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Bolognola ski inizia alla grande la stagione estiva 2021

Credits: Bolognola ski

A Pintura di Bolognola la stagione estiva è iniziata alla grande, e come accade ormai da anni, tutto lo staff della società Bolognolaski è all’opera per regalare ai turisti momenti di divertimento e relax all’aria aperta dopo i mesi difficili del Covid.

Noleggio e-bike a Bolognola

Una stagione che si è aperta lo scorso 30 aprile, e che proseguirà dando grande spazio al buon cibo e a tutto ciò che riguarda il mondo dell’outdoor. Come per lo scorso anno, anche per questa stagione estiva fino al mese di ottobre è operativo il noleggio e-bike, fornito di bicilette di ultima generazione con pedalata assistita, ma anche bici muscolari, e c’è la possibilità di effettuare due tour giornalieri della durata di 3 ore ciascuno per recarsi fino ai Piani di Ragnolo o sui prati in quota più panoramici. Il noleggio è aperto per ora i fine settimana (da metà luglio tutti i giorni) e, su prenotazione, anche nei giorni infrasettimanali.

Rifugio Z Chalet prodotti tipici a km zero e Champagne

Seconda stagione estiva anche per lo Z Chalet, un bellissimo rifugio ristrutturato lo scorso anno, diventato ormai un punto di riferimento per Pintura e che grazie alla splendida terrazza può ospitare molti clienti all’esterno. Posto ideale per assaggiare i deliziosi panini, la polenta del territorio, la carne alla brace e i buonissimi vini (quest’anno ci sarà anche una selezione di champagne). Da metà luglio anche lo ZChalet sarà aperto tutti i giorni e sono già in programma serate con osservazione delle stelle (il 24 luglio), aperitivi con DJ Set e serate Gourmet.

Bike Park ed escursioni per tutti i gusti a Bolognola

Da fine maggio sono invece ripartite regolarmente le attività outdoor e le escursioni: aperi-trekking, wellness experience con il percorso rigenerativo e l’esperienza dei Terpeni a Macchia Tonda. Possibile anche usufruire del Bike Circus, uno speciale campo scuola per mountain bike che è servito da un tapis-roulant, ottimo per grandi e piccini e per tutti coloro che vogliono fare pratica e seguire i corsi degli istruttori.

https://youtu.be/CsjKW0zUtR0

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Noleggio e-bike e mountain bike a Bolognola

Dove noleggiare e-bike e mountain bike a Bolognola (MC)

Negozio: Bolognola ski
Indirizzo: Via III Salti, 16 – Fraz. Pintura – 62035 Bolognola (MC)
Telefono: 328 256 9831
Orario e giorni di apertura: tutti i giorni
Noleggio e-bike (bici elettriche): si
Noleggio mountain bike: si

Negozio: La Capanna Bike and Family Hotel
Indirizzo: Contrada Pintura – Fraz. Pintura – 62035 Bolognola (MC)
Telefono: 334 230 5960
Orario e giorni di apertura: tutti i giorni
Noleggio e-bike (bici elettriche): si
Noleggio mountain bike: si

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Noleggio sup a Civitanova Marche

Dove noleggiare sup a Civitanova Marche (MC)

Negozio: Freeride
Indirizzo: Lungomare Sergio Piermanni, 29 – 62012 Civitanova Marche (MC)
Telefono: +39 3333745922
Orario e giorni di apertura: aperti su 7 giorni su 7
Noleggio sup: si

Sci Marche Superski, uno skipass per tutte le stazioni sciistiche

Un progetto da oltre 20 milioni quello dello skipass unico da Frontignano a Sassotetto, presentato dall’Unione Montana e dall’onorevole Tullio Patassini, con il quale si è partecipato al contratto istituzionale di sviluppo con scadenza 15 giugno. C’è già il sì per un progetto di promozione territoriale che sia rivolta principalmente alle attività estive, anche se ci sono perplessità per il collegamento tra Sarnano e Bolognola a causa di alcuni vincoli ambientali.

