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Chiara Ferragni, dopo il caso Balocco e la crisi con Fedez va in montagna sola con i figli

In un periodo di turbolenze professionali e personali, Chiara Ferragni ha deciso di prendersi una pausa, scegliendo la tranquillità della montagna insieme ai suoi figli, lontana dalle voci di una crisi matrimoniale con Fedez e dallo scandalo del pandoro Balocco che ha scosso il suo mondo.

Il weekend in montagna: una fuga dalla tempesta

Durante un weekend in montagna, Chiara Ferragni ha cercato di distaccarsi dalla controversia che l’ha coinvolta. Nonostante sia indagata per lo scandalo dei pandori Balocco, ha continuato a condividere momenti di vita con i suoi 29.4 milioni di follower. Le foto pubblicate mostrano momenti sereni con i suoi figli Leone e Vittoria, la madre Marina e la sorella Valentina, ritraendo gare in slittino e pranzi in rifugio. Queste immagini sembrano voler comunicare un ritorno alla normalità, con la famiglia come punto fermo.

La crisi con Fedez

In questo scenario familiare, l’assenza di Fedez è stata particolarmente evidente. Il rapper non ha partecipato a questo weekend in montagna e non è apparso né nelle storie della moglie né sui suoi canali social. Questo distacco, in seguito al caso Balocco, suggerisce una certa tensione tra i due, con strategie di comunicazione divergenti: Chiara ha optato per un ritorno discreto sui social, mentre Fedez ha reagito in modo più diretto, cosa che non è stata ben accolta né da Chiara né dal team di esperti che sta lavorando al recupero della sua immagine.

Chiara Ferragni risponderà solo alle autorità

Chiara Ferragni, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere che risponderà “esclusivamente alle autorità competenti a cui conferma la propria fiducia ed è a loro disposizione per chiarire quanto accaduto”. Questa dichiarazione segue la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per truffa aggravata. La Ferragni ha ribadito la sua serenità e la sua fiducia nella magistratura, cercando di gestire la situazione con discrezione.

Vacanza sulla neve nel segno della serenità e normalità

Durante l’ultima vacanza sulla neve, Chiara Ferragni ha mostrato serenità insieme ai suoi figli. Mentre il mondo della moda si preparava alla Fashion Week, lei ha scelto di rilassarsi sullo slittino con Leone e Vittoria. Sui social, ha pubblicato foto sorridenti con i figli, accompagnate da cuoricini e commenti disabilitati, come a voler combattere il periodo difficile mantenendo una facciata di normalità.

L’assenza di Fedez e le speculazioni del web

L’assenza di Fedez da questi momenti familiari ha alimentato speculazioni sul web. Dopo essersi espresso contro i giornalisti per le indagini sulla moglie, Fedez è sparito dai social, lasciando Chiara da sola in questa gita sulla neve. Si rumoreggia di tensioni in casa Ferragnez, con Chiara che non avrebbe apprezzato l’approccio di Fedez nei confronti dei media.

 

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La settimana bianca costa troppo? Prova a sciare dappertutto come Candide Thovex

Candide Thovex è una figura iconica e rivoluzionaria nel mondo dello sci freeride e degli sport estremi. Famoso per le sue avventure uniche sugli sci, Thovex ha sfidato i limiti degli sport estremi, diventando un vero e proprio ambasciatore dello sci freeride a livello mondiale.

Le avventure di Candide Thovex nello sci freeride sono caratterizzate dalla sua capacità di superare ostacoli apparentemente insormontabili. Con una tecnica impeccabile, Thovex ha sciato su terreni che molti considererebbero impensabili per lo sci freeride, trasformando ogni ambiente, dalla giungla alle dune del deserto, in un palcoscenico per le sue imprese sportive estreme.

Candide Thovex: un’icona degli sport estremi

Non solo è un maestro dello sci freeride, ma Candide Thovex è anche un pioniere nel campo degli sport estremi. Le sue prodezze sono ben documentate nei video che pubblica sul suo canale YouTube, attirando milioni di appassionati di sport estremi. Da impavido esploratore delle dune del deserto a audace sciatore nella giungla, le sue avventure rappresentano un nuovo capitolo nella storia degli sport estremi.

