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Saint Moritz, Luigi Berlusconi in vacanza con la moglie e figli

Luigi Berlusconi, in compagnia della moglie Federica Fumagalli, sta attualmente trascorrendo le vacanze in montagna, mostrando un’affettuosità paterna che non passa inosservata. Questo periodo rappresenta un ritorno all’intimità per il più giovane erede del defunto Silvio Berlusconi, focalizzando l’attenzione sulla sua dedizione alla famiglia.

Dopo una fase di relax a Villa Certosa, nella soleggiata Sardegna, Luigi e Federica hanno deciso di virare verso un’atmosfera più fresca e rigenerante. Catturati dall’obiettivo della rivista “Chi”, i due sono stati avvistati nella Val Fex, un’affascinante vallata situata nelle vicinanze dell’elegante St. Moritz, in Engadina. Qui, il più giovane Berlusconi ha colto l’occasione per dedicare tempo e amore ai suoi figli, Emanuele Silvio e Tommaso Fabio, in un contesto di pura serenità alpina.

Momenti indimenticabili a St. Moritz

St. Moritz è ben più di una semplice località turistica; è un gioiello delle Alpi svizzere, celebre per la sua offerta di sport invernali, ma altrettanto affascinante d’estate con i suoi laghi scintillanti e i suoi itinerari escursionistici. Non è una coincidenza che la coppia abbia scelto questa meta per ritrovare la pace e la tranquillità lontano dai riflettori. Sebbene la madre di Luigi, Veronica Lario, possieda una residenza qui, la coppia ha optato per una maggiore privacy, affittando una casa tutta per loro e invitando anche Tiziana, la madre di Federica, a condividere questi momenti familiari.

Questo è il primo avvistamento pubblico di Luigi Berlusconi dopo la scomparsa di suo padre nel giugno scorso. Già noto per la sua riservatezza, sembra essersi ritirato ulteriormente dalla vita pubblica per concentrarsi su ciò che realmente conta: la famiglia. Ed è una famiglia in crescita, dato che appena dieci mesi fa ha accolto un nuovo membro, il piccolo Tommaso Fabio. Durante il loro soggiorno, hanno fatto una pausa presso l’Hotel Fex, interrompendo la loro esplorazione delle montagne circostanti per un pranzo rinvigorente e per assaporare la freschezza dell’aria alpina.

Enrico Mentana e Francesca Fagnani in vacanza a Cortina con le cagnoline

Enrico Mentana e Francesca Fagnani a passeggio a Cortina d'Ampezzo (Foto da Chi)

Prima del ritorno in televisione per la nuova stagione, la celebre coppia televisiva Enrico Mentana e Francesca Fagnani hanno deciso di godersi un periodo di relax a Cortina d’Ampezzo, una delle destinazioni preferite della conduttrice del programma “Le Belve”. Accompagnati dalla figlia di Mentana, Vittoria, e dai loro adorabili cani di razza Cavalier King, Nina e Bice, i due giornalisti stanno ricaricando le energie. Mentana guiderà il TG La7 mentre Francesca Fagnani si prepara per una nuova edizione di “Le Belve” su Rai2, con Stefano De Martino come primo ospite annunciato.

Dopo un’annata lavorativa intensa, che ha incluso la partecipazione di Francesca come co-conduttrice del Festival di Sanremo e un toccante monologo sul carcere minorile di Nisida, la coppia ha deciso di prendersi una pausa. I loro cani, Nina e Bice, sono parte integrante della loro vita: Mentana li porta addirittura in redazione. “Nina è così affezionata a Enrico che lui non riesce a lasciarla sola, così viene con lui e poi devo andare a prenderla,” ha rivelato Francesca.

Sulla vita privata della coppia, è noto che Francesca Fagnani è sentimentalmente legata da dieci anni a Enrico Mentana, il direttore del Tg di La7. Vivono a Roma con i loro cani, e la passione per gli animali è un altro elemento che li lega strettamente. Quando a Francesca è stata fatta la domanda tipica del suo show, “che belva ti senti?”, ha risposto identificandosi con un Jack Russell, descritto come “simpatico e irrequieto”. La coppia si è conosciuta anni fa e, secondo quanto rivelato, è stato Mentana a fare il primo passo con un bacio inaspettato in ascensore.

