L’incidente è avvenuto alle 12:30 del 15 febbraio, quando testimoni hanno avvistato a distanza alcuni sciatori essere sorpresi da una valanga di modeste dimensioni mentre praticavano sci fuoripista.
Immediatamente dopo l’allarme ai servizi di emergenza, i soccorritori hanno reagito con rapidità. Si sono diretti senza indugio verso le piste in Val Ridanna, in provincia di Bolzano, per assistere i sciatori coinvolti: uno di essi era stato parzialmente seppellito dalla nevicata.
Per fortuna, i suoi compagni erano già riusciti a estrarlo dalla neve. Il team di Soccorso alpino, operando in sinergia con carabinieri e Guardia di finanza, ha esaminato attentamente l’area utilizzando cani da soccorso e apparecchiature di localizzazione. Le ricerche, durate due ore, si sono concluse positivamente, confermando l’assenza di ulteriori individui implicati.
Nel panorama delle competizioni di sci internazionali, la Val di Fassa si distingue non solo per le sue prestigiose gare, ma anche per un approccio all’avanguardia nella produzione di abbigliamento sportivo. Le giacche indossate durante i SuperG di Coppa del Mondo femminile, che si sono svolti il 24 e il 25 febbraio, rappresentano un esempio concreto di come l’industria dell’abbigliamento possa contribuire alla sostenibilità ambientale. Questi capi sono realizzati riciclando circa 50 bottiglie di plastica ciascuno, un’iniziativa che dimostra l’efficacia di unire tecnologia e rispetto per l’ambiente in un settore tradizionalmente considerato lontano dalle pratiche eco-sostenibili.
Un processo di produzione all’avanguardia
La realizzazione di queste giacche segue un processo rigoroso di riciclo, in linea con il Global Recycling Standard, uno dei più importanti benchmark internazionali per la produzione sostenibile. Questo approccio non solo riduce gli sprechi e le emissioni di carbonio ma segnala anche un cambiamento nell’industria verso pratiche più responsabili. Il materiale riciclato proviene per la maggior parte dalla Francia e dall’Italia, evidenziando l’importanza di migliorare la raccolta differenziata e le tecniche di lavorazione per massimizzare l’efficienza e l’impatto ambientale positivo.
Prestazioni tecniche giacche da sci senza compromessi
Le caratteristiche tecniche di queste giacche non lasciano spazio a compromessi. Ogni dettaglio è studiato per offrire la massima efficienza e comfort: dal tessuto bielastico, impermeabile e traspirante, alle cerniere anti-acqua e alle tasche funzionali, inclusa una per lo ski pass. Queste caratteristiche rendono le giacche ideali per le condizioni più impegnative, dimostrando che sostenibilità e alte prestazioni possono andare di mano.
L’adozione di queste giacche da parte del personale e dei volontari dei SuperG di Coppa del Mondo femminile in Val di Fassa è un gesto simbolico che va oltre il semplice atto di indossare un capo di abbigliamento. È una dichiarazione di intenti, un segno che il mondo dello sport può essere un leader nel promuovere pratiche sostenibili. L’azienda produttrice, Energiapura, emerge come un esempio di come l’innovazione e l’impegno possano trasformare un settore, contribuendo attivamente alla protezione dell’ambiente.
La stagione sciistica di primavera ad Arabba promette sempre esperienze indimenticabili. Le piste, curate e perfettamente preparate, insieme a neve di qualità e giornate soleggiate, invitano gli appassionati a sfruttare le piste fino al tramonto. Arabba beneficia di una posizione unica e di un’altitudine elevata, con il versante di Porta Vescovo, rivolto a nord e spesso in ombra, che assicura neve eccellente per sciare fino alla fine della stagione.
Quando chiudono gli impianti ad Arabba?
Quest’anno, si potrà sciare fino al 21 aprile, superando la data della Pasqua che si celebra il 31 marzo.
Gli amanti dello sci potranno godere di settimane bianche intensive o di brevi soggiorni per assaporare lo sci puro e autentico. Arabba è riconosciuta come “The place to ski”, offrendo poche strade ma molti chilometri di piste ampie e piacevoli. Per darvi un’idea, ci sono più di 62 km di piste che si estendono a 480 km grazie ai collegamenti diretti con le valli limitrofe e l’accesso al Dolomiti Superski con i suoi 1.200 km di piste. Tra le offerte, 6 piste nere per gli amanti dell’adrenalina, oltre a due itinerari epici: lo skitour della Grande Guerra e La Sellaronda, quest’ultimo un circuito imperdibile per gli entusiasti dello sci senza soluzione di continuità.
