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Scatta l’obbligo del casco

Alla fine il casco sulle piste da sci si deve mettere.
Le forze dell’ ordine e i gestori degli impianti possono impedire la risalita a chi non ha la protezione.

La legge sulla sicurezza dello sci entrata in vigore per tutti gli altri aspetti nel gennaio 2004, è stata integrata con il decreto che obbliga l’uso del casco (in vigore dal 31° marzo 2005).
Quella stessa legge prevede anche che vengano indicati i criteri di omologazione dei caschi.

I ragazzi al di sotto dei 14 anni di età saranno tenuti a indossare il casco protettivo mentre sciano o vanno in snowboard.
E che i caschi «sicuri» sono quelli conformi alla norma tecnica «UNI EN 1077», riconoscibili perché sono marcati con l’ indicazione EN 1077 oltre che con la sigla CE.

Le Precauzioni Prima di partire

CONSULTARE LA MAPPA DI RISCHIO NELLA ZONA DELLA GITA LA FORMA FISICA
Occorre sempre un buon livello di preparazione e di allenamento fisico.INFORMARSI
Evitare le escursioni in tutte le località in cui è segnalato il pericolo di valanghe. La mappa del rischio cambia di ora in ora: consultare sempre il locale ufficio guide se si esce dai tracciati aperti.NIENTE LACCIOLI E CINGHIETTE
Impugnare i bastoncini senza infilare i polsi nei laccioli. Evitare di usare le cinghiette di sicurezza degli sci.

FARSI ACCOMPAGNARE DA ESPERTI
La soluzione migliore è ricorrere a una guida alpina o a un maestro di sci. Mentre si scia mantenere la distanza di sicurezza. Evitare le zone sottovento e in ombra, i canaloni, i pendii aperti o quelli con bruschi cambi di pendenza

TERMOMETRO
Se la temperatura sale, evitate il fuori pista, perché il disgelo favorisce le valanghe.

NEVE FRESCA
Dopo grosse nevicate, che hanno accumulato masse di neve non consolidata, è preferibile restare in pista.

CANALONI
La salita e la discesa di un canalone deve avvenire sempre verticalmente e lungo i margini. In caso di valanga infatti la neve tende ad accumularsi nella zona centrale e può quindi essere più facile trovare una via di fuga laterale

SOVRACCARICO
Attenzione al sovraccarico determinato da sciatori o mezzi. Il distacco di valanghe può infatti essere spontaneo o provocato dall’uomo e, a volte, anche da un leggero sovraccarico sul manto nevoso. A causarle comunque sono vari fattori: prima di tutto un aumento brusco della temperatura, un’abbondante nevicata o la debole coesione della neve fresca con quella già battuta che rappresenta la “crosta” sottostante e fa scivolare la parte superiore.

Scala pericolo valanghe

Qui di seguito viene riportata la scala di pericolo/probabilità di distacco valanghe

1–DEBOLE – Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee.

 

2–MODERATO – Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee.

 

3–MARCATO – Il distacco è possibile con debole sovraccarico sui pendii ripidi indicati, in alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche gravi valanghe.

4–FORTE – Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe.

5–MOLTO FORTE – Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche su terreno moderatamente rapido.

Indicazioni per scialpinisti, escursionisti e sciatori fuori pista


1–DEBOLE – Condizioni generalmente sicure per gite sciistiche.

2-MODERATO – Condizioni favorevoli per gite sciistiche ma occorre considerare adeguatamente locali zone pericolose.

3–MARCATO – Le possibilità per gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.

4–FORTE – La possibilità per gite sciistiche sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.

5–MOLTO FORTE – Le gite sciistiche non sono generalmente possibili.

Decalogo dello Sciatore

1-Rispetto per gli altri
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo la persona altrui o provocare danno.

2-Padronanza della velocità e del comportamento
Ogni sciatore deve tenere una velocita’ e un comportamento adeguato alle proprie capacita’ nonche’ alle condizioni generali del tempo (e aggiungo io della neve e dell’affollamento).

3-Scelta della direzione
Lo sciatore a monte il quale, per la posizione dominante, ha la possibilità di scelta del percorso, deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.

4-Sorpasso
Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da consentire le evoluzioni dello sciatore sorpassato.

5-Attraversamento incrocio
Lo sciatore, che si immette su una pista o attraversa un terreno di esercitazione, deve assicurarsi, mediante controllo visivo a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per se e per gli altri.

