Al momento nella stazione sciistica di Monte Prata c’è solo una scuola (Elevate Ski School) dove prenotare le lezioni (per adulti e bambini, individuali e di gruppo) con i maestri da sci e snowboard.
Giacca creata per garantire comfort e grande performance durante l’attività sciistica; PFC Free, tecnologia di impermeabilizzazione senza l’impiego di sostanze PFC
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L’8 marzo, come sapete, è la Festa della donna, che viene celebrata in tutta Italia. Un momento anche per godersi una giornata di relax e divertimento, perché no, in montagna. Alcune delle più importanti stazioni sciistiche propongono infatti sconti particolari sugli skipass giornalieri per tutte le sciatrici che vorranno passare questa giornata sulla neve.
La Thuile – Valle d’Aosta
Una di queste località, dove passare la Festa della donna, è La Thuile in Valle d’Aosta, che propone uno sconto del 50% sullo skipass giornaliero ma solo su quelli acquistati direttamente in cassa o con teleskipass.
Folgaria – Trentino
A Folgaria invece lo skipass giornaliero costerà 37 euro. Una promozione che vale solo se lo si acquista online e solo se l’acquisto viene fatto fino al giorno prima. Sconto anche nella località di Lavarone, dove lo skipass giornaliero costerà 31 euro. Anche qui lo sconto vale se lo si acquista online e solo fino al giorno prima dell’ingresso.
Panarotta – Trentino
In Trentino invece, a Panarotta, per la Festa della donna si può addirittura sciare gratis. A Campo Felice lo skipass giornaliero costa invece 28 euro invece che 33. Forte sconto anche ad Ovindoli, dove le donne, per una giornata sugli sci, spenderanno 25 euro e non i classici 35.
Prali – Piemonte
Ancora sconti particolari in vista della Festa della donna sono previsti a Prali, in Piemonte (72 km da Torino), con lo skipass giornaliero scontato a 12 euro anziché 20. Qui poi nel corso della stagione per un giorno alla settimana, il martedì, la neve si tinge di rosa e ci sono sconti per le donne con ingresso a 12 euro.
Monte Pora – Lombardia
Sconto del 50% sullo skipass anche sul Monte Pora.
Alba di Canazei – Trentino
Oltre alla classica mimosa, insomma, per la Festa della donna ci sono tante idee da poter sfruttare. La montagna è ricca, oltre che di sconti, anche di iniziative divertenti per passare questa splendida giornata. Ad Alba di Canazei ad esempio, in Trentino, l’8 marzo è una giornata ricca di appuntamenti dalla mattina fino alla sera.
Ecco il programma:
Ore 5.40 – Si inizia dalla partenza della nuova cabinovia Ciampac, ad Alba di Canazei.
Ore 5.55 – Partenza in cabinovia, e poi con la seggiovia Sella Brunech.
Ore 6.00/6.45 – Alla Sella Brunech per godersi il panorama: il Sella, il Sassolungo, la Marmolada. I maestri di sci della Scuola di Canazei illustrano le cime, le loro caratteristiche qualche curiosità.
Ore 6.50 – Discesa con gli sci accompagnati dai maestri. Chi non scia, invece, rientra nella conca del Ciampac in seggiovia.
Ore 7 – Colazione con formaggi e salumi fassani, miele e confetture locali, yogurt e torte fatte in casa, latte fresco, uova e mele trentine.
Ore 7.45 – I più esperti possono avventurarsi lungo la pista nera Ciampac. Si può anche rientrare in paese dal Rifugio con la cabinovia Ciampac.
Iscrizioni: Apt Val di Fassa – Ufficio Booking
Tel. + 39 0462 609666 – infobooking@fassa.com
Iscrizioni entro le ore 16 del 7 marzo.
Madonna di Campiglio – Trentino
A Madonna di Campiglio una bella salita in notturna con le pelli nella zona Grostè. Il percorso per sci alpinisti ha inizio da Località Fortini e prosegue sulle piste Poza Vecia, Graffer/Variante Boch, arriva fino alla stazione intermedia della cabinovia Grostè e prosegue nel tracciato della strada forestale verso il Rifugio Graffer.
