Spettacolare foto scattata da Andrea Malacchi sui Monti Sibillini a Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia, la foto spettacolare scattata da Andrea Malacchi
Roccaraso, orso assalta la pasticceria e mangia tutti i biscotti e pasticcini
La nota località sciistica di Roccaraso, una delle più importanti aree dell’Italia centrale dedicate agli sport invernali, è finita al centro delle news negli ultimi giorni per un fatto davvero molto divertente e particolare, che però non riguarda lo sci e lo sport, ma più precisamente un orso.
Orso assalta pasticceria
Qui a Roccaraso infatti, mentre sta per iniziare la stagione invernale 2021/2022, l’orso Juan Carrito ha fatto irruzione all’interno del laboratorio di un bar pasticceria, e ha deciso di saziare la sua fame divorando letteralmente tutti i biscotti che aveva a disposizione.
Chi è l’orso Juan Carrito?
Juan Carrito è uno dei 4 figli della famosa orsa Amarena, e ormai con il tempo è cresciuto, diventando di stazza imponente e non avendo più paura degli umani. A Roccaraso, in provincia de L’Aquila, la sua entrata in paese è stata sugellata dalle immagini dei residenti e dei turisti che hanno girato video e scattato foto.
Il suo ingresso trionfale, per così dire, è avvenuto nella centralissima Via Roma, e nel video che sta facendo il giro del web si vede l’orso camminare tranquillamente e poi, indirizzato dal buonissimo olfatto, girare deciso verso il bar pasticceria. Qui l’orso non ci ha pensato nemmeno un momento a sfondare la finestra, tirare fuori le teglie colme di dolci in maniera certosina e divorare in breve tempo tutti i biscotti secchi che erano presenti. Prima però, anche l’orso ha deciso di godere delle bellezze di Roccaraso facendo il giro del paese, assaggiando la frutta dei vari alberi.
Video dell’orso fuori dalla pasticceria di Roccaraso
L’animale, per quanto bello e divertente possa essere, ha comunque creato un certo scompiglio nella cittadina, tanto che alla fine sono dovute intervenire le forze dell’ordine per arginare l’animale che è ormai diventato famosissimo qui a Roccaraso, dove è stato anche immortalato mentre beve da una fontanella.
Cosa si è mangiato l’orso?
L’introduzione nel bar pasticceria è avvenuta poco dopo le 21.30, e oltre a mangiare i biscotti secchi l’orso ha anche danneggiato un tubo di scarico che passava vicino alla finestra. I proprietari del locale hanno quindi avvertito i carabinieri forestali della stazione di Roccaraso.
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Prima neve sulle piste di Bolognola
La prima neve è scesa sulle piste da sci (Porte di Berro) della località sciistica di Bolognola Ski situata in provincia di Macerata.
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Sci, Super Green pass dove è necessario sulle piste e cosa cambia per gli impianti sciistici
Da poche ore è stato approvato il decreto che riguarda il Super Green pass, e che inevitabilmente influirà sulla vita quotidiana di milioni di italiani. Cerchiamo quindi di capire come funziona e su quali aspetti inciderà nelle attività sciistiche e invernali.
Super Green Pass impianti sciistici
Dal prossimo 6 dicembre, per chi vorrà accedere agli impianti sciistici che si trovano in zona bianca o gialla, servirà chiaramente il Green pass ma sarà valido quello base, con tampone classico, che però deve essere effettuato nelle 48 ore precedenti invece delle 72 come era previsto prima. Alcuni gestori però stanno già inasprendo le misure e vanno verso il permesso di accesso solo a vaccinati o guariti. Se i territori dovessero invece passare in zona rossa ecco che gli impianti chiuderebbero.
Super Green Pass piste sci
Il Consiglio dei ministri ha quindi dato il via libera al Suer Green pass all’unanimità, che cambia quindi la situazione in pista anche se solo in maniera parziale.
La misura sarà valida dal prossimo 6 dicembre e fino al 15 gennaio, ma con la possibilità di essere prorogata. Il certificato avrà validità di 9 mesi invece che gli attuali 12. Per quanto riguarda lo sport in generale, se si vorrà accedere a stadi e palazzetti sarà obbligatorio il Super Green pass (guarigione o vaccino e non più tampone), mentre per lo sci le cose cambiano leggermente. Dal 6 dicembre al 15 gennaio obbligatorio il Super Green pass per accedere a ristoranti su baite e rifugi di montagna.