Cose da fare a Les 2 Alpes in estate

Nonostante sia noto principalmente come un paradiso per gli amanti dello sci, grazie al suo ghiacciaio e agli avanzati impianti di risalita, Les 2 Alpes si adatta perfettamente a ogni stagione offrendo una vasta gamma di attività, sia per chi cerca un’esperienza adrenalinica sia per chi desidera una vacanza rilassante in famiglia.
Con una popolazione che varia dai 2000 abitanti in bassa stagione a ben 35000 in alta stagione, è evidente che la località ha qualcosa da offrire durante tutto l’anno.

Sport e attività in estate a Les 2 Alpes

  • Skatepark: questo sport, in rapida crescita di popolarità, trova qui uno dei suoi templi. Con la partecipazione dello skateboard ai giochi olimpici, il suo skatepark è uno dei più impressionanti di tutta la Francia.
  • Golf: immagina di giocare a golf ad un’altitudine di 1650 metri, con lo sfondo delle montagne… È possibile a Les 2 Alpes, con il suo emozionante percorso a 9 buche.
  • Sci estivo: se hai pensato che sciare in estate fosse impossibile, preparati a ricrederti. Con sette skilift, una funicolare e diverse altre strutture, puoi sfrecciare sulle piste praticamente in ogni periodo dell’anno.
  • Mountain Bike: circa 105 km di piste ti aspettano per il downhill. I sentieri sono classificati secondo la difficoltà, proprio come per le piste da sci, garantendo emozioni ad ogni livello di abilità.
  • Passeggiate sul ghiacciaio: per chi cerca un’esperienza meno estrema, ci sono passeggiate sul ghiacciaio. Equipaggiati adeguatamente e, magari, segui un percorso che ti porterà ai piedi della splendida punta Le Meije.
  • Rafting e Hydrospeed: il fiume Vénéon offre la possibilità di cimentarsi in queste avventure acquatiche, ideali per i più temerari.
  • Parapendio: assapora l’ebbrezza del volo circondato dal panorama delle Alpi. Se sei alle prime armi, puoi provare l’esperienza in tandem, lasciando che un esperto guidi la tua avventura.
  • Trekking: due delle mete più affascinanti sono il Lac du Lauvitel e il lago Muzelle, entrambi raggiungibili a piedi e offrono panorami mozzafiato.
  • Venosc: un salto nel passato visitando questo borgo antico, testimone del passato fiorito di Les 2 Alpes.
  • Attrazioni per i più giovani: al centro della località, un’area gioco offre divertimenti come toboga, trampolini e un’area skate. Ma c’è anche il tiro con l’arco e un campo da golf per adulti.
  • Via Ferrata des Lutins: questa via ferrata offre una splendida vista sul villaggio di Venosc, adatta anche alle famiglie.
  • Rilassarsi in piscina: dopo una giornata di avventure, cosa c’è di meglio di un pomeriggio nella piscina situata nel centro della località.

Dove sciare a Creta

Creta, situata in Grecia, è celebre non solo per le tracce della sua antica civiltà e per le splendide spiagge, ma anche per le sue maestose montagne come lo Psiloritis (2.456 m), i Lefka Ori (2.454 m) e i Dikti Oros (2.146 m).

  • Psiloritis (2.456 m): anche conosciuto come Monte Ida, lo Psiloritis è la montagna più alta di Creta. Si trova nella parte centrale dell’isola e domina il paesaggio circostante.
  • Lefka Ori (2.454 m): questa catena montuosa, il cui nome significa “Montagne Bianche”, si estende nella regione occidentale di Creta. Durante l’inverno, queste cime sono spesso ricoperte di neve, rendendole una meta attraente per gli amanti dello sci alpinismo.
  • Dikti Oros (2.146 m): situato nella parte orientale dell’isola, il massiccio di Dikti, o Dikte, offre paesaggi variegati con gole profonde e pianure feconde.

