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Per tutta la giornata di oggi la viabilità di Castelluccio di Norcia cambia in quanto si effettueranno le riprese della famosa serie televisiva Don Matteo dove fino a qualche anno fa il protagonista è stato Terence Hill sostituito ora da Raoul Bova.
Non sarà possibile vedere la nota fioritura di Castelluccio visto che la Provincia di Perugia ha emesso un’ordinanza per gestire il flusso di auto nella zona. Il divieto vale anche per i turisti che arrivano dal versante maceratese. Divieto quindi per la fioritura ma si potrà raggiungere Monte Prata.
Costa stabilisce l’ordinanza?
Il transito sarà vietato alle auto dalle 7.30 alle 14, lungo la Sp 477 di Castelluccio 2° dal Km. 1 + 900 al Km. 12 + 500 (confine Provincia di Macerata) e lungo la Sp 477 di Castelluccio 3° dal Km. 0 + 000 al Km. 5 + 230 (confine Provincia Ascoli Piceno), mentre ci sarà una sospensione parziale della circolazione stradale (solo per il tempo strettamente necessario alle riprese) dalle 14 alle 17,30.
Una nuova disputa si inserisce tra quelle già in atto per la realizzazione della nuova seggiovia di Bolognola. Nasce ora una nuova associazione, “Iniziativa Democratica”, che si affianca all’ente Parco Nazionale dei Sibillini nella sfida giudiziaria tra il Comune e, appunto, il parco.
Come si chiama e quanto costa la nuova seggiovia quadriposto di Bolognola?
La costruzione della nuova seggiovia quadriposto che dovrà sorgere a Pintura di Bolognola sta facendo discutere e non poco tutto il territorio, gli enti e le realtà che vi operano. Per la nuova opera infatti, che si chiamerà Castelmanardo express, sono stati stanziati per il finanziamento ben due milioni di euro, ed il progetto è già stato presentato.
Chi è contrario al nuovo impianto?
Sembrava quindi tutto pronto, almeno sulla carta, ma a rallentare il tutto ci si è messo l’ente Parco Nazionale dei Sibillini, che ha espresso parere negativo sulla costruzione del nuovo impianto. Un parere bello forte, tanto che si è scatenata l’ira del Comune sulla vicenda. Il Sindaco e l’amministrazione hanno quindi deciso di fare ricorso al Tar. Il prossimo 19 luglio in questo senso sarà una data importante per arrivare ad una decisione, perché si terrà l’udienza cautelare di fronte al tribunale amministrativo regionale proprio contro l’Ente che ha espresso parere negativo alla costruzione.
La vicenda in questa sua forma negativa ha preso il via durante la Conferenza dei Servizi che ha indetto la Provincia, proprio per valutare quale impatto ambientale potesse avere la costruzione della nuova seggiovia. In quell’occasione l’ente Parco ha espresso parere negativo perché il nuovo impianto va a sostituire uno già esistente, e quindi a norma di legge non si potrebbe fare. Così la palla passa al Comune, che ha rivisto il progetto chiedendo di far smantellare l’impianto a fune Pintura 2. Ma niente da fare, il parco ha continuato a non concedere il nullaosta.
Ricorsi al Tar per la seggiovia di Bolognola
A questo punto il Comune di Bolognola ha deciso di fare ricorso al Tar, e quindi al momento la valutazione dell’impatto ambientale per la nuova seggiovia si trova congelata a causa della burocrazia.
Jacopo Falà, responsabile del Dipartimento Europa Ambiente ha dichiarato: “Il nostro intervento in giudizio è strettamente legato alla volontà di garantire adeguata tutela alla zona di protezione speciale (Zps) della Gola del Fiastrone e del Monte Vettore e alla zona speciale di conservazione (Zsc) appunto di Monte Castel Manardo, due autentiche oasi ambientali delle Marche da proteggere, che la nuova seggiovia quadriposto voluta dal Comune di Bolognola andrebbe invece a ledere profondamente”.
