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Avrà come compagni pipistrelli e geotritoni

di SERGIO BIAGINI

ACQUASANTA – Avrà come compagni pipistrelli e geotritoni. Mangerà proteine in polvere e pillole. Farà un po’ di attività fisica su una cyclette rosa. Leggerà una ottantina di libri e ne scriverà due o tre. Dormirà su una brandina piazzata su una piattaforma in legno tra le rocce. La “giornata tipo” di Maurizio Montalbini che ieri si è calato nella Grotta Fredda per il suo ultimo periodo di isolamento spazio temporale, seguirà questi ritmi. “Giornata” per modo di dire. Perchè tutto sottoterra, senza la luce del sole e senza orologio, telefono, televisione e tutte le diavolerie della vita moderna, perderà il senso del tempo e dei giorni. E tutto marcerà anzi, fuori dai condizionamenti sociali, strumentali e dell’ambiente in cui viviamo, con cicli biologici dettati dal “cronoma” personale, che si ripetono grosso modo ogni 48 ore. Montalbini vedrà sul suo computer (gli serve solo per le comunicazioni di servizio con il campo base a cento metri sopra di lui) sempre la stessa data che ha indicato con molta fantasia e da perfetto viaggiatore spazio temporale “31 dicembre 2099”. Quanto tempo rimarrà in isolamento? Mesi o forse anni. Massimo tre ha indicato come suo ultimo “volere” in un bigliettino lasciato agli esperti che lo seguono da anni. Sicuramente meno, fino a quando insomma dureranno le provviste o fino al momento in cui dalla base di controllo piazzata su un camper sopra il Rio Garrafo, gli comunicheranno che l’esperimento è finito. Ieri sera Montalbini, 53 anni, sociologo di Senigallia, è sceso calandosi con una fune un costone del Rio Garrafo per raggiungere la sua “suite”, la Grotta Fredda, che presenta una estensione di circa 4 chilometri e 600 metri. Ha percorso altri sessanta metri circa di cunicolo per arrivare nell’antro ipogeo diventato la sua nuova casa. Una volta sistemate le sue poche cose ha salutato gli speleologi dell’Asa che senza tanti complimenti hanno bloccato l’uscita con una rete metallica. Quasi un “sepolto vivo”. Sentirà la mancanza di qualcosa?. «Sì delle bollette del telefono, non certo della televisione i cui programmi sono sempre più insulsi» risponde scherzando. Prima di scendere l’ultimo abbraccio alla moglie Antonella Cerioni, e al fido dott. Andrea Galvagno, responsabile medico del progetto che lo segue da una vita. C’è anche Cristina Lanzoni, con cui rimase nel 1996 per 60 giorni nella base Underlab nelle grotte di Frasassi. «Vado in vacanza- dice- il brutto sarà il momento dell’uscita quando dovrò riabituarmi alla vita esterna». E’ l’ultimo esperimento quello di Montalbini. «Ho iniziato venti anni fa e chiudo come ho cominciato». Le osservazioni e i dati che raccoglierà saranno il «summa» di tutte le sue missioni. Saranno gli elementi definitivi del programma di risincronizzazione cronobiologica che poi attuerà nel suo “rifugio-ristorante” con grotte sotterranee annesse, a Monte Prata. «Ho prevsito che con una cura di dodici giorni l’organismo umano può liberarsi dallo stress recuperando il suo orologio biologico. Contro i disturbi del sonno i periodi in isolamento possono far recuperare i cronoritmi che goveranno la nostra vita». Dunque proprio quell’isolamento che ha ispirato trasmissioni come Il Grande Fratello o l’Isola dei famosi è alla base degli esperimeti di Montalbini. Altro che novello Robinson Crusoe! Lo speleonauta più famoso del mondo, ci accorgiamo oggi, è anche quello che ha inventato i reality televisivi. Lui non si scompone e si schernisce. Del resto lo attendono giorni duri. Guardato a vista da tre telecamere dovrà rimanere perennemente ad una temperatura di 9-10 gradi col cento per cento di umidità. Il che vuol dire vestiti e coperte sempre zuppi.

