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A Madrid i turisti scappano dal caldo (39 gradi) sciando indoor – video

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Madrid, con le sue estati torride, potrebbe non sembrare il posto ideale per sciare, ma grazie a Snozone Madrid, situato nel centro commerciale Xanadú di Arroyomolinos, questo è possibile tutto l’anno. Inaugurato nel 2003, questo impianto di sci indoor è uno dei più grandi e innovativi in Spagna, offrendo un’esperienza sciistica completa a pochi chilometri dalla capitale.

Un paradiso invernale nel cuore di Madrid

A Snozone Madrid, i visitatori possono sciare anche quando fuori ci sono 39 gradi. Situato a circa 23 chilometri a sud-ovest di Madrid, nel comune di Arroyomolinos, il centro commerciale Xanadú ospita questa impressionante struttura. La pista principale è lunga 250 metri, con una pendenza massima del 25%, e offre una superficie innevata artificiale mantenuta a una temperatura costante di -2°C, creando condizioni ideali per la pratica dello sci.

All’interno, l’ambiente è completato da una seggiovia a quattro posti e uno skilift che servono la pista principale, mentre i principianti hanno a disposizione una pista più piccola, dotata di un tapis roulant. Questo permette a sciatori di tutti i livelli, dai principianti agli esperti, di godere di un’esperienza sciistica completa, 365 giorni all’anno.

Un centro di eccellenza per l’allenamento

Snozone Madrid non è solo un’attrazione per il pubblico generale, ma è anche una destinazione ambita per le squadre agonistiche e gli sci club di tutta Europa. Uno di questi è lo Ski Club di Carcassonne, nel sud della Francia, che frequenta Snozone da sette anni. Durante l’estate, quando le condizioni nei Pirenei non permettono l’allenamento sui ghiacciai, i membri del club trovano in Snozone un’alternativa valida per mantenere la forma e prepararsi alla stagione agonistica.

Thomas Barataud, maestro di sci del club, sottolinea come la neve artificiale compatta e l’ambiente controllato siano ideali per perfezionare la tecnica. “Non è la soluzione più ecologica,” ammette, “ma per noi è fondamentale avere accesso a queste condizioni per garantire la continuità degli allenamenti.”

Un’esperienza accessibile a tutti

Con un costo di circa quaranta euro per due ore di sci, che include il noleggio dell’attrezzatura, Snozone Madrid offre un’esperienza accessibile sia ai turisti che ai residenti. Il centro dispone di un’ampia gamma di attrezzature a noleggio, con oltre 400 set di sci e snowboard disponibili. Inoltre, una scuola di sci interna offre lezioni per tutti i livelli, rendendo questa esperienza ideale per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dello sci o migliorare la propria tecnica.

La struttura accoglie circa 200.000 visitatori all’anno, con picchi di 1.800 persone nei giorni di maggiore affluenza. L’alta stagione coincide con l’inverno, da ottobre a marzo, quando sia principianti che sciatori esperti cercano di prepararsi per la stagione in montagna. Snozone Madrid si è affermata come una delle destinazioni principali per chi cerca dove sciare al coperto in Spagna.

Impegno per la Sostenibilità

Nonostante l’alto consumo energetico necessario per mantenere le condizioni ottimali della neve, Snozone Madrid ha intrapreso diverse iniziative per ridurre il proprio impatto ambientale. Javier Villar, il direttore della struttura, spiega che il consumo di acqua è notevolmente inferiore rispetto a quello di una palestra tradizionale. Tuttavia, è l’energia elettrica la voce di spesa più rilevante, necessaria per mantenere la temperatura costante e la qualità della neve.

Per affrontare questa sfida, Snozone ha investito in pannelli solari, un investimento che si è rivelato non solo vantaggioso dal punto di vista ecologico, ma anche economico. Questo permette alla struttura di operare in modo più sostenibile, senza compromettere la qualità dell’esperienza per i visitatori.

