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Sci e Covid, impianti aperti al 50% nelle zone arancioni e chiusi nelle rosse

Arriva una stretta da parte del Governo sugli impianti sciistici. Nelle zone rosse infatti le stazioni saranno sostanzialmente chiuse, con l’impossibilità di sciare. In quelle arancioni, invece, la capienza delle funivie sarà ridotta al 50%.

Queste sono dunque le misure adottate dal governo per contrastare la diffusione del Covid. Un piano emergenziale che coinvolge anche le strutture ricettive montane e, appunto, le stazioni sciistiche.

Misure previste per sciare nelle stazioni sciistiche

Sono stati introdotti anche limiti giornalieri agli skipass, l’obbligo di mascherina sugli impianti (questa però si può portare anche all’interno dello scaldacollo). Cabinovie e funivie saranno a pieno carico solo in caso di maltempo, proprio per evitare assembramenti nei luoghi chiusi.

Vediamo quindi nello specifico le misure previste. Nelle zone rosse impianti di sci amatoriali chiusi, mentre resteranno aperti nelle zone arancioni, seguendo però alcune regole ed alcune restrizioni. Gli impianti di risalita (funivie e cabinovia) avranno una riduzione della portata del 50%. Queste sono le indicazioni contenute in una bozza di documento relativa agli impianti sciistici che verrà portata alla Conferenza delle Regioni lunedì 23 novembre per poi essere sottoposta al Cts e al Governo.

Cosa stabilisce il Dpcm

Nel documento si legge testualmente: “Per i territori rientranti nello scenario di cui all’articolo 3 del Dpcm (zone rosse) gli impianti resteranno chiusi alla fruizione degli sciatori amatoriali; per i territori rientranti nello scenario di cui all’articolo 2 del Dpcm sopra richiamato (arancioni) gli impianti resteranno attivi con riduzione di portata pari al 50% per le tipologie chiuse (cabinovie,
funivie), ferme restando le limitazioni agli spostamenti previste dal medesimo art. 2 del citato Dpcm”
.

Da sottolineare che il limite vale solo per cabinovie e funivie, come si legge nel documento: “Nel caso delle seggiovie, portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità. Per le cabinovie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata
inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”
.

Ancora, come si evince dalla bozza, si specifica la situazione delle funivie: “Per le funivie, riduzione al 50% della capienza massima del veicolo, sia nella fase di salita che di discesa, con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità” . “Per la discesa a valle, in caso di eventi atmosferici eccezionali (es. temporali), ed al fine di evitare o limitare assembramenti di persone presso le stazioni a monte, è consentito per il tempo strettamente necessario l’utilizzo dei veicoli a pieno carico, sempre nel rispetto d’uso di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.

Infine, una sottolineatura anche per quello che riguarda le norme generali, che varranno per tutti gli impianti: “Quale misura preliminare, è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di
categoria, concordati con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio”
.

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Sci Abruzzo, ristori per 3 milioni di euro per gestori impianti sciistici

Importante novità arriva in questi giorni dalla Regione Abruzzo, che ha annunciato di stanziare importanti risorse in favore degli impianti sciistici che purtroppo non sono nelle condizioni di poter operare nel corso dell’inverno.

La stagione invernale 2020/2021 si preannuncia davvero non facile per i gestori degli impianti sciistici di tutta Italia. L’Abruzzo è una di quelle regioni che ha deciso di aiutare seriamente i gestori degli impianti, attraverso un vero e proprio piano di ristori dedicati.

Il turismo invernale e quello sulla neve non sembra infatti essere una di quelle attività che possono facilmente convivere con l’emergenza Covid. In alcune regioni la stagione era di fatto già partita, con i gestori degli impianti sciistici che si stavano preparando ad aprire, che si erano organizzati per garantire la massima sicurezza dei turisti e degli sciatori, soprattutto nell’ottica delle nuove misure decretati dai vari Dpcm.

Ma la nuova classificazione delle regioni in colori diversi in base alle fasce di rischio ha fermato tutto, L’Abruzzo, ad esempio, è diventata regione rossa, e quindi sta subendo una sorta di nuovo lockdown che impedisce anche agli impianti delle stazioni sciistiche di lavorare. Ecco che allora, stavolta, la politica si avvicina ai lavoratori con un passo importante.

