Santa Caterina Valfurva è una bellissima località che si trova proprio nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio. Da sempre uno dei luoghi preferiti per gli appasisionati di sport invernali e di montagna, che arrivano qui non solo da tutta la Lombardia ma da tutta Italia. Molto fa anche la sua posizione, visto che si trova a soli 13 km da Bormio e a 202 km da Milano, quindi facilmente raggiungibile in auto da tutti.
Sport invernali o meno, Santa Caterina Valfurva offre a tutti i turisti moltissime possibilità di divertimento sia d’estate che d’incerno. Eccovi quindi le 10 cose da fare in questa splendida località di montagna.
10 cose da fare a Santa Caterina Valfurva
Sci e snowboard
Santa Caterina Valfurva è la patria dello sci e della campionessa Deborah Compagnoni. Sci e snowboard qui sono di casa, con ben 35 km di piste dedicate adatte a tutti, dove si scia sia di giorno che di notte. Il sistema di innevamento programmato rende il mano nevoso perfetto nel corso di tutta la stagione, che inizia a novembre e termina ad aprile. I bambini possono godersi il divertimento nell’area tapis-roulant, dove è possibile imparare tranquillamente a sciare in sicurezza con i maestri della scuola sci e snowboard.
Ice Climbing
L’Ice Climbing è uno sport che sta prendendo sempre più piede, particolare e adatto a tutti vuol dire arrampicarsi sul ghiaccio. Qui è un’esperienza che dovete provare soprattutto se circondati da questi panorami.
Pattinaggio sul ghiaccio
Altra attrattiva è la pista di pattinaggio all’aperto, per chi vuole godersi una bella giornata all’aria aperta tra sport e musica. la pista, in centro, è aperta tutti i giorni da lunedì a domenica per tutta la stagione invernale.
Cena in baita in alta quota
Se siete in vacanza a Santa Caterina Valfurva non dovete perdere l’esperienza di cenare in baita ad alta quota. Tra le molte opzioni tra le quali scegliere vi consigliamo Rifugio Sci 2000, Rifugio Paradiso e il Rifugio Stella Alpina.
Questa zona sciistica fa parte del comprensorio più grande d’Europa, il Dolomiti Superski. Fare sci alpinismo su queste piste è un’esperienza indimenticabile, soprattutto se accompagnati dalle guide turistiche della zona che vi daranno tutti i consigli per praticare al meglio questo sport.
Ciaspolate
Per chi non ama lo sci, santa Caterina Valfurva offre la possibilità di muoversi tra molti percorsi a piedi o con le ciaspole, per immergersi nella natura. La neve in inverno è soffice, ideale per le camminate nei boschi insieme alle guide alpine con cui partecipare anche ad escursioni notturne.
Sci di fondo
Oltre allo sci alpino, a Santa caterina Valfurva va molto forte anche lo sci di fondo, o sci nordico. La Pista Valtellina è tra le più conosciute, comprende un’area ampia e si trova a quota 1800 metri, con percorsi di 5 e di 10 km. La pista è impegnativa, per cui più adatta ad esperti. Però per i principianti ci sono comunque ottime possibilità per lo sci di fondo. Punto di riferimento tra queste montagne è il Centro Fondo La Fonte, dove sistemare gli attrezzi e cambiarsi negli spogliatoi.
Centri benessere e centri termali
A soli 13 km da Bormio, questa zona permette di programmare delle belle uscite in giornata alle terme che distano pochi km dalla città. A Bormio ci sono infatti i Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi, che sono due dei centri termali più famosi d’Italia.
Escursioni
Per gli amanti dell’avventura, ecco che è possibile esplorare l’area montana della Valfurva, all’interno del gruppo alpino dell’Ortles-Cevedale, dove si trova il più esteso ghiacciaio delle Alpi, il ghiacciaio dei Forni. Nella vallata troverete molti villaggi con bellissimi centri storici e culturali. Santa Caterina è, tra questi, quello più famoso. Vi consigliamo Uzza e Teregua, San Nicolò, Madonna dei Monte e San Gottardo e Sant’Antonio
Fat bike
Uno sport molto di moda ultimamente è la fat-bike, che unisce montagna e passione per la bici. Questi mezzi con gomme particolari e spesse sono in gradi di andare bene sulla neve. Qui si possono noleggiare per pedalare insieme alle guide locali tra sentieri innevati, boschi e rifugi alpini. Attività da fare sia di giorno che in notturna.
La montagna e i suoi scenari, con le mille avventure, sono stati raccontati anche da numerosi film e documentari. Imprese e protagonisti che è possibile rivedere in streaming sulle piattaforme Netflix, Amazon prime video, redBull Tv e Rai Play. Scopriamo quali sono quindi i più bei film sulla montagna e documentari da vedere.
Film sulla montagna e documentari
14 Peaks: Nothing is impossible
Si intitola 14 Peaks: Nothing is impossible e racconta la storia di un quarantenne che è diventato alpinista per caso che ha l’obiettivo di scalare i 14 ottomila della terra in un anno. Obiettivo raggiunto per il nepalese Nimsdai Purja e il suo team di sherpa che sono l’ombra dei sccessi dei grandi scalatori. Una storia incredibile e bellissima che ha fatto il giro del mondo.