Come detto, a difesa dell’ente Parco di fronte al Tar, è nata la nuova associazione “Iniziativa Democratica”, la cui presidente Federica Ciciliani, sottolinea la correttezza dell’operato dell’ente Parco: “Abbiamo ritenuto doveroso sostenere la correttezza dell’operato del parco Nazionale dei Monti Sibillini, che sulla scorta di un’istruttoria tecnica e scientifica addirittura arrivata alla fase di livello 2, vale a dire di valutazione appropriata, ha ritenuto la costruzione del nuovo impianto non compatibile con la tutela dell’ambiente nelle aree interessate”.
All’avvocato Andrea Filippini e al suo studio legale, che hanno una pluriennale esperienza in diritto ambientale, è stato affidato il giudizio di fronte al tar.
In questo periodo una delle grandi attrazioni sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini è sicuramente la Fioritura di Castelluccio di Norcia. Secondo il nuovo piano viabilità del parco, però, le auto saranno limitate nel raggiungere questa zona, e sarà garantito solo il transito da Castelsantangelo ad Arquata.
Cosa prevede il piano di viabilità dell’ente Parco?
Una sorta di divieto per la Fioritura di Castelluccio che è stato previsto nel nuovo piano viabilità che l’ente Parco ha stilato insieme ad altri comuni interessati dai flussi turistici, e che riguarda le giornate di domenica. Il Parco, in una nota, spiega che lo straordinario ripetersi, ogni anno, della fioritura di Castelluccio di Norcia ripropone la necessità di trovare misure in grado di regolamentare i flussi veicolari che si registrano nel periodo che va dalla seconda metà di giugno alla prima metà di luglio. Da una parte vi è la necessità di salvaguardare il contesto territoriale di Castelluccio da un’invasione turistica meccanizzata in grado di arrecare, se non adeguatamente gestita, serie conseguenze ai delicati equilibri ecosistemici, dall’altra la consapevolezza che tale evento rappresenta un’opportunità straordinaria e attesa per l’economia locale, non solo riferita alla frazione di Castelluccio e dei tre comuni porte di ingresso ai Piani (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Norcia), ma anche di numerosi altri comuni che ad anelli concentrici beneficiano dell’impennata turistica che si registra nel periodo della fioritura. Tutti territori che, peraltro, versano ancora in uno stato di grave sofferenza, a motivo del susseguirsi di eventi avversi quali il terremoto del 2016, la pandemia e la crisi geopolitica, e le cui attese ed aspirazioni di rilancio non possono essere mortificate.
Dopo le polemiche degli anni passati per flussi turistici fuori controllo nel periodo della Fioritura di Castelluccio, ecco che quest’anno c’è stata un’interlocuzione molto più stretta tra il Parco ed i comuni di Arquata del Tronto, Norcia e Castelsantangelo sul Nera. Un accordo che si è basato anche sulle indicazioni della Comunità di Castelluccio, e che ha portato ad un piano di mobilità sostenibile per il 2023.
Divieto per auto e camper a giugno e luglio
Le attenzioni riguardano soprattutto le 4 domeniche (25 giugno, 2, 9 e 16 luglio), quando sarà impedito l’accesso alle auto e ai camper. Consentito invece il passaggio ai mezzi a due ruote, agli autobus turistici e alle auto dei residenti, di chi ha dimora in questa zona, degli esercenti, delle persone con difficoltà a muoversi e di coloro che sono in possesso di autorizzazione rilasciata dal Comune competente.
Il Parco, nella comunicazione ufficiale, prosegue così: Tale chiusura riguarderà segnatamente la porta di ingresso da Norcia, mentre per quanto concerne le altre due porte di ingresso ai Piani di Castelluccio (Castelsantangelo e Arquata del
Tronto), durante le 4 domeniche indicate, sarà consentito, a coloro che, a prescindere dalla fioritura, abbiano la necessità di andare, con l’autovettura, da Castelsantangelo verso Arquata del Tronto o viceversa, il solo transito con l’assoluto divieto di sosta e fermata. In particolare, da Castelsantangelo si potrà procedere in direzione Arquata del Tronto attraverso la strada provinciale, mentre da Arquata del Tronto in direzione Castelsantangelo il transito verrà deviato dalla provinciale sulla strada “Delle Cavalle” (le deviazioni saranno comunque segnalate sul posto).