6-Sosta
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di assoluta necessità sulle piste e specialmente nei passaggi obbligati o senza visibilita’.
In caso di caduta lo sciatore deve liberare la pista al più presto possibile.

7-Salita
Lo sciatore che risale la pista deve procedere soltanto ai bordi di essa ed è tenuto a discostarsene in caso di cattiva visibilita’.
Lo stesso comportamento deve tenere lo sciatore che discende a piedi la pista.

8-Rispetto della segnaletica
Tutti gli sciatori debbono rispettare la segnaletica delle piste.

9-In caso di incidente
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente.

10-Identificazione
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne sia testimone e’ tenuto a dare le proprie generalita’.

Kit di sopravvivenza da valanga

ARVA, PALA, SONDA E AIRPOCKET: ECCO COSA METTERE SEMPRE NELLO ZAINO

L’autosoccorso, cioè l’utilizzo dell’Arva, della pala e della sonda leggera da valanga, da parte di tutti i componenti delle escursioni al di fuori delle aree controllate, rappresenta la maggior garanzia di successo nell’intervento di soccorso in caso di valanghe.

ARVA
L’apparecchio ricetrasmittente ricerca valanghe è poco più grande di un walkman e va fissato al corpo con delle cinghie. Mai dimenticarlo nello zaino. Invia un segnale di identificazione. Se uno sciatore finisce sotto una valanga, i compagni commutano i loro Arva dalla fase di emissione a quella di ricezione e vengono guidati dal suono che si fa tanto più forte quanto più ci si avvicina alla vittima, e la localizzano. Per molti la consuetudine è di accendere l’Arva solo quando il pericolo diventa evidente, dimenticando come questo ragionamento sia erroneo visto che la valanga sorprende anche quando uno meno se lo aspetta.

A-LIFE
Evoluzione dell’Arva, è un computer portatile che oltre al segnale per la localizzazione trasmette dati sulla salute dell’infortunato: battito cardiaco, respirazione, livello di ossigeno nel sangue. E’ stato presentato nei giorni scorsi all’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia.

SONDA E PALA.
Se l’Arva indica l’area in cui si trova la vittima, occorre però disporre di sonde per identificarla e di pale per disseppellirla. Senza questi due attrezzi l’Arva perde gran parte della sua efficacia. Scavare nella neve con le mani è un’impresa praticamente impossibile.

AIRBAG DA ZAINO.
Si gonfia e permette a chi viene travolto di galleggiare sopra la neve.

AIRPOCKET.
E’ un palloncino con scorta d’aria che consente di respirare anche sepolti sotto molti metri di neve.

Cosa fare quando si e’ travolti da una valanga

SE SI E’ TRAVOLTI DALLA MASSA DI NEVE CERCARE DI LIBERARSI IMMEDIATAMENTE DEGLI SCI

Sono cinque i gradi di pericolo crescente previsti sulla Scala europea del pericolo di valanghe: debole, moderato, marcato, forte e molto forte.

SPOSTARSI IN DIAGONALE.
E’ inutile fuggire lungo la massima pendenza perché la valanga è più veloce.

VIA SCI E BASTONCINI.
Nel caso si venga travolti bisogna cercare di liberarsi da sci e bastoncini e ripararsi le vie respiratorie, bocca e naso.

FAR FINTA DI NUOTARE.
Cercare di stare a galla imitando i movimenti del nuoto.
CHIDERSI A UOVO. Tentare di chiudersi a uovo con le mani sulla faccia per guadagnare spazio per l’aria.

NICCHIA D’ARIA.
Se si è sotto la neve, provare a scavare per farsi una nicchia d’aria. Se si perde l’orientamento, sputare esedre dove va la saliva.

IL TEMPO DI SOPRAVVIVENZA.
La curva di sopravvivenza in valanga, elaborata dall’Associazione Interregionale Neve e Valanghe (Aineva) indica che nei primi cinque minuti le persone sotto la neve possono essere salvate se non hanno riportato lesioni fatali. Successivamente, fra i 15 e i 35 minuti dal seppellimento, si verifica una brusca diminuzione (dal 92% al 30 %) delle probabilità di sopravvivenza delle persone travolte. Solo coloro che dispongono di una cavità d’aria riescono riescono infatti a sopravvivere senza rischi mortali fino a 90 minuti. I decessi si verificano di solito tra i 90 e 130 minuti successivi. Le cause mortali principali sono l’asfissia e l’ipotermia. In generale, il 45% dei travolti riesce a liberarsi da solo, mentre il 28 % viene individuato in seguito ad una ricerca vista-udito. Il rimanente 27% delle vittime di valanghe viene soccorsa attraverso altri metodi.

