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Come raggiungere le piste da sci con i treni regionali e le frecce di Trenitalia 2017/2018

È in forte crescita la domanda (+25%) e l’offerta di servizi ferroviari e integrati (Frecce e Regionali) per raggiungere in comodità e sicurezza le principali località sciistiche.

Andare a sciare in Treno

Un buon successo lo sta raccogliendo, ad esempio, la corsa regionale del sabato mattina per Bardonecchia da Torino Porta Nuova, con partenza alle 7.10, che consente, utilizzando i treni regionali della Sfm3, di arrivare sulle piste da sci alle 8.36, al costo di soli 7 euro per il biglietto. Una navetta gratuita accompagna i passeggeri a Campo Smith o allo Jafferau, e alle 9 è già possibile trovarsi sulle piste di Bardonecchia Ski. I ritorni sono previsti dalle 15.21 (a Torino alle 16.45), oppure ogni ora successiva, fino alle 22.21.

La stessa opportunità è offerta a chi sceglie di sciare, sempre il sabato, arrivando comodamente con i servizi regionali da Torino Porta Nuova alla stazione di Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere, dove anche in questo caso ad accogliere i viaggiatori c’è una navetta bus che li accompagna nella Via Lattea. Rientri previsti con un treno regionale ogni ora fino alle 22.34.

Oppure arrivare a Limone Piemonte da Fossano a soli 5,25 euro, partendo al mattino con il regionale delle 7.25 (alle 7.49 da Cuneo) per andare a sciare sugli impianti della Riserva Bianca prossimi alla stazione, mentre per la seggiovia Pila, poco distante dalla stazione di Aosta, è possibile partire da Ivrea alle 7.12 per arrivare sulle piste nelle prime ore del mattino. A disposizione per il ritorno un treno regionale fino all’ultima partenza delle 21.28.

Grazie all’integrazione fra treni regionali e i servizi urbani/extraurbani di Dolomitibus, il sabato si arriva sugli impianti di Cortina d’Ampezzo partendo da Belluno alle 8.30 e arrivando a Calalzo – Pieve di Cadore alle 9.27, al costo di 4,90 euro.

La possibilità di godersi la vacanza in montagna e quindi di andare a sciare in treno, è offerta anche dal servizio FRECCIALink, i bus che partono dalle stazioni dove arrivano i treni alta velocità di Trenitalia, integrandosi con i collegamenti offerti dalla Frecce. È così possibile partire in treno da Roma, Firenze, Bologna, Milano e le altre principali città, per arrivare in bus direttamente nelle località sciistiche come Ortisei – Santa Cristina – Selva di Val GardenaCanazei – Moena – Vigo di FassaCortina d’AmpezzoCourmayeur e Madonna di Campiglio.

Il servizio Frecce più bus, per un’unica soluzione di viaggio, arriva anche a SienaPerugiaMateraPotenzaSalernoCremonaBresciaCatanzaro e Lamezia Terme.

Mauro Bernardi, il primo maestro di sci disabile

“Sciare vuol dire sentirmi libero”: intervista a Mauro Bernardi

Mauro Bernardi è un personaggio che ha fatto dello sci la sua ragione di vita, e che dopo l’incidente che lo ha costretto ad una paraplegia incompleta, continua a guardare la vita con estrema gioia e positività.
Oggi, nella sua nuova condizione, continua a sciare e dopo una parentesi agonistica è maestro di sci per disabili. Per farci raccontare tutto questo lo abbiamo intervistato, e abbiamo capito il rapporto che lega un uomo alla montagna ed allo sci.

Mauro, raccontaci quando e com’è nata la tua passione per lo sci.

La mia passione è nata fin da piccolo, circa a 9/10 anni quando mio padre adottivo mi portava in Presolana, e non avendo le risorse economiche per acquistare lo skipass, mi tirava in salita con un bastoncino e dopo poche risalite dovevamo rientrare a casa perché era distrutto!
Utilizzavo un paio di sci vecchi di legno, regalati da una collega di mia madre Nives…

Che cosa è successo poi? Qual è la tua storia?

