Festeggiati 20 anni di ricerche tra Italia e Usa che hanno destato l’interesse mondiale

L’esperimento di Acquasanta servirà ad elaborare una cura che potrà essere applicata su pazienti affetti da stress o disturbi del sonno

Festeggiati 20 anni di ricerche tra Italia e Usa che hanno destato l’interesse mondiale

Montalbini, viaggio al centro della terra

ACQUASANTA – Lo scorso 14 dicembre, lo speleologo – ricercatore Maurizio Montalbini di Ancona, rinchiuso in isolamento socio-spazio-temporale, ormai da alcuni mesi, nella Grotta fredda di Acquasanta Terme, ha festeggiato il ventesimo anniversario dall’inizio della sua prestigiosa carriera di scienziato e di esploratore dell’io. Il 14 dicembre 1986, esattamente 20 anni fa, ebbe inizio, infatti, la straordinaria avventura “sotto i cieli di pietra”, che avrebbe condotto lo speleonauta marchigiano a battere tutti i record di permanenza in isolamento in cavità ipogea e ad ottenere, poi, invidiabili riconoscimenti internazionali sanciti dalle prime pagine di tutte le principali testate giornalistiche mondiali. All’interno della Grotta Fredda di Acquasanta Terme, Maurizio Montalbini sta attualmente cercando di completare il lungo percorso di ricerca intrapreso nel corso degli ultimi vent’anni di studi ed “esplorazioni”. Al termine della missione “Timeless – L’ultima frontiera” lo speleologo anconetano acquisirà, pertanto, le conoscenze necessarie ad elaborare un accurato protocollo di ricerca che lo stesso scienziato applicherà sui pazienti affetti da stress o disturbi del sonno che desidereranno compiere periodi di “rigenerazione” nel rifugio di Monte Prata, su cui si riverseranno, in maniera concreta, i “fiumi d’inchiostro” fissati sulla carta nelle numerose pubblicazioni fin qui edite dallo scienziato sulla base delle ricerche condotte sui meccanismi di risincronizzazione dei ritmi sonno – veglia. Le missioni di Montalbini hanno sempre avuto un duplice aspetto: uno mediatico, di comunicazione al grande pubblico ed un altro strettamente scientifico. Il primo ad occuparsi a livello mediatico nazionale dei suoi esperimenti fu Enzo Tortora, che in occasione del suo rientro in Rai con la trasmissione “Portobello” dopo le strazianti vicende giudiziarie (iniziò la trasmissione con “Dove eravamo rimasti?…”), realizzò una diretta televisiva nel corso di quello che poi sarebbe stato il primo esperimento record di Maurizio Montalbini durato 210 giorni. Al termine, anche numerose testate giornalistiche nazionali dedicarono alla vicenda la prima pagina ed approfondimenti. In venti anni sono stati scritti, in tutto il mondo, oltre 3.000 articoli. Seguirono poi innumerevoli dirette televisive, in particolar modo del Tg1 che, con l’inviato speciale Pino Scaccia, realizzò uno Speciale Tg1, condotto in studio dall’indimenticabile Paolo Frajese, diretta televisiva che durò più di un’ora grazie anche alle riprese del giornalista-operatore RaiGabrio Marinelli il quale fece parte della missione “Città Sotterranea” con altri 13 elementi di diverse nazionalità, della durata di 48 giorni. Vennero poi gli anni dell’esperienza “americana”- 1988/1989- , in diretta collaborazione con il Biomedical Researches Institute Nasa di Houston nelle grotte del deserto del New Mexico: Cnn, Bbc, Cbs, prima pagina Usa Today, i magazine Newsweek, Time, Life, Omni si occuparono del periodo statunitense di Montalbini. E così via fino ai nostri giorni che, con la sperimentazione in corso “Timeless”, che sta destando notevole interesse in particolar modo all’estero, in Gramn Bretagna, Spagna, Australia, Germania, Canada e Brasile.

Fonte: Corriere Adriatico