Everest 1996
Everest 1996 è invece uno dei più bei film mai realizzati sulla montagna, e racconta la storia vera della disastrosa spedizione del 1996 che costò la vita a 8 scalatori che furono colpiti da una tempesta dopo che avevano scalato l’Everest. Scritto da uno dei sopravvissuti, Beck Wethers, la storia ha per protagonista Rob Hall e la sua Adventure Consultants, società di spedizioni per gruppi numerosi sulla cima delle montagne.
The Dawn Wall
The Dawn Wall è la storia del climber Tommy Caldwell che insieme a Kevin Jorgeson ha scalato nel 2015 The Dawn Wall, il muro all’alba, che tutti conoscono come una delle salite più difficili del mondo. Dopo 19 giorni passati appesi sulla parete i due arrivano in cima. Il film racconta sia l’arrampicata che la vita di Caldwell, tra cui il rapimento nel 2000 in Kirghizistan da parte dei terroristi. Tornano negli USA dopo aver ucciso un uomo, i sensi di colpa lo incoraggiano ad iniziare con le scalate. Un anno dopo perde l’indice della mano sinistra ma ciò non lo allontana dall’obiettivo.
Free Solo – Sfida Estrema
La scalata alla stessa parte di parete rocciosa viene raccontata in Free Solo – Sfida Estrema. Un giovane Honnold ha compiuto l’impresa senza corde in 3 ore e 56 minuti. Il film ha vinto l’Oscar nel 2019 e racconta le tecniche, la preparazione, la vita e la scalata.
Jurek
Jurek è un documentario in cui si narra la storia di Jerzy “Jurek” Kukuczka, vera e propria leggenda dell’alpinismo scomparso nel 1989 sul Monte Lhotse. Dopo Messner è stato lui ad aver scalato tutti gli ottomila e il primo a scalare in invernale quattro quattromila. Un bel racconto della sua vita e delle sue imprese.
La vetta degli Dei
La vetta degli Dei si concentra sulla scalata dell’Everest come senso della vita. Un film d’animazione francese su netflix da novembre e presentato a Cannes nel 2021. Adattamento dell’omonimo manga giapponese è diventato un fumetto di culto. Fukamachi, fotogrago alpinista giapponese, ritrova una macchina fotografica, lo stesso modello che usavano George Mallory e Andrew Irvine durante l’ascesa all’Everest del 1924. Un ritrovamento che potrebbe cambiare la storia dell’alpinismo.
Ascensione è invece una commedia francese che narra la storia di un cittadino di origin africane che vuole scalare la montagna più alta del mondo per dimostrare il suo valore alla donna che ama. Ispirato ad una storia vera dove però l’obiettivo del protagonista era più politico e sociale.
Broad Peak ripercorre la vita e le gesta di Maciej Berbeka, che effettua la prima scalata invernale sul Broad Peak nel 1988, salvandosi miracolosamente. Dopo qualche tempo si scopre che in realtà non aveva raggiunto la cima, come egli credeva e come gli avevano fatto credere. Così, 24 anni dopo, decide di finire ciò che aveva iniziato e di riprovare la scalata.
Kilian Jornet ha una passione per i record di velocità in quota. Nel 2012 un progetto intitolato “Summits of My Life” racconta i suoi desideri su questo tema in una serie di 4 film che ripercorrono le sue avventure sulle montagne più famose del mondo (“A fine line”, “Déjame Vivir”, Langtang” e “Path to Everest”, visibile su Prime). Dopo aver visto questi film vi consigliamo di proseguire con Déjame Vivir, che racconta le sue avventure sul Monte Bianco, Cervino e Elbrus.
The Conquer of the Everest è un epico documentario rimesso in onda da Netflix che racconta la prima ascesa sul tetto del mondo realizzata nel 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay Sherpa. Ci sono riprese inedite ed originali per un film che andò in distribuzione già in quell’anno.
Beyond The Edge
Beyond The Edge è un film in cui si mescolano fiction, documenti, narrazione e foto per raccontare la storica scalata di Edmiund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay sulla vetta dell’Everest. Si raccontano però anche le storie di altri personaggi e del contesto in cui si realizzò l’impresa.
Messner – Il film
Messner – Il film segue il filo conduttore delle imprese di Messner facendo il ritratto di colui che ha vissuto la montagna come una conoscenza di sé, dei propri limiti e di una vita libera. Splendide riprese e grandi spazi con filmati originali commentati dallo scalatore, dai suoi fratelli e da altri alpinisti.
L’Alpinista
Agostino “Gustin” Gazzera, soprannominato il Vichingo delle Alpi è alla base de L’Alpinista. Lui è scomparso nel 2019 e in questo film si narra la sua passione per la montagna. Fino a 90 anni ha indossato caschetto e piccozza salendo pareti ghiacciate, e non aveva smesso nemmeno quando per un congelamento aveva perso tutte e 10 le dita dei piedi.
