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Come scegliere la mountain bike elettrica. Guida all’acquisto e-mtb

Negli ultimi anni una delle grandi novità sono state certamente le bici elettriche. Chi sceglie una mountain bike elettrica deve fare attente valutazioni che vanno dal telaio, al motore, alla trazione fino alle gomme, alla batteria e alle ruote, passando per il peso complessivo.

Stabilire in assoluto quale sia la migliore tra le mountain bike elettriche sul mercato è impossibile, anche perché la prima scelta che occorre fare è che tipo di utilizzo si farà della bici, e poi da considerare c’è il budget che si ha a disposizione. Partendo da queste due valutazioni si passa poi ad un’analisi delle altre caratteristiche.

Caratteristiche tecniche per scegliere una e-mtb ovvero una mountain bike elettrica

Il telaio

La scelta anche per le MTB elettriche è tra carbonio e alluminio. I vantaggi e gli svantaggi sono gli stessi delle bici tradizionali: alluminio più pesante, meno nervoso alla guida e con il vantaggio di capire se ci sono danni strutturali dopo una caduta.

Il carbonio è più leggero, più scattante ma anche più difficile da guidare, quindi adatto a chi cerca prestazioni più agonistiche.

La differenza la fa l’inserimento eventuale della batteria nel telaio, sul tubo obliquo. Il bilanciamento del peso ne guadagnerà e la bici sembrerà più simile ad una MTB tradizionale.

Front o Full?

La Front è ammortizzata solo sulla forcella anteriore, mentre Full anche posteriormente. Se scegliete questa seconda soluzione la bici sarà anche più utilizzabile in montagna, in discesa. Insomma se il vostro utilizzo è tipo All-Mountain vi consigliamo una Full, che assicurano un maggior comfort. Il costo è chiaramente superiore.

Le dimensioni e le ruote

Le MTB elettriche sono vendute in taglie dalla S alla Xl, ma non sono standard. Dipende dal telaio, da varie misure e dai marchi. Quindi provate sempre la bici. La tendenza per le ruote è quella da 27.5 Plus, con buona dinamicità e scorrimento. Garantiscono buono scatto nei cambi di marcia e una buona velocità media oltre che stabilità. Per quanto riguarda i freni invece, lo standard è quello dei freni a disco idraulici per motivi di sicurezza.

Il motore

Questa parte fa davvero la differenza nel mondo delle MTB elettriche, soprattutto per dimensioni, peso e coppia della spinta (che si esprime in Newton Metro). Il mercato si divide tra Shimano e Bosch, e poi ci sono anche Yamaha e Brose.

Tra i migliori motori c’è l’e8000 di Shimano, compatto e leggero. Bosch è il più voluminoso ma con linea più segmentata nelle proposte: ce n’è per tutti i gusti e le esigenze (Active Urban da 40N-m e Plus da 50 N-m, poi ci sono il Performance Line e il Performance CX con 60 e 65 N-m).

Brose invece ha peso ed ingombri intermedi e con 90 N-m. Scegliete secondo le vostre esigenze, sapendo che meno N-m significa erogazione più morbida di potenza, mentre se volete salire in montagna servono più N-m e peso contenuto. Dovete poi considerare la trasmissione e il servizio post-vendita per guasti o malfunzionamenti.

Importante è il computerino di bordo per modulare l’erogazione della potenza, con un minimo di 3 livelli: Eco (poca assistenza e poco consumo batteria), Standard, Trail, Tour (di tipo intermedio) e il livello Boost o Turbo (extra potenza). Un quarto livello sul mercato permette molte personalizzazioni. Il tutto è controllato da software anche raffinati e costosi, che necessitano di aggiornamenti circa una volta all’anno

La trasmissione

Potete scegliere tra quella tradizionale a catena o quella consigliata a cinghia. La prima è più scattante ma più nervosa, la seconda più fluida e uniforme. Entrambe devono rapportarsi alla corona anteriore (lo standard è la monocorona ma in futuro passeranno a due) e al pacco pignoni (di solito 11 velocità o al massimo 12).

