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Social in tilt per il video di Diletta Leotta girato a St Moritz

St. Moritz si conferma ancora una volta il palcoscenico preferito dalle star, e stavolta a rubare la scena è stata Diletta Leotta. Dopo aver posato per un celebre marchio in uno shooting fotografico che ha già fatto il giro del web – con un look total red che ha infiammato la neve dell’elegante località svizzera – la conduttrice siciliana ha alzato ulteriormente la temperatura pubblicando un video che ha fatto esplodere i social.

Nel filmato, Diletta appare radiosa e sensuale, immersa nel paesaggio da sogno delle Alpi innevate, con il suo inconfondibile sorriso e un’eleganza che non passa inosservata. Il video è diventato virale in poche ore, collezionando milioni di visualizzazioni e commenti entusiasti da parte dei fan.

Non è la prima volta che Diletta Leotta conquista il pubblico con i suoi contenuti social, ma stavolta l’effetto è stato amplificato da un mix perfetto di fascino, neve e glamour. I suoi follower l’hanno sommersa di like e complimenti, confermando ancora una volta il suo status di icona pop italiana.

 

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Diletta Leotta fa gli auguri di Pasqua in tutina sexy rossa ed infiamma la neve di St. Moritz

Diletta Leotta sorprende ancora una volta i suoi fan con una Pasqua all’insegna del glamour e della neve. Mentre molti vip scelgono mete esotiche e mari tropicali, la conduttrice di DAZN ha optato per un’insolita (ma decisamente affascinante) vacanza sulla neve a St. Moritz, trasformando un paesaggio invernale in una vera passerella di moda.

“Pasqua e Pasquetta sono per molti l’occasione giusta per staccare un po’ dalla vita quotidiana e farsi qualche giorno di vacanza nel più pieno relax. Se poi si tratta di personalità vip, le loro esperienze saranno spesso oggetto di scatti da condividere sui social per mostrare ai fan un po’ della propria vita.”

Look da diva sulla neve: la tutina sexy rossa di Diletta Leotta conquista i social

L’outfit scelto da Diletta Leotta per gli auguri di Pasqua ha fatto impazzire il web. La conduttrice si è mostrata in una tutina sexy rossa firmata Leyla Meggetto, perfettamente aderente, con una zip strategicamente aperta sul décolleté. Il modello custom, pensato appositamente per valorizzarne le forme, ha messo in risalto la silhouette scolpita e sensuale.

“Una spessa fascia nera sulla fronte e capelli vaporosi anni Ottanta. Un trucco leggero che mette in risalto gli occhi con eye liner allungato e mascara marcato, sia sopra che sotto. E una tutina rosso fuoco, avvolgente, con la zip lasciata un po’ aperta sul decollete.”

Auguri di Pasqua tra neve, shooting e tendenze beauty

Il post su Instagram in cui Diletta augura “Buona Pasqua” ai suoi follower è diventato virale in poche ore, complici le foto scattate durante lo shooting a tema “Summer stars at altitude” (“L’estate inizia ad alta quota”). La conduttrice ha saputo unire moda e spirito pasquale in uno scenario fiabesco tra le Alpi svizzere.

“Oggi, 20 aprile 2025, si celebra Pasqua e sono moltissime le star che sembrano non avere alcuna intenzione di prendersi una pausa dai social, anzi, non perdono occasione per documentare tutti i dettagli di questa giornata speciale.”

A firmare il beauty look è il suo team personale di stylist e make-up artist: zigomi scolpiti, effetto “sun-kissed”, capelli vaporosi in perfetto stile anni ’80, fascia nera sulla fronte e una manicure dark che ha aggiunto un tocco rock all’intero outfit.

St. Moritz tra moda e lifestyle: la nuova tendenza delle vacanze vip

La scelta di St. Moritz per una vacanza di Pasqua sulla neve non è casuale: la località svizzera è tra le mete preferite dalle celebrities per unire il relax alla mondanità. Leotta ha saputo reinterpretare la classica vacanza in montagna con un tocco fashion e una palette cromatica accesa, accendendo l’interesse degli utenti anche grazie alla perfetta integrazione tra location e look.

“Non è chiaro se la conduttrice tornerà a Milano dopo il servizio o se si fermerà per godere di una Pasqua sulla neve. Intanto ha mostrato con elegenza una jumpsuit rossa di Leyla Meggetto, accompagnata da stivali da sci e casco firmato Carrera.”

