La località sciistica abruzzese di Campo Imperatore lo scorso weekend è stata presa d’assalto (come testimoniano le foto scattate da Emanuele Valeri) da migliaia di appassionati di sci e snowboard per raggiungere le piste da sci situate sul Gran Sasso.
La grande quantità di neve naturale caduta negli giorni scorsi e dove in alcuni punti ha raggiunto i 4 metri di altezza ha richiamato gli sciatori da tutta Italia.
Già di prima mattina si erano formate code alla biglietteria per acquistare lo skipass ma non appena gli impianti sono partiti la situazione si è normalizzata. In questo momento la ski area di Campo Imperatore risulta essere tra quelle con più innevamento in Italia e dove le condizioni delle neve sono ottimali grazie alle basse temperature.
Credit: Emanuele Valeri
Per chi vuol essere sempre aggiornato sulle condizioni delle piste da sci ed apertura degli impianti di risalita compresa la funivia può consultare il sito della stazione sciistica del Gran Sasso.
Piste aperte e impianti sci aperti fino al 1 maggio nel comprensorio sciistico di Solda all’Ortles.
La località è da sempre la meta preferita dagli amanti dello sci e snowboard di fine stagione in quanto i tracciati sono posizionati ad un’elevata altitudine (piste fino a 3250 metri) la quale garantisce una neve di qualità anche alla fine della stagione sciistica.
Da non perdere domani, domenica 16 aprile il concerto sulla pista alle ore 13 vicino al rifugio Madriccio dove salirà sul palco Ray Wilson. Per chi non lo conoscesse è l’ex cantante dei Genesis che fu il sostituto di Phil Collins.
Manca poco per il via al progetto di estensione del comprensorio sciistico di Ovindoli. A tal fine saranno costruite nelle valle delle Lenzuola entro il 2025 tre nuove seggiovie.
La partenza dei lavori sono stati fissati salvo imprevisti a giugno e si inizierà con la costruzione del primo impianto di risalita per poi continuare nel 2024 e 2025 con l’installazione delle altre due seggiovie.
Con questo progetto di espansione le piste di Ovindoli saranno molto vicine a quelle di Campo Felice e chissà se in futuro ci sarà un collegamento tra le due località sciistiche.
Le tre seggiovie permetteranno di servire nuove piste da sci e garantiranno grazie ad una portata oraria notevole una distribuzione ottimale degli sciatori su tutta l’area sciabile soprattutto nei giorni con maggiore affluenza.
L’ok al progetto è giunto il mese scorso dopo che il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza pronunciata dal TAR con la quale nel 2022 aveva annullato tutte le autorizzazioni concesse dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Ovindoli per la realizzazione di nuovi impianti di risalita e nuove piste da sci.
Per chi non avesse letto gli altri articoli, i ricorsi effettuati contro il progetto erano incentrati sulla tutela della Vipera Orsini.
Riportiamo qui di seguito la motivazione del Consiglio di stato:
“Laddove si parta dal presupposto che qualsiasi attività che presenti controindicazioni rispetto alla significativa permanenza della vipera oggetto di tutela debba essere vietata, sarebbe necessario vietare anche il pascolo di animali, indicato nello studio come fonte di pericolo, e la presenza di escursionisti”
Piste e impianti nuova ski area Valle delle Lenzuola
Nella nuova ski area a circa 2000 metri di quota, situata nella Valle delle Lenzuola raggiungibile sci ai piedi con la seggiovia Capanna Brinn, saranno create 7 nuove piste che si aggiungeranno alle altre 21 già presenti nel comprensorio sciistico di Ovindoli.
Quanti di voi sanno cos’è un ponte tibetano? Queste strutture molto leggere che permettono di attraversare strapiombi, gole o valichi molto ampi tra due lembi di terra, sono presenti ormai un po’ in tutto il mondo. Ne avete mai attraversato uno?
In Italia il Ponte tibetano è un tipo di ponte presente in più di un luogo, ma soprattutto qui nel nostro Paese si trova il ponte tibetano più lungo del mondo e anche quello più alto d’Europa.