L’approccio innovativo di Candide Thovex allo sci freeride ha ridefinito i confini di questo sport. Sciando in luoghi come la Grande Muraglia Cinese, la Cappadocia, e addirittura nei Caraibi, Thovex ha dimostrato che lo sci freeride può andare ben oltre le tradizionali piste innevate. Il suo contributo agli sport estremi è ineguagliabile, e continua a ispirare sciatori e appassionati di sport estremi in tutto il mondo.

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Carro funebre si perde nella neve con la salma e scatta la denuncia dei parenti della defunta

Un evento inimmaginabile ha sconvolto la comunità di Milano e della Valtellina. Manuela Spargi, una donna milanese di 56 anni, è tragicamente scomparsa in un incidente stradale sul lago di Como, a Colico. Tuttavia, la cerimonia funebre programmata non si è mai svolta. Il carro funebre incaricato di trasportare la salma non è arrivato nella chiesa di Milano come previsto. Si è poi scoperto che il conducente si era smarrito su una strada montana, rimanendo intrappolato nella neve, rischiando l’assideramento.

La salma di Manuela Spargi doveva essere trasportata a Milano dall’agenzia delle pompe funebri San Siro, ma ha intrapreso un percorso non previsto. L’autista, invece di prendere la superstrada da Colico, ha erroneamente preso la strada per la Valmadre, rimanendo bloccato tra Fusine e Foppolo a causa della neve. Successivamente, è stato ritrovato in stato di ipotermia. Questo grave errore ha portato la famiglia di Spargi a sporgere denuncia per la scomparsa della salma.

L’addetto delle pompe funebri, invece di seguire il percorso corretto, si è diretto verso Piazza Brembana per motivi personali, ma si è smarrito. Dopo aver lasciato il veicolo, ha camminato per circa quattro ore in condizioni estreme, fino a essere soccorso in stato di ipotermia. I soccorritori, tra cui gli operatori degli impianti di Foppolo e il Soccorso Alpino, hanno prestato i primi soccorsi, trasportandolo all’ospedale di San Giovanni Bianco.

Dopo l’inspiegabile ritardo nella consegna della salma, la famiglia di Spargi ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Milano Porta Magenta. Il corpo della defunta è rimasto isolato per tutta la notte a 1.400 metri di quota in Valmadre. L’operatore delle pompe funebri, una volta ricevute le cure necessarie, è stato dimesso e si trova ora a casa a Milano. La Procura di Milano sta indagando sull’incidente, mentre la comunità attende risposte.

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Kilde a Wengen cade e si taglia con gli sci salvo per miracolo – VIDEO

Nel recente e tragico incidente sugli sci a Wengen, il mondo dello sci ha trattenuto il fiato per Aleksander Aamodt Kilde. Il famoso sciatore norvegese, noto per le sue eccezionali prestazioni, ha subito un inaspettato incidente durante una gara sulla pista di Wengen, un luogo simbolico per gli appassionati di sci.

Il terribile incidente di Aleksander Aamodt Kilde a Wengen ha sollevato preoccupazioni in tutto il circuito dello sci. Durante la discesa, nella parte finale della pista, nota come “esse”, Kilde ha perso il controllo, finendo drammaticamente nelle reti di protezione. Questo incidente sugli sci ha necessitato un immediato intervento di soccorso, con il trasporto dell’atleta in elicottero all’ospedale di Interlaken.

Le circostanze dell’incidente sugli sci a Wengen che ha coinvolto Kilde sono state motivo di grande attenzione. Sebbene l’entità precisa dei danni non sia stata immediatamente chiara, è stato confermato che l’impatto ha causato lesioni significative. Inoltre, è stato riportato che una lamina dello sci ha causato una ferita visibile a Kilde, sottolineando la gravità dell’incidente.

Il drammatico incidente di Aleksander Aamodt Kilde a Wengen ha inevitabilmente richiamato alla memoria altri tragici eventi nella storia dello sci, tra cui l’incidente mortale di Gernot Reinstadler avvenuto nello stesso punto della pista nel 1991. Questi incidenti mettono in luce i rischi associati allo sport e la necessità di continue valutazioni sulla sicurezza nelle gare di sci.