Poi c’è il cambio, che non è detto sia elettronico. In molti casi per bici da 4.000 € c’è ancora il cambio meccanico.

La batteria

Distingue una bici tradizionale da una MTB elettrica. Va considerato il peso (sistema unico con il motore), la capacità espressa in Watt-ora e il numero di cicli di ricarica. L’autonomia dipende dal peso del ciclista, dalla modalità di utilizzo del motore (Eco, Turbo, Sport, Tour, Trail, Boost).

In teoria e a parità di condizioni, una batteria da 500 Wh dura di più di una da 300 Wh. Il numero di cicli di ricarica è dichiarato dal produttore (500, 1000). Oltre i 1000 l’efficienza può ridursi del 20 o del 30% e dovrete sostituire la batteria: operazione costosa.

Scegliere la mtb elettrica in base all’utilizzo

Una MTB elettrica va quindi scelta partendo dall’idea generale di utilizzo. Se pensate di farne un uso turistico su strada o sterrati, senza grossi dislivelli e con budget contenuto potete scegliere una Front con telaio in alluminio, cambio meccanico, trasmissione a catena normale e batteria da 300 o 400 Wh.

Se invece volete una bici per All-Mountain con tour impegnativi, dislivelli, discese e prestazioni, puntate al carbonio o all’alluminio idroformato 6061, cambio elettronico, batteria da 500Wh e motori con alto N-m.

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Progetto Sarnano per rilanciare il turismo: cabinovia, rifugi, innevamento programmato, bob su rotaia, pattinaggio sul ghiaccio, pista sci sintetica e molto altro

Presentato ufficialmente il Progetto di sistema integrato della montagna, che prevede la possibilità di spendere ben 36 milioni di euro in tre anni. Tra le opere previste ci sono rifugi, una seggiovia, un camping di lusso, bob su rotaia, un osservatorio astronomico, una pista di pattinaggio su ghiaccio, una pista per gommoni da sci estate-inverno, glamping, un parco avventura e dei gonfiabili per bambini.

Cosa c’è nel progetto di Sarnano?

Il progetto dal nome “Sistema integrato della montagna Sarnano-Monti Sibillini” è stato presentato ieri pomeriggio nell’auditorium comunale di Sarnano. Erano presenti progettisti, esponenti del Comune, della Regione e della Sassotetto srl.

Una vera e propria rivoluzione turistica dunque quella di Sarnano, che avrà il suo apice in una pista da sci artificiale che si potrà usare sia in estate che in inverno e che sarà in Neveplast.

In più sarà realizzato un resort ecologico al posto di un vecchio rifugio, mentre le Lanterne a Santa Maria Maddalena saranno costruzioni in legno da utilizzare di notte.

In più sarà realizzato un igloo che prenderà il posto di una vecchia costruzione; poi troveranno spazio una cabinovia nascosta da un ponte e da un manto erboso.

Ma ci sarà spazio anche per il campeggio di lusso (glamping), per un’offerta turistica di livello alto che punta ad offrire servizi per tutto l’anno e per un target di turisti diversificato, che deve rimanere per più giorni nello stesso territorio.

Un investimento che va oltre Sarnano e che riguarda anche Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Montefortino, Montemonaco, Sarnano, ed Ussita, dove si è dato il via all’ammodernamento degli impianti di risalita e dei rifugi per un valore di 58 milioni di €. Un progetto integrato che è stato presentato alla recente BIT di Milano.

Si punta quindi a rendere l’offerta turistica molto attraente anche d’estate. A Sarnano saranno realizzati: una pista per gommoni a ciambella gonfiabili, una teleferica con volo d’angelo, piste ciclopedonali ed escursionistiche, un parco avventura ed un percorso alpine coaster per scendere dalla montagna tramite bob su rotaia. E poi ancora una parete per arrampicata sportiva, un osservatorio astronomico, un safari adventure, un parco giochi con gonfiabili per bambini e un’area di sosta per camper.