Il ponte tibetano più lungo del mondo si trova a Castelsaraceno in Basilicata
Un primato quasi inaspettato, visto che il ponte tibetano più lungo del mondo si trova a Castelsaraceno, che è un piccolo borgo della Basilicata. La struttura è sospesa sul torrente Racanello, è lunga 586 metri e alta 80 metri dal suolo. Sono oltre 1100 le traversine calpestabili. Il ponte tibetano in questione serve per collegare il parco Nazionale del Pollino con quello dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese. Se lo attraverserete vi accorgerete di quanto questa esperienza possa essere estrema, ma meravigliosa sia per le famiglie che per i bambini.
Il Ponte tibetano in Basilicata ha un’unica campata che è sorretta da 4 funi in acciaio e da altre due funi di sicurezza che si trovano installate tra il monte Castelveglia il ed il massiccio del Raparo. L’inaugurazione risale al 31 luglio 2021, e sin da subito è diventato una vera e propria attrazione turistica del luogo. Pensate che dopo 5 anni dalla sua apertura, sono stati venduti ben 16.648 biglietti per l’ingresso.
Però, se consideriamo invece i ponti a pedana discontinua e senza alcun tirante laterale, il ponte tibetano più lungo del mondo risulta essere quello di Dossena, che si trova nella Val Brembana in provincia di Bergamo. Questo ponte è anche chiamato il Ponte nel sole. Ha una lunghezza di 505 metri ed un’altezza nel punto massimo di ben 120 metri, con oltre 1200 pedate. Dall’alto si può godere di una vista pazzesca, ammirare il paesaggio delle Prealpi Orobiche che circondano il ponte; sembra quasi di toccare le vette dei monti Grigna, Gioco e Alben, e sembra di volare sopra il fondovalle di San pellegrino. Il ponte è stato realizzato con 7 funi di acciaio e due funi che sostengono le pedate che si intervallano nel vuoto. Poi due funi per il corrimano e tre funi di sicurezza. L’ingresso al ponte è consentito anche ai bambini, da 12 anni in su.
In Valtellina c’è il ponte tibetano più alto d’Europa, il Ponte nel cielo
Sempre in Italia si trova poi il ponte tibetano più alto d’Europa. Ci spostiamo stavolta in Valtellina per farvi conoscere il Ponte nel cielo. Una struttura alta ben 140 metri e lunga 234 metri, che collega Campo con il maggengo Frasnino. Salendoci è possibile vedere dall’alto tutte le Alpi Retiche, meravigliarsi con la vista della valle Orobica, spaziando dalla diga di Colombera fino al fondovalle, ammirando tutta la Valtellina che poi finisce con il lago di Como.
Esperienze uniche quindi, che vi consigliamo assolutamente di fare. basta non soffrire di vertigini, amare l’avventura e la natura!
Pasqua sugli sci a Cortina d’Ampezzo e per la gioia di tutti gli appassionati di sci le piste e gli impianti situati sulla zona sciistica del Faloria rimarranno aperti fino al 1 maggio.
Grazie alle basse temperature registrate negli ultimi giorni e qualche nevicata le piste da sci e gli impianti di risalita delle ski area Tofana-Freccia nel Cielo, Lagazuoi e 5 Torri saranno aperti fino a Pasquetta (10 aprile 2023), sui tracciati del Col Gallina si potrà sciare fino al 16 aprile mentre le ultime piste che chiuderanno saranno quelle che come dicevamo sopra sono situate sul monte Faloria (1 maggio).
“La stagione invernale 2022-23 è stata una stagione coi fiocchi, abbiamo lavorato intensamente e siamo molto soddisfatti dei risultati – ha affermato Marco Zardini, Presidente di Cortina Skiworld – Siamo contenti e orgogliosi di potere accogliere i nostri ospiti ancora per un mese, anche perché si preannuncia una Pasqua con buone condizioni neve, anche grazie alle temperature di questi giorni. Dopodiché i nostri occhi sono già puntati sull’estate”.
Da segnalare la prima data di apertura estiva della funivia del Lagazuoi che è stata fissata per il giorno 27 maggio.
Valerio Boni ha stabilito un nuovo record nella disciplina dello sci sull’asfalto. Per ben 8 km/h è stato battuto il record precedente che era stato fissato da Erik Roner nel 2008 e che era di 51,4 km/h. Un’impresa che ha anche uno scopo benefico che interessa un’associazione che si occupa di bambini non vedenti.