Sulle piste si può sciare anche a Pasqua

Il manto nevoso è sufficiente per garantire l’apertura degli impianti nel prossimo weekend. Nell’entroterra si tirano le somme di una stagione più che positiva.

USSITA – Un anno tutto d'un fiato. Basterebbe questa frase a riassumere i dati relativi alle presenze turistiche sui monti Sibillini. Con la primavera che ormai sta già offrendo il meglio di sè, e le temperature decisamente gradevoli, infatti, è tempo di tracciare un bilancio della stagione invernale appena trascorsa, per le varie località sciistiche della provincia. Sicuramente è stata una stagione da incorniciare, con tantissima neve su tutte le vette dei Sibillini ed un'offerta ricreativa, da parte dei vari comuni, degna di località ben più blasonate. Un bilancio, quindi, che non può che essere considerato ottimo e che sembra destinato ad offrire ancora qualche soddisfazione. Gli sciatori più accaniti, infatti, non hanno ancora dovuto rinunciare a praticare il loro sport preferito, visto che la neve è presente ancora in quantità tale da permettere discese agli appassionati. Ad ussita, ad esempio, si è deciso di mantenere aperti gli impianti sciistici nei fine settimana, almeno fino a quando sulle piste ci sarà abbastanza neve. Di certo, quello che è accaduto quest'anno farà da stimolo a quanti avevano in progetto di investire sul potenziamento degli impianti, e permetterà di affrontare spese importanti con lo spirito giusto. Anche tra ristoratori, albergatori ed operatori commerciali di queste zone, si avverte una certa soddisfazione, dovuta al ritorno in massa dei turisti sulle montagne dell'entroterra maceratese. Un via vai di persone che, visto come stanno le cose, sembra destinato a non conoscere alcuna tregua. Se si considera, infatti, che mancano solo pochissimi giorni alle festività pasquali, e che moltissime persone decideranno di trascorrerle nella natura incontaminata dei Sibillini, il numero delle presenze sembra solo destinato a salire. Si passerà, dunque, dalla possibilità di sciare a quella di godersi i percorsi di montagna tra il verde e la fioritura primaverile. Il tutto senza alcuna pausa, per la gioia di chi, come già detto, ha già scelto di investire sul potenziamento dell'offerta turistica per queste zone. I presupposti per fare conto su una stagione estiva ricca di presenze, infatti, sembrano esserci tutti, soprattutto alla luce degli importanti numeri fatti registrare nel 2005, con i Sibillini che si sono rivelati tra le mete più ambite del popolo vacanziero. Come molti ricorderanno, l'anno scorso furono le località di mare a soffrire di un notevole calo di turisti, mentre per la montagna è stata una stagione di grandi numeri. Natura e piccoli borghi ricchi di storia, sembra essere questo quello che cerca, adesso, la gente e, sicuramente, è proprio questo quello che i Sibillini possono offrire. La speranza, dunque, è quella di ripetersi ancora, per bissare un'annata tutta d'un fiato. e.pi. Fonte Corriere Adriatico

Specialita’ Sci Alpino

La discesa libera è sicuramente la più spettacolare specialità presente nella rosa dello sci alpino. I discesisti si lanciano senza alcun timore dalla partenza all’arrivo “a uovo”, ovvero in posizione raccolta, ricercando la massima aerodinamicità: tentano di individuare le traiettorie più brevi e incisive ai fini del tempo di gara e lasciano correre gli sci per creare il minor attrito possibile con la neve, raggiungendo velocità a volte superiori ai 120 km/h. Il dislivello della pista nelle gare maschili varia dagli 800 ai 1100 metri, per quelle femminili dai 500 agli 800 metri. Prima della gara è indispensabile partecipare alle prove cronometrate sul tracciato per constatarne la consistenza e la duttilità.

