Monte Piselli si distingue come l’unica località sciistica aperta nella provincia di Teramo, grazie alla gestione efficiente del consorzio Cotuge, che unisce enti marchigiani e abruzzesi. Questa destinazione offre un netto contrasto con Prati di Tivo e il Comune di Pietracamela, che sono rimasti inattivi. La decisione del Coreneva di autorizzare l’uso pedonale della cabinovia della Madonnina a Prati di Tivo, a causa di documenti mancanti, ha impedito la riapertura delle piste e del tapis roulant.
Dal 24 dicembre, gli impianti di Monte Piselli hanno ripreso le loro attività. Sebbene la limitata nevicata abbia precluso le attività sciistiche tradizionali, la seggiovia e il rifugio Tre Caciare sono rimasti operativi. Questo ha permesso agli appassionati di godere di passeggiate, ciaspolate e sci alpinismo sul Monte Piselli. Con l’arrivo di nuova neve e il successo dei collaudi, tutti gli impianti sono ora completamente funzionali. Enzo Lori, presidente del consorzio Cotuge, Dario D’Agostino del Remigio group, e Daniele Zunica hanno sottolineato questo sviluppo in una recente conferenza stampa.
La primavera porterà importanti novità a Monte Piselli, tra cui l’inizio dei lavori per una nuova seggiovia che connetterà la località a San Giacomo. Gli aggiornamenti includeranno nuovi cartelli per i sentieri, una stazione meteo, webcam, reti di protezione e il miglioramento delle strutture ricettive con un avanzato piano antincendio. Queste iniziative promettono di rafforzare ulteriormente l’attrattiva di Monte Piselli come destinazione sciistica e di montagna, a differenza della situazione di stallo a Prati di Tivo.
“Stiamo lavorando sodo con il presidente Enzo Lori – ha affermato il vice presidente del Cotuge, Daniele Zunica – perché si tratta di un’opera fondamentale per il rilancio dei Monti Gemelli. Il nuovo impianto di risalita sarà il fiore all’occhiello di questo territorio tra i due Regni, quello Papale e quello dei Borboni, tra le regioni Marche e Abruzzo e proprio per questo le due amministrazioni regionali hanno investito molto nel progetto al quale poi si è aggiunto il finanziamento proveniente dall’ordinanza del Commissario Speciale per la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 numero 122 del 31 dicembre 2021, per le aree montane. Fondi provenienti dal Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo). In questi giorni la stazione sciistica di Monte Piselli è l’unica funzionante in provincia di Teramo, poi certo manca solo la materia prima: la neve, ma la location è davvero struggente. Non solo, Monte Piselli è anche l’unica stazione sciistica del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga con gli impianti di risalita aperti e dobbiamo dare il giusto merito al gestore Dario D’Agostino della Remigio Group che sta portando avanti, in sinergia con il Cotuge, una gestione impeccabile svolgendo un ottimo lavoro, manutenendo tutti gli strumenti per poter rendere fruibile la stazione. La nostra mission è di poter far vivere la montagna tutto l’anno, ma dobbiamo anche concentrarci proprio sull’impegno più importante: il nuovo impianto di risalita fino a Monte Piselli. Anzi non solo su questo, perché il progetto prevede una rivisitazione del piano complessivo di riqualificazione di tutto il comprensorio, dopo l’approvazione avvenuta qualche mese fa, del documento di indirizzo della progettazione. Ci sono 12 milioni di euro per la grande opera: trasformare Monte Piselli e dare vita al sogno di una stazione fruibile tutto l’anno. Crediamo che nel mese di maggio si partirà con la realizzazione del nuovo impianto di risalita – ha continuato il vicepresidente del Cotuge, Daniele Zunica – e sarà un momento decisamente importante frutto del lavoro del consiglio di amministrazione del Consorzio Turistico dei Monti Gemelli. Un progetto che si attendeva da molto tempo e che ora finalmente si trasformerà in realtà”.