Valerio Boni entra nel Guinness dei primati per lo sci sull’asfalto
Lo sci sull’asfalto è uno sport davvero particolare. Si viene trainati da un’auto, ed invece che sulla neve si scia, appunto, sull’asfalto. A Cremona ora l’impresa di Valerio Boni, che di professione fa il giornalista che si occupa di mobilità, di turismo e di motori, e che a 64 anni di età ha stabilito un nuovo primato in questa disciplina, che è stato addirittura omologato nel Guinness World Record. Una vittoria in una categoria ben definita: più alta velocità media raggiunta con gli sci su asfalto al traino di un veicolo.
Il record è stato stabilito in 59,05 km/h di velocità, superando così il precedente record stabilito nel 2008 da uno specialista di sport estremi, Erik Roner, che dopo sette anni dal suo record è purtroppo scomparso. La sua media di velocità era stata di 51,4 km/h. Ora Boni l’ha superata, lanciandosi sull’asfalto di Cremona con un paio di sci da slalom gigante, che erano stati prima utilizzati da un suo amico e atleta ipovedente ai Giochi Olimpici di Lillehammer nel 1994. Uno dei requisiti della gara era infatti quello di utilizzare attrezzi di serie e non modificati da impiegare nel tentativo. Si aveva poi libertà di scelta sul mezzo con cui condurre la gara, e Boni ha scelto una Cupra Born full electric, che ha un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi.
Le prove nella gara di sci sull’asfalto sono state due per ogni senso di marcia, con basi cronometrate e soluzioni differenti. 100 metri con partenza lanciata e 400 metri da fermo. Ci sono voluti 23,95 e 24,83 secondi per coprire la distanza più lunga, pari a 59,05 km/h. Notevoli anche i risultati sui 100 metri, anche se non omologati. Sono stati percorsi in 4,480 e 4,448 secondi, con una media di 80,179 km/h. Il precedente record per questa distanza era di Jan farrell, nel 2014. Al traino di una Ferrari F458 Italia Competizione aveva percorso la distanza in 5,644 secondi con una media di 63,78 km/h.
Valerio Boni, dopo il suo record di velocità di sci sull’asfalto è naturalmente contento: “Avere imparato a sciare con sci di legno quasi 60 anni fa probabilmente è stato un vantaggio. Pensavo di poter mantenere una posizione aerodinamica da discesa libera, ma con quell’assetto gli sci erano completamente ingestibili. Così ho scelto una posizione esteticamente meno aggraziata, ma sicuramente più efficace”. Il nuovo recordman prosegue poi così: “Se gli sci non avessero cominciato a fumare, forse sarebbe stato possibile avvicinarsi di più alla soglia dei 100 km/h”.
Il risultato è stato importante per una buona causa, visto che sono stati raccolti fondi per “Bambini in Brasile”, associazione che ha bisogno di attrezzature per la costruzione di una sala multisensoriale per bambini non vedenti. Valerio Boni metterà quindi all’asta gli sci del Guinness.
Il video del record da Guinness stabilito da Valerio Boni nella disciplina dello sci sull’asfalto
Buone notizie per Gwyneth Paltrow, la famosa attrice che era diventata protagonista di una brutta vicenda risalente al 2016, quando rimase coinvolta in un brutto incidente sulle piste da sci. Da allora l’iter della giustizia è andato avanti, fino al processo che ora si è concluso in suo favore. Ma vediamo com’è andata nel dettaglio.
Gwyneth Paltrow vince la causa per l’incidente sugli sci
Sono stati ben otto giorni di testimonianze intense quelle che hanno visto Gwyneth Paltrow protagonista, suo malgrado, di un processo per un incidente sulle piste da sci avvenuto nel 2016 in una stazione invernale dello Utah, in cui è rimasta purtroppo coinvolta.
In tribunale la famosa attrice era stata portata da un medico in pensione, che le aveva fatto causa per le ferite che aveva riportato, appunto, in quell’incidente. La decisione dei giudici, arrivata come detto dopo otto giorni di processo, rende quindi giustizia al volto famoso del grande schermo. Un processo che è diventato anche mediatico, visto che le testimonianze sono state trasmesse in diretta streaming.