Ski indoor: una tendenza globale

Snozone Madrid fa parte di un trend globale che vede la diffusione delle stazioni sciistiche indoor in tutto il mondo. Oltre a Madrid, il gruppo Snozone gestisce altre due piste da sci indoor in Inghilterra, mentre la più grande e famosa stazione di sci indoor al mondo, Ski Dubai, si trova negli Emirati Arabi Uniti. Queste strutture offrono un’alternativa alle tradizionali stazioni sciistiche di montagna, permettendo agli appassionati di sciare tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.

A Madrid, mentre fuori le temperature estive possono raggiungere i 38 gradi, all’interno di Snozone gli sciatori possono godere di un’atmosfera invernale perfetta. Izan Romano, un giovane muratore di 20 anni, è un cliente abituale della struttura. Grazie al suo abbonamento annuale da 600 euro, Izan visita Snozone quattro o cinque volte alla settimana, godendo della neve e dimenticando per qualche ora il caldo soffocante dell’estate madrilena.

Snozone Madrid

Snozone Madrid (alcuni lo chiamano erroneamente Snowzone Madrid) rappresenta un’innovativa risposta alla crescente domanda di sci indoor, offrendo una bolla di ossigeno per gli appassionati di sci e snowboard, e una soluzione sostenibile per il futuro dello sport. Che tu sia un principiante alla ricerca di un posto dove imparare a sciare, o un atleta che si prepara per la stagione agonistica, Snozone Madrid è la risposta a dove sciare al coperto in Spagna.

 

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Pista Saslong – Val Gardena

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La pista Saslong, situata nel cuore della Val Gardena e parte del vasto comprensorio Dolomiti Superski, è una delle piste più famose e iconiche al mondo. Ospitando gare di Coppa del Mondo di sci alpino dal 1969, la Saslong è il palcoscenico di alcune delle competizioni più tecniche e spettacolari nello sci alpino, tra cui la discesa libera e il supergigante.

Come arrivare

Per raggiungere la Saslong, puoi partire da Santa Cristina utilizzando la telecabina Saslong, seguita dalla seggiovia esaposto coperta Sochers-Ciampinoi, che ti porterà fino a 2254 metri di altitudine. La pista inizia proprio alla sinistra della stazione di arrivo della seggiovia. In alternativa, è possibile accedere alla Saslong anche da Selva tramite l’impianto Ciampinoi #29. Accanto alla stazione a monte dell’impianto Ciampinoi, troverai la casetta di partenza, da cui ogni anno i migliori sciatori del mondo iniziano la loro discesa durante la Coppa del Mondo.

Storia della pista Saslong

La pista Saslong è stata inaugurata nel 1968 in vista dei Campionati Mondiali di Sci Alpino del 1970, diventando subito una delle piste più importanti del circuito internazionale. La Saslong è nota per essere stata il teatro di vittorie epiche e performance leggendarie di campioni come Franz Klammer, Kristian Ghedina, Aksel Lund Svindal e Aleksander Aamodt Kilde. Dal 2002, oltre alla classica discesa libera, la pista ospita anche gare di supergigante, rafforzando la sua importanza nel calendario internazionale dello sci.

Descrizione della pista

La Saslong è una pista impegnativa, lunga 3,446 km, con un dislivello di 839 metri. La sua pendenza media è del 24,5%, ma in alcuni tratti raggiunge una pendenza massima del 56,9%, rendendola una pista classificata come nera, riservata agli sciatori più esperti.

Il tracciato in dettaglio

La discesa inizia con un ripido tratto al 50% che conduce al salto dello Spinel, il punto più ripido della pista, seguito dal Saut dl Moro e dal salto del Looping, quest’ultimo ridimensionato a causa delle numerose cadute avvenute negli anni. Dopo un lungo tratto di scorrimento di circa 500 metri, si arriva al salto del Sochers. Da qui, una combinazione sinistra-destra-sinistra porta ai Muri di Sochers, dove gli sciatori raggiungono velocità fino a 130 km/h.

Il punto più famoso e spettacolare della Saslong sono le Gobbe del Cammello (Kamelbuckel in ladino), una serie di tre dossi che possono far saltare gli sciatori fino a 60 metri. Questo tratto è uno dei più temuti e amati dagli sciatori, e richiede precisione e coraggio per essere affrontato al meglio. Dopo la “Curva del Lago”, si entra nei Prati di Ciaslat, un tratto con fondo ondulato e quattro curve molto impegnative in rapida successione. La pista si conclude con il salto di Nucia, il “salto del Tunnel” e lo Schuss finale, un tratto velocissimo dove si raggiungono le massime velocità.

