Turoa la stazione sciistica neozelandese si arrende e chiude gli impianti a causa della mancanza di neve.
Il comprensorio sciistico di Turoa per chi non lo sapesse ha le piste più alte di tutta la Nuova Zelanda.
Normalmente in ottobre le piste sono coperte da un generoso manto di neve ma oggi a causa del cambiamento climatico in atto sono scoperte complici anche le ultime piogge cadute nella località.
Per la Nuova Zelanda è il terzo inverno consecutivo più caldo della storia.
Dopo un Consiglio comunale molto importante, il Comune di Bolognola ha chiesto di uscire dal Parco nazionale dei Monti Sibillini. Dalla votazione sono usciti sette voti a favore e tre contrari. Ora l’iter passerà nelle mani degli enti competenti. Se ci sarà il via libera all’interno del Parco resteranno solamente le zone urbane, l’area naturale vicina a Sarnano e la zona dei Piani.
Bolognola vuole uscire dal Parco dei Sibillini
Insomma, il Comune di Bolognola ha lamentato serie difficoltà nei rapporti con il Parco dei Sibillini, e così chiede di far uscire buona parte del territorio comunale dalla zona protetta. Una decisione sofferta che arriva però dopo molte difficoltà nell’ottenere autorizzazioni e nullaosta per presentare progetti di rilancio socio-economico del PNRR.
Tra gli enti competenti che devono vagliare la richiesta c’è anche il Ministero dell’Ambiente. Nella delibera del Consiglio Comunale di Bolognola si legge: «Questi investimenti impongono dei tempi di progettazione e reperimento di autorizzazioni e nullaosta estremamente ristretti, tutti i soggetti sono chiamati ad adoperarsi in tal senso senza indugi e rallentamenti. Il Comune ha presentato diversi progetti per il rilancio sociale, creazione di economia, di lavoro e della sopravvivenza della propria comunità, i quali in assenza di deroghe necessitano di molteplici autorizzazioni tra cui quelle del genio civile per il vincolo idrogeologico, della Soprintendenza per il vincolo paesaggistico e del parco nazionale dei Monti Sibillini per rilascio del nullaosta in riferimento alla legge 394 del 91 sulle aree protette. Inoltre all’interno di quest’area protetta il riferimento alle zone di protezione speciale e siti di interesse comunitario».
Ma nella delibera che ha fatto seguito al Consiglio Comunale di Bolognola si leggono motivazioni più precise, si entra più nel dettaglio in merito alle difficoltà nei rapporti con il Parco dei Sibillini: «Il Comune ha riscontrato tristemente una estrema difficoltà nel reperire i pareri e il nullaosta per quanto di competenza del parco nazionale dei Monti Sibillini. Sebbene i funzionari ed i dirigenti del parco si pronunciassero a voce in favore di una totale disponibilità verso il comune, in tutte le istruttorie venivano chieste delle considerevoli quantità di integrazioni, alle quali talvolta si aggiungevano delle molteplici richieste di chiarimenti per le vie brevi e a mezzo di posta ordinaria, tali da creare sistematicamente un notevole rallentamento dei procedimenti amministrativi, tale da mettere al cielo rischio non solo l’esito dei procedimenti ma tutta la funzionalità dell’amministrazione locale».
Il Comune ha poi spiegato che questa decisione, che ricordiamo deve ancora essere accolta dagli enti preposti, è stata comunicata e spiegata nel merito sia all’ente Parco, sia alla popolazione delle zone interessate, sia a tutta la minoranza: «L’amministrazione comunale trovandosi in estrema difficoltà nel rapportarsi con il parco, per le attività e gli interventi svolti su gran parte del suo territorio si trova costretta a provvedere, per continuare a far parte del parco nazionale dei Monti Sibillini ma per non compromettere irrimediabilmente la struttura sociale storica ed economica del suo territorio, si vuole adoperare per una riperimetrazione dell’area inserita all’interno del parco, escludendone alcune zone».
Una decisione sicuramente sofferta, ma che lascia ancora una volta l’amaro in bocca per le questioni burocratiche che rallentano il funzionamento della “macchina” operativa del nostro Paese e delle aree interne, che dovrebbero invece essere sostenute in questo periodo così duro tra terremoto, Covid e guerra.