A Park City, questo il luogo dove si è tenuto il processo, l’aula di tribunale era gremita. La giuria ha deciso di respingere l’accusa che il medico in pensione, un optometrista, aveva presentato contro Gwyneth Paltrow. I due si erano scontrati in una pista da sci nel 2016, su un tracciato per principianti nella stazione di Deer Valley. Una decisione, quella della giuria, che segna quindi la vittoria di Gwyneth Paltrow e la sconfitta dell’accusatore, Terry Sanderson, che aveva citato in giudizio l’attrice e aveva chiesto anche il risarcimento di 300mila dollari per le ferite riportate dopo lo scontro sulla neve, durante una discesa.
Nel corso del dibattimento entrambe le parti si sono accusate a vicenda su chi fosse il colpevole dello scontro. Sanderson, di 76 anni, ha subito la frattura di 4 costole ed una commozione cerebrale. I due protagonisti della vicenda si sono scontrati e poi sono caduti sulla neve, con l’attrice che è caduta sopra l’uomo. La denuncia è stata modificata dopo che in una prima formula la causa era di 3,1 milioni di dollari, che però è stata archiviata.
Il team di avvocati che ha sostenuto Gwyneth Paltrow ha descritto l’uomo come arrabbiato, antipatico ed anziano: un signore divenuto negli anni ossessionato dalla causa intentata contro l’attrice. I legali hanno quindi sostenuto l’innocenza di Gwyneth Paltrow e hanno affermato, al di là della presunta colpa, che l’uomo ha sopravvalutato l’entità delle sue ferite. Ecco che ora la vittoria è stata sancita dai giudici.
La montagna a volte regala esperienze ed immagini uniche. Una di queste è quella che in questi giorni sta facendo il giro del web e che riguarda Nobutaka Sada, un signore davvero eccentrico e sopra le righe che di professione fa il sarto, e che ha deciso di esibirsi in un vero e proprio show.
Con il suo impeccabile abito da sera indossato, infatti, ha scalato una montagna di 4000 metri, diventando così famosissimo tra il popolo della rete. ma vediamo nel dettaglio com’è andata.
Nobutaka Sada è diventato quindi il personaggio del momento, quello per cui oggi vanno tutti pazzi nel web. Di professione sarto, 49 anni di età, ha deciso di realizzare un’impresa particolare e di postarla sui propri social, facendo così impazzire il popolo del web del suo Paese, il Giappone. L’uomo ha infatti deciso di scalare il Monte Kinabalu, e fin qui non ci sarebbe nulla di incredibile.
Il sarto però ha deciso di scalarlo in abito da sera, con impeccabile completo giacca e cravatta, in grande stile insomma. La scalata è salita fino a quota 4095 metri, e mentre saliva sono stati realizzati molti scatti dell’impresa, che sono subito diventati virali. In Giappone prima di tutto, ma poi nel resto del mondo. I social, si sa, impazziscono per certe cose.
Sorriso stampato in volto e con uno stile unico, Nobutaka Sada ha raggiunto la cima del Monte apparentemente senza alcuna difficoltà, se si pensa soprattutto che non aveva addosso un abito sportivo ma un vero e proprio abito da sera. L’impresa si è conclusa il 23 marzo, proprio nel momento in cui l’uomo ha raggiunto la vetta ed ha immortalato l’impresa con un vero book fotografico che poi è stato naturalmente condiviso su Facebook.
Ma questa impresa è stata realizzata per un motivo ben preciso, e cioè per dimostrare alle persone quanto sia confortevole e comodo indossare i suoi abiti da sera. La resistenza e la comodità sono quindi le caratteristiche da far conoscere ai futuri clienti. Nel post il sarto ha ammesso questo scopo, scrivendo: “Scalare il Monte Kinabalu, la vetta più alta della Malesia nel Borneo, con la “tuta” d’ordinanza di SADA!”. Ed ha fatto anche ironia sulla comodità a suo dire fuori dal comune dei suoi abiti: “Sono stato in grado di stare in una capanna in mezzo alla luce delle stelle, salire una ripida salita e godermi la luce in cima alla montagna”.