Come raggiungere la fioritura di Castelluccio con le navette
Messe nero su bianco anche le soluzioni in caso di problemi alla viabilità: “A questo riguardo occorre tenere nella massima considerazione che tale possibilità, consentita per il solo transito, potrà prevedere, qualora si verificasse un afflusso di autovetture da queste due porte di ingresso tale da generare una congestione della viabilità, una limitazione, almeno temporanea e all’altezza dei posti di blocco che saranno attivi durante le domeniche indicate. Pertanto, per coloro che, durante le quattro domeniche indicate, vorranno raggiungere Castelluccio con autovetture/camper per poter godere della fioritura, l’unica modalità, prevista per tutte e tre le porte di ingresso ai Piani di Castelluccio (Arquata del Tronto, Castelsantangelo e Norcia), sarà quella di lasciare il proprio mezzo presso uno dei parcheggi di prossimità (resi disponibili a riguardo), raggiungendo da questi Castelluccio attraverso un servizio di navette (lo stesso servizio navette consentirà di tornare poi a riprendere il proprio mezzo). Chiaramente, una volta lasciato l’autovettura o il camper in
uno dei parcheggi di prossimità, chi volesse potrà raggiungere Castelluccio anche a piedi o in bicicletta».
Diverso invece il discorso per i sabati. Il 24 giugno libero transito per tutti i mezzi con divieto assoluto di sosta sui prati, e ci sarà un servizio navette e parcheggi di prossimità. Ecco ancora le specifiche dell’ente Parco per i sabati successivi: “La modalità di fruizione dei 3 sabati successivi (quelli del 1, dell’8 e del 15 luglio) verrà di volta in volta stabilita sulla base dei riscontri relativi al sabato precedente, nel senso che, a partire dal sabato 1 luglio, verrà confermato la stessa modalità di fruizione del sabato precedente qualora non si siano registrate situazioni di criticità legate al traffico; in caso contrario si applicherà la stessa modalità prevista per le quattro domeniche. Comunque, durante tutti i quattro sabati indicati, sarà disponibile il servizio parcheggi di prossimità e navette. Ovviamente nei giorni diversi dai sabati e dalle domeniche indicati, sarà consentito il libero accesso a tutti i mezzi e da tutte e tre le porte di ingresso, fermo rimanendo comunque il divieto di sosta sui prati».
Per aver garantito il servizio di parcheggio di prossimità e navette è necessario prenotare il posto per auto o camper in uno dei parcheggi e il posto/i nella navetta tramite il sito Parchi Aperti (www.parchiaperti.it). Il pagamento si potrà effettuare online sia per la navetta che per il parcheggio. Possibile anche acquistare il biglietto last-minute sul posto o tramite il portale fino ad esaurimento posti. Previsto per i prossimi giorni un incontro tra i Comuni del Parco per la definizione delle azioni per l’integrazione del piano di mobilità sostenibile.
Grandi lavori sul Monte Piselli, per un progetto di ammodernamento degli impianti che aumenterà di certo l’attrattiva di questa zona turistica. Pian piano infatti si vedono gli inizi di quei lavori che garantiranno la costruzione della nuova funivia di collegamento tra San Giacomo e il Monte Piselli.
Quest’opera è molto attesa. Pensate che sono più di 40 anni che sul Monte Piselli si parla di un collegamento di questo tipo. Ora sembra che finalmente tale opera possa vedere la luce. La svolta c’è stata lo scorso 22 maggio, dopo che il cda del Cotuge (Consorzio turistico Monti Gemelli) ha analizzato tutta una serie di soluzioni possibili e praticabili affinché la progettazione potesse rendersi attuativa e i lavori iniziare nel breve tempo possibile.