Un trekking sui Sibillini

Le Guide dell’associazione Quattropassi organizzano per il prossimo week end un trekking nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini su una tratta del Grande Anello. Info al 335/6844128.

dal Messaggero

Sibillini l’animale sarebbe stato immortalato

Spunta una foto dell’orso

VISSO – L’orso c’è, ma nessuno lo aveva visto, almeno fino a qualche giorno fa. L’esemplare che da qualche settimana si aggira sui Sibillini, ora, ha un… muso. Pare, infatti, che qualcuno sia riuscito a scattare alcune foto che, presto, potranno essere visionate. Si tratterebbe di immagini catturate attraverso la tecnica delle “fototrappole”, un congegno elettronico in grado di azionare una macchina fotografica all’avvicinarsi dell’orso. Ad installare l’apparecchiatura, però, non sarebbero stati, almeno direttamente, dei dipendenti del Parco. L’esemplare dei Sibillini, comunque, sarebbe “caduto” proprio in una di queste trappole. Le immagini sarebbero state catturate di notte, con l’unica luce prodotta dal flash dell’apparecchiatura. C’è naturalmente curiosità verso queste immagini

dal Corriere Adriatico

L’uomo delle caverne nelle grotte acquasantane

Altre informazioni di grande rilevanza ricavabili da questa esperienza riguardano la conoscenza del funzionamento dei cosiddetti “orologi interni” umani
Inizia oggi l’esperimento dello speleologo Montalbini per imparare a superare lo stress
L’uomo delle caverne nelle grotte acquasantane

ACQUASANTA TERME – Montalbini, l’uomo delle caverne. Nell’ambito delle sperimentazioni che l’èquipe Underlab, diretta dal dottor Maurizio Montalbini, svolge da oltre 20 anni, oggi, alle ore 14 nella “Grotta Fredda”d i Acquasanta Terme si darà il via al test finale, “summa” di tutte le sperimentazioni sin qui svolte, di confronto di tutti i parametri psico – fisici per la messa a punto di programmi di risincronizzazione del ritmo sonno-veglia e riduzione dello stress. Si tratterà di un periodo di permanenza in isolamento spazio temporale in cavità ipogea dell’ideatore del progetto Underlab, Maurizio Montalbini, il quale, da un punto di vista oggettivo, è l’uomo che, unico al mondo, ha vissuto già 962 giorni, pari a 32 mesi (due anni ed otto mesi), in isolamento ipogeo socio-spazio-temporale. Sarà un esperimento di lunga durata, il cui termine verrà deciso nel corso della performance dall’equipe esterna.

Secondo il dottor Andrea Galvagno, responsabile medico del progetto “l’isolamento nella grotta potrebbe essere utile per migliorare le performance, prevenire depressione, neoplasia e diabete. Gli esclusivi dati ottenuti dalle nostre ricerche, hanno permesso di stabilire che se l’uomo viene privato di tutti quei condizionatori sociali minori e maggiori cui di routine siamo sottoposti, automaticamente assume ritmi biologici ultradiani (maggiori di 24 ore) al cui interno sono però compresi ritmi infradiani (cioé minori di 24 ore).”

L’esperimento intende chiarire infatti, come la perdita di riferimenti spaziali, dell’alternanza luce-buio, dei rumori e dei suoni prodotti dall’ambiente che ci circonda, delle informazioni relative ai nostri familiari, amici e in generale agli avvenimenti del mondo, incida sul nostro equilibrio psicologico e sull’ efficienza delle nostre funzioni cognitive.

Altre informazioni di grande rilevanza ricavabili da questa esperienza riguardano la conoscenza del funzionamento dei cosiddetti “orologi interni”. Poiché l’esperienza del prolungato isolamento temporo-ambientale permette agli orologi endogeni di correre liberamente (freerunning), sarà possibile verificare l’esistenza di ritmi autonomi, quindi di “orologi dedicati” per le funzioni psicologiche (cognitivo-affettive).