Dove si trovano le località sciistiche nell’isola di Creta

Sebbene in passato ci siano stati tentativi di creare stazioni sciistiche tra lo Psiloritis e i Lefka Ori, al momento l’isola non ha impianti sciistici operativi. Ciò nonostante, durante stagioni con abbondanti nevicate, le montagne di Creta attirano gli appassionati di sci alpinismo offrendo percorsi incontaminati con panorami mozzafiato sul mare. Nel passato, il tentativo più significativo di creare una stazione sciistica sull’isola si è concentrato sull’altipiano di Nida, ai piedi dello Psiloritis, a circa 1.500 metri di altitudine. Nel 1977 iniziarono i lavori per un complesso che includeva un albergo, un ristorante e un skilift, terminati agli inizi degli anni ’80. Sfortunatamente, a causa di vari problemi come l’accesso stradale complicato e l’assenza di una fornitura elettrica costante, il progetto non ebbe successo. Oggi, sono ancora visibili le vestigia di quella stazione sciistica abbandonata.

Con i sandali di gomma bloccati a 2000 metri vengono salvati dal soccorso alpino. Il costo dell’Intervento è 10 mila euro

Quattro giovani che hanno intrapreso un’escursione a duemila metri di quota con ai piedi dei sandali da spiaggia, sono stati soccorsi da un elicottero del Soccorso Alpino. Adesso, dovranno coprire i costi dell’intervento, che potrebbe arrivare a diverse migliaia di euro.

I fatti si sono svolti sul monte Rua il pomeriggio di Ferragosto. Il gruppo, composto da due ventenni, due trentenni e un cagnolino, era partito al mattino dal rifugio Pussa, in Val Settimana, con l’intenzione di fare un percorso ad anello. Tuttavia, una volta raggiunti i duemila metri di quota, si sono trovati bloccati su un tratto di terreno franato. Pur cercando di proseguire, i loro sandali scivolavano sui sassi e, temendo di dover passare la notte in montagna, i giovani hanno chiamato il soccorso alpino. L’elisoccorso ha quindi inviato personale sanitario e tecnico per recuperarli con il verricello e riportarli a valle.

L’errore di indossare calzature inadatte per un sentiero alpino potrebbe costare a questi quattro giovani una cifra notevole.

Come ha comunicato al Corriere delle Alpi Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Usl1 Dolomiti, nei primi sei mesi del 2023 sono arrivate 37.254 chiamate al 118 con 7.812 missioni, di cui 58 con gli elicotteri. Tra le 651 persone che hanno chiesto aiuto, il 44% è rappresentato da escursionisti, cioè semplici camminatori. Tra questi il 14,6% si mette nei guai “per incapacità”, il 7,4% perché perde l’orientamento, il 2,8% perché si lascia sorprendere dal maltempo. “I volontari del Cnsas o gli elicotteri Falco 1 e Falco 2 ti vengono a prendere perché sei in difficoltà e il più delle volte ti portano all’auto o in albergo, anziché in ospedale. A questo punto è ovvio che l’escursionista paghi per la sua imperizia. E il conto è salato”, ha affermato Dal Ben, aggiungendo che dal 2020 l’Azienda sanitaria ha emesso 1.036 fatture per un importo di 2 milioni e 22 mila euro.

Quanto costa un intervento dei soccorritori effettuato con l’elicottero e causato da imperizia?

In diverse zone, è stato istituito un costo aggiuntivo per missioni ritenute non strettamente vitali. Ad esempio, in Veneto, si potrebbe arrivare a spendere fino a 7.500 euro. Mentre in Valle d’Aosta, la cifra può salire fino a 137 euro al minuto. Le regioni di Trentino Alto Adige, Lombardia e Piemonte prevedono un esborso minore, ma ancora intorno al migliaio di euro.

Chi deve pagare il soccorso in montagna?

Ma quali sono le norme riguardanti i soccorsi in ambiente montano? Secondo la legislazione delle regioni alpine, il recupero dovrebbe essere a pagamento, ma solo se il soccorso non implica l’ospedalizzazione del ferito. Coloro che sono veramente in pericolo o hanno lesioni tali da necessitare un intervento immediato potrebbero dover coprire solamente il costo base (ticket), ma questo solo in certe aree.

