Home Blog Page 139

Sci Fischer, la fabbrica in Ucraina distrutta da un incendio

La fabbrica degli sci Fischer distrutta da un incendio - Credits: Mukachevo.net
La fabbrica degli sci Fischer distrutta da un incendio - Credits: Mukachevo.net

Distrutta da un incendio la storica fabbrica degli sci Fischer, in Ucraina. La struttura era diventata un punto di riferimento per tutti gli sciatori e per il mondo dell’attrezzatura tecnica. Costruita negli anni ’40, ha iniziato a produrre sci Fischer nel 1988.

Pensate che il 60% della fabbricazione totale della Fischer veniva prodotta proprio nello stabilimento ucraino. All’interno venivano prodotte le attrezzature non solo del marchio austriaco, ma anche quelle di altri marchi famosi: Scott, Tecno Pro, Hagan, Rossignol, Alpina, Splitkein, Tecno.

Il 70% degli sci che erano prodotti in Ucraina venivano poi portati al centro logistico Fischer in Austria, da dove poi erano inviati in ben 43 Paesi del mondo tra cui Giappone, Canada e Stati Uniti. Dall’Ucraina invece gli sci vengono forniti direttamente a Francia e Canada.

Era il 2016 quando la fabbrica aveva annunciato di aver iniziato un percorso di produzione di componenti in carbonio anche per marchi automobilistici importanti ed internazionali, tra cui BMW, Audi, Porsche e Mercedes. Questo stabilimento situato a Mukacevo, poi, produceva anche bastoni per hockey di ghiaccio e contava su circa 1500 dipendenti. Le cause dell’incendio sono ancora da chiarire, ma nel frattempo sappiamo che nessuno è rimasto ferito.

La fabbrica occupava un’area di quasi 20.000 metri quadrati, a dimostrazione dell’importanza della struttura e del marchio collegato.

La notizia dell’incendio è stata diffusa dal servizio statale di emergenza dell’Ucraina (SES), e subito la notizia ha fatto il giro del mondo, colpendo in particolar modo gli appassionati di sci. Lo stabilimento di Mukacevo era il più grande in Europa per produzione di sci, tanto che il gruppo Fischer aveva deciso di spostare qui ben l’85% della sua produzione. Nel 2017 il fatturato aziendale aveva toccato quota 38 miliardi di euro, con un utile netto di 3,3 miliardi di euro.

Questo il comunicato della SES: “Il tetto di un edificio a un piano di un impianto di produzione e un magazzino (superficie totale di 20.000 metri quadrati), presso la fabbrica di sci JSC Tysa di Mukachevo, ha preso fuoco alle 02:00 ora di Kiev del 12 ottobre. Le unità SES hanno spento l’incendio su 9.000 metri quadrati alle 04:55 ora di Kiev”.

In questa fabbrica venivano prodotti ben 180 modelli di sci da fondo, 130 modelli di sci da montagna. Nel 2016 era stata anche annunciata la collaborazione con la metropolitana di Londra per la realizzazione di particolari materiali da utilizzare.

All’inizio la fabbrica era di proprietà privata, e negli anni ’70 iniziò la produzione di sci di plastica. Fu nel 1979 che il viaggiatore russo Dmitriy Shparo fece la sua prima spedizione di sci al Polo Nord con il marchio di sci Beskyd, prodotto proprio dalla fabbrica ucraina. L’altro importante marchio di sci, Tysa, è ancora in produzione.

Insomma una perdita simbolica quella della fabbrica ucraina, che però pone un problema anche aziendale nel mondo degli sci, che spesso decidono di de localizzare le proprie produzioni, aumentando i rischi e diminuendo, forse, il controllo diretto sul processo produttivo.

Coronavirus, annullati in Trentino-Alto Adige i mercatini di Natale

Arrivata una brutta notizia per tutti gli appassionati del Natale e della montagna. Non solo il Trentino ma anche l’Alto Adige ha deciso di rinunciare all’organizzazione dei tradizionali mercatini di Natale per la stagione 2020. La decisione è arrivata dopo attenta valutazione della situazione emergenziale che stiamo vivendo a causa del Covid.

Secondo i pareri giuridici infatti, è impossibile rispettare tutti i paletti e tutte le norme fissate dal nuovo Dpcm di Palazzo Chigi nei giorni scorsi. Davvero un brutto colpo per appassionati ed organizzatori, che come tanti altri hanno dovuto quindi rinunciare ad un evento diventato ormai storico.

