a norme che saranno certamente stringenti, ma che garantiranno più sicurezza.

I temi importanti per chi gestisce gli impianti sembra non siano tanto il casco o l’assicurazione RC obbligatoria in sé, ma altre questioni tecniche su cui sembra si debba ragionare molto. La legge quadro attuale è unica, non si può scomporre e quindi occorrerà attendere ancora due anni per far entrare in vigore le nuove normative.

Esempio pratico

Facciamo un esempio pratico. L’art.30 del D.Lgs n.40/2021 prevede che “lo sciatore che utilizza le piste da sci alpino deve possedere un’assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi”. Ma il secondo comma dello stesso articolo dice invece che il gestore degli impianti “ha l’obbligo di mettere a disposizione degli utenti, all’atto dell’acquisto del titolo di transito, una polizza assicurativa per la responsabilità civile per danni provocati alle persone o alle cose”. Ciò quindi vuol dire prendere accordi antecedenti con le compagnie assicurative e mettere in campo una serie di pratiche che saranno lunghe.

Tra fine maggio ed inizio aprile già si era parlato di un’entrata in vigore della nuova legge dal 31 dicembre 2023, con i gestori degli impianti che non sembravano infatti preoccupati dei nuovi obblighi. Ora che la stagione invernale è alle porte ecco che tutto diventa più chiaro ed ufficiale, e così l’obbligatorietà dell’assicurazione per gli sciatori e del casco fino a 18 anni può aspettare, fino al 31 dicembre 2023 appunto.

Forse non si è voluto sovrapporre i preparativi per questi nuovi obblighi alle incombenze relative al Covid, che già stanno impegnando di molto i gestori dei comprensori. Di seguito la comunicazione ufficiale che Anaf ha inviato nella serata di ieri:

Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio c’è una comunicazione che Anef ha mandato a tutti gli associati pochi minuti fa:

“Negli ultimi giorni ci è stato segnalato che varie fonti, tra le quali anche alcuni siti specializzati, stanno indicando termini sbagliati in merito alla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 40/2021, che introdurrà un’ampia revisione della Legge 363/03. Precisiamo che tale Decreto Legislativo, varato dal Governo il 28 febbraio 2021, entrerà in vigore solo dal 31 dicembre 2023. Infatti il DL Sostegno 1 (Decreto Legge 41/2021), all’art. 30, aveva stabilito l’entrata in vigore della nuova norma con il 1° gennaio 2022, ma tale data è stata poi prorogata al 31 dicembre 2023 nel corso dei lavori Parlamentari di conversione. La Legge di conversione del DL Sostegno (Legge 21 maggio 2021 n° 69) riporta chiaramente la modifica e la proroga dei termini rispetto alla prima formulazione del testo e rappresenta il riferimento normativo certo e definitivo per l’interpretazione della scadenza”.

Ecco invece il testo ufficiale del decreto:

In relazione all’entrata in vigore del D. Lgs. 28 febbraio 2021, n. 40 (a decorrere dalla data sua entrata in vigore sarà abrogata la legge 24 dicembre 2003, n. 363 ad eccezione dell’articolo 5, commi 1, dell’articolo 7, commi 5 e 6, e dell’art. 23) il DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41 (D.L. “Sostegni”), coordinato con la legge di conversione 21 maggio 2021, n. 69, ha stabilito all’art. 30, comma 11 (pag. 43) che: “11. Al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 40, è aggiunto, in fine, il seguente articolo: «Art. 43-bis (Disposizione finale). – 1. Le disposizioni recate dal presente decreto si applicano a decorrere dal 31 dicembre 2023.”

Quindi, ad oggi, le norme del D. Lgs. 40 /2021 entrano in vigore dal 31/12/2023,
e di conseguenza (art. 40 “Adeguamento alle disposizioni della legge” del D. Lgs. 40/2021):

Le regioni, entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto (N.B. 31/12/2024), adeguano le proprie normative alle disposizioni di cui al presente decreto e a quelle che costituiscono principi fondamentali in tema di sicurezza individuale e collettiva nella pratica dello sci e degli altri sport della neve.

I gestori delle aree individuate ai sensi dell’articolo 4 (aree sciabili attrezzate) e degli impianti di risalita adeguano, entro due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto (N.B. 31/12/2025), gli impianti di risalita e le piste da sci alle prescrizioni stabilite dal presente decreto.