Le promozioni “Dolomiti Springdays Longstay & Shortstay” sono valide dal 16 marzo al 7 aprile 2024, includendo un giorno di sci gratuito. Per i soggiorni lunghi fino al 1° aprile, vi è l’offerta 7=6 per pernottamenti e skipass, e per i soggiorni brevi dal 2 al 7 aprile, l’offerta 4=3. I prezzi partono da € 80 a persona per notte. Ci sono inoltre sconti del 15% sui corsi di sci, del 10% su lezioni private di 4×2 ore, e del 15% sul noleggio sci. Acquistando lo skipass online sul sito di Dolomiti Superski, è possibile ottenere un ulteriore sconto del 5%.
Una madre ha lasciato suo figlio di quattro anni chiuso a chiave in auto per recarsi a sciare presso la località sciistica di Brocon. Questo grave atto di negligenza è stato prontamente segnalato da un addetto dell’impianto di risalita, innescando un intervento tempestivo delle autorità.
Salvataggio tempestivo nella località di Brocon
L’episodio si è svolto nel parcheggio adiacente agli impianti da sci di Brocon, dove il bambino è stato trovato in lacrime, intrappolato all’interno dell’auto chiusa a chiave. I Carabinieri, giunti sul posto in risposta alla segnalazione, hanno subito notato la disperazione del piccolo. Con sensibilità e attenzione, hanno gestito la situazione per calmare il bambino, evitando di ricorrere immediatamente alla forzatura dello sportello o alla rottura del vetro, per non aggravare il suo stato di agitazione.
La giustificazione della madre e la denuncia per abbandono di minore
La madre del bambino, una cittadina quarantenne della Repubblica Ceca, è stata rintracciata sulle piste da sci. Al momento del confronto con le autorità, ha cercato di giustificare il suo comportamento asserendo che il bambino “non voleva venire a sciare” e che aveva delegato la sorveglianza del piccolo al fratello maggiore di tredici anni. Quest’ultimo, però, si era allontanato per sciare, lasciando il fratello minore da solo e in una situazione di pericolo. Di fronte a tali circostanze, la donna è stata denunciata per abbandono di minore alla Procura della Repubblica di Trento.
L’interesse degli italiani per la montagna continua a crescere anno dopo anno, come evidenziato dall’incremento del turismo nelle località alpine e dalla crescente domanda di immobili, sia per uso personale sia come investimento, che ha registrato un aumento del 4,9% in Italia rispetto al 2022. Questo è quanto emerge dall’analisi di Abitare Co., una società specializzata in intermediazione e servizi immobiliari per nuove residenze, che segnala per il 2023 un rialzo del 5,6% nel prezzo al metro quadrato per l’acquisto di abitazioni nuove o di recente costruzione nelle località montane più prestigiose in Italia e un aumento dell’11,5% per le stesse tipologie di immobili all’estero. Tuttavia, si evidenziano notevoli differenze tra il mercato italiano e quello estero, con una variazione media dei prezzi che può raggiungere il 60%.
Indagando sulle località più esclusive per l’acquisto di un immobile, si scopre che la più cara è Gstaad, nel Canton Berna in Svizzera, rinomata destinazione di turismo invernale di lusso, dove il prezzo medio per metro quadrato si attesta sui 31.450 €, con picchi fino a 39.300 € per le proprietà più esclusive. St. Moritz in Engadina, con 27.450 € al metro quadrato (e massimi di 31.000 €), e Courchevel 1850 in Francia, soprannominata la “Montecarlo delle nevi”, con 24.350 € e massimi di 29.000 €, seguono nella classifica delle località più costose.
Quanto costa la casa in montagna in Italia?
Per quanto riguarda l’Italia, i prezzi si posizionano su una fascia più bassa, con solo tre località dove il costo supera i 10.000 € per metro quadrato. Cortina d’Ampezzo si conferma la più costosa, con un prezzo medio di 13.900 € al metro quadrato (un aumento del 6,2% rispetto al 2022), e picchi fino a 16.000 €. Courmayeur, al vertice della Valle d’Aosta per la qualità delle sue piste e la vivace vita notturna, ha un costo medio di 11.500 € al metro quadrato (con un aumento del 5,7%), mentre Madonna di Campiglio, la “Perla delle Dolomiti”, si attesta a 10.250 € al metro quadrato (con un aumento del 5,1%) e punte di 11.500 €.
