dal Messaggero
Invasione di camper: scene indecorose sui Monti Sibillini
Uccidono un capriolo sparando dal paese
I residenti danno l’allarme e i cacciatori fuggono
FIUMINATA – Un brutto episodio di bracconaggio ha scosso, nel tardo pomeriggio, la piccola cittadina di Fiuminata. Un capriolo è stato ucciso a due passi dal centro abitato con un colpo di fucile caricato a pallettoni. Sulla vicenda, ora, stanno indagando i carabinieri della locale stazione e, presto, si potrebbe giungere alla denuncia dei responsabili del gesto. Oltre al bracconaggio, chi ha sparato dovrà rispondere di una lunga serie di reati. In questo periodo, infatti, la stagione venatoria è chiusa e, per di più, il capriolo è una specie protetta. A questo si aggiunge poi l’aggravante di aver utilizzato un’arma di quella pitenza a due passi dal centro abitato di Fiuminata. Non a caso, ad inchiodare il responsabile del gesto potrebbero essere proprio le testimonianze delle tante persone che, richiamate dall’esplosione, hanno visto un’auto fuggire a tutta velocità. Più di una persona avrebbe assistito alla fuga ed è presumibile che qualcuno sia riuscito a descrivere il veicolo alle forze dell’ordine o ad indicare il numero di targa. Ieri sarebbero stati eseguiti alcuni interrogatori e non è escluso che nelle prossime ore possa partire la denuncia a piede libero a carico dell’autore del gesto. A suscitare sconcerto è il fatto che qualcuno non abbia esitato a sparare in una zona a ridosso del centro abitato, senza preoccuparsi dei rischi a cui si poteva andare incontro. Per tutta la giornata di ieri si è assistito ad un via vai di curiosi sul luogo dove è stato ritrovato il capriolo ucciso. Si trattava di un esemplare di sesso femminile che, a giudicare dai primi esami effettuati da un veterinario, aveva da poco partorito dei cuccioli. Proprio per questo motivo, sono state avviate anche alcune ricerche nei dintorni per tentare di ritrovare i piccoli e garantirgli la sopravvivenza attraverso delle procedure di svezzamento artificiale. Probabilmente, l’animale ucciso faceva parte di un gruppo reintrodotto qualche tempo fa sul territorio dei Sibillini e che, in seguito, sarebbe uscito dal Parco stesso. Purtroppo, quella del bracconaggio, è una pratica piuttosto usuale in quasi tutto l’entroterra maceratese e le forze dell’ordine, ad ogni stagione, hanno non poco da fare per cercare di contrastare il fenomeno. Le sanzioni sono pesantissime, ma, a quanto pare, la linea dura non basta.
dal Corriere Adriatico
Ragazza muore colpita da un fulmine sul Vettore
Escursionista muore colpita da un fulmine sul Monte Vettore
Nelle ultime ore, purtroppo, anche sui monti dell’Umbria è accaduta una tragedia legata ai fulmini, una ragazza insieme ad un compagno di escursione è stata colpita da una scarica elettrica durante un temporale pomeridiano ed è morta sui monti Sibillini. Già nell’editoriale pubblicato giovedì 20 luglio scorso, avevamo anticipato l’aumento del rischio temporali termoconvettivi pomeridiani a partire dal pomeriggio di ieri domenica 23 luglio. Stamattina, poi, verificata ulteriormente la tipologia dei fenomeni temporaleschi abbiamo avvisato, attraverso una news, sulla pericolosità di escursioni nelle ore pomeridiane, consigliando di rientrare entro la mattinata o comunque mantenersi vicino a dei rifugi. Abbiamo anche spiegato come queste nubi cumuliformi possono produrre fulmini ma poca o niente pioggia, quindi non ha senso attendere la pioggia per mettersi al riparo. Tutto ciò non è bastato, forse perché le nostre informazioni sono state tenute poco in considerazione o forse, più verosimilmente, perché i nostri bollettini non sono adeguatamente conosciuti e diffusi in tutti i luoghi dove ce ne sarebbe bisogno. Nei prossimi giorni continueranno a ripetersi condizioni favorevoli a questo tipo di fenomeni atmosferici, anche oggi intensi temporali hanno colpito i Sibillini ma anche la zona di Passignano sul Trasimeno, con lo stesso indice di pericolosità e di rischio. Oltre a suggerire di seguire i bollettini e le news meteorologiche prima di cimentarsi in attività all’aperto, teniamo a sottolineare ulteriormente i consigli già forniti per evitare o comunque ridurre al minimo tali rischi durante le passeggiate o le escursioni montane. Nel malaugurato caso in cui ci si venga a trovare all’aperto durante un temporale si consiglia di stare lontano da alberi (soprattutto se isolati), da sporgenze (rocce e pali soprattutto se in metallo), da pareti rocciose, da percorsi ferrati. Inoltre si consiglia di indossare calzature in gomma e per ridurre ulteriormente il rischio di essere colpiti da fulmini in spazi aperti coprirsi con mantellina od indumento gommato e porsi in posizione raccolta e meno sporgente possibile rispetto al terreno, aspettando che il temporale (in genere di breve durata) termini. Nella foto qui a fianco vengono mostrati dei cumuli castellani (cumulus castellanus). Sono particolari nubi cumuliformi che indicano la presenza di notevoli moti verticali termoconvettivi, anticamera dei cumulonembi temporaleschi. La presenza di questi cumuli castellani in mattinata indica un alto rischio di formazioni temporalesche nelle ore successive.
