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Dior lancia la Ski collection: abbigliamento, sci, snowboard e accessori

La grande moda di Dior scende in campo, o per meglio dire in pista, per lanciare una nuova Ski collection. La nuova collezione si chiama Ski Capsule, ed avrà al suo interno abbigliamento maschile, sci, snowboard e accessori disegnati da Kim Jones, direttore creativo del menswear.

La nuova stagione sciistica mondiale quindi, che non inizia nel migliore dei modi visti i problemi con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, potrebbe però regalare grandi soddisfazioni a tutti gli appassionati di sci e di montagna. Un nuovo modo di vestire che lega la qualità delle materie prime e la grande bellezza estetica.

La realizzazione della nuova ski collection di Dior è stata realizzata grazie anche alla collaborazione con alcuni brand specializzati nel settore dell’abbigliamento e delle attrezzature da sci. Tra queste ci sono l’azienda giapponese Descente, o gli svizzeri di Ak Ski, o l’azienda di equipaggiamento protettivo svedese Poc.

Da tutte queste collaborazioni sono nati capi di abbigliamento sportivo che sono in grado di coniugare prestazioni tecniche altissime e design minimalista ma che non disdegna un tocco di audacia. La partnership con Descente ha prodotto un’edizione limitata di Piumini impermeabili, molto leggeri ed isolanti, che sono poi cuciti con nylon ecologico e che sono imbottiti con piume di produzione e di provenienza etica.

Per resistere alle temperature poi, c’è un sistema di ventilazione invisibile e che si può regolare posta nella parte posteriore e nelle braccia. Uno specifico processo di spillatura, inoltre, garantisce moltissima impermeabilità. Nello stesso tempo è stata creata una versione con maniche rimovibili ed una giacca a vento. Ci sono poi i pantaloni, con un taglio aerodinamico che garantisce flessibilità e comfort: un prodotto ideale per chi pratica sci e snowboard. Tutte caratteristiche tecniche che si combinano con il grande stile di Dior, che si presenta con la fodera decorata con il classico motivo Oblique e nel logo tagliato al laser, che dà vita ad un gioco di texture.

Nella nuova ski collection di Dior ci sono poi anche un paio di sci ed uno snowboard, realizzati insieme a Ak Ski. Sono disponibili in due diverse misure, e realizzati in una lega di legno e carbonio esclusiva, che ha una grande capacità di assorbire gli urti. L’azienda Poc ha invece collaborato con Dior per realizzare caschi, occhiali e maschere, che presenta un campo visivo extra-largo e lenti Clarity, che danno molta sicurezza e moltissima protezione.

L’intera collezione Dior sarà disponibile da novembre solo in boutique selezionate e nei vari pop up Dior di tutto il mondo. Sarà possibile trovare anche guanti, una sciarpa e varie fasce in stile Dior.

Ciò che ha voluto fare Dior, insomma, è una splendida miscela di capacità tecniche e di bellezza estetica, un connubio rivolto a chi ama non solo sciare ma l’intero universo della montagna. Sarà quindi possibile vestire con questo bellissimo stile da capo a piedi. Una vasta gamma da cui scegliere con colori vivaci e moderni (pensate che le giacche sono in blu navy, giallo e viola).

Anche l’orso ha bisogno di coccole e vuole un abbraccio dal suo amico

In questo 2020 così complicato tutti noi abbiamo bisogno di un supporto da chi ci sta accanto. Anche Bruno questo splendido esemplare di orso ha bisogno di coccole e vuole un abbraccio dal suo amico.

Guarda il video

Cervinia, snowboarder falcia lo sciatore e scatta la rissa

E’ successo a Cervinia, uno snowboarder si stava avvicinando alla stazione di partenza degli impianti a velocità elevata quando ha falciato uno sciatore che non l’ha presa proprio bene.

Nel video lo sciatore vestito di rosso dopo essersi rialzato dopo l’urto ha iniziato a colpire con le racchette da sci la testa dello snowboarder. La scena è accaduta sotto gli occhi di molti turisti.

Coronavirus, il Dpcm fa chiudere le piste da sci

Nel nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si prevede anche la chiusura degli impianti sciistici, fino al prossimo 24 novembre. Il Governo insomma ha deciso per una stretta molto dura al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus, che negli ultimi giorni ha fatto registrare numeri molto importanti come contagi.