 

Il super-g può essere paragonato ad una via di mezzo tra la discesa libera e lo slalom gigante. Le gare di supergigante maschile si svolgono su un dislivello che varia dai 500 ai 650 metri. Quello delle gare femminili varia invece dai 400 ai 600 metri. Il tracciato è segnalato con porte blu e rosse che, per le gare maschili devo essere almeno 35, 30 in quelle femminili. Spettacolare quasi quanto la discesa libera, è leggermente più “lento” a causa della dislocazione più precisa delle porte che costringe l’atleta ad affrontare numerosi cambi di direzione e di pendenza alle volte anche a velocità abbastanza sostenute.

 

Nello slalom gigante le porte sono collocate in posizione più ravvicinata rispetto a quelle delle prove veloci, ed è quindi necessario un grande controllo degli sci e rapidità nell’eseguire i continui cambi di direzione. Il dislivello tra partenza e arrivo varia dai 300 ai 450 metri per la parte maschile, per le gare femminili dai 300 ai 400 metri. La gara si disputa in due manche sulla stessa pista, ma tracciate in maniera differente. Il numero delle porte si ricava dalla percentuale tra l’11 e il 15% del dislivello relativo. In particolare sono in numero compreso tra 56 e 70 per gli uomini e tra 46 e 58 per le donne. durante la seconda manche l’ordine di partenza è fissato in base all’inversione dei primi 30 classificati nella prima, o in casi particolari dei primi 15 classificati.

 

Nello slalom speciale, la più lenta fra le quattro discipline, ma anche quella che richiede in modo determinate la prontezza di riflessi per affrontare gli innumerevoli cambi di direzione, il dislivello della pista può variare dai 180 ai 220 metri per la prova maschile, dai 140 ai 200 metri nella prova femminile. La gara si svolge in due manche sulla stessa pista ma con differenti tracciati, seguendo le stesse modalità dello Slalom Gigante. Le porte del tracciato devono essere comprese tra un numero di 55 e 75 per gli uomini e tra 40 e 60 per le donne. Molto strette tra loro, impegnano l’atleta in agilità e destrezza per evitare l’inforcata. Le piste delle gare di slalom sono piuttosto ripide, con neve molto dura, spesso ghiacciata artificialmente.

La combinata è determinata dall’unione di una discesa libera e uno slalom speciale. La classifica viene stilata in base alla somma dei tempi finali delle due prove. Questa specialità esalta le doti di polivalenza dell’atleta, in quanto si gareggia tra due discipline agli antipodi fra loro.

Glossario Snowboard

3D
Geometria di bloccaggio utilizzabile sia con attacchi soft che hard . Il fissaggio avviene attraverso 3 viti (sistema Burton).

4X4
Sistema di bloccaggio degli attacchi sia soft che hard . Il fissaggio avviene attraverso 4 viti (sistema universale).

AERIAL
Salto con rientro effettuato sulla sponda di un half pipe.

ANGOLAZIONE
Posizione degli attacchi rispetto all’asse trasversale della tavola.

ANIMA
Eemento che costituisce la parte interna della tavola , sostenendo le due superfici esterne, quella superiore e la soletta . Legno : è il materiale principe per la costruzione delle tavole , è quello che meglio risponde alle caratteristiche di elasticità , di reazione , di risposta e di durata . Purtroppo è anche il più costoso , per qusto tutti sono alla ricerca di materiali e sistemi di costruzione alternativi.
Materiali Compositi : Schiume , PU , iniettati , sono tutti materiali usati per rimpiazzare il legno , uniti a vari sistemi di costruzione .Anche se per ora il legno rimane il migliore dei materiali , anche con i materiali compositi si ottengono egregi risultati.

ASIMMETRICO
Il lato front e quello back di una tavola non sono speculari rispetto all’asse longitudinale.
Esistono asimmetrie di forma con le sciancrature spostate rispetto all’asse longitudinale. Asimmetrie di sciancratura con tavole simmetriche in tutto tranne che nelle due sciancrature , una è più profonda dell’altra, tipicamente quella back . Infine esistono asimmetrie totali sia per forma che per sciancratura.

ATTACCO
Accessorio che fissa lo scarpone alla tavola; può essere a guscio per scarponi soft , e a piastra per scarponi hard.

BACK SIDE
Quando lo snowboarder è in appoggio sulla lamina corrispondente ai talloni degli scarponi.

BASELESS
Tipo di attacco adatto solo con scarponi soft . Prevede che lo scarpone appoggi direttamente sulla tavola, senza una base con disco graduato.