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L’assicurazione diventa obbligatoria in Italia per sciare sulle piste da sci

Ci sono novità molto importanti per tutti gli appassionati di sci e per gli sciatori amatoriali. Oltre al rispetto rigoroso delle normative anti contagio relative al Covid, in base al Decreto legislativo num. 40 del 28 febbraio 2021, avranno infatti l’obbligo di assicurazione sci RCT (Responsabilità civile verso terzi).

Assicurazione sci obbligatoria

Insomma qualunque sciatore che si appresti ad utilizzare le piste da sci nelle zone dedicate deve obbligatoriamente possedere un’assicurazione che sia valida e che copra la responsabilità civile verso terzi per danni o per infortuni. Il gestore delle aree sciabili attrezzate e delle piste deve mettere a disposizione degli utenti, al momento dell’acquisto del biglietto o dello skipass, una polizza assicurativa apposita per danni provocati a persone o a cose.

Da questa norma sono escluse le piste dedicate allo sci di fondo. Per chi non possiede questo tipo di assicurazione è prevista una sanzione di carattere amministrativo che va dai 100 ai 150 euro, ed inoltre c’è il rischio del ritiro dello skipass.

Dove acquistare l’assicurazione sci

Lo sciatore che acquista l’assicurazione può scegliere se effettuare l’acquisto nel momento in cui compra lo skipass o presso le varie compagnie assicurative. Questa introdotta dal decreto è una modifica rispetto al passato, quando la legge 363/03 prevedeva solo l’obbligo per il gestore delle piste di stipulare un “contratto di assicurazione ai fini della responsabilità civile per danni derivabili agli utenti e a terzi per fatti derivanti da responsabilità del gestore”.

L’articolo 28 del Decreto recita così: “Nel caso di scontro tra sciatori, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno di essi abbia concorso ugualmente a produrre i danni eventualmente occorsi”.

Quindi, in molti casi di incidenti sulle piste sarebbe impossibile stabilire di chi è la colpa, e quindi viene introdotto per comodità il concorso di colpa. La sola assicurazione RCT quindi potrebbe non bastare, e verrebbe quindi tirata in ballo l’assicurazione propria per infortuni, qualora lo sciatore però ne sia in possesso, visto che non è obbligatoria.

Alcune compagnie assicurative che offrono queste polizze, con formule giornaliere, per il weekend, settimanali, mensili o stagionali, sono: “Travel Ski” della Allianz, che garantisce assistenza sanitaria, responsabilità civile, rimborso del noleggio in caso di furto dell’attrezzatura sportiva; “Sci Noproblem” della Europ Assistance (responsabilità civile, copertura in caso di infortunio, rimborso skipass- lezioni di sci e noleggio sci; “Vacanze e sport sulla neve” della Ergo Assicurazione Viaggi, che offre una polizza contro gli infortuni e l’assistenza anche all’interno degli impianti sciistici.

L’introduzione dell’assicurazione obbligatoria è stata da un lato fortemente voluta, ma dall’altro anche molto criticata ed è stata oggetto di un lungo dibattito. Ha prevalso però la necessità di salvaguardare gli sciatori in termini di garanzia sul piano risarcitorio.

Tra sportivi ed appassionati infatti sono sempre di più gli sciatori che arrivano sulle piste, e quindi sempre più passi avanti vengono fatti sull’aspetto della sicurezza. La norma in vigore prende spunto dal Codice della Strada, ponendo sempre più parallelismi tra strada e piste da sci e tra automobilisti e sciatori, che si sono visti inoltre aggiungere l’obbligatorietà del casco.

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Milano, firmato il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche e fruizione degli impianti di risalita

Importante novità per tutto il mondo dello sci. Da oggi si può dire che ha ufficialmente ripreso il via tutto il movimento invernale e degli impianti sciistici italiani. A Milano infatti è stato firmato il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche e per il ritorno all’utilizzo degli impianti di risalita sia nelle stazioni che nei vari comprensori.

L’accordo, che vale per gli sciatori non agonisti e per quelli amatoriali, è stato sottoscritto da FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari), Federfuni Italia (l’associazione italiana delle aziende ed enti proprietari e/o esercenti il trasporto a fune in concessione sul territorio nazionale), AMSI (Associazione Maestri Sci Italiani) e COLNAZ (Collegio Nazionale Maestri).

L’accordo è molto importante perché, come detto, segna una vera ripartenza dopo l’emergenza Covid che ha tenuto bloccato l’intero movimento sciistico italiano durante la scorsa stagione. La montagna d’altra parte è un settore strategico per tutto il comparto turistico del nostro Paese, e questo accordo permette di riprendere le attività nel pieno rispetto delle regole che sono in vigore in questo momento in Italia circa il contenimento della pandemia.

