Vivere la magica esperienza della neve e dello sci è possibile anche per i soggetti disabili, che possono praticare questo sport in situazioni di massima sicurezza e con il meglio delle tecnologie a disposizione. Se i disabili infatti vogliono scendere lungo le piste da sci lo possono fare insieme ad accompagnatori certificati con i quali si stringono poi legami molto forti, che sono alla base della pratica dello sci.
La Fondazione per lo sport Silvia Rinaldi organizza il corso per accompagnatori disabili sugli sci
Proprio per seguire questo tipo di attività la Fondazione per lo sport Silvia Rinaldi organizza ormai da quattro anni il corso per accompagnatori disabili sugli sci, proprio per guidare in pista coloro che non sono in grado di vedere o camminare. Le iscrizioni sono aperte a tutti: parenti dei soggetti disabili, amici e tutti coloro con una forte passione per la montagna che vogliono aiutare a far vivere questa esperienza a chi non può.
Le prenotazioni per quest’anno sono già complete, e i posti a disposizione esauriti. Una situazione che si verifica tutti gli anni. Il segretario generale della Fondazione, Matteo Brusa, ha spiegato come si può accompagnare i soggetti disabili in pista senza avere un contatto fisico: “Si crea un legame sfruttando le onde sonore che emette una sorta di marsupio indossato sulla schiena dalla guida: seguendo messaggi codificati che questi pronuncia in tempo reale, e abituandosi al tono della sua voce, il non vedentae saprà
se è nelle vicinanze di un pendio, se si sta aprendo una curva stretta o ampia, o se possa semplicemente proseguire dritto”. Lo scopo della Fondazione è coinvolgere quanti più volontari possibile ed offrire ai disabili un ventaglio di opportunità sempre con certificazione e preparazione. Lo stesso Brusa dichiara: “E’ un compito molto delicato. Non basta solo la volontà e l’entusiasmo, ma occorre avere padronanza della tecnica e capacità di creare sintonia “perché gli affidiamo due vite, non soltanto una”.
Il legame di fiducia tra disabile ed accompagnatore aumenta poi il divertimento, e spesso si assiste a situazioni straordinarie come la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 da parte di Silvia Parente, oggi docente al corso e presidente della Fondazione.
Quando inizia il corso?
Il corso 2019 parte a fine novembre e rispecchia fedelmente le linee guida della federazione italiana sport invernali paralimpici (Fisip).
Saranno tre gli appuntamenti in tre weekend diversi:
- nel primo si parlerà di teoria (30 novembre e 1° dicembre con sede a Bologna alla presenza di un medico, un avvocato ed uno psicologo);
- nel secondo si imparerà a guidare i non vedenti (11, 18 e 19 gennaio al Monte Cimone);
- nell’ultimo si parlerà di monosci o dual-ski per i disabili motori (22-23 febbraio).
Per chi volesse partecipare, ricordiamo che è possibile scegliere tra i vari moduli. Si può scegliere solo il modulo dual-ski, solo quello non vedenti o entrambi. Il modulo teorico è sempre obbligatorio.
Ripetiamo quindi i moduli e le date specifiche:
- Teoria (30 novembre 1 dicembre 2019),
- Bologna, Circolo ARCI Benassi,
- Via Cavina, 4
- lezione di un medico circa le disabilità e lo sci;
- lezione di un avvocato circa gli aspetti legali dell’accompagnamento e la responsabilità civile / penale;
- lezione di uno psicologo circa gli aspetti del rapporto con le persone con disabilità;
- pratica non vedenti (11, 18 e 19 gennario 2020, Monte Cimone): guida di persone non vedenti sugli sci;
- pratica Dual-ski (22-23 febbraio 2020, Monte Cimone): conduzione di monosci / dualski per persone con disabilità motoria.
Alla fine del corso è rilasciato un attestato di Atleta guida FISIP Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici dopo esame svolto da un esaminatore federale. Per chi partecipa al modulo pratico di dual-ski è possibile avere, dopo esame specifico, brevetto per conduzione Tessier. Le lezioni teoriche si svolgeranno a Bologna presso il circolo ARCI Benassi, viale Sergio Cavina 4, mentre le lezioni pratiche si svolgeranno al Comprensorio sciistico del Monte Cimone (MO). Dal prossimo anno poi il Cimone disporrà di un contributo del Comune di Sestola e di un finanziamento regionale per la costruzione di una casa accoglienza con area relax, spogliatoio, servizi per disabili. La struttura sarà edificata a Passo del Lupo la prossima estate.