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ARQUATA: Un’Osservatorio Astronomico sui Sibillini

Una proposta arrivata direttamente dalla capitale per osservare il cielo stellato dei Monti Sibillini. A pensare ad un Osservatorio Astronomico nel paese di Arquata e a proporlo alle amministrazioni locali è stato l’astronomo Domenico Nanni che vive a Roma, ma passa le sue estati a Spelonga, un paesino a pochi chilometri da Arquata. Sarà una postazione molto piccola e avrà da una parte un'utilità scientifica, rivolta alla ricerca a livello universitario, e dall'altra uno scopo più educativo e pedagogico, per i ragazzi delle scuole. Già nei prossimi giorni sono in calendario degli incontri per mettere a punto la fisionomia del progetto. Se l’idea del professor Nanni andrà davvero in porto, come sembra vista la disponibilità delle parti in gioco, anche Arquata avrà il suo Osservatorio.

Soccorso alpino esercitazioni domenica a Forca di Presta

Per il recupero in montagna di dispersi e infortunati

ARQUATA DEL TRONTO – Domenica prossima, 22 ottobre, ad Arquata del Tronto, in località Forca di Presta, il Servizio Regionale Marche 18^ delegazione Alpina del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico effettuerà una esercitazione regionale di ricerca di superficie. L'esercitazione prevede la ricerca ed il recupero di più dispersi e di infortunati in ambiente montano dove è indispensabile l'intervento di soccorritori in grado di operare in ambienti difficili, che abbiano capacità alpinistiche e che conoscano il territorio. Parteciperanno a questa giornata le stazioni del Soccorso Alpino di Pesaro, Ancona, Macerata, Monte Fortino, Perugia ed Ascoli e l' 11^ Delegazione Speleologica con una presenza complessiva di circa 50 tecnici. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è una organizzazione fatta esclusivamente da volontari che prestano in modo permanente la loro reperibilità, in stretto contatto con il 118, per essere in grado di prestare soccorso a tutti coloro che vengono a trovarsi in situazioni dove è indispensabile l'intervento di personale in grado di muoversi in ambienti alpinistici e particolarmente ostili. Questa giornata rientra nel calendario delle esercitazioni che periodicamente vengono svolte dalle stazioni provinciali per mantenere preparati i propri tecnici ad operare in qualsiasi ambiente.

Fonte: Corriere Adriatico

il Monte Catria riapre nel 2007 le sue piste da sci

I nuovi impianti insieme a quelli del Nerone e di Carpegna rendonola nostra montagna altamente competitiva

Piste da sci sul Catria, si disegnano i tracciati
Tecnici al lavoro anche per realizzare lo Snow park, la bidonvia e lo sky lift lungo 700 metri

FRONTONE – Preparate scarponi, sci e bastoni, il Monte Catria riapre nel 2007 le sue piste da sci. Sessanta ettari di area sciabile con piste di ogni grado di difficoltà ed uno Snow Park completo di jump, rail box e rainbow in grado di soddisfare gli sfrenati della tavola. Mentre operai e tecnici, sotto la guida della Regione Marche, ultimano i lavori sulla bidonvia che collegherà Val Piana a Monte Acuto, un'altra squadra tecnica, questa volta guidata dal Comune di Frontone, sta posizionando uno sky lift, lungo ben 700 metri, al servizio delle piste da sci della Sita (Sviluppo Integrato Turismo Ambiente), titolare dei diritti di superficie sulla montagna. Le piste dal quale dipende il futuro economico dell’area.

Perché in questo caso, impianti di funivia e sciovia, pur costosi, sono solo accessori. Infatti, è l’offerta di servizi, in cima alla montagna, a far la differenza e a porre le basi per il rilancio tanto atteso dall’entroterra e non solo. Ragione per la quale, la Sita si è avvalsa della consulenza di Stefano Vampa, omologatore ufficiale della Federazione Internazionale Sci e di Francesco Cangiotti, laureando in geologia, attivissimi nel comprensorio del Monte Nerone. Una scelta azzeccata perché dietro la valanga di dati, normative ed altro, c’è un cuore tutto urbinate che abbina alla passione dello sci un amore spassionato per le montagne del pesarese e li fanno ragionare più come architetti in simbiosi con il paesaggio che come freddi tracciatori di piste.