Discesa con le fiaccole per la Festa della donna anche ad Arabba, in Veneto. A gestire il tutto sono i Maestri di Sci della Scuola Sci & Snoboard Dolomites Rèba e Scuola Sci & Snowboard Arabba sulla Pista Burz alle ore 18:10.
Alpe di Siusi – Alto Adige
Appuntamento anche in Val Gardena, all’Alpe di Siusi con un bellissimo evento sportivo. Ci sarà uno Slalom Gigante femminile in cui ogni partecipante indosserà un classico vestito tradizionale del sudtirolo che si chiama Dirndl. La gara sarà sulla pista Sanon. Dalle ore 9 alle ore 18.
Ecco il programma:
Dalle ore 09.30: Ritrovo alla baita Sanon e aperitivo
Ore 11.00: Inizio gara
Ore 14.00: Sfilata di moda di “dirndl” by Palais Moiré
Di seguito: Premiazione gara
Musica del gruppo Volxrock e DJ Kevin Brook.
Iscrizione presso l’Associazione Turistica di Ortisei e Alpe di Siusi Marketing.
Sono stati giorni di lavoro, di tensione e di emozione quelli trascorsi a Frontignano, dove erano in programma i collaudi ministeriali per verificare che gli impianti di risalita fossero a norme ed in condizione ideali per riaprire la zona sciistica.
I collaudi dei funzionari di Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, che dal 1° gennaio 2022 è subentrata nelle competenze già attribuite all’U.S.T.I.F. di Venezia) sulle seggiovie Pian dell’Arco – Belvedere e Lo Schiancio – Le Saliere hanno dato esito positivo.
Collaudo positivo per gli impianti: a Frontignano si torna a sciare
Così, con grande soddisfazione e attraverso un comunicato stampa, L’Amministrazione comunale di Ussita e la Società Funivie Bolognolaski (che gestisce gli impianti) hanno comunicato che ci sono quindi i presupposti per poter riaprire gli impianti e le piste della stazione di Frontignano al pubblico.
Il percorso è stato lungo, e si è partiti chiaramente dagli eventi sismici che hanno colpito nel 2016 queste zone così come tutta l’Italia centrale. Da allora gli impianti erano stati giudicati inagibili, e così si è iniziato un lavoro di ripristino che è durato anni. Nel frattempo sono stati aperti dei bandi per la gestione delle strutture. L’ultimo bando ha avuto esito positivo e la società vincitrice è la Società Funivie Bolognolaski. Non tutti gli impianti sono stati affidati in gestione, perché alcuni sono ancora oggetto di lavori di ripristino e per loro sarà successivamente aperto un bando ad hoc.
Tutti i passaggi quindi sono stati completati, ed ora Frontignano è pronta per tornare ad accogliere turisti, sportivi ed appassionati di sci. Sia l’Amministrazione che la società hanno voluto esprimere un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo difficile e prestigioso.
Dopo 6 anni di chiusura riparte la stazione sciistica di Frontignano di Ussita
Bolognolaski ha pubblicato un bel post sulla propria pagina Facebook dando l’annuncio del collaudo positivo: “Dopo quasi 6 anni di chiusura da questo fine settimana gli impianti potranno tornare ad essere fruibili al pubblico! Con tante difficoltà legate ai tempi strettissimi, al Covid ecc questo è un primo grande traguardo. Ringraziamo il nostro responsabile Valerio e tutto il nostro staff che in questi due mesi hanno lavorato giorno e notte per permettere quest’apertura degli impianti e del rifugio Saliere Sibillini Mountain Lounge. Ringraziamo anche il Sindaco l’amministrazione comunale e il consigliere Paolo Del Brutto per il grande sostegno e la collaborazione che si è instaurata fin da subito, per aver creduto nella rinascita di questa bellissima località”.
Apertura piste e impianti Frontignano
L’inizio della stagione a Frontignano è previsto proprio per il 26 febbraio, anche se le previsioni non sono proprio ottimali, visto che sono previste bufere di neve e forti venti da nord-est. Ora saranno pian piano comunicati i recapiti telefonici per avere tutte le informazioni utili su impianti, rifugi, scuola di sci e noleggio. L’apertura degli impianti è chiaramente subordinata alle condizioni meteo, soprattutto quelle del vento.