In un incontro tra tutti i Comuni interessati è stato presentato il progetto dello skipass unico che unisca Frontignano e Sassotetto, e che consideri anche Monte Prata, Piani di Ragnolo e Pintura di Bolognola. Un comprensorio sciistico unico insomma che unisca gli impianti sciistici della nostra Regione. Alla riunione erano presenti Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche, l’onorevole Tullio Patassini, promotore dell’iniziativa e Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione montana. In collegamento Andrea Spaterna, presidente ente Parco dei Sibillini, i sindaci di Bolognola, Fiastra e Sarnano, e i rappresentanti dei comuni di Ussita e Castelsantangelo sul Nera.

L’Unione Montana ha commissionato uno studio di fattibilità per una serie di interventi che comportano un investimento di 20,2 milioni di € complessivi per realizzare un collegamento tra gli impianti sciistici di Sarnano-Sassotetto e Pintura di Bolognola. Il progetto è stato però respinto dai sindaci di Sarnano e Bolognola a causa di vincoli naturalistici. Il progetto prevede anche la realizzazione di due invasi artificiali (uno sopra Bolognola, uno sopra Castelsantangelo sul Nera) e un impianto ad Amandola per una fruizione anche estiva delle zone montane.

Giampiero Feliciotti è così intervenuto sull’argomento: “Vanno cercate strategie ed interventi che fanno vivere e valorizzano il territorio ed il comprensorio montano, facendo sistema. Dobbiamo venir fuori da questa impasse, mettendo insieme gestori e comuni, dando vita ad un consorzio, per fare il polo sciistico più grande delle Marche, perché le possibilità e i numeri ci sono, per questo è stato organizzato l’incontro. L’Unione montana può dare la spinta per partire, ma sono le autonomie comunali che, in quanto proprietarie degli impianti, debbono unirsi e mettere a frutto le progettualità. Innegabile il vantaggio dal punto di vista del marketing, chi viene qua può sciare con un unico skipass a Sarnano e Frontignano, quando non c’è neve un comprensorio ampio offre maggiori attrazioni disponibili per il turista, c’è la possibilità di fare funzionare anche gli impianti anche in estate”.

Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche, ha voluto ricordare come il progetto può essere un volano di sviluppo: “Come Camera di Commercio, insieme alla Regione ed al sistema universitario, puntiamo molto sulla valorizzazione dei borghi. Credo che questo progetto appena presentato sugli impianti sciistici permetta di comprendere cosa possiamo offrire a livello turistico. Come dice il testimonial delle Marche, il ct della Nazionale Roberto Mancini, io penso che abbiamo proprio tutti quanti i parametri per poter alzare l’asticella. L’idea di avere un sistema di impianti sciistici su questo territorio può essere un ulteriore valore aggiunto per il turismo, dovremmo essere però molto bravi a saper fare accoglienza e su questo la Camera commercio è scesa in campo con il suo direttore Massimiliano Polacco, per cercare di incrementare il livello di digitalizzazione delle nostre strutture ricettive, per toccare quei driver del web per portare turisti in qua da noi”.

Anche Tullio Patassini ha espresso tutta la sua soddisfazione per il progetto: “Dobbiamo unirci insieme, coinvolgendo sindaci, gestori e Parco, in un progetto per creare il comprensorio sciistico unico delle Marche un progetto incredibile, per cui abbiamo numeri e potenzialità. La sinergia soprattutto un punto di vista turistico commerciale e di promozione è fondamentale, per questo occorre lavorare insieme, credo sia un’occasione importante per poter riportare residenti e sviluppo economico nel territorio montano, unendo allo sviluppo di un turismo lento ed alla mobilità dolce, la fruibilità durante tutto l’anno”.

Molto ineressanti anche gli interventi dei sindaci. Il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia ha dichiarato: “Occorreva farlo già 60 anni un comprensorio sciistico unico. Noi stiamo investendo sulle piste da fondo di Piani di Ragnolo, per permetterne la fruibilità anche tramite bike e con il fotovoltaico. Abbiamo anche il problema del basso livello del lago di Fiastra che risulta essere così meno attrattivo, inoltre c’è la necessità di riqualificare i vecchi mulini”.