Nel mondo competitivo della Formula 1, Charles Leclerc si distingue per il suo approccio unico all’allenamento. Recentemente, il pilota ha scelto le impegnative piste di sci di fondo di Val Gardena per un regime di allenamento intensivo, preparandosi strategicamente per la stagione 2024.
Con l’obiettivo di affrontare al meglio la prossima stagione di Formula 1, Charles Leclerc ha optato per un allenamento fisico avanzato, scegliendo lo sci di fondo nella neve come sua disciplina principale. Questo tipo di allenamento, noto per migliorare significativamente resistenza e forza fisica, si è svolto nelle esigenti condizioni di Val Gardena, una destinazione popolare tra gli atleti per le sue piste di sci di fondo di livello mondiale.
La scelta di Leclerc di integrare lo sci di fondo nella sua preparazione evidenzia la sua volontà di esplorare metodi di allenamento non convenzionali, cruciali per il successo in Formula 1.
Durante il suo allenamento in Val Gardena, Leclerc non si è limitato a perfezionare la sua resistenza e forza fisica; ha anche sfruttato l’opportunità per affinare la sua concentrazione e agilità mentale, elementi chiave nella guida di un’auto da Formula 1. Questo mix di allenamento fisico intenso e strategico rende Val Gardena un terreno ideale per piloti del calibro di Charles Leclerc, che cercano di ottimizzare le loro prestazioni per il campionato.
Il Veneto si trova ancora una volta a fronteggiare atti vandalici mirati agli autovelox. L’ultimo episodio ha visto come vittima l’autovelox di Passo Giau, un passaggio montano nelle Dolomiti, situato nel comune di Colle Santa Lucia, provincia di Belluno. Qui, il pilastro che sosteneva il dispositivo per la rilevazione della velocità è stato tagliato, rendendolo inutilizzabile. Questo modo di operare ricorda quello già visto in altre distruzioni di autovelox nel Veneto.
Gli autori di questi atti hanno agito di notte, in mezzo alla neve e in alta montagna, una mossa che ha colto di sorpresa tutti. La scoperta del danneggiamento dell’autovelox in località Piezza è avvenuta solo mercoledì, quando alcuni residenti hanno segnalato l’incidente.
“Un atto che l’amministrazione comunale ritiene deplorevole ed irrispettoso verso tutta la comunità collese, non abituata di certo a questo tipo di azioni, anche per il fatto che l’azione si è svolta con tutta probabilità con il favore delle tenebre nella giornata di martedì sera”, così dichiarano dal comune. Si tratta di un evento senza precedenti per il piccolo centro alpino, nonostante le passate controversie riguardanti l’autovelox.
Va sottolineato che l’autovelox abbattuto a Passo Giau non era un dispositivo qualunque, ma uno tra i più produttivi d’Italia. Grazie alle entrate annue di mezzo milione di euro dalle multe per eccesso di velocità, il comune ha guadagnato notorietà a livello nazionale per il suo rapporto tra multe e numero di abitanti. Con soli 350 residenti, il bilancio comunale ha beneficiato di circa 1.500 euro per ogni cittadino.
Questo autovelox è stato operativo per anni, e la sua installazione è diventata una necessità per un comune che dispone di un solo vigile urbano. L’amministrazione ha confermato che il dispositivo verrà rimesso in funzione non appena possibile, dopo aver presentato una denuncia formale ai carabinieri.
“Il sindaco Frena si impegnerà a presentare una denuncia ai carabinieri per difendere gli interessi del Comune di Colle Santa Lucia e per aiutare nell’identificazione dell’autore di questo inaccettabile gesto da parte delle autorità competenti. Inoltre, l’amministrazione comunale, attraverso i propri uffici, si adopererà immediatamente per ripristinare al più presto il sistema di controllo e sta valutando l’installazione di un sistema di videosorveglianza per prevenire eventi simili in futuro,” ha dichiarato il Comune, aggiungendo: “Questo atto non scoraggia l’amministrazione comunale nell’esercizio del suo dovere di monitorare la velocità al Passo Giau, ma piuttosto rafforza la convinzione degli amministratori sull’importanza di tale strumento per contrastare coloro che usano scorrettamente la strada che conduce al Passo Giau”.