Il marchio si chiamerà Sibillini mountain experience

Impianti utilizzabili tutti i giorni dell’anno ed in notturna per una zona che si chiamerà “Sibillini mountain experience”, con un marchio ideato da un team coordinato dall’architetto Alessandro Agrati di Milano e dall’Ing. Giustino Di Emidio di Ascoli Piceno. Nel progetto sono stati coinvolti anche giovani architetti della Politecnica di Milano. Agresti ha dichiarato: “Quando vengo nelle Marche mi stupisco che non possano diventare qualcosa di unico al mondo, occorre lavorare su quanto viene percepito, per far capire al mondo come le Marche siano qualcosa di unico. Per una volta dobbiamo diventare locomotiva, per questo abbiamo attivato un gruppo di lavoro, queste montagne hanno un’unicità da far emergere, il marchio Sibillini mountain experience è la garanzia che questo patrimonio è contenuto in una bolla unica. In tutte le università si studia il nuovo lusso, che vuol dire esclusività, cioè che il tempo è mio e lo gestisco io. Ci siamo già confrontati con il Parco e gli altri enti, abbiamo convinto i migliori produttori del settore per dare vita ad un’offerta turistica con strutture di qualità”.

Le novità del comprensorio sciistico di Sarnano (Santa Maria Maddalena e Sassotetto)

Un progetto che prevede anche una serie di interventi negli impianti sciistici. Un potenziamento con un nuovo impianto di risalita, con la ristrutturazione della seggiovia di Fonte Lardina, il potenziamento dell’impianto di innevamento artificiale in tutto il comprensorio sciistico, la ristrutturazione dello snow park, la realizzazione di una pista per snow tubes, di due tapis roulant coperti. saranno poi installate nuove protezioni per le piste, riqualificato l’impianto di illuminazione e sarà realizzata una pista di pattinaggio su ghiaccio.

L’intervento interesserà un’area di 130 ettari e nello specifico la baita la Capannina in località S. M. Maddalena; la Piccola Baita in località Sassotetto; la baita Euroski 1.700; gli impianti di risalita e i terreni agricoli ad uso zootecnico e forestale.

Progetto che sarà realizzabile grazie ai fondi del contratto istituzionale di sviluppo sisma (gestiti dal Ministero della coesione territoriale) e dal Pnrr complementare sisma (gestiti dal Commissario straordinario Giovanni Legnini, dal Comune di Sarnano e dalla Sassotetto srl). La spesa sarà così suddivisa: settore pubblico per l’80% (29 milioni di euro del Ministero tramite Pnrr Sismi 2009/2017 fondo complementare) il privato per un 20% (7 milioni di euro dalla Sassotetto srl).

Interventi che articoleranno in più moduli:

  • sviluppo, riqualificazione e caratterizzazione dell’offerta turistico-ricettiva;
  • sviluppo dell’offerta di prodotti e servizi spa, benessere ed esperienze di sport;
  • sviluppo, valorizzazione ed integrazione dell’offerta culturale ed ambientale;
  • sviluppo e qualificazione del sistema infrastrutturale a supporto e un mirato piano marketing e di comunicazione.

La nuova offerta del territorio avrà come voci principali l’enogastronomia, il turismo lento e
naturalistico, la sicurezza e la tranquillità, l’artigianato e la manifattura, la cultura e l’arte,
l’autenticità, le tradizioni.

