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Ricostruzione ponte infernaccio

MONTEFORTINO – A giorni termineranno i lavori di rifacimento della passerella sul fiume Tenna, nella zona dell’Infernaccio, uno dei luoghi più incantevoli e caratteristici dei Sibillini. Lo annuncia la giunta provinciale. Su sollecitazione dell’Amministrazione provinciale, infatti, i tecnici della Protezione civile regionale, insieme ai colleghi di quella provinciale, avevano effettuato un sopralluogo nella zona constatando i danni provocati dal maltempo. «Sono stati così programmati afferma una nota ufficiale di Palazzo San Filippo i relativi interventi di ripristino e consolidamento eseguiti dal Comune di Montefortino e finanziati dalla Protezione civile regionale, lavori che hanno interessato anche la sistemazione del terreno adiacente». «Grazie quindi conclude Palazzo San Filippo alla proficua sinergia tra enti pubblici interessati è stato restituito alla fruizione di escursionisti e villeggianti uno dei sentieri turistici più suggestivi dell’Infernaccio: quello che porta all’eremo di San Leonardo».

Laga e Sibillini: un mini trekking

Sono aperte le iscrizioni per partecipare ai due mini trekking, per i più giovani, di luglio sui Sibillini e Monti della Laga. Il primo si farà sui Monti Sibillini dal 15 al 16 luglio ed è rivolto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni. Il secondo si farà sui Monti della Laga dal 22 al 23 luglio ed è rivolto ai ragazzi dai 8 ai 13 anni. Le iscrizioni si effettuano ogni mercoledi e venerdi, dalle 19 alle 20, presso la sede del Cai di Ascoli in via S. Cellini 10 (scuola elementare). mail: info@caiascoli.it o tel. 0736-45158

dal Messaggero

Ci siamo, la strada per Forca Canapine diventa statale

Venerdì 14 luglio si firma il sospirato passaggio di consegne all'ANAS

Giunge finalmente a conclusione la vicenda del passaggio allo Stato, specificatamente all’ANAS, della strada che collega Marche e Umbria attraverso la lunga galleria del valico di Forca Canapine.

La Provincia, che ha sempre gestito la strada pur non essendo sua, e l’ANAS, che doveva prenderla in consegna e quindi assicurarne la manutenzione sin dal primo aprile scorso, hanno raggiunto l’accordo. Pertanto il Dirigente del servizio viabilità e infrastrutture per la mobilità della Provincia ing. Paolo Tartaglini ha convocato per venerdì 14 luglio 2006, alle 12, presso la sala Giunta di Palazzo S. Filippo i rappresentanti di Agenzie del Demanio e dei Compartimenti Anas di Marche e Umbria ”per procedere alla formale consegna della strada della Provincia di Ascoli Piceno n. 230 di Forca Canapine”.

Si conclude nel modo migliore dunque una vicenda che ha rischiato di costringere la Provincia a chiudere la strada per impossibilità di continuare ad assicurarne la manutenzione. Pur essendo stata realizzata con soldi della ex Cassa per il Mezzogiorno e pur correndo in buona parte in territorio umbro, infatti, la strada e la galleria di Forca Canapine sono stati gestiti per molti anni dalla Provincia di Ascoli che si è accollata l’onere per senso di responsabilità in attesa che lo Stato se ne facesse carico.

Dopo anni di battaglie della Provincia in tutte le sedi, un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 2006 stabiliva che, dal primo aprile 2006, la strada doveva essere trasferita all’ANAS. Trascorso inutilmente quel termine, l’Amministrazione guidata dal presidente Massimo Rossi disse basta, anche perché il bilancio provinciale non era in grado di far fronte alle spese di gestione, e annunciando che, senza novità, nel giro di poco tempo la strada sarebbe stata chiusa.

Piceno news

L’acqua dei Sibillini

Il sindaco Petrucci “Difficilmente riusciremo a trovare un partner commerciale per così poco tempo”
La Provincia rilascia l’autorizzazione all’imbottigliamento ma per soli 10 anni
Minerale dei Sibillini, un buco nell’acqua

ARQUATA – Dopo anni di battaglie, di amministratori che s’incatenano, finalmente la Provincia ha concesso al Ciip l’autorizzazione per l’imbottigliamento dell’acqua dei Sibillini ma la sua durata preoccupa il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. Nell’autorizzazione concessa dall’Amministrazione provinciale, infatti, la concessione ha durata decennale, un termine ritenuto “anomalo in questo ambito” anche dal presidente del Ciip (ex Consorzio idrico) Paolo Nigrotti. Proprio Nigrotti si è sempre dichiarato pronto a partire con l’individuazione di un partner affidabile soprattutto in ambito di distribuzione commerciale, presupposto fondamentale per dare poi inizio alla realizzazione dello stabilimento che potrebbe dare lavoro a un discreto numero di giovani della zona montana. Sono oramai tre anni che si discute di questo progetto. D’altronde l’acqua è un bene primario e il presidente Rossi, sensibile alle tematiche ambientali, teme di consegnare la risorsa idrica in mano ai privati che potrebbero sfruttarla per ricavarne profitti.

