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Dal 30 novembre aperte le piste da sci a Courmayeur e La Thuile

La stagione sciistica in Valle d’Aosta sta per entrare nel vivo con l’apertura delle piste nei comprensori di Courmayeur e La Thuile, fissata per sabato 30 novembre. Gli amanti della neve possono finalmente iniziare a pianificare le loro giornate sulle piste, approfittando di tariffe promozionali e di condizioni ottimali per un weekend di apertura. Ecco tutte le informazioni da sapere.

Courmayeur e La Thuile aprono con tariffe promozionali

Courmayeur: inaugurazione con vista sulle vette alpine

A Courmayeur la stagione si aprirà con l’attivazione della parte alta del comprensorio. Sarà possibile accedere tramite:

  • telecabina Dolonne
  • funivia Courmayeur

Per l’occasione, è stato introdotto uno skipass giornaliero promozionale a 47 euro, un’offerta che rende ancora più invitante questa celebre località, nota per le sue piste impeccabili e la sua posizione privilegiata ai piedi del Monte Bianco.

La Thuile: quattro piste disponibili a un prezzo speciale

Anche La Thuile accoglierà gli sciatori a partire dal 30 novembre, con quattro piste già pronte e accessibili. Il costo dello skipass giornaliero sarà di 38 euro, un prezzo competitivo per chi desidera godersi una giornata sugli sci in uno dei comprensori più apprezzati della Valle d’Aosta.

Aperture nei comprensori vicini

Breuil-Cervinia: la stagione è già iniziata

Breuil-Cervinia, altro fiore all’occhiello della regione, è già operativa. Le prime piste sono state aperte sul versante italiano da una settimana e, grazie alle recenti nevicate, gran parte della stazione è ora disponibile per gli sciatori.

Valtournenche, Torgnon e Chamois: l’inizio della stagione il 30 novembre

Anche Valtournenche, Torgnon e il campo scuola di Chamois daranno il via alla stagione il 30 novembre. In queste località, gli sciatori potranno beneficiare di tariffe scontate in occasione del weekend di apertura, un’opportunità perfetta per chi vuole avvicinarsi agli sport invernali senza spendere troppo.

Pila e Monterosa Ski: apertura rinviata

Non tutte le località saranno pronte per il 30 novembre. Pila, a causa delle scarse nevicate e delle temperature non sufficientemente basse per l’innevamento artificiale, ha posticipato l’apertura degli impianti a venerdì 6 dicembre. Anche il comprensorio Monterosa Ski 3 Valli, che collega Frachey (Val d’Ayas), Stafal (Valle di Gressoney) e Alagna (Valsesia), aprirà nella stessa data e resterà operativo fino al 21 aprile 2025, neve permettendo.

Monterosa Ski: informazioni utili

  • Gli impianti di Champoluc e Punta Jolanda saranno aperti al pubblico dal 6 dicembre 2024 al 13 aprile 2025.
  • Dal 14 aprile 2025, la telecabina Champoluc-Crest seguirà un orario ridotto nei giorni feriali e prolungato durante i weekend e le festività.

Come funziona l’airbag per lo sci “Dainese D-air Ski”?

La crescente intensità delle competizioni di sci alpino ha portato a condizioni sempre più estreme, nelle quali gli atleti si confrontano con velocità elevate e rischi importanti. In risposta a queste sfide, nel 2012 è nato Dainese D-air® Ski, un sistema di protezione avanzato progettato per lo sci alpino che utilizza un sofisticato “cervello” elettronico per rilevare le cadute e attivare un airbag, riducendo così il rischio di lesioni gravi. Il D-air® Ski sfrutta tecnologie derivate dal settore motociclistico, già utilizzate in MotoGP, per garantire agli sciatori la massima sicurezza.

Gli elementi del sistema D-air® Ski 2

La versione evoluta, chiamata Dainese D-air® Ski 2, è composta da due unità integrate: una centralina elettronica e il sacco airbag. La centralina è il “cuore” del sistema: raccoglie e analizza le informazioni provenienti da vari sensori come accelerometri, giroscopi e GPS, che monitorano ogni movimento dello sciatore. Questo processo di analisi avviene con una velocità impressionante di mille controlli al secondo grazie a un algoritmo intelligente che distingue tra le normali azioni di gara e le dinamiche di una caduta. Quando viene rilevata una situazione di perdita di controllo, il sistema invia un segnale al generatore di gas, che gonfia rapidamente il sacco airbag in pochi millesimi di secondo.