La mattina del 31 agosto 2005, mentre guidavo il camion della ditta per cui lavoravo (la “Nicoli Trasporti” di Albino), ho subito un incidente che mi ha cambiato la vita. Sono partito alle 3.15 dal piazzale di Nicoli ad Albino e mi sono recato a Lomagna (LC) per “agganciare” il semirimorchio centinato carico di tubi. Una volta agganciato il semirimorchio, collegato i tubi dell’aria e quelli della corrente, verificato l’integrità dei pneumatici e il funzionamento delle luci posteriori del semirimorchio, sono ripartito da Lomagna alla volta di Arquà Polesine (PD). Mi sono immesso in A4 all’altezza di Agrate e da lì in direzione di Padova ho percorso la medesima autostrada (la quarta corsia non era ancora stata costruita) e all’altezza dell’autogrill di Dalmine (Brembo Sud) verso le 4.30, in prima corsia, ho sentito un rumore “strano” e ho pensato di aver forato un pneumatico, verifico di non aver urtato niente e nessuno guardando lo specchietto retrovisore posto sul lato destro del trattore, ripeto la medesima azione verificando quello di sinistra e non notando niente di strano, riporto la mia attenzione sulla strada che di fronte a me e in quel momento un “collega” alla guida di un autoarticolato si immette, senza aver acceso ne fari ne frecce, in prima corsia…..

L’impatto è tremendo, io a poco meno di 90 km all’ora, tampono il rimorchio carico di bottiglie d’acqua da mezzo litro che procedeva a poco più di 10/15 km orari. Per le perizie la dinamica è semplice: veicolo A tampona veicolo B; feriti sì anche se lievi. Fatto sta che in quell’urto in cui un “collega” svolgeva la mia stessa professione non fa attenzione e il sottoscritto riporta: frattura scomposta esposta di tibia, perone e femore destro, frattura dello sterno, frattura midollare T4-T5, trauma cranico; 2 ore per essere estratto da quel che resta del “mio” Stralis, 1 intervento alla gamba e uno alla schiena nella quale applicano dei fissatori…..
Dopo 10 giorni di coma farmacologico, circa 6 mesi tra degenza all’unità spinale di mozzo e la riabilitazione, sono tornato a casa con una nuova condizione: una paraplegia incompleta. All’inizio è stato molto difficile ricalibrare la nuova vita: con mia moglie, negli affetti, nel lavoro; poi, come tutte le cose, si trova il modo per andare avanti. Oggi sono riuscito a farmene una ragione e grazie alle persone che mi sono state vicine, vivo la vita con la convinzione che è un dono meraviglioso e, da quando abbiamo ricevuto il fantastico dono dal Signore di nome Pietro, sono ancora più convinto che a prescindere da ciò che abbiamo e da ciò che abbiamo perso, dobbiamo viverla al meglio cercando di darle un senso e provare a migliorare il nostro mondo nei piccoli gesti quotidiani.

Come sei tornato a sciare dopo l’incidente? Cosa ti ha spinto a rimetterti in gioco?

Grazie all’Inail di Bergamo mi sono avvicinato allo sci in monosci attraverso un corso di avviamento allo sport per disabili in particolare lo sci e grazie a Stefano Belingheri. A rimettermi in gioco mi ha spinto la mia dignità, la mia voglia di avere ancora un ruolo definito nel mondo del lavoro.

Parlaci un po’ del tuo percorso e delle tappe più importanti della tua carriera a livello agonistico.

La mia carriera agonistica è iniziata e terminata in pochi anni. Tesserato alla polisportiva Valcamonica, ho raggiunto il mio apice arrivando al terzo posto ai campionati italiani sci alpino nella disciplina di slalom speciale nel 2011 a Sestriere. Grazie a Stefano Belingheri, istruttore nazionale di sci, ho conosciuto Corrado Sulsente, direttore della Snowsport Academy San Marino. La nuova vita in sedia a rotelle mi ha aperto una serie di nuove ed inaspettate opportunità: a seguito del superamento del relativo test attitudinale, a giugno 2011 sono stato ammesso ai percorsi formativi per maestri di sci organizzati dalla scuola di San Marino: oggi, dopo aver frequentato un corso su misura composto da circa 840 ore, sono Ski Instructor III° livello, divenendo di fatto maestro di sci disabile per l’insegnamento a persone che per praticare questo sport devono utilizzare i medesimi ausili e supporti (in gergo tecnico questa categoria prende il nome di sittinge proprio il 10 settembre 2013, grazie alla consigliera regionale Lara Magoni, nonché campionessa nello sport e nella vita, e di tutto il Consiglio regionale, è stata votata all’unanimità la mozione che porterà al riconoscimento ufficiale del titolo di maestro di sci disabile che insegna ai disabili omologhi che utilizzano i medesimi supporti tecnici.