CANTING
Inclinazione dello scarpone verso il centro della tavola.

CAP
Tecnologia costruttiva che utilizza l’abs superiore per avvolgere i lati della tavola: il perimetro della superficie si congiunge con la soletta coprendo così il profilo dell’anima senza però formare una scatola di torsione vera e propria. E’ una tecnologia di costruzione “economica”.

CONDUZIONE
Si effettua quando la tavola procede senza slittamenti laterali.

DIREZIONALE
Tavola con assimetria rispetto l’asse trasversale passante per il centro –tavola , realizzata specificatamente per avanzare in un senso piuttosto che nell’altro.

DISCO GRADUATO
Disco inserito all’interno dell’attacco con tacche di riferimento che indicano l’inclinazione assunta.

DUBLE-KICH
Tavola con punta –coda rialzate ma non simmetriche.

FAKIE
Conduzione della tavola effettuata con la coda rivolta verso la direzione di avanzamento.

FIANCO
Profilo laterale della tavola : comprende le lamine e il perimetro della superficie superiore.

FLEX
Rigidità della tavola in senso longitudinale ; varia a seconda della disciplina per la quale la tavola è stata progettata , e dal peso del surfista ; più la tavola ha flex , più reattiva è sotto i piedi del rider.

FRONT SIDE
Quando lo snowboarder è in appoggio sulla lamina corrispondente alla punta degli scarponi.

GRAFITE
Materiale utilizzato nelle solette che , associato in polvere al polietilene sinterizzato , migliorano la scorrevolezza su certi tipi di neve.

GOOFY
Lo snowboarder che tiene il piede destro sistemato avanti.

HALF PIPE
Rampa a forma di mezzo tubo realizzata in neve compatta sulla quali realizzare manovre freestyle.

HARD
Tipo di scarponi dotati di scocca rigida esterna , simile a quelli utilizzati nello sci.

INCLINAZIONE
E’ il movimento che provoca della presa di spigolo . Si ottiene generalmente inclinando il corpo all’interno della traiettoria di curva.

LAMINA
Realizzata in acciaio , costituisce il perimetro della soletta.

MONOSCOCCA ( MONOCOQUE )
La funzione portante è affidata a una o più scatole di torsione realizzate tipicamente in fibra di vetro contenenti l’anima Sotto a questa scatola vengono applicate soletta e lamine , sopra la serigrafia L’anima in questo tipo di costruzione è realizzata in materiali poveri o riempitivi , poiché la funzione portante è affidata alla scatola di fibra . Tipici di questa struttura sono i fianchi svasati.

NEOPRENE
Materiale plastico , morbido e impermeabile , utilizzato per la realizzazione delle imbottiture degli scarponi da snowboard.

P-TEX
Politilene sinterizzato; è un materiale plastico antiattrito utilizzato per la realizzazione delle solette (economiche…).

PAD ANTISCIVOLO
Gomma adesiva o altro materiale ruvido da posizionare tra i due attacchi per favorire l’aderenza tra scarpone e tavola nelle risalite sugli impianti.

PASSO
Distanza tra gli attacchi, si stabilisce in funzione dell’altezza del rider.

PONTE
Parte di tavola compresa tra punta e coda .Per ponte si intende anche il valore della distanza tra soletta e piano di appoggio della tavola.

PRESA DI SPIGOLO
E’ l’angolo formato dalla lamina dello snow e la pista.

RAGGIO RADIALE
Valore che indica l’entità della sciancratura misurato come il raggio di un a ideale circonferenza cui appartiene il profilo laterale della tavola.

REGULAR
Lo snowboarder che tiene il piede sinistro sistemato avanti.

ROCKER
Rialzamento della coda rispetto alla superficie della tavola.

ROUNDER
Forma arrotondata di punta e coda della tavola.

SANDWICH
Tutti gli elementi della tavola sono impilati come in un panino ,partendo dal basso tipicamente si ha : soletta , lamine , strato di fibra di vetro (carbonio in quelle più pregiate) , anima , altro strato di fibra di vetro e serigrafia . L’anima è tipicamente di legno o altri materiali compositi.

SCIANCRATURA
Curvatura dei fianchi della tavola ; maggiore è la sciancratura più strette sono le curve che la tavola è in grado di compiere . Il valore della sciancratura è indicato come il raggio radiale. Esistono diversi tipi di sciancrature , circolari , arretrate , a raggio variabile, ellittiche.