da umbriameteo.it
Comunità montana Varata la web tv
Si chiama “Montagna News” e punta a favorire l’accesso alle informazioni relative ai 13 comuni presenti nella zona
Con lo scopo di promuovere il territorio
CAMERINO – Una web tv per promuovere il territorio. E' la scelta innovativa fatta dalla Comunità montana di Camerino che ha deciso di dare vita a Montagna News , contributo multimediale inserito nel portale ufficiale dell'Ente, che dal 20 luglio informa a cadenza fissa sulle attività, le tipicità, le questioni principali legate ai 13 comuni del comprensorio. Un progetto pilota, novità assoluta nel panorama dell'informazione nazionale: Montagna News, realizzato dalla società di comunicazione Segni e Suoni di Ancona – già all'avanguardia per quanto riguarda la comunicazione multimediale – è infatti il primo esempio in Italia di web tv dedicata ad una Comunità montana. Un progetto che, sottolineano dall'Ente, nasce dalla volontà di integrare l'informazione più tradizionale ai nuovi media, proiettando anche zone più periferiche del territorio verso un utilizzo consapevole delle grandi opportunità offerte da Internet.
Con la web tv – spiega il presidente della Comunità Luigi Gentilucci – vogliamo poter raggiungere tutti quei cittadini che, abitando in zone isolate, non hanno facile accesso ai mezzi di informazione più tradizionali, come i giornali e le emittenti locali. Si tratta di una scommessa a cui teniamo particolarmente e siamo felici di aver aperto questa strada innovativa.
Montagna News offrirà un'informazione completa sulla Comunità montana, attraverso inchieste, interviste, rubriche, curiosità, dove saranno protagoniste le realtà sociali, economiche, culturali e, naturalmente, istituzionali dell'intero territorio.
La redazione di Segni e Suoni ha già messo in cantiere le prime edizioni. In particolare, due gli argomenti che verranno messi on line nell'immediato: l'accordo stipulato con la Regione per la costruzione di una centrale eolica sulla dorsale del Monte Tolagna, compresa tra i Comuni di Monte Cavallo e Serravalle di Chienti, e il ritorno dei camosci nel Parco dei Sibillini
dal Corriere Adriatico
A Visso stasera si parla del futuro dei Sibillini
VISSO "Quale futuro per il Parco dei Sibillini?" è il titolo di un incontro-dibattito che si svolgerà stasera alle ore 21 al teatro Comunale di Visso. A promuoverlo è il "Circolo Unione" di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Vi prenderanno parte Valerio Calzolaio e Carlo Alberto Graziani, insieme al Commissario del Parco, i vertici della Comunità montana di Camerino e i rappresentanti degli enti locali. «Non è obiettivo del Circolo – si legge in una nota – di "intravedere" le soluzioni per la presidenza del Parco, anche perché l'associazione ha a cuore prima di tutto che sia gestito da persona preparata e con esperienza nel settore. Il confronto di Visso vuole creare le condizioni per definire progetti, idee, programmi per un territorio protetto che per troppi anni non ha contribuito allo sviluppo della sua comunità, non ha avuto rapporto con i residenti, ha deciso contro la volontà della gente, non ha promosso un turismo ambientale equilibrato».