In seguito all’incidente di Kilde a Wengen, il dibattito sulla sicurezza nelle competizioni sciistiche si è intensificato. Molti, compreso il collega sciatore Dominik Paris, hanno espresso preoccupazioni sulla programmazione delle gare, sottolineando come un programma fitto possa aumentare il rischio di incidenti a causa della stanchezza degli atleti.

Questo incidente ha gettato un’ombra sulla tappa di Wengen, un evento atteso da tutti gli appassionati di sci e un punto di riferimento nel calendario della Coppa del Mondo di Sci. Mentre la comunità dello sci si unisce nel desiderio di una pronta guarigione per Aleksander Aamodt Kilde, l’incidente a Wengen serve come un forte promemoria dei pericoli dello sport e dell’importanza di mettere sempre al primo posto la sicurezza degli atleti.

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Victoria De Angelis dei Maneskin sulla neve in bikini e dopo sci

Durante le vacanze di Natale, Victoria De Angelis, il talentuoso bassista dei Maneskin, ha catturato l’attenzione con uno stile inconfondibile sulla neve. Gli appassionati dei Maneskin e gli amanti della moda invernale saranno entusiasti di scoprire il suo look unico, in particolare la scelta degli iconici Moon Boot dopo sci.

Victoria dei Maneskin sulla neve in costume nero

Nel suo post sui social media, Victoria ha mostrato come combinare abilmente moda e funzionalità in un ambiente invernale. Indossando un bikini nero che riflette il suo spirito punk, tipico del gruppo Maneskin, ha aggiunto un tocco di stile rock’n’roll con un colbacco nero e occhiali da sole, evocando l’atmosfera delle “Vacanze di Natale”.

Quanto costano i doposci Moon Boot indossati da Victoria De Angelis?

Il pezzo forte del suo outfit invernale è stato senza dubbio la scelta dei doposci: i Moon Boot in peluche bianco con dettagli in camoscio. Questi stivali, perfetti per ogni appassionato di moda dopo sci, uniscono estetica e comfort, impreziositi da lacci rossi e perline colorate, e rappresentano la quintessenza dello stile invernale. I fan di Victoria De Angelis e dei Maneskin possono trovare questi Moon Boot in vendita online al prezzo di 395 euro.

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Cambiamento climatico, in quali località non tornerà più la neve secondo lo studio effettuato dagli scienziati

Il cambiamento climatico sta trasformando il volto del nostro pianeta in modi sorprendenti e talvolta sconcertanti. Una delle sue conseguenze più tangibili e preoccupanti è la riduzione del manto nevoso. Uno studio recentemente pubblicato dal Dartmouth College ha gettato nuova luce su questa tendenza, preannunciando un futuro in cui diverse località potrebbero non vedere più nevicate.

La ricerca del Dartmouth College, pubblicata su Nature, pone l’accento su una verità inquietante: “il riscaldamento causato dallʼuomo porta a un declino del manto nevoso e, se una località raggiunge una certa temperatura media, potrebbe non vedere più nevicate.” Questo studio evidenzia una soglia critica: oltrepassata una certa temperatura media invernale, le conseguenze sul manto nevoso potrebbero diventare permanenti.

Le ultime quattro decadi hanno visto un’importante diminuzione della neve nell’emisfero settentrionale, in particolare negli Stati Uniti sudoccidentali e nordorientali, e in Europa centrale e orientale. Queste aree hanno sperimentato una riduzione del manto nevoso tra il 10% e il 20% per decennio, un fenomeno che si correla direttamente al riscaldamento globale.

I Rischi legati alla scomparsa della neve

La rapidità con cui si verifica questa perdita di neve è una minaccia significativa per l’approvvigionamento idrico di intere popolazioni. “La nostra principale preoccupazione è come il riscaldamento globale influenzi l’acqua immagazzinata sotto forma di neve,” ha spiegato Alexander Gottlieb, uno dei ricercatori. Inoltre, le regioni che tradizionalmente dipendono dal turismo invernale stanno affrontando sfide sempre maggiori a causa di questa tendenza.

Quali sono le zone più colpite?

Le zone più colpite da questo declino includono il nord-est e il sud-ovest degli Stati Uniti, nonché gran parte dell’Europa. “Dopo aver superato la soglia media di -8° C, la perdita di neve tende ad accelerare esponenzialmente,” ha sottolineato Justin Mankin, co-autore dello studio. Il riscaldamento globale sta quindi non solo riducendo la quantità di neve ma sta anche modificando i suoi schemi stagionali.