Molta soddisfazione da parte del Sindaco di Sarnano Luca Piergentili: “Questo prima di essere un progetto è un sogno, è la prima volta che qualcosa viene condiviso con il territorio, siamo arrivati a questo dopo notti insonni ma crediamo che questo sia il futuro dei Monti Sibillini. Con Montefortino e Ascoli Piceno abbiamo presentato un progetto da 101 milioni di euro, che si è classificato al primo posto. Dietro
questa progettualità c’è un cambio di prospettiva per la nostra montagna, un investimento da 40 milioni di euro soldi che non si sono mai visti qua sinora. Le Marche puntano sul turismo della neve, otto comuni si sono uniti per formare un sistema turistico integrato della montagna”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli: “Vogliamo ricostruire questi territori, i tempi perché tornino ad essere vissuti sono lunghi, ma dobbiamo accelerare. Questo è un progetto importante per alzare il livello di competitività e attrattività turistica regionale, dobbiamo passare ad un’offerta turistica destagionalizzata che traina tanti filiere, quella dello sci, quella del paesaggio, quella enogastronomica. Abbiamo un patrimonio di cui essere orgogliosi lo dico anche ai giovani che vanno fuori regione dobbiamo dare loro l’orgoglio e la professionalità per rimanere qui, per invertire la tendenza allo spopolamento delle aree interne. Ci sono risorse che vanno spese per aggregazione, non per campanilismo”.

Infine l’assessore alla ricostruzione Guido Castelli che si è soffermato anche sul caro delle materie prime e sui rallentamenti della ricostruzione: “Ci sono 9 milioni di turisti balneari ed un milione sui Sibillini, bisogna lavorarci questa è una strategia articolata nelle parole borghi e montagna, coppia che trova un prima affermazione nel sistema del contratto istituzionale di sviluppo per rilanciare l’area del cratere. L’idea è quella di creare un hub che fa da traino all’intero entroterra, nel segno della sostenibilità e del rilancio dei borghi. Vanno create le condizioni per destagionalizzare l’offerta turistica, in modo che un imprenditore veda in tali luoghi potenzialità utilizzabili”.

“La nostra società è coinvolta sin dal 2005 come concessionaria degli impianti e dei ristori invernali – le parole dell’architetto Andrea Silipo, presidente della Sassotetto Srl – un soggetto imprenditoriale privato che ha svolto e svolgerà un insostituibile ruolo di attivatore di processi di sviluppo condivisi. Da non tralasciare, inoltre, il fatto che l’arrivo sul territorio di risorse finanziarie di tale entità metterà in moto meccanismi virtuosi di nuovi investimenti privati da parte di operatori locali, piccole e medie imprese, commercianti e portatori di interesse”.

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Bolognola, seggiovia quadriposto è partito l’iter per l’autorizzazione del progetto

Il Comune di Bolognola ha ufficialmente presentato l’istanza per dare avvio al procedimento che dovrebbe portare all’autorizzazione per la realizzazione della nuova seggiovia quadriposto a Pintura di Bolognola.

Al via l’iter per l’autorizzazione della nuova seggiovia quadriposto a Pintura di Bolognola

Lo ha confermato il Sindaco, Cristina Gentili, in una dichiarazione al Resto del Carlino: “Speriamo che i permessi arrivino il prima possibile. Il progetto è in ballo da tempo, sarebbe un importante servizio in più a Bolognola”.

Il progetto definitivo era già pronto lo scorso anno, proprio come aveva annunciato a suo tempo il sindaco stesso. Era anche in corso la procedura obbligatoria per valutare l’impatto ambientale dell’opera. Ora ecco che si sta procedendo anche grazie al cofinanziamento della Regione Marche e dei fondi del Pnrr.

Prosegue il Sindaco: “Eravamo in attesa dei finanziamenti, che sono stati stanziati grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Caratteristiche tecniche seggiovia quadriposto Bolognola

Un’opera complessa, che prevede la realizzazione di due piccoli edifici che avranno funzione di stazione di partenza e stazione di arrivo, con la quota posta a 1263 metri (partenza) e di 1533 metri (arrivo).

Ancora, dal documento ufficiale, si legge: “L’impianto ha lo scopo di ammodernare e incrementare l’offerta turistica sia del periodo invernale che estivo del territorio, in quanto, oltre a trasportare gli sciatori, trasporterebbe anche bike e persone nel periodo estivo. L’impianto oggetto di procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) è di per se una nuova realizzazione. A livello ambientale, pur essendo collocato all’interno di una zona di protezione speciale, non si ritiene che l’impianto possa creare impatti tali da alterare la natura stessa degli habitat presenti”.