La Regione Abruzzo ha infatti deciso di stanziare ben 3 milioni di euro in soccorso delle attività che operano nel settore sciistico degli impianti. La proposta andrà in commissione martedì 24 novembre, ed il passo successivo sarà la sua presentazione in aula del prossimo Consiglio che si terrà il 1 dicembre.

In tutta la Regione Abruzzo sono operativi ad oggi una decina di impianti. Tra questi quello certamente più conosciuto è quello di Roccaraso, una delle più importanti mete turistiche invernali non solo nella regione ma in tutta Italia. Oltre a Roccaraso grande attenzione è posta anche su Campo Felice, Campo Imperatore, Ovindoli e in parte Passo Lanciano.

Proprio nel periodo che ha preceduto la pandemia, la Regione era a lavoro per ampliare le possibilità e le potenzialità di questi e degli altri complessi sciistici, per garantire ancora maggiore fruibilità, tanto divertimento e tanta sicurezza in più ai turisti. Lavori che erano all’interno di un vasto progetto che guardava al futuro puntando sul turismo come leva per sconfiggere la crisi economica, anche nell’ottica di una sorta di destagionalizzazione.

Come detto, ogni anno molti sciatori scelgono queste zone per passare le vacanze invernali, ma anche solamente per sciare nell’arco di un solo weekend o di una sola giornata. La tranquillità delle piste, che non sono mai troppo affollate, la possibilità per sciatori di ogni livello di trovare qui le giuste condizioni, e la facilità nel raggiungere gli impianti, sono punti a favore per le stazioni abruzzesi.

Ora staremo a vedere se gli interventi di aiuti sulla base di 3 milioni di euro potranno essere sufficienti ai gestori per superare questi primi periodi di stagione invernale che, probabilmente, saranno completamente persi a causa del Covid. In attesa che le condizioni sanitarie migliorino e che si possa tornare a sciare in tranquillità.

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Impianti sci Frontignano al via il collaudo ma il Covid minaccia l’apertura

Sono passati ben 4 anni dal sisma che ha sconvolto il centro Italia, e gli impianti sciistici di Frontignano sono pronti per iniziare la fase di collaudo che li porterà verso la riapertura.

Una data tanto attesa, sia per tutti gli sciatori ed i turisti, sia per i residenti che potranno, si spera, tornare a vedere la loro terra anche come una risorsa in termini di turismo. Ma ora il Covid sta frenando qualsiasi procedere delle azioni tecniche e burocratiche.

Primi impianti di Frontignano ad essere collaudati

I primi due impianti di risalita di Frontignano ad essere interessati dalle operazioni di collaudo sono le due seggiovie quadriposto: lo “Schiancio-Le Saliere” e “Pian dell’Arco-Belvedere”. Ci sono voluti 4 anni per recuperare i due impianti dopo i danni subiti a causa del sisma del 2016.

Ora le strutture sono solo in attesa della parte tecnica che riguarda i collaudi, che dovranno essere effettuati dall’Ustif-Ufficio speciale trasporti a impianti fissi. Non è però questa parte che preoccupa i futuri gestori ed i possibili turisti, quanto le tempistiche per la loro riapertura in vista della prossima stagione invernale.

Il Covid infatti sta buttando ulteriore incertezza sul funzionamento dei nuovi impianti a stretto giro di posta, viste le difficoltà organizzative, le normative di sicurezza e la nuova gestione della pandemia con la divisione delle regioni in fasce di colore in base al rischio di avanzata del virus.

Come se non bastasse, c’è poi tutta una parte amministrativa che va risolta e che è legata proprio alla gestione degli impianti di Frontignano. Parlando di tutta la situazione, sia del Covid che della gestione, il sindaco di Ussita Silvia Bernardini ha dichiarato: “La pandemia è il problema principale, ma stiamo lavorando per risolvere anche il nodo di chi si occuperà, appunto, della gestione degli impianti, visto che la società Sibillini non esiste più”.

Insomma una serie di problemi sembrano sommarsi in questa fase delicata, e l’incubo iniziato 4 anni fa sembra ancora non vedere la fine. Prosegue il sindaco: “Al momento la soluzione è che ad occuparsene sarà direttamente il Comune, poi in futuro vedremo se trovare altre soluzioni”.