Ora sei maestro di sci per disabili. Quale iter hai seguito per diventare Maestro?

Il percorso che ho completato con 900 ore di formazione, tra le quali 400 specifiche (teorica e pratica, culturale e didattica) e che mi ha permesso di raggiungere la qualifica di Ski Instructor III° livello.

Il percorso formativo mi ha permesso di acquisire le competenze necessarie per “sentirmi” ed “essere” un vero insegnante: prima sapevo solo sciare, ora mi sento in grado di insegnare a quelli che come me vorranno e potranno vivere (o rivivere) il piacere dello sci. In totale sicurezza (prima) e autonomia (dopo).

Ora dove insegni e dove pratichi sci?

Attualmente non posso insegnare perché la professione di maestro di sci disabile per allievi disabili non è ancora normata, o meglio, la legge quadro che regolamenta la professione dei maestri di sci non è stata ancora modificata. Lo sci lo pratico ovunque, in Presolana, Folgaria, Tonale, Val Senales, Stelvio, Sestriere, Roccaraso, Abetone, Prato Nevoso.

Che cosa vuol dire per te sciare? E cosa vuol dire insegnare a sciare?

Sciare per me significa sentirmi libero, sentire il vento in faccia, praticare uno sport piacevole in compagnia di mia moglie e di mio figlio Pietro, stare bene in mezzo alla natura. Insegnare è permettere ai tuoi allievi di trovare piacevoli sensazioni in armonia con il resto del mondo in un ambiente meraviglioso, quello della montagna in mezzo alla neve.

Un consiglio a tutti coloro che vogliono imparare a sciare…

Mettetevi in gioco e abbiate voglia di vivere a pieno la vostra vita.

Un consiglio a tutti coloro che vogliono rimettersi in gioco nella vita…

La vita ci riserva belle e brutte sorprese… per essere felici dobbiamo guardare ciò che abbiamo e non ciò che ci è stato tolto…. Anche perché abbiamo sempre molto per cui gioire.

Tre aggettivi che credi possano rappresentarti meglio…

Caparbietà, Resilienza, Gioia.

Slavina a Bolognola, travolte e disperse due persone, guarda il video

La slavina ha travolto due persone nella località sciistica di Bolognola nelle Marche sui Monti Sibillini.
Precisamente i soccorritori del Soccorso Alpino di Macerata e di Montefortino sono riusciti a raggiungere le due persone che erano state travolte dalla slavina tra Pintura di Bolognola e Pizzo Tre Vescovi.

Le due persone (un ragazzo ed una ragazza) sono rimaste ferite ma non in maniera grave e sono stati trasportati con l’eliambulanza (fatta atterrare a valle vicino al parcheggio della stazione sciistica di Bolognola per evitare ulteriori valanghe) all’ospedale di Torrette di Ancona in stato di ipotermia.

Valentino Rossi sulle piste da sci di Madonna di Campiglio in compagnia di Francesca Sofia Novello

Foto credits: @valeyellow46

Come ogni anno Valentino Rossi trascorre le sue vacanze sulla neve di Madonna di Campiglio.

https://www.instagram.com/p/BUxPFelAavR/

Valentino infatti è stato avvistato sulle piste da sci con i suoi amici fedelissimi e con la sua nuova ragazza, la bellissima modella Francesca Sofia Novello.

Foto credits: @francescasofianovello

Sembra che l’amore sia scoccato il giorno della gara dei “100km dei Campioni” tenutasi al Ranch di Tavullia dove Francesca Sofia Novello era presente insieme alle fidanzate degli altri piloti.