Kilian Jornet, path to Everest
In tema Everest bello da vedere anche Kilian Jornet, path to Everest, documentario che racconta l’impresa dello skyrunner catalano Kilian Jornet che raggiunge la vetta più alta del mondo senza ossigeno e in 17 ore. Il culmine del progetto Summits of My Life che dura 5 anni e che lo ha visto scalare in solitaria alcune delle montagne più alte del mondo.
Summit
Summit racconta l’avventura di Nico Valsesia, ultratrail runner, ciclista nonché campione italiano di endurance, nel Luglio 2013. Un viaggio iniziato sulla spiaggia di Genova Voltri iniziato il 14 luglio e terminato il 15 luglio sul Monte Bianco, senza sosta. Un dislivello di 4807 metri affrontato in sole 16 ore e 35 minuti. Un nuovo record mondiale di massimo dislivello in 24 ore.
Loslassen
Loslassen narra la vita dell’alpinista svizzero professionista Roger Schäli e della sua storia d’amore con le montagne. Ma anche i rapporti con altre persone e alpinisti.
Flying to 8000 Metres
Flying to 8000 Metres è il racconto dei 41 minuti in parapendio di Antoine Girard, un ex scalatore e alpinista d’alta quota che nel 2016 ha trascorso un mese in Pakistan. Un volo in solitaria di oltre 1.200 km lungo la catena dell’Himalaya durato 19 giorni deciso dopo aver affrontato altre avventure: K2 (in solitaria nel 2006), Broad Peak (2008 e 2009), G1 – G2 (2008) e Cho Oyu (2004).
Reel Rock: Age of Ondra
Reel Rock: Age of Ondra è una raccolta di cortometraggi che si va ampliando con nuove aggiunte. Esplora le migliori storie di climbing per il mondo.
Frozen Falls
Frozen Falls narra di Will Gadd, prima persona al mondo a scalare le cascate del Niagara in periodo invernale, quando l’acqua era ben ghiacciata.
Lunag Ri
Lunag Ri è un picco himalayano che David Lama e Conrad Anker hanno provato a scalare. La pellicola racconta il secondo tentativo tra imprevisti e disguidi. Un tentativo che non ha avuto successo, ma Lama ci ha riprovato in solitaria nel 2018, riuscendoci.
Cerro Torre: A Snowball’s Chance in Hell
Cerro Torre: A Snowball’s Chance in Hell è un film drammatico ambientato nel Cerro Torre, uno dei versanti montuosi pià affascinanti al mondo che si trova in Patagonia. La roccia si sfalda e sopra esce un fumo di ghiaccio. Lama vuole scalarlo tra l’incertezza generale. Il film racconta proprio di questi tentativi.
K2- Bonatti contro tutti
K2- Bonatti contro tutti racconta del dibattito che si è aperto in Italia dopo l’impresa di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli che il 31 luglio del 1954 sono in cima al K2. negli anni a venire si apre una discussione sulle ore che hanno preceduto la scalata. Da un lato c’è la versione ufficiale di Compagnoni e dall’altra quella di Walter Bonatti. Il programma La Grande Storia di Paolo Mieli racconta questa avventura con immagini a colori.
Cervino, la montagna del mondo
Un documentario dal titolo Cervino, la montagna del mondo che racconta, dalle parole del figlio, l’amore di Mike Bongiorno per la montagna. Un racconto che vede al centro l’ascesa sulla via normale Italiana del Cervino aperta da J.A. Carrel nel 1865. testimonianze storiche di oggi e di 150 anni fa.
L’inverno marchigiano tarda ad arrivare. La stagione sciistica 2022-2023 si è aperta infatti ufficialmente lo scorso 8 dicembre, ma le temperature sono sopra la media ovunque e la neve ancora non si è fatta vedere. Ecco perché gli impianti sciistici sono rimasti chiusi, e il panorama che si vede recandosi nelle aree interne è quello di grandi campi verdi, laddove avrebbe dovuto esserci la neve. Un vero e proprio dramma per gli operatori del settore sciistico, che già hanno dovuto fare i conti nell’ultimo periodo con le chiusure causate dalla pandemia.
Situazione Bolognola e Frontignano
A fare un quadro abbastanza chiaro della situazione ci pensa Francesco Cangiotti, amministratore di Funivie Bolognolaski che gestisce gli impianti di Pintura di Bolognola e di Frontignano di Ussita, le seggiovie Saliere e i rifugi Saliere in una dichiarazione all’Ansa: “L’anno scorso che eravamo costretti a restare chiusi sulle piste c’erano due metri di neve, una stagione bellissima, adesso invece che possiamo stare aperti la neve non c’è”.
Prosegue Cangiotti soffermandosi poi sull’aspetto delle perdite economiche, che sembra essere quello di maggior impatto sugli operatori: “Già così stiamo perdendo un 40-50% sull’incasso della stagione natalizia – spiega – un periodo per noi importante. Se anche il mese di gennaio dovesse concludersi senza la possibilità di poter riaprire gli impianti per la mancanza della neve, valutiamo di chiedere lo stato d’emergenza”.