I punti iconici della Saslong

  • Gobbe del Cammello: questo è probabilmente il tratto più iconico della Saslong. Le Gobbe del Cammello sono una serie di tre dossi consecutivi che richiedono abilità tecnica e una grande dose di coraggio. I migliori sciatori del mondo affrontano questo tratto con salti che possono raggiungere i 60 metri di lunghezza, rendendo questa parte della pista uno spettacolo da non perdere.
  • Prati del Ciaslat: dopo le Gobbe del Cammello, la pista entra nei Prati del Ciaslat, un tratto caratterizzato da un fondo irregolare e ondulato. Questo segmento è particolarmente difficile a causa delle numerose gobbe che si formano naturalmente sulla pista, mettendo a dura prova le capacità degli sciatori. Le quattro curve in rapida successione in questo tratto richiedono una perfetta padronanza degli sci e una grande precisione.
  • Schuss Finale: l’ultimo tratto della Saslong è lo Schuss Finale, una sezione velocissima dove gli sciatori raggiungono le velocità massime prima di concludere la discesa. Questo tratto è particolarmente emozionante per gli spettatori e rappresenta l’ultima sfida per gli sciatori, che devono mantenere la concentrazione fino all’ultimo metro.

La discesa nel bosco e il tratto finale

Dopo aver superato i prati del Ciaslat, la pista si immette in un fitto bosco di conifere. A questo punto, iniziano una serie di muri che alternano virate a destra e a sinistra, offrendo una continua sfida tecnica. Gli sciatori possono ammirare da qui la parte bassa della Val Gardena, con i paesi di Santa Cristina e Ortisei ben visibili sullo sfondo.

La pista è molto larga e separata dal bosco da una rete di protezione, ma la difficoltà e l’affluenza possono portare alla formazione di gobbe e lastre di ghiaccio, specialmente nelle ore più tarde della giornata. È qui che si consiglia di affrontare la Saslong nelle prime ore del mattino, quando le condizioni della neve sono ancora ottimali.

La parte finale della pista, che vira a sinistra per poi concludersi con una svolta a destra, è particolarmente stretta e tecnica. Questo tratto finale può diventare “odioso” per alcuni sciatori a causa della sua larghezza ridotta e del conseguente affollamento, che può causare inevitabili rallentamenti. Tuttavia, è parte integrante della sfida offerta dalla Saslong e ne esalta la complessità tecnica.

Caratteristiche tecniche Saslong

  • Difficoltà: Nera (difficile)
  • Lunghezza: 3.446 metri
  • Dislivello: 839 metri
  • Pendenza media: 24,5%
  • Pendenza massima: 56,9%
  • Quota di partenza: 2249 metri
  • Quota di arrivo: 1410 metri

Consigli per gli sciatori

La Saslong è dotata di un sistema di innevamento artificiale, che garantisce condizioni ottimali durante tutta la stagione sciistica. Tuttavia, data la sua difficoltà e l’affluenza elevata, è consigliabile sciare sulla Saslong nelle prime ore del mattino per evitare gobbe e lastre di ghiaccio che si formano con il passare delle ore.

Gli sciatori esperti possono vivere l’esperienza unica di partire dalla casetta di partenza della Coppa del Mondo, accanto alla stazione a monte dell’impianto Ciampinoi, e seguire le orme dei campioni lungo un percorso che ha visto trionfare i migliori atleti del mondo. Questi atleti percorrono i 3,7 km della Saslong in meno di due minuti, una dimostrazione della velocità e della tecnica richieste per affrontare questa pista.

La Saslong oggi

Oggi la Saslong è un punto di riferimento per tutti gli appassionati di sci, che possono misurarsi con un tracciato storico e tecnico. Nonostante la sua fama di pista impegnativa e i numerosi incidenti avvenuti nel corso degli anni, la Saslong rimane una delle mete più ambite per chi desidera confrontarsi con i migliori.