Per la realizzazione del nuovo impianto di collegamento ci sono a disposizione 12 milioni di euro. Una cifra importante, alla quale si è giunti dopo che sono stati uniti 2 filoni di finanziamento che sono stati ottenuti con 5 finanziamenti del Cis area sisma 2016 e a cui sono stati aggiunti altri 7 finanziamenti del programma straordinario di rigenerazione urbana che era connessa al sisma.
Cosa prevede la proposta del Cotuge?
Entro il prossimo 30 luglio ci sarà l’affidamento della progettazione. Al termine di una fase di presentazione delle proposte, quelle avanzate sono state 4, e tutte provenienti dallo studio Alve Vie srl. Molte discussioni in merito alla strategia da adottare, e dopo gli studi sembra che il percorso porti alla scelta di una seggiovia ad ammorsamento automatico che colleghi la tratta che va da San Giacomo alle Tre Caciare. Da qui poi partirà una seconda seggiovia ad ammorsamento fisso che collegherà le Tre Caciare fino a Monte Piselli.
Insomma, l’intero impianto sarebbe così diviso in due tronconi, con costi che sarebbero certamente più alti nella fase iniziale, ma con enormi benefici evidenti nella fase futura, almeno così dicono i tecnici e gli esperti. Questa soluzione scelta però sembra che non abbia molto convinto i futuri gestori della zona turistica e della struttura. sembra infatti che ci siano molti problemi da affrontare.
Il doppio troncone in cui è suddivisa l’opera comporterebbe infatti la realizzazione di 4 stazioni anziché le 2 inizialmente previste. Ciò vorrebbe dire che i dipendenti da assumere dovrebbero essere molti di più, così come doppia dovrebbe essere la spesa per la fornitura di energia elettrica. Inoltre alcune categorie di turisti sarebbero tagliati fuori dalla fruizione: bambini, anziani e disabili non potrebbero utilizzare un impianto di questo tipo.
La scelta del Cotuge non convince i gestori che preferirebbero un solo impianto come ad esempio una cabinovia a 10 posti
Dario D’Agostino della Remigio Group dichiara: “Abbiamo aspettato quest’opera da 40 anni, adesso si deve fare la scelta giusta. Serve una struttura economicamente sostenibile. Per i gestori dell’impianto sarà fondamentale poter abbracciare le varie categorie di utenti e mi riferisco a pedoni, bambini delle scuole, chi va in bici e chi ama sciare. Se invece a causa delle caratteristiche dell’impianto, qualche categoria sarebbe tagliata fuori dall’utilizzo, poi nel momento in cui la struttura non sarà più gestibile, vuol dire che la riconsegneremo al consorzio. Si dovrebbe ripristinare anche il campo scuola e aggiungere il rifugio a Monte Piselli. La stessa strada che porta a Tre Caciare potrebbe ad esempio diventare una pista”.
Insomma, nonostante l’iter burocratico sia in moto e siano stati risolti i dettagli burocratici, che in Italia sono sempre i peggiori dei problemi e la causa di enormi rallentamenti, la decisione sembra talmente delicata che si prospettano comunque ulteriori periodi di ritardi. Vietato però sbagliare per un’opera che deve necessariamente cogliere nel segno se si vuole davvero puntare sul rilancio di questo territorio.
Gli amanti della bicicletta elettrica anche chiamata e-bike sono ormai tantissimi in tutto il mondo, tanto che in alcune città questo nuovo modo di viaggiare e di spostarsi è diventato quello principale. La bici elettrica ha infatti una serie di vantaggi, tra i quali un minor impatto ambientale rispetto ai normali mezzi di spostamento. Altro importante aspetto da considerare, per chi possiede questa bici, è quello dei consumi, che sono decisamente ridotti. Vediamo quindi un po’ più nel dettaglio quanto consuma una bicicletta elettrica.