A partire da gennaio 2022, la Legge 40/2021 ha introdotto una nuova normativa secondo cui è proibito risalire le piste da sci usando gli sci d’alpinismo, camminando a piedi o con le ciaspole, come specificato all’articolo 24. Questa regola ammette eccezioni in situazioni di urgente necessità o se si riceve un’autorizzazione preventiva dai gestori degli impianti. In queste eccezionali circostanze, è fondamentale aderire alla norma di mantenere una stretta vicinanza ai segnali che delimitano la pista, garantendo così la sicurezza degli sciatori e rispettando le eventuali direttive dei responsabili dell’area.
Articolo 24
L’articolo 26 della Legge 40/21 concede ai gestori la facoltà di autorizzare la pratica dello scialpinismo sulle piste, sia lungo itinerari appositi che negli orari in cui gli impianti sono chiusi.
Chi pratica scialpinismo senza l’autorizzazione richiesta potrebbe incorrere in una sanzione pecuniaria che oscilla tra i 100 e i 150 euro. Inoltre, è importante sottolineare che la legge richiede obbligatoriamente agli scialpinisti di essere dotati di Artva, pala e sonda.
Articolo 26
Dove praticare sci alpinismo sulle piste da sci?
L’entusiasmo per lo sci alpinismo e lo scialpinismo sta crescendo rapidamente, con sempre più comprensori sciistici che stanno adattando le loro piste da sci per accogliere questa passione. La trasformazione di vecchie piste in percorsi dedicati allo sci alpinismo non solo attira gli appassionati di ski alp ma assicura anche il rispetto degli standard di sicurezza.
I percorsi per lo scialpinismo vengono attentamente segnalati e, in alcuni casi, preparati ad hoc per garantire un’esperienza ski alp ottimale. Questa specializzazione include l’offerta di skipass dedicati agli amanti dello skialp, nonché la possibilità di praticare lo scialpinismo sulle piste da sci anche di notte.
Per gli appassionati di scialpinismo che cercano alternative, consigliamo di esplorare antiche mulattiere o strade forestali, evitando così le piste da sci più affollate e garantendo sicurezza sia per loro stessi sia per gli altri utenti della montagna. Questo approccio rispetta anche le operazioni di manutenzione delle piste da sci, riducendo i rischi di incidenti legati, per esempio, ai mezzi battipista.
Importante è sottolineare che, per chi pratica sci alpinismo o skialp su percorsi esterni alle piste da sci ufficiali, i gestori degli impianti di risalita non si assumono la responsabilità di eventuali incidenti. Questo aspetto enfatizza l’importanza della sicurezza e della preparazione nell’ambito dello sci alpinismo.
Elenco delle località sciistiche italiane dove praticare lo scialpinismo sulle piste da sci (skialp in lingua inglese)
Aprica (SO): presenta un percorso permanente per lo sci alpinismo sul Monte Baradello. Offre inoltre la possibilità di salite notturne illuminate sulla pista Super Baradello in date specifiche.
Borno (BG): mette a disposizione le piste Ogne e Pian d’Aprile per la risalita ogni martedì e giovedì a partire dalle 16.30, con obbligo di discesa entro le 22.
Cortina d’Ampezzo (BL): ha una pista esclusiva che unisce il comprensorio delle 5 Torri al Rifugio Averau, con possibilità di discesa su una pista rossa.
Forni di Sopra (UD): ogni martedì, dalle 17 alle 21.30, le piste Varmost 1, Senas bassa e Fienili sono aperte per gli scialpinisti, con salita autorizzata fino a 1690 m sulla Fienili e obbligo di rientro a fondovalle entro le 21.30.
Madonna di Campiglio (TN): permette ascensioni serali al rifugio Graffer con pelli di foca ogni martedì e venerdì, dalle 18 alle 21, su un percorso dedicato partendo da Fortini.