La riapertura di Frontignano è un evento strategico per l’economia non solo di Ussita ma di tutto l’entroterra. E oltre l’economia questo evento ha anche una forte valenza sociale per una zona, quella della vallata dell’Alto Nera, che vive da sempre di turismo e di passione. Per prenotare le lezioni consultare la pagina dedicata alle scuole sci e snowboard di Frontignano. Per chi non fosse dotato di attrezzature tecnica sono attivi diversi punti di noleggio sci.
Buone notizie da Frontignano, con gli impianti sciistici che sono pronti alla riapertura. Lo afferma il gestore, Francesco Cangiotti, che in una nota ufficiale spiega che il 24 febbraio arriveranno i tecnici del Ministero per effettuare il collaudo degli impianti di risalita. Se sarà positivo, dopo due giorni si potrà tornare a sciare a Frontignano.
Quando ci sarà l’apertura degli impianti di Frontignano di Ussita?
La data per la riapertura degli impianti di Frontignano è dunque quella del 26 febbraio, dopo che i tecnici avranno effettuato il collaudo obbligatorio degli impianti di risalita della zona. La società titolare dell’impresa che gestisce la zona (Bolognola Ski) è Francesco Cangiotti. Proprio questa società si è aggiudicata la gestione degli impianti di Frontignano di Ussita, dopo che il Comune aveva proposto il bando per l’affidamento.
Cangiotti in questi giorni è molto attivo sui social, dove posta le foto degli ultimi preparativi sia delle piste sia del vecchio rifugio Saliere, che riaprirà anch’esso con il nome di Saliere Sibillini Mountain Lounge. Il collaudo della seggiovia è stato, per fortuna, anticipato dall’arrivo della neve come si è potuto vedere dalla webcam.
Così Cangiotti, nella sua pagina Facebook, ha scritto: «Con questa nevicata finalmente possiamo comunicarvi che giovedì 24 febbraio il ministero sarà presente in stazione per eseguire i collaudi delle due seggiovie! Se l’esito delle prove andrà a buon fine gli impianti apriranno al pubblico da sabato 26 febbraio».
Sempre sulla sua pagina Facebook, il gestore ha mostrato come nella serata di ieri stesse ancora nevicando a Frontignano. Così gli sciatori, gli appassionati e gli sportivi sperano di arrivare ad Ussita e trovare il bellissimo panorama con la neve che tutti ricordiamo sulle piste. Dopo una stagione sciistica 2021/2022 non proprio abbondante di neve, questi fiocchi sarebbero la ciliegina sulla torta per la zona che tanto ha bisogno di turisti e di movimento, anche e soprattutto attorno alle sue piste da sci.
A cinque anni dal terremoto la ripartenza sulla neve ha un sapore davvero speciale, con la ricostruzione ancora lontana dall’essere conclusa. Pensate che prima del sisma la stazione sciistica di Frontignano era la più grande delle Marche e contava oltre 15 km di piste e la zona copriva un’area che andava dai 1350 metri fino a quasi duemila metri nella parte più alta. C’erano 5 seggiovie, due sciovie ed un tapis roulant.
Quali impianti riapriranno?
Per la riapertura del 26 febbraio le seggiovie utilizzabili saranno solo due, quelle cioè rimesse in funzione più di un anno fa con il lavori post-sisma: Lo Schiancio-Le Saliere (che sale da 1336 fino a 1551 metri) e quella Pian Dell’Arco-Belvedere che arriva fino a 1650 metri. Entrambe seggiovie quadriposto. Per il resto degli impianti, che sono ancora inagibili, ci sarà da aspettare prima la concessione dell’appalto e poi la fine dei lavori del terremoto, con una cifra stanziata che di oltre otto milioni di €.
Video della nevicata di ieri girato nella stazione di arrivo della seggiovia Lo Schiancio-Le Saliere
Ritorna l’appuntamento dell’apres ski con dj set allo Zchalet, il rifugio situato sulle piste da sci di Bolognola. Lo staff dello Z Chalet in occasione del Carnevale 2022 ci catapulterà nei mitici anni ’50.