La pista ha visto nascere e crescere leggende dello sci e continua a essere un banco di prova per ogni sciatore che vi si avventura, offrendo non solo una sfida sportiva, ma anche l’opportunità di vivere un pezzo di storia dello sci alpino. Il fascino della Saslong risiede nella sua capacità di combinare bellezza naturale, complessità tecnica e un ricco patrimonio storico, rendendola una destinazione imprescindibile per chiunque ami lo sci.

Video della pista da sci Saslong – Val Gardena

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Quanto costa il giubbotto Balenciaga scelto da Ilary Blasi per la sua vacanza in montagna?

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Le vacanze di Ilary Blasi sono un perfetto mix di relax e stile. Dopo aver trascorso del tempo in Grecia e a Tenerife, la conduttrice si è diretta verso le fresche altitudini delle montagne, sempre in compagnia del suo compagno Bastian Muller. Nonostante il cambio radicale di scenario, Ilary non ha rinunciato al suo iconico senso della moda.

Ilary Blasi in vacanza dal mare alla montagna

Quest’anno, Ilary ha esplorato diverse destinazioni, dimostrando una notevole varietà nel suo stile vacanziero. Dalle calde spiagge estive alle rinfrescanti montagne, la conduttrice ha saputo adattare il suo guardaroba alle diverse ambientazioni, mantenendo sempre un tocco di glamour. Le sue scelte di viaggio, condivise anche attraverso le storie Instagram, riflettono una vita dinamica e piena di avventure con il suo compagno Bastian e alcuni amici.

Il look da montagna di Ilary Blasi

Per le sue escursioni in montagna, Ilary ha scelto un outfit pratico ma sofisticato, composto da pantaloncini da biker, scarponcini da trekking e un pile color nude. Ma il pezzo forte del suo abbigliamento è stato il giubbotto Balenciaga in nylon nero, oversize e con cappuccio, perfetto per le escursioni e le giornate più fresche. Il giubbotto, oltre alla sua funzionalità, si distingue per il design genderless e il logo del brand in bianco sulla parte posteriore, che lo rende immediatamente riconoscibile.

Prezzo e caratteristiche del giubbotto Balenciaga

Il giubbotto di Balenciaga, venduto a 1900 euro nei principali siti di e-commerce, rappresenta un vero e proprio investimento nel lusso. È un indumento che combina stile e funzionalità, ideale per chi, come Ilary, non vuole rinunciare all’eleganza neanche in condizioni meteo avverse o durante attività all’aperto.

Un’estate di compagnia e novità

Oltre ai momenti di relax, le vacanze di Ilary sono state all’insegna della compagnia e del divertimento. Tra pedalate in bicicletta e pause sul prato verde delle vallate, Ilary e Bastian hanno condiviso con gli amici la bellezza dell’estate alpina, come dimostrano le numerose foto e video pubblicati sui social. Questa vacanza segue un’estate ricca di viaggi, inclusa una romantica visita a Mykonos, che sottolinea ulteriormente il loro legame.

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Parco Nazionale dei Monti Sibillini, escursioni dalla Cima del Redentore alla Valle dell’Infernaccio

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Escursioni nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, situato tra le regioni Marche e Umbria, rappresenta una delle aree più affascinanti e ricche di biodiversità dell’Appennino centrale. Istituito nel 1993, il parco si estende su circa 70.000 ettari, offrendo una vasta gamma di ambienti naturali, dalle praterie d’alta quota ai boschi di faggio, fino a suggestive gole come la famosa Valle dell’Infernaccio. La fauna del parco è altrettanto variegata, ospitando specie iconiche come il lupo appenninico, l’aquila reale e il camoscio appenninico. Oltre alla sua bellezza naturale, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è un simbolo di resilienza per le comunità locali delle Marche, che stanno ancora recuperando dai devastanti terremoti del 2016 e 2017. Le escursioni sui Monti Sibillini permettono ai visitatori di scoprire paesaggi unici e, allo stesso tempo, di sostenere il recupero dei borghi storici che popolano queste montagne .