Cosa stabilisce la legge?

La normativa italiana, con l’articolo 11 del DPR 27 marzo 1992 “Onere del trasporto di Emergenza”, stabilisce che
“Gli oneri delle prestazioni di trasporto e soccorso sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale solo se il trasporto è disposto dalla centrale operativa e comporta il ricovero del paziente. Detti oneri sono altresì a carico del Servizio Sanitario Nazionale anche in mancanza di ricovero determinata da accertamenti effettuati al pronto soccorso. Fanno carico al Servizio sanitario nazionale, altresì, i trasferimenti tra sedi ospedaliere disposti dall’ospedale”.

Nel contesto di questa regolamentazione, come riporta Montagna.tv, “la chiamata del 118, con l’attivazione del Servizio di Soccorso per ragioni immotivate, quali la mancanza di situazione di pericolo o la mancanza di giustificazioni sanitarie, comporta a carico dell’utente gli oneri dell’attività di soccorso”. Avere ai piedi sandali in gomma adatti per andare spiaggia a duemila metri di altitudine si inserisce evidentemente in questo scenario.

Monte Piselli, scelto il progetto per il nuovo impianto di risalita

Sarà presente un unico tracciato che raggiungerà Monte Piselli. Con un investimento previsto di 12 milioni, si prevede che l’opera sia completata non prima del termine del 2024. L’approvazione è stata confermata nell’ultima assemblea del Cotuge, marcando una svolta attesa per molti anni.

La tratta singola per il rinnovato impianto di risalita tra San Giacomo e Monte Piselli dovrebbe essere finalizzata non prima della conclusione del 2024. Durante l’incontro tenutosi il venerdì 11 agosto, il consiglio di amministrazione del Cotuge (Consorzio turistico dei Monti Gemelli) ha ratificato il documento programmatico (Dip) per l’avvio del progetto di miglioramento dell’area sciistica. Un progetto che si attendeva da molto tempo e che ora è in fase avanzata. Come precedentemente rivelato, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, 12 milioni di euro sono stati allocati per il progetto dal consorzio: 5 provenienti dall’ordinanza del commissario speciale per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 n. 122 del 31 dicembre 2021, relativi al finanziamento Cis – zona terremoto (contratto di sviluppo istituzionale); gli altri 7 milioni sono stati assegnati in base all’ordinanza n. 129 del 31 dicembre 2022 e alla successiva n. 137 del 31 marzo 2023.

Monte Nerone, escursionista colta nel bosco da un attacco di panico soccorsa dai vigili del fuoco

Ieri, due coppie di giovani escursionisti provenienti da Montegranaro e Civitanova Marche mentre stavano tornando dal Rifugio Corsini sul Monte Nerone, situato nel comune di Piobbico (PU), hanno preso un sentiero pensando di uscire dalla zona boscosa. Tuttavia, la stanchezza e la paura hanno sopraffatto una giovane di 21 anni del gruppo, che è stata presa dal panico, temendo di non poter continuare.

Questa situazione inattesa ha immobilizzato tutti. Verso le 18, hanno richiesto aiuto, portando rapidamente all’intervento dei vigili del fuoco di Cagli. Dopo una marcia di circa 45 minuti, questi ultimi sono riusciti a raggiungere e soccorrere il gruppo in difficoltà.

Escursionista di 85 anni si sente affaticato soccorso a Bolognola dai vigili del fuoco

Un anziano di 85 anni e il suo amico, durante una passeggiata a Bolognola, situato nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, hanno incontrato difficoltà a causa dell’affaticamento. Grazie all’intervento tempestivo di un elicottero dei vigili del fuoco, sono stati messi in salvo.