Come l’airbag protegge lo sciatore

Il sacco airbag di Dainese D-air® Ski 2 è stato progettato per coprire le aree più vulnerabili del corpo durante una caduta, come torace e schiena. Una volta attivato, l’airbag si gonfia in modo uniforme e stabile grazie alla tecnologia brevettata dei microfilamenti che garantiscono la distribuzione omogenea della pressione su tutta la superficie del sacco. Questa caratteristica permette di avere una protezione uniforme senza limitare i movimenti dello sciatore. Inoltre, rispetto alla versione precedente, il sacco di D-air® Ski 2 offre un significativo vantaggio: può attivarsi fino a tre volte prima di richiedere la sostituzione. Anche il generatore di gas può essere sostituito autonomamente grazie al Fast Replacement System.

Le due modalità di attivazione dell’airbag

Il sistema D-air® Ski 2 è stato sviluppato per rispondere a due tipologie di caduta, identificate come le più pericolose. La prima è il cosiddetto “highside”, quando lo sciatore perde aderenza e viene sbalzato in aria, con conseguente impatto violento al suolo. In questo caso, l’airbag si attiva poco prima dell’impatto, proteggendo le aree critiche del corpo. La seconda modalità si attiva durante una caduta con scivolamento, quando lo sciatore inizia a rotolare su se stesso in modo incontrollato. Anche in questo caso, l’airbag si gonfia automaticamente, assicurando una protezione adeguata e riducendo l’energia trasferita al corpo.

Vantaggi del sistema D-air® Ski 2 rispetto alle protezioni tradizionali utilizzate nello sci

A differenza dei protettori tradizionali, il D-air® Ski 2 è progettato per essere invisibile e impercettibile fino al momento del reale bisogno. Quando non è attivo, il sacco airbag lascia allo sciatore la massima libertà di movimento, senza interferire con la performance o la sicurezza. La centralina e il generatore di gas sono integrati nel paraschiena, risultando leggeri e poco ingombranti. Questo significa che lo sciatore può concentrarsi al massimo sulla competizione, sapendo che l’airbag si attiverà solo se rileva una situazione di emergenza.

L’airbag diventa sistema di sicurezza obbligatorio nelle gare di sci veloci

Dopo la fase di test iniziale, nel 2014 il sistema D-air® Ski è stato introdotto in Coppa del Mondo, dimostrandosi subito un alleato indispensabile per la sicurezza nelle discipline di velocità come Discesa Libera e Super-G. La sua affidabilità e il design ergonomico hanno rapidamente conquistato gli atleti, che hanno trovato in questo sistema un valido supporto nelle gare ad alta intensità. Il successo del sistema è stato confermato nel 2017, con la prima vittoria di un atleta protetto da D-air®, Matthias Mayer, che ha trionfato nel Super-G di Kitzbuehel. Dal 2024, l’uso di un sistema airbag è diventato obbligatorio per tutti gli atleti delle discipline di velocità, consolidando D-air® Ski come standard di sicurezza nel mondo dello sci agonistico.

La certificazione e il valore del sistema Dainese D-air® Ski 2

D-air® Ski 2 non è solo un dispositivo tecnologico, ma un sistema di sicurezza completo, certificato a livello europeo per garantire la protezione degli atleti. Il sacco airbag che copre il torace è certificato CE, Categoria II – Livello 2, e rispetta gli standard di sicurezza richiesti dalle competizioni internazionali. Questo livello di certificazione assicura che l’airbag possa effettivamente ridurre l’energia dell’impatto e minimizzare il rischio di infortuni gravi, mantenendo allo stesso tempo un design ergonomico che non limita i movimenti.

Perché scegliere Dainese D-air® Ski 2 per la sicurezza sugli sci?