La Cima del Redentore: Punto Culminante del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

La Cima del Redentore, con i suoi 2448 metri, è una delle vette più alte e suggestive dei Monti Sibillini. Questo imponente picco, che domina il versante umbro del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, offre panorami mozzafiato che si estendono dalle colline umbre fino al Mare Adriatico. L’escursione alla Cima del Redentore è una delle più amate tra gli appassionati di trekking nei Monti Sibillini, grazie al percorso che attraversa il pittoresco altopiano dei Piani di Castelluccio e il misterioso Lago di Pilato. Il lago, unico bacino glaciale dell’Appennino centrale, è circondato da leggende e ospita il raro Chirocefalo del Marchesoni, un crostaceo endemico. La salita alla Cima del Redentore è un’esperienza imperdibile per chi desidera esplorare a fondo il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, immergendosi nella bellezza selvaggia delle Marche .

Il Colle la Croce e il Borgo di Macchie: Testimonianze di Resilienza sui Monti Sibillini

Il Colle la Croce, con i suoi 1623 metri di altitudine, è uno dei luoghi più simbolici e panoramici del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La croce che svetta sulla sua sommità è visibile da lontano e rappresenta un punto di riferimento per gli escursionisti sui Monti Sibillini, oltre a simboleggiare la fede e la speranza delle comunità locali. Alle pendici del colle si trova il borgo di Macchie, un piccolo centro abitato che ha subito gravi danni durante i terremoti del 2016 e 2017. Nonostante le difficoltà, gli abitanti di Macchie hanno mantenuto viva la loro identità culturale, restaurando edifici storici come le chiese di S. Antonio e San Giovanni. Visitare il Colle la Croce e il borgo di Macchie permette ai turisti di conoscere la resilienza e la determinazione di queste comunità, che contribuiscono alla rinascita del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e delle Marche .

Monte Prata: tra sport invernali ed escursioni estive

Il Monte Prata, con i suoi 1850 metri, è una delle mete più versatili e apprezzate del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Durante la stagione invernale, le sue pendici ospitano impianti sciistici frequentati da appassionati di sport invernali, mentre in estate il Monte Prata diventa un paradiso per le escursioni sui Monti Sibillini. Il sentiero che attraversa la valle di Vallifante è particolarmente apprezzato per la sua bellezza naturale e per i panorami che abbracciano l’intero arco montuoso dei Sibillini. Le escursioni sul Monte Prata offrono l’opportunità di esplorare un ambiente ricco di biodiversità, con prati fioriti, ruscelli cristallini e una varietà di flora e fauna tipiche dei Monti Sibillini. Per le comunità locali delle Marche, il Monte Prata non è solo una risorsa turistica, ma anche un simbolo di speranza e rinascita, fondamentale per il recupero post-sisma .

Sentieri Naturalistici del Monte Argentella nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Il Monte Argentella, con i suoi 2200 metri, è una delle cime più affascinanti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e rappresenta una destinazione ideale per chi ama le escursioni in alta quota. I sentieri che si snodano lungo il Monte Argentella attraversano ambienti di grande valore naturalistico, caratterizzati da ripide creste e ampi ghiaioni che rendono l’escursione una vera sfida per gli appassionati di trekking. La vegetazione del Monte Argentella è altrettanto unica, con specie rare e tipiche dell’Appennino come la Sesleria apennina e l’Arctostaphylos uva-ursi. Questo monte ospita anche esemplari di camoscio appenninico, che è stato reintrodotto con successo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Le escursioni sui Monti Sibillini, e in particolare sul Monte Argentella, offrono l’opportunità di scoprire la straordinaria biodiversità e la bellezza incontaminata delle Marche .