Nel 1962, Ernst Prinoth fu il pioniere nello sviluppo del primo veicolo per la manutenzione delle piste da sci, comunemente chiamato “gatto delle nevi”. Questo video celebra sei decenni di traguardi raggiunti dalla compagnia originaria dell’Alto Adige, la quale ha trasformato radicalmente l’industria sciistica. Grazie a quest’innovazione, è stato possibile preparare rapidamente le piste, aumentarne la sicurezza, migliorare la gestione della neve e prolungarne la durata. Attualmente, Prinoth fa parte del conglomerato HTI, insieme ad altri due marchi essenziali nel settore sciistico: Leitner, specializzato nella produzione di impianti a fune, e Demaclenko, noto per i suoi sistemi di innevamento artificiale programmato.
Federico Rossi è un ventottenne paralimpico che viene da Schio, e che nei giorni scorsi ha compiuto un’impresa straordinaria, quella di scalare con la sedia a rotelle il Passo dello Stelvio percorrendo ben 25 km in carrozzina con un dislivello di 1800 metri. In quasi 8 ore di salita è arrivato in cima, con due ore di anticipo sulla tabella di marcia.
Passo dello Stelvio in carrozzina, il record è di Federico Rossi
Ci sono volute 7 ore, 57 minuti e 56 secondi per raggiungere la Cima Coppi a quota 2758 metri di altitudine (Passo dello Stelvio). Federico Rossi con la sua carrozzina ha battuto anche il maltempo e grazie alla forza delle sue braccia ha compiuto un’impresa. Così il 28enne proveniente da Schio (Vicenza) ha percorso 25 km ad un dislivello di 1800 metri, sfidando la pioggia e 48 tornanti, la neve e la fatica.
La vetta ciclabile più alta d’Italia è stata quindi raggiunta con un’impresa storica, per la quale ci sono voluti due anni di grande preparazione. All’arrivo l’atleta ha dichiarato: “Lo scopo era di portare fin lassù, idealmente, tutti coloro che soffrono di disabilità molto più gravi della mia e che non possono praticare alcuno sport”.
Federico Rossi ha poi proseguito: “Avevo messo in conto nove ore, pause comprese, invece sono andato più spedito del previsto”. E’ stata utilizzata una sedia a rotelle realizzata dall’azienda vicentina Aria Wheels, con telaio superleggero in magnesio abbinato a un prototipo di ruote della francese Corima.
L’atleta poi descrive così la sua impresa: “La parte più difficile è arrivata quasi subito, quando l’asfalto attraversa i boschi e la salita si fa ripida. Però non ho mai avuto la tentazione di mollare, neppure quando ha iniziato a nevicare e mi sono ritrovato costretto a cambiare i guanti e a fermarmi per spalmare altra crema che serve per impedire ai muscoli di raffreddarsi troppo”.
Ma c’è anche spazio per qualche riflessione più generale, sulla sua condizione fisica: “Io me lo ricordo com’era camminare: era bello andare sul Pasubio a fare trekking con mamma e papà. Allora ci sono delle volte in cui vorrei prendere la sedia a rotelle e scagliarla contro un muro, e se non lo faccio è solo perché altrimenti dovrei rimanere bloccato sul divano finché non la riparano. Ma dopo tutta questa fatica fatta insieme, un po’ ci ho fatto la pace, con lei. L’ho guardata, e le ho detto ‘grazie'”.
Ricordiamo che Federico Rossi è in carrozzina da quando aveva 14 anni, ma non ha mai smesso di credre e di vivere: “La cosa stupenda della vita è che ti darà sempre l’opportunità di metterti alla prova, ogni circostanza nella quale ti trovi può diventare opportunità di confronto e lavoro su te stesso”. Ad accompagnarlo in questa avventura c’è stata la fidanzata Giada e poi tutta la famiglia, che in questi anni non lo hanno mai lasciato solo.
Video dell’arrivo di Federico Rossi sul Passo dello Stelvio
Nel video girato dal drone vengono mostrati i danni vicino agli impianti di risalita del Monte Catria, causati dall’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi la regione Marche.
Il luogo ripreso nel filmato si chiama Caprile ed è una frazione del comune di Frontone (PU) che si trova proprio alla base del Monte Catria. Il fango ed i detriti hanno distrutto le strade che conducono agli impianti.
Da questa vetta di oltre 1700 metri di altezza tutto è iniziato divenendo in poche ore
lo sbarramento orografico del temporale autorigenerante che non è altro che un temporale che ogni volta che perde potenza si autoalimenta e riprende vigore grazie all’umidità prodotta dal mare.
Il temporale autorigenerante che ha colpito le Marche, ha scaricato a terra oltre 400 mm di acqua nel giro di pochissime ore creando un’alluvione tra le due province di Ancona e Pesaro e Urbino.