Monte Bondone (TN): durante i martedì e giovedì, dalle 20 alle 22.30, offre piste illuminate per gli sciatori, con una tolleranza per la presenza degli scialpinisti. Sono in corso lavori per sviluppare percorsi esclusivi per lo scialpinismo.
Monterosa Ski (AO): propone tre sentieri per scialpinisti, partendo da Ciarcerio in Val d’Ayas fino al Colle Bettaforca, e da Sant’Anna in Valle di Gressoney al Colle Bettaforca o dal Gabiet al Passo dei Salati.
Paganella (TN): il percorso Tre-Tre, esclusivo per scialpinisti e ciaspolatori, si estende dalla zona di Santel di Fai della Paganella fino alla Selletta. Vi sono orari specifici per i tracciati La Rocca -Dosso Larici e Olimpionica I fino al Rifugio Dosson.
Passo Brocon (TN): offre un tracciato apposito accanto alle piste Piloni e Bosco, disponibile durante l’orario di apertura degli impianti.
Pejo 3000 (TN): l’evento “SkiAlp sotto le stelle” permette la risalita delle piste Mezoli, Tarlenta e Doss dei Gembri ogni mercoledì dalle 18 alle 22, con accesso ai rifugi Lo Scoiattolo e Doss dei Cembri.
Plan De Corones (BZ): presenta un’escursione scialpinistica che parte da Riscone, sale sul sentiero AVS fino a Plan de Corones, e si conclude con la discesa sulle piste.
Solda (BZ): offre skipass a tariffe speciali per gli scialpinisti che esplorano le zone in quota.
Valtournenche (AO): propone due percorsi panoramici da Plan Maison, raggiungibile da Cervinia via funivia o telecabina, verso il rifugio Teodulo e la stazione di Cime Bianche Laghi.
Salve a tutti gli appassionati di sci! Oggi affronteremo un tema cruciale per molti: come divertirsi sulla neve mantenendo le spese sotto controllo, specialmente se si viaggia in famiglia o si è studenti con un budget ristretto. Sciare può essere costoso, ma ci sono modi per ridurre le spese senza rinunciare al piacere della montagna in inverno.
5 consigli utili per risparmiare
Come raggiungere le piste da sci e risparmiare durante il viaggio
Per le famiglie, l’auto rimane la scelta più economica e pratica. Per chi viaggia da solo o in coppia, esistono alternative come le promozioni treno + skipass, che offrono trasporto pubblico e skipass a prezzi vantaggiosi. Gli autobus low-cost rappresentano un’altra opzione economica, così come il carpooling, che, nonostante le preoccupazioni legate al Covid, rimane un modo per risparmiare, soprattutto per i viaggiatori solitari.
Come ottenere prezzi vantaggiosi quando si acquista lo skipass Inizio stagione è sinonimo di offerte sugli skipass. Se non hai approfittato di queste, considera ancora le promozioni treno + skipass. Altre opzioni includono lo skipass a consumo per chi scia da solo e la ricerca di comprensori che offrono skipass gratuiti per i bambini, un’ottima scelta per le famiglie. Inoltre, molti comprensori promuovono l’acquisto online dello skipass con ulteriori sconti.
Come risparmiare sul noleggio dell’Attrezzatura sci e snowboard Noleggiare attrezzatura in città può essere meno costoso rispetto ai negozi nelle località sciistiche. Tieni però presente che potresti dover affrontare costi aggiuntivi per il trasporto dell’attrezzatura con alcuni mezzi pubblici.
Come risparmiare durante i pasti sulle piste da sci I rifugi di montagna hanno prezzi più elevati, giustificati dalla loro posizione e servizi offerti. Se devi risparmiare, puoi optare per un pasto più semplice o portare i panini da casa. Ricorda però che un buon pasto in montagna può arricchire l’esperienza sciistica.