“Nonostante la Provincia sostenga – ha riferito il sindaco Petrucci, che lunedì prossimo a mezzogiorno accompagnerà la Fiaccola Benedettina nella sua Arquata – che la durata di 10 anni della concessione per l’imbottigliamento su un massimo consentito per legge di 30 anni sia un termine congruo già fissato per altri soggetti richiedenti, sono fortemente preoccupato per l’effetto negativo che tale scadenza potrà avere sui privati, interessati a rispondere al bando che sarà pubblicato dal Ciip. Il termine decennale nei moderni cicli lavorativi in ambito acque minerali rappresenta un periodo troppo breve. Basta pensare che la Regione Lazio, di colore politico non certo diverso da quello del nostro presidente provinciale Massimo Rossi, come termine minimo ha 30 anni e massimo 99 anni!”.

“Concedere solo 10 anni per questa autorizzazione che rappresenta un importante sviluppo per il futuro dell’indotto lavorativo della nostra montagna – ha proseguito Petrucci – è sembrato a me e a molti miei concittadini un atto puntiglioso quasi una ripicca all’indomani del parere a noi favorevole del consulente incaricato dalla Provincia, avvocato Caja del Foro di Bologna”.

“Il nostro Presidente della Provincia – ha concluso Petrucci – invece di continuare ad organizzare a spese dell’Ente dei sontuosi convegni nazionali (tra l’altro nemmeno in sedi istituzionali come le sale consiliari, bensì presso strutture private come la Taverna della Montagna a Foce di Montemonaco, dove mi risulta che i titolari sono suoi sostenitori), ed invece di denigrare l’imbottigliamento di una sorgente come la nostra, che può rappresentare una fonte di lavoro per tanta povera gente della montagna costretta a scegliere tra la disoccupazione e il pendolarismo, farebbe bene a valutare la nostra realtà occupazionale, magari trovando lui stesso una risorsa alternativa all’imbottigliamento”. Per quanto riguarda infine la ditta Sagma di Montegallo l’autorizzazione all’imbottigliamento non è stato rinnovata poiché la ditta nei dieci anni trascorsi non avrebbe dato prova alcuna di voler realizzare un impianto per l’imbottigliamento della Fonte Gelata oggetto della richiesta d’autorizzazione.

Corriere Adriatico 7/7/2006

La protezione civile si esercita contro gli incendi

CAMERINO – I gruppi comunali di Protezione Civile della Comunità montana di Camerino si sono dati appuntamento, a Macereto di Visso, per una grande esercitazione, con prova dimostrativa, in ambito di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi. Oltre 150 i partecipanti, fra volontari, tecnici, amministratori. Fra i presenti il presidente della Comunità montana di Camerino, Luigi Gentilucci, l’assessore provinciale per la Protezione Civile, Silvia Bernardini, il coordinatore provinciale, Luigi Vissani, l’assessore comunitario Claudia Stefanelli, alcuni tecnici provinciali comunitari e diversi sindaci del territorio. Dopo il ritrovo dei gruppi comunali sono seguite diverse prove dimostrative di emergenza: prova di comunicazione radio tramite Vhf in collegamento con le squadre dislocate sul territorio e la sala operativa di Macerata, lettura cartografica (orientamento e georeferenziazione) e riconoscimento da punti di avvistamento, allestimento di un campo d’accoglienza (disposizione mezzi, tende, locali, cucina), utilizzo Land Rover e mezzi d’emergenza, utilizzo attrezzatura modulo Aib con esercitazione di spegnimento, allestimento di una cucina mobile. L’esercitazione è terminata con una cena per tutti gli intervenuti nella grande area di Macereto gentilmente messa a disposizione da don Giuseppe Maria Conte.