Super Green Pass in montagna
Dopo le indicazioni riportate in Gazzetta Ufficiale ora si attendono alcuni chiarimenti del Governo. Ricordiamo però che in zona bianca e in zona gialla basterà il Green pass “base”, quello con tampone per intenderci. Dal 6 dicembre sarà però obbligatorio anche per soggiornare in albergo. Il vero cambio ci sarà solo nel caso in cui le Regioni o i singoli territori dovessero cambiare di colore passando in zona arancione. In questo caso servirà invece il Super Green pass. In caso di passaggio in zona rossa invece tutti gli impianti chiuderebbero.
Le situazioni quindi non saranno presumibilmente uniformi nei vari territori e soprattutto nei vari impianti distribuiti sul territorio nazionale. A Prato Nevoso l’amministratore delegato Gianluca Oliva ha già deciso di rendere obbligatorio il Super Green pass per l’accesso agli impianti e alle piste. Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ha chiarito che nei territori regionali si accederà alle piste solo con vaccino o guarigione come in Austria, per cercare di salvare la stagione invernale.
Dal prossimo lunedì invece il Friuli Venezia Giulia passerà in zona gialla e quindi dal 6 dicembre si dovrà monitorare la situazione per capire bene dove si potrà sciare e con quali modalità. La cosa sicura è che la stagione 2021/2022 ci sarà a differenza della scorsa, magari con qualche sacrificio in più da parte di tutti.
Uso della mascherina
Ricordiamo che al momento la mascherina rimane obbligatoria al chiuso in zona bianca, mentre in zona gialla arancione e rossa è obbligatoria anche all’aperto. In tutte le zone è comunque obbligatorio portarla con sé ed indossarla in caso di assembramenti.
Super Green Pass settimana bianca
Se avete quindi prenotato una vacanza in montagna quindi le regole cambiano da subito soprattutto per gli alberghi e per i rifugi: anche in zona bianca per accedervi sarà necessario avere il Green pass base, così come per accedere ai mezzi pubblici (trasporto locale e ferroviario).
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Covid, l’Alto Adige ha paura di un altro inverno senza sci e mercatini di Natale
In Alto Adige torna più forte che mai l’incubo del Coronavirus e quindi dello stop alla stagione sciistica 2021/2022. Esattamente il 9 marzo del 2020 si interrompeva infatti la stagione invernale dello scorso anno, e gli impianti restarono poi fermi per tutti i mesi seguenti.
Ora ecco che l’incubo sta tornando, a 20 mesi di distanza. Gli appassionati di sci devono infatti fare i conti con una risalita dei contagi che a quanto pare solo l’utilizzo del Green Pass può tenere a bada, almeno per quel che riguarda l’ingresso a piste ed impianti. A nord del Brennero infatti possono sciare solo vaccinati e guariti.
Bolzano e tutta la sua provincia sono praticamente in zona gialla, e da qui al passaggio in arancione che vorrebbe dire la chiusura degli impianti è davvero breve. Almeno questo è quello che ha dichiarato l’assessore alla sanità Thomas Widmann. «La quarta ondata – ha detto – arriva da nord e di certo non si ferma al Brennero. Siamo ad un passo dal deragliamento, anche perché in Alto Adige abbiamo una bassa percentuale di vaccinati». La quota di chi è vaccinato è infatti inferiore del 10% al resto dell’Italia. In due settimane i nuovi casi sono aumentati di 15 volte e il numero di ricoveri è triplicato. Secondo Widmann, «servono il rispetto delle regole in vigore, più controlli e la terza dose che da domani sarà accessibile a tutti dopo sei mesi».
Il governatore Arno Kompatscher ha aggiunto che l’incidenza dei casi è più alta in Alto Adige rispetto ad altre regioni non solo per questioni climatiche «ma anche per il basso tasso di immunizzati». «Non serve – ha aggiunto – escludere i non vaccinati dal Green pass, se questo non viene controllato».