Come ridurre la spesa per il pernottamento Per ridurre i costi del pernottamento, considera gli ostelli di montagna o i campeggi con casette o roulotte. Le famiglie possono optare per appartamenti, che permettono di cucinare i pasti in autonomia. Un’altra alternativa è sfruttare le offerte di bassa stagione o abbassare le proprie aspettative in termini di comfort e servizi.
Concludendo, sciare senza spendere una fortuna è possibile con un po’ di pianificazione e flessibilità. Spero che questi consigli vi aiutino a godervi al meglio la vostra prossima avventura sulla neve, con un occhio attento al portafoglio. Buona discesa a tutti!
Mentre il maltempo invernale rappresenta un problema per le strade in tutto il mondo, il Giappone ha adottato un’innovativa soluzione per tenere le proprie strade libere da neve e ghiaccio: l’uso di irrigatori di acqua calda.
Questa tecnologia si basa sull’installazione di irrigatori che spruzzano acqua calda proveniente dal sottosuolo direttamente sulle strade, per sciogliere neve e ghiaccio. Questo sistema, in funzione da diversi anni in Giappone, impiega grandi serbatoi per immagazzinare l’acqua naturalmente riscaldata dalla geotermia, utilizzata poi nei mesi invernali.
Le autorità giapponesi hanno confermato il successo di questa tecnica anche nelle regioni più soggette a intense nevicate, sottolineando come gli irrigatori di acqua calda siano efficaci nel mantenere le strade sgombre e sicure. Un altro punto di forza di questa soluzione è la sua sostenibilità ambientale: a differenza dei metodi tradizionali che utilizzano sale o prodotti chimici, potenzialmente nocivi per piante e animali, gli irrigatori di acqua calda evitano tali rischi, rendendoli un’opzione ecologica per il trattamento delle strade durante l’inverno.
Livigno, situata a 1.816 metri di altitudine in Italia, incanta con il suo paesaggio bianco e luminoso, un quadro di pura bellezza e romanticismo. Oltre a questo scenario idilliaco, c’è una novità straordinaria: una Spa costruita interamente di neve e ghiaccio, una struttura temporanea che offre un’esperienza di benessere quasi irreale.
Snow Spa Experience a Livigno
Questa sorprendente realizzazione è opera del gruppo Lungolivigno, proprietario dell’hotel Lac Salin. Da oltre 25 anni, il gruppo ha creato installazioni artistiche e alloggi di neve, e quest’anno ha aggiunto la Snow Spa Experience alla sua corona di offerte. Questa spa è un esempio brillante di come arte, neve e benessere possano fondersi insieme, offrendo un’esperienza unica e passeggera, disponibile solo durante la stagione invernale.
Credit: Susy Mezzanotte
Jacuzzi Nef e sauna Glec per un relax assoluto
Le attrazioni principali della Spa sono la jacuzzi, chiamata Nef (neve) e la sauna, denominata Glec (ghiaccio). Il concept si basa sull’antica pratica romana di alternare il caldo e il freddo, una combinazione che porta benefici notevoli per la salute fisica e mentale. Gli ospiti sono incoraggiati a immergersi nel calore ristoratore della Nef Jacuzzi e poi a rinvigorirsi nella freschezza della Sauna Glec.
Centro benessere sulla neve in alta quota
In questa spa, il caldo, il freddo e l’aria di montagna si combinano per creare una ricetta perfetta per la salute. Questa sinergia aiuta a rafforzare il sistema immunitario, migliorare la circolazione sanguigna, rassodare i tessuti, stimolare il metabolismo e ridurre le infiammazioni. L’effetto sul corpo e sulla mente è profondamente rilassante e appagante.
Quanto costa entrare nella Spa fatta di neve e ghiaccio e cosa comprende il prezzo?
La Snow SPA Experience non è limitata agli ospiti dell’hotel, ma è aperta anche al pubblico esterno. L’ingresso ha un costo di 53 euro per un’esperienza di 4 ore, permettendo a tutti di godere di questo paradiso invernale. In aggiunta, l’hotel offre la SPA Alpina, un santuario interno di 1200 metri quadri con piscina panoramica, idromassaggio salino, Apotheke delle erbe, Private Spa, sale relax alpine e una zona umida con varie tipologie di sauna e bagno di vapore.