Sibillini, Calzolaio in dirittura d’arrivo

di PIERFRANCESCO GIANNANGELI

MACERATA La lunga settimana del Parco dei Sibillini – cominciata con le indiscrezioni sulla futura presidenza e proseguita con la visita del ministro Alfonso Pecoraro Scanio a Bolognola – si è chiusa con un'affermazione di principio di lapalissiana evidenza: la nomina del nuovo presidente sarà affare del ministero dell'Ambiente, di concerto con le Regioni Marche e Umbria. E fin qui niente di nuovo sul piano delle procedure. Più interessante è la questione relativa ai tempi: bisognerà stringerli, perché gli incontri risolutori ci saranno nelle prossime settimane, in quanto il commissario Sauro Turroni tornerà a tempo pieno al suo lavoro di senatore della maggioranza il 31 luglio, dunque tra meno di un mese.
Su questi aspetti, a Bolognola il ministro è stato chiaro, durante la sua visita per la consegna dei camosci dal Parco della Majella a quello dei Sibillini. «Convocherò i presidenti di Marche e Umbria entro la fine del mese – ha dichiarato Pecoraro Scanio – per ascoltarli e dunque procedere alla nomina». E ha aggiunto: «Turroni è bravo e appunto per questo mi serve a Roma». Come dire che il commissariamento è bello quando è tale, cioè dura poco (opinione evidentemente opposta doveva avere il ministro Matteoli, visto che l'incarico di commissario per Aldo Cosentino è durato anni), e che non si derogherà per nessun motivo rispetto alla "dead line" del 31 luglio, data di scadenza per Sauro Turroni al vertice del Parco dei Sibillini. Se così non sarà, qualcuno rischia la figuraccia.

dal Messagero del 2 Luglio 2006

NEL PARCO DEI SIBILLINI

Dopo un secolo torna il camoscio

BOLOGNOLA Certamente sono due animaletti simpatici, dallo sguardo vispo e il muso curioso, i camosci che da qualche giorno "abitano" l'area faunistica di Bolognola, nel bel mezzo del Parco dei monti Sibillini, e che ieri pomeriggio hanno ricevuto la visita nientemeno che del ministro dell'Ambiente, il verde Alfonso Pecoraro Scanio in persona. Lui, il camoscio maschio, ha tre anni, e lei, la sua compagna, uno di meno. Tempo qualche settimana, saranno raggiunti da un loro simile e dunque ripartirà da tre l'operazione ripopolamento nel Parco. Da dove il camoscio appenninico manca da oltre un secolo. All'inizio del Novecento, infatti, il "rupicapra pyrenaica ornata" – come i dotti chiamano questo particolarissimo tipo di camoscio – se la passava veramente male: un pugno di esemplari si era salvato sulle montagne dell'Abruzzo, poi nient'altro.
Dai loro eredi, sempre più sparuti, si è ripartiti per un progetto di reintroduzione, qualche anno fa. Ora, il Parco della Majella ha donato i tre esemplari ai colleghi del Parco dei Sibillini, affinché anche qui il camoscio possa tornare a correre. Ieri l'evento è stato celebrato in grande stile, con tanto di ministro in visita nel piccolo centro montano, vertici dei parchi marchigiano ed abruzzese (per i Sibillini c'erano il commissario straordinario Sauro Turroni e il direttore Alfredo Fermanelli), oltre a politici più o meno locali in quantità. Si è parlato anche della prossima nomina del nuovo presidente dell'Ente Parco. L'assessore provinciale Carlo Migliorelli ha chiesto un percorso partecipato per arrivare a una designazione condivisa da tutti, il ministro ha assicurato che entro fine luglio convocherà i presidenti di Marche e Umbria – titolari del territorio interregionale del Parco – per procedere alla scelta. P. Gia.

Dal Messaggero del 1 Luglio 2006.

Il ministro festeggia il ritorno del camoscio

BOLOGNOLA Torna il camoscio nel Parco dei Sibillini, arriva il ministro per festeggiare l'evento. Due esemplari sono stati reintrodotti nei giorni scorsi, provenienti dal Parco nazionale della Majella, e oggi a Bolognola (ore 15.30, sala convegni del comune) ci sarà un incontro dedicato al ritorno del camoscio sui Sibillini. Vi prenderà parte anche il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, insieme al commissario dell'Ente Parco, Sauro Turroni. Nel corso dell'incontro sarà presentata la ricerca intitolata "Il valore dei parchi", a cura di Nicola Cimini, direttore del Parco della Majella, mentre il direttore del Parco dei Sibillini, Alfredo Fermanelli, terrà una relazione dedicata alla ricomparsa del camoscio appenninico e all'area faunistica di Bolognola. In conclusione, simbolica cerimonia di consegna dei camosci, "emigrati" da un parco nazionale all'altro.