Ha proseguito poi il sindaco di Bolognola Cristina Gentili: “Ben venga un comprensorio turistico, racchiudendo tutte le varie realtà perché facilita la promozione a livello territoriale e di marketing ma vanno coinvolti tutti i gestori perché gli investimenti sono i loro. Come intervento politico chiedo di avere un prezziario delle seggiovie, perché non può essere che da un anno ad un altro per fare la stessa seggiovia ci sia un milione di euro di differenza. Per quanto riguarda il collegamento con Sassotetto non perché non lo voglio, ma ci sono vincoli paesaggistici e va tenuto conto anche dei cambiamenti climatici, per questo non vedo di facile realizzazione questo progetto ci sono anche usi civici e vanno assolutamente chiamati in causa i gestori”.

Concorde anche il sindaco di Sarnano Luca Piergentili: “Un collegamento di questo genere con gli impianti sciistici di Bolognola non ha senso dal punto di vista ambientale, anche se noi siamo fuori dal Parco abbiamo gli stessi vincoli. Stiamo pensando di fare un impianto terra diverso che raggiunga quota 1700 m a Sassotetto, per permettere lo sviluppo del periodo di fruibilità della montagna anche alla stagione estiva e vogliamo fortemente realizzare la pista da neve artificiale Neve plast, inoltre c’è il problema della vita tecnica degli impianti da risolvere”.

Il gestore degli impianti della Sarnano Sassotetto srl Mario Nannerini si sofferma sull’importanza dello skipass unico: “I dati prodotti sono in parte inesatti, l’unica cosa che non è stata per niente sfiorata, che secondo me sarebbe utilissima, è il sistema di lettura degli skipass che dovrebbe essere per prima cosa unificato. Potremmo partire da lì, per i Sibillini con un unico lettore per qualsiasi impianto sarebbe già una bellissima cosa”.

Contribuire ad un allungamento e al mantenimento della vita tecnica degli impianti è un tema importantissimo per le nostre terre. In un progetto del genere, in cui le Marche potrebbero ospitare il comprensorio sciistico più grande del centro Italia, lavorare in sinergia con i sindaci del Parco, con i gestori e con i proprietari delle strutture è fondamentale, anche nell’ottica di una nuova sensibilità che sta emergendo verso la montagna ed i territori delle aree inerne.

Andrea Spaterna, presidente del parco dei Sibillini, nel suo intervento ha dichiarato: “Vanno coinvolti i tecnici del parco nella progettazione e se le norme non consentono dii fare degli interventi non è che il parco non vuole, tecnicamente non è possibile. Da parte mia c’è sempre la massima disponibilità a collaborare”.

Importante, ha ricordato Feliciotti, sarà collaborare per intercettare i prossimi finanziamenti: “Convocherò un incontro con i sindaci ed i gestori, quello che non si può fare tecnicamente non si fa ma si possono mettere insieme le varie realtà, perché si può approfittare dello strumento del contratto istituzionale di sviluppo la cui presentazione dei progetti scade il prossimo 15 giugno e credo ci si possa jettere insieme per il polo sciistico più grande delle Marche”.

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Bolognola campeggio 1070 Base Camp

Il campeggio 1070 Base Camp si trova nel comune di Bolognola che è il più alto della regione Marche ben 1070 metri sul livello del mare. Il Bolognola Base Camp dista solo 200 metri dal centro del paese ed a pochi chilometri dalla stazione sciistica di Bolognola ski.
La posizione è spettacolare il campeggio è incastonato come una pietra preziosa nella valle del Fargno dove scorre il fiume Fiastrone.