Le Stelle e la biodiversità della Valle dell’Infernaccio e Monte Sibilla

La Valle dell’Infernaccio, uno dei gioielli nascosti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è famosa per le sue imponenti gole e per la rigogliosa vegetazione che la circonda. Situata tra i comuni di Montefortino e Castelsantangelo sul Nera, questa valle offre uno spettacolo naturale di rara bellezza, con pareti rocciose che si ergono maestose e una biodiversità straordinaria. Il Monte Sibilla, che domina la valle con i suoi 2173 metri, è avvolto da leggende antiche e affascinanti, come quella della Sibilla Appenninica, una profetessa che, secondo la tradizione, abitava in una grotta sulla cima del monte. Oltre al suo valore storico e culturale, la zona è un vero paradiso per gli amanti della natura. Le faggete che ricoprono le pendici del Monte Sibilla sono habitat di numerose specie animali e vegetali, mentre le notti estive offrono uno spettacolo di stelle che tolgono il fiato. Le escursioni sui Monti Sibillini, e in particolare nella Valle dell’Infernaccio e sul Monte Sibilla, offrono un’immersione totale nella natura incontaminata delle Marche, dove storia, leggenda e natura si fondono in un’esperienza indimenticabile .

50 anni di Dolomiti Superski: tutti gli eventi per festeggiare l’anniversario

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Nel 2024, Dolomiti Superski festeggia un traguardo straordinario: 50 anni di attività. Nato il 14 novembre 1974 grazie alla visione di pionieri delle prime sei ski area—Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena-Alpe di Siusi, Val di Fassa-Carezza e Arabba—oggi il comprensorio comprende 12 valli tra Trentino, Alto Adige e Veneto. Questo modello di successo, che ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo economico e sociale delle comunità montane locali, è stato un baluardo contro lo spopolamento delle Alpi, facendo di Dolomiti Superski uno dei più grandi e moderni comprensori sciistici al mondo.

“I 50 anni di Dolomiti Superski sono un traguardo importante, che ci riempie di gioia e di orgoglio perché è un successo raggiunto grazie al grande impegno di più generazioni di imprenditori e di tante persone che amano la montagna e la vivono ogni giorno,” ha affermato Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski. L’idea originale, concepita da Erich Kostner, era semplice quanto rivoluzionaria: un biglietto unico per accedere agli impianti di risalita delle quattro valli intorno al Gruppo del Sella, un modello che ha fatto scuola e ha trovato terreno fertile in tutte le Dolomiti.

Gli inizi e la crescita

Ricorda Fiorenzo Perathoner, ex presidente di Dolomiti Superski: “All’Hotel Posta di Corvara c’erano Erich Kostner, l’Ing. Ugo Illing, Erich Kastlunger, Gottfried Declara, Paolo Fosco, il Dr. Franz Perathoner e il sottoscritto. Il Signor Kostner ci informò che era ora di trovare una soluzione per i frequentatori degli impianti di risalita intorno al massiccio del Sella nelle Dolomiti, i quali erano costretti a prendere in mano ad ogni impianto il portafoglio per pagare il biglietto. Illustrò la sua idea, che era quella di trovare un accordo per creare un biglietto unico che consentisse di accedere agli impianti di risalita delle quattro valli intorno al Gruppo del Sella. L’incontro ebbe esito positivo ed anche i partecipanti all’incontro che non avevano impianti direttamente collegati si dichiararono favorevoli. Così ebbe inizio la storia di un ambizioso progetto.”

Il comprensorio è cresciuto progressivamente fino ad includere 12 valli, raggiungendo la sua dimensione attuale nel 2000 con l’entrata della Marmolada.

Un autunno di celebrazioni

Per celebrare questo importante anniversario, Dolomiti Superski ha organizzato un ricco programma di eventi in tutte le 12 valli consorziate, integrando nuovi “Momenti Dolomiti Superski” a manifestazioni già esistenti. Gli eventi prenderanno il via il 24 agosto 2024 a Cortina d’Ampezzo, prima sede del consorzio, dove si festeggeranno anche i 100 anni dall’apertura del primo impianto di risalita. Oltre alle celebrazioni ufficiali, sono previsti eventi locali per coinvolgere il più possibile la popolazione e le autorità locali, a testimonianza del profondo legame tra il comprensorio e le comunità alpine.