“Progettare delle piste da sci significa garantire allo sportivo sicurezza e godibilità – spiega Vampa – Considerando la portata oraria degli impianti, per la maggior parte dei percorsi è bastato ripulire le vecchie piste e limare le fronde degli alberi. In certi punti, invece, siamo stati costretti ad ampliare le curve ed inserire varianti per mettere il tutto in sicurezza”.

Percorrendo i vari tracciati, che si affacciano tutti su un incantevole belvedere, si entra in una nuova dimensione. Quella di un Catria che ha le carte per competere con i Sibillini e fare della provincia di Pesaro Urbino, abbinati agli impianti del Nerone e della Carpegna, una validissima alternativa anche all’Abetone, l’impianto dell’Appennino Toscano-Emiliano. In tutto sono circa 60 ettari di area sciabile che si divide, varianti escluse, in 5 piste da sci di diversa lunghezza e difficoltà. Piste che, partendo tutte a sinistra della sciovia e dell’indispensabile punto noleggio attrezzature, si snodano su un dislivello tra i 1450 e 1300 metri, fatta eccezione della pista di 6 chilometri che corre lungo la pista di servizio della funivia, utilizzabile in caso di neve abbondante. Ancora non hanno i colori legati al livello di difficoltà, ma si intuisce che si dividono in impegnative, medio-difficili e facili, con una simpatico anello detto dell’Ubriacone perché collega partenza e arrivo della sciovia al rifugio enogastronomico delle Gorghe. Il comprensorio dà anche ampia possibilità di fare sci-escursionistico per esperti e prevede un campo-scuola. Con i suoi chilometri e chilometri di reti mobili frangi-vento e tutti gli accorgimenti per rendere sicuri il manto di terra delle piste e i boschi che le circondano, a bilancio le piste monopolizzeranno tra 4-7.000 euro ad ettaro.

Fonte: www.corriereadriaticonline.it

Parte il rilancio di Monte Piselli

di SERGIO BIAGINI

E’ in arrivo un nuovo direttore sportivo per gli impianti di Monte Piselli. Il consiglio di amministrazione del Cotuge che si è riunito venerdì scorso ha approvato infatti il bando di gara per individuare la nuova figura. Si tratterà di un contratto della durata di cinque mesi, da dicembre ad aprile, con offerta al ribasso su una base di 4.500 euro. Molte sarebbero le persone interessate e con i requisiti indicati nella delibera. E’ anche possibile che possa concorrere Sandro Alesi, figura storica della stazione sciistica, rimasto in servizio fino a due anni fa e poi posto in quiescenza. L’anno scorso Alesi ha avuto un contratto di consulente per la stessa mansione, vista la sua enorme esperienza acquisita.
Di certo la prossima stagione sciistica sarà quella del rilancio della stazione invernale. La strada di accesso agli impianti è stata rifatta completamente e risanata con l’ausilio di tombini e scarichi adeguati che eviteranno il dilavamento e la creazione di solchi e rigagnoli. Ed è già questa una bella notizia, attesa da anni da centinaia di appassionati della montagna. Ma non finisce qui perché anche per i piloni il riadeguamento tecnico è pressoché ultimato. «Mancano solo da posizionare i tiranti- dice il presidente del Cotuge, Massimo Di Giacinto- ed entro una settimana il consolidamento sarà terminato». Nel perfetto rispetto dei tempi previsti dal bando di gara (con l’utilizzazione dei 270 mila euro dei fondi Prusst) che prevedeva circa un mese di lavoro.
Solamente per l’altro bando per la ristrutturazione del centro servizi (ulteriori centomila euro) potrebbe esserci qualche ritardo visto che nessuna offerta è arrivata nel termine prefissato. Il Cotuge ha individuato una ditta che ha mostrato disponibilità a ripristinare le condizioni di operatività dei locali (il vecchio gestore ha infatti ripreso tutto il materiale). Successivamente lo stesso consorzio provvederà ad affidare la gestione provvisoria in modo da garantire il servizio di ristoro agli utenti.
Il consiglio di amministrazione nell’ultima riunione ha anche disposto l’affidamento dell’incarico a due professionisti, Rinaldi e un ingegnere dell’Aquila, per la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti che fanno parte del progetto di ampliamento della stazione. Oltre alla seggiovia con partenza da San Giacomo si ipotizza anche una nuova pista di collegamento con la vetta e un sistema di innevamento artificiale. «Si cercherà di inserire i progetti nel Piano sciistico regionale della Regione Abruzzo – aggiunge il presidente Di Giacinto – in vista di possibili finanziamenti futuri». Deliberato come previsto anche l’acquisto dello ski pass elettronico ( 33 mila euro).