Anche gli accessori non sono passati inosservati: stivali da sci e casco Carrera, abbinati perfettamente alla jumpsuit, completano l’ensemble da perfetta “snow queen”.

 

 

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Venduto all’asta il Rolex di Guido Nicheli il Dogui di Vacanze di Natale girato a Cortina

Indice dei contenuti dell'articolo:

«Un orologio da polso molto raffinato del 1977 da collezione, in acciaio inossidabile e oro giallo 18k, a carica automatica con quadrante color oro, indici e lancette in oro». Così si apriva l’annuncio pubblicato sul sito di aste online «Antiquorum» per la vendita del Rolex appartenuto a Guido Nicheli, meglio conosciuto come «Il Dogui», il celebre attore diventato simbolo dei cinepanettoni anni ’80 e ’90 grazie al film Vacanze di Natale. Il prezioso orologio è stato battuto all’asta nella mattinata di giovedì 17 aprile, raggiungendo la cifra di 10mila euro dopo essere partito da una base di 2mila.

I rilanci

«Un orologio da polso intramontabile ed elegante in acciaio inossidabile e oro giallo con lunetta zigrinata – recitava l’annuncio – a carica automatica. Questo è l’orologio personale dell’attore italiano Guido Nicheli, alias “Il Dogui”, celebre interprete di numerosi film cinematografici. Per oltre 30 anni ha interpretato il celebre personaggio che lo ha reso amato e apprezzato da tutti. L’orologio è accompagnato da una dichiarazione di originalità redatta dalla sua famiglia».

L’asta ha attirato l’attenzione di molti appassionati e collezionisti, che si sono contesi il cimelio a suon di rilanci. Il pezzo, appartenuto a un’anziana signora lombarda, è stato messo in vendita corredato da un certificato di autenticità rilasciato dalla famiglia dell’attore.

Nicheli aveva trascorso gli ultimi anni tra Trento e Desenzano del Garda. Amatissimo dal pubblico, è ricordato soprattutto per il ruolo del ricco imprenditore lombardo – personaggio esuberante e sopra le righe – che incarnava in maniera irresistibile l’eccesso e l’ironia del periodo. Questo archetipo fu reso celebre proprio in Vacanze di Natale, commedia cult diretta da Carlo Vanzina e uscita nelle sale nel 1983. Ambientata a Cortina d’Ampezzo durante le festività natalizie, la pellicola mescolava comicità e satira sociale, raccontando le vacanze invernali dell’alta borghesia romana e milanese. Nicheli, con la sua inconfondibile parlata e il suo atteggiamento snob, contribuì a costruire una delle figure più iconiche del film, accanto a un cast che includeva Christian De Sica, Jerry Calà, Stefania Sandrelli e Karina Huff.

Nato nel 1934, Nicheli si spense il 28 ottobre 2007 all’ospedale di Desenzano, a causa di un ictus fulminante. Aveva 73 anni. Sulla sua lapide è incisa una delle sue frasi più celebri: «See you later» («Ci vediamo più tardi»), un tormentone del suo repertorio comico diventato simbolico fin dai tempi del Drive In.

L’orologio e i fan del Dogui

Ad aggiudicarsi l’orologio è stato uno dei suoi fan più affezionati, che ora potrà indossare al polso non solo un oggetto raro, ma un vero e proprio pezzo di storia del cinema italiano. Con l’orologio, porta con sé anche un po’ di quell’atmosfera scintillante e mondana che ha reso indimenticabili i cinepanettoni. Resta ora la curiosità di scoprire chi sia il fortunato che sfoggerà questo cimelio intriso di ricordi.

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Madonna di Campiglio, arriva il numero chiuso sulle piste da sci. Come funziona?

A partire dalla prossima stagione sciistica, Madonna di Campiglio sarà la prima località italiana a sperimentare il numero chiuso sulle piste da sci. Un progetto ambizioso e già ampiamente discusso negli ultimi anni per contrastare i fenomeni legati all’overtourism, garantendo una migliore esperienza agli sciatori e più sicurezza sulle piste.

Quando entra in vigore la misura

La sperimentazione del numero chiuso avrà luogo in un periodo particolarmente delicato per l’affluenza turistica: dal 28 dicembre al 6 gennaio, cioè durante le festività di Natale e Capodanno. Secondo quanto riportato da Bruno Felicetti, direttore generale delle Funivie di Madonna di Campiglio, si tratta di un test che potrà poi essere esteso anche ad altri momenti critici della stagione, come il ponte dell’Immacolata o i fine settimana di alta affluenza.