Dal Messaggero del 30 Giugno 2006

Nuovo collegamento mare-monti per la provincia di Fermo: pronto il progetto

Mare-Monti, pronto il progetto 
 
Da Porto Sant’Elpidio a Amandola per avvicinare l’area parchi 

di DIANA MARILUNGO

FERMO – «La strada "Mare-Monti" è un’opera irrinunciabile per la nuova provincia di Fermo». Con questo assunto sull’asse viario di congiungimento veloce fra Porto Sant’Elpidio ed Amandola, tra l’autostrada e i Monti Sibillini, il Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano ha presentato, sabato mattina, proprio ad Amandola il progetto del primo stralcio dell’importante arteria. Questo riguarda 16 km da Amandola a Servigliano ed il suo costo è previsto in 75 milioni di euro.
Si tratta di una strada extraurbana di categoria C1, larga 10 metri e mezzo. Prevede nel tratto in questione due varianti in prossimità di altrettanti centri abitati. Sono previste anche piste ciclabili, quattro rotatorie ed una galleria artificiale nella zona di San Martino. Tutta la strada, invece, di circa 60 km, tra parti che verranno solo adeguate ed altre realizzate ex novo verrà a costare intorno ai 600 milioni di euro.
Il preliminare del primo stralcio è stato illustrato dalla Rpa, una società di Perugia e dal direttore del Cosif, ing. Mario Nobile. «La scarsa dotazione di infrastrutture – ha affermato il presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano, Umberto Marconi – ha frenato fino ad oggi una grossa fetta dell’industrializzazione della nuova provincia di Fermo. E' quindi necessario che la "Mare-Monti" prenda il via al più presto possibile in modo che il territorio possa programmarsi in modo più equo in uno sviluppo sostenibile per l’intera comunità».
La realizzazione della strada parte da lontano. Nel 1999 gli enti del costituendo Cosif presentarono al Ministero dei Lavori Pubblici un progetto nell’ambito del programma Prusst, sottoscrivendo un impegno alla destinazione dell’eventuale finanziamento ministeriale per la progettazione della "Mare-Monti" quale necessario asse di congiungimento tra la costa e la montagna. All’illustrazione del progetto erano presenti diversi sindaci ed amministratori dei comuni del Fermano oltre ai componenti del consiglio di amministrazione del Cosif, Alberto Palma e Federico Steca.
Nel corso della presentazione è stato ribadito che la regione Marche dovrà inserire la "Mare-Monti" nelle priorità che verranno sottoposte al ministro Antonio Di Pietro nella riunione del 5 luglio a Roma. Il presidente della provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, presente insieme all’assessore Renzo Offidani alla riunione, ha sottolineato che la provincia ha considerato il collegamento "Mare-Monti" tra le opere importanti e l’ha inserito nella lista delle proprie priorità presentata alla Regione.
 

dal Messaggero del 3 LUglio 2006

Lavori sospesi per il viadotto tra Pievetorina e Visso

Valnerina a Pieve Torina

Lavori sospesi per il viadotto La Cdl attacca

PIEVE TORINA – “Un paio di giorni fa, ad otto giorni dall'inizio dei lavori, ci siamo recati in Valnerina per vedere finalmente il ponte ristrutturato e adeguato sismicamente. Erano otto i giorni che la ditta aveva a disposizione e in virtù di questo impegno aveva vinto la gara. Ebbene i lavori sono sospesi, sembra da giovedì scorso, ma nessuno ne ha dato notizia, neanche chi si era tanto speso ed aveva propagandato l'inizio dei lavori”. La polemica è dei capigruppo della Cdl in Provincia. Che insistono. “Motivo della sospensione? Sembra un problema progettuale. I dati a disposizione sulla profondità dei vecchi piloni, da riutilizzare, sarebbero errati. Non vi sono parole per commentare. Abbiamo però motivo di ritenere che anche questo sia un pretesto per allungare i tempi che ritenevamo troppo stretti. Abbiamo contestato la procedura d'appalto e ci è stato risposto in modo vago ed anche un po' stizzito. Ora è chiaro che dietro a questo appalto c'è qualcosa che non va. Ora cosa succederà? Quanti altri giorni verranno assegnati alla ditta? Quali penalità dovrà pagare per non aver rispettato i tempi. Perché in quasi quattro mesi non ci si è accorti del problema?”.

dal Corriere Adriatico

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