Programma eventi 50 anni di Dolomiti Superski

Ecco l’elenco dettagliato degli appuntamenti previsti:

  • Cortina d’Ampezzo: 24 agosto 2024, Galleria Farsetti – Piazza Roma
  • Val di Fassa – Carezza: 08 settembre 2024, Gran Festa da d’istà – Canazei
  • Val di Fiemme-Oberreggen: 15 settembre 2024, La desmontegada delle capre – Cavalese
  • Arabba-Marmolada: 21 settembre 2024, Serata con talkshow – Sala congressi Arabba
  • San Martino – Passo Rolle: 08 novembre 2024, Sagra di San Martino
  • Dolomiti Superski: 14 novembre 2024, Luogo e programma da definire
  • 3 Zinnen: 30 novembre 2024, Inaugurazione seggiovia Porzen – Croda Rossa
  • Rio Pusteria – Bressanone: 07 dicembre 2024 (mattina), Inaugurazione seggiovia Stoanermandl – Jochtal
  • Plan de Corones: 07 dicembre 2024 (pomeriggio), Sportler Testdays – Concordia 2000
  • Civetta: 14 dicembre 2024, Tavola rotonda – Centro congressi Alleghe
  • Val Gardena – Alpe di Siusi: 20 dicembre 2024, Coppa del Mondo Val Gardena – Parterre
  • Alpe Lusia – San Pellegrino: 21 dicembre 2024, Winter Parade – Moena
  • Alta Badia: 23 dicembre 2024, Coppa del Mondo Alta Badia – Parterre

Innovazione e sostenibilità

Dolomiti Superski ha sempre puntato sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità ambientale. “Da sempre gli operatori funiviari delle Dolomiti si sono contraddistinti per la loro propensione all’innovazione, specialmente tecnologica. È proprio grazie a questa attitudine, oggi le nostre società fanno uso delle più avanzate tecnologie per ridurre al minimo le emissioni, i consumi e ottimizzare il rendimento. Questo va a beneficio sia delle nostre aziende, che anche dell’ambiente,” ha spiegato Varallo.

L’Enrosadira: simbolo del cinquantenario

Per commemorare questo storico anniversario, l’artista Daniele Basso ha realizzato “Enrosadira”, una scultura in acciaio lucidato composta da 12 triangoli tridimensionali, ognuno rappresentante una delle valli di Dolomiti Superski. L’opera sarà esposta in tutte le valli durante le celebrazioni e una “blue copy” sarà consegnata alle comunità come segno di ringraziamento. Inoltre, una miniatura della scultura a forma di fiaccola olimpica verrà passata simbolicamente di valle in valle, accompagnando i vari eventi locali.

Questo anniversario non è solo un’occasione per celebrare i successi passati, ma anche un momento per guardare al futuro, con l’obiettivo di continuare a promuovere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel rispetto dell’ambiente e della cultura montana. Con un programma così ricco e variegato, il cinquantesimo anniversario di Dolomiti Superski promette di essere un evento memorabile per le comunità locali e per tutti gli appassionati di sport invernali.

Fiastra: il maltempo sorprende gli escursionisti, smarriscono il sentiero e vengono recuperati in elicottero

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Un gruppo di quattro escursionisti ha vissuto momenti di tensione a Fiastra, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dopo aver smarrito il sentiero a causa del maltempo. L’incidente è avvenuto nella suggestiva Valle del Rio Sacro, situata nelle Marche. Gli escursionisti, accompagnati dal loro cane, hanno perso l’orientamento e hanno dovuto richiedere l’intervento del Soccorso Alpino tramite il 112. Immediatamente, i vigili del fuoco e le squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Macerata sono accorsi per prestare aiuto. Data la natura impervia della zona, è stato necessario l’intervento dell’elicottero Drago da Pescara per portare a termine il salvataggio. Una volta recuperati, i quattro escursionisti sono stati affidati alle cure del 118.

Trentino: bloccato dalle vacche un uomo le sposta a calci per proseguire – VIDEO

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Il recente video girato e condiviso sulla pagina Instagram “Trentino on the road” mostra un episodio discutibile: un uomo scende dalla sua auto per liberare la strada, occupata da alcune vacche, decidendo di prendere a calci gli animali. Questo gesto, inevitabilmente e giustamente criticato, ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media, con il video che è rapidamente diventato virale. Commenti indignati non si sono fatti attendere: “Io il calcio lo darei a lui”, scrive un utente, mentre un altro etichetta l’azione come “Incivile”.