Esperienza unica in Italia
Questa straordinaria spa di neve, situata a un’altitudine dove le temperature notturne possono scendere fino a -30 gradi, rappresenta una novità unica nel panorama italiano. La sua natura temporanea, legata alle condizioni climatiche invernali, rende l’esperienza ancora più esclusiva e irripetibile.
Credit: Susy Mezzanotte
Sauna fredda come un tributo moderno al Calidarium romano
La Sauna Glec, scolpita nell’aspetto di una baita tipica di Livigno, è un tributo moderno al calidarium romano e alle tradizioni scandinave di benessere, offrendo un’esperienza di sauna fredda dopo il calore della Jacuzzi. Questo contrasto termico è fondamentale per stimolare la circolazione e tonificare il corpo.
Conclusione
La Snow Spa Experience a Livigno è una destinazione imperdibile per chi cerca un’esperienza di benessere unica, radicata nel paesaggio e nella cultura alpina. Offre un perfetto equilibrio tra relax, salute e arte, promettendo un’esperienza di benessere completa e indimenticabile per tutti i suoi visitatori.
La stagione sciistica sta per iniziare nel comprensorio sciistico di Sarnano (ski area di Sassotetto e Santa Maria Maddalena) situato sui Monti Sibillini nelle Marche e ci sono ottime notizie per gli appassionati di sport invernali. Grazie alle recenti nevicate e all’attivazione dell’innevamento artificiale, i gestori della località sciistica hanno confermato tramite i loro canali social l’apertura di alcune delle sue piste da sci più popolari a partire da sabato 13 gennaio:
Sassotetto Baby
Maddalena Baby A
Maddalena Baby B per slittini
Le sopracitate piste saranno servite dai seguenti impianti di risalita:
Tapis Roulant Sassotetto Baby
Tapis Roulant Maddalena Baby
L’apertura di queste piste è una notizia eccitante per tutti coloro che amano trascorrere le giornate invernali all’aria aperta, immergendosi nella bellezza naturale delle montagne marchigiane. Il rifugio Baita Solaria sarà aperto.
Portare il tuo cane sulla neve può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile o in un potenziale stress, sia per te che per il tuo fedele compagno. La chiave per una giornata felice con il tuo cane sulla neve sta nel comprendere quanto il tuo amico a quattro zampe sia abituato alle condizioni invernali e nell’organizzare adeguatamente l’escursione in montagna.
I cani, in generale, adorano l’esperienza di giocare sulla neve e per loro, una passeggiata breve in questo ambiente invernale è spesso fonte di grande divertimento. Tuttavia, quando si programma di trascorrere un tempo prolungato in montagna con il proprio cane sulla neve, è importante considerare alcuni fattori essenziali.
Prima di pianificare un’intera giornata con il tuo cane sulla neve, valuta il suo livello di comfort con il freddo e le sue precedenti esperienze in ambienti innevati. Una preparazione adeguata può fare la differenza tra una giornata di divertimento e una di difficoltà. Ricordati che ogni cane sulla neve ha esigenze diverse e, come tale, merita un’attenzione speciale per garantire la sua sicurezza e il suo benessere durante l’avventura invernale.
Consigli utili per portare il cane sulla neve
Portare il tuo cane sulla neve richiede alcune considerazioni fondamentali. Non tutte le razze canine sono a loro agio in ambienti freddi e nevosi, e ciò è particolarmente vero per molti cani che sono abituati alla vita domestica. Questi animali potrebbero non avere sviluppato le caratteristiche necessarie per affrontare le rigide condizioni invernali. Inoltre, i cani più energetici corrono il rischio di perdersi o di trovarsi in situazioni di pericolo, mentre alcuni possono adottare comportamenti, come mangiare la neve, che, pur non essendo gravemente dannosi, possono risultare fastidiosi. Per questo motivo, è essenziale avere una profonda comprensione delle abitudini e delle necessità del proprio cane, e in caso di dubbi, è sempre una buona idea consultare un veterinario di fiducia prima di decidere di trascorrere una giornata sulla neve con il proprio amico a quattro zampe.