Oltre al fatto che può essere utilizzata un po’ da tutti e che grazie alla pedalata assistita consente di ridurre al minimo lo sforzo di chi la guida, il fatto che sia un’alternativa ecologica ed ambientalmente sostenibile è il principale fattore di acquisto per la bicicletta elettrica. Chi ha una bici di questo tipo potrebbe poi, giustamente, fare il discorso del risparmio sul carburante, visti anche gli aumenti degli ultimi mesi. Occorre calcolare i costi di ogni singola ricarica, così da capire il consumo effettivo.
Consumo medio bicicletta elettrica
Dopo aver calcolato il costo di ogni ricarica, confrontateli con quelli previsti per gli spostamenti in auto, mantenendo sempre lo stesso chilometraggio. Il consumo medio delle biciclette elettriche è di 50 wattora: con una ricarica è possibile cioè percorrere al massimo 120 km, diciamo 100 con una velocità non troppo alta, ma costante.
Costo di ricarica di una bici elettrica
Il costo della ricarica per questi mezzi dipende prima di tutto dal costo della corrente elettrica, che ha sicuramente subito degli aumenti importanti. Il costo attuale del kWh è di 0,501€, per le tariffe del mercato tutelato. La batteria montata sulla bici elettrica ha una potenza di circa 500 Wh, 0,5 kWh. La ricarica completa della bici è il frutto del prodotto tra la potenza della batteria e il costo della corrente elettrica, e quindi 0,25€.
Per cui spendendo solamente 25 centesimi si può percorrere un tragitto di circa 120 km con un’andatura di circa 25km/h, per minimo 70 km. Una spesa che, come è evidente, risulta molto basso, nonostante gli aumenti elevatissimi che ha subito la corrente. Ora, per sapere se effettivamente sia conveniente la bici elettrica occorrerebbe fare un confronto con i prezzi del carburante.
Come scegliere una ebike in base ai consumi
Chi vuole acquistare una bicicletta elettrica non deve quindi tener conto dei consumi, che saranno certamente più vantaggiosi rispetto a quelli dell’auto. Facendo un conto sommario, il costo annuale per ricaricare la bici elettrica sarà di 110 euro. Certo, a questo costo dovrete aggiungere quello dell’acquisto e quello degli eventuali costi di manutenzione.
Costi di acquisto che, nonostante il mercato sia in fermento e ormai queste bici non siano proprio un bene di lusso, non sono affatto bassi, ma che vi daranno la possibilità di scegliere tra bici da 500 euro a quelle più importanti. Per bici MTB di buona fattura si può ad esempio arrivare fino a 5.000 €. Oltre questa cifra c’è poi il mondo del design, con bici da prestazioni importanti ma anche molto più fragili. Molto spesso ci si domanda come scegliere una bicicletta elettrica (e-bike), per questo motivo abbiamo scritto una guida completa dove reperire consigli utili all’acquisto. Per quanto riguarda il lavaggio di una e-bike leggi la guida su come lavare la mountain bike elettrica.
Costi comunque irrisori rispetto a quelli dell’auto, e anche quelli delle manutenzioni non sono così importanti. I consumi poi variano molto in base al tipo di tragitto o di fondo sul quale viaggiate, quindi dal tipo di pedalata e dal vostro peso o da quello degli oggetti che trasportate. In media, per una bici elettrica “normale” si può stimare un costo al km che va da 0,02 a 0,05 centesimi.
Le montagne russe più alte del mondo si trovano nel Glenwood Caverns Adventure Park, ad un’altezza di ben 2173 metri! Avrete subito capito che queste righe parlano di un’attrazione che è da sempre tra le più amate da chi adora l’avventura.
Dove si trovano le montagne russe più alte del mondo?
Oggi quindi vogliamo portarvi in Colorado, proprio in cima all’Iron Mountain. Sopra la montagna si trova infatti l’unico parco a tema costruito a queste altitudini. Talmente bello ed affascinante, e alto aggiungiamo noi, che chi vuole visitarlo deve per forza farlo dopo aver effettuato una salita panoramica in ovovia. Ma possiamo garantirvi che una volta arrivati in cima lo spettacolo è bellissimo, soprattutto per i divertimenti che offre questo luogo.