E quindi a rischiare grosso non sono solo impianti e piste da sci, ma anche i classici mercatini di Natale, per i quali la situazione viene valutata giorno per giorno. Con la stagione invernale iniziata infatti, gli ospedali della zona devono far fronte già a una serie di ingressi maggiori a causa degli incidenti sciistici. In più ci sono 700 sanitari sospesi perché non vaccinati.
La quarta ondata della pandemia è arrivata comunque dal Nord Europa, con in Austria che l’incidenza settimanale dei casi è di 1422 e a Salisburgo di 1519, mentre in Italia è sotto 100. La situazione ospedaliera oltre le Alpi è disastrosa, con i responsabili dei servizi sanitari che hanno ammesso di avere spazio solo perché alcuni pazienti muoiono. Berlino sconsiglia viaggi in Austria, e chi torna deve stare 10 giorni in quarantena.
La stagione sciistica inizia tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, ad esclusione di Cervinia dove si scia già da alcune settimane. Arno Kompatscher ha proseguito: “I mercatini di Natale dell’Alto Adige sono osservati speciali. Di giorno in giorno valutiamo la situazione e l’eventuale necessità di limitare il numero di accessi oppure intraprendere altri provvedimenti. E’ un controsenso che chi viene sospeso perché non si è fatto vaccinare poi possa compensare, almeno in parte, il mancato reddito con dei sussidi. Comunque viviamo in uno stato di diritto e non siamo una dittatura sanitaria, come alcuni vogliono far credere, per questo gli uffici competenti valutano il da farsi”.
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Frontignano ski, dopo la gara deserta pubblicato il nuovo bando
Dopo che il precedente bando per l’assegnazione della gestione degli impianti sciistici di Frontignano era andato deserto, è stato pubblicato il nuovo bando, che modifica le condizioni.
La scadenza del nuovo bando, appena pubblicato, è il prossimo 29 novembre, data nella quale, si spera, dovranno pervenire da parte dei privati offerte per la gestione degli impianti sciistici di Frontignano. La documentazione da compilare per presentare la candidatura è disponibile nel sito internet della stazione unica appaltante della Provincia di Macerata.
La precedente gara era scaduta, lo ricordiamo, il 26 ottobre, e richiedeva un canone annuale di 100.000 €. Il bando però era andato deserto e quindi si è deciso di cambiare le condizioni economiche dell’offerta.
Il Comune di Ussita comunque, nella persona della Sindaca Silvia Bernardini che guida l’amministrazione, resta ferma nella volontà di affidare ai privati la gestione della stazione di Frontignano. Attualmente nella stazione sciistica sono attivi alcuni impianti: le seggiovie quadriposto Lo Schiancio-Le Saliere e Pian dell’Arco-Belvedere.
Il problema è che gli impianti sono sostanzialmente fermi da 5 anni, in pratica dal sisma del 2016. Da quella data, dopo alcuni lavori di manutenzione, l’amministrazione comunale sta cercando di intervenire per dare in gestione la zona ai privati e riaprirla al pubblico. Un modo anche per garantire una ripartenza dei flussi turistici nella zona e per dare nuovo slancio all’economia locale, che tanto ha sofferto sia il terremoto che il Covid.
Cosa comprende il bando?
L’obiettivo è fare in modo che la stazione funzioni sia d’inverno, per dare forza a tutte le attività che sono collegate al mondo dello sci, che d’estate, per creare una rete che possa comprendere anche le attività dell’escursionismo, del cicloturismo, quelle all’aria aperta. Uno strumento utile anche per destagionalizzare l’offerta turistica insomma.
Nel bando è compresa la gestione di tutti gli impianti e delle strutture della stazione sciistica di Frontignano, compresi anche i rifugi Saliere, Cristo delle Nevi ed il Cornaccione. In più è compresa la manutenzione e la battitura delle piste da sci e il bike park. La concessione invece non comprende quelle strutture che sono inagibili e che saranno ripristinate più avanti grazie allo sblocco della ricostruzione.