Tempi duri per gli imprenditori, anche per quelli del settore sciistico, a causa dell’aumento del costo del gasolio e dell’inflazione. Ecco quindi che i gestori degli impianti sono costretti a rivedere al rialzo i prezzi delle tariffe per gli abbonamenti della stagione sciistica 2022-2023.
Prezzi degli skipass 2022/2023
Dopo due inverni in cui i prezzi degli skipass erano stati calmierati a causa della pandemia, ecco che nel prossimo inverno arriverà una vera e propria stangata per gli amanti dello sci e della montagna. La stagione estiva è stata molto positiva per i comprensori sciistici, con un aumento di fatturato stimabile tra il 20 ed il 30%, che però rappresenta solo il 10% del fatturato annuo complessivo.
Aumento skipass
Aumento delle entrate che non è però bastato a scongiurare un generale aumento del prezzo degli abbonamenti per la stagione invernale. Il rincaro medio degli skipass sarà intorno al 10%. Nelle Dolomiti lo skipass giornaliero del Superski toccherà i 74 euro (ben 66 erano nella stagione normale). Cervinia avrà un aumento dei prezzi di 4€ (i nuovi abbonamenti saranno quindi da 51 a 57€). All’Abetone l’aumento sarà del 10% ma sarà compreso in esso l’abbonamento per l’estate 2023 se lo si acquista entro metà settembre.
Un aumento dei prezzi che, come detto, trova la sua causa nel rincaro dei prezzi dell’energia, necessaria per l’operatività degli impianti di risalita e per i cannoni dell’innevamento artificiale.
Il presidente dell’Associazione valdostana impianti a fune, Ferruccio Fournier, ha dichiarato: «Stiamo cercando di mantenere l’aumento il più possibile contenuto. Ma dobbiamo tenere conto del rinnovo del contratto di lavoro degli addetti agli impianti a fune e dell’inflazione. Quello che ci preoccupa di più è l’incremento del costo dell’energia elettrica. L’impegno è quello di mantenere l’aumento sotto al 10% per lo skipass stagionale valido nei comprensori della Valle d’Aosta».
Prosegue Fournier: «Manterremo invariato lo skipass stagionale unico dedicato agli under 18 (50€), valido per lo sci di discesa e di fondo».
Il Presidente porta ad esempio cosa è accaduto nel corso dell’ultima stagione: «L’inverno scorso ci siamo salvati grazie al contratto che ha garantito prezzi bloccati fino a giugno. Altrimenti ci sarebbero stati costi maggiori per 6 milioni di euro, pari al 7% del nostro fatturato, che è di 80 milioni. E parliamo delle tariffe dell’anno scorso: ora bisogna tener conto degli ulteriori aumenti che ci sono stati. Poi ci sono il prezzo del gasolio che oscilla e la complicata situazione climatica. Senza contare che «l’inflazione toglie potere d’acquisto alle famiglie, che hanno minori risorse da dedicare al tempo libero e allo svago sulle piste da sci».
Più in generale, spiega Fournier, «ogni stazione farà le sue valutazioni in base alla tipologia della propria clientela».
In alcune zone sciistiche invece, come nel caso del Friuli Venezia Giulia, la strategia è quella di mantenere i prezzi invariati proprio per venire incontro alle esigenze degli sciatori. L’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, ha spiegato: «Abbiamo mantenuto le tariffe per gli impianti di risalita invariate rispetto alla stagione precedente, con un notevole sforzo da parte dell’Amministrazione regionale a causa degli aumenti energetici. Continueremo inoltre a garantire, come nel 2021-22, la possibilità di utilizzare con un unico abbonamento tutti i poli montani del Friuli-Venezia Giulia».
In Friuli è previsto poi uno sconto del 10% sulla CartaNeve per gli sciatori amatoriali. Altra novità è l’applicazione della combinazione famiglia di CartaNeve all’abbonamento Sci@sempre Famiglia. C’è poi una scontistica per i maestri di sci che va dal 15 al 30% sui biglietti plurigiornalieri e la riduzione di CartaNeve Residenti per le categorie Adulti e Senior.
Il comune di Bolognola ha pubblicato pochi minuti fa un post nella pagina facebook con tanto di foto dei lavori del nuovo parcheggio che sorgerà a pochi metri dalle piste da sci della stazione sciistica di Bolognola ski.