Affrontare la realtà del cambiamento climatico e il suo impatto sulla distribuzione del manto nevoso è diventato indispensabile. Gli studi come quello del Dartmouth College ci forniscono un quadro chiaro di come il riscaldamento globale stia ridisegnando il paesaggio invernale globale. L’urgenza di azioni mirate per mitigare questi effetti è palpabile, per preservare l’ambiente e i modelli di vita che ne dipendono.

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Sciare in Italia low cost, scopriamo insieme le località più economiche divise per regione

Molti italiani, nonostante l’innalzamento dei prezzi, non vogliono rinunciare alla tradizionale settimana bianca. Tuttavia, l’attuale situazione economica ha messo a dura prova le famiglie, con i costi degli skipass che hanno raggiunto vette elevate, come dimostra il mega comprensorio Dolomiti Superski, dove le tariffe sono salite fino a 80 euro al giorno. Inoltre, diverse piste rimangono chiuse a causa della mancanza di neve, limitando le opzioni per gli appassionati dello sci. Nonostante ciò, ci sono ancora possibilità per sciare a prezzi ragionevoli, intorno ai 20 euro al giorno o meno. Esploriamo alcune delle opzioni più accessibili nelle regioni italiane più rinomate per il turismo invernale.

Abruzzo

Passando agli Appennini, in Abruzzo, il comprensorio di Camporotondo propone skipass a 15 euro nei giorni feriali. A Monte Piselli, il costo è di 22 euro al giorno, mentre a Campo Imperatore è di 26 euro.

Basilicata

Infine, in Basilicata, al comprensorio di Montagna Grande di Viggiano, lo skipass ha un costo molto conveniente di soli 18 euro al giorno.

Emilia Romagna

In Emilia Romagna, gli skipass partono da 18 euro nei giorni feriali (salendo a 25 nei festivi) a Passo Pernice e Ventasso Laghi. A Mocogno, il prezzo giornaliero è di 21 euro.

Friuli Venezia Giulia

Nel Friuli Venezia Giulia, le tariffe sono leggermente più alte. Una pista a Pradibosco è disponibile a 10 euro, ma è adatta principalmente ai principianti. Per opzioni più avanzate, Sauris di Sopra offre skipass a partire da 25,50 euro.

Lombardia

In Lombardia, gli amanti dello sci possono trovare prezzi vantaggiosi. Al Monte Alben, lo sci nordico costa solo 7 euro al giorno, mentre la Conca dell’Alben, per lo sci alpino, è a 16 euro. A Schilpario, lo skipass è a 9 euro al giorno, e all’Alpe Giumello a 23 euro.

Marche

Nelle Marche, gli impianti di Monte Nerone e Bolognola sono disponibili a 22 euro al giorno nei giorni feriali, e a Sarnano – Sassotetto il prezzo dello skipass è di 24 euro.

Piemonte

Il Piemonte presenta una varietà di alternative a prezzi contenuti. A Crissolo, lo skipass costa 10 euro al giorno, mentre a Pontechianale, ideale per sciatori esperti, è a 20 euro. A Rucas, si scia a 21 euro al giorno, e i prezzi a Pian Munè e Saint Gréé sono rispettivamente di 23 e 24 euro.

Toscana

Anche in Toscana, si può sciare a buon mercato. Gli impianti del Casone di Profecchia, situati a Castiglione di Garfagnana, offrono skipass giornalieri a 18 euro.

Trentino Alto Adige

Cominciamo con il Trentino Alto Adige, una delle destinazioni più ambite per le vacanze sulla neve. Qui, il comprensorio di Rio Pusteria – Bressanone offre la possibilità di sciare a soli 18 euro al giorno, mentre la Val di Non propone tariffe di solo 22 euro. Un po’ più costoso è Predaia, dove lo skipass è a 26 euro.

Valle d’Aosta

La Valle d’Aosta, un’altra meta molto popolare, offre ottime opzioni: il comprensorio sciistico di Chanavey, situato sul Gran Paradiso, ha skipass a 21 euro al giorno, che scendono a 19 euro se si opta per il pacchetto da 3 giorni. Ad Argentera, vicino al confine con la Francia, il costo è di soli 10 euro.