L’unico impianto che risulta aperto al momento è la seggiovia di Frontignano, operativa tutti i giorni fino al prossimo 8 gennaio quando sarà poi aperta solo nel corso dei weekend. prosegue ancora Cangiotti: “Gli impianti hanno sostenuto costi importanti per preparare la stagione sciistica, tra assunzioni di personale e assicurazioni. Inoltre le temperature sopra le medie non consentono neanche l’innevamento”.
Per quanto riguarda le strutture da lui gestite, tra impianti e rifugi le persone che sono assunte sono una ventina. Oltre a questi costi sono da considerare anche quelli dell’energia elettrica, che sono alti di per sé nel momento in cui sono in funzione gli impianti e i rifugi e che ha subito i rincari di cui tutti siamo a conoscenza. le strutture sono infatti riscaldate in parte con legna e in parte con elettricità e geotermia.
Ma la situazione di anomalia nelle temperature non è una situazione che riguarda solo le Marche, ma un po’ tutto l’Appennino, dall’Abetone fino ad arrivare al Gran Sasso. Cangiotti quindi detta la linea: “Come categoria stiamo pensando, se la situazione dovesse proseguire così, di chiedere interventi da parte del Governo, come successo con il Covid, per limitare le perdite del nostro settore. A fine stagione valuteremo lo stato d’emergenza. Fortunatamente nella sfortuna le perdite collegate alla mancanza di neve sono state un po’ compensate dalle presenze nei rifugi e nei ristoranti che hanno lavorato bene. Segno che c’è voglia di venire in montagna e stare all’aria aperta per fare attività outdoor, ma questo non basta”.
In questo periodo dell’anno le temperature sono costantemente, e per tutto l’arco della giornata, sopra lo zero termico. Ciò non consente di attivare gli impianti di innevamento programmato, nonostante alcuni imprenditori, come lo stesso Cangiotti, abbiano acquistato nuovi cannoni sparaneve.
La richiesta di aiuti a cui fa riferimento Cangiotti sarà eventualmente inoltrata al Governo attraverso Federfuni, visto che come detto la problematica è generalizzata a tutto l’Appennino. Ci sarà quindi la richiesta di un contributo per coprire i danni subiti dalla mancanza di neve. In ballo ci sono infatti perdite elevate e quindi sarà necessario, forse, procedere con i ristori come nel periodo del Covid.
Situazione Sarnano (Sassotetto e Santa Maria Maddalena)
Anche Mario Nannerini, responsabile tecnico e della sicurezza negli impianti di risalita di Sassotetto e Santa Maria Maddalena, entrambi nel territorio di Sarnano: “Anche noi siamo iscritti a Federfuni e sottoscriviamo quello che sarà proposto. I danni sono ingenti a fronte di zero giorni di apertura. La passione per i Sibillini spinge comunque la gente a raggiungere baite e rifugi. Ma anche queste strutture, se ci fosse stata la neve, avrebbero avuto maggiore affluenza”.
Per la gioia di tutti i fan ritorna Jerry Calà per festeggiare i 40 anni del noto locale notturno di Cortina d’Ampezzo il Vip Club. Zio Jerry come lo chiamano in molti si esibirà in un concerto show dove suonerà i brani più belli partendo dagli anni 70 fino alle canzoni anni 90. Lo spettacolo sarà totalmente live, Calà suonerà e canterà accompagnato dalla sua band.
Lo show come sempre sarà coinvolgente in quanto le canzoni (anni 70,80 e 90) seguiranno il percorso della sua carriera da attore che ha lasciato un segno indelebile nel cinema della commedia all’Italiana come ad esempio nei film di Vanzina come Sapore di mare o Vacanze di Natale 1983 e verranno intervallate da battute e gag divertenti come le storiche frasi citate nei film.
Giacca creata per garantire comfort e grande performance durante l’attività sciistica; PFC Free, tecnologia di impermeabilizzazione senza l’impiego di sostanze PFC
In Valsassina c’è una zona sciistica molto importante conosciuta come Piani di Bobbio-Valtorta. Al suo interno sono riunite le zone di Piani di Bobbio, Artavaggio, i Piani d’Erna, Pian delle Betulle e anche Valtorta sul versante bergamasco. Questo comprensorio è quello che si trova più vicino a Milano e alle città lombarde più importanti, ideale per chi vuole praticare sport invernali, per chi ama rilassarsi e godersi i panorami incontaminati.
Piani di Bobbio è il luogo per tutti insomma: principianti che muovono i primi passi sulla neve, appassionati delle piste che sciano anche per un solo giorno, famiglie e gruppi di amici che vogliono divertimento e relax. Per arrivare in questa zona è possibile partire da Barzio, e con una cabinovia si arriva a Bobbio, a quota 1700 metri. C’è anche un servizio navetta che unisce i vari parcheggi auto in paese.