“Introdurremo un numero ideale di accessi. Nelle giornate di punta saranno disponibili alla vendita un numero definito di skipass giornalieri, da acquistare online”.

Obiettivo: meno sciatori per più qualità

Il progetto punta a limitare il numero di skipass giornalieri acquistabili, introducendo un vero e proprio tetto massimo. Felicetti spiega:

“Vorremmo scendere a 14-15 mila sciatori al giorno”.

Un numero comunque significativo, ma ben distante dal record registrato nella stagione precedente, quando si sono toccati i 23 mila ingressi in una sola giornata.

“Il concetto – prosegue Felicetti – è quello di ridurre il numero di giornalieri, per evitare gli eccessi di persone sul culmine della giornata che di solito è nella tarda mattinata tra le 11 e le 13. L’obiettivo è quello di contingentare il numero di biglietti in vendita ogni giorno in modo da darsi un limite, quando c’è troppa gente la qualità del servizio si abbassa, così come la percezione di sicurezza. L’immagine della vacanza per qualcuno potrebbe essere negativa, e gli incidenti aumentano in proporzione al numero di ingressi”.

Una decisione maturata dopo diverse analisi, che prende spunto anche da esempi internazionali.

“È una misura che già attuano comprensori in Austria. Abbiamo studiato il modello di Aspen, negli Stati Uniti e riteniamo che alcuni aspetti siano adattabili al nostro contesto”.

Come funziona il numero chiuso sulle piste

Il sistema prevede che solamente gli skipass giornalieri dei non residenti siano sottoposti a limitazioni. Nessuna restrizione, invece, per i residenti o per i possessori di skipass stagionali.

“Come chi va a sciare partendo dalle città vicine, premiando invece chi vive il territorio e fa qui da noi un’esperienza qualitativa, non mordi e fuggi — spiega —. Non coinvolge quindi i pass stagionali”.

L’adozione del numero chiuso avverrà principalmente attraverso la vendita online anticipata degli skipass. Nei giorni critici, solo un numero definito sarà reso disponibile.

“In base a quante sono le stime di stagionali vedremo il numero massimo — spiega —. L’anno scorso abbiamo venduto 23 mila ingressi come punta massima in un giorno. L’obiettivo è vendere mille giornalieri in meno. Calcoleremo anche il meteo: con il brutto tempo gli ingressi calano”.

Felicetti ha anche sottolineato i limiti di misure meno incisive, già sperimentate in passato:

“Incentivare a uscire prima delle 11 aprendo le piste alle 7.30 non basta — spiega Felicetti —. Ci sono soluzioni più a lungo termine, ma non possiamo stare fermi. Entro maggio definiremo i dettagli dell’operazione”.

Qualità, sicurezza e meno caos

L’iniziativa nasce dalla crescente necessità di gestire in modo anticipato i flussi turistici, soprattutto nei giorni di maggiore affluenza, per evitare colli di bottiglia che compromettono la qualità dell’esperienza sciistica.

“Vogliamo migliorare qualità e sicurezza sulle piste — spiega Felicetti —. Abbiamo giornate critiche da gestire in maniera anticipata, senza subire i colli di bottiglia. Quando c’è troppa gente la qualità del servizio si abbassa, così come la percezione di sicurezza: l’immagine della vacanza per qualcuno potrebbe essere negativa. I clienti ci dicono ‘non vengo a sciare volentieri perché ho paura di farmi male’. Gli incidenti aumentano in proporzione al numero di ingressi. Dobbiamo darci un senso del limite”.

L’obiettivo è duplice: da un lato migliorare la gestione logistica delle piste, dall’altro valorizzare chi sceglie Madonna di Campiglio per una vera esperienza immersiva, e non per una giornata mordi e fuggi.

“Vogliamo premiare chi vive il territorio e fa qui da noi un’esperienza qualitativa, non mordi e fuggi”.

Le reazioni delle istituzioni

Sul fronte politico, non tutti accolgono con entusiasmo la novità. Roberto Failoni, assessore provinciale al Turismo del Trentino, ha espresso delle perplessità, pur rispettando l’autonomia decisionale delle località sciistiche.