L’Italia offre però opzioni per tutte le tasche, con località note che variano dai 7.000 ai 10.000 € per metro quadrato, come Livigno, Selva di Val Gardena e Ortisei, e altre nell’intervallo dei 5.000-7.000 € distribuite lungo l’arco alpino, come Cervinia, Ponte di Legno, Bormio e Sestriere. Ci sono poi destinazioni più accessibili come Moena, Gressoney, La Thuile, Selva di Cadore e Merano, con prezzi che vanno dai 3.250 ai 4.600 € al metro quadrato.
Per chi cerca soluzioni ancora più economiche, esistono località come Sella Nevea, Piancavallo e Tarvisio nel Friuli, oltre a Clusone in Lombardia e Peio in Trentino, con prezzi che si aggirano sui 2.200-2.350 € al metro quadrato.
Classifica 2023 prezzi appartamenti e case in montagna in Italia nelle principali località sciistiche
Maniva Ski annuncia con entusiasmo l’apertura della nuova seggiovia Barard dal 14 febbraio 2024, un’aggiunta significativa che promette di migliorare ulteriormente l’esperienza sciistica nel comprensorio. Questo importante aggiornamento si inserisce nel contesto di un progetto di valorizzazione e ammodernamento dell’area sostenuto dalla Regione Lombardia, rendendo Maniva Ski una destinazione ancora più attraente per gli appassionati di sci.
Il comprensorio sciistico di Maniva Ski si distingue per la sua offerta completa e variegata, con 8 impianti di risalita che servono 18 piste su 40 km di tracciati sempre perfettamente preparati. La diversità delle piste rende Maniva Ski il luogo ideale per le famiglie con bambini e per gli sciatori di tutti i livelli, dai principianti agli esperti, grazie anche alla nuova seggiovia Barard che si aggiunge agli impianti esistenti.
Maniva Ski offre una vacanza sciistica indimenticabile, grazie alla combinazione di piste blu, ideali per chi muove i primi passi sugli sci, e piste rosse e nere, che sfidano gli sciatori più abili e gli snowboarder. Il comprensorio è suddiviso in due zone, Passo Maniva e Dasdana, accessibili con un unico skipass, consentendo agli ospiti di esplorare liberamente l’area e di godere della varietà di piste disponibili.
Oltre alla seggiovia Barard, gli sciatori possono usufruire delle seggiovie Persech e Dasdana, oltre ai campi scuola, per un’offerta completa che risponde alle esigenze di ogni ospite. Con l’apertura della pista da bob prevista per giovedì, Maniva Ski arricchisce ancora di più l’offerta di attività invernali per il divertimento di tutti.
Per una pausa rigenerante o un pranzo in quota, lo Chalet Dasdana, lo Chalet Maniva e l’Hotel Bonardi accolgono gli ospiti con ospitalità e calore, garantendo momenti di relax in un ambiente accogliente e tipicamente montano.
Per informazioni dettagliate su Maniva Ski, la nuova seggiovia Barard, le piste, gli impianti di risalita e le strutture di accoglienza, è possibile contattare i numeri +39 030 9280012 o +39 030 831622. Maniva Ski si conferma una destinazione imperdibile per tutti gli appassionati di sport invernali, offrendo emozioni, divertimento e paesaggi mozzafiato in un contesto sicuro e accogliente.
Dopo una pausa di 44 anni, il 16 marzo 2024 segnerà il grande ritorno della Diavolezza Glacier Race, un evento storico che unisce appassionati di sci e snowboard nel cuore dell’Alta Engadina, Svizzera, a 2978 metri di altitudine sul ghiacciaio della Diavolezza. Questa competizione non è solamente una gara, ma una celebrazione della passione per la montagna, dello spirito di avventura e dell’impegno per la salvaguardia dell’ambiente alpino.