Un parco divertimenti che garantisce tantissime attrazioni per tutti, e tra queste c’è quella che è sicuramente la più allettante per chi ama il rischio e l’adrenalina. Stiamo parlando delle montagne russe più alte del mondo. Sì perché essendo state costruite sopra un monte, racchiudono in loro ben due primati: quello delle montagne russe più alte degli Stati Uniti e quello delle più alte del mondo.
Un record quindi che sarà difficilmente battibile, perché costruire il parco, che propone divertimenti sia sopra che sotto terra, non è stata un’impresa semplice. Il Glenwood Caverns Adventure Park è stato edificato nella città di Glenwood Springs, vicino al fiume Colorado. La sua fama era quella delle sorgenti termali, che attiravano quindi un certo tipo di turismo, amanti delle bellezze naturali, della natura e del totale relax grazie alle gite fuoriporta o ai weekend immersi nell’ambiente. Adesso invece anche gli appassionati di outdoor possono venire in questa parte degli Usa e godere delle montagne russe più alte del mondo, con la caduta libera più ripida degli Stati Uniti occidentali: ben 33 metri con una curvatura di 102,3 gradi.
Ma vediamo alcuni aspetti specifici, per chi magari desidera programmare qui la prossima vacanza. La corsa su queste montagne russe dura ben 56 secondi, e durante il percorso ci sono tanti colpi di scena, tra cui dei vortici. Ricordate sempre che siete a oltre 2000 metri di altezza, e quindi il tutto è ancora più emozionante. Una volta scesi, poi, il parco vi offre tante altre opportunità di divertimento: le Fairy Caves si trovano all’interno dell’Iron Mountain, ma poi ci sono anche il Giant Canyon Swing e l’Alpine Coaster.
La Direttrice generale del Glenwood Caverns Adventure Park ha dichiarato che “Defiance (questo il nome delle montagne russe più alte del mondo) diventerà sicuramente immediatamente riconoscibile in tutto il mondo per la sua incredibile ambientazione e le sue emozioni senza pari”.
Vi garantiamo che vedere questa struttura fa davvero venire i brividi, per cui sconsigliamo vivamente di salire a coloro che soffrono di vertigini o di attacchi di panico, e anche a coloro che vogliono fare un po’ gli spavaldi, fingendo di non avere troppa paura. Per capire di che tipo di montagne russe stiamo parlando, sul canale Instagram del parco è stato condiviso un video che sta ormai diventando virale.
Nel video, dopo il quale rimarrete senza parole, si vede il salto di 33 metri delle montagne russe in cima al monte. Mentre la gente lancia urla disperate si vede la giostra che scende di colpo. nella didascalia si legge questo: “Prova, prova 1, 2, 3. Oggi è stata effettuata la prima prova ufficiale di Defiance! L’attesa sta crescendo e siamo entusiasti”. pensate che il video ha ricevuto ben 18.000 visualizzazioni e oltre 1000 like.
Una vera attrazione quindi, non solo per chi ama le attrazioni estreme, ma anche per chi adora la montagna. Un’idea per unire in un unico viaggio il piacere dell’altitudine declinata in due aspetti diversi: quello più classico della montagna e quello adrenalinico delle montgne russe più alte del mondo.
Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina in programma nel 2026 stanno facendo molto parlare di loro, anche e soprattutto per le ingenti opere di costruzione che sono previste per ospitare le gare e gli atleti. Notizia di questi giorni è l’avvio dei lavori per la costruzione di un nuovo palazzetto dello sport che vedrà la zona di edificazione a Milano.
Stiamo parlando di un palazzetto multifunzionale che sarà costruito in zona Santa Giulia: struttura modello che sarà un po’ la vetrina dei Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina del 2026, e che ospiterà le gare di hockey maschile.