Il carnevale più rockabilly dei Monti Sibillini
Domenica 20 febbraio si potrà festeggiare il carnevale dalle ore 13:00 alle ore 15:00 con il dj set house music del dj resident Frenky J in diretta su Multiradio. A seguire per tutto il pomeriggio fino all’aperitivo si suoneranno musiche anni ’50 con Steven and the Sunrise.
Sono inclusi una tunica, una cintura, una fascia e una papalina; Con gli accessori abbinati, come una collana con croce, si completa idealmente il look
Quanti di voi indossano le lenti a contatto quando vanno in montagna o quando praticano sport sulla neve?
Le lenti a contatto sono una preoccupazione giornaliera e costante per chi le indossa, e spesso possono creare problemi quando fa troppo freddo o quando si è in alta quota, ma anche quando si è in presenza di meno ossigeno o si è più esposti ai raggi ultravioletti.
Fabrizio Zeri, contattologo, dottore in Psicologia Sperimentale e in Neuroscienze Cognitive, professore a contratto presso il corso di laurea in Ottica e Optometria della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Roma TRE, ha voluto dare qualche consiglio sul web a tutti coloro che hanno questi problemi.
Secondo quanto dice il professore, oggi si è in grado di garantire il massimo della sicurezza in fatto di lenti a contatto a chi pratica sport invernali. Anzi le lenti possono essere un’ottima protezione in più per gli occhi se c’è vento o ghiaccio ed evitano il fastidioso appannamento degli occhiali.
Non ci sono grandi differenze tra marchi e modelli di lenti a contatto per andare sulla neve, anche se per gli sportivi alcuni modelli possono andar meglio di altri. In commercio oggi si possono trovare lenti a ricambio frequente e con blocco dei raggi ultravioletti ma anche prodotti in silicone-idrogel per far passare più ossigeno. Il contattologo di fiducia darà sempre il consiglio migliore comunque.
Lenti a contatto con maschere da sci e snowboard
Chi va in montagna deve sapere che l’utilizzo delle lenti è compatibile con maschere da sci e snowboard, e indossarle migliora la correzione del difetto insieme agli occhiali. Ciò di cui dobbiamo tener conto è l’altitudine che modifica la pressione parziale d’ossigeno. Con l’altezza decresce l’umidità e aumentano la radiazione ultravioletta e l’escursione termica. Alcune lenti oggi sono in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici senza creare fastidi. Pensate che già nel 1975 gli alpinisti con lenti a contatto hanno potuto raggiungere gli 8.848 metri sull’Everest.
Problemi lenti a contatto: riflessione sulla neve o sul ghiaccio
Se vi state chiedendo se ci possono essere problemi di riflessione sulla neve o sul ghiaccio, la risposta è sì, ma è identica tra tutti gli sportivi che usano lenti o occhiali. I raggi riflessivi creano infatti problemi di abbagliamento ed è quindi fondamentale una protezione specifica. In commercio ci sono lenti con protezione UV che se indossate con gli occhiali da sole assicurano prestazioni ottimali e protezione dai raggi solari.
Nella manutenzione non c’è poi alcun aspetto diverso dal normale. Fate quindi attenzione anche in montagna. Una manutenzione costante e quotidiana. Se fate trekking mi raccomando, portate con voi un liquido per la lubrificazione per sciacquare l’occhio e lenti a contatto di scorta. mai toccare gli occhi con le mani sporche.
In questi giorni si stanno svolgendo le gare delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022. Ma la particolarità è che sono le prime a svolgersi interamente su neve artificiale. Una scelta precisa che però non è stata di sicuro ecologica e sostenibile.
I Giochi Olimpici Invernali di Pechino del 2022 hanno avuto inizio lo scorso 4 febbraio. Competizione che passerà certamente alla storia perché Pechino è la prima città che ospita sia le Olimpiadi Invernali che quelle estive. Ma l’altro primato di questi giochi non è così positivo, visto che queste sono le prime Olimpiadi a svolgersi quasi interamente su neve artificiale.
Una notizia che già dal momento in cui è uscita ha creato non poche polemiche soprattutto tra gli ambientalisti. Vero è che queste Olimpiadi sfruttano energia da fonti rinnovabili e che molte sono le iniziative a tema ambientale, ma la scelta della neve artificiale ha reso tutto un po’ meno green.