Ora il procedimento andrà avanti, e al termine la Provincia, che è autorità competente, si pronuncerà con uno dei due esiti. O si rilascerà un provvedimento autorizzatorio unico che comprende anche il provvedimento di Via (e quindi un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale e sui titoli abilitativi utili per realizzare l’opera), oppure il giudizio sulla compatibilità ambientale sarà negativo, e così il progetto sarà bloccato.

La speranza, ovviamente per l’esito positivo, è anche quella che l’esito arrivi presto, così da poter dotare questa stazione di questo importante impianto per la prossima stagione sciistica.

Dove verrà costruita la nuova seggiovia quadriposto di Bolognola?

L’impianto di risalita è quello che sulla cartina ufficiale è contrassegnato da una linea tratteggiata e che permetterebbe di raggiungere partendo dallo skilift Pintura 2 la parte più alta della ski area dove c’è l’arrivo della sciovia Castelmanardo che insieme a quella di Porto di Berro attualmente servono le piste più impegnative, tecniche e divertenti della località di Bolognola ski.

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Campo Imperatore sci fino al 1 maggio

seggiovia fontari campo imperatore

Vista la recente nevicata nella località sciistica di Campo Imperatore in Abruzzo si potrà sciare fino al 1 maggio (25 aprile compreso). Dino Pignatelli amministratore del Centro Turistico del Gran Sasso e gestore della stazione, ha dichiarato all’ansa che durante le festività pasquali ci sono stati più di 1000 passaggi della funivia con sciatori proveniente da tutta Italia in particolar modo dalla regione Puglia. Ha concluso dicendo che c’è grande attesa ed ottimismo per il bando per la ristrutturazione dell’albergo di Campo Imperatore che dovrebbe giungere entro il 30 aprile.

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Come scegliere la mountain bike giusta. Guida all’acquisto

Credits: Andy Lloyd

Il mondo delle mountain bike è vastissimo, e nel momento in cui dovete scegliere quale acquistare iniziano le difficoltà. Difficile notarne le differenze, anche perché il mercato ormai è molto frammentato e anche i nomi dei prodotti sono diventati difficili da ricordare.

La mountain bike è una tipologia di bicicletta comoda, adatta sia su strada che fuori strada, per gli amanti dell’avventura. Molto versatile nelle sue caratteristiche, è possibile scegliere tra diversi modelli in base all’utilizzo che se ne vuole fare.

In questo articolo quindi vogliamo darvi qualche aiuto, una guida per distinguere tra i vari tipi di mountain bike per regalarvi utili consigli da utilizzare nel momento della scelta giusta della mtb.

Per prima cosa sarà utile chiedervi che tipo di utilizzo vorrete fare della vostra bici. I gusti personali sono sempre la prima base della scelta, ma le caratteristiche tecniche sono molto importanti. Per prima cosa distinguete tra una bici entry level, adatta a tutti, ed una per competizioni. Altro elemento da tenere presente è il budget a disposizione, visto che per le bici che costano meno le prestazioni sono certamente più contenute. La marca Torpado realizza ottimi modelli che consentono di avere una bici utile anche per alcune competizioni. Chi ama le cose un po’ più tecniche può invece virare su una Scott.

Caratteristiche tecniche di una mountain bike

Per analizzare le caratteristiche tecniche di una mountain bike, la prima distinzione da fare è quella tra mountain bike Front o Full. Le prime sono ammortizzate davanti con le forcelle, mentre le seconde sono ammortizzate anche dietro.

La differenza tra escursione e angolo di sterzo

Altra grande distinzione è quella che riguarda l’escursione e l’angolo di sterzo. L’escursione è la capacità di movimento della ruota. Nella parte anteriore riguarda la forcella, e più mm di compressione consente, più sarà elevata l’escursione.