La sensibilità al freddo varia significativamente tra le varie razze di cani. Quelli comunemente definiti “cani da borsetta”, che includono razze di piccola taglia come i Chihuahua, i Pinscher Nani, i Maltesi Nani, i Barboncini e i Bolognesi, tendono a soffrire di più le basse temperature. Questi cani, spesso magri e con poco pelo, possono iniziare a provare disagio anche a temperature relativamente miti, intorno ai 5°C, rendendo utile l’uso di un cappottino. Tuttavia, è importante ricordare che questi cani non sono ideali per lunghe passeggiate sulla neve, limitandosi di solito a brevi uscite per i loro bisogni quotidiani. Per le altre razze meno sensibili, il freddo non dovrebbe rappresentare un problema significativo. Ciò detto, se un cane è abituato a trascorrere la maggior parte del tempo al chiuso, potrebbe non avere sviluppato il pelo, il sottopelo o la massa corporea necessari a sopportare climi più freddi, risultando quindi più vulnerabile alle temperature invernali più rigide.
L’uso di un cappottino per i “cani da divano” durante le passeggiate sulla neve può variare a seconda delle circostanze. Se la passeggiata prevede un ritmo lento e il cane è al guinzaglio senza spazio per correre e giocare, allora un cappottino potrebbe essere necessario per mantenerlo al caldo. D’altra parte, se il cane ha l’opportunità di muoversi liberamente e riscaldarsi attraverso il gioco, il cappottino potrebbe risultare eccessivo e causare un sovrariscaldamento.
In ogni situazione, è fondamentale prestare attenzione agli shock termici. Ad esempio, dopo un viaggio in auto con il riscaldamento acceso, arrivare in una zona con temperature ben al di sotto dello zero potrebbe non essere l’ideale per lunghe passeggiate. In questi casi, sarebbe meglio optare per una breve uscita per i bisogni del cane, rimandando una camminata più estesa al giorno successivo, quando il cane può godersi appieno il tempo all’aria aperta in compagnia.
Servono o no le scarpette per il nostro amico a 4 zampe?
Le scarpette per cani sono un accessorio essenziale per la cura del tuo amico a quattro zampe, specialmente in condizioni ambientali sfidanti come la neve o il ghiaccio. Se il tuo cane passa molto tempo al chiuso, non è abituato a temperature molto basse e si trova a dover affrontare passeggiate sulla neve, l’utilizzo di scarpette per cani diventa cruciale per proteggere le sue delicate zampe.
Durante le brevi uscite quotidiane, specialmente in inverno, le scarpette per cani possono prevenire il congelamento dei grumi di neve sotto le zampe, che può causare disagio o persino ferite. Queste scarpette sono particolarmente utili per i cani che vivono principalmente in ambienti domestici e non sono abituati alle rigide temperature invernali.
Un segnale che il tuo cane potrebbe beneficiare dell’utilizzo di scarpette per cani è se inizia a mordicchiare o leccare le sue zampe durante o dopo le passeggiate sulla neve. Questo comportamento è spesso un indicatore che le zampe stanno subendo il disagio causato dal freddo o dai grumi di ghiaccio.
Se stai pianificando attività più lunghe come ciaspolate o trekking invernali con il tuo cane, le scarpette per cani diventano ancora più importanti. Oltre a proteggere dal freddo e dal ghiaccio, le scarpette possono anche fornire una barriera contro il sale spargi-strade, che può essere irritante o addirittura tossico se leccato dal tuo cane.
Come trattare le zampe del cane dopo una giornata sulla neve?