Tra le tante chiusure previste nel nuovo documento, anche quella degli impianti sciistici, che avevano appena iniziato ad aprire i battenti per la stagione sciistica 2020/2021, e che in molti casi si erano organizzati con regole e norme di sicurezza. Niente da fare però, soprattutto dopo che sui quotidiani sono circolate alcune foto degli impianti di Cervinia già colmi di persone, con lunghe file alla biglietteria e con le cabine degli impianti di risalita pienissime.

Il decreto, in vigore da oggi, ha validità fino al prossimo 24 novembre. Sembra però che possano essere ammesse alcune deroghe speciali, legate a precisi protocolli di sicurezza che dovranno essere adottati. Si legge infatti così nell’art. 1, comma 9, lettera m del Decreto firmato da Conte:

“Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.

C’è quindi ancora una speranza per tutti i gestori e gli organizzatori, che tanto avevano cercato di fare per mantenere la sicurezza negli impianti. La sensazione invece è che per un errore di pochi paghino in tanti. Certo è che resta difficile garantire la distanza sociale e il massimo dell’igiene in situazioni in cui sono moltissime le occasioni di assembramento. resta invece salvaguardata la possibilità per gli atleti di allenarsi in pista. Nel decreto si legge infatti:

“Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionale ed internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”.

Non è stato facile, a quanto pare, trovare un’intesa sulla chiusura degli impianti sciistici italiani. Sembra infatti che questo punto sia stato oggetto di moltissime discussioni in Consiglio dei Ministri, e di forte dibattito con il Comitato Tecnico Scientifico. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (governatore dell’Emilia-Romagna), aveva infatti chiesto di eliminare dal testo del Decreto la parte relativa agli impianti di risalita. Una chiusura che infatti rischia di bloccare un intero settore, almeno n questa prima fase della stagione, e che darà un altro colpo durissimo al comparto del turismo.

Anche il vicepresidente della regione val d’Aosta e assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy ha fatto sentire la sua voce per commentare il Decreto, dichiarando che tra le regioni si sta lavorando per stipulare un protocollo di sicurezza valido appunto negli impianti di risalita.

“La chiusura degli impianti sciistici è un attacco pesantissimo alla montagna. La situazione deve essere valutata e noi ci stiamo muovendo con tutte le regioni che fanno dello sci uno dei pilastri delle loro economie, l’obiettivo è creare un protocollo condiviso che garantisca la sicurezza ma anche la possibilità di non rinunciare alla stagione sciistica. E’ un documento che dovrà essere approvato dal comitato tecnico scientifico”.

Il problema però restano i tempi stretti, visto che il Decreto è già entrato in vigore e più passano i giorni, più sarà difficile trovare un accordo in tempi rapidi. Prosegue l’Assessore: “Le code non sono durate più di un’ora sabato e oggi la situazione è del tutto tranquilla. L’apertura degli impianti oggi è stata del tutto positiva. Gli utenti hanno le mascherine, le persone sono distanziate”.

Fermare lo sci significa quindi, secondo molti addetti ai lavori, fermare interi territori e dire addio ad un’importante fetta di turismo, con danni irreparabili all’economia: “Bisogna che tutti prendano coscienza che lo sci è di vitale importanza per l’economia della montagna – prosegue l’assessore – ci aspettiamo che questa decisione venga rivista, ovviamente bisogna garantire lo svolgimento dell’attività in sicurezza. Speriamo di avere pronto il protocollo nel più breve tempo possibile”.

Il protocollo al quale si sta lavorando prevede una serie di norme e regole per garantire la sicurezza ed il distanziamento: “Incentiviamo ad esempio lo skipass online, che la val d’Aosta sta già favorendo, e cercheremo di evitare il più possibile gli assembramenti al mattino quando gli sciatori arrivano sulle piste e prendono i primi impianti per salire in quota. E’ chiaro che alcune abitudini degli sciatori devono cambiare per salvaguardare la possibilità di usare gli impianti”.