Corsa dell’ammortizzatore posteriore

Per la parte posteriore occorre invece guardare alla ruota e alla corsa dell’ammortizzatore. In generale possiamo dire che meno escursione c’è e più è pedalabile una mountain bike (quindi ideale per le salite); più escursione c’è e meno è pedalabile la bici (ideale per le discese)

L’angolo di sterzo invece è l’inclinazione del tubo dello sterzo rispetto al terreno. Più l’angolo è chiuso e più lo sterzo si dice aperto. Un angolo di sterzo più chiuso consente una maggiore pedalata, mentre uno più stretto lo troviamo nelle bici gravity, cioè da volata.

Queste sono le componenti principali di una mountain bike (fonte https://commons.wikimedia.org)

Ora scopriamo i diversi tipi di mountain bike

MTB Cross Country

Bici da gara ideali per competizioni sui circuiti ad anello che hanno discese tecniche ed agonistiche. Il telaio è in carbonio o alluminio e sono piuttosto leggere. Però possono essere adatte anche per chi ama le salite tecniche al di fuori delle piste: escursione da 100 a 120 mm, non troppo pesanti e una grande capacità di trazione grazie ad un telaio geometrico. Costo contenuto e non necessitano di troppa manutenzione.

MTB Marathon (o Trail Riding)

Ideali per lunghi giri in montagna che hanno tanti dislivelli, molti km e ore in sella per chi le guida. Da considerare che in questi tour ci sono anche molte discese, e quindi le escursioni sono tra i 120 e i 130 mm con angoli di sterzo un po’ più aperti. Un buon compromesso insomma tra salite e discese. Il telaio è in carbonio e la bici è molto reattiva.

Trail bikes

Di una categoria superiore alle altre, non è da gara ma viene usata per divertimento. Adatta per discese difficili, ha un ampio angolo di sella e uno sterzo aperto. Affidabile e durevole, adatta per la montagna.

MTB All Mountain

Come dice il nome sono ideali un po’ ovunque in montagna, utili per chi non sa scegliere il proprio terreno più adatto, magari se siete alle prime armi con le mountain bike. Escursione tra i 140 e i 150 mm, angolo sterzo aperto, steli importanti così come le gomme e i freni sono a disco. Si adatta ad ogni situazione. Leggera e duratura, spicca in discesa con telaio in alluminio o in carbonio. ottima pedalabilità in tutte le condizioni.

MTB Enduro

In questo caso la vocazione è più quella della salita che non la discesa. Una bici sia per le gare che per un uso quotidiano, con ammortizzatori, telaio robusto e affidabile. Escursione anteriore a 170 o 180 mm, quella posteriore tra i 160 e i 170 mm, forcelle massicce per assorbire la velocità e le difficoltà in discesa, angolo sterzo aperto. Garantiscono una buona velocità e buona sicurezza di guida. Ideale per le gare in cui si alternano discese e risalite senza cronometro.

Mountain Bike Freeride

Difficile da pedalare, telaio in alluminio e adatta per situazioni estreme. Ruote con grande resistenza e pesi medi. ideale per salti ed evoluzioni nei bike park.

MTB Downhill

Ideali per chi ama solo la discesa. Telaio geometrico e grandi escursioni (anteriormente di 200 mm e dietro di 190 mm), grande apertura dell’angolo sterzo. Non sono utili per chi ama pedalare. Portatele in alto e poi lanciatevi in discesa, nei park o nei percorsi naturali anche molto tecnici. Una mountain bike di nicchia per chi ama essere differente. Telaio in alluminio, leggero e resistente.

La scelta del telaio

Le mountain bike montano tre tipi di telaio: alluminio, carbonio e acciaio. Il carbonio è leggero e resistente, ed è perfetto per l’agonismo su strada o crosso country. L’alluminio è leggero e ha un basso costo, perfetto per la maggior parte dei tipi di gara. L’acciaio è economico e dura molto, utile per percorsi quotidiani. Scegliete in base all’utilizzo che farete della vostra bici.