Il sarto di Tokyo però non è nuovo a questo tipo di imprese eccentriche, vestito in modo elegante. Nobutaka Sada ha infatti rivelato di avere anche scalato 2300 metri di dislivello in una zona umida e con piogge torrenziali. Anche in questo caso è stato girato un video che presto potremo vedere sui suoi canali social. E poi con il suo outfit impeccabile si è anche esibito in passato in sciate ed immersioni. Una trovata geniale per far conoscere i suoi capi, che di sicuro ha avuto un gran successo!
Lo sciatore francese Simon Billy ha battuto il record, raggiunto il 2016 di 254,9 km/h, dell’italiano Ivan Origone. La gara dei mondiali di sci di velocità si è svolta sulla pista della località sciistica di Vars in Francia.
Simon Billy fissa così il nuovo record mondiale a 255,50 km/h
Gwyneth Paltrow è protagonista di una brutta avventura che riguarda lo sci e la montagna. La famosa attrice è infatti finita in tribunale per un incidente avvenuto sugli sci nel 2016.
La convocazione da parte della corte di Park City negli USA è avvenuta qualche giorno fa. Lì infatti vive l’ottico 76enne in pensione che la accusa di avergli causato dei consistenti traumi dopo l’incidente sulle piste da sci che è avvenuto nello Utah, a febbraio del 2016.
Il pensionato Sanderson sostiene, almeno così si legge negli atti processuali, che mentre si trovava a sciare al Deer Valley Resort sarebbe stato travolto da Gwyneth Paltrow, dopo che la stessa avrebbe perso il controllo degli sci. Il colpo avrebbe causato al pensionato la rottura di 4 costole e un trauma cranico. L’accusa ha riportato che l’attrice e il suo istruttore si sarebbero poi allontanati addirittura come niente fosse, senza prestare soccorso. la famosa attrice invece dice che ciò che è avvenuto veramente sarebbe l’esatto opposto, con l’ottico che invece avrebbe urtato lei, arrivandole alle spalle.
La difesa dichiara che dopo l’incidente, Gwyneth Paltrow sarebbe stata molto turbata, che il pensionato si sarebbe scusato e che l’attrice sarebbe poi rientrata al resort smettendo di sciare per l’intera giornata. Una causa questa che è ormai da tempo che sta andando avanti, e che all’inizio era partita con una richiesta di risarcimento da parte di Sanderson di oltre 3 milioni di dollari. Ora invece tale richiesta è scesa a circa 300.000 dollari per risarcimento danni.
Gwyneth Paltrow invece chiede solo un dollaro di risarcimento e il pagamento delle spese processuali. Un processo che è iniziato solo ora e che vede una giuria di otto persone chiamate in causa. Nelle dichiarazioni di apertura l’avvocato dell’accusa ha sostenuto che l’attrice nel momento dell’accaduto stava guardando i figli, distraendosi così dal percorso e non potendo evitare eventuali ostacoli.
Esiste un unico testimone oculare, Craig Ramon, che faceva parte del gruppo di sciatori nel quale si trovava il pensionato. Ha dichiarato di aver sentito un urlo e di aver visto l’attrice finire addosso all’amico. Sanderson sarebbe rimasto a terra senza conoscenza mentre l’attrice, alzatasi, non avrebbe risposto a Ramon che le chiedeva come stesse. L’istruttore avrebbe gridato a Sanderson “Cosa hai fatto?”. Paltrow avrebbe poi lasciato il luogo dell’accaduto senza preoccuparsi delle condizioni dell’uomo e senza lasciare i propri dati.
La difesa invece ricostruisce l’accaduto in modo completamente diverso. L’avvocato di Gwyneth Paltrow sostiene che Sanderson si sarebbe scontrato con l’attrice per evitare un altro sciatore. Avrebbe intrecciato gli sci e avrebbe chiesto subito scusa per l’accaduto. Secondo la difesa l’uomo avrebbe dichiarato di non ricordare quanto successo, ed inoltre soffriva di cecità parziale e di demenza. Ora il processo durerà una settimana, e non sarà facile scoprire cosa davvero sia accaduto.
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