L’obiettivo, come dichiarato da più parti, era proprio quello di poter riaprire gli impianti già nella stagione 2020/2021, ma le cose non stanno andando per il verso giusto a quanto pare: “Il nostro obiettivo, coronavirus permettendo, sarebbe di poter riaprire questo inverno, anche se le cose da sistemare sono molte, come ad esempio ripulire le piste da sci, in questi 4 anni post terremoto sono state lasciate a se stesse”.

Sulla questione è intervenuto anche Marco Rinaldi, che è il direttore di esercizio degli impianti di Frontignano e Monte Prata: “L’emergenza Covid sta rallentando le operazioni di collaudo”. Lui stesso afferma che per gli impianti di Monte Prata i lavori che riguardano la parte meccanica della seggiovia Valle dell’Angelo-Monte Prata inizieranno da lunedì prossimo, 23 novembre. Ad occuparsene saranno i tecnici della Doppelmayr Italia.

Conclude Rinaldi: “In 2 settimane saranno conclusi e anche questo impianto sarà a disposizione degli amanti della montagna”. Tutto, chiaramente, covid permettendo.

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Bolognola ski, prima neve sulle piste da sci

Come si può vedere dalla foto pubblicata dai gestori degli impianti sciistici di Bolognola ski, è arrivata la prima neve sulle piste.

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Zermatt Cervinia, Matterhorn ski paradise è il migliore comprensorio sciistico delle Alpi 2020

Importante premio assegnato, ancora una volta, al Matterhorn ski paradise di Zermatt Cervinia, che viene nominato come miglior comprensorio sciistico delle Alpi.

Ogni due anni si celebra infatti questo evento, il Best Ski Resort, che in realtà è uno dei più importanti studi indipendenti che prende in considerazione la soddisfazione degli ospiti della regione alpina, che pernottano e sciano nella zona. Zermatt aveva già vinto nel 2014 e nel 2016, ed aveva conquistato il secondo posto nel 2018. Ora, nel 2020, ancora una volta il gradino più alto del podio.

Ma come funziona questo importante premio?

Nel corso della stagione sciistica 2019/2020 sono stati intervistati ben 40.000 amanti degli sport invernali sulla neve che alloggiavano in 55 comprensori sciistici, che sono stati selezionati come i migliori in assoluto. La centralità del sondaggio consisteva in 20 criteri di soddisfazione: una serie di punti chiave tra cui le dimensioni del comprensorio, la qualità della neve e delle piste, l’atmosfera della località sciistica.

ZermattCervinia è un comprensorio sciistico internazionale che è stato posto da tutti al vertice delle otto categorie in gara: sicurezza sulle piste, atmosfera, autenticità, accoglienza, esclusività, scuole di sci, evento natura, divertimento/intrattenimento. Ha totalizzato un punteggio di 8,63 su una scala che va da 1 a 10.

Oltre al sondaggio premio Best Ski Resort 2020, nel 2020 si è svolto anche una sorta di confronto sul lungo periodo che mette al centro la soddisfazione degli ospiti dei resort dal 2012 al 2020. Da questo studio viene fuori che l’orientamento di Zermatt in ottica strategica è quello giusto. Anche in questo caso infatti è risultata vincitrice negli otto anni di riferimento con la media più alta di 8,43 in tutti e 5 i sondaggi.

Markus Hasler, CEO di Zermatt Bergbahnen AG ha dichiarato: “Siamo contentissimi di aver ricevuto per la terza volta il riconoscimento Best Ski Resort e della vittoria finale per il periodo 2012-2020, soprattutto poiché essi si basano sulle valutazioni sincere dei nostri ospiti internazionali e confermano che la strategia e la politica di investimenti di Zermatt Bergbahnen AG vanno nella giusta direzione. Consideriamo questo premio anche un incitamento a continuare a investire nella qualità dei nostri servizi e degli impianti di trasporto, ad esempio nella nuova cabinovia Kumme o nel grande progetto Alpine X”.

La stagione invernale 2020 qui nel comprensorio di Zermatt – Cervinia è già iniziata, visto che sulle piste le condizioni sono già quelle ottime per sciare. In totale sono disponibili oltre 26 km di piste, ma non appena le condizioni lo permetteranno si apriranno altre piste ed altri impianti. L’obiettivo è avere aperto l’intero comprensorio per il 28 novembre.