Rifugi sulle piste di Frontignano

Tre sono i rifugi situati sulle piste da sci della stazione sciistica di Frontignano di Ussita

Rifugio Saliere 1500 m

Il Rifugio Saliere si trova all’arrivo delle seggiovie delle Saliere. I servizi offerti sono bar, paninoteca e tavola calda. Sono disponibili tavoli all’esterno e sdraio. 

Rifugio Cristo delle Nevi 1830 m

Il Rifugio Cristo delle Nevi si trova all’arrivo della seggiovia di Selvapiana all’interno dell’edificio che ospitava la partenza della vecchia funivia della Val di Bove. Il rifugio è aperto anche in estate nei giorni di funzionamento dell’impianto. I servizi offerti sono bar, paninoteca, grapperia e tavola calda. A disposizione sdraio e tavoli sulla terrazza.

Rifugio Cornaccione 1950 m 

Il rifugio Cornaccione è all’interno della vecchia casa di arrivo della storica seggiovia del Cornaccione. I servizi offerti sono bar e paninoteca. Particolarmente bello il panorama che si gode dal rifugio in particolare verso la catena dei Sibillini ed il Monte Vettore.

Scopri le piste e gli impianti di Frontignano

Tutto sul comprensorio sciistico di Frontignano di Ussita

Freeride e Backcountry a Frontignano

Freeride e backcountry a Frontignano - Credits: Frontignano ski
Freeride e backcountry a Frontignano - Credits: Frontignano ski

Per gli amanti del freeride, backcountry e dello sci alpinismo sono a disposizione numerose opportunità nella località sciistica di Frontignano di Ussita. Ad esempio moltissime sono le varianti alle piste battute che riportano agli impianti di risalita. Segnaliamo le pendici del Monte Bicco con il relativo piccolo canalone, la spettacolare discesa dal Cornaccione verso il Canalone ed altri pendii a ridosso degli impianti da sci. Sono ovviamente adatte a snowboarder e sciatori esperti. Numerosissimi sono gli itinerari al di fuori della zona servita dagli impianti tra cui si segnalano diverse varianti all’interno della splendida ed incontaminata Val di Bove. Si ricorda che l’attività dello sci fuori pista è pericolosa, viene svolta a proprio rischio e deve essere fatta solo nelle situazioni nivometereologiche adatte e nel rispetto dell’ambiente montano (siamo all’interno di un Parco Nazionale).

Cartina Frontignano di Ussita – Mappa piste sci Frontignano di Ussita

Qui di seguito sono elencate le piste da sci e gli impianti di risalita della ski area di Frontignano ski

Piste da sci Frontignano di Ussita

  • Jacci di Bicco (Lunghezza mt 550, Dislivello mt 155)
  • Canalone (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 606)
  • Coturnice (Lunghezza mt 450, Dislivello mt 130)
  • Del Cornaccione (Lunghezza mt 1350, Dislivello mt 250)
  • Starna ((Lunghezza mt 330, Dislivello mt 88)
  • Campo Scuola (Lunghezza mt 110, Dislivello mt 15)
  • Pista Slittini (Lunghezza mt 110, Dislivello mt 15)
  • Saliere (Lunghezza mt 1200, Dislivello mt 224)
  • Direttissima Belvedere (Lunghezza mt 200, Dislivello mt 100)
  • Pian dell’Arco (Lunghezza mt 700, Dislivello mt 128)
  • Ginepro (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 324)
  • Trasferimento degli innamorati (Lunghezza mt 2700)
  • Collegamento Canalone Saliere (Boschetto)
  • Collegamento Saliere Canalone
  • Collegamento Parcheggio

Impianti di risalita a Frontignano

  • Seggiovia monoposto Selvapiana (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 606)
  • Seggiovia biposto Cornaccione (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 650)
  • Sciovia Jacci di Bicco (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 606)
  • Sciovia Coturnice (Lunghezza mt 500, Dislivello mt 147)
  • Seggiovia quadriposto Pian dell’Arco Belvedere (Lunghezza mt 943, Dislivello mt 222)
  • Seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico Lo Schiancio Le Saliere (Lunghezza mt 1073, Dislivello mt 222)
  • Seggiovia biposto Ginepro (Lunghezza mt 2000, Dislivello mt 324)
  • Tapis Roulant Camposcuola (Lunghezza mt 200, Dislivello mt 35)