Il sistema Dainese D-air® Ski 2 rappresenta il massimo della tecnologia per la sicurezza nello sci alpino. Oltre alla capacità di rilevare e reagire alle cadute in modo intelligente, D-air® Ski 2 è stato studiato per integrarsi perfettamente con l’abbigliamento da competizione, risultando leggero, comodo e praticamente invisibile. Il suo design innovativo permette agli sciatori di gareggiare senza sentirsi appesantiti o limitati, potendo così esprimere tutto il loro potenziale anche nelle condizioni di gara più impegnative. La possibilità di riutilizzare il sacco fino a tre attivazioni e la facilità di sostituzione del generatore di gas rendono D-air® Ski 2 una scelta pratica e duratura per chi cerca la massima protezione in pista.

 

La FIS rende obbligatorio l’airbag nelle gare di discesa libera e Super G

Con l’inizio della stagione 2024-2025, la Federazione Internazionale Sci (FIS) ha imposto un nuovo standard di sicurezza per le competizioni di sci alpino: l’obbligo dell’uso dell’airbag per tutti gli atleti che partecipano alle discipline di velocità, come la discesa libera e il Super G. Questa decisione, approvata ufficialmente durante il congresso della FIS tenutosi a Dubrovnik, risponde a un’esigenza sempre più urgente di garantire la massima sicurezza agli sciatori impegnati in competizioni ad alta velocità.

Un passo decisivo per la sicurezza degli atleti

Il segretario generale della FIS, Michel Vion, ha sottolineato con fermezza che “la sicurezza degli sciatori non è negoziabile”. Questo obbligo rappresenta una svolta nel mondo dello sci alpino, ispirandosi alle misure già in uso tra i motociclisti per minimizzare il rischio di lesioni in caso di caduta. La decisione è stata presa dopo un’analisi approfondita delle tecnologie disponibili e dei benefici dell’airbag, dimostratisi in grado di ridurre significativamente l’impatto e le possibili lesioni gravi durante gli incidenti in gara.

L’impatto della tragedia di Matilde Lorenzi

La tragica scomparsa della giovane sciatrice italiana Matilde Lorenzi ha contribuito a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e i vertici della FIS sull’importanza della sicurezza. Matilde, promessa della Nazionale juniores, è deceduta lo scorso ottobre durante un allenamento a causa di gravi lesioni riportate in una caduta. La sua famiglia, profondamente colpita, ha lanciato un appello affinché eventi come questo possano generare miglioramenti concreti nelle misure di protezione per gli sciatori. Adolfo Lorenzi, il padre di Matilde, ha dichiarato: “Quello che è successo a Matilde deve diventare una ricchezza”, e ha proposto un progetto per migliorare le tecnologie di sicurezza nello sci, coinvolgendo università e aziende.

La FIS istituisce un’unità per la salute degli atleti

La decisione di rendere obbligatorio l’uso dell’airbag non è un’azione isolata, ma fa parte di un piano di sicurezza globale che la FIS ha iniziato a sviluppare già nel 2023, con l’istituzione dell’Unità per la salute degli atleti. Quest’unità si occupa di analizzare ogni possibile aspetto che possa incidere sulla sicurezza degli sciatori, come le condizioni meteo, la configurazione delle piste e l’equipaggiamento utilizzato dagli atleti. La FIS prevede inoltre l’adozione di materiali e indumenti antitaglio, oltre a tecnologie avanzate come gli attacchi intelligenti per gli sci, per una protezione ancora più completa.

Un sistema di protezione avanzato: gli airbag nello sci alpino

Gli airbag progettati per lo sci alpino si attivano in caso di caduta improvvisa e proteggono il corpo dagli impatti più violenti. I primi atleti, come il campione di Coppa del Mondo Marco Odermatt, avevano già iniziato a sperimentare questo dispositivo durante gli allenamenti, ma ora, con la nuova regolamentazione, il loro uso diventa obbligatorio in tutte le gare di velocità.

Eccezioni limitate per specifici casi

Nonostante l’obbligatorietà dell’airbag, sono previste alcune eccezioni. La National Ski Association potrà valutare eventuali deroghe per gli atleti per cui l’uso dell’airbag possa rappresentare un limite nei movimenti o compromettere la sicurezza. Tuttavia, tali eccezioni saranno concesse solo in casi strettamente necessari e con adeguate motivazioni.