Le condizioni economiche del nuovo bando per gli impianti sciistici di Frontignano di Ussita
Della gara si sta occupando la stazione appaltante della provincia di Macerata. La concessione avrà durata di 9 anni, rinnovabili per altri nove, e le tariffe per l’utilizzo dovranno prevedere agevolazioni per i residenti del Comune di Ussita, per chi possiede delle seconde case, per le associazioni sportive locali, per gli sci club, le scuole, i gruppi e le attività ricettive del posto. Nella stagione invernale 2021/2022 è prevista l’apertura degli impianti, mentre in quello estivo nei fine settimana e tutti i giorni ad agosto. Le condizioni economiche dell’offerta, come dicevamo, sono state modificate: il canone annuale richiesto è di 10.000 € per il primo anno, 20.000 € il secondo anno, 30.000 € il terzo anno, 70.000 € dal quarto anno.
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Con la Tesla in alta quota ma rimangono bloccati dalla neve a Limone Piemonte
Da Limone Piemonte a Monesi con la Tesla elettrica, ma restano bloccati sulla neve.
Le immagini dell’accaduto hanno già fatto il giro del web, e non poteva essere altrimenti. Due giovani liguri sono stati i protagonisti di questa vicenda divertente ma anche incredibile.
Con la Tesla sulla neve
Tutto è avvenuto nella mattinata di sabato 6 novembre, quando questi due giovani hanno deciso di prendere la loro auto elettrica, una Tesla per la precisione, e di tentare di scalare la salita insidiosa che porta da Limone Piemonte a Monesi, che era tra l’altro chiusa per neve.
Le cose non sono chiaramente andate come speravano i due ragazzi, visto che l’auto non è riuscita a proseguire lungo la salita ed è rimasta impantanata sul ghiaccio e sulla neve, così i giovani sono stati costretti a chiamare i soccorsi per uscire da questa brutta situazione.
Chiaramente l’accaduto è stato oggetto di divertimento per tutti gli escursionisti che nel frattempo passavano in quel tratto di strada, e che hanno prontamente fotografato la scena, commentavano divertiti quanto stavano vedendo ed hanno pubblicato i vari contenuti sulle pagine social, scatenando un turbinio di commenti.
Una vicenda che è diventata virale in pochissimo tempo quindi, e che ha messo questi due giovani liguri al centro della scena per qualche giorno. Probabilmente pensavano che il loro 4×4 bastasse per scalare una salita così ripida, che era tra l’altro chiusa già dalla scorsa metà di ottobre per le avverse condizioni meteo che avevano causato abbondanti nevicate in tutta la zona. Ricordiamo che questa strada si trova a circa 2200 metri di quota, in piena montagna.
Come era prevedibile quindi l’auto non è riuscita a superare l’arduo tratto di strada, ed i due sono rimasti intrappolati tra neve e ghiaccio. Hanno così abbandonato l’auto al suo destino e sono scesi, costretti a fare a piedi la strada verso il rifugio Don Barbera (che si trova a circa 1 km più avanti) per chiamare i soccorsi. A quel punto tra l’altro si è già nel territorio francese di La Brigue.
Il tutto è accaduto nella mattinata di sabato 6 novembre, intorno alle 11. I due ragazzi avrebbero deciso di tentare la scalata dell’Alta Via del Sale con la loro Tesla elettrica anziché fare il giro più largo per tornare a casa, a Limone appunto. Visto che nel momento in cui l’auto si è fermata i due si trovavano già in territorio francese, i Vigili del Fuoco non sono potuti intervenire, e i ragazzi hanno così dovuto aspettare ancora di più l’arrivo del soccorso stradale.
Una vicenda che può far certamente sorridere, ma che sta a ricordarci ancora una volta che la montagna è un territorio insidioso, in cui è fondamentale il rispetto delle regole. Nemmeno le automobili più belle e potenti possono contrastare la forza della natura in questi luoghi. Fate sempre attenzione dunque, per non mettere a repentaglio la vostra vita e quella degli altri.
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Gomme invernali 2021: quando scatta l’obbligo e quali scegliere
Come ogni anno, anche nel 2021 gli automobilisti devono tener conto che nella stagione invernale occorre cambiare le gomme dell’auto, montando pneumatici invernali che si adattino alle superfici ghiacciate e molto bagnate.
Per affrontare l’inverno in sicurezza quindi, il Codice della strada prevede norme particolari e all’art. 6, con la legge numero 120 del 29 luglio 2010, obbliga l’utilizzo di pneumatici invernali o catene a bordo a partire dal 15 novembre e fino al 15 aprile dell’anno successivo.