Mentre percorrevano il sentiero dell’Acquasanta a Bolognola, località incastonata tra i Monti Sibillini, un signore di 85 anni, originario del luogo ma ora residente a Roma, e il suo compagno hanno manifestato segni di stanchezza. Verso le 14, la condizione dell’anziano è peggiorata, rendendogli impossibile tornare al parcheggio dove avevano lasciato le auto. Di conseguenza, è stato allertato il servizio di emergenza. Il veloce intervento dell’elicottero Drago 54 del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara ha permesso di recuperare l’85enne e un altro amico del gruppo. I due sono stati poi trasportati a Pintura di Bolognola, dove un team dei vigili del fuoco li ha accolti, assicurandosi che fossero in buone condizioni e riaccompagnandoli alle loro auto. L’efficienza e la prontezza dell’assistenza hanno garantito che l’incidente non avesse gravi ripercussioni per i due escursionisti.

Quali sono le 15 piste da sci più pericolose del mondo?

Caratterizzate da tratti impervi, estensioni notevoli e l’esigenza di una mente lucida, passione per l’avventura e competenze avanzate, queste sono le discese sciistiche più sfidanti e complesse del globo. Sono tracce che, con la loro pendenza vertiginosa, catturano l’attenzione degli sciatori più audaci pronti a confrontarsi con esse. Scopriamo dove si localizzano.

Con scenari che lasciano senza fiato, alture, tratti e pendii che raggiungono l’incredibile 80% di inclinazione, queste piste sono a dir poco mozzafiato, straordinarie e piene di insidie, riservate ai pochissimi esperti pronti ad affrontarle con determinazione, maestria e un grande desiderio di avventura. Sono le discese più temute del mondo, presenti in nazioni come l’Austria, l’Italia, la Francia, la Svizzera, il Canada e gli USA, in attesa di ospitare gli sportivi più coraggiosi. Un’esperienza elettrizzante che solo i maestri del settore possono davvero godere, mentre i novellini potranno leggere di queste imprese sperando in un futuro tentativo.