Obiettivi futuri della FIS per una maggiore sicurezza

La FIS continuerà a monitorare e migliorare le normative di sicurezza per gli atleti e prevede di esaminare nuove tecnologie che possano ulteriormente ridurre il rischio di incidenti gravi. Il Segretario Generale Vion ha ribadito l’impegno della Federazione dichiarando: “Abbracceremo qualsiasi misura che possa aiutare a proteggere, in maniera sempre più efficace, la salute e il benessere degli sciatori”.

Come funziona un airbag per lo sci alpino

Un airbag per sci alpino è progettato per proteggere le parti più vulnerabili del corpo durante una caduta. Questo sistema avanzato rileva i movimenti improvvisi o le situazioni di perdita di controllo, come uno scivolamento o un impatto contro un ostacolo, utilizzando sensori incorporati nella struttura protettiva che copre la schiena.

L’airbag contiene un serbatoio di gas ad alta pressione e, quando i sensori identificano una caduta a rischio, il sistema invia un segnale alla centralina che attiva il gonfiaggio. Questo processo avviene in una frazione di secondo, gonfiando l’airbag per proteggere l’area del torace, del dorso e le costole laterali. In questo modo, l’airbag riduce drasticamente l’energia trasmessa al corpo, limitando il rischio di lesioni gravi. Una volta attivato, l’airbag rimane gonfiato per circa cinque secondi, garantendo protezione durante l’intero evento traumatico, e si sgonfia progressivamente per evitare di ostacolare i movimenti dello sciatore​.

Cogne, sopralluogo FIS per la Coppa del mondo

Fis e Infront inspection

A Cogne cresce l’entusiasmo per il ritorno della Coppa del Mondo di sci di fondo: dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025, la rinomata località valdostana accoglierà i campioni internazionali del fondo per tre giornate spettacolari. L’opportunità di ospitare nuovamente il circuito è giunta in un momento complesso, con la comunità alle prese con i danni dell’alluvione; tuttavia, nessuno ha voluto perdere questa occasione, arrivata in extremis, per dare a Cogne una vetrina mondiale. La sfida ora è quella di organizzare un evento di alto profilo in soli tre mesi, coinvolgendo risorse e professionisti per soddisfare i rigorosi standard della FIS.

Proprio oggi, martedì 5 novembre, la Federazione Internazionale Sci & Snowboard è tornata a Cogne per un’ispezione ufficiale, collaborando con il comitato organizzatore rinnovato. Alcuni membri della FIS avevano già visitato il prato di Sant’Orso nelle scorse settimane per omologare i tracciati di gara. Tra le novità di questa edizione, spicca l’inversione del senso di marcia, un cambio pensato per aumentare lo spettacolo.

A Cogne, oggi, erano presenti importanti rappresentanti del mondo dello sci: il direttore di gara dello sci di fondo Michal Lamplot, il suo assistente Simon Caprini, Doris Kallen come coordinatrice della Coppa del Mondo per FIS, Massimo Rinaldi in rappresentanza di FISI e una delegazione di Infront, l’azienda titolare dei diritti internazionali dell’evento e responsabile della produzione televisiva.

Durante la mattinata, il team ha esaminato lo stato di avanzamento dei lavori e il concept generale della tappa di Cogne, con una presentazione dettagliata tramite mappe, video e dossier. Nel pomeriggio, si è svolto il sopralluogo sul prato di Sant’Orso, che ospiterà la team sprint, la sprint in tecnica classica e la 10 chilometri in skating, con un’analisi accurata delle aree di partenza, arrivo e dei punti strategici per intermedi e telecamere.

A dare il benvenuto a nome della comunità di Cogne erano presenti il sindaco Franco Allera, il vicesindaco Giuseppe Lamastra e il campione olimpico Marco Albarello, il quale ha contribuito a riportare la Coppa del Mondo in Valle d’Aosta.

È stato inoltre istituito ufficialmente il nuovo comitato organizzatore, che include molti membri dell’edizione del 2019. Filippo Gérard è presidente di Cogne in Events 2.0, con Ivo Charrère come presidente onorario. Claudia Abram ricopre i ruoli di vice-presidente e segretario generale, mentre i tecnici Michel Brunod e Michel Rainer si occupano della direzione di pista e della direzione di gara.

Il comitato è già al lavoro per allestire tutto al meglio e, a breve, il sito ufficiale – attualmente in fase di aggiornamento – offrirà tutte le informazioni dettagliate sulla nuova edizione della Coppa del Mondo di sci di fondo a Cogne.