Cartine impianti e piste sci Piani di Bobbio
Sci alpino Piani di Bobbio
In questa località ci sono ben 35 km di piste dedicate allo sci alpino, la maggior parte delle quali sono adatte a sciatori anche principianti o che sono in evoluzione in questo sport. Tra le piste però ce ne sono alcune che soddisfano anche le esigenze di chi ha maggiori esperienze sugli sci. Le piste nere sono servite dalla seggiovia Chiavello in Valtorta e da quelle che scendono dal Monte Orscellara. Le altre piste sono servite da 4 seggiovie, e tra queste va sottolineata la nuovissima Valtorta (impianto quadriposto ad agganciamento automatico) e 3 skilift.
Sci di fondo nel Bobbio Park
Se invece siete appassionati dello sci di fondo, per voi c’è il Bobbio Park, che si trova proprio all’arrivo della prima seggiovia e che si sviluppa su un’area estesa 1500 mq. Ci sono 5 piani di suddivisione, ognuno con 3 diverse strutture e con un quarter molto esclusivo valido sia per i più esperti sia per i principianti.
Molto in voga anche lo sci di fondo, per il quale ci sono una serie di tracciati validi e disponibili. nella pista da fondo Rododendro sciano anche i professionisti di gare nazionali ed internazionali. la pista ha ospitato sia i Campionati italiani master (2006) e sia i Campionati italiani assoluti (2005). Ci sono due varianti, una di 2,5 km e l’altra di 5 km per una lunghezza totale di 5285 metri. La quota del punto più basso si trova a 1673 metri, mentre quella del punto più alto si trova a 1721 metri.
Se volete poi godere di tutti i servizi vi potete recare al Centro Fondo. Da qui potete anche decidere di andare sulla seconda pista dedicata allo sci di fondo, la Tre Signori a Ceresola Valtorta, proprio ai piedi del Pizzo Tre Signori, che è la montagna più alta di tutta la catena delle Prealpi Orobie orientali. Questa pista si sviluppa ad anello per 5 km totali con varie deviazioni intermedie di 2 km (la pista per i principianti), 2,5 km, 3,5 km e 4 km.
Scialpinismo Piani di Bobbio
Veniamo ora agli amanti dello scialpinismo. Uno degli itinerari migliori si trova proprio all’arrivo della funivia al Zuccone Campelli, a quota 2159 metri, con un dislivello di 600 metri. Il secondo tipo di percorso è quello Valtorta-Piani di Bobbio, a quota 1725 metri. Si parte dal piazzale della seggiovia in località Ceresola e il dislivello è di 300 metri. Per chi invece ama fare delle belle camminate con le ciaspole, ecco che ci sono dei percorsi ai lati dei tracciati principali, e grazie a questi camminamenti possono raggiungere i vari rifugi della zona. Pensate che in tutto il comprensorio ce ne sono in totale 34. C’è poi un nuovo tracciato chiamato Pequeno che si trova vicino all’area bob e che prosegue verso l’ex Hotel Pequeno. da qui si può tornare al punto di partenza passando per la nuova seggiovia Orscellara.
Telemark Piani di Bobbio
Questo è il luogo ideale anche per praticare Telemark, perché sciare col tallone bloccato vuol dire sentirsi più liberi e provare un nuovo equilibrio. I maestri di sci sono a disposizione per insegnare questa tecnica. Per chi è già esperto poi è possibile anche sciare fuori pista.
Scuola sci e snowboard Piani di Bobbio
A Piani di Bobbio c’è una bella scuola di sci, la B-School, che propone corsi sia individuali che collettivi e per la quale si possono acquistare i biglietti e fare prenotazioni anche online.
Bob e slittini a Piani di Bobbio
Molto interessante, per chi ama fare attività diverse dal classico sci, il bob e gli slittini, con un’area dedicata servita da tappeto che si trova all’arrivo a monte della cabinovia, Ideale per discese in divertimento con amici e famiglia. Le aree bob sono perfette soprattutto per chi ancora non sa sciare.
Per rendere tutti i turisti partecipi dell’esperienza sulla neve, qui a Piani di Bobbio c’è una bella iniziativa. Se hai trascorso una giornata nel comprensorio o hai intenzione di farlo, puoi inviare le foto e contribuire all’arricchimento dell’album fotografico del sito, e comunicare tutto il divertimento! Divertimento che può continuare anche dopo lo sci, potendo scegliere tra ben 42 strutture ricettive a valle. Con l’app dei Piani di Bobbio puoi rimanere sempre aggiornato sulle piste e su tutte le novità della zona!
Inverno, tempo di neve, di montagna, di sci e di piste. Ciò vale sia per i più pratici, come professionisti e sportivi, sia per i soli appassionati che di tanto in tanti si gustano la montagna con piccole vacanze e settimane bianche. Alcuni di questi avventori, però, sembrano dimenticare che la montagna, e soprattutto la pratica di uno sport come lo sci, richiedono un abbigliamento appropriato e che le discese non vanno di certo improvvisate.
Detto ciò, le immagini che sono arrivate da Piani di Bobbio e che stanno facendo il giro del web regalano certamente divertimento e risate a chi le guarda. Il motivo è l’abbigliamento, alquanto singolare potremmo dire, di un’allieva di un corso di sci sulle piste. Certo che alle prime armi alcune cose ancora non sono così risapute, ma almeno sull’abbigliamento ci si aspettava qualcosa in più.