dal Messaggero
Comunicato Stampa: sospensione lavori Rifugio “La Capannina” Comprensorio Sciistico di Sarnano
Il riferimento sarebbe a un esponente politico sarnanese di cui non cita mai il nome. “Da alcune settimane” continua Roselli “ha preso a cuore la vicenda della ristrutturazione del rifugio per farne una battaglia personale con l’Amministrazione Comunale. Il risultato? Ha creato talmente tanta confusione dietro l’intervento che alla fine, per cautela, la Procura ha sospeso i lavori in attesa di chiarimenti. Non a caso, tra molte difficoltà, i lavori erano iniziati da oltre un mese e tutte le autorità ambientali ed amministrative competenti avevano fatto i loro accertamenti di regolarità sui lavori senza rilevare problemi tali da giustificarne una sospensione cautelativa. Nessuno ha verbalizzato irregolarità tanto che i lavori sono proseguiti con vigore fino a quando l’esponente (e di questo ci sono numerosi testimoni) ha messo in dubbio le competenze di chi aveva rilasciato i permessi.
Un intervento così importante in montagna prevede un iter autorizzativo complesso e, a causa di particolarità normative relative ad un’ area del comprensorio di Sarnano, spesso prive di precedenti Amministrativi a livello nazionale. Gettare ombre sulle competenze amministrative è significato mettere una pietra tombale sui lavori nel Comprensorio di Sarnano. Infatti, una volta messe in dubbio le competenze con minacce e allusioni, nessuno degli Enti preposti aveva a disposizione una soluzione pronta per sapere chi e come doveva autorizzare i lavori. Della serie: visto che non riesco a fermare i lavori con le ispezioni, proviamo con la burocrazia!
La cosa che dispiace dell’episodio è che l’intero comprensorio di Sarnano, a causa del ritardo dei lavori, rischia di rimanere chiuso, con conseguente perdita di lavoro per 40 persone stagionali. Il blocco dei lavori, infatti, non consente l’apertura in sicurezza delle piste a causa dei cumuli di materiale che ostacolano i principali punti di passaggio degli sportivi.
Una grande occasione che rischia di sfumare. I finanziamenti pubblici ed un importante sforzo della nostra Società nella direzione di cambiare l’appeal turistico dell’area, pur nella limitatezza del Comprensorio, che vengono attaccati da un esponente politico locale, che rappresenta una parte di cittadini che sicuramente, chi in misura maggiore, chi minore, trarrà beneficio dal rilancio della Montagna. Un’autentica vergogna per Sarnano e, la cosa che stupisce di più, sull’argomento si pubblicano comunicati sui giornali a nome del partito che, in Regione ed in Provincia, ha profuso sforzi notevoli per finanziare i lavori di rilancio del Comprensorio. La domanda lecita è: ma costui rappresenta veramente il Partito o è una scheggia impazzita? Veramente il Partito sostiene chi distrugge il lavoro dell’Amministrazione Provinciale e Regionale?”
Distinti saluti
Mariangelo Roselli
Impianti di Risalita Santa Maria Maddalena
Società di gestione del Comprensorio Sciistico di Sarnano
Sarnano, sequestrato il cantiere di S.Maria Maddalena
Sequestrato un cantiere
SARNANO – Su disposizione della Procura, la Forestale di Sarnano, dell'Abbadia di Fiastra e il Nipaf di Macerata, hanno eseguito il sequestro di un cantiere per la costruzione di una struttura ricettiva in località S. Maria Maddalena del Comune di Sarnano. Il cantiere si trova a ridosso degli impianti di risalita delle piste da sci in un ambiente di grande pregio ambientale, vincolato paesaggisticamente e ricadente in alcune aree protette. I lavori, iniziati a giugno, erano stati al centro dell'attenzione di associazioni ambientaliste e anche di singoli cittadini, che avevano manifestato timori sui possibili impatti ambientali dell'intervento. Il sequestro è scattato a seguito di un’indagine che ha evidenziato, sottolinea la Forestale, alcune irregolarità amministrative.
dal Messaggero
Un medico per i turisti in montagna
CAMERINO – Anche per quest'anno nei Comuni dell'area montana della Zt 10 che registrano il massimo afflusso di turisti viene istituito il Servizio di guardia medica turistica dal 24 luglio al 25 agosto. Tale assistenza rivolta ai cittadini non residenti nella Zt è assoggettata al pagamento delle seguenti tariffe: visita e prestazione in ambulatorio 15 euro, visita e prestazione a domicilio 25. Le sedi individuate sono nei Comuni di Fiastra (ambulatorio, via Roma, 1, dal lunedì al venerdì ore 9,30 – 12,30; Visso (ambulatorio, via Rosi, 6, dal lunedì al venerdì ore 9,30 – 12,30; Ussita (ambulatorio, via Santa Maria Assunta, martedì e giovedì ore 16 – 19). Stesse tariffe sono previste anche per la guardia medica.