Alpe di Siusi, dove giocare a golf sulla neve

Le foto sono state scattate dal fotografo: Hannes Trobinger Scherlin

Per gli amanti del golf sull’Alpe di Siusi è possibile giocare sulla neve con palline colorate, dove le buche sono scavate nel ghiaccio.
Ogni anno viene organizzata una gara di golf sulle piste da sci dove le Dolomiti fanno da contorno a questo torneo di golf invernale. Il campo da golf ha nove buche e la lunghezza misura dai 61 ai 150 metri.
Le buche sono dislocate partendo dalla stazione a monte dell’impianto di risalita cabinovia Alpe di Siusi, per poi proseguire vicino all’impianto Laurin, a quello del Panorama fino al Plaza dove si trova il putting green.

Le foto sono state scattate dal fotografo: Hannes Trobinger Scherlin

Niente golf car per spostarsi da una buca all’altra ma solo sci e snowboard e per chi non pratica nessuno dei due sport potrà utilizzare lo slittino.

 

Impianti aperti nelle Marche il giorno di Santo Stefano

Qui di seguito la situazione delle piste ed impianti aperti nelle Marche, domani 26 dicembre (Santo Stefano).

Dopo la battitura di ieri sera verrà aperto un anello per gli amanti dello sci di fondo nella località Piani di Ragnolo – Acquacanina.

…andiam…andiam…andiam a lavorar…

Gepostet von Rifugio Monte Catria Cotaline 1400 am Sonntag, 17. Dezember 2017

Impianti aperti anche nel comprensorio sciistico del Monte Catria

Piste aperte anche nella stazione sciistica dell’Eremo Monte Carpegna

A Monte Piselli in attesa del collaudo della seggiovia che avverrà giovedì 28 dicembre, domani sarà aperto dalle ore 9 il campo scuola San Giacomo.

Nel comprensorio sciistico di Sarnano (Santa Maria Maddalena e Sassotetto) tapis roulant e manovia aperti.

Campi scuola aperti anche a Bolognola

Spettacolari foto del rifugio Duca degli Abruzzi sul Gran Sasso

Foto di Ivan Argentini, Paolo Boccabella ed Emanuele Lattanzi

Questa settimana tre scialpinisti aquilani Ivan Argentini, Paolo Boccabella ed Emanuele Lattanzi durante un’escursione con partenza da Campo Imperatore sono arrivati al Rifugio Duca degli Abruzzi sul Gran Sasso e si sono trovati di fronte uno spettacolo che li ha lasciati a bocca aperta tanto da scattare alcune foto per immortalare il particolare fenomeno atmosferico detto galaverna (una combinazione di temperature basse, vento ed umidità) che ha coperto totalmente la struttura del rifugio.

Il rifugio Duca degli Abruzzi è da diversi anni di proprietà del Cai di Roma ed è posizionato a 2388 metri di quota sul Monte Portella.

Foto di Ivan Argentini, Paolo Boccabella ed Emanuele Lattanzi

Dopo il rifugio Duca degli Abruzzi i tre hanno raggiunto anche il rifugio Garibaldi che come dalla foto era completamente coperto di neve.

Dove sciare a Cesana Torinese

Proprio al centro delle Alpi dell’alta Val di Susa, si trova Cesana Torinese, una località sciistica che appassionati di sci e montagna conoscono molto bene per la sua posizione strategica: Cesana è infatti a soli 10 km dal confine con la Francia e a circa 90 km dal centro di Torino. Da Cesana, quindi, soprattutto dal versante francese si ha accesso diretto al comprensorio sciistico internazionale della Vialattea, di cui fa parte insieme a Sestriere, Sansicario, Sauze d’Oulx, Claviere, Pragelato e la francese Montgenèvre.

Cesana è un luogo molto esclusivo, un piccolo centro che ha origine nel Medioevo, a 1350 metri di altezza al centro di una conca molto ben protetta da quello che è il massiccio del Monte Chaberton, e proprio in confluenza della Piccola Dora con il torrente Ripa, corsi che vanno poi a formare la Doria Riparia. Ultimamente Cesana Torinese è tornata di moda per aver ospitato delle gare durante i Giochi Olimpici invernali di Torino 2006. Come detto la stazione fa parte della Vialattea, ed è molto ben collegata con tutte le altre stazioni del comprensorio. Le piste e gli impianti si trovano in due zone precise: nella frazione di Sansicario e nell’area Montiluna; piste molto belle che arrivano fin dentro i boschi di larici ed abeti.