I lavori per questa struttura sono appena iniziati. Palitalia si chiamerà, per un disegno che è stato realizzato dall’architetto David Chipperfield. Ora sembra però che i costi che erano stati previsti per la sua costruzione stiano salendo senza controllo. Una comunicazione non bella, che è stata fornita direttamente da Cts Eventim, la società che si occuperà di costruire e gestire la struttura.
I costi per l’arena di Milano dovrebbero aumentare del 50%
Secondo le previsioni, infatti, i costi dovrebbero aumentare del 50%, e così dovrebbero passare dagli iniziali 180 milioni di euro fino ai più realistici 250. Una cifra che lascia un po’ tutti a bocca aperta, e che ha fatto sorgere alcuni dubbi sulla reale sostenibilità economica dell’opera.
Subito la politica ha messo il problema all’ordine del giorno, ed il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha dichiarato di voler risolvere il problema cercando di abbattere i costi. Vedremo in che modo, ma nel frattempo assicurano da più parti che almeno le tempistiche di consegna saranno rispettate, e sono previste per il 2025, ben un anno prima dell’inizio dei Giochi Invernali.
Il cantiere per la nuova arena nella zona di Santa Giulia è partito a fine marzo scorso, e nel frattempo i prezzi delle materie prime e della manodopera sono schizzati alle stelle. L’investimento preventivato quindi non basta più, e per edificare quello che sarà il fiore all’occhiello dell’intero insieme di opere olimpiche servono dai 70 ai 90 milioni di euro in più. La conferma, come vi abbiamo detto, è arrivata direttamente dalla società costruttrice, per bocca del CEO Klaus-Peter Schulenberg che afferma: «L’aumento è legato non solo all’aumento delle materie prime ma anche della manodopera e dobbiamo fare i conti con questo».
Rassicurazioni sul rispetto comunque dei tempi di consegna arrivano anche dalla stessa Cts Eventim: «Non c’è ragione per cui questo progetto non possa essere consegnato nei tempi», prosegue infatti il CEO. Il Comune di Milano sta cercando di trovare una soluzione per aiutare a società ad abbattere alcuni costi, rendendo il tutto più gestibile.
Uno spazio che dopo i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 sarà uno spazio polifunzionale ideale per ospitare sia eventi sportivi che eventi musicali, e che potrà ospitare fino a 16.000 persone. Un’altra eredità che Milano lascia ai suoi abitanti, dopo le opere di Expo per esempio. Sala è sicuro che sarà un valore aggiunto perché i grandi eventi «si basano su regole precise, cioè sul minimizzare i costi, sulla sostenibilità e sulla legacy, cioè su qualcosa che rimanga».
Passando invece ad altri sport, sempre all’interno dei prossimi Giochi invernali, ancora dubbi sulla struttura dell’Ex Palasharp, che ospiterà l’hockey femminile, con al vaglio un progetto di riqualificazione. L’Assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha dichiarato: «Il progetto c’è e stiamo valutando se può essere una delle sedi, perché ci sono temi procedurali e di extra costi». Su questo il Sindaco sala non sembra preoccupato: «La situazione è meno grave, sono lavori manutentivi e non di costruzione. Abbiamo una riunione tra soci nei prossimi giorni per mettere a punto una proposta definitiva. La mia preoccupazione era e continua a essere Santa Giulia».
Parte oggi primo giugno lo sci estivo sul ghiacciaio dello Stelvio. La stagione terminerà il prossimo 5 novembre se il manto nevoso si manterrà in condizioni ottimali.
Saranno aperte tutte le piste da sci ed impianti di risalita che si trovano sul ghiacciaio.
Listino prezzi skipass giornaliero e stagionale sci estivo Stelvio 2023
skipass giornaliero adulti: 54 euro
skipass giornaliero ragazzi (nati dopo il 01/01/2011): 47 euro
skipass giornaliero senior (nati prima del 01/01/1963): 47 euro
skipass pomeridiano: 36 euro
skipass stagionale: 782 euro
skipass stagionale con tariffa ridotta per ragazzi e senior: 705 euro
E’ stata una giornata ricca di emozioni per la sciatrice Federica Brignone dove a Milano sua città natale le è stato dedicato un bellissimo murales. I festeggiamenti continueranno poi domenica 28 maggio nella città di La Salle in Valle d’Aosta dove vive.