Il rapporto “Slippery Slopes: How Climate Change is Threatening The Winter Olympics” pubblicato da scienziati dell’Università Loughborough di Londra ha sottolineato come per coprire ben 800 mila metri quadrati di superficie destinate a gare olimpiche a Pechino ci sono voluti oltre 180 milioni di litri d’acqua e un costo di 80 milioni di €.
Pensate che tutto ciò avviene a Pechino, che è una delle capitali più assetate del pianeta con meno di 190 metri cubi d’acqua all’anno per ognuno dei 24 milioni di abitanti. Una quantità che è inferiore del 20% rispetto alla soglia di sicurezza che ha stabilito l’Onu. Da Pechino fanno sapere che l’acqua sprecata è solo il 2% di quella del fabbisogno.
Al centro sciistico di Yanqing cadono ogni anno solo 21 cm di neve in media, ma per le gare ci sono voluti 1,2 milioni di metri cubi di neve artificiale. Per coprire di ghiaccio e neve tutti gli impianti ci sono voluti dispositivi lungo i percorsi, molto dispendiosi energicamente, tra cui torri di raffreddamento dell’acqua, generatori di neve e cannoni.
Ma anche in termini tecnici la neve artificiale non è poi così azzeccata come scelta, perché è più ghiacciata e scivolosa di quella naturale. Per andare incontro agli ambientalisti il governo ha deciso di sfruttare le infrastrutture già presenti dai Giochi Olimpici estivi del 2008, anche se si è dovuto comunque crearne di nuovi. Tra i nuovi impianti alcuni hanno molto impatto ambientale, come quelli di Yanqing e Zhangjiakou al centro della riserva di Songshan.
Un quarto della riserva è stato distrutto per la costruzione di strade, edifici e parcheggi. Piante e sottosuolo non sono stati distrutti ma sono stati spostati in altre zone della montagna. La professoressa Carmen de Jong, docente di Idrologia presso l’Università di Strasburgo, ha dichiarato alla BBc: “La riserva naturale ha perso circa il 25 percento della sua superficie, che ha un’altissima biodiversità e specie protette come l’aquila reale”.
Ma gli scienziati fanno anche sapere che l’eliminazione del terriccio potrebbe aumentare il rischio di smottamenti e di erosione inquinando le acque e creando danni agli habitat. Insomma, non proprio le Olimpiadi più green della storia.
Tutte le idee e cose da fare a San Valentino in montagna, 14 febbraio 2022
Molti innamorati stanno pensando di passare il giorno di San Valentinoin montagna, tra la neve, le montagne, il ghiaccio e il fascino sempre molto particolare di questo ambiente. Tra le tante cose da fare in questo giorno speciale in montagna non passano mai di moda le cene romantiche, le notti passate nei rifugi, le slitte e le ciaspolate, magari in notturna.
Ma ci sono anche le spa e l’idromassaggio. Oggi vogliamo darvi qualche altro consiglio per passare il giorno di San Valentino in montagna facendo qualcosa di non banale e di nuovo. Seguiteci in questo percorso.
– Se vi piace la montagna non potrete non passare la notte ammirando l’Enrosadira Dolomitica. A Col Gallina infatti, a Cortina d’Ampezzo, si può godere di questo spettacolo all’interno della Starlight Room Dolomites 360°, una camera mobile di legno e vetro che ruota di ben 360 gradi per farvi godere una vista splendida su Lagazuoi, la Tofana di Rozes e il Sass de Stria.
– Una classica giornata sugli sci e tra la neve è quello che ci vuole per San Valentino. Nelle Dolomiti c’è il più grande comprensorio sciistico del mondo, il Dolomiti Superski, con oltre 1.200 km di piste che potete godervi fino ad aprile e con unico skipass. Vi consigliamo questo posto se volete rimanere sul classico.
– In Val di Fassa potete invece passare una giornata presso Alloch, unica sorgente solforosa del Trentino. Potete rilassarvi nell’acqua usata per alimentare le pantane indoor, le piscine e le vasche. L’acqua ha poteri terapeutici e curativi e potete rilassarvi e curarvi al tempo stesso.