Filippo Gérard, presidente del comitato organizzatore: «C’è grande entusiasmo per questo evento che arriva dopo i danni di inizio estate. Speriamo di eguagliare il successo della passata edizione e auspichiamo una bella e colorata presenza del pubblico valdostano. Con le infrastrutture siamo pronti, oggi abbiamo effettuato questa ispezione per definire alcuni punti importanti e proseguire con l’organizzazione. Sarà una settimana di sport e divertimento, dedicata allo sci di fondo perché subito dopo la Coppa del Mondo avremo la tradizionale MarciaGranParadiso».

Conto alla rovescia per gli sciatori, a Bormio e Santa Caterina piste aperte dal 30 novembre

Il conto alla rovescia per l’inizio della stagione sciistica a Bormio e Santa Caterina è ormai partito! Il 30 novembre è la data attesa per l’apertura delle prime piste nelle ski area di Bormio e Santa Caterina Valfurva, che daranno il via a una lunga stagione sugli sci, perfetta per gli appassionati di sport invernali.

Da fine novembre, la stagione sciistica proseguirà fino al 6 aprile a Bormio, con un’estensione speciale fino al 21 aprile 2025 a Santa Caterina per gli ultimi sciatori di primavera. L’apertura della ski area Cima Piazzi-San Colombano è programmata per il 6 dicembre, in coincidenza con il ponte di Sant’Ambrogio e Immacolata; gli impianti di San Colombano (Valdisotto) apriranno invece il 21 dicembre.

Per la stagione 2024-2025, gli sciatori troveranno diverse novità. A Bormio 2000 sono stati installati due nuovi tapis roulant, ideali per chi si avvicina allo sci per la prima volta o per le famiglie con bambini. Anche il campo scuola Scoiattoli e lo snowpark The Jungle sono stati ampliati per offrire esperienze ancora più entusiasmanti ai piccoli sciatori e agli appassionati di freestyle. Inoltre, la cabinovia Bormio-Bormio 2000 sfoggia ora 40 cabine ridipinte nel caratteristico rosso di Bormio, e per l’inverno 2025-2026 tutti i veicoli saranno pronti per accogliere i visitatori in occasione delle gare olimpiche sulla storica pista Stelvio.

Un altro appuntamento imperdibile è la Coppa del Mondo di sci alpino, che torna come ogni anno sulla pista Stelvio tra Natale e Capodanno. Il 28 e 29 dicembre saranno due giornate ricche di emozioni con una discesa libera e un SuperG, eventi di punta della stagione invernale che richiamano appassionati da tutto il mondo.

Cortina d’Ampezzo, il caldo fa slittare l’inizio della stagione sciistica

Questo fine settimana, la montagna ha cambiato volto: niente sci e abbigliamento invernale, ma piuttosto pantaloncini e magliette a maniche corte. Le temperature hanno toccato punte di 35 gradi al sole a 2.000 metri di altitudine sabato 2 novembre, trasformando quella che doveva essere l’inaugurazione della stagione sciistica in una giornata decisamente fuori dagli schemi.

Il weekend, inizialmente previsto come l’apertura delle piste a Cortina, ha visto gli appassionati degli sport invernali rinunciare a sci e snowboard, preferendo attività più estive come escursioni a piedi o in bicicletta. In molti si sono muniti di pranzo al sacco, vista la chiusura della maggior parte dei rifugi d’alta quota, mentre i pochi rifugi aperti hanno registrato un grande afflusso, ottenendo notevole successo.

La società di impianti di risalita Ista aveva programmato di aprire la seggiovia Col Gallina e la relativa pista già dal 31 ottobre, ma le alte temperature hanno reso impossibile la produzione di neve artificiale, e anche la neve naturale resta ancora assente, persino sopra i 2.000 metri.

Previsioni meteo
Al momento, non è possibile fissare una data di apertura certa per la stagione sciistica. Si attende un abbassamento delle temperature, previsto per i prossimi giorni, per poter finalmente dare il via alle attività invernali. Tuttavia, il weekend appena trascorso ha offerto alternative piacevoli, grazie a giornate dal clima mite e cieli sereni. Durante il ponte di Ognissanti, migliaia di turisti hanno affollato le Dolomiti, sfruttando le temperature primaverili per ammirare i paesaggi autunnali. Le montagne, tinte di colori caldi, sono state protagoniste di numerosi scatti e selfie, pronti per essere condivisi con amici e familiari a casa.