Le ruote

Le ruote che hanno diametro di 26” sono ormai obsolete ma sono scattanti nei cambi di direzione, anche se nervose nella guida. Ruote da 27,5” sono un buon compromesso tra la reattività e la stabilità. Le ruote più recenti sono quelle da 20”, sono scorrevoli e superano ogni ostacolo

Il cambio

Per il cambio esistono guarniture monocorona, da 2 o da 3 corone. Il primo genere ha meno rapporti e un alto gradi di leggerezza e comodità, con meno usura delle componenti. Le altre due categorie hanno più sviluppi metrici e sono più elaborate.

Quali tipi di freno?

Sono due le tipologie di freni: a disco o V brake. La frenata avviene in entrambi i casi per attrito, con il calore che blocca la bici. I freni a disco sono mediamente più efficienti perché la frenata è più distribuita.

Sella e pedali

Le caratteristiche incidono sullo stile di guida. Per la scelta della sella sono importanti le caratteristiche ergonomiche, la corporatura e il sesso del ciclista, ma conta anche il tipo di disciplina che si pratica. Una sella di qualità permette di pedalare senza dolori anche per molti km e su fondi sconnessi. per i pedali le tipologie sono due: pedali flat (piatti) e pedali SPD. Nel primo caso il piede non è agganciato e non si usano scarpette particolari; la base è più ampia e sono ideali per freestyle e gravity, discipline dove si deve spostare il piede. Nel secondo caso il piede è agganciato e si usano apposite scarpette: feeling ottimale e buona trasmissione di potenza.

Come scegliere la taglia della bici

Da tenere in considerazione sono il diametro delle ruote, l’altezza del biker. La taglia si esprime in pollici ed è relativa all’altezza da terra del piantone. La formula con cui si calcola è “Cavallo (cm) x 0.226 = taglia in pollici”. Fate sempre riferimento alle tabelle delle taglie.

La scelta in internet

Nella rete si possono trovare anche ottimi modelli di bici. Per chi ha un budget più limitato ci sono invece i siti dove comprare bici usate ma in perfetto stato. Informatevi prima sullo stato generale del mezzo, su eventuali manutenzioni e riparazioni fatte.

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Macerata, pista da sci in sintetico con impianto di risalita: affidato il progetto preliminare di Fontescodella

Un esempio di pista da sci in sintetico

La pista da sci in sintetico che sorgerà al Parco del Fontescodella di Macerata sta iniziando a prendere forma. L’opera, che sarà realizzata con i fondi del Pnrr, ha visto il suo primo passo nell’affidamento del progetto preliminare. Sono previsti anche due campi da padel per un costo totale di 2 milioni di €.

La pista da sci in sintetico al Fontescodella prende forma: affidato il progetto preliminare

Un progetto che nasce da una proposta di Andrea Perticarari, consigliere di minoranza, e che è stata subito ben accolta dal Sindaco Sandro Parcaroli. Una pista da sci vera e propria, che sarà di materiale sintetico e avrà anche un impianto di risalita.

Un esempio di impianto di risalita

Il Dirigente dei Servizi Tecnici del Comune di Macerata ha firmato e pubblicato nell’albo pretorio la determina con cui è stato affidato il progetto preliminare ad un’azienda bergamasca (NevePlast), che è leader nel settore e che è balzata agli onori della cronaca per aver progettato la pista sintetica che si trova in cima al termovalorizzatore di Copenaghen.

Un incarico che avrà un costo di 1.800 euro e che servirà solo per far partire l’intero iter di costruzione di un’opera innovativa che poi sarà finanziata con i fondi del Pnrr che sono destinati al capitolo della rigenerazione urbana e di qualità dell’abitare.