Servizi dell’area Camping 1070 Base Camp

  • Bar
  • Ristorante
  • Area tende
  • Area relax
  • Area Camper
  • Campo da calcio
  • Campo da tennis

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Noleggio e-bike e mountain bike a Civitanova Marche

Credits: Comune Civitanova Marche - Vittorio Brumotti

Dove noleggiare e-bike, mountain bike a Civitanova Marche (MC)

Negozio: Freeride
Indirizzo: Lungomare Sergio Piermanni, 29 – 62012 Civitanova Marche (MC)
Telefono: +39 3333745922
Orario e giorni di apertura: aperti su 7 giorni su 7
Noleggio e-bike (bici elettriche): si
Noleggio mountain bike: si
Noleggio bicicletta da passeggio: no
Noleggio risciò: no

Negozio: Simple Bike
Indirizzo: 62012 Civitanova Marche (MC)
Telefono:
Orario e giorni di apertura: aperti su 7 giorni su 7
Noleggio monopattini: si
Noleggio e-bike (bici elettriche): no
Noleggio bicicletta da passeggio: si
Noleggio risciò: si

Negozio: Tecnomoto
Indirizzo: 62012 Civitanova Marche (MC)
Telefono:
Orario e giorni di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30
Noleggio mountain bike: no
Noleggio e-bike (bici elettriche): no
Noleggio bicicletta da passeggio: si
Noleggio risciò: no

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Tignes sci estivo, aprono le piste sul ghiacciaio della Grande Motte dal 19 giugno al 1 agosto

C’è grande fermento a Tignes per lo sci estivo, infatti presto sul ghiacciaio della Grande Motte apriranno le piste da sci e gli impianti per la gioia di tutti gli appassionati dello sci in estate.

Precisamente la stagione sciistica di Tignes partirà il 19 giugno per concludersi il 1 agosto sempre che l’altezza della neve sia sufficiente per garantire la sicurezza ed il divertimento degli sportivi.

Il divertimento sulle piste, che ricordiamo arrivano a quota 3456 metri, è assicurato da un dislivello di 700 metri. Gli sciatori oltre a poter godere del sole e mangiare all’aperto negli splendidi chalet di montagna troveranno anche una pista nera molto divertente ed un tracciato per lo sci di fondo.

Come raggiungere le piste di Tignes

Gli impianti di risalita aperti saranno i seguenti: funicolare della Grande Motte, funivia Grande Motte, le seggiovie Vanoise e Panoramique, gli ski-lift Terimignon, Corniche 1 e 2 (a servizio del campo scuola).

Prezzi skipass

Il costo dello skipass per adulti è di 38 euro mentre per i bambini è di 30 euro.

Covid 19

E’ obbligatorio rispettare le norme anticovid: indossare la mascherina sugli impianti e quando si è in coda.

Sci estivo, impianti di risalita riaprono dal 22 maggio

Cabinovia Cervinia Plain Maison

Ora è ufficiale: gli impianti di risalita riaprono dal prossimo 22 maggio. Questa la notizia data ieri sera dopo l’approvazione del nuovo Decreto Draghi, che ha rappresentato una vera svolta per tutti gli appassionati di sci e di montagna e per tutti gli sportivi.

Insomma si potrà organizzare l’estate con un po’ più di tranquillità grazie all’apertura degli impianti da sci. certo le località che potranno usufruire delle aperture non sono tanti, e sono già state programmate (lo Stelvio il 29 maggio e Cervinia il 12 giugno).

Importante comunque è la notizia che si potrà tornare ad essere operativi nel mondo degli impianti da sci, e che il periodo delle chiusure sembra essere passato, dopo un inverno durissimo dal punto di vista lavorativo, che ha messo davvero in ginocchio il settore del turismo di montagna, che rappresenta moltissimo per tutto il turismo nazionale. Il settore montagna infatti non vuol dire solo impianti da sci, ma conta anche maestri, rifugi, noleggi ed alberghi.