Storia della gara sul ghiacciaio Diavolezza Glacier Race
La Diavolezza Glacier Race ha le sue radici nel lontano 1930, quando 300 coraggiosi partecipanti si sfidarono in una discesa di dieci chilometri con un dislivello di 1000 metri. Un evento che si ripeté fino al 1980, diventando una tradizione attesa da molti. Oggi, il rinnovo di questa gara rappresenta non solo il recupero di una tradizione interrotta, ma anche una testimonianza del profondo legame tra l’uomo e le montagne.
L’edizione 2024 della gara si propone di essere più di una semplice competizione sportiva. Un quarto delle quote di iscrizione sarà devoluto alla protezione dei ghiacciai, attraverso l’associazione Glaciers Alive, evidenziando l’impegno degli organizzatori e dei partecipanti verso la lotta al riscaldamento globale e il ritiro dei ghiacciai. L’evento sarà arricchito da un’asta di beneficenza, che vedrà la vendita di opere d’arte uniche e di prodotti locali, tra cui le bottiglie di whisky single malt della distilleria ORMA, la più alta del mondo, situata sul Corvatsch a 3303 metri. Queste iniziative sottolineano l’importanza dell’evento come momento di sensibilizzazione e raccolta fondi per la salvaguardia dell’ambiente montano.
Il percorso della Diavolezza Glacier Race
La competizione si svolgerà lungo il percorso su ghiacciaio più lungo della Svizzera, partendo dalla stazione di monte della funivia della Diavolezza. Gli atleti affronteranno un tracciato di otto chilometri, non battuto, attraverso i ghiacciai di Pers e Morteratsch, sotto le vette del Piz Palü e del Piz Bernina, fino a raggiungere Morteratsch a 1896 metri. Questo percorso, ricco di storia e di sfide tecniche, offre una vera e propria immersione nell’essenza dello sport sulla neve, lontano dalle competizioni moderne e vicino allo spirito di esplorazione e avventura.
La cerimonia di premiazione avrà luogo a Pontresina, presso la Plazza Bellavita, nell’ambito della “Viva la Via Glacier Edition”, un evento che promette di arricchire la giornata con musica, spettacoli e prelibatezze locali. La giornata si concluderà con la Glacier Race Fest, un’occasione per celebrare i successi, la passione condivisa per la montagna e l’impegno verso la sua protezione.
La Diavolezza Glacier Race del 2024 non è soltanto una rinascita di una storica competizione, ma rappresenta anche un appello all’azione per la conservazione dei ghiacciai e la lotta contro il cambiamento climatico. Con un numero limitato di 300 posti disponibili, questa gara offre agli appassionati di sport invernali l’opportunità unica di partecipare attivamente a un evento che celebra la bellezza della natura alpina, mentre contribuisce a un futuro più sostenibile per i nostri preziosi ecosistemi montani.
La Diavolezza Glacier Race è più di una semplice competizione: è un simbolo di avventura, tradizione e impegno ambientale. Invita tutti gli appassionati di montagna a unirsi per una causa comune, per vivere un’esperienza indimenticabile e per fare la propria parte nella salvaguardia dei ghiacciai.
“Congiuntamente alla Scuola di Alpinismo Pontresina e all’Ente Pontresina Turismo abbiamo deciso che, dal 2024, l’evento Diavolezza Glacier Race si svolgerà ogni anno – ha dichiarato Nicolà Michael, responsabile Marketing & Sales di Diavolezza Lagalb AG – Intendiamo organizzare la Diavolezza Glacier Race per rilanciare un’antica tradizione e promuovere lo sci come bene culturale e attività sportiva popolare, nonché per contribuire alla protezione dei ghiacciai”.
Per partecipare o per maggiori informazioni, gli interessati possono contattare l’ufficio gare Diavolezza Glacier Race:
Diavolezza Glacier Race, c/o Corvatsch AG
Via dal Corvatsch 73, CH – 7513 Silvaplana-Surlej
Tel. +41 81 838 73 05
Un desiderio realizzato per Lindsey Vonn: l’ex campionessa di sci americana ha vissuto una giornata memorabile sciando sulle piste di Lenzerheide nel cantone dei Grigioni in Svizzera, insieme all’amico Roger Federer. È stata la stessa Vonn a condividere il video dell’evento sui suoi profili social, accompagnandolo con il seguente messaggio molto emozionante:
“Ho finalmente realizzato il sogno di sciare con il mio amico Roger… esatto, @rogerfederer! Devo fermarmi un attimo per riflettere profondamente su cosa significhi per me… Ho ammirato Roger come atleta, filantropo e campione straordinario per molti anni. Di solito, le persone che ammiri finiscono in qualche modo per deluderti, ma non Roger. Roger è il simbolo del vero sportivo e campione in ogni accezione del termine. Abbiamo parlato di fare sci insieme per così tanto tempo che avevo dubbi sulla realizzazione di questo sogno… Ma eccoci qui; ritirati, a sciare e a goderci la vita! Grazie per questo ricordo, Roger. Tu e la tua famiglia siete davvero speciali e non importa cosa dicano le statistiche (o Leo, ahah) per me sei il migliore di sempre, perché ciò che conta non sono i numeri ma l’impatto che hai avuto su di me, e io sono solo uno dei milioni. Alla salute, amico mio.”