Sci Fischer, la fabbrica in Ucraina distrutta da un incendio

La fabbrica degli sci Fischer distrutta da un incendio - Credits: Mukachevo.net
La fabbrica degli sci Fischer distrutta da un incendio - Credits: Mukachevo.net

Distrutta da un incendio la storica fabbrica degli sci Fischer, in Ucraina. La struttura era diventata un punto di riferimento per tutti gli sciatori e per il mondo dell’attrezzatura tecnica. Costruita negli anni ’40, ha iniziato a produrre sci Fischer nel 1988.

Pensate che il 60% della fabbricazione totale della Fischer veniva prodotta proprio nello stabilimento ucraino. All’interno venivano prodotte le attrezzature non solo del marchio austriaco, ma anche quelle di altri marchi famosi: Scott, Tecno Pro, Hagan, Rossignol, Alpina, Splitkein, Tecno.

Il 70% degli sci che erano prodotti in Ucraina venivano poi portati al centro logistico Fischer in Austria, da dove poi erano inviati in ben 43 Paesi del mondo tra cui Giappone, Canada e Stati Uniti. Dall’Ucraina invece gli sci vengono forniti direttamente a Francia e Canada.

Era il 2016 quando la fabbrica aveva annunciato di aver iniziato un percorso di produzione di componenti in carbonio anche per marchi automobilistici importanti ed internazionali, tra cui BMW, Audi, Porsche e Mercedes. Questo stabilimento situato a Mukacevo, poi, produceva anche bastoni per hockey di ghiaccio e contava su circa 1500 dipendenti. Le cause dell’incendio sono ancora da chiarire, ma nel frattempo sappiamo che nessuno è rimasto ferito.

La fabbrica occupava un’area di quasi 20.000 metri quadrati, a dimostrazione dell’importanza della struttura e del marchio collegato.

La notizia dell’incendio è stata diffusa dal servizio statale di emergenza dell’Ucraina (SES), e subito la notizia ha fatto il giro del mondo, colpendo in particolar modo gli appassionati di sci. Lo stabilimento di Mukacevo era il più grande in Europa per produzione di sci, tanto che il gruppo Fischer aveva deciso di spostare qui ben l’85% della sua produzione. Nel 2017 il fatturato aziendale aveva toccato quota 38 miliardi di euro, con un utile netto di 3,3 miliardi di euro.

Questo il comunicato della SES: “Il tetto di un edificio a un piano di un impianto di produzione e un magazzino (superficie totale di 20.000 metri quadrati), presso la fabbrica di sci JSC Tysa di Mukachevo, ha preso fuoco alle 02:00 ora di Kiev del 12 ottobre. Le unità SES hanno spento l’incendio su 9.000 metri quadrati alle 04:55 ora di Kiev”.

In questa fabbrica venivano prodotti ben 180 modelli di sci da fondo, 130 modelli di sci da montagna. Nel 2016 era stata anche annunciata la collaborazione con la metropolitana di Londra per la realizzazione di particolari materiali da utilizzare.

All’inizio la fabbrica era di proprietà privata, e negli anni ’70 iniziò la produzione di sci di plastica. Fu nel 1979 che il viaggiatore russo Dmitriy Shparo fece la sua prima spedizione di sci al Polo Nord con il marchio di sci Beskyd, prodotto proprio dalla fabbrica ucraina. L’altro importante marchio di sci, Tysa, è ancora in produzione.

Insomma una perdita simbolica quella della fabbrica ucraina, che però pone un problema anche aziendale nel mondo degli sci, che spesso decidono di de localizzare le proprie produzioni, aumentando i rischi e diminuendo, forse, il controllo diretto sul processo produttivo.

Coronavirus, annullati in Trentino-Alto Adige i mercatini di Natale

Arrivata una brutta notizia per tutti gli appassionati del Natale e della montagna. Non solo il Trentino ma anche l’Alto Adige ha deciso di rinunciare all’organizzazione dei tradizionali mercatini di Natale per la stagione 2020. La decisione è arrivata dopo attenta valutazione della situazione emergenziale che stiamo vivendo a causa del Covid.