La ventisettesima edizione dei mercatini era in programma per il 21 novembre, ma a dare l’annuncio dell’annullamento dell’edizione 2020 è stato il sindaco di Trento Franco Ianeselli: “Alla luce della situazione dei contagi e di quanto contenuto nel Dpcm consideriamo che i mercatini non ci siano, al momento tutto spinge in quella direzione. Abbiamo anche detto che teniamo al Natale di comunità, quindi potremmo pensare ad altre forme, ma che non ci possano essere i mercatini come è stato negli anni scorsi mi pare ovvio. Al momento ci sembra improbabile che si possano tenere”

Dopo Trento anche lAlto Adige ha rinunciato all’organizzazione dei mercatini di Natale 2020, evento che ogni anno attira tantissimi turisti da ogni parte d’Italia. La notizia è stata diffusa dall’Ansa, che spiega anche come al momento si stia comunque pensando ad un programma alternativo, nel rispetto delle misure anti Covid.

Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha indetto una conferenza stampa online subito dopo aver appreso della rinuncia da parte di Trento, ed in questa occasione ha dichiarato: “Sarà difficile. E’ tutto molto complicato, non sono consentiti cibi e bevande che non vengano consumate ai tavoli, è difficile controllare la distanza e il numero delle persone. Settimana prossima ci sarà una riunione con tutti gli interessati anche degli altri mercatini e con il governatore Kompatscher e si vedrà cosa si potrà fare”.

Insomma nemmeno gli storici mercatini di natale in Trentino riescono a mantenere viva la tradizione contro questo nemico invisibile che è il Coronavirus. troppo elevato il rischio di assembramenti in location che spesso non sono poi così grandi, ma danno il privilegio di percorrere vie e piazze caratteristiche, immersi nel tipico paesaggio della montagna.

Anche il Presidente della regione, Arno Kompatscher, aveva commentato la rinuncia affermando che la priorità in questo momento era la salvaguardia della saluta pubblica e delle persone, nonché il regolare funzionamento della scuola e delle imprese. Nessuno quindi, e lo capiamo bene, in questo momento si sente di assumersi la responsabilità di organizzare un evento che vede ogni anno la presenza di centinaia di turisti ogni giorno, e che andrebbe quindi contro i messaggi che arrivano in questi giorni da più parti, volti a ricordarci come è doveroso mantenere altissima l’attenzione.

In Trentino i mercatini di Natale sono un evento ormai storico, che come detto richiama turisti da ogni parte d’Italia e non solo. Un evento importante non solo a livello turistico e commerciale per le imprese e gli artigiani della zona, ma anche perché rappresenta in pieno il senso di comunità con cui si vive il Natale da queste parti. Per i turisti ogni anno i mercatini sono l’occasione per scoprire cose nuove, materiali e produzioni tipiche, eccellenze enogastronomiche, paesaggi bellissimi, un senso di accoglienza unico.

Nel periodo natalizio le città di Trento, Brunico, Vipiteno, Bressanone, Bolzano, Merano si riempivano di casette di legno nelle quali si vendevano addobbi natalizi, dolcetti sfiziosi e biscotti, ma anche cioccolata calda e vin brulè. I mercatini regalavano un’atmosfera particolare già dai primi di novembre. Purtroppo quest’anno si dovrà rinunciare a questa magia, sperando che dal 2021 tutto torni alla normalità.

Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador

Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador - Credits: Alex Moling
Alta Badia, il maestro sci è anche Ski wine ambassador - Credits: Alex Moling

In Alta Badia con la nuova stagione il maestro di sci diventa anche ski wine ambassador. Il tutto grazie alla nuova partnership creata tra il Consorzio Vini Alto Adige dell’Alta Badia e le Scuole di Sci dell’Alta Badia. Un progetto unico che prevede una serie di corsi di formazione enologica di base dedicate ai maestri di sci, per renderli, alla fine del percorso, veri e propri wine ambassador.

Questa zona d’Italia infatti (l’Alta Badia e l’Alto Adige in generale), sono conosciute per essere una delle mete invernali di maggior rilievo. Un successo dovuto certamente alla posizione geografica, visto che questa zona si trova al centro delle Dolomiti che sono patrimonio mondiale UNESCO, ma anche all’offerta enogastronomica ricca di eccellenze enologiche e gastronomiche tutte locali al 100%. Insomma in Alta Badia è possibile coniugare l’amore e la passione per la montagna con quelli per la cucina, con momenti unici per scoprire lati nascosti e preziosi di queste terre.