La natura ha i suoi cicli di vita, morte e rinascita, e a volte, una storia singolare emerge per ricordarci della resilienza del mondo naturale. Questa è la storia della lupa Sibilla, che dopo aver superato avversità straordinarie, è stata curata e liberata nel suo habitat naturale nel Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Una volta parte integrante del suo branco, Sibilla era stata ritrovata in condizioni critiche nei pressi di Norcia. Afflitta da una grave forma di rogna, la giovane lupa di appena quattro mesi era stata abbandonata dal branco, un evento non insolito quando un membro si ammala gravemente. Ma la sua lotta per la sopravvivenza era appena iniziata.
L’intervento tempestivo dell’associazione WildUmbria e l’ospedale veterinario didattico dell’Università di Perugia hanno segnato la svolta per Sibilla. Stabilizzata e curata con attenzione, la piccola lupa ha trascorso i mesi successivi in convalescenza, affinché potesse recuperare completamente e riacquistare il suo mantello. Il Centro di recupero degli animali selvatici di Castelsantangelo sul Nera è diventato la sua nuova casa temporanea, dove è stata monitorata costantemente fino a raggiungere una piena ripresa fisica.
Il rilascio di Sibilla non è stato un atto impulsivo, ma il risultato di un’attenta pianificazione. Equipaggiata con un radiocollare satellitare, la sua liberazione è avvenuta in una valle selezionata per le sue condizioni ambientali ottimali, un luogo che ricordava il territorio del suo branco originario. Il radiocollare non solo assicura la possibilità di monitorare la sua adattabilità ma anche di studiare i suoi spostamenti e il suo reintegro nel branco.
Ora che corre libera sui monti, Sibilla è diventata un simbolo di speranza e rinascita per il territorio colpito dal sisma. Il suo nome, un tributo ai Monti Sibillini, augura longevità e rappresenta la resilienza non solo di un animale ma dell’intera regione. La sua storia di riscatto è parallela alla ricostruzione di un’area determinata a rialzarsi.
Grazie alla tecnologia del radiocollare, la lupa Sibilla continuerà a fornire dati preziosi sulla sua vita in libertà. Questo strumento essenziale non solo aiuta a proteggere Sibilla ma offre anche spunti fondamentali per la conservazione della specie e la gestione del parco.
Questa storia di successo è anche un tributo alla collaborazione tra le varie entità e alla comunità che ha supportato il recupero di Sibilla. Dagli esperti veterinari all’associazione WildUmbria, dal personale del Parco nazionale dei Monti Sibillini ai volontari, ogni sforzo è stato fondamentale per garantire un lieto fine a questa storia commovente.
La lupa Sibilla ora si muove libera tra i Monti Sibillini, un fulgido esempio della capacità della natura di guarire e del potere della solidarietà umana di fare la differenza. La sua storia è un inno alla vita, un inno che riecheggia tra le vette di questi monti antichi e ricchi di leggende.
Un progetto essenziale per assicurare l’approvvigionamento continuo di acqua potabile ai rifugi Cristo delle Nevi e Cornaccione, situati nel territorio del comune di Ussita (MC), è stato approvato. Con un finanziamento di 480mila euro, autorizzato dalla Cabina di coordinamento per il sisma sotto la guida di Guido Castelli, Commissario alla Riparazione e Ricostruzione post sisma del 2016, il progetto prevede la realizzazione di una nuova rete idrica.