Anche lo scorso anno maggio era stato il mese delle riaperture, ma a differenza di 12 mesi fa ora i vaccini dovrebbero garantire una netta decrescita dei contagi ed una convivenza col virus che permetterebbe anche agli impianti da sci di tornare alla normalità nel breve e medio periodo. La campagna vaccinale sta dando buone indicazioni, con quasi 500.000 dosi giornaliere e l’immunità di gregge che dovrebbe essere raggiunta verso metà settembre

Data che permetterebbe di pianificare al meglio l’attività turistica invernale, per uno sport che nella sua applicazione riesce sempre a mantenere un certo distanziamento. Per quanto riguarda invece le situazioni più pericolose, c’è in vigore un protocollo che abbiamo già in parte iniziato a conoscere: skipass e biglietti online, mascherina e distanziamento. Il numero massimo di biglietti vendibili avrà un massimo calcolato sulle dimensioni delle località, e negli impianti chiusi gli ingressi saranno contingentati. Proprio su questo punto si sta ragionando in vista del prossimo inverno.

Se in estate la portata degli impianti non dà riferimenti precisi, in inverno i dati e le presenze crescono notevolmente. Un altri aiuto sostanziale sarà il Green Pass di cui anche a livello europeo si sta discutendo e che da metà giugno dovrebbe avere maggior vita. Una sorta di passaporto vaccinale con il quale si può certificare di aver completato il percorso di vaccinazione o di aver effettuato un tampone (negativo) nelle ultime 48 ore.

Monti Sibillini, il gatto selvatico europeo Felis Silvestris Silvestris

Qualcuno di voi, magari particolarmente amante della montagna, avrà magari visto il gatto selvatico europeo nel corso di qualche passeggiata sull’Appennino centrale. Il gatto selvatico infatti è presente nel territorio italiano con due sottospecie: Felis silvestris silvestris (quella degli Appennini appunto) e Felis silvestris lybica (in Sardegna).

Nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini è sicuramente presente, ma se non lo avete mai visto tranquilli, non siete gli unici, perché il gatto selvatico è per natura schivo.

Si presenta come un grosso gatto le cui dimensioni sono molto diverse tra maschio e femmina. Il maschio è più grande, con un peso tra i 3,5 e i 5,5 kg ed ha una lunghezza che va dai 45 ai 70 cm (con la coda arriva a 100 o 120 cm). Il gatto selvatico assomiglia molto al gatto domestico, anche se ha alcune caratteristiche che lo contraddistinguono.

Gli arti sono più slanciati, il tronco più allungato, il colore del mantello non è variabile come quella del gatto domestico. Ha il pelo folto, lungo (specialmente nel periodo estivo), la coda è grande e folta e negli adulti non è lunga. Il mantello ha una colorazione di base grigio giallastra o grigio argentea, ma ciò che lo caratterizza sono le striature.

Queste, di colore più scuro, sono posizionate sulla testa in maniera verticale. Una banda nera attraversa tutto il copro dalla base del collo fino alla coda, la quale ha la classica punta nera ed è ornata da anelli (da 2 a 4) dello stesso colore.

Come detto nel centro Italia vive sui Monti Sibillini, specialmente nelle aree collinari e nei boschi o nelle faggete di montagna, Ama stare nelle zone impervie ed irte e meno frequentate dagli umani. Qui si ciba di carne, cacciando prede piccole come roditori, lepri, rettili e uccelli. La caccia avviene specialmente di notte.

Dopo circa 10 mesi è sessualmente maturo, ed il suo periodo riproduttivo va da gennaio a marzo. Nella stagione degli amori emette forti richiami vocali, e questo è anche il modo migliore per accorgersi della sua presenza. La gestazione dura dai 63 ai 68 giorni, ed ogni femmina può dare alla luce da 2 a 4 cuccioli, il cui svezzamento dura 90 giorni. I piccoli diventano pienamente autonomi dopo il sesto mese, e dopo essere quindi stati allevati solo dalla madre iniziano la loro vita solitaria.

Il gatto selvatico è un animale solitario, che come detto è attivo per la caccia nelle ore notturne. Molto agile e grande arrampicatore, caccia però anche al suolo, anzi soprattutto al suolo, su un territorio ben delimitato che il gatto maschio circoscrive con feci e urine. Molto spesso segnalano la loro presenza agli altri animali anche lasciando dei segni sugli alberi con i loro artigli. Nel proprio territorio è abitudine del gatto creare più rifugi, che sono spesso tane di altri animali abbandonate e posti molto scomodi da raggiungere.