“Ogni località è libera di fare la propria scelta strategica di politica commerciale — spiega Failoni —. Siamo perplessi ma accettiamo sempre le decisioni dei singoli comprensori con il massimo rispetto. Penso che vada data a tutti la possibilità di andare a sciare. I numeri massimi li conoscono tutti, ma dobbiamo stare attenti che non passi il messaggio negativo che in Trentino non si può venire a sciare, soprattutto nell’anno delle Olimpiadi”.

Failoni chiarisce inoltre che il provvedimento non è da intendere come una misura generale contro l’overtourism.

“Se ne parla da anni, gli impianti avranno fatto i loro ragionamenti per trovare soluzioni migliori — spiega —. Non vogliamo imporre nulla. Il vero overtourism è altrove, dove si fa lo slalom speciale nei luoghi pubblici e nelle piazze. Noi abbiamo delle giornate critiche, non significa che una stagione sciistica sia interamente critica. Ragioneremo a bocce ferme con tutte le località e ognuno farà le sue scelte”.

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Ubriaco, mezzo nudo e con solo un cappello di lana vuole provare l’alpinismo, salvato in quota con l’elicottero

Domenica sera, un 42enne tedesco è stato protagonista di una vicenda al limite dell’assurdo sul Breitenberg, una montagna situata tra Dornbirn e Hohenems, nella regione del Vorarlberg, al confine con la Baviera.

L’uomo ha deciso di “provare l’alpinismo”, ma lo ha fatto in condizioni tutt’altro che adeguate: ubriaco, senza maglietta e vestito solo con pantaloncini e un cappello di lana. L’improvvisato scalatore ha affrontato un percorso di montagna scosceso e pericoloso, restando presto bloccato in una zona impervia a circa 300 metri dal suolo.

Grida disperate e intervento dei soccorsi

Bloccato su una ripida parete rocciosa e senza possibilità di muoversi, il 42enne ha cominciato a gridare per attirare l’attenzione. Fortunatamente, alcuni passanti hanno udito le sue richieste di aiuto e hanno allertato immediatamente i servizi di emergenza.

Per localizzare con precisione l’uomo, è stato utilizzato un drone dei Vigili del Fuoco di Dornbirn, che ha individuato il malcapitato aggrappato alla roccia, senza alcuna attrezzatura da arrampicata.

Operazione di salvataggio in elicottero: un intervento complesso

Data la pericolosità del luogo e l’assenza di un percorso sicuro via terra, è stato necessario l’intervento di un elicottero di soccorso, con cui l’uomo è stato recuperato tramite verricello.

Secondo quanto riportato dai soccorritori, “era ubriaco e che indossava solo pantaloni e un berretto di lana”. Una scelta di abbigliamento a dir poco inadatta alle condizioni di montagna, che lo ha portato a soffrire di grave ipotermia e crampi muscolari.

L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Dornbirn, dove è stato trattato per i sintomi legati all’esposizione prolungata al freddo.

I numeri del salvataggio: un dispiegamento imponente

L’operazione di soccorso ha richiesto un notevole impiego di risorse. Hanno partecipato:

  • 14 membri del Soccorso Alpino

  • 6 Vigili del Fuoco volontari

  • 4 operatori della REGA (elielisoccorso svizzero)

  • 2 sanitari della Croce Rossa Austriaca

  • 4 agenti della Polizia Federale

Un intervento complesso, reso necessario dalla totale incoscienza dell’uomo, che ha messo a rischio non solo la propria vita, ma anche quella dei soccorritori.

Le parole dell’uomo: “Volevo solo provare l’alpinismo”

Durante l’interrogatorio con la polizia, il 42enne ha dichiarato candidamente di aver voluto “provare l’alpinismo”, aggiungendo di essersi pentito profondamente della sua decisione.

Un episodio che ha lasciato sbigottiti operatori e soccorritori, diventato presto virale per la sua combinazione surreale di imprudenza, improvvisazione e alcol.

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Madonna di Campiglio, lascia l’elicottero a 2.400 metri per andare a sciare e viene multato

Una mattinata che sembrava normale sulle piste del Grostè, a Madonna di Campiglio, si è trasformata in una scena a dir poco surreale. Giovedì 10 aprile, durante il consueto servizio di “vigilanza e soccorso piste”, i carabinieri della Compagnia di Riva del Garda, in servizio presso la Stazione di Madonna di Campiglio, hanno assistito a qualcosa che sembrava uscito da un film.