Quest’opera si inserisce nell’ambito di un progetto più vasto, delineato dall’Ordinanza speciale per la ricostruzione pubblica di Ussita, e mira a connettere i due rifugi, che hanno subito danni a seguito del terremoto, al serbatoio idrico “Pippetto” attraverso un acquedotto lungo circa 2300 metri. Tale infrastruttura garantirà il rispetto degli standard igienico-sanitari necessari per i rifugi e faciliterà l’uso dell’acqua nei cantieri di ricostruzione, assicurando così una fornitura costante e affidabile. I piani per la ristrutturazione dei due rifugi sono già in atto, con un budget complessivo di 1,2 milioni di euro, suddivisi in 454mila euro per il rifugio Cristo delle Nevi e 800mila euro per il rifugio Cornaccione.
“Nella nostra strategia di rilancio e valorizzazione dell’Appennino centrale, non dobbiamo dimenticare l’importanza dei servizi e delle infrastrutture che consentono di fruire della montagna tutto l’anno – dichiara il Commissario Castelli -. Per questo abbiamo posto particolare attenzione non solo alla rifunzionalizzazione degli impianti di risalita, grazie al programma NextAppennino, ma anche alla ricostruzione e all’ammodernamento dei rifugi che costituiscono il punto di approdo ideale per i tanti visitatori e appassionati che alimentano l’economia locale. Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli e l’Ufficio speciale ricostruzione Marche, per una collaborazione fattiva che ci sta consentendo di procedere con fiducia in un anno che sarà cruciale per la ricostruzione”.
“Ci è giunta la notizia del finanziamento da parte della cabina di regia presieduta dal commissario Castelli, della rete acquedottistica a servizio dei nostri rifugi di alta montagna. Con questo finanziamento si chiude il cerchio per quanto riguarda la ricostruzione degli impianti del nostro bacino sciistico – dichiara il sindaco di Ussita Silvia Bernardini -. Siamo ancora una volta a ringraziare il Commissario per la sensibilità dimostrata nei confronti della nostra Comunità. Ricostruire il tessuto economico rappresentato dagli impianti sciistici di Frontignano, è per noi di fondamentale importanza per la ripresa economica e sociale del nostro territorio. Questo il Commissario l’ha compreso appieno e per questo lo ringraziamo. Investire, perché di questo si tratta, sulle zone montane, sulle piccole comunità che ancora si “ostinano” a vivere la montagna, credo fortemente sia la strada giusta per impedire lo spopolamento di queste terre e permetterne la tutela e conservazione. Mi unisco ai ringraziamenti al Presidente Acquaroli ed all’Ufficio ricostruzione che ci sono sempre vicini, come il Commissario Castelli, in quest’opera titanica di ricostruire i nostri paesi e le nostre Comunità”.
Gli altri interventi finanziati attraverso l’Ordinanza speciale comprendono una serie di significativi progetti di restauro e ricostruzione. Tra questi vi sono il recupero e il restauro del cimitero monumentale di Castelmurato, per un importo di 8,55 milioni di euro; la riedificazione del centro funzionale Saliere, con un budget di 650 mila euro; ricerche, analisi e progettazioni finalizzate al ripristino delle condotte idriche e della rete elettrica comunale, per un totale di 200 mila euro; il trasferimento delle strutture di distribuzione elettrica nelle località di Cuore di Sorbo e Frontignano Pian dell’Arco, con una spesa di 595 mila euro; la ristrutturazione e conversione dell’ex Caserma dei Carabinieri in un nuovo edificio per gli uffici comunali, con un investimento di 2,44 milioni di euro; l’istituzione di una nuova piattaforma tecnologica per il campo base situato nell’area del Complesso Ex Eca, con fondi pari a 1,2 milioni di euro; e, infine, lo sviluppo urbanistico, inclusi sottoservizi e muri di contenimento, nei centri storici, con un finanziamento di 5,12 milioni di euro.
Per fornire le migliori esperienze, noi e i nostri partner utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie permetterà a noi e ai nostri partner di elaborare dati personali come il comportamento durante la navigazione o gli ID univoci su questo sito e di mostrare annunci (non) personalizzati. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Clicca qui sotto per acconsentire a quanto sopra o per fare scelte dettagliate. Le tue scelte saranno applicate solamente a questo sito. È possibile modificare le impostazioni in qualsiasi momento, compreso il ritiro del consenso, utilizzando i pulsanti della Cookie Policy o cliccando sul pulsante di gestione del consenso nella parte inferiore dello schermo.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.