Frontignano, le nuvole che ballano dall’alba al tramonto – VIDEO

Il suggestivo timelapse realizzato da Scenari Digitali cattura il movimento delle nuvole dall’alba al tramonto, in attesa della prima neve. Questo video è stato prodotto grazie a un sistema di webcam marketing installato sulla seggiovia Belvedere, situata a 1650 metri di altitudine nella stazione sciistica di Frontignano di Ussita. Questa località si trova nel cuore dei Monti Sibillini, in provincia di Macerata, nelle Marche. Il filmato mostra il cielo che si trasforma durante il giorno, con le nuvole che danzano e mutano forma e colore, offrendo uno spettacolo naturale affascinante.

Monti Sibillini, arriva la svolta dopo 44 anni sul mistero della baronessa Rothschild

A distanza di 44 anni dalla scomparsa della baronessa Jeanette Bishop Rothschild e della sua assistente italiana Gabriella Guerin, il caso si arricchisce di nuovi sviluppi. Il mistero della loro scomparsa nei Monti Sibillini, che ha suscitato interesse e ipotesi di ogni tipo per decenni, potrebbe finalmente trovare una soluzione. La procura di Macerata ha riaperto l’indagine sul presunto duplice omicidio delle due donne, e gli investigatori stanno lavorando senza sosta per ricostruire i fatti accaduti nel lontano 1980.

Un caso irrisolto: la scomparsa della baronessa Rothschild e della sua assistente

Il 29 novembre 1980, Jeanette Bishop Rothschild e Gabriella Guerin scomparvero misteriosamente nei pressi di Sarnano, sui Monti Sibillini, nell’area di Macerata. I loro corpi furono ritrovati solo 13 mesi più tardi, il 27 gennaio 1982, da alcuni cacciatori in un bosco a Podalla di Fiastra. Per anni il caso è stato avvolto da un alone di mistero, alimentato da suggestioni che hanno coinvolto nomi e gruppi famosi in quel periodo. Secondo la ricostruzione di Quarto Grado, tra i sospetti e le ipotesi avanzate comparvero figure di rilievo come Roberto Calvi, la Banda della Magliana e perfino un possibile legame con il furto di opere d’arte avvenuto alla casa d’aste Christie’s di Roma il giorno precedente la scomparsa delle due donne.

La riapertura delle indagini: perché ora?

La decisione di riaprire il caso è stata presa dal procuratore di Macerata, Fabrizio Narbone, il quale ha confermato la volontà di dare un ultimo tentativo per raggiungere una verità rimasta in sospeso per troppo tempo. Sebbene Narbone non abbia rivelato dettagli specifici sulle nuove piste investigative, ha dichiarato che “abbiamo pensato che questo poteva essere l’ultimo momento per cercare di arrivare alla verità”. Il fascicolo è stato ufficialmente riaperto con l’ipotesi di duplice omicidio, il che sottolinea la serietà della pista che si sta seguendo.

Secondo le indiscrezioni, sono stati convocati decine di testimoni, nel tentativo di raccogliere ogni possibile informazione utile per fare luce su cosa accadde realmente quel giorno. Il lavoro degli investigatori si sta concentrando sulla verifica dei racconti dell’epoca e sull’analisi di elementi che potrebbero essere stati trascurati durante le prime indagini.

Monti Sibillini: scenario di un mistero irrisolto

I Monti Sibillini, con le loro caratteristiche paesaggistiche remote e affascinanti, sono stati lo sfondo di questo dramma che coinvolge la nobiltà europea e una giovane assistente italiana. La loro bellezza incontaminata e il loro isolamento contribuiscono a rendere ancora più intrigante il caso: come è possibile che due donne siano svanite nel nulla per poi essere ritrovate, mesi dopo, senza risposte concrete?