Tra gli animali che hanno le caratteristiche simili, quindi che possiamo definire come suo competitor c’è la volpe, anch’essa molto presente in Appennino, mentre un predatore da cui il gatto selvatico si tiene alla larga è certamente il lupo.

Pista Streif – Kitzbuehel Austria

La pista Streif è un tracciato mitico che si trova a Kitzbühel in Austria, precisamente nella zona del Tirolo. Certamente la più difficile pista a livello tecnico tra quelle di discesa libera di Coppa del Mondo. La pista Streif compone, insieme alla Ganslem, la combinata dell’Hahnenkamm.

La leggenda narra che proprio in queste zone sia nato lo sci moderno, e questa pista rappresenta certamente un tempio per gli amanti dello sci, un vero e proprio tracciato iconico per tutti gli sportivi della montagna. Alcuni sostengono addirittura che la discesa libera sia nata proprio sulla pista Streif.

Un tracciato molto difficile a livello tecnico, come abbiamo detto: ecco perché consigliamo a tutti una buona preparazione prima di iniziare la discesa. La pista è aperta per tutto il tracciato, fatta eccezione per alcuni passaggi, anche agli sciatori non agonisti. La partenza è posta a 1660 metri circa, sulla Cresta di Gallo raggiungibile con l’ovovia.

Si inizia con un salto di 80 metri, la “Mausefalle” (che significa trappola per topi) che arriva ad una pendenza dell’85%, che è il massimo della pista. Questo tratto è spesso ghiacciato e può indurre in errore. Poi ecco il pendio ripido Steilhang con una doppia curva, anch’essa spesso ricoperta di ghiaccio. Proseguendo ci troviamo su un lungo percorso, il Brückenschuss, dove è possibile scivolare velocemente. A questo punto una difficoltà massima con la Hausbergkante, una grande curva a destra che precipita verso una S secca ghiacciata con pendenza ripidissima. Eccoci all’ultimo tratto che porta agli 805 metri. Nella parte finale i campioni raggiungono anche la velocità di 145 km/h.

Vediamo alcuni dettagli tecnici della pista:

  • Partenza 1.665 m s.l.m
  • Arrivo 805 m s.l.m
  • Dislivello 860 m
  • Lunghezza 3.312 m
  • Pendenza max 85 %
  • Pendenza media 27 %
  • Pendenza min 2 m

La squadra di sci azzurra qui ha avuto molte soddisfazioni, ed alcuni sono saliti sul podio dopo la discesa della pista Streif: Dominik Paris nel 2019, 2017 e 2013, Peter Fill nel 2016 e secondo nel 2015, Werner Heel terzo nel 2010, Kristian Ghedina il 24 gennaio 1998 è stato il primo italiano a vincere qui e nel 2004 effettuò qui una spaccata in salto che lo rese famosissimo. Poi ancora Alessandro Fattori secondo nel 2002 e Peter Runggaldier secondo nel 1995, e Gustav Thöni nel 75 e 76 vinse la combinata.

In questa pista oltre alla discesa libera si corre anche il supergigante, con partenza da 1381 metri ed arrivo a 805 metri a valle, con lunghezza di 2260 metri e pendenza del 69%.

Per chi ama anche lo snowboarder esiste poi la Streif familiare, una pista rossa che passa intorno ai passaggi più difficili. Pensate che qui, recentemente, è stato anche girato un film: Streif, one Hell of a ride (un percorso da inferno).

Da ricordare anche che la pista Streif è anche scenario dell’Hahnenkamm Race, una discesa a cui partecipano circa settanta sciatori spericolati che scendono per gli 860 metri di dislivello davanti ad oltre 50.000 spettatori.

Insomma questo tracciato è entrato nella leggenda perché è spettacolo puro oltre che tecnica, e per affrontarla servono equilibrio e bilanciamento. Doti che solo i grandi sciatori possono avere.

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