Le immagini dell’allieva in abbigliamento alquanto discutibile hanno scatenato, come prevedibile, una marea di commenti. La sciatrice è stata immortalata infatti con gonna, borsetta e collant, e l’immagine che poi è finita su tutti i social arriva da una pista di Piani di Bobbio, nella zona del lecchese.
Colui che è l’autore dell’immagine che sta scatenando il divertimento di tutti è un signore che vive a Monza, e che ha deciso di passare qualche ora in montagna in questo periodo di fine anno, come molti d’altra parte. Certamente non si aspettava di vedere l’abbigliamento scelto da un’allieva alle prime armi, che ha avuto la bella idea di iscriversi ad un corso di sci per principianti.
La ragazza in questione si è presentata sulle piste da sci con mini gonna, calzamaglie e una piccola borsa a tracolla. Il signore autore della foto ha poi così commentato l’accaduto: “Nessuna intenzione di deridere le persone per il proprio tipo di abbigliamento. Lungi da me. Ma quel post con quella foto erano un invito alla riflessione. Alla necessità di non sottovalutare la montagna, sia d’inverno sia d’estate. Perché un abbigliamento non adatto o determinati atteggiamenti potrebbero avere conseguenze anche serie”.
L’autore si è infatti dovuto in qualche modo giustificare perché sui social la sua foto ha dato vita ad un forte dibattito, e l’ilarità scatenata non è andata giù a molti, che difendono una certa libertà della ragazza e che invitano, qui giustamente, a non offendere. C’è da dire però che nessuno ha offeso la ragazza, ma che l’immagine ha fatto in qualche modo riflettere, o almeno questo era l’obiettivo, come ha ricordato giustamente l’autore.
Accade sempre più spesso, infatti, che le persone si approccino agli sport di montagna con una certa leggerezza, soprattutto per quel che riguarda l’attenzione all’abbigliamento che non sempre è quello adatto. Le notizie che arrivano spesso sottolineano come anche nelle escursioni di montagna si salga in vetta con scarpe semplici, da ginnastica o da tennis, magari con semplici t-shirt. Abbigliamento che può mettere in pericolo e che può costringere a salvataggi d’emergenza. In questo senso sono molti gli appelli anche del Soccorso Alpino, che pone l’attenzione su come chi decide di andare in montagna debba farlo in maniera consapevole e responsabile, scegliendo prima di tutto attrezzatura e abbigliamento adatti.
Negli ultimi tempi si fa un gran parlare, sui giornali, in tv e nel web, della grande presenza di animali selvatici proprio a ridosso delle nostre grandi città. Succede spesso con i cinghiali, e ultimamente succede molto spesso anche con i lupi, che arrivano fino ai centri abitati.
I lupi, in montagna, sono da sempre elemento di grande fascino. Qui vivono nel loro habitat naturale, e qualche volta creano forti problemi ai contadini ed agli allevatori delle zone di alta quota. Oggi però vogliamo cercare di farvi scoprire anche il lato divertente, tenero e naturale di questi animali, e soprattutto farvi capire come tra loro la comunicazione sia a livelli altissimi.
Parliamo di comunicazione proprio perché è su questo aspetto che ha portato a far concentrare il video apparso sul web qualche giorno fa. La comunicazione riuscita, o tentata come in questo caso, è caratteristica fondamentale non solo per l’uomo, ma per tutte le specie animali sociali e gregarie. Noi esseri umani comunichiamo non solo con la parola ma anche con i gesti, e negli ultimi anni sempre di più con nuove tecnologie. Negli uccelli è il canto che è una delle più grandi forme di comunicazione, mentre nei lupi, come sanno anche i bambini, è l’ululato.
Nel video che vi riportiamo qui di seguito si vede un tenerissimo e adorabile cucciolo di lupo che viene ripreso mentre è alle prime armi con l’ululato, e che sta quindi cercando di comunicare con il resto del branco. Sta cercando, insomma, di imitare i suoi genitori e i suoi compagni per poter poi comunicare con loro.
Il video del cucciolo di lupo è stato girato nell’area boschiva nello stato del Minnesota Occidentale (Stati Uniti)
Il video proviene dall’area boschiva del Minnesota Occidentale, negli Stati Uniti, ed è stato girato grazie ad una delle fototrappole che sono state piazzate in quell’area. Una zona battuta dai membri della Voyageurs Wolf Project, molto attiva negli USA. L’associazione si occupa costantemente di verificare, monitorare ed analizzare quella che è la situazione delle varie popolazioni di lupi nella zona. Nel lavoro quotidiano che viene fatto si cerca quindi di capire quanti gruppi ed esemplari ci sono, quali aree occupano rispettivamente e come se le dividono, lo stato di salute dei singoli e degli interi branchi. Per far questo vengono usati di volta in volta diversi sistemi di monitoraggio e di ricerca.