  • Corbet’s Couloir, Jackson Hole, USA
    Questa pista, situata a Jackson Hole, Wyoming, sulle Montagne Rocciose, è forse una delle più temute d’America. Deve il suo nome a Barry Corbet, un rinomato alpinista e sciatore che l’ha identificata nel 1960. Il passaggio iniziale tra le rocce misura appena 3 metri, aprendosi poi a 6 metri man mano che si prosegue. La pendenza costringe gli sciatori a un audace salto di cinque o sei metri prima di entrare nel cunicolo.
  • La Chavanette, Portes du Soleil, Svizzera
    Posizionata al confine tra Svizzera e Francia, tra Champery e Avoriaz, questa pista è famosa come il “muro svizzero”, ed è nota per la sua discesa rapidissima. Un cartello avverte gli sciatori del suo grado di pericolosità: una caduta potrebbe avere esiti fatali. Spesso le condizioni climatiche sono avverse, e numerosi dossi di neve si presentano nei primi mille metri della discesa. Gli sciatori hanno l’opzione di superarli, rischiando di prendere troppo slancio, o di evitare, un’azione che richiede energia e tempo. Questa pista nera, conosciuta come il Muro Svizzero e situata nel comprensorio di Portes du Soleil ad Avoriaz, offre un panorama mozzafiato. Con un’inclinazione di oltre 50 gradi, il Pas de Chavanette è uno dei pendii più inclinati e rischiosi al mondo. Data la sua natura selvaggia, affrontarla diventa ancor più complesso. Si estende su un dislivello di 900 metri, partendo da un’altitudine di 2150 metri e raggiungendo una pendenza massima del 100%.
  • Grand Couloir, Courchevel, Francia
    In questa zona non troverai battipista, solo i coraggiosi che osano avventurarsi. Per raggiungere la pista del Grand Couloir in Francia, bisogna prendere una funivia e poi camminare per circa duecento metri. L’accesso ha una larghezza di solo alcuni metri. Le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente da un segmento all’altro. È considerata la discesa più inclinata d’Europa. La pista nera del Grand Couloir a Courchevel non è per principianti. Una volta intrapresa, non c’è ritorno. I canalini adiacenti, il couloir Emilie Allais e Sous Pylons, sono ancor più ripidi e complessi rispetto alla pista principale. La sezione finale, con una pendenza del 85%, rappresenta la sfida maggiore.
    Dati tecnici
    Differenza altimetrica: 900 metri
    Punto di partenza: 2700 m s.l.m
    Pendenza massima: 85%
  • Delirium Dive, Banff, Canada
    Inclinata, rocciosa e angusta. Siamo di fronte a una delle piste sciistiche più insidiose del pianeta. È fondamentale, se non vitale, affrontarla in compagnia e con l’attrezzatura adeguata, inclusi dispositivi anti-valanga e strumenti per facilitare la localizzazione in caso di emergenza.
  • Kill The Banker, Revelstoke, Canada
    Situata a poche ore da Vancouver, la pista è accessibile tramite funivia, dopodiché gli sciatori possono lanciarsi direttamente sotto l’impianto. Questa pista offre tratti di neve con pendenze che permettono audaci salti ai più avventurosi.
  • Streif, Kitzbühel, Tirolo, Austria
    Ogni anno, a metà gennaio, è il punto di ritrovo per i migliori sciatori per la Coppa del Mondo. Questa pista è la più rispettata, apprezzata e spettacolare del mondo, caratterizzata da curve, dossi e repentini cambi di inclinazione perfetti per i salti. Tra i segmenti più temuti, ci sono la Mausefalle con una pendenza dell’85% e un salto di 80 metri e la Steilhang o Hausbergkante, con una curva doppia che sfiora le reti di sicurezza. Gli sciatori possono raggiungere velocità fino a 100 km/h.
  • Sarenne, Alpe d’Huez, Francia
    Riconosciuta come la discesa nera più estesa al mondo, vanta 18 km che iniziano dal ghiacciaio omonimo, accessibile tramite la teleferica del Pic Blanc (da 2700 a 3.330 m). La pista parte da 3330 metri e attraversa la zona chiamata Tunnel, puntando verso l’Alpe d’Huez e ritornando al punto iniziale della teleferica. Dalla vetta, si gode di una vista spettacolare sul Massiccio del Monte Bianco, il Parco nazionale des Écrins, il Monte Rosa e il Cervino.
  • Body Bag, Crested Butte, Usa
    Questa pista è affiancata da maestosi pini e abeti che sembrano scorrere lungo i pendii della montagna. È ritenuta la discesa più temibile del Colorado, con tratti talmente inclinati da far salire l’adrenalina, sfidando anche gli sciatori più competenti. La mancanza di manutenzione la rende una vera e propria corsa tra ostacoli, tra cui spiccano rocce nascoste dalla coltre di neve e alberi.
  • Harakiri, Austria