Secondo i pareri giuridici infatti, è impossibile rispettare tutti i paletti e tutte le norme fissate dal nuovo Dpcm di Palazzo Chigi nei giorni scorsi. Davvero un brutto colpo per appassionati ed organizzatori, che come tanti altri hanno dovuto quindi rinunciare ad un evento diventato ormai storico.

La ventisettesima edizione dei mercatini era in programma per il 21 novembre, ma a dare l’annuncio dell’annullamento dell’edizione 2020 è stato il sindaco di Trento Franco Ianeselli: “Alla luce della situazione dei contagi e di quanto contenuto nel Dpcm consideriamo che i mercatini non ci siano, al momento tutto spinge in quella direzione. Abbiamo anche detto che teniamo al Natale di comunità, quindi potremmo pensare ad altre forme, ma che non ci possano essere i mercatini come è stato negli anni scorsi mi pare ovvio. Al momento ci sembra improbabile che si possano tenere”

Dopo Trento anche lAlto Adige ha rinunciato all’organizzazione dei mercatini di Natale 2020, evento che ogni anno attira tantissimi turisti da ogni parte d’Italia. La notizia è stata diffusa dall’Ansa, che spiega anche come al momento si stia comunque pensando ad un programma alternativo, nel rispetto delle misure anti Covid.

Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha indetto una conferenza stampa online subito dopo aver appreso della rinuncia da parte di Trento, ed in questa occasione ha dichiarato: “Sarà difficile. E’ tutto molto complicato, non sono consentiti cibi e bevande che non vengano consumate ai tavoli, è difficile controllare la distanza e il numero delle persone. Settimana prossima ci sarà una riunione con tutti gli interessati anche degli altri mercatini e con il governatore Kompatscher e si vedrà cosa si potrà fare”.

Insomma nemmeno gli storici mercatini di natale in Trentino riescono a mantenere viva la tradizione contro questo nemico invisibile che è il Coronavirus. troppo elevato il rischio di assembramenti in location che spesso non sono poi così grandi, ma danno il privilegio di percorrere vie e piazze caratteristiche, immersi nel tipico paesaggio della montagna.

Anche il Presidente della regione, Arno Kompatscher, aveva commentato la rinuncia affermando che la priorità in questo momento era la salvaguardia della saluta pubblica e delle persone, nonché il regolare funzionamento della scuola e delle imprese. Nessuno quindi, e lo capiamo bene, in questo momento si sente di assumersi la responsabilità di organizzare un evento che vede ogni anno la presenza di centinaia di turisti ogni giorno, e che andrebbe quindi contro i messaggi che arrivano in questi giorni da più parti, volti a ricordarci come è doveroso mantenere altissima l’attenzione.

In Trentino i mercatini di Natale sono un evento ormai storico, che come detto richiama turisti da ogni parte d’Italia e non solo. Un evento importante non solo a livello turistico e commerciale per le imprese e gli artigiani della zona, ma anche perché rappresenta in pieno il senso di comunità con cui si vive il Natale da queste parti. Per i turisti ogni anno i mercatini sono l’occasione per scoprire cose nuove, materiali e produzioni tipiche, eccellenze enogastronomiche, paesaggi bellissimi, un senso di accoglienza unico.

Nel periodo natalizio le città di Trento, Brunico, Vipiteno, Bressanone, Bolzano, Merano si riempivano di casette di legno nelle quali si vendevano addobbi natalizi, dolcetti sfiziosi e biscotti, ma anche cioccolata calda e vin brulè. I mercatini regalavano un’atmosfera particolare già dai primi di novembre. Purtroppo quest’anno si dovrà rinunciare a questa magia, sperando che dal 2021 tutto torni alla normalità.

Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador

Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador - Credits: Alex Moling
Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador - Credits: Alex Moling

In Alta Badia con la nuova stagione il maestro di sci diventa anche ski wine ambassador. Il tutto grazie alla nuova partnership creata tra il Consorzio Vini Alto Adige dell’Alta Badia e le Scuole di Sci dell’Alta Badia. Un progetto unico che prevede una serie di corsi di formazione enologica di base dedicate ai maestri di sci, per renderli, alla fine del percorso, veri e propri wine ambassador.