Si va dalla semplice ricognizione e ricostruzione delle varie tracce e delle orme che gli individui lasciano nel fango e nel terreno spesso umido del bosco. Ma si arriva fino a seguire ed analizzare le feci che i diversi gruppi lasciano lungo il percorso che è stato battuto. Le feci, come ormai sanno tutti, è uno dei metodi che questa specie utilizza per marcare il territorio. La fototrappola è un altro metodo molto efficace per la ricerca in questo campo di studi con i lupi.
Grazie a questo metodo di ricerca, è stato possibile catturare alcune immagini che hanno subito fatto il giro del web per la loro bellezza, particolarità e tenerezza. Nel video si vede un piccolo cucciolo di lupo che emette degli ululati molto acuti, che sicuramente stanno andando nella direzione dei suoi compagni e della sua famiglia. Un ululato che però assomiglia di più ad un tentativo, perché il piccolo è evidentemente alle prime armi con questa forma di comunicazione, naturale ma nuova per lui.
I piccoli dei gruppi di lupi, ma anche di altre specie animali, sono soliti infatti imitare i più grandi e anziani nell’apprendimento di molte pratiche poi utili nella vita quotidiana. L’ululato è una di queste, visto che con questo mezzo espressivo i lupi possono avvertire rispetto ad un pericolo che si sta avvicinando, oppure possono indicare agli altri la presenza di una preda più o meno facile da catturare grazie al loro famoso lavoro di squadra. Una componente molto importante insomma, quella dell’ululato, nella famiglia dei lupi. E da piccoli già si cerca di imparare come ululare meglio degli altri!
Il Cortina Fashion weekend è stato un evento che ha richiamato sulla famosa località montana moltissimi turisti, appassionati di sci e sportivi di ogni genere. Un’occasione per celebrare anche l’apertura anticipata della stagione invernale 2022-2023. Da sempre una manifestazione che unisce sci, moda e spettacolo.
Tra le tante personalità che hanno riempito le vie e le piazze della città sulle Dolomiti Ampezzane c’è stata anche qualche personalità di spicco del mondo della politica, come la senatrice Daniela Santanché, ministro del Turismo nel nuovo governo di Giorgia Meloni, che ha vissuto una serata in piazza all’insegna del racconto e di qualche programma per il futuro.
Il Cortina Fashion weekend è stata quindi un’occasione molto importante, che ha rimesso all’attenzione dei più questa località turistica che si prepara al grande evento dei Mondiali di sci del 2026. Nelle parole di Roberta Alverà, vicesindaco e assessore comunale al turismo, rilasciate al Gazzettino, grande soddisfazione per il momento: “Stiamo vedendo una ripartenza. Quello della montagna è uno dei settori che ha sofferto di più, fra tutti i segmenti turistici, perché di fatto, per due anni, non ci sono stati i flussi consueti. Per cui sono contenta che ci sia questa vivacità”.
Secondo le stime dell’assessore, i presenti nel corso del weekend sono stati almeno 20.000: “I nostri alberghi aperti sono tutti al completo, quindi circa quattromila persone; altrettante nel settore extralberghiero. E’ una prova generale, in vista del pienone che ci sarà fra poche settimane, per Natale e Capodanno. Siamo soddisfatti, perché le prospettive sono buone per tutto il prosieguo della stagione invernale, con tante prenotazioni”.
Ma di sicuro il grande ospite di questa edizione è stato il ministro del Turismo Daniela Santanché, che conosce bene Cortina d’Ampezzo anche per averci soggiornato più volte. Quest’anno il suo ritorno è in veste istituzionale, proprio nel periodo in cui il governo si sta impegnando nell’organizzazione di un evento così importante come quello dei Mondiali di sci che si svolgeranno tra Milano e Cortina nel 2026: “Sono davvero contenta che Cortina si stia adoperando per ampliare la sua offerta, per organizzare grandi eventi. Questo è molto importante. Siamo il Paese più bello del mondo: dobbiamo capire e far capire anche che siamo i più bravi del mondo”.
La proposta della costruzione dell’aeroporto a Cortina d’Ampezzo
La Santanché ha un’attenzione particolare per Cortina e per gli eventi futuri che si svolgeranno qui, tanto che già nel febbraio scorso, quando era solo senatrice, aveva auspicato la riapertura dell’aeroporto, scatenando molte reazioni sui social, commenti ironici e richieste parlamentari. Una proposta che aveva l’obiettivo di proporre l’utilizzo dell’aereo evitando il lungo percorso stradale verso le Dolomiti Ampezzane. L’evento a Cortina è stata quindi occasione per ribadire questo concetto: “Sono certa che adesso, anche con la grande occasione che abbiamo, con i Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026, le infrastrutture siano fondamentali. Sulla mia proposta dell’aeroporto sono stata molto criticata: forse non hanno capito che se vogliamo essere veramente competitivi, nel confronto con altre stazioni sciistiche, come St.Mortiz, come Gstaad o altre, è importante che le infrastrutture siano migliorate. Per questo ritengo che adesso, con l’occasione delle Olimpiadi e con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per le infrastrutture, Cortina possa fare molto per rimettersi al centro del turismo internazionale”.