Situazione covid nel Matterhorn ski paradise a Zermatt Cervinia

La situazione legata al Covid non lascia di certo tranquilli i gestori, ma per garantire l’attività sciistica e gli sport invernali sicuri, Zermatt Bergbahnen AG ha elaborato un piano di protezione a 360 gradi, che è stato già applicato con successo nel corso della stagione estiva appena conclusa che ha visto i ghiacciai protagonisti. Mascherine obbligatorie per tutta la stagione 2020/2021 in tutti gli impianti, nelle stazioni e nelle aree di sosta e di attesa. Cabine, spazi pubblici, superfici ed attrezzature di uso comune saranno oggetto di pulizia accuratissima. Condizioni di cancellazione flessibile per tutti i clienti poi, per agevolarli il più possibile.

Lo sci a Zermatt e Cervinia è possibile grazie ad una mascherina speciale

Il comprensorio, inoltre, in collaborazione con la ditta ALLKOV ha prodotto una mascherina multifunzionale che può essere messa sul casco e fissata al supporto per gli occhiali da sci. Così quando è obbligatorio indossarla sarà facile metterla sopra a naso e bocca, mentre quando si esce sulle piste può essere messa intorno al collo per proteggersi dal freddo, e quando si torna a casa può essere usata per proteggere gli occhiali da sci. Una mascherina riutilizzabile con doppia membrana, che ha superato i test per i requisiti della norma AFNOR S76-001. Sarà disponibile da metà dicembre in tutti i punti vendita, nei chioschi e nel Peakshop di ZBAG, ma può anche essere ordinata su matterhornparadise.ch.

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Skipass sul cellulare, grazie a Keycard Pure lo sci diventa green e salti le code

Da oggi anche lo skipass potrà essere presente sul vostro cellulare. Insieme alle tante applicazioni che utilizzano la tecnologia contactless grazie alla quale ad esempio possiamo passare i tornelli degli impianti sciistici, da oggi sarà possibile anche fare a meno delle tessere magnetiche.

Basta dunque tirare fuori il nostro skipass all’ingresso degli impianti. Con Keycard Pure sarà possibile caricare lo skipass direttamente sullo smartphone, facilitando così le operazioni di ingresso ai tornelli, aumentando la comodità e non sprecando materiali (come la plastica), tenendo sempre d’occhio l’ambiente e la natura.

Keycard Pure è quindi uno skipass innovativo realizzato in legno d’abete e creato dall’azienda Skidata, che ben si inserisce in un periodo storico in cui l’anticode è una soluzione ottima per eliminare una serie di problematiche relative all’emergenza sanitaria. Toccandolo con mano, questo innovativo skipass sembra essere un “frammento di Alpi” grazie al quale accedere agli impianti sciistici senza fare lunghe code. La tecnologia sta quindi sostituendo il normale skipass.

Un esclusivo pass in legno d’abete alpino quindi (tra l’altro prodotto con alberi certificati da foreste FSC) al cui interno c’è un chip RFID. Potete dunque caricare il vostro skipass online su Keycard Pure e recarvi direttamente sugli impianti sci ai piedi.

Un modo, insomma, per seguire i tempi nuovi, visto che anche gli sciatori del 2020 sono diversi da quelli del passato, e richiedono sempre tecnologie più avanzate. Nel mondo dello sci questo sistema sembra poi essere molto utile per passare da un impianto all’altro, tenendo sempre presente il rispetto per l’ambiente. Keycard Pure è infatti uno skipass ad impatto zero per il pianeta.

Questo nuovo skipass può essere prenotato e caricato direttamente da casa o dall’albergo. Un prodotto efficace e resistente, che potrebbe essere utilizzato anche in altre strutture o attività turistiche nell’ottica del destination management. Potrete inserirlo nella vostra tasca e da lì non spostarlo mai per accedere a piste ed impianti.

Ma non finisce qui, perché Skidata (azienda austriaca) quest’inverno testerà il dispositivo nell’area sciistica di Kitzbuehel. Una tecnologia Mobile Flow che permetterà quindi l’ingresso con il solo utilizzo dello smartphone. In Italia la nuova tecnologia sembra che arriverà solo nel 2021, con il Bluetooth Low Energy con il quale si userà il telefono senza consumare la batteria. Niente più biglietteria e assembramenti quindi.