Un elicottero privato ha sorvolato il comprensorio sciistico, volteggiando per qualche minuto sopra le cime innevate, per poi atterrare in un’area fuori pista a circa 2.400 metri di altitudine. A bordo, un noto imprenditore bresciano di 60 anni, sceso tranquillamente dal velivolo, ha indossato scarponi e sci, iniziando la discesa come se tutto fosse perfettamente regolare.

L’intervento dei carabinieri e l’assenza di autorizzazione

L’atterraggio non è ovviamente passato inosservato. I militari, increduli davanti alla scena, si sono avvicinati al punto di atterraggio e hanno subito raggiunto l’uomo, che si è lasciato identificare senza opporre resistenza. Alla richiesta di esibire un titolo che autorizzasse l’atterraggio oltre quota 1.600 metri – soglia stabilita dalla normativa provinciale per motivi ambientali e di inquinamento acustico – l’uomo ha ammesso:

«Essendo molto impegnato per motivi di lavoro, ma avendo una gran voglia di sciare», aveva deciso di abbreviare i tempi prendendo direttamente il suo elicottero per raggiungere le piste.

Una spiegazione che ha lasciato i carabinieri perplessi, ma che non ha evitato le conseguenze previste dalla legge.

Una violazione chiara della normativa ambientale

In Trentino-Alto Adige, l’atterraggio di elicotteri a scopi privati oltre quota 1.600 metri è severamente vietato, salvo specifiche autorizzazioni. Una misura pensata per proteggere l’ambiente naturale e ridurre l’inquinamento acustico in un’area particolarmente frequentata e fragile dal punto di vista ecologico.

In questo caso, l’imprenditore non aveva alcuna autorizzazione speciale, sebbene fosse in possesso di regolare licenza di volo e del certificato di assicurazione del velivolo.

La sanzione “record” e il ritorno in azienda

A conclusione dei controlli, i carabinieri hanno contestato all’uomo una sanzione amministrativa di 2.000 euro, cifra prevista per chi viola le disposizioni sul volo in alta quota. Una multa definita “record” per episodi simili nella zona.

Terminata la redazione degli atti, l’uomo si è tolto gli sci, è risalito sul suo elicottero e ha fatto ritorno in azienda, senza nascondere un certo dispiacere:

«Avevo una gran voglia di sciare», avrebbe detto ancora ai carabinieri, sottolineando la sua intenzione di godersi solo qualche discesa veloce prima di tornare al lavoro.

Un episodio che riapre il dibattito su elitaxi e rispetto dell’ambiente

Questo episodio, diventato virale anche sui social, riaccende il dibattito sull’uso privato dell’elicottero nelle località di montagna. Se da un lato c’è chi lo considera un lusso ingiustificato e potenzialmente dannoso per l’ambiente, dall’altro si pone la questione dell’effettivo rispetto delle norme, soprattutto da parte di soggetti facoltosi.

Il caso di Madonna di Campiglio mostra chiaramente come, anche in presenza di mezzi sofisticati e disponibilità economiche elevate, le regole vadano rispettate. E soprattutto, che la voglia di sciare – per quanto comprensibile – non può giustificare un comportamento fuori dalle regole.

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Pontedilegno-Tonale, sul Ghiacciaio Presena si scia fino al 4 maggio

La stagione sciistica nel comprensorio Pontedilegno-Tonale si prolunga eccezionalmente fino al 4 maggio 2025, offrendo agli appassionati della neve un’occasione imperdibile per vivere le ultime emozioni invernali in alta quota. Inizialmente prevista per il 1° maggio, la chiusura è stata posticipata di tre giorni, garantendo così ulteriore divertimento sulle piste del Ghiacciaio Presena e della Paradiso, ancora in condizioni ottimali.

Ultimi giorni di sci sulle piste di Ponte di Legno e Temù

Il fine settimana dell’11 e 12 aprile sarà l’ultimo per sciare nelle aree di Ponte di Legno, Temù, e sulle piste Alpe Alta, Scoiattolo, Bleis e Giuliana al Passo Tonale. La pista Alpino, invece, sarà disponibile fino a sabato 11 aprile compreso.