Per dare risalto a questo connubio tra buona cucina e piste piene di neve, è nato quindi il progetto Ski Wine Ambassador, fortemente voluto dal consorzio per valorizzare l’offerta enogastronomica della zona proposta nei rifugi situati a 2000 metri di quota. I veri protagonisti del progetto sono i maestri di sci, che da queste parti sono veri e propri punti di riferimento soprattutto per i turisti. In virtù di questa veste vengono identificati come ambasciatori del territorio. Il progetto offre loro la possibilità di approfondire aspetti legati alla produzione del vino in questa terra, informandoli e formandoli sulle tante varietà, sui metodi di produzione, sugli abbinamenti.

Il progetto si costruisce con due giornate di formazione organizzate dall’Associazione Sommelier Alto Adige, che mette a disposizione le proprie figure professionali per insegnare le basi della degustazione ai maestri, le differenze e le potenzialità dei vari vini. Al termine del corso i maestri diventeranno veri e propri ambassador del vino dell’Alta Badia, riceveranno un diploma di partecipazione ed un cavatappi personalizzato.

L’Alta Badia quest’anno sarà anche apripista del Premio per la Cultura del Vino, che sarà insignito honoris causa al rifugio Ütia de Bioch situato a 2000m. Il Premio è assegnato dal 2004 alle aziende gastronomiche che si distinguono per la diffusione della cultura del vino in Alto Adige. La giuria è composta dal Cda del Consorzio Vini dell’Alto Adige, e quest’anno ha deciso di premiare il rifugio che si trova sulle piste.

Da non perdere quest’anno sono anche gli altri eventi organizzati in collaborazione tra Alta Badia e Consorzio dei Vini. Tra questi c’è il Gourmet Skisafari, che si svolge per l’ottava edizione a partire da sabato 12 dicembre: un viaggio itinerante da un rifugio all’altro nel comprensorio dell’Alta Badia alla scoperta di piatti gourmet abbinati ad eccellenze enologiche della zona. Gli chef che partecipano sono Nicola Laera (Ristorante La Stüa de Michil, Corvara, 1 stella Michelin), Riccardo Gaspari (Ristorante SanBrite, Cortina d’Ampezzo) e Marco Martini (Marco Martini Restaurant, Roma, 1 stella Michelin). Porteranno i piatti stellati a quota 2000 metri, per elogiare le produzioni dell’Alto Adige.

Da non perdere nemmeno Sommelier in pista, che ha lo scopo di valorizzare il connubio tra sci ed eccellenze del territorio. Sette appuntamenti tra dicembre e marzo (15 dicembre, 12 e 26 gennaio, 2 e 23 febbraio, 9 e 16 marzo) in cui si potrà sciare sulle piste abbinando favolose degustazioni di vini locali. Ogni partecipante sarà accompagnato da un maestro di sci e da un sommelier professionista. Il prezzo dell’evento con guida sciistica inclusa è di 35 euro a persona.

Wine Skisafari è invece l’evento che domenica 21 marzo 2021 porta i migliori vini dell’Alta Badia in quota per una degustazione esclusiva presso i rifugi Piz Arlara, Ütia de Bioch, I Tablà e Pralongià. Il costo del biglietto (acquistabile presso le quattro baite) è di 30 euro a persona ed include la degustazione di tutti i vini.

Ricordiamo che tutti gli eventi si svolgono nel pieno rispetto delle normative per il contrasto al Covid-19. Per informazioni: Uffici Informazioni Alta Badia Tel.: 0471/836176-847037

Pontedilegno Tonale, inizia la vendita degli skipass stagionali con rimborso anti covid dal 30 ottobre

Il prossimo 30 ottobre parte ufficialmente la vendita degli abbonamenti e degli skipass stagionali a Pontedilegno Tonale. Il tutto in attesa che riaprano le piste sul ghiacciaio Presena. Per la nuova stagione sono previsti dei rimborsi sugli abbonamenti in caso di ulteriori lockdown.