L’accordo arriva dopo il via libera che era stato dato dalla Camera dei Deputati nei giorni scorsi circa l’utilizzo del Green Pass nelle stazioni sciistiche e negli impianti di risalita, sia nell’utilizzo che nell’accesso.

La federazione delle associazioni e delle realtà che rappresentano il mondo della montagna hanno diramato una nota ufficiale, nella quale si legge: “Le aziende funiviarie rivestono infatti un valore strategico per la tenuta degli equilibri socio-economici dei territori di montagna e del sistema turistico nel suo complesso – si legge nella nota federale – alimentando un importante indotto a vantaggio di molteplici operatori economici quali albergatori, commercianti, maestri e scuole di sci”.

Grazie a questo protocollo ora sono stati individuati finalmente quali sono i principi generali per l’accesso e per la fruzione in sicurezza delle aree sciistiche, quali le misure di prevenzione del contagio da Covid-19 e quali le linee guida per la ripresa delle attività nelle stazioni, nelle aree sciistiche e nei comprensori montani.

Linee guida che sono fondamentali in vista della prossima riapertura delle attività con l’inizio della stagione sciistica 2021/2022, che si spera possa trascorrere in sicurezza per gli sciatori e per i lavoratori. Saranno garantiti gli accorgimenti per il distanziamento, per i flussi di accesso delle persone e per il controllo del Green Pass necessario per utilizzare gli impianti. Mascherina sempre obbligatoria nell’utilizzo appunto degli impianti stessi, che avranno una portata dell’80% in quelli chiusi (funivie, cabinovie e seggiovie con cupola) e del 100% su seggiovie e skilift.

Il turismo bianco potrà così ripartire e proseguire il suo cammino di vera e propria locomotiva del turismo montano in generale, visto che dallo sci alpino e dalla sua filiera arriva la maggior parte degli incassi nel nostro Paese.

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Dolomiti Superski, plaude per la scelta del Green Pass: stagione sciistica in partenza dal 27 novembre

Il grande carosello sciistico del Dolomiti Superski plaude alla decisione del Governo, e della Camera dei Deputati in particolare, di dare il via libera all’utilizzo degli impianti sciistici con il Green Pass.

Nuovo decreto Green Pass bis

Grazie al nuovo decreto Green Pass bis infatti, si regola l’utilizzo degli impianti di risalita nelle zone sciistiche, così da permettere un regolare (almeno in parte) svolgimento della stagione 2021/2022.

Nonostante il provvedimento debba ancora arrivare al Senato, dove potrebbero essere apportate modifiche che dettaglieranno alcune mancanze attuali, l’approvazione del decreto sull’utilizzo del Green Pass nelle aree sciistiche viene visto con entusiasmo da Dolomiti Superski, perché garantisce una vera ripartenza di tutto il comparto e perché arriva in anticipo rispetto all’inizio della stagione, permettendo così a tutti i lavoratori una preparazione adeguata.

Andy Varallo, Presidente di Dolomiti Superski, ha così commentato: “Sarà in ogni caso una grande sfida per noi, soprattutto dal punto di vista tecnico e organizzativo, ma siamo contenti di avere una prospettiva certa sull’inizio della prossima stagione invernale, che a questo punto pare essere garantita”.

Cosa prevede il decreto approvato alla Camera prevede

Il testo del decreto che è stato approvato alla Camera prevede quindi l’obbligo del Green Pass per accedere alle stazioni e agli impianti sciistici, i quali avranno capienza dell’80% nel caso in cui siano al chiuso. Nessuna limitazione invece per la vendita degli skipass. Sempre valide poi le precauzioni e le normative anti contagio: mascherina chirurgica a bordo degli impianti, rispetto delle distanze agli imbarchi. Chi non è vaccinato potrà avere il Green Pass con tampone molecolare negativo nell’acro delle 72 ore precedenti all’ingresso.

Dolomiti Superski ha lavorato molto in estate per ammodernare le sue strutture e per studiare tante nuove proposte per gli sciatori, sia per quanto riguarda le promozioni, sia per le varie tipologie di skipass. Tante novità nelle infrastrutture, con ammodernamenti agli impianti di risalita, alle piste e all’innevamento programmato. Un aumento quindi del comfort, della sicurezza e dell’efficienza di tutti i servizi garantiti.