E’ noto inoltre che condizioni di stress prolungato possono spesso essere felicemente superate fintanto che permangono le condizioni di stress, mentre gravi difficoltà psicologiche compaiono al termine dell’evento stressante.

La ricerca psicologica ha lo scopo di comprendere i meccanismi che alla fine di un’esperienza stressante rendono le persone più vulnerabili alla sofferenza psichica e al suo controllo al fine di recuperare le normali modalità relazionali ed emotive. Verranno così messi a punto i “meccanismi” per il controllo dell’ansia e il tono dell’umore.

Lo speleologo sarà in contatto con l’esterno tramite computer. All'interno della base saranno sempre attive telecamere professionali, situate nell'area operativa principale che registrano tutti i momenti degli esperimenti, più due telecamere sempre attive nella zona notte. Esse avranno il fine di garantire la sicurezza della missione mediante contatto video in terno-esterno; fornire materiale professionale ai mezzi di comunicazione.

Corriere Adriatico 11.10.06

LAGA E SIBILLINI

CICCANTI CHIEDE AL MINISTRO
DI RIPERIMETRARE I PARCHI

Il Sen. Amedeo Ciccanti ha chiesto al Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio di riprendere l’iniziativa – più volte sollecitata dallo stesso parlamentare Udc – per la revisione della perimetrazione dei parchi nazionali della Laga e dei Sibillini. La Direzione Generale competente ha comunicato che la questione è all’esame del Ministero, a seguito dell’iniziativa del Comune di Fiastra. Allo stesso Ciccanti si sono insistentemente rivolti, oltre a molti cacciatori, i cittadini dei comuni montani che si trovano ostacolati nelle loro attività edilizie e produttive dai vincoli posti dalle norme del parco. Dopo diverse riunioni con gli amministratori dei comuni montani, Ciccanti ha predisposto uno schema di ordine del giorno da sottoporre ai consigli comunali montani. «Spero – ha detto – che i sindaci ed i consiglieri comunali non abbandonino i loro cittadini della montagna, così come non l’ho fatto io. Il Ministero aspetta le delibere dei consigli comunali».

dal Messaggero odierno

Una serie di lezioni scaturite dalla fantasia di due fotografi inglesi

L’obiettivo degli organizzatori è di estendere l’iniziativa a molti altri istituti dell’area dei Sibillini
La formazione inizierà con le prime classi delle scuole medie di Montefortino ed Amandola