L’opera che celebra la campionessa del mondo di sci è stata realizzata dall’artista STEREAL, al secolo Stefania Marchetto ed è parte del progetto di riqualificazione urbana Corba 5 Cerchi che ha come tema i Giochi Olimpici 2026.
Cosa rappresenta il murales?
Il murales rappresenta la sciatrice Federica Brignone mentre bacia la sfera di cristallo che è stata vittoria più significativa della sua carriera, la Coppa del Mondo 2019/2020. Per chi non lo sapesse la Brignone è stata la prima ed unica donna italiana che ha vinto la classifica generale di CdM.
Il famoso marchio Rossignol che ha da sempre supportato Federica fin dal suo esordio ha creduto fin da subito a questo progetto. A presenziare la cerimonia di inaugurazione svoltasi a Milano erano presenti l’amministratore delegato Vincent Wauters, il responsabile comunale di Milano 6, Santo Minniti ed il presidente della FISI, Flavio Roda.
Queste sono le parole della sciatrice Federica Brignone comunicate all’Ansa durante l’inaugurazione del murales a lei dedicato nel quartiere Corba nella zona Lorenteggio a Milano.
“Sono molto onorata perché siamo nella mia città natale, Milano, e poi perché è un progetto bellissimo per riqualificare una zona della città. Mi fa piacere e sono onorata, il murale è bellissimo. Vivo poco Milano ma quando ci sono mi piace, anche se io devo vivere nella natura e in montagna quindi la città va bene ma a piccole dosi. A Milano ho tanti amici ma non posso vivere lontano dalla neve e dalla natura”. La coppa del Mondo generale “è stato fino ad ora l’apice della mia carriera, il momento che avevo sognato di più. Quello che sogni da bambino e pensi che non realizzerai mai, quello era il mio sogno e sono riuscita a realizzarlo e sono onorata che sia immortalato qui”.
“Le Olimpiadi del 2026 saranno grandiose. Per quanto mi riguarda vedo stagione per stagione, ho appena iniziato la mia preparazione per la stagione 2023/2024 quello è il mio obiettivo al momento e si vedrà anno per anno. Ci sarà una stagione interamente di coppa del Mondo, con tantissime tappe, per chi come me vuole fare almeno Gigante e SuperG ci sarà un impegno praticamente tutti i weekend della stagione”.
L’azienda Bolognolaski che gestisce gli impianti di risalita della stazione sciistica di Pintura di Bolognola ha comunicato ufficialmente che continuereanno gli investimenti nella skiarea tanto che per la stagione sciistica 2023/2024 è stato previsto il potenziamento dell’ innevamento programmato (innevamento artificiale). Tutta l’attrezzatura verrà acquistata dalla Demaclenko, società specializzata nella produzione di neve.
L’investimento in dettaglio riguarda la sostituzione della stazione di pompaggio e l’estensione della linea d’innevamento anche sulla pista da sci rossa n.5 denominata Faggio.
L’importanza dell’innevamento artificiale a Bolognola
Questo intervento è molto importante per due motivi, il primo è che permetterà ai gestori di innevare da zero la pista n.1 Marchigiana ed il Campo Scuola Scoiattolo con sole 36-40 ore di freddo ed il secondo potrà essere innevata completamente la pista rossa Faggio rendendo fruibili anche i tracciati più impegnativi (dedicati agli sciatori esperti e per gli allenamenti degli sci club) e non solo le piste facili situate nelle vicinanze del rifugio ZChalet.
Quando iniziano e terminano i lavori dell’innevamento programmato?
Terminate le pratiche amministrative i lavori dovrebbero partire entro fine agosto per essere terminati entro il 30 settembre.
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