– Sempre rimanendo nelle scelte classiche potete cenare nel rifugio Burz di Arabba dopo aver fatto una romantica gita in carrozza tra i pascoli.
– Cosa molto più particolare è invece passare una notte in un igloo in Val Senales a 3000 metri di quota oppure anche nelle Valli di Tures e Aurina nell’area sciistica dello Speikboden/Monte Spicco. La temperatura interna non è un problema, ma portatevi coperte morbide e candele.
– E poi c’è Cortina, dove nel Rifugio Averau la notte di San Valentino si festeggia con una cena sulla terrazza panoramica e con piatti della cucina alpina. Nel vicino Rifugio Scoiattoli si può cenare e si può fare un bagno nella vasca a botte in legno d’abete, all’esterno. Sempre a Cortina potete godervi la giornata più romantica dell’anno nel Rifugio Lagazuoi con la sauna più alta delle Dolomiti, con durata di 45 minuti e poi doccia rigenerante.
– In Val Gardena la settimana di San Valentino è in puro relax con i piatti della tradizione nelle bellissime strutture alberghiere della zona e per i più innamorati ecco la Special Night al Rifugio Comici (2154 metri) e la cena tipica al ristorante Tubladel di Ortisei all’interno di un ex fienile montano. Sempre in Val Gardena vi consigliamo la baita Juac a cui si arriva con passeggiata di poco più di un’ora con le ciaspole. Un’esperienza bellissima in un luogo romantico.
– Fra le mete preferite per San Valentino c’è poi Bormio. Potet scegliere tra ciaspolate al tramonto, escursioni nel Parco o una gita a Livigno. Ma poi ci sono anche i Bagni di Bormio con i servizi termali e le terme sotto le stelle.
– Una delle esperienze più incredibili che potete fare a San Valentino è cenare all’interno di un igloo. Potete farlo a Kühtai, una nota località austriaca a pochi km da Innsbruck. Qui c’è l’Iglù Village con ben 14 igloo e tante attività: escursioni, curling, slitta.
– Un volo in mongolfiera è un’altra di quelle esperienze imperdibili per San Valentino. Si può provare questa esperienza ad Aosta. A 3000 metri potete godere delle cime più alte della zona.
– Al Buffaure di Pozza di Fassa si scia all’alba all’interno del programma del Trentino Ski Sunrise. Ora di inizio le 6.45 con partenza dalla cabinovia Buffaure che vi porterà (prendendo anche una seggiovia) a Col de Valvacin. Dopo aver visto l’alba si scia fino al Rifugio Baita Cuz dove poi si fa colazione.
– Anche Livigno offre molte attività tra cui quella di dormire in baite interamente realizzate in neve. Al risveglio vi sarà servita una buonissima colazione presso l’Hotel Lac Salin SPA & Mountain Resort.
– In Trentino, al passo San Pellegrino, c’è una Pista degli Innamorati che ha un cuore disegnato con un battipista. Un tracciato di 12 km tra i boschi sulle Dolomiti. Ben 1400 metri di dislivello e un percorso adatto a tutti.
– Per chi ama le terme il consiglio è quello di regalarvi qualche giorno a Rogla, in Slovenia. Il centro termale qui offre l’esperienza della Tree Top Walk, una passeggiata su una passerella lunga 522 metri a 37 metri di altezza inaugurata nel 2019. Passerete sopra i boschi guardando i monti.
– All’Alpe di Siusi, località in cui anche Fedez e Chiara Ferragni hanno deciso di passare la settimana bianca, per San Valentino si passeggia in slitta trainata da cavalli alla scoperta delle vette dolomitiche. Nel percorso anche una pausa golosa sulla baita in quota.
– Gli alberghi Romantik Hotel Muottas Muragl e Berghaus Diavolezza mettono a disposizione il servizio in notturna della pista da slittino. Luna piena ad illuminare il percorso e tanto amore qui in Engadina.
– Un’esperienza che unisce amore e gusto è quella delle Tre Cime Dolomiti. Potete prenotare un intero veicolo della nuova cabinovia Helmjet e ammirare le vette dolomtiche mentre assaggiate bollicine e spuntini con materie prime tipiche.