Insomma lo scopo non è quello di creare nuove aree sciistiche ma di ottimizzare quelle già esistenti, migliorandole anche nei collegamenti e nei particolari. Tra le cose su cui è stata posta maggior attenzione ci sono la preparazione delle piste per garantire le migliori condizioni a sciatori e snowboarder e gli investimenti per la sostenibilità ambientale nel pieno rispetto delle Dolomiti.

Tutti gli impianti di risalita che erano stati realizzati per la scorsa stagione non sono purtroppo potuti entrare in funzione a causa dello stop dovuto alla pandemia, e saranno quindi tra le migliori novità della stagione che sta per iniziare, insieme appunto a tante altre strutture realizzate o portate a termine questa estate.

In totale sono stati effettuati investimenti per oltre 130 milioni di euro tra l’estate del 2020 e l’estate del 2021. Investimenti che daranno i loro frutti nella prossima stagione invernale. Un quarto di questa somma è stata destinata all’innevamento programmato.

Apertura degli impianti di Dolomiti Superski

L’apertura degli impianti di Dolomiti Superski è prevista per il prossimo 27 novembre, e dal 4 dicembre gli impianti saranno a pieno regime. Ricordiamo che questo carosello comprende ben 12 comprensori sciistici ed è tra i più grandi d’Europa. Le prime aperture saranno quelle di Cortina, Civetta, Plan de Corones, San Martino di Castrozza/Rolle, Carezza, Arabba/Marmolada e Fiemme/Obereggen. Il 4 dicembre sarà inaugurato anche lo ski safari Sellaronda, mentre per percorrere sci ai piedi il Giro della Grande Guerra occorrerà aspettare il 26 dicembre.

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Impianti di Frontignano in arrivo il bando

Importantissima svolta che riguarda Ussita ed in particolare gli impianti sciistici di Frontignano. La parte agibile della stazione sciistica sarà infatti data in concessione per i prossimi nove anni, e la stessa concessione sarà poi rinnovabile in futuro.

Attendiamo quindi il bando di gara per l’aggiudicazione della concessione degli impianti sciistici di Frontignano, ma la buona notizia per tutti gli appassionati di sci e gli sportivi è che sicuramente nel prossimo inverno anche Ussita, dopo Sarnano e Bolognola, potrà tornare ad avere un’attrattiva turistica di tutto rispetto. Piste ed impianti di Frontignano sono quindi pronti a riaprire, anche se ancora non sappiamo né quando né con che modalità.

Bando gestione impianti, piste e rifugi di Frontignano

La giunta comunale di Ussita, guidata dal sindaco Silvia Bernardini, si è impegnata a pubblicare a breve il bando di gara per l’affidamento ad un privato della gestione di Frontignano e degli impianti sciistici che da sempre rendono questa località famosa. Va specificato che la parte interessata alla gara è quella ancora agibile, non lesionata quindi dal sisma del 2016. In questa zona, che è stata interessata da lavori di sistemazione e di riparazione, sembra quindi che ci sia un grande interesse per tornare ad offrire ai marchigiani e non solo un luogo in cui divertirsi.

Cosa prevede il bando

Il bando prevederà la gestione non solo degli impianti sciistici di Frontignano, ma anche quella dei rifugi Saliere, Cristo delle nevi, Cornaccione, con l’onere di manutenzione, battitura delle piste ed interventi ordinari. La concessione quindi non comprenderà le varie strutture ancora inagibili, sulle quali c’è comunque l’impegno di renderele disponibili non appena la burocrazia farà il suo corso. Una volta rimesse in funzione, anche queste parti saranno comprese nella concessione.

Il procedimento amministrativo di gara sarà il responsabile del servizio manutenzione del territorio e stazione di Frontignano. La concessione, secondo quanto indicato dalla Giunta, avrà una durata di 9 anni e sarà rinnovabile per altri 9. Partirà dalla stagione invernale 2021/2022 sino a quella 2029/2030, con possibilità, come detto, di rinnovo. Le tariffe dovranno essere proposte al Comune da parte del concessionario, e l’amministrazione verificherà la congruità dei prezzi di mercati. Saranno comunque previste tariffe agevolate per residenti, proprietari di seconde case, associazioni sportive con sede legale ad Ussita ed attività ricettive locali. Il gestore dovrà garantire l’apertura invernale dall’8 dicembre al 1 maggio. Una seggiovia ed un rifugio dovranno essere comunque fruibili anche nel periodo estivo.

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