Aperture fino al 21 aprile: cabinovia Ponte-Tonale e Pasqua in quota

Le piste rimanenti resteranno aperte, condizioni meteo permettendo, fino al 21 aprile, data in cui chiuderà anche la cabinovia Ponte-Tonale. Durante il weekend di Pasqua, da sabato 19 a lunedì 21 aprile, saranno operative – esclusivamente per i pedoni – le seggiovie Roccolo Ventura, Valbione e Corno d’Aola, per consentire l’accesso ai rifugi in quota, ideali per un pranzo panoramico o una passeggiata nella neve primaverile.

Le piste aperte fino al 4 maggio

Dopo il 21 aprile, l’attività sciistica si concentrerà principalmente nella zona più alta del comprensorio. Resteranno fruibili le piste Valena e Valbiolo al Passo Tonale (fino al 27 aprile, con orario ridotto dalle 8:30 alle 13:00), oltre naturalmente al Ghiacciaio Presena e alla pista Paradiso, che accompagneranno gli sciatori fino alla chiusura ufficiale della stagione invernale il 4 maggio.

Skipass a prezzi promozionali: dal 2 al 4 maggio offerte imperdibili

Per celebrare la fine della stagione, nei giorni 2, 3 e 4 maggio sarà possibile acquistare lo skipass giornaliero a tariffa promozionale:

  • 40 € il giornaliero intero (28 € Junior, 20 € Baby)

  • 65 € per due giorni consecutivi (46 € Junior, 35 € Baby)

Inoltre, per chi è già in possesso di skipass stagionale Pontedilegno-Tonale o Superskirama (acquistato in una delle biglietterie del comprensorio), è previsto un prezzo speciale per questi ultimi tre giorni:

  • 25 € al giorno (22 € Junior, 18 € Baby), semplicemente presentando lo skipass stagionale 2024-2025 alla biglietteria Paradiso.

“Poiché la data ufficiale di fine stagione invernale, alla quale è legata la validità dello stagionale, è quella del 1° maggio, ai possessori di skipass stagionale Pontedilegno-Tonale e Superskirama viene data la possibilità di acquistare lo skipass giornaliero per i giorni dal 2 al 4 maggio al costo speciale di € 25 (€ 22 Junior, € 18 Baby); basterà esibire lo skipass stagionale 2024-2025 alla biglietteria Paradiso.”

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Valanga sulla Marmolada: paura per padre e figlio, il ragazzo resta semisepolto

Nel primo pomeriggio di oggi, una valanga si è staccata nella zona di Pian dei Fiacconi, sulla Marmolada, coinvolgendo due scialpinisti: padre e figlio. I due si trovavano in quota quando, attorno alle 13:50, è avvenuto il distacco, probabilmente innescato proprio dal loro passaggio, vista la netta linea di rottura osservata.

Il padre, 68 anni, è rimasto illeso e non è stato trascinato dalla massa nevosa. Diversa la sorte del figlio, 27enne, che è stato travolto e parzialmente sepolto. Fortunatamente è riuscito a evitare conseguenze gravi ed è stato elitrasportato in codice giallo all’ospedale di Belluno dal Suem di Pieve di Cadore, con sospetti traumi.

L’allarme è stato lanciato dal soccorso piste della Polizia di Porta Vescovo, che ha assistito in diretta al distacco e segnalato la possibile presenza di due persone coinvolte. Subito si sono attivate le operazioni di salvataggio: sul posto sono intervenuti diversi elicotteri da Trento, Bolzano e Belluno, insieme a squadre del Soccorso Alpino.

Lo scialpinista ferito, nonostante fosse parzialmente sepolto, è riuscito a dare indicazioni sulla propria posizione. Il padre, rimasto illeso, ha collaborato con i soccorritori. In queste ore proseguono le operazioni di bonifica dell’area per escludere la presenza di eventuali altre persone coinvolte, con l’impiego anche di unità cinofile elitrasportate.

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Il racconto choc e il video: “Stavo percorrendo una ferrata quando ho sentito il morso: era una vipera. Poi ho perso i sensi, non sentivo più le gambe”

Momenti di forte tensione per un giovane Youtuber che, lo scorso 20 marzo, stava percorrendo la ferrata del Corno Rat a Valmadrera, in provincia di Lecco. Come documentato in un video condiviso dallo stesso protagonista (qui il video), il 26enne è stato morso da un serpente mentre si trovava lungo il tracciato in quota.