SCOOP
Rialzamento della punta rispetto alla superficie di scorrimento.

SHAPE
E’ la forma della tavola : a seconda di come è la forma della tavola , essa si adatta ai diversi usi.

SIMMETRICO
La tavola è simmetrica rispetto al suo asse logitudinale.

SOFT
Tipo di scarponi morbidi senza scocca rigida esterna.

SOLETTA
Superficie di scivolamento della tavola realizzata generalmente in materiale antiattrito generalmente polietilene o materiali simili al teflon. Estrusa Il polimero viene sciolto in lastre , durante la fusione si perde l’ordine molecolare ,quindi si ha un coefficiente di scivolamento minore ,questo procedimento produttivo ha dei costi ridotti ma fornisce anche prodotti efficienti ma non competitivi. Sinterizzata Le lastre vengono ottenute incidendo i cilindri di materiale vergine , mantenendo in questa maniera l’ordine molecolare e garantendo un maggiore coefficiente di scivolamento .Il numero che segue indica la densità molecolare , tanto è più elevato migliore è la soletta.

SPATOLA
Punta della tavola nella zona di contatto con la neve.

SPOILER
Sostegno posteriore degli attacchi soft ; può essere hi , medium oppure low a seconda della sua dell’altezza.

SQUARE
Forma squadrata della coda della tavola.

SQUARE – ROUDED
Code dalla foggia ibrida , nate dalle combinazioni di un coda arrotondata con una squadrata.

STANCE
Posizione degli attacchi , e quindi del rider sulla tavola.

STEP-IN
Attacchi a chiusura automatica.

STRAP
Fascia che serve a fissare lo scarpone sugli attacchi soft.

SWALLOW
Coda della tavola a forma di coda di rondine , utilizzata sulle tavole destinate all’utilizzo in neve fresca.

TALLONIERA
Elemento dell’attacco a piastra che serve a fissare il tallone dello scarpone.

TORSION BOX
Struttura scatolare interna , che contiene l’anima della tavola e che ha la funzione di garantire una maggiore rigidità torsionale.

TWIN TIP
Punta e coda sono simmetriche rispetto all’asse trasversale del centro tavola usare la tavola in una direzione piuttosto che nell’altra è indifferente.

LARGHEZZA
Determina la rapidità di inversione di spigolo , ovvero il tempo che passa nel cambio di lamina tra una curva e l’altra . Non sembra possibile ma pochi centimetri cambiano radicalmente questo tempo fatto di una frazione di secondi . La larghezza determina anche la stabilità che si ha , ovviamente maggiore è più stabile . La larghezza va scelta in base alla misura dei piedi , gli angoli che si adottano e il tipo di scarpe usate. Deve essere tale che la punta e il tallone del piede posteriore , quello meno angolato , sporgano leggermente . Normalmente sono indicate tre larghezze: coda , centro lamina , e punta ( per punta e coda si intende per inizio e fine della lamina di contato dove la tavola è più larga ).

LUNGHEZZA CODA
Va da dove finisce l’appoggio della soletta quando la tavola è appoggiata su un piano fino alla fine della tavola . Maggiore è la lunghezza più e facile andare in fakie ( di coda ) e allo stresso tempo rimane più maneggevole e più facile da condurre . Per contro una coda cortissima se non ha una coda ‘’sqaured ‘’ è molto più precisa e incisiva.

LUNGHEZZA LAMINA
Indica la lamina che appoggia sulla pista e determina la tenuta di una tavola sul manto nevoso , maggiore è la lunghezza maggiore è la tenuta , se è troppo lunga la tavola diventa difficilmente manovrabile ,se questa è troppo corta l’asse diventa instabile e difficilmente controllabile.

LUNGHEZZA PUNTA
E’ il pezzo di tavola tra l’estremità anteriore della tavola e il punto di inizio di contatto della soletta .Maggiore è la lunghezza meglio la tavola galleggia in neve fresca , per contro rimane ingombrante nelle manovre aeree tipo le rotazioni.

LUNGHEZZA TOTALE
Indica la lunghezza di tutto il pattino ovvero la lunghezza che si ha a disposizione da appoggiare sulla neve fresca unita alla larghezza determina la galleggiabilità , più è lunga meglio galleggia.