Insomma grazie a questa nuova tecnologia i turisti potranno accedere agli impianti attivando sul telefonino la funzione Skipass con la tecnologia BLE. Arriverà una notifica immediata di apertura pista, e voi potrete subito prenotare il vostro posto per il giorno desiderato. Serafino Chierici, direttore generale di SKIDATA ITALIA ha spiegato: “Il nostro lavoro è quello di ridurre al minimo le incertezze del turista e le preoccupazioni del gestore degli impianti. Con le nuove tecnologie dimostriamo ancora una volta che SKIDATA è attenta all’ambiente, alle esigenze dei comprensori sciistici e alla felicità dell’utente finale”.

Ennesimo passo verso un’era più tecnologica quindi, quella che tra l’altro desiderano gli sciatori: soluzioni smart ed esperienze nuove.

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Dior lancia la Ski collection: abbigliamento, sci, snowboard e accessori

La grande moda di Dior scende in campo, o per meglio dire in pista, per lanciare una nuova Ski collection. La nuova collezione si chiama Ski Capsule, ed avrà al suo interno abbigliamento maschile, sci, snowboard e accessori disegnati da Kim Jones, direttore creativo del menswear.

La nuova stagione sciistica mondiale quindi, che non inizia nel migliore dei modi visti i problemi con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, potrebbe però regalare grandi soddisfazioni a tutti gli appassionati di sci e di montagna. Un nuovo modo di vestire che lega la qualità delle materie prime e la grande bellezza estetica.

La realizzazione della nuova ski collection di Dior è stata realizzata grazie anche alla collaborazione con alcuni brand specializzati nel settore dell’abbigliamento e delle attrezzature da sci. Tra queste ci sono l’azienda giapponese Descente, o gli svizzeri di Ak Ski, o l’azienda di equipaggiamento protettivo svedese Poc.

Da tutte queste collaborazioni sono nati capi di abbigliamento sportivo che sono in grado di coniugare prestazioni tecniche altissime e design minimalista ma che non disdegna un tocco di audacia. La partnership con Descente ha prodotto un’edizione limitata di Piumini impermeabili, molto leggeri ed isolanti, che sono poi cuciti con nylon ecologico e che sono imbottiti con piume di produzione e di provenienza etica.

Per resistere alle temperature poi, c’è un sistema di ventilazione invisibile e che si può regolare posta nella parte posteriore e nelle braccia. Uno specifico processo di spillatura, inoltre, garantisce moltissima impermeabilità. Nello stesso tempo è stata creata una versione con maniche rimovibili ed una giacca a vento. Ci sono poi i pantaloni, con un taglio aerodinamico che garantisce flessibilità e comfort: un prodotto ideale per chi pratica sci e snowboard. Tutte caratteristiche tecniche che si combinano con il grande stile di Dior, che si presenta con la fodera decorata con il classico motivo Oblique e nel logo tagliato al laser, che dà vita ad un gioco di texture.

Nella nuova ski collection di Dior ci sono poi anche un paio di sci ed uno snowboard, realizzati insieme a Ak Ski. Sono disponibili in due diverse misure, e realizzati in una lega di legno e carbonio esclusiva, che ha una grande capacità di assorbire gli urti. L’azienda Poc ha invece collaborato con Dior per realizzare caschi, occhiali e maschere, che presenta un campo visivo extra-largo e lenti Clarity, che danno molta sicurezza e moltissima protezione.

L’intera collezione Dior sarà disponibile da novembre solo in boutique selezionate e nei vari pop up Dior di tutto il mondo. Sarà possibile trovare anche guanti, una sciarpa e varie fasce in stile Dior.

Ciò che ha voluto fare Dior, insomma, è una splendida miscela di capacità tecniche e di bellezza estetica, un connubio rivolto a chi ama non solo sciare ma l’intero universo della montagna. Sarà quindi possibile vestire con questo bellissimo stile da capo a piedi. Una vasta gamma da cui scegliere con colori vivaci e moderni (pensate che le giacche sono in blu navy, giallo e viola).

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Anche l’orso ha bisogno di coccole e vuole un abbraccio dal suo amico

In questo 2020 così complicato tutti noi abbiamo bisogno di un supporto da chi ci sta accanto. Anche Bruno questo splendido esemplare di orso ha bisogno di coccole e vuole un abbraccio dal suo amico.

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Cervinia, snowboarder falcia lo sciatore e scatta la rissa

E’ successo a Cervinia, uno snowboarder si stava avvicinando alla stazione di partenza degli impianti a velocità elevata quando ha falciato uno sciatore che non l’ha presa proprio bene.