Ussita, sostituita la fune della seggiovia Selvapiana
Ussita, completata la sistemazione della struttura. Intanto disco verde per un altro impianto di risalita invernale
Seggiovia, tre chilometri e mezzo di fune nuova
USSITA – La seggiovia di Selvapiana è quella che parte dall'hotel Felcita a 1356 metri e arriva al rifugio Cristo delle Nevi a 1830 metri, con un dislivello di oltre 470 m. e una percorrenza di oltre 1,7 km. Questa seggiovia viene attivata durante l'estate per le escursioni in alta montagna. Ogni anno nel mese di maggio la direzione degli impianti effettua una serie di controlli per consentire l'apertura a luglio e agosto. Quest'anno le verifiche strumentali sulla fune hanno rivelato che alcuni dei fili che la compongono erano stati danneggiati da un fulmine.
Il Comune ha dovuto così ordinare una nuova fune per sostituirla. Nei giorni scorsi la Ditta Redaelli di Cologno Monzese (in provincia di Milano) ha consegnato la bobina con tre chilometri e 400 metri di fune (1700 m. di andata e 1700 di ritorno) per un peso di oltre 85 quintali e di recente il personale della ditta Sibillini, coadiuvato dagli specialisti della ditta Funimont di Alleghe (Belluno), con la grande esperienza del suo titolare Aldo De Toni, hanno provveduto al montaggio della fune e nuova e al contemporaneo smontaggio di quella deteriorata.
Nonostante la complessità tecnica delle operazioni, tutto si è potuto svolgere in tempi rapidi consentendo a Aldo De Toni di eseguire l'impalmatura finale che chiude l'anello della fune, divenuta così pronta per la nuova apertura estiva, giusto in tempo per la festa della montagna che è programmata per sabato prossimo con la seggiovia aperta gratuitamente a tutti coloro che vorranno salire in montagna. Intanto dopo tanto lavoro di preparazione per ottenere tutte le autorizzazione ed i finanziamenti necessari, il Comune ha dato il via ai lavori di costruzione della nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento fisso Pian dell'Arco – Belvedere. Questa seggiovia va a sostituire le vecchie sciovie Pian dell'Arco 1, Pian dell'Arco 2 e Starna che sono state già smantellate. La nuova seggiovia parte dalla località denominata appunto Pian dell'Arco a 1427 metri e raggiunge quella denominata Belvedere a 1649 metri. La nuova seggiovia ha una lunghezza di 943 metri con 12 sostegni. Le seggiole in linea sono 127 per una portata oraria di 2400 persone. Il tempo di percorrenza tra partenza ed arrivo è di 6 minuti e 17 secondi.
dal Corriere Adriatico
Traforo forca canapine ufficialmente passato all’Anas
Da giovedì la strada per Forca Canapine passa definitivamente sotto la gestione dell'Anas. Sottoscritti nella sala della giunta provinciale i verbali di consegna tra Anas Marche e Umbria, presenti i responsabili regionali Faggioli e Pasquini, e la Provincia di Ascoli con il presidente Massimo Rossi e l'assessore Renzo Offidani. Si chiude una diatriba che ha visto anche toni aspri da parte del presidente Rossi con la minaccia di chiudere l'importante strada interregionale se l'Anas non avesse provveduto in tempi brevi a soddisfare i dettami di ben tre decreti della presidenza del consiglio dei ministri. Ora sono state stanziate le risorse che consentirà alla gestione nazionale nell'arco di due o tre mesi di rifare la pavimentazione dell'arteria viaria e di porre in sicurezza le due gallerie. La Provincia di Ascoli ottiene un vantaggio diretto: il risparmio di 350 mila euro all'anno che in questo periodo ha speso per la gestione del tratto stradale in parte umbro (la 3 valli umbra n. 675 e la strada provinciale picena n. 230 per Forca Canapine). Nei fatti la gestione doveva essere di competenza nazionale già da dieci anni, da quando nel 1996 furono terminati i lavori di realizzazione del traforo e la strada venne inaugurata. Oggi si giunge a questa conclusione dopo che anche la precedente amministrazione Colonnella aveva messo più volte in atto spinte per la riconsegna all'Anas. G.Ami.
dal Messaggero