Soddisfazione dell’assessore Silvano Iommi: “Sarà un’opera attrattiva anche sotto il profilo turistico. Il progetto è quello complessivo della riqualificazione urbanistica per il quale abbiamo ottenuto un finanziamento da 15 milioni a valere sui fondi del Pnrr: ci sono opere per la realizzazione di alloggi popolari con l’Erap nell’area ex campi da tennis del Cus, il recupero di una ex fabbrica di bici lungo la ferrovia ed infine due impianti per il padel”.

Pista da sci a Macerata da utilizzare anche per allenamenti

Ora si sta aspettando che il progetto preliminare sia concluso, così da conoscere tutte le specifiche tecniche. Già possiamo dire però che sarà un impianto attrattivo e che avrà lo scopo di avvicinare soprattutto i più piccoli allo sci. Anche gli esperti però avranno i loro vantaggi, visto che potranno allenarsi senza andare in montagna.

Nell’atto depositato dall’amministrazione comunale si legge che il programmo è “finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile”.

Il costo totale stimato per realizzare la pista da sci in sintetico e i due campi da padel è di circa 2 milioni di euro. Il progetto deve essere terminato entro il 2023 e la fine dei lavori deve avere come scadenza massima quella del 2026.

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Incidente in funivia in India, durante i soccorsi un uomo precipita nel vuoto – VIDEO

Indice dei contenuti dell'articolo:

Gravissimo incidente in India, con protagoniste le cabine della funivia di Trikut, nella zona di Jarkhand. Le cabine sono infatti rimaste ferme, e dopo due giorni di soccorsi (più di 40 ore di operazioni), ci sono ancora 5 persone sospese nel vuoto.

Ma una vera e propria tragedia si è consumata ieri, poco prima del buio, proprio mentre erano in corso le operazioni di salvataggio. Una tragedia resa ancora più brutale dalle immagini dei video in diretta, con le persone a seguire che sono rimaste sotto choc per l’accaduto.

Le operazioni di soccorso prevedevano infatti che i turisti rimasti sospesi a mezz’aria venissero prelevati dagli specialisti uno ad uno dall’interno delle cabine e poi riportati a terra agganciati ad un elicottero. un uomo di 50 anni, Rakesh Nandan, è però precipitato durante queste operazioni da un’altezza di 450 metri, morendo sul colpo.

Purtroppo infatti la cintura di sicurezza dell’imbragatura che lo teneva legato all’elicottero si è sganciata, per cause ancora da chiarire. Così le vittime dell’incidente alla funivia sale a quattro.

L’India ha seguito questo avvenimento con il fiato sospeso, mentre le operazioni proseguivano dopo la notte, con la luce del giorno. Nella valle infatti le condizioni di visibilità non sono ottimali, e ieri la Protezione Civile del posto aveva sospeso il salvataggio proprio per le condizioni avverse. I responsabili della macchina dei soccorsi avevano assicurato che nel giro di poche ore tutte le persone ancora intrappolate saranno messe in salvo. E così è stato, con ben 50 persone che sono state portate in salvo in totale.

Nel corso di queste 40 ore, spiegano ancora dalla direzione delle operazioni, i turisti sono stati rifocillati continuamente con acqua, viveri e materiali utili che venivano portati a quell’altezza grazie a dei droni. pensate che la funivia in questione è la più lunga di tutta l’India, con un percorso che è lungo ben 800 metri e che si sviluppa in verticale.

L’incidente è avvenuto domenica sera, e secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, una delle cabine della funivia avrebbe colpito una roccia, causando così una serie di collisioni con le altre cabine.

Video India Today

https://youtu.be/A5OC6IjuDnE?t=19  

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Livigno, con gli sci sul tettuccio della Bmw – VIDEO

È successo a Livigno. Uno sciatore ha deciso di sciare in maniera alternativa e pericolosa, dopo aver fissato gli sci sul portasci montato sul tettuccio della Bmw, percorrendo i tornanti vicino alle piste.

Il video è stato pubblicato dalla pagina facebook illivignascoalcolico

⚠️ 🚫 Non imitatelo 🚫⚠️

 
 
 
 
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