Nel video lo sciatore vestito di rosso dopo essersi rialzato dopo l’urto ha iniziato a colpire con le racchette da sci la testa dello snowboarder. La scena è accaduta sotto gli occhi di molti turisti.

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Coronavirus, il Dpcm fa chiudere le piste da sci

Nel nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si prevede anche la chiusura degli impianti sciistici, fino al prossimo 24 novembre. Il Governo insomma ha deciso per una stretta molto dura al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus, che negli ultimi giorni ha fatto registrare numeri molto importanti come contagi.

Tra le tante chiusure previste nel nuovo documento, anche quella degli impianti sciistici, che avevano appena iniziato ad aprire i battenti per la stagione sciistica 2020/2021, e che in molti casi si erano organizzati con regole e norme di sicurezza. Niente da fare però, soprattutto dopo che sui quotidiani sono circolate alcune foto degli impianti di Cervinia già colmi di persone, con lunghe file alla biglietteria e con le cabine degli impianti di risalita pienissime.

Il decreto, in vigore da oggi, ha validità fino al prossimo 24 novembre. Sembra però che possano essere ammesse alcune deroghe speciali, legate a precisi protocolli di sicurezza che dovranno essere adottati. Si legge infatti così nell’art. 1, comma 9, lettera m del Decreto firmato da Conte:

“Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.

C’è quindi ancora una speranza per tutti i gestori e gli organizzatori, che tanto avevano cercato di fare per mantenere la sicurezza negli impianti. La sensazione invece è che per un errore di pochi paghino in tanti. Certo è che resta difficile garantire la distanza sociale e il massimo dell’igiene in situazioni in cui sono moltissime le occasioni di assembramento. resta invece salvaguardata la possibilità per gli atleti di allenarsi in pista. Nel decreto si legge infatti:

“Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionale ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”.

Non è stato facile, a quanto pare, trovare un’intesa sulla chiusura degli impianti sciistici italiani. Sembra infatti che questo punto sia stato oggetto di moltissime discussioni in Consiglio dei Ministri, e di forte dibattito con il Comitato Tecnico Scientifico. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (governatore dell’Emilia-Romagna), aveva infatti chiesto di eliminare dal testo del Decreto la parte relativa agli impianti di risalita. Una chiusura che infatti rischia di bloccare un intero settore, almeno n questa prima fase della stagione, e che darà un altro colpo durissimo al comparto del turismo.

Anche il vicepresidente della regione val d’Aosta e assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy ha fatto sentire la sua voce per commentare il Decreto, dichiarando che tra le regioni si sta lavorando per stipulare un protocollo di sicurezza valido appunto negli impianti di risalita.

“La chiusura degli impianti sciistici è un attacco pesantissimo alla montagna. La situazione deve essere valutata e noi ci stiamo muovendo con tutte le regioni che fanno dello sci uno dei pilastri delle loro economie, l’obiettivo è creare un protocollo condiviso che garantisca la sicurezza ma anche la possibilità di non rinunciare alla stagione sciistica. E’ un documento che dovrà essere approvato dal comitato tecnico scientifico”.

Il problema però restano i tempi stretti, visto che il Decreto è già entrato in vigore e più passano i giorni, più sarà difficile trovare un accordo in tempi rapidi. Prosegue l’Assessore: “Le code non sono durate più di un’ora sabato e oggi la situazione è del tutto tranquilla. L’apertura degli impianti oggi è stata del tutto positiva. Gli utenti hanno le mascherine, le persone sono distanziate”.

Fermare lo sci significa quindi, secondo molti addetti ai lavori, fermare interi territori e dire addio ad un’importante fetta di turismo, con danni irreparabili all’economia: “Bisogna che tutti prendano coscienza che lo sci è di vitale importanza per l’economia della montagna – prosegue l’assessore – ci aspettiamo che questa decisione venga rivista, ovviamente bisogna garantire lo svolgimento dell’attività in sicurezza. Speriamo di avere pronto il protocollo nel più breve tempo possibile”.

Il protocollo al quale si sta lavorando prevede una serie di norme e regole per garantire la sicurezza ed il distanziamento: “Incentiviamo ad esempio lo skipass online, che la val d’Aosta sta già favorendo, e cercheremo di evitare il più possibile gli assembramenti al mattino quando gli sciatori arrivano sulle piste e prendono i primi impianti per salire in quota. E’ chiaro che alcune abitudini degli sciatori devono cambiare per salvaguardare la possibilità di usare gli impianti”.

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