Superato il centro abitato di Cesana, si prosegue su La Comba, verso Sestriere, per accedere agli impianti. La telecabina che porta a Sansicario parte proprio da qui, sul versante sinistro, mentre un’altra seggiovia vi porterà sul versante di destra. Sansicario è un borgo molto caratteristico che si trova immerso nella natura e nei boschi. L’offerta turistica maggiore si trova a Sansicario Alto, dove tra l’altro si sono disputate le gare di Super Gigante e Discesa Libera di Sci Alpino Femminile durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

Ci sono poi 3 seggiovie molto moderne e quadriposto che arrivano sino al Colle Bercia, che è il punto da cui poi scendere per Claviere. Ecco che sarete arrivati all’area sciistica Montiluna, che sta proprio tra Cesana e Claviere e conta ben 110 km di piste. Importante sapere, riguardo agli impianti di risalita, che quelli di Cesana, insieme a quelli di tutte le altre zone del comprensorio Vialattea, sono ben 70: 1 funivia, 37 seggiovie, 21 skilift, 3 cabinovie, 8 tapis roulant. Per quanto riguarda le piste, invece, a Cesana ce ne sono 16 rosse, 9 nere e 11 blu, tutte dedicate a sci alpino. Quella chiamata Pariol Cesana, che è olimpica, ha ospitato gare di slittino, skeleton e bob delle Olimpiadi Invernali ed ancora oggi è sede delle gare di Coppa del Mondo, della Coppa Europa e dei Campionati italiani.

In primavera, infine, vi consigliamo di percorrere il famoso ponte tibetano lungo 468 metri e sospeso a 30 metri di altezza che si trova nel canyon tra Rio Gimont e Piccola Dora, in zona Gorge di San Gervasio.

Per maggiori informazioni:
tel: + 39 0122.89202
email: info.cesana@turismotorino.org

Dove sciare a Claviere

Tra le varie stazioni sciistiche che fanno parte del comprensorio internazionale della Vialattea, c’è la località di Claviere, che si trova a 1760 metri di altitudine e che è posta proprio al confine tra Italia e Francia, lì dove la parte italiana e francese della Vialattea si incontrano. Claviere è una località molto amata dai turisti e dalle famiglie, col suo piccolo centro, incantevoli paesaggi e scenari e le sue piste che sono immerse nei boschi della zona. La neve sembra immacolata, e da qui si può godere della vista del monte Chaberton (3131 metri di altezza), che domina tutta la vallata. Insomma, il luogo ideale per chi non vede l’ora di passare dei giorni immersi nella natura e nel relax più completo.

Claviere, quindi, è l’ultima località sciistica che si trova sul territorio italiano, proprio prima di trovarsi di fronte la Francia. La sua posizione caratteristica le conferisce particolarità molto apprezzate da sciatori e turisti. Claviere infatti si trova in una vallata lunga e pianeggiante che si trova sul colle del Monginevro, e che è a soli 2 km da Montgenèvre. Cosa dovete fare per sciare qui a Claviere? Facile: arrivati in paese, che si trova come detto a 1760 metri, prendete le due seggiovie quadriposto e salite fino al Colle Bercia, a 2293 metri. In totale Claviere, insieme a tutte le altre località della Vialattea (Sestriere, Sansicario, Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Pragelato e la francese Montgenèvre), conta ben 75 impianti di risalita: 1 funivia,37 seggiovie, 21 skilift, 3 cabinovie, 8 tapis roulant.