A scuola per conoscere il Parco

Una serie di lezioni scaturite dalla fantasia di due fotografi inglesi

AMANDOLA – Il Parco Nazionale dei Sibillini entra nelle scuole medie. E lo fa con un iter formativo destinato a coinvolgere pienamente i ragazzi. E' partito ieri, con la presentazione ufficiale e la prima lezione, il progetto “My Park”, a cura del comitato “Parco Vivo”, da un’idea di Norma e Maurice Joseph, 2 fotografi inglesi residenti ad Amandola che hanno lavorato per la Royal National Geographic Society. La formazione inizierà con le prime classi delle scuole medie di Montefortino ed Amandola, che appartengono all’Istituto Scolastico Comprensivo di quest’ultima località. Tutto il progetto si sviluppa in 3 anni. Nel primo si terranno lezioni sui vari sistemi (biologico, fisico, botanico, zoologico, paesistico, antropico) del territorio che fa parte del Parco, affiancate da altre di fotografia. Quindi ci sarà un aspetto teorico che si coniugherà con quello delle immagini realizzate dagli stessi studenti. Tutto confluirà in un lavoro conclusivo di fine anno per testi e foto che sarà presentato a scuola e darà luogo ad una mostra nel Museo Antropogeografico di Amandola. Nel 2° anno tutto questo materiale sarà inserito in un sito internet creato ed aggiornato dagli stessi ragazzi, che andrà ad interfacciarsi con quelli degli altri Parchi d’Italia ed esteri. Il 3° anno è riservato alla sperimentazione sul campo, con visita agli altri Parchi per scambi di studio ed esperienze. Grande interesse per la prima lezione che è stata tenuta dal direttore generale del Parco dei Sibillini Alfredo Fermanelli. Tutta l’interessante iniziativa viene portata avanti da questo neo comitato “Parco Vivo” in collaborazione con l’ISC di Amandola che ha visto il particolare interessamento dei professori Luigi Bellesi ed Armando Paternesi rispettivamente dirigente ed insegnante dell’istituto scolastico. Lo stesso Comitato, fondato dalle associazioni CAI, Legambiente ed Italia Nostra di Amandola, assieme all’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini forniranno le risorse umane per tutte le attività, come guide, fotografi, insegnanti. “E’ un’iniziativa che per il momento parte con solo 2 scuole – afferma Giorgio Tassi portavoce di Parco Vivo – ma l’obiettivo è quello di estenderla a molti altri istituti scolastici che hanno sede all’interno dello stesso Parco. E’ di fondamentale importanza che si cominci dall’età dell’insegnamento dell’obbligo a formarsi una consapevolezza ed una cultura del Parco, studiando e vivendo direttamente le sue risorse”. Una sensibilità nuova da acquisire, dunque, ed anche per questo è nato il comitato, come risposta a chi vorrebbe il ridimensionamento dei confini del territorio dello stesso Parco. L’obiettivo è quello della vigilanza sulle questioni dell’ambiente ad esso legate, della tutela e dell’informazione. La funzione di questo nuovo soggetto associativo è quella di essere elemento di raccordo tra l’Ente Parco, in quanto istituzione, ed i cittadini che vivono all’interno del suo perimetro. E ciò parte innanzitutto da un’opera di educazione e di formazione.

Fonte: Corriere Adriatico 4/10/06

Lavori a Monte Piselli

Via ai lavori sulla strada degli sciatori per una spesa di 350.000 euro

ASCOLI – Via ai i lavori di sistemazione del tratto di strada che da Colle San Giacomo conduce alla stazione sciistica dell’Intermedia. Un impegno di spesa per il Cotuge di circa 350 mila euro ma dopo diversi anni si risolveranno i problemi che hanno creato non poche difficoltà a chi voleva recarsi a sciare. Il fondo stradale verrà rifatto completamente usando materiali eco – compatibili in maniera che non vi sia impatto ambientale con la montagna. Nei punti più pericolosi verranno installati nuovi guard – rail e realizzati tombini. L’opera più importante sarà la sistemazione ai lati della carreggiata di canalette di scolo su cui si convoglierà l’acqua piovana. I lavori dovrebbero essere portati a compimento entro questo mese. Si sta anche lavorando per consolidare i plinti ed i sostegni della seggiovia che dall’Intermedia portano alla stazione del Monte Piselli.

La novità più interessante riguarda la dismissione della sciovia delle 3 Caciare. Si lavorando ad un progetto molto interessante. L’impianto verrà ricostruito e installato sull’area del Laghetto, a quota 1300 metri di altitudine. La lunghezza delle piste verrà così allungata di altri 7 chilometri che porteranno quella complessiva a circa 15 chilometri. Sono già state avviate le pratiche per la necessaria autorizzazione per realizzare il progetto che, una volta completato, costituirà una grande attrattiva per gli amanti dello sci alpino. Sono stati programmati anche i lavori di miglioria del Centro Servizi dell’Intermedia. Verranno ammodernati ed allargati i locali del bar e del ristorante. “Siamo riusciti a sbloccare i fondi dei Prusst – ci ha spiegato il presidente del Cotuge Di Giacinto – che ci permetteranno di realizzare un vasto progetto di migliorie sulla Montagna dei Fiori. Il lavoro più importante sarà l’innalzamento delle piste da Monte Piselli verso la cima della Croce e un piano sciistico che si svilupperà verso la zona Laghetto con l’installazione di una condotta idrica che permetta la produzione di neve artificiale”.

s.c.