Dal secondo lunedì del mese di novembre 2021 scatta quindi l’obbligo di gomme invernali. Dal 2014 è concessa una deroga di un mese per montaggio e smontaggio: gli automobilisti possono iniziare il cambio gomme in anticipo, montando quelle invernali già dal 15 ottobre. Dal 15 aprile viene poi concesso un mese in più per lo smontaggio (fino al 15 maggio) e il montaggio di gomme estive.
Naturalmente il periodo di obbligo per le gomme invernali può variare in base alle zone, al clima e alle condizioni della strada. I vari enti possono prendere decisioni in autonomia comunicando poi ogni variazione con apposita segnaletica e nei vari siti internet. Le stesse comunicazioni sono poi inserite nei siti di Autostrade e dell’Anas.
Per chi non rispetta l’obbligo delle gomme invernali ci sono in previsione delle sanzioni. Nei controlli le Forze dell’Ordine possono sanzionare coloro che sono sprovvisti di pneumatici invernali o di catene a bordo. Le multe vanno da 41 a 168 euro se l’auto si trova in centro abitato, e da 84 a 355 se si è su strada extraurbana o autostrada. Può anche essere disposto il fermo del veicolo fino alla sua messa in regola.
Le gomme invernali sono uno strumento molto efficace per garantire la sicurezza stradale di se stessi e degli altri. Il veicolo ha una maggiore aderenza alla strada e quindi una maggiore sicurezza. Badate bene quindi alle gomme che saranno montate sulla vostra auto. Quelle ufficiali hanno la sigla M+S (Mud and Snow), cioè fango e neve.
In alternativa potete decidere di montare delle gomme quattro stagioni (All Season), che sono valide sia per l’estate che per l’inverno e ad ogni condizioni meteo. Ideali per chi non macina molti km. Chi sceglie questa soluzione non deve effettuare il cambio gomme stagionale. Ricordate sempre che potete anche scegliere di avere a bordo un set di catene da neve da montare all’occorrenza.
Nessun obbligo invece per ciclomotori e motocicli perché sono veicoli che non possono circolare con neve o ghiaccio.
Test pneumatici invernali 2021 parte 1
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Test pneumatici invernali 2021 parte 1
Per ottenere risultati significativi dai test occorrono procedure di prova accurate, collaudatori esperti e tutta una serie di criteri da valutare da 48 anni il tcs (Touring club svizzero) soddisfa queste prerogative e offre così una base decisionale indipendente per l’acquisto di pneumatici.
Come negli anni precedenti il test sulla neve è stato effettuato in finlandia sui 16 pneumatici testati di dimensione 195 barra 65 r15 91 t, uno ha ottenuto la menzione finale consigliato con riserva i pneumatici esaminati vengono comunemente montati su vetture di categoria medio bassa quali ad esempio volkswagen golf, renault megane e honda civic sono stati passati in rassegna 17 criteri da cui sono emersi 7 aspetti di valutazioni principali: xarreggiata asciutta, carreggiata bagnata, neve e ghiaccio con forte rumore consumo e usura.
Ecco i risultati più importanti del test pneumatici invernali 2021
Nell’ambito del test di frenata su fondo asciutto Vredestein winter track e Dunlop winter response 2 sono risultati migliori con 42 metri, 4 metri di meno di Barum polaris 5 il peggiore in assoluto per quanto riguarda lo spazio di frenata.
Circa due terzi dei pneumatici testati su fondo asciutto hanno ottenuto una buona valutazione solo le marche Contintal, Laufen, Barum, General tire e Kumo hanno perso punti preziosi secondo questo criterio.
In frenata su carreggiata bagnata Laufen ottiene con 33 metri il miglior voto contro Yokohama al quale occorrono 9 metri in più per raggiungere il punto di arresto.
In caso di forte pioggia General tire e Laufen iniziano a dare segni di aquaplaning già a partire da 81 chilometri orari mentre Goodyear ultragrip 9 più mantiene il controllo fino a 96 chilometri orari.
su strade innevate alla velocità di 50 km orari la vettura su cui sono stati montati gli pneumatici Barum si ferma tre metri prima rispetto a quella dotata di gomme Vredestein wintrac che ha bisogno di 29 metri per raggiungere il punto di arresto a prima vista tre metri possono sembrare pochi ma la velocità residua risultante di 16 chilometri orari può portare a lesioni importanti.