Colle Bercia è il luogo in cui ci sono i panorami più belli ma soprattutto le piste per chi vuole praticare gli sport invernali, che sono immerse nei boschi tra larici ed abeti. Claviere ha a disposizione 17 piste rosse, 6 piste nere e 10 piste blu. Tra Claviere e Cesana Torinese ci sono 110 km di tracciati; contando tutto il comprensorio della Vialattea, invece, i km di piste sono 400. Dal colle, infatti, è possibile discendere proprio verso Cesana o verso le altre località della Vialattea, mentre se si prende la seggiovia Col Boeuf si arriva fino a Montgenèvre. Chi non è molto esperto con gli sci, può sfruttare la pista blu grazie alla quale sono collegate le località che si trovano a fondo valle. Chi invece si sente a suo agio con gli sci ed è esperto, può sicuramente provare la pista nera n. 100, che da Colletto Verde scende fino a 2560 metri: la pista è molto tecnica e particolare, e si raggiunge solo dal versante francese. Visto che in pista di solito non c’è molto traffico, vi garantiamo divertimento assoluto!

Chi invece vuole dedicarsi allo sci di fondo, troverà 3 anelli con 3 difficoltà diverse e crescenti: 10 km di tracciati, che poi si uniscono al percorso francese per arrivare a 16 km. Claviere, proprio perché è circondata da monti, offre anche l’opportunità di praticare sci alpinismo e lunghe passeggiate con racchette. Gli itinerari sono davvero di ogni tipo, di lunghezze diverse e con dislivelli differenti. Due sono le grandi classiche che vogliamo segnalarvi: l’itinerario che sale verso il monte Chaberton e quello in direzione Bardonecchia, una specie di traversata. Più verso la primavera e l’estate, poi, le emozioni sono assicurate con il ponte tibetano sospeso nel vuoto a 30 metri e lungo 468 metri, proprio nelle gole tra il rio Gimont e la Piccola Dora.

Per maggiori informazioni:
tel: + 39 0122.878856
email: info.claviere@turismotorino.org

Dove sciare a Montgenevre

Subito dopo il confine francese, all’interno del comprensorio sciistico internazionale della Vialattea, si trova la località di Montgenèvre (Monginevro). Raggiungibile sia da Cesana Torinese che da Claviere, si trova sull’omonimo passo, e per arrivare potete prendere sia l’auto che sfruttare, sci ai piedi, gli impianti della Vialattea.

La stazione sciistica di Montgenèvre si trova a 1854 metri di altezza, presenta due aree distinte in cui sciare che coprono tutti e due i lati della valle e sono tra loro collegate dagli impianti. Vi ricordiamo subito che gli impianti di risalita di Montgenèvre si sommano con tutti quelli delle altre località della Vialattea (Sestriere, Sansicario, Sauze d’Oulx, Claviere, Cesana Torinese, Pragelato), ed in totale sono quindi 70: 1 funivia, 37 seggiovie, 21 skilift, 3 cabinovie, 8 tapis roulant.

Montgenèvre è un piccolo paese di montagna, e proprio questo è uno dei motivi del suo fascino, oltre alle grandi opportunità che offre agli sciatori, visto anche il collegamento interno con la Vialattea, che in totale garantisce 400 km di piste. Il paese si trova a 1860 metri, e da qui si sale fino a 2700 metri per raggiungere le piste, i panorami mozzafiato in cui sono incastonate e la grande qualità dei tracciati, visto l’innevamento costante ed il sole che batte tutto il giorno sui circuiti. Molte sono le attività che qui si svolgono nel corso della stagione, sia per i più grandi che per i bambini.

A nord, proprio vicino al monte Chenaillet, si trova la zona sciistica più grande, che presenta piste e tracciati non troppo complicati, adatti anche a sciatori poco esperti. Totalmente sull’altro versante si trovano invece le piste molto più tecniche e difficili, intorno al monte Serre Thibaud, dedicate ai più esperti. Qui si arriva proprio sulla sommità del monte grazie al telemix. Oltre alle piste, poi, gli amanti dell’avventura possono sfruttare tutti i pendii e le zone non battute, ideali per i fuoripista e per chi si vuole divertire con la neve fresca.

Chi adora lo sci di fondo, infine, ha a disposizione ben 17 km di tracciati che arrivano fino a Claviere, nel versante italiano, o verso la Valle della Clarèe. Inoltre, immerso nella natura, la novità è il toboggan Monty Express che per 1400 metri scende su tunnel e ponti in legno.

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