“Oggi vi voglio raccontare di come di recente si sia avverata una delle mie più grandi paure da quando vado in montagna”, così inizia il video pubblicato da Riccardo Brotto sul suo canale YouTube. Il ragazzo racconta di aver deciso di ripercorrere una via ferrata che conosceva già “per fare un video”, senza immaginare cosa sarebbe successo.

Durante il tragitto, circa a metà della ferrata, il giovane è stato improvvisamente morso da una vipera. “Ho sentito una fitta assurda”, racconta ancora Brotto. Spaventato e in forte dolore, ha subito contattato il Soccorso alpino. I soccorritori, al telefono, gli hanno posto domande fondamentali su età, abbigliamento e posizione, per potersi organizzare al meglio e intervenire con rapidità.

Durante l’attesa, gli operatori lo hanno invitato a restare calmo e soprattutto a lasciare “libero” il cellulare. Poco dopo, un’eliambulanza partita da Como è arrivata sul posto. L’escursionista è stato recuperato con il verricello e trasportato d’urgenza in ospedale.

“Sono rimasto in ospedale per diverse ore – ricorda Brotto -. Poco dopo il morso, infatti, ho iniziato ad avere tutti i sintomi da avvelenamento. In particolare ho iniziato ad avere nausea e vertigini, non vedevo più bene e non sentivo più tutta la parte destra del corpo: è stato orribile e non lo augurerei a nessuno. Ma, fortunatamente, è andata bene”.

Nel suo video, il 26enne sottolinea anche l’importanza di non demonizzare questi animali, spesso temuti e incompresi: “è sbagliato fare allarmismo sulle vipere o volerle uccidere tutte per paura di essere morsi”. Piuttosto, spiega, è fondamentale conoscere le giuste precauzioni da adottare in montagna: evitare il contatto con la fauna selvatica, mantenere la distanza e fare rumore per segnalare la propria presenza.

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Monte Vettore, valanga sorprende gli escursionisti: rifugio Zilioli inaccessibile, si cercano dispersi

Una giornata di escursione si è trasformata in un incubo sul Monte Vettore, dove tre slavine si sono improvvisamente staccate nella giornata del 3 aprile, colpendo vari versanti della montagna e rendendo inaccessibile il sentiero di discesa per un gruppo di escursionisti, ora bloccati al rifugio Zilioli, nel comune di Arquata del Tronto.

Tre valanghe improvvise sul Monte Vettore

Secondo quanto riportato, una delle slavine ha ostruito il sentiero principale che conduce a valle, mentre le altre due si sono verificate rispettivamente in località Mezzi Litri (sempre nel territorio di Arquata del Tronto) e nella valle del lago di Pilato, in territorio di Montemonaco.
L’improvviso distacco delle masse nevose ha reso impossibile il ritorno in sicurezza degli escursionisti presenti in quota.

Escursionisti bloccati al rifugio Zilioli: scattano i soccorsi

“Personale del presidio montano è impegnato, unitamente ad uomini del soccorso alpino ed operatori del 118, sono intervenuti per il recupero di alcune persone rimaste bloccate al rifugio Zilioli.”

Le operazioni di soccorso sono attualmente in corso e coinvolgono diverse squadre di emergenza, tra cui il presidio montano dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, il Soccorso Alpino e gli operatori del 118. Le condizioni in quota sono complesse a causa del maltempo e del rischio valanghe, ma i soccorritori stanno lavorando incessantemente per garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte.

L’elicottero Drago 155 in azione da Pescara

“Dal reparto volo di Pescara ha raggiunto la zona il Drago 155.”

L’elicottero Drago 155 è decollato dal reparto volo dei Vigili del Fuoco di Pescara per fornire supporto dall’alto nelle operazioni di ricerca e soccorso. Il mezzo ha permesso una ricognizione dall’alto e potrebbe essere utilizzato per l’evacuazione, qualora le condizioni meteorologiche lo consentano.

Monitoraggio del fronte nevoso e ricerca dispersi

“A terra si sta procedendo, con idonee attrezzature, alla ricerca ed al monitoraggio del fronte del movimento nevoso per verificare la possibile presenza di persone coinvolte dalla slavina.”

Le squadre di terra sono impegnate nel monitoraggio costante del fronte della slavina per individuare eventuali persone coinvolte e verificare l’eventuale rischio di nuovi distacchi. Al momento, non risultano feriti segnalati, ma le ricerche sono ancora in corso e la situazione è in continua evoluzione.

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