Con una prestazione di oltre 34 mila km Michelin Alpine 6 si aggiudica il primo posto per quanto riguarda l’usura superando di ben 12.000 chilometri il Maxis il peggiore secondo questo criterio con circa 27 mila chilometri il chilometraggio medio della classifica non risulta particolarmente elevato.
Dai test risultano molto consigliati e molto equilibrati in tutte le categorie i modelli seguenti: Dunlop Winter response 2, Goodyear ultragrip 9+, Michelin Alpine 6 Vredestein wintrac.
La menzione consigliato è stata invece assegnata a Bf goodrich geforce winter2, Continental wintercontact ts 860, Bridgestone blizzak lm 005, Falken euro winter hs 01, Laufen i fit lw 31, Maxxis Premitra snow wp6, Yokohama bluearth winter v 906, Barum polaris 5, Nokian vr snow proof, General tire altimax winter 3, Gt radial winter prof, Kumho wintercraft wp 51 è consigliato con riserva a fronte delle sue caratteristiche su fondo asciutto.
Non affidata a caso la scelta dei pneumatici per acquistare quello giusto occorre innanzitutto pensare al profilo di guida a seconda dei requisiti da soddisfare anche un pneumatico invernale di una marca meno nota può fare a caso vostro.
Fonte Touring club svizzero
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Zermatt, nella nota località sciistica un ristorante No vax è stato chiuso con il cemento
Una notizia davvero particolare sta facendo il giro del web. In Svizzera nella nota località sciistica di Zermatt un ristorante no vax si rifiutava di applicare le norme anti Covid in merito al controllo del Green Pass. Ecco che è intervenuta la polizia arrestando i titolari e ponendo dei blocchi di cemento all’ingresso. La magistratura ha però ritenuto i provvedimenti eccessivi, pur accertando le violazioni commesse.
Tutto questo è andato in scena nel Canton Vallese, in Svizzera. Un ristorante quindi aveva deciso, in maniera discutibile, di non seguire le norme anti Covid in merito al controllo del green pass all’ingresso e all’interno del locale. La polizia quindi ha deciso di arrestare i tre titolari e per far sì che le norme venissero seguite ha posto dei blocchi di cemento di fronte alla porta d’ingresso.
Una misura certamente drastica, che poi il web e i social hanno contribuito a rendere di fama mondiale. Il video mostra infatti i poliziotti che predispongono i grandi blocchi davanti al locale, in collaborazione con il comune di Zermatt. Ecco che sono partite molte discussioni, con anche la magistratura del posto che ha definito non proporzionate le misure della polizia e che ha annullato entrambi i provvedimenti. I giudici hanno comunque accertato le violazioni, e si agirà quindi di conseguenza.
Zermatt, va sottolineato, è una delle più importanti stazioni sciistiche d’Europa, ed i sindaci della zona sono alle prese con l’equilibrio costante tra il far rispettare le norme e il dare spazio alla stagione turistica. Nei locali il controllo del green pass sta diventando un problema, e così alcuni proprietari decidono autonomamente di andare contro la legge. I proprietari del ristorante in oggetto (Walliserkanne), hanno dichiarato espressamente di non voler seguire i controlli.
Il titolare aveva infatti dichiarato, ad una tv svizzera: «Il certificato è illegale a mio parere». Di fronte a questo atteggiamento così deliberato, i poliziotti hanno deciso di intervenire in maniera drastica, dopo però aver prima richiamato all’ordine i proprietari e poi aver chiuso temporaneamente il locale. Misure che però non sono state seguite dal ristorante, che è rimasto aperto anche durante la chiusura forzata.
Ecco allora che sono entrati in scena i blocchi di cemento. Il movimento dei no vax in Svizzera è rumoroso tanto quanto in Italia, e si è chiaramente schierato in favore dei ristoratori. Attualmente al titolare è stata sospesa la licenza commerciale ed il locale è chiuso al pubblico. Il pubblico ministero ha già annunciato che non farà ricorso e vi saranno ulteriori indagini per capire se esistono altri reati collegati alla chiusura.