 

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Escursionista sente delle grida e chiama il soccorso alpino di Merano, ma era le pecore belanti

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In un tranquillo mezzogiorno nella zona della seggiovia di Velloi, a Lagundo, un escursionista è stato protagonista di un insolito fraintendimento che ha messo in moto il soccorso alpino di Merano. Camminando lungo il percorso che si snoda tra vigneti e foreste, l’uomo ha creduto di udire dei disperati gridi di aiuto. Senza esitare, ha prontamente allertato i soccorsi, preoccupato per la sicurezza altrui.

I soccorritori sono rapidamente intervenuti, seguendo il tracciato della seggiovia dalla base di Lagundo fino all’altitudine di Velloi, che oscilla tra i 990 e i 1500 metri. Il team di soccorso, attrezzato per ogni evenienza, ha esplorato meticolosamente l’area nella speranza di localizzare eventuali persone in difficoltà.

Il mistero delle grida di aiuto si è presto rivelato essere un grande equivoco: i suoni allarmanti non erano altro che il belare di alcune pecore. Secondo la Rai Alto Adige, è molto probabile che l’escursionista abbia scambiato i rumori degli animali per grida umane.

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Friuli, sul nevaio senza attrezzattura adatta salvato dall’elisoccorso

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Ieri nelle alte montagne del Friuli Venezia Giulia, un escursionista di 39 anni si è trovato in una situazione di grave pericolo sul Jôf Fuart. Durante un’escursione isolata e privo dell’equipaggiamento necessario come ramponi o piccozza, l’uomo ha scoperto troppo tardi che il sentiero scelto era ricoperto da un nevaio trasformatosi in un piccolo ghiacciaio, rendendo il terreno pericolosamente scivoloso e duro.

Quando l’escursionista, originario della Serbia e residente a Trieste, si è trovato incapace di muoversi sulla “crepaccia terminale” del nevaio, ha fatto ricorso all’app Georesq del Soccorso alpino per chiedere aiuto. L’intervento rapido dell’elisoccorso regionale è stato decisivo: l’equipaggio ha raggiunto il luogo dell’incidente in breve tempo, garantendo un salvataggio sicuro e veloce.

L’itinerario intrapreso dall’escursionista includeva il sentiero Chersi, partendo dal bivacco Mazzeni e attraversando la Sella Nabois verso la Gola Nord Est. Tuttavia, la parte più critica dell’avventura si è rivelata essere proprio al culmine del nevaio, dove l’assenza di attrezzatura adeguata ha trasformato una normale escursione in una trappola potenzialmente letale.

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Con la moto sulla pista da sci: cade, si fa male e lo salva il soccorso alpino

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Un motociclista greco di 57 anni ha trasgredito le norme di sicurezza, guidando la sua moto da strada lungo una pista da sci a Pescoi, vicino Arabba, nel Bellunese, luogo usualmente riservato agli sciatori durante l’inverno e interdetto al traffico motorizzato anche in estate.

Violazione delle norme e caduta sulla pista da sci

Il biker, ignorando il divieto di transito su quelle piste anche quando non sono innevate, ha deciso di avventurarsi sul tracciato chiuso da una sbarra e segnalato chiaramente come off-limits. Durante la sua corsa lungo la pista, il 57enne ha perso il controllo della moto, risultando in una caduta che gli ha causato una ferita a un piede.

L’intervento tempestivo del soccorso alpino

Subito dopo l’incidente, situato a 300 metri sotto la stazione di cambio della cabinovia per Porta Vescovo, il motociclista ferito ha richiesto aiuto. Il Soccorso Alpino di Livinallongo è stato prontamente allertato e ha raggiunto il luogo dell’incidente per soccorrere l’uomo. Dopo averlo stabilizzato sul posto, i soccorritori hanno trasportato il ferito al pronto soccorso più vicino per le cure mediche necessarie.

Questo incidente mette in luce l’importanza di seguire le regolamentazioni locali e di evitare comportamenti rischiosi che possono mettere in pericolo la propria sicurezza e quella degli altri

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