Specialita’ Snowboard

POWDER
“Surfare” in piena libertà nella neve fresca, in Powder, come dicono gli americani, offre sensazioni uniche e impagabili. È però indispensabile conoscere e saper prevenire le insidie che cela la montagna.
È dunque di vitale importanza non avventurarsi mai in fuoripista soli: è preferibile farsi accompagnare da una guida locale. La neve infatti nasconde crepacci e rocce; esistono punti di accumulo che possono scaricare al primo passaggio, magari a pochi metri dalla traccia consueta. È importante informarsi sulle previsioni meteorologiche e avere con sé sia l’attrezzatura sia l’abbigliamento adatto. Sarebbe consigliabile disporre anche di un rilevatore da valanga.


HALF-PIPE

È la disciplina principe del Freestyle, ispirata alle gare di Skateboard sia per le figure eseguite sia per l’architettura della struttura. I Riders si affrontano a colpi di Air su due manche di qualificazione e una fase finale alla quale accedono i sedici migliori atleti. Vengono premiate la quantità di manovre eseguite, lo stile, l’altezza delle uscite e la sicurezza degli atterraggi. La giuria è composta da 5 giudici più un capo giudice.


SLALOM SPECIALE

È una delle specialità più spettacolari:
si corre al limite dei decimi e dei centesimi di secondo. Conta soprattutto la rapidità con la quale si effettuano i movimenti e, dunque, esige grande agilità per poter invertire velocemente lo spigolo e destrezza nella scelta delle traiettorie più veloci. Uno contro l’altro, anche qui si disputano due manche.


SLALOM GIGANTE

In questa specialità per designare il vincitore viene disputata una sola manche. Nel caso il numero dei concorrenti sia elevato, viene disputata una prima fase di qualificazione alla finale. In genere partono 50 uomini e 30 donne. Nel caso di due manche si inverte l’ordine di partenza dei primi 16 uomini e delle prime 8 donne.

SLALOM PARALLELO
I concorrenti scendono due per volta, su tracciati paralleli, uno sulla pista rossa a uno sulla blu. La gara prevede due manche, a tracciati invertiti. Sino ai trentaduesimi di finale passano il turno i trentadue atleti con la migliore somma dei tempi. Dai sedicesimi in poi vale l’eliminazione diretta, sempre su due manche, e per somma di tempi. In caso di parità si disputa lo spareggio.

BOARDERCROSS
Il Boardercross, conosciuto anche come Boarder e abbreviato con la sigla BX, è una spacialità in grado di siddisfare sia i Riders amanti dell’hard, sia i sostenitori del soft.
All’inizio conosciuto come Derby, aveva partenza di gruppo, lungo un pendio non delimitato da porte e passagi difiniti, o anche Banked Slalom, con paraboliche e piccoli salti, ma con partenze singole. IL Boardercross che si pratica oggi prevede una partenza a quattro, con gli atleti che escono insieme dal cancelletto. Ci sono però delle eccezioni, come, ad esempio, alcune gare negli USA, gli “X-Games”, dove si parte in 6, oppure il super-Boardercross, con partenza a 10.I percorsi classici durano dai 30 secondi al minuto, per ogni Run o batteria. Sono previsti salti singoli o doppi, che si possono superare in sequenza o in volo, Whoops (gobbe), curve paraboliche e ostacoli di altro genere, come strettoie, tunnel o spartitraffico. Oltre a qualificazioni a tempo, in caso di un elevato numero di iscritti, superano il turno solo i primi due concorrenti di ogni batteria. L’ordine di partenza è definito da un sorteggio, tenendo però conto delle teste, ovvero gli atleti con il miglior punteggio BX, iternazionale e nazionale.
Il Boardercross non è una dissiplina pericolosa, ma e l’uso del casco e di protezioni specifiche propio per il fatto che ci sono tanti atleti presenti nello stesso momento.
È una disciplina sempre più praticata e il suo successo è destinato ad aumentare.
È una gara che si gioca molto sul piano del contatto fisico, come il Motocross, dal quale ha tratto molti spunti. Spesso i sorpassi sono effettuati in curva o sui salti, dove si cerca di sbilanciare l’avversario per riuscire a conquistare la traiettoria più redditizia o meno penalizzante. II Boardercross offre la competitività tecnica dello Slalom parallelo e la creatività del Freeride.