Negli anni, diverse teorie sono emerse su quello che poteva essere accaduto: c’è chi ha ipotizzato una fuga volontaria finita male, altri hanno avanzato la possibilità di un’aggressione da parte di estranei, mentre alcuni hanno sostenuto la pista del furto d’arte come movente. Ma fino ad oggi, nessuna di queste ipotesi è stata confermata.

Il ruolo dei media: “Quarto Grado” riaccende i riflettori sul caso

La riapertura delle indagini è stata anticipata in esclusiva dalla trasmissione Quarto Grado su Retequattro, che sta dedicando ampio spazio alla vicenda. Con la conduzione di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, la trasmissione offre agli spettatori un’analisi approfondita del caso e tiene informato il pubblico sugli sviluppi delle indagini. Le rivelazioni di Quarto Grado hanno ridato visibilità a una storia quasi dimenticata, portandola nuovamente all’attenzione pubblica e stimolando l’interesse delle autorità a fare chiarezza.

Duplice omicidio o tragico incidente? Le ipotesi sul caso

Con il fascicolo aperto sotto l’ipotesi di duplice omicidio, gli inquirenti stanno lavorando per capire se dietro alla morte della baronessa e della sua assistente si nasconde un evento criminoso. La riapertura del caso lascia intendere che vi possano essere elementi per sospettare che le due donne siano state vittime di un’aggressione intenzionale. Tuttavia, l’assenza di nuovi fatti significativi potrebbe anche suggerire che la motivazione per riaprire le indagini risieda nella volontà di riesaminare gli indizi raccolti in passato, sperando che nuove tecnologie o tecniche investigative possano fornire risposte più accurate.

Aspettative e sviluppi futuri

Il procuratore Narbone ha dichiarato che la svolta potrebbe arrivare “tra qualche mese”, indicando che si sta procedendo con cautela, ma senza rinunciare alla possibilità di arrivare finalmente a una conclusione. Il lavoro degli investigatori non è semplice: dopo 44 anni, i ricordi dei testimoni possono essere sbiaditi e le tracce materiali del crimine ormai compromesse. Tuttavia, la determinazione della procura e l’interesse rinnovato del pubblico potrebbero fornire lo slancio necessario per risolvere uno dei misteri più intriganti d’Italia.

Asiago, nel comprensorio di Kaberlaba arriva la pista da sci in plastica per sciare tutto l’anno

Il comprensorio sciistico di Kaberlaba ad Asiago si arricchisce con una nuova e innovativa attrazione: la pista da sci in plastica. Dopo gli investimenti per il rinnovamento degli impianti di risalita e la creazione del parco Outdoor Kaberland, progettato per essere utilizzato tutto l’anno, la nuova pista artificiale offre la possibilità di sciare anche in assenza di neve, garantendo agli appassionati un’esperienza sciistica continua.

Pista da sci in plastica ad Asiago

La pista da sci in plastica è una struttura all’avanguardia, realizzata con materiali sintetici riciclati, ideata per permettere a sciatori di tutte le età di praticare lo sci anche nei mesi estivi e autunnali. Situata nel cuore del comprensorio sciistico di Kaberlaba, proprio davanti all’Hotel Miramonti, questa pista è stata sviluppata grazie alla collaborazione tra le aziende vicentine Energia Pura e Skadi, lo Sci Club Prealpi Venete e l’Hotel stesso. La pista consente di sciare utilizzando la classica attrezzatura da sci alpino, permettendo ai visitatori di esercitarsi e familiarizzare con le superfici sintetiche disponibili anche per il noleggio.

Sciare a Kaberlaba tutto l’anno

La nuova pista sintetica offre un’ottima alternativa alle tradizionali uscite sui ghiacciai, riducendo i costi e facilitando l’accesso allo sci anche durante i mesi più caldi. Il comprensorio sciistico di Kaberlaba si trova ad Asiago, una delle località turistiche più apprezzate delle Alpi italiane. Grazie alla pista in plastica, il turismo in questa area potrà beneficiare di un’offerta sciistica che non dipende più dalla stagionalità o dalla presenza di neve.

Esperienze e formazione sul campo

La gestione della pista è affidata allo Sci Club Prealpi Venete, che la utilizza per gli allenamenti dei propri atleti e per offrire lezioni al pubblico. Gli sciatori, sia principianti che esperti, possono usufruire della pista per migliorare le proprie capacità, supportati da istruttori qualificati. Anche il campione olimpico Fabrizio Tescari ha avuto modo di testare la pista, garantendo l’alta qualità della struttura.