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Impianti aperti a Monte Piselli e imminente arrivo di una nuova seggiovia, la situazione resta immutata con tutto chiuso ai Prati di Tivo

Monte Piselli si distingue come l’unica località sciistica aperta nella provincia di Teramo, grazie alla gestione efficiente del consorzio Cotuge, che unisce enti marchigiani e abruzzesi. Questa destinazione offre un netto contrasto con Prati di Tivo e il Comune di Pietracamela, che sono rimasti inattivi. La decisione del Coreneva di autorizzare l’uso pedonale della cabinovia della Madonnina a Prati di Tivo, a causa di documenti mancanti, ha impedito la riapertura delle piste e del tapis roulant.

Dal 24 dicembre, gli impianti di Monte Piselli hanno ripreso le loro attività. Sebbene la limitata nevicata abbia precluso le attività sciistiche tradizionali, la seggiovia e il rifugio Tre Caciare sono rimasti operativi. Questo ha permesso agli appassionati di godere di passeggiate, ciaspolate e sci alpinismo sul Monte Piselli. Con l’arrivo di nuova neve e il successo dei collaudi, tutti gli impianti sono ora completamente funzionali. Enzo Lori, presidente del consorzio Cotuge, Dario D’Agostino del Remigio group, e Daniele Zunica hanno sottolineato questo sviluppo in una recente conferenza stampa.

La primavera porterà importanti novità a Monte Piselli, tra cui l’inizio dei lavori per una nuova seggiovia che connetterà la località a San Giacomo. Gli aggiornamenti includeranno nuovi cartelli per i sentieri, una stazione meteo, webcam, reti di protezione e il miglioramento delle strutture ricettive con un avanzato piano antincendio. Queste iniziative promettono di rafforzare ulteriormente l’attrattiva di Monte Piselli come destinazione sciistica e di montagna, a differenza della situazione di stallo a Prati di Tivo.

“Stiamo lavorando sodo con il presidente Enzo Lori – ha affermato il vice presidente del Cotuge, Daniele Zunica – perché si tratta di un’opera fondamentale per il rilancio dei Monti Gemelli. Il nuovo impianto di risalita sarà il fiore all’occhiello di questo territorio tra i due Regni, quello Papale e quello dei Borboni, tra le regioni Marche e Abruzzo e proprio per questo le due amministrazioni regionali hanno investito molto nel progetto al quale poi si è aggiunto il finanziamento proveniente dall’ordinanza del Commissario Speciale per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 numero 122 del 31 dicembre 2021, per le aree montane. Fondi provenienti dal Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo). In questi giorni la stazione sciistica di Monte Piselli è l’unica funzionante in provincia di Teramo, poi certo manca solo la materia prima: la neve, ma la location è davvero struggente. Non solo, Monte Piselli è anche l’unica stazione sciistica del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga con gli impianti di risalita aperti e dobbiamo dare il giusto merito al gestore Dario D’Agostino della Remigio Group che sta portando avanti, in sinergia con il Cotuge, una gestione impeccabile svolgendo un ottimo lavoro, manutenendo tutti gli strumenti per poter rendere fruibile la stazione. La nostra mission è di poter far vivere la montagna tutto l’anno, ma dobbiamo anche concentrarci proprio sull’impegno più importante: il nuovo impianto di risalita fino a Monte Piselli. Anzi non solo su questo, perché il progetto prevede una rivisitazione del piano complessivo di riqualificazione di tutto il comprensorio, dopo l’approvazione avvenuta qualche mese fa, del documento di indirizzo della progettazione. Ci sono 12 milioni di euro per la grande opera: trasformare Monte Piselli e dare vita al sogno di una stazione fruibile tutto l’anno. Crediamo che nel mese di maggio si partirà con la realizzazione del nuovo impianto di risalita – ha continuato il vicepresidente del Cotuge, Daniele Zunica – e sarà un momento decisamente importante frutto del lavoro del consiglio di amministrazione del Consorzio Turistico dei Monti Gemelli. Un progetto che si attendeva da molto tempo e che ora finalmente si trasformerà in realtà”.