Fonte: il Messaggero

Torna a vivere la storica struttura del Rifugio Mario Paci

Torna a vivere la storica struttura del Centro di Educazione Ambientale Rifugio Mario Paci

ASCOLI PICENO – Ubicato nel territorio comunale di Ascoli Piceno, a 903 m. di altitudine, lungo la strada provinciale 76 che dal Colle San Marco conduce alla località San Giacomo, ai confini tra Marche e Abruzzo, venne costruito negli anni '40.

Torna a vivere la storica struttura del Centro di Educazione Ambientale Rifugio Mario Paci che nel passato ha accolto tante generazioni di ascolani, pionieristici amanti della montagna.

Ubicato nel territorio comunale di Ascoli Piceno, a 903 m. di altitudine, lungo la strada provinciale 76 che dal Colle San Marco conduce alla località San Giacomo, ai confini tra Marche e Abruzzo e alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, venne costruito negli anni ’40.

Recentemente ristrutturato dalla sezione ascolana del C.A.I. e dall’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, è attualmente gestito dalla Società Integra. La sua posizione, a 12 Km da Ascoli Piceno, è un ottimo punto di partenza e di arrivo per passeggiate, gite a cavallo e in mountain-bike, escursioni a piedi o con gli sci, sane passeggiate nei prati e nel bosco che circonda la struttura.

Dal Rifugio si possono raggiungere in pochi minuti interessanti palestre di roccia, le piste da sci della località turistica di San Giacomo – Monte Piselli e il centro sportivo di Colle San Marco per chi predilige il jogging, il calcetto e il tennis. Dotato di ampie camere ai due piani superiori, offre ospitalità a gruppi, famiglie e amanti della vita all’aria aperta con la possibilità di degustare piatti della tradizione enogastronomica locale nella sua calda e accogliente sala da pranzo al piano terra.

Il Rifugio Paci ha aggiunto nel tempo alle sue caratteristiche anche quella di Centro di Educazione Ambientale, ponendosi come punto di riferimento per attività legate all’apprendimento o al perfezionamento delle conoscenze sull’ambiente nella sua accezione più vasta.

Le attività del CEA propongono giornate di studio, incontri, convegni, anche in collaborazione con enti e associazioni impegnate nella difesa della natura e delle tradizioni storico culturali del territorio. Inoltre, con l’avvio del corrente anno scolastico, il CEA ha promosso presso gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado una nuova serie di servizi educativi nel settore dell’educazione ambientale.

Le attività proposte dalla Società Integra si articolano in laboratori didattici, visite guidate e progetti a più incontri; di seguito alcuni dei titoli dei laboratori: “I rifiuti: un problema e una risorsa”; “La naturalità dei nostri boschi e i tipi forestali”; “La biodiversità”; “L’uomo e l’albero”; “Mens sana in corpore sano: mangiare bene per stare bene”; “Il tesoro bianco dei monti della Laga”;”Alla scoperta del fiume: l’importanza ed il valore della risorsa acqua”; “La geografia: luoghi, non luoghi, luoghi comuni”; “Dalla mappa di bedolina a Google Earth: l’evoluzione della cartografia”. Trovano spazio anche una serie di laboratori legati all’educazione alimentare: “Dal grano la pane”; “Dal latte ai formaggi”; “Dai suini ai salumi”; “Tutti a tavola”, etc.

I nuovi servizi educativi prevedono anche la modalità dei progetti a più incontri su temi prescelti dagli insegnanti interessati. Tutte le proposte didattiche hanno riscosso un buon successo presso le Scuole della provincia di Ascoli Piceno e della regione Marche, con un numero notevole di richieste e di adesioni.

Il CEA organizza inoltre per singoli, gruppi o scuole in collaborazione con professionisti e personale altamente specializzato attività di escursionismo, lezioni di arrampicata sportiva, bouldering, sci su pista, sci di alpinismo, campi scuola estivi ed invernali, soggiorni sportivi e/o preparatori per l’attività agonistica sportiva, degustazioni, approfondimenti eno-gastronomici, corsi di aggiornamento e formazione.

Per ulteriori informazioni sui vari servizi offerti dal CEA Rifugio Paci è necessario contattare la Società Integra allo 0736-403949.