– In Val di Non, in Trentino, San Valentino coincide con i giorni della rassegna “Tortèl & Gropel”.Passeggiate al tramonto mentre si assaggiano i piatti tipici e i vini.
La Russia è una terra selvaggia in alcune sue zone, ma quello che è stato documentato da questa foto ci proietta davvero in un ambiente incontaminato. Nel web stanno infatti spopolando le immagini del fotografo russo Dmitry Kokh, che ha deciso di organizzare una spedizione nel Polo Nord per immortalare gli animali che lo popolano immersi nella natura più selvaggia.
Giunto nei pressi di una vecchia stazione meteorologica che era stata abbandonata negli anni ’90, dopo aver attraversato un’isola deserta, il fotografo ha però sentito dei rumori che provenivano dall’interno. Era un branco di orsi polari che aveva occupato la struttura.
Il servizio fotografico racconta quindi da un lato il modo in cui gli animali si sono adattati, e dall’altro lo scempio che l’uomo ha realizzato nei confronti della natura. Una delle poche volte, questa, che orsi polari vengono fotografati all’interno di edifici.
Il luogo in cui sono stati fotografati (Chukotka e le isole Wrangel) è un territorio al confine tra la Russia e l’Alaska, nel Polo Nord appunto. I suoi scatti sono già diventati virali nel web, unici davvero e che rappresentano bene i tempi che stiamo vivendo. Il fotografo ha raccontato l’esperienza in prima persona:
«Essendo la parte più lontana e orientale dell’artico russo questo posto è molto difficile da raggiungere, ma anche difficile da dimenticare. Abbiamo viaggiato in barca a vela lungo la costa e percorso più di 1200 miglia di paesaggi incontaminati, villaggi persi nel tempo, luoghi con fauna varia e mari pieni di vita.
Ho sempre voluto scattare belle foto di orsi polari – aggiunge Kokh – ed era quello l’obiettivo principale della nostra spedizione. Ci aspettavamo di incontrarli principalmente sull’isola di Wrangel, famosa in tutto il mondo per essere la casa di molti orsi. Non quest’anno, come abbiamo scoperto in seguito, forse a causa dell’estate molto fredda. Ma la natura ti manda sempre qualcosa quando meno te lo aspetti». La spedizione, arrivata sull’isola di Kolvuchin, si è trovata di fronte ad una stazione meteorologica abbandonata. Dall’interno provenivano dei rumori. Avvicinandosi, il fotografo ha realizzato che si trattava di orsi polari. Mai prima d’ora si erano visti orsi polari all’interno di edifici. Fotografarli è stata, quindi, un’occasione unica».
La stazione metereologica in questione è stata costruita nel 1934 ed era in funzione per gli scienziati russi che operavano nel Mar del Nord. Nel ’92 è stata dismessa e l’isola è stata abbandonata. Ecco perché lo scenario immortalato dal fotografo è davvero incredibile, quasi irreale, che ci porta verso una cornice post apocalittica. da un lato possiamo assistere alla bellezza della natura, e dall’altro a ciò che l’uomo è stato capace di fare anche in bellissimi territori come questi.
Gli orsi polari sembrano a loro agio nell’edificio un tempo occupato dall’uomo, mentre tutto intorno c’è un deserto di neve e ghiaccio. Kokh ha poi concluso: «La Russia artica è un meraviglioso mondo parallelo ma allo stesso tempo è piena di spazzatura. Ci sono ad esempio circa 12 milioni di barili vuoti disseminati lungo le coste. Un problema noto da tempo. Il governo sta cercando di avviare un programma di bonifica, spero che si trovi al più presto una soluzione».
Uno degli scatti in questione, quello che ritrae un orso affacciato dalla finestra della stazione, nel 2021 ha vinto il premio come miglior foto nella categoria “Animali selvatici in un ambiente antropico” nel concorso della National Geographic.
Alcune foto degli orsi polari scattati dal fotografo Dmitry Kokh
La qualita´ Lumaland del Pelouche vale piu´di mille parole – stampa sul Cuore ti AMO; Un Pelouche da coccolare, da stringere, da amare, Un Pelouche per tutta La vita
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