Ussita, tempi lunghi per il Prg

Il Comune ha già speso 120 mila euro per lo strumento urbanistico Ussita, tempi lunghi per il Prg

USSITA – Il Consiglio comunale dello scorso 22 settembre è stato dedicato quasi completamente all'esame delle osservazioni presentate dai cittadini e dagli stessi consiglieri al nuovo piano regolatore generale del Comune. Il Comune di Ussita si era dotato di uno strumento urbanistico per tutto il territorio nel 1977. Si trattava del Programma di Fabbricazione che ebbe anche un adeguamento nel 1984. Fin dal 1994 iniziò l'iter per passare da questo Programma al Nuovo Piano Regolatore Generale (Prg) che le norme intervenute nel frattempo imponevano. L'iter è stato piuttosto lungo e difficile sia per il succedersi di nuove norme ma anche per gli alti costi che l'elaborazione di questo strumento di programmazione del territorio comporta. Il Comune fino ad oggi infatti ha già speso più di 120.000 euro ed altri ne dovrà spendere. In ogni caso la precedente amministrazione guidata da Silvia Bernardini aveva approntato tale nuovo Prg ma non aveva fatto in tempo ad adottarlo. Subito dopo l'insediamento l'attuale Consiglio comunale ha adottato tale strumento con delibera del 19 novembre 2004. E' iniziata poi la fase delle osservazioni. Nella seduta il Consiglio ha esaminato tutte le 90 osservazioni pervenute concludendo un iter lunghissimo e laborioso grazie anche al senso di responsabilità di tutte le parti presenti al Consiglio. Ora il Comune dovrà acquisire tutta una serie di pareri del Parco, della Provincia e di altri organismi prima della approvazione finale. Il percorso è ancora lungo ma il lavoro sta procedendo.

dal Corriere Adriatico

Disposizioni per la salvaguardia dei Piani di Castelluccio e deroga luglio 2006

http://www.sibillini.net/attivita/regolamenti/2006DisposizioniCastelluccioDeroga.htm

FRONTIGNANO DI USSITA: Il camoscio tornerà a saltare sui monti Sibillini

Saranno una quindicina. Il rilascio ieri è saltato per il maltempo: ci si riproverà nei prossimi giorni

VISSO La pioggia ha rinviato le operazione di introduzione del camoscio sui Sibillini. Il maltempo che ha colpito ieri mattina alcune zone del Parco d'Abruzzo ha impedito all'elicottero della Forestale, che avrebbe dovuto trasportare gli animali, di levarsi in volo. I camosci, infatti, dovevano arrivare proprio da quelle aree: cinque esemplari, per cominciare a ripopolare anche il territorio umbro-marchigiano. Nella sede del Parco nazionale dei Sibillini era anche pronta la festa per i nuovi arrivi, presenti il commissario straordinario Sauro Turroni, il direttore Alfredo Fermanelli e il presidente del Parco d'Abruzzo, Aldo Di Benedetto. Niente da fare, però, almeno per stavolta: il brutto tempo ha fatto rimandare tutto. Forse ci si riproverà venerdì, oppure l'operazione verrà organizzata di nuovo la prossima settimana. Gli animali verranno liberati nella zona settentrionale del monte Bove, sopra Frontignano. Alla fine di giugno come si ricorderà alla presenza del ministro dell'Ambiente, Pecoraro Scanio i primi due camosci furono reintrodotti nell'area faunistica di Bolognola.
Il viaggio dall'Abruzzo dei cinque camosci non sarà comunque l'unico, bensì il primo di una serie. «L'obiettivo ottimistico spiega infatti il direttore dell'ente parco, Alfredo Fermanelli è quello di liberare una quindicina di esemplari. Ancora non sappiamo se riusciremo a raggiungerlo, ma, in ogni caso, anche riportare una decina di camosci sui Sibillini sarebbe un bel successo». In questi giorni, dunque, le trasferte dall'Abruzzo verso le nostre montagne proseguono. Una organizzata "in proprio" dall'orso marsicano avvistato di recente, l'altra quella dei camosci grazie a uno scientifico progetto di riequilibrio ambientale.
P. Gia.

dal Messaggero

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