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Val Gardena, allenamento intenso in alta quota. Leclerc si prepara per la Formula 1 con lo sci di fondo

Nel mondo competitivo della Formula 1, Charles Leclerc si distingue per il suo approccio unico all’allenamento. Recentemente, il pilota ha scelto le impegnative piste di sci di fondo di Val Gardena per un regime di allenamento intensivo, preparandosi strategicamente per la stagione 2024.

Con l’obiettivo di affrontare al meglio la prossima stagione di Formula 1, Charles Leclerc ha optato per un allenamento fisico avanzato, scegliendo lo sci di fondo nella neve come sua disciplina principale. Questo tipo di allenamento, noto per migliorare significativamente resistenza e forza fisica, si è svolto nelle esigenti condizioni di Val Gardena, una destinazione popolare tra gli atleti per le sue piste di sci di fondo di livello mondiale.

La scelta di Leclerc di integrare lo sci di fondo nella sua preparazione evidenzia la sua volontà di esplorare metodi di allenamento non convenzionali, cruciali per il successo in Formula 1.

Durante il suo allenamento in Val Gardena, Leclerc non si è limitato a perfezionare la sua resistenza e forza fisica; ha anche sfruttato l’opportunità per affinare la sua concentrazione e agilità mentale, elementi chiave nella guida di un’auto da Formula 1. Questo mix di allenamento fisico intenso e strategico rende Val Gardena un terreno ideale per piloti del calibro di Charles Leclerc, che cercano di ottimizzare le loro prestazioni per il campionato.

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Passo Giau, segano tra la neve l’autovelox più redditizio d’Italia (multe per oltre mezzo milione di euro ogni anno)

Il Veneto si trova ancora una volta a fronteggiare atti vandalici mirati agli autovelox. L’ultimo episodio ha visto come vittima l’autovelox di Passo Giau, un passaggio montano nelle Dolomiti, situato nel comune di Colle Santa Lucia, provincia di Belluno. Qui, il pilastro che sosteneva il dispositivo per la rilevazione della velocità è stato tagliato, rendendolo inutilizzabile. Questo modo di operare ricorda quello già visto in altre distruzioni di autovelox nel Veneto.

Gli autori di questi atti hanno agito di notte, in mezzo alla neve e in alta montagna, una mossa che ha colto di sorpresa tutti. La scoperta del danneggiamento dell’autovelox in località Piezza è avvenuta solo mercoledì, quando alcuni residenti hanno segnalato l’incidente.

“Un atto che l’amministrazione comunale ritiene deplorevole ed irrispettoso verso tutta la comunità collese, non abituata di certo a questo tipo di azioni, anche per il fatto che l’azione si è svolta con tutta probabilità con il favore delle tenebre nella giornata di martedì sera”, così dichiarano dal comune. Si tratta di un evento senza precedenti per il piccolo centro alpino, nonostante le passate controversie riguardanti l’autovelox.

Va sottolineato che l’autovelox abbattuto a Passo Giau non era un dispositivo qualunque, ma uno tra i più produttivi d’Italia. Grazie alle entrate annue di mezzo milione di euro dalle multe per eccesso di velocità, il comune ha guadagnato notorietà a livello nazionale per il suo rapporto tra multe e numero di abitanti. Con soli 350 residenti, il bilancio comunale ha beneficiato di circa 1.500 euro per ogni cittadino.

Questo autovelox è stato operativo per anni, e la sua installazione è diventata una necessità per un comune che dispone di un solo vigile urbano. L’amministrazione ha confermato che il dispositivo verrà rimesso in funzione non appena possibile, dopo aver presentato una denuncia formale ai carabinieri.

“Il sindaco Frena si impegnerà a presentare una denuncia ai carabinieri per difendere gli interessi del Comune di Colle Santa Lucia e per aiutare nell’identificazione dell’autore di questo inaccettabile gesto da parte delle autorità competenti. Inoltre, l’amministrazione comunale, attraverso i propri uffici, si adopererà immediatamente per ripristinare al più presto il sistema di controllo e sta valutando l’installazione di un sistema di videosorveglianza per prevenire eventi simili in futuro,” ha dichiarato il Comune, aggiungendo: “Questo atto non scoraggia l’amministrazione comunale nell’esercizio del suo dovere di monitorare la velocità al Passo Giau, ma piuttosto rafforza la convinzione degli amministratori sull’importanza di tale strumento per contrastare coloro che usano scorrettamente la strada che conduce al Passo Giau”.

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