IlQuotidiano.it del 15 ottobre 2006

IL CASO TORNA A CHI L’HA VISTO

L’uomo scomparso sui Sibillini

ASCOLI – Torna questa sulla trasmissione “Chi l’havisto” il caso di Livio Condinelli, il 50enne scomparso da Condino in provincia di Trento, il 2 settembre 2002 e visto negli ultimi mesi nella zona di Montemonaco. Nel bel mezzo del parco nazionale dei Sibillini dunque, dove ci sono quei boschi simili a quelli delle Dolomiti, boschi che Livio ha tanto amato e dove svolgeva il lavoro di custode forestale. «Lo abbiamo cercato senza successo, -dice la sorella Franca-, era depresso, negli ultimi giorni della sua vita con noi non stava bene, aveva avuto dei problemi sul lavoro». Livio è sposato con due figli, 20 e 16 anni, molto legati al padre e, nella speranza di ritrovarlo, il suo caso stasera torna in tivvù.

dal Messaggero

ANAS Val di Chienti al via i lavori per tre nuovi chilometri di strada

Con la posa della prima pietra, l'Anas ha avviato ieri i lavori di completamento della variante alla statale 77 “Val di Chienti” nel tronco Sfercia – Muccia. I lavori interessano il tratto tra lo svincolo Sfercia e Collesentino, circa tre chilometri. I lavori consegnati ieri, sottolinea l’Anas, termineranno entro novembre 2009 e comporteranno un investimento di 68,6 milioni di euro. La variante ridurrà i tempi di percorrenza del tratto appenninico umbro-marchigiano evitando l'attraversamento dell’abitato di Polverina.
L'intervento prevede la realizzazione di una carreggiata di due corsie per ogni senso di marcia di larghezza variabile tra 3,50 e 3,75 metri e banchine bitumate di 0,50 metri a sinistro e tra 1,50 e 1,75 sul lato destro. La strada in viadotto varia tra 9 e 9,75 metri per senso di marcia, nei tratti a piattaforma unica a doppia carreggiata la sezione varia tra 22,70 e 25 metri. Tra le opere previsti l'allargamento del viadotto Valdiea, 5 nuovi viadotti a doppia carreggiata e 2 gallerie a doppia canna.

dal Messaggero odierno

Primo collegamento con Montalbini

di SERGIO BIAGINI

ACQUASANTAE’ partita ufficialmente l’avventura di Maurizio Montalbini. Dopo una giornata convulsa caratterizzata da ritardi e problemi tecnici, si è calato a notte fonda con una fune nella Grotta Fredda che lo ospiterà per un tempo ancora da definire (da sei mesi a tre anni). Gli inconvenienti tecnici hanno riguardato la rottura della speciale teleferica montata sul costone del Rio Garrafo per calare il materiale e le provviste nella grotta, e i collegamenti con il “campo base” allestito in un camper. In ogni caso gli speleologi dell’Asa guidati dall’infaticabile Giampaolo Filipponi (nel team anche una donna, Rosella Pecci) e i tanti volontari hanno risolto i problemi montando amplificatori di segnale sui cavi che portano i segnali delle telecamere e delle altre attrezzature, e utilizzando sistemi alternativi per la discesa del materiale. «Veramente encomiabile il comportamento di tutti- dice Guido Galvagno- il Comune, le associazioni, gli speleologi si sono prodigati oltre ogni limite per la riuscita dell’esperimento». Ieri dopo il completamento delle operazioni di chiusura della grotta con la rete metallica, sono stati effettuati i primi test di funzionamento delle apparecchiature. Sono arrivate ai monitor, dalle tre telecamere fisse, le prime immagini di Montalbini isolato nella sua nuova “casa” di roccia. Lo speleonauta riceve acqua potabile da un tubo che dall’esterno lo rifornisce di continuo. Può lavarsi grazie ad un lavabo. Tutti gli scarichi confluiscono in un serbatoio esterno che verrà svuotato periodicamente. Nel camper saranno sempre presenti, notte e giorno, gli operatori pronti ad intervenire in caso di problemi per Montalbini. Il quale invierà giornalmente attraverso il computer i dati riguardanti temperatura, pressione e frequenza cardiaca che lui stesso rileverà. Per il resto lo aiuteranno nella sua missione la luce delle lampade, qualche libro, un paio di coperte. E soprattutto i ricordi che gli riscalderanno le interminabili e fredde (9-10 gradi fissi) giornate che lo separanno dalla fine della sua ultima sfida.

dal Messaggero

Gli stranieri all’assalto dei Sibillini

Nelle frazioni è ormai impossibile trovare qualche vecchia casa anche molto malandatada acquistare e ristrutturare
Gli operatori tracciano un bilancio positivo delle presenze turistiche nelle zone montane

AMANDOLA – Sta crescendo il turismo nel territorio dei Sibillini durante il periodo estivo. Anche quest’anno si può parlare di una stagione positiva, che vede un incremento di presenze di alcuni punti percentuali rispetto all’anno passato.