In genere, non c’è bisogno di interventi particolari, ma se noti che il tuo cane lecca o morde le sue zampe, potrebbe essere utile lavarle delicatamente con acqua a temperatura ambiente, evitando l’uso di sapone per non seccare i polpastrelli. Se le zampe presentano piccole screpolature o tagli, l’applicazione di una crema alla calendula può essere efficace per alleviare il fastidio. Tuttavia, in caso di ferite più serie, è importante consultare un veterinario, che potrebbe considerare necessario l’utilizzo di antibiotici.
Tenere il cane al guinzaglio è una pratica consigliata per responsabilità, come suggeriscono i veterinari e come impone la legge. Nonostante ciò, è comune che molti proprietari lascino i loro cani liberi di esplorare in montagna, anche durante attività come lo scialpinismo o le escursioni con le ciaspole. Questa scelta dipende molto dal carattere e dal comportamento del singolo cane: alcuni restano vicini e rispondono ai comandi, mentre altri tendono a esplorare lontano dai loro padroni.
I cani da città potrebbero non essere abituati ai pericoli delle montagne innevate, come la neve instabile che può cedere sotto il loro peso o le lastre di ghiaccio nascoste. Questi fattori possono rappresentare un rischio significativo per la loro sicurezza. Inoltre, in presenza di neve alta, un cane non abituato a tale ambiente potrebbe facilmente perdere la traccia del proprietario e smarrirsi.
In caso di incertezza, la scelta più sicura è tenere il cane al guinzaglio. È consigliabile lasciarlo giocare liberamente solo in zone pianeggianti con neve morbida e priva di ghiaccio. Per una maggiore tranquillità, l’utilizzo di un GPS da collare può essere utile, pur tenendo a mente che il segnale GPS può non essere sempre stabile o disponibile in montagna.
L’ingestione eccessiva di neve da parte dei cani può trasformarsi in un problema, anche se non è necessario vietare completamente questa attività. I cani sono naturalmente curiosi verso la neve e, come i bambini, trovano piacere nel giocare con qualcosa di morbido e fresco. Il vero problema sorge quando ingeriscono troppa neve, portando a disturbi intestinali che possono variare da lievi congestionamenti a irritazioni o gastroenteriti più serie.
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Se, dopo una giornata trascorsa sulla neve, il tuo cane inizia a vomitare o soffre di diarrea, potrebbe essere un segno che ha mangiato troppa neve. In questi casi, un periodo breve di digiuno e l’applicazione di una borsa dell’acqua calda sulla pancia mentre riposa di solito aiutano. Se però i sintomi persistono, il cane mostra segni di disagio, rifiuta cibo e acqua, appare letargico o ci sono tracce di sangue, è importante consultare il veterinario senza indugi.
Il sole è pericoloso per il cane durante la passeggiata sulla neve?
Sì, proprio come per gli esseri umani, il sole riflettente sulla neve può essere dannoso anche per i cani. È importante proteggere la pelle, le mucose e gli occhi dei nostri amici a quattro zampe, soprattutto nelle zone esposte e prive di pelo, come il tartufo. Per queste aree delicate, si possono utilizzare balsami naturali specifici che sono progettati per fornire una protezione efficace e sicura.
Grazie alla neve caduta in questi giorni la società che gestisce la località sciistica marchigiana di Bolognola ski (Monti Sibillini) ha confermato l’apertura degli impianti e piste da sci per sabato 13 e domenica 14 gennaio. Precisamente saranno aperti i seguenti impianti e piste: tapis roulant Scoiattolo che serve la pista del Campo Scuola e del tapis roulant Madonnina che serve l’area dedicata alla pista per i bob e slittini.
I gestori fanno sapere che sono in attesa che l’umidità cali per poter attivare il sistema di innevamento programmato per produrre neve artificiale in maniera da poter aprire anche la sciovia Pintura 1 a servizio della pista n.1 ma questa apertura è ancora da confermare. In entrambi i giorni saranno aperti i noleggi sci e snowboard e la scuola sci (situata nelle vicinanze del rifugio ZChalet).
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