Il nuovo parcheggio sarà molto utile specialmente durante il periodo invernale quando la località montana di Pintura di Bolognola è meta di migliaia di appassionati di sci e snowboard ed amanti della montagna.
Questa nuova opera è finanziata come citato dal comune con i fondi del PNRR.
I lavori sono partiti lo scorso 22 agosto e la data di consegna del piazzale è prevista per l’inizio della stagione invernale.
E’ bastata una foto scattata davanti al rifugio più alto del Monte Rosa (4.554 metri di altezza sul livello del mare), Capanna Margherita dove veniva ritratto vestito con pantaloncini e sneaker per far scattare gli insulti in tutti i social media.
L’uomo ritratto nella foto è Nirmal Purja il famoso alpinista nepalese noto a tutti come “re degli 8.000 metri” grazie alle sue imprese effettuate nelle più alte cime della montagne in giro per il mondo. Nirmal Purja è seguitissimo sui social con oltre 2 milioni di followers su Instagram anche per essere stato l’unico ad aver effettuato la prima ascensione invernale del K2.
Gli utenti che lo hanno insultato etichettandolo come “un turista sprovveduto della domenica, un pirla” non hanno prima verificato chi fosse.
Dopo i frequenti incidenti avvenuti alle Lame Rosse lungo i sentieri, il nucleo dei carabinieri forestali che operano nel Parco dei Monti Sibillini dopo i sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi hanno appurato quali zone sono più a rischio. Il pericolo di frane alle Lame Rosse molto frequentate dai turisti ha fatto prendere la decisione del sindaco del comune di Fiastra Sauro Scaficchia di firmare l’ordinanza con cui si vieta l’utilizzo dei seguenti sentieri: delle Lame Rosse, della Grotta dei Frati e delle Gole del Fiastrone.
Quali sono i sentieri della Lame Rosse più a rischio frane?
Esattamente i sentieri segnalati dai carabinieri forestali sono il numero 342 in località Val di Nicola compreso un versante delle Gole del Fiume Fiastrone. Il provvedimento entrato in vigore ieri vieta il transito come dicevamo del sentiero n. 342 che percorre il letto del fiume Fiastrone e situato in località Gole del Fiastrone. Un secondo sentiero chiuso è quello che dalla Valle di Nicola permette di raggiungere il Fosso della Regina. Divieto anche per il sentiero n. 336 che dalla Grotta dei Frati permette di scendere nelle gole del fiume Fiastrone e di conseguenza chiuso l’accesso anche per il sentiero n. 341.
Quali sono i sentieri aperti delle Lame Rosse?
I soli sentieri escursionisti aperti e che si possono percorrere solo a piedi sono il n. 335 che permette di raggiungere le Lame Rosse e la Grotta dei Frati ed il n. 337 dove purtroppo circa 30 giorni fa ha perso la vita la guida escursionistica ed addetto stampa del comune di Fiastra, Michele Sensini.
Il tema della sicurezza in montagna è un argomento molto importante ed a questo proposito è intervenuto Mario Sensini: «C’è un’ordinanza di fine giugno che riapre le Gole del Fiastrone perché il masso che rischiava di cadere, e che aveva determinato la chiusura, “è ancora nella medesima posizione”. Michele, che è una guida, è stato il primo a passarci per un sopralluogo in bici ed è morto, cadendo in un baratro di cento metri che si apriva nel bosco. Apparentemente, prima di riaprire le Gole, nessuno ha verificato l’esistenza o la segnalazione di altri pericoli – afferma Sensini -, oltre al masso, su quel tratto. È stato un incidente – ricorda Sensini – , non servono necessariamente dei colpevoli. Ma certamente occorre più responsabilità. Almeno nei confronti di chi viene a visitare le nostre montagne».
Non prendete impegni per il prossimo 30 e il 31 luglio, torna la Maxiavalanche a Cervinia edizione 2022.
Il famoso circuito di mtb downhill ci regalerà come al solito delle grandi emozioni nel tracciato di Cervinia. Le gare organizzate sono divise per livello così potranno partecipare oltre ai professionisti anche gli appassionati compresi i ragazzi e gli amanti della e-bike.
La partenza mass start ci regalerà adrenalina al 100% lungo tutto il percorso chiamato in gergo trail che sarà lungo oltre 10 km.
Novità Cervinia Maxiavalanche 2022
Novità da segnalare per Cervinia Maxiavalanche 2022 è il luogo dove verrà posizionata la partenza che per quest’anno sarà a quota 3200 metri proprio sopra i Laghi di Cime Bianche.
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