La parte di turisti in maggiore espansione è quella proveniente da fuori regione, frutto anche di molteplici politiche promozionali effettuate da diversi enti (Regione, Provincia ed altri) su scala nazionale. Con un maggiore incremento di visitatori di altre regioni sono aumentate anche quelle di provenienza, principalmente del centro, del nord e nord-est d’Italia. Ancora in continua crescita il turismo straniero.

Un fenomeno facilmente avvertibile girando nei borghi, nei paesi, per feste e manifestazioni, per le sagre durante i mesi estivi. Presenze di varie nazionalità molto concentrate tra quelle dell’area anglosassone ma anche tedesca e centro europea. Nelle frazioni, nei posti più sperduti della campagna dell’entroterra montano è ormai impossibile trovare qualche vecchia casa, anche molto malandata, da acquistare e ristrutturare.

Tutte o quasi di quelle in vendita sono state trasformate in dimore per le vacanze o addirittura per una residenza continuativa da parte di tantissimi stranieri.

Questo ha fatto aumentare le presenze stabili ma anche quelle periodiche, considerando che spesso, chi ha comprato casa qui, porta amici, parenti, conoscenti, colleghi, sempre stranieri, a visitare queste zone, senza contare che molti affittano le loro case per periodi di vacanza a connazionali. Ciò ha creato un continuo flusso di presenze di altre nazioni, principalmente europee, in diversi periodi dell’anno, specialmente nei mesi più belli da primavera all’autunno con punte massime in estate, grazie anche ad un passa-parola molto efficace. Intanto sono sorti (e stanno ancora nascendo) come funghi agriturismi, country houses e bed & breakfast. “Sicuramente – afferma Paolo Palmieri assessore al turismo di Amandola – abbiamo avuto un periodo tra Maggio e Giugno dove gli stranieri, specialmente dei paesi del Nord Europa, l’hanno fatta da padrone. E’ stato un flusso turistico con una certa costanza. Gli appuntamenti clou sono stati quelli con la cucina tipica insieme alle feste Agostane ed a “Naturalia”, la nuova manifestazione dedicata al benessere naturale. Molti eventi, dallo sport, allo spettacolo, alle feste popolari alla cultura, organizzati anche grazie al vivace associazionismo oltre che alla Pro Loco ed al Comune. Si sta lavorando – continua Palmieri – per appuntamenti che si distribuiscano anche nel seguito dell’anno, a cominciare dal prossimo importante del primo week end di novembre con Diamanti a Tavola, dedicato al tartufo. Altri ne seguiranno in seguito, poiché occorre ancora lavorare molto sulla destagionalizzazione del turismo”. Infatti ci sono tante potenzialità che il territorio può giocarsi alla grande nei periodi turisticamente meno favorevoli, quelli dal tardo autunno alla primavera. Ma c’è ancora molto da fare.

Fonte: Corriere Adriatico

Niente sponsor solo gli angeli dell’Asa

ACQUASANTA – Vanno su e giù aggrappati alle corde e con i caschi in testa gli speleologi dell’Asa, Giampaolo Filipponi in testa. Una lotta contro il tempo e contro gli imprevisti dell’ultima ora per predisporre tutto quello che serve nella Grotta Fredda. Il materiale va giù con una teleferica montata per l’occorrenza. Dal ciglio del costone si snodano anche cavi elettrici e tubi. Montalbini non lo nasconde: «Ho trovato negli speleologici dell’Asa i miei angeli». Niente sponsor questa volta, poche risorse e niente spettacolarizzazione. Nulla che ricordi lo spiegamento di mezzi fantascientifici dell’Underlab di Frasassi e Monte nerone. Montalbini torna alle orogini. Più Robinson Crusoe che uomo bionico con gli elettrodi al braccio. Torna alla ricerca di un modo più umano di vivere. Più attento agli spetti psicologici e sociologici del suo esperimento che a quelli squisitamente tecnici e medici. Si alimenterà con pillole e cibi in polvere. Uniche concessioni 4 chili di miele, 2 chili di noci, un chilo e mezzo di cioccolata. «E perché no anche qualche sigaretta».S.Bia.

dal Messaggero

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