“Già negli anni ‘70 il Kaberlaba si era dotato di una pista da sci in plastica per avvicinare la gente alla disciplina, testimoniando come il comprensorio sia sempre stato anticipatore di tendenze e luogo di sperimentazione di eventuali innovazioni, come anche il primo impianto di innevamento in Italia – dichiara il sindaco asiaghese, Roberto Rigoni Stern – Questi investimenti proseguono quindi sulla linea della trasformazione, tecnologica e ecologica, favorendo l’implementazione della dotazione ludico-sportiva del Kaberlaba e di Asiago, rendendo il nostro territorio sempre più attrattivo in ogni mese dell’anno”.

Ussita, al via i lavori per la nuova cabinovia a Frontignano

È iniziata una fase cruciale per il rilancio del comprensorio sciistico di Frontignano, situato a Ussita, nei Monti Sibillini. I lavori per la realizzazione della nuova cabinovia rappresentano un passo fondamentale nel progetto di ricostruzione dell’area, pesantemente danneggiata dal sisma.

Nuova cabinovia a Frontignano

Sono stati aggiudicati i lavori per la costruzione della biglietteria e della sala macchine della nuova cabinovia di Frontignano, insieme all’alloggiamento di due cabine di trasformazione. A darne annuncio è stato Guido Castelli, commissario per la ricostruzione post-sisma, che ha spiegato l’importanza di questo intervento per il rilancio delle montagne appenniniche.

«Tassello dopo tassello stiamo portando avanti anche il rilancio delle nostre montagne appenniniche così duramente provate degli effetti del terremoto – spiega Castelli – i Sibillini rappresentano un luogo le cui potenzialità possono e devono andare oltre i danni causati da questa tragedia e Frontignano è una delle stazioni di punta».

I lavori, che includono la rifunzionalizzazione del garage Selvapiana e della cabina elettrica CMA 150, rappresentano il terzo di dieci lotti in cui è stato suddiviso il progetto di riqualificazione della stazione sciistica di Frontignano. L’importo complessivo di questa fase è di poco superiore al milione di euro, per la precisione 1.015.127 euro. Il piano prevede la demolizione e ricostruzione delle strutture esistenti.

Dettagli tecnici dell’intervento

Al piano seminterrato del garage Selvapiana verrà posizionata la “Cabina A150”, originariamente situata al primo piano, e verrà installata una nuova cabina elettrica destinata esclusivamente alla cabinovia in corso di realizzazione. Per il resto dell’edificio, la destinazione rimarrà quella di autorimessa. Al piano terra verranno invece realizzati una biglietteria, una sala macchine, una sala di comando e servizi igienici pubblici.

Questo è un passaggio nodale per il completo recupero e potenziamento del comprensorio sciistico di Frontignano, che punta a tornare una delle destinazioni più amate dai turisti invernali.

Collaborazione e sinergia tra enti

Castelli ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni nel processo di ricostruzione. «Tassello dopo tassello stiamo portando avanti anche il rilancio delle nostre montagne appenniniche così duramente provate degli effetti del terremoto – spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. I Sibillini rappresentano un luogo le cui potenzialità possono e devono andare oltre i danni causati da questa tragedia e Frontignano è una delle stazioni di punta. In questo percorso si rivela determinante la sinergia instaurata con Comune, Ufficio Speciale Ricostruzione e con la Regione guidata dal presidente Acquaroli».

Il futuro del rifugio Cristo delle Nevi

Un altro importante intervento riguarda il rifugio “Cristo delle Nevi”, situato alle pendici del Monte Bove. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione del rifugio, con una nuova disposizione degli spazi per migliorare la funzionalità della struttura, ma anche per valorizzare il suo impatto paesaggistico all’interno della catena montuosa.

L’ultima Cabina sisma, inoltre, ha approvato una nuova disposizione per la metratura del rifugio Cristo delle Nevi, il cui progetto prevede demolizione e ricostruzione, che consentirà sia di soddisfare le esigenze funzionali che di valorizzare il contributo paesaggistico ed ambientale del rifugio ai piedi del massiccio del Monte Bove.

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