    Chiamata anche Pista 34, la pista da sci Harakiri a Mayhofen in Austria è situata vicino al confine italiano. Questa è la discesa più inclinata dell’Austria, con pendenze che in alcuni tratti toccano il 78%. Con pareti pressoché verticali e frequentemente ghiacciate, la sua sfida può ricordare l’intensità del suo nome: l’harakiri, un’antica pratica giapponese di suicidio. A Mayhofen, prima di cimentarsi nella sfida dell’Harakiri, è consigliato tentare la pista 17 Devil’s Run come preparazione.
    Dati tecnici
    Differenza altimetrica: 1200m
    Punto di partenza: 2068 m s.l.m.
    Pendenza massima: 78%.
  • Saslong, Val Gardena, Italia
    Tra le piste più insidiose del mondo, figura una gemma italiana: la Saslong, situata nel cuore della Val Gardena. Inaugurata nel 1970, è famosa per una serie di elevazioni chiamate “gobbe di cammello”, che offrono l’opportunità di audaci salti. Ogni dicembre, la pista ospita una tappa della Coppa del Mondo di discesa libera.
  • Spinale Direttissima, Madonna di Campiglio – Italia
    Iniziamo con un classico di Madonna di Campiglio, nel Trentino: la pista Spinale. La sua sezione finale è tra le discese più inclinate delle Alpi.
    Dati tecnici
    Lunghezza: 2.400 metri
    Dislivello: 585 metri
    Pendenza media: 25%
    Il tratto finale, noto come il muro, presenta una pendenza che raggiunge il 70%.
  • Pista n.3, La Thuile – Italia
    La celebre pista numero tre, conosciuta anche come Franco Berthod.
  • Le Tunnel, Alpe d’Huez, Francia
    L’area sciistica dell’Alpe d’Huez è rinomata per le sue impegnative piste nere. La Sarenne, con i suoi 13 km, detiene il record di pista nera più lunga d’Europa. Ma la pista Le Tunnel è quella che incute più timore. Si parte da un angusto tunnel, preparandosi a ciò che verrà.
    Dati tecnici
    Dislivello: 700 metri
    Altitudine di partenza: 3300 metri
    Pendenza massima: 65%
  • La face de Bellevarde, Val d’Isère, Francia
    Questa pista nera ha fatto da scenario alla discesa maschile durante i Giochi Olimpici Invernali del 1992 e al Super G nei Campionati del Mondo di Sci Alpino nel 2009. Caratterizzata da una tecnica e pendenza notevole, il percorso della Bellevarde offre una vista diretta sulla linea di arrivo fin dall’inizio.
    Dati tecnici
    Dislivello: 1000 metri
    Partenza da: 2827 m s.l.m.
    Pendenza massima: 70%.
  • Birds of Prey, Colorado – USA
    Concepita da Bernard Russi, questa pista è stata teatro di competizioni della Coppa del Mondo e dei Campionati mondiali di sci. Si trova nel Colorado, USA.
  • Gran Risa, La Villa – Alta Badia – Italia
    Esploriamo la Gran Risa, una delle piste da sci più celebri dell’Alta Badia, noto palcoscenico per lo slalom gigante della Coppa del Mondo di sci alpino e la più rinomata in Italia. Ubicazione della Gran Risa Situata nel comprensorio sciistico del Dolomiti Superski, la Gran Risa, anche conosciuta come Pista 17 Nera, è localizzata a La Villa, cuore dell’Alta Badia.
    È una delle piste nere più sfidanti per lo slalom gigante nel panorama della Coppa del Mondo di Sci. Oltre ad essere un punto di riferimento per le competizioni, dal 2005 ospita anche gli slalom speciali. Dettagli Ricoperta dall’ombra dei pini della Val Badia, la Gran Risa è simile a un muro di ghiaccio, su cui campioni come Alberto Tomba e Max Blardone hanno regalato performance memorabili.
    Il percorso inizia dal Col dai Cioi, situato a 1870 metri di altitudine e termina a La Villa. Tra i segmenti più significativi della pista, troviamo Col Frata, Curva Calalt e Plans.
    Dati tecnici
    Punto di partenza: Col dai Cioi, 1.871 m s.l.m.
    Punto di arrivo: 1.423 m s.l.m.
    Dislivello totale: 448 m
    Lunghezza complessiva: 1.255 m
    Pendenza massima della Gran Risa: 53%
    Pendenza media della Gran Risa: 36%

Incremento prezzi degli skipass stagionali in Valle d’Aosta del 6,5%

Il costo degli skipass stagionali in Valle d’Aosta subisce un aumento: si registra un incremento del 6,5%. Con la nuova tariffa, gli amanti degli sport invernali dovranno sborsare 1.370 euro per gli impianti della Valle d’Aosta, evidenziando un aumento di 84 euro rispetto alla stagione precedente. Se invece si decide di optare per lo skipass che copre anche l’area di Zermatt in Svizzera, il prezzo sale a 1.617 euro, ovvero 99 euro in più.

Questa percentuale del 6,5% rappresenta l’ultimo di una serie di aumenti, seguendo il trend dell’8,9% registrato nella scorsa stagione invernale. Anche allora, fattori come l’incremento del costo dell’energia avevano influito sul prezzo.

Per venire incontro a diverse categorie, l’Associazione valdostana impianti a fune (Avif) ha previsto delle tariffe agevolate per gli over 65, gli under 18, gli under 14 e per i bambini sotto gli otto anni.

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