La stagione invernale 2022-2023 è partita lo scorso 26 novembre a Cortina, con l’apertura della seggiovia del Col Gallina al passo Falzarego. nei giorni scorsi hanno aperto anche gli impianti delle Cinque Torri e del Monte Faloria, con la funivia che porta fino al centro di Cortina. Poi è stata la volta delle seggiovie e delle piste della Tofana e del Col Druscié, luogo dei Mondiali di sci nel 2021 che ospiteranno anche quelli del 2026.
Se volete passare dei giorni indimenticabili tra la nave, avvolti da un panorama incredibile, non vi resta che programmare la vostra prossima vacanza sulle Dolomiti, nella zona della Val di Fiemme. Qui sarete rapiti dalla bellezza dei Parchi Naturali Paneveggio-Pale di San Martino e Monte Corno, e avrete l’imbarazzo della scelta per il divertimento su un totale di 120 km di piste da sci. Emozioni uniche che sono alla portata di tutti, professionisti ed appassionati.
Comprensori sciistici in Val di Fiemme
In Val di Fiemme sono numerosi i comprensori sciistici tra cui potrete scegliere, con impianti di risalita moderni, nuovi e veloci che permettono spostamenti facili con minimi tempi di attesa e di risalita, così che possiate guadagnare tempo per divertirvi sulle piste. In questa valle, nel 2003, si sono svolti i mondiali di sci nordico e di salto speciale nello stadio Dal Ben a Predazzo.
Per chi volesse sciare in Val di Fiemme è utile sapere che lo skipass del comprensorio sciistico è valido per 5 zone: Alpe Cermis, Skicenter Latemar, Alpe Lusia, Passo Rolle, Oclini. Nella zona dell’Alpe Cermis, che pochi anni fa è diventata famosa per l’incidente aereo, ora è rinata dopo che sono stati fatti molti investimenti. Moena – Alpe Lusia offrono 40 km di piste, mentre da Predazzo si può accedere al comprensorio dello Ski Center Latemar e si può sciare fino a Obereggen.
Zona ottima per sciare ad un’altitudine compresa tra 1500 e 2500 metri, potendo contare su 13 impianti di risalita sul totale di 46 (13 seggiovie, 2 skilift, 2 cabinovie), con 7 km di piste per sci alpino di cui 9,2 km di piste facili, 27,5 km di difficoltà media e 6 km difficili.
Per chi ama invece lo sci di fondo ecco che ci sono ben 150 km di piste dedicate che sono localizzate nei vari Centri del fondo di Passo Lavazé e di Lago di Tesero, oltre a quelli negli anelli di Bellamonte e dei vari passi che sono situati nel fondovalle, che hanno un raccordo per la pista della Marcialonga. Questo è il percorso famoso che da Predazzo porta a Molina di Fiemme.
Lo skipass per sciare in Val di Fiemme – Obereggen è valido per 5 zone:
ALPE CERMIS, raggiungibile da Cavalese
SKI CENTER LATEMAR, raggiungibile da Pampeago, Predazzo e Obereggen
ALPE LUSIA, raggiungibile da Bellamonte-Castelir o Moena
PASSO ROLLE
OCLINI
Ma è valido anche per tutti gli altri comprensori del Dolomiti Superski, il più grande comprensorio sciistico italiano con 1220 km di piste e 460 impianti di risalita.
La Val di Fiemme è qindi una zona di sicuro fascino per chi ama lo sci. Vi consigliamo di stilare un programma ben preciso per godere fino alla fine dei 110 km di piste in cui avrete a disposizione 120 maestri di sci, quasi 50 impianti di risalita e un servizio skibus. La neve in Val di Fiemme è un’esperienza da ricordare, visto che tutta la zona è servita da un moderno impianto di innevamento programmato che permette quindi di sciare da novembre fino ad aprile inoltrato.
Kinderland e parchi giochi per bambini in Val di Fiemme
In tutte le aree sciistiche di questa zona c’è poi una particolare attenzione per i più piccoli che vogliono imparare a sciare divertendosi e giocando. Ci sono attrezzati snowpark, kindergarten, campi scuola. Potrete poi godere di un tempo meraviglioso co una media di 8 giorni di sole su 10, clima ideale per sciare.
Ma in questa valle del Trentino si può anche sciare sotto le stelle sulla pista Olimpia 3 dell’Alpe Cermis, aperta dalle 19.30 alle 22.30 e sulla pista Obereggen dello Ski center Latemar, dalle 19 alle 22. Con lo sci notturno si possono organizzare cene in rifugio e poi tornare con gli sci ai piedi.
Per fornire le migliori esperienze, noi e i nostri partner utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie permetterà a noi e ai nostri partner di elaborare dati personali come il comportamento durante la navigazione o gli ID univoci su questo sito e di mostrare annunci (non) personalizzati. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Clicca qui sotto per acconsentire a quanto sopra o per fare scelte dettagliate. Le tue scelte saranno applicate solamente a questo sito. È possibile modificare le impostazioni in qualsiasi momento, compreso il ritiro del consenso, utilizzando i pulsanti della Cookie Policy o cliccando sul pulsante di gestione del consenso nella parte inferiore dello schermo.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.