Questa zona d’Italia infatti (l’Alta Badia e l’Alto Adige in generale), sono conosciute per essere una delle mete invernali di maggior rilievo. Un successo dovuto certamente alla posizione geografica, visto che questa zona si trova al centro delle Dolomiti che sono patrimonio mondiale UNESCO, ma anche all’offerta enogastronomica ricca di eccellenze enologiche e gastronomiche tutte locali al 100%. Insomma in Alta Badia è possibile coniugare l’amore e la passione per la montagna con quelli per la cucina, con momenti unici per scoprire lati nascosti e preziosi di queste terre.

Per dare risalto a questo connubio tra buona cucina e piste piene di neve, è nato quindi il progetto Ski Wine Ambassador, fortemente voluto dal consorzio per valorizzare l’offerta enogastronomica della zona proposta nei rifugi situati a 2000 metri di quota. I veri protagonisti del progetto sono i maestri di sci, che da queste parti sono veri e propri punti di riferimento soprattutto per i turisti. In virtù di questa veste vengono identificati come ambasciatori del territorio. Il progetto offre loro la possibilità di approfondire aspetti legati alla produzione del vino in questa terra, informandoli e formandoli sulle tante varietà, sui metodi di produzione, sugli abbinamenti.

Il progetto si costruisce con due giornate di formazione organizzate dall’Associazione Sommelier Alto Adige, che mette a disposizione le proprie figure professionali per insegnare le basi della degustazione ai maestri, le differenze e le potenzialità dei vari vini. Al termine del corso i maestri diventeranno veri e propri ambassador del vino dell’Alta Badia, riceveranno un diploma di partecipazione ed un cavatappi personalizzato.

L’Alta Badia quest’anno sarà anche apripista del Premio per la Cultura del Vino, che sarà insignito honoris causa al rifugio Ütia de Bioch situato a 2000m. Il Premio è assegnato dal 2004 alle aziende gastronomiche che si distinguono per la diffusione della cultura del vino in Alto Adige. La giuria è composta dal Cda del Consorzio Vini dell’Alto Adige, e quest’anno ha deciso di premiare il rifugio che si trova sulle piste.

Da non perdere quest’anno sono anche gli altri eventi organizzati in collaborazione tra Alta Badia e Consorzio dei Vini. Tra questi c’è il Gourmet Skisafari, che si svolge per l’ottava edizione a partire da sabato 12 dicembre: un viaggio itinerante da un rifugio all’altro nel comprensorio dell’Alta Badia alla scoperta di piatti gourmet abbinati ad eccellenze enologiche della zona. Gli chef che partecipano sono Nicola Laera (Ristorante La Stüa de Michil, Corvara, 1 stella Michelin), Riccardo Gaspari (Ristorante SanBrite, Cortina d’Ampezzo) e Marco Martini (Marco Martini Restaurant, Roma, 1 stella Michelin). Porteranno i piatti stellati a quota 2000 metri, per elogiare le produzioni dell’Alto Adige.

Da non perdere nemmeno Sommelier in pista, che ha lo scopo di valorizzare il connubio tra sci ed eccellenze del territorio. Sette appuntamenti tra dicembre e marzo (15 dicembre, 12 e 26 gennaio, 2 e 23 febbraio, 9 e 16 marzo) in cui si potrà sciare sulle piste abbinando favolose degustazioni di vini locali. Ogni partecipante sarà accompagnato da un maestro di sci e da un sommelier professionista. Il prezzo dell’evento con guida sciistica inclusa è di 35 euro a persona.

Wine Skisafari è invece l’evento che domenica 21 marzo 2021 porta i migliori vini dell’Alta Badia in quota per una degustazione esclusiva presso i rifugi Piz Arlara, Ütia de Bioch, I Tablà e Pralongià. Il costo del biglietto (acquistabile presso le quattro baite) è di 30 euro a persona ed include la degustazione di tutti i vini.

Ricordiamo che tutti gli eventi si svolgono nel pieno rispetto delle normative per il contrasto al Covid-19. Per informazioni: Uffici Informazioni Alta Badia Tel.: 0471/836176-847037

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