Il comprensorio di Pontedilegno-Tonale è costituito da 4 skiarea differenti: Ponte di Legno, Passo Tonale, Ghiacciaio Presena e Temù. In ogni zona c’è il massimo del divertimento per tutti gli appassionati della montagna e per tutti gli sportivi. Ben 41 piste da sci, che sono comprese tra i 1121 metri ed i 3016 metri di quota. Tutti i tracciati sono ben serviti dai 28 impianti di risalita. Pensate che la località di Pontedilegno Tonale, che gli sciatori conoscono forse meglio con il nome di Adamello Ski, oggi è una delle località sciistiche più attrezzate tra il Trentino e la Lombardia, ed anche una delle più apprezzate. Un apprezzamento che non riguarda solo il periodo invernale, ma che anche in estate è garantito da una grande varietà di attività e servizi proposti.

Lo skipass stagionale a Pontedilegno Tonale vale sui 100 km di piste, che sono servite da 28 impianti di risalita di Temù, Pontedilegno, Passo del Tonale e ghiacciaio Presena, tra alta Valle Camonica e alta Val di Sole. In questo periodo così difficile ed incerto a causa dell’emergenza Covid, la skiarea ha garantito un minimo di giornate di apertura al di sotto delle quali potranno essere chiesti i rimborsi.

Michele Bertolini del Consorzio Pontedilegno-Tonale ha dichiarato: “Gli skipass stagionali sono acquistati da migliaia di sciatori, che sono il nostro zoccolo duro più appassionato. Insieme al Consorzio Skirama, abbiamo quindi pensato a questa iniziativa per dimostrare la nostra vicinanza e il nostro affetto e per garantire loro la massima serietà e trasparenza”.

Questo numero minimo è di 80 giornate di apertura, e in caso di chiusura delle piste e degli impianti a causa di normative imposte dalle varie autorità nazionali e locali legate all’epidemia Covid, si potrà quindi avere diritto ad un rimborso parziale, legato al numero delle giornate non usufruibili.

Questo diritto di rimborso varrà sia per gli skipass stagionali Superskirama, sia per quelli della skiarea Pontedilegno-Tonale (i quali prevedono anche 5 giorni validi sui 50 chilometri di piste dell’Aprica) e per quelli della Skirama Combi, i quali includono una giornata di sci nel comprensorio Skirama Dolomiti Adamello-Brenta.

Insomma, se gli sciatori e gli appassionati non si lasciano spaventare dalla pandemia, a Pontedilegno Tonale le iniziative pensate per tutti gli sportivi sono davvero tante, con una programmazione iniziata già da tempo. Questa formula rimborso pensata per tutti i turisti avvicinerà certamente le persone alla montagna, con la speranza che per tutta la stagione si possa sciare in tranquillità e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.

Una politica, questa dei rimborsi, che ormai fa parte dell’organizzazione della maggior parte dei comprensori per la nuova stagione sciistica che sta per iniziare. Una scelta che sta trovando un riscontro positivo ci pare, anche da parte degli stessi turisti.

Solda, apertura impianti dal 23 ottobre con regole anti covid

La stagione sciistica 2020/2021 a Solda all’Ortles inizia venerdì 23 ottobre, con regole anti Covid precise e puntuali. La ski area dell’Alto Adige si è quindi attrezzata per ripartire in tutta sicurezza, proprio come previsto da tutte le normative per evitare la diffusione del Covid.

Nelle scorse settimane ci sono state davvero tante precipitazioni soprattutto in quota, dove si registra molta neve e dove le temperature hanno reso possibile un utilizzo molto copioso dell’innevamento programmato sulle piste che arrivano fino ai 3250 metri di quota. nella parte della skiarea che si sviluppa a monte del Rifugio Madriccio, la funivia permette di salire fino in paese, mentre altre tre seggiovie da quota 2600 metri servono molte piste rosse ed una nera, che permettono agli sciatori di divertirsi molto anche in questo periodo.

Molta attenzione, come detto, va data alle norme anti-Covid che saranno prese nella skiarea. Tra questa c’è la riduzione della capienza della funivia che porta in quota, passando dalle 111 alle 72 unità, cioè il 66% della capacità massima. L’accesso è consentito solo con le mascherine. La temperatura sarà misurata quotidianamente a tutti gli addetti agli impianti e ai veicoli. Tutti i dispositivi di sicurezza e di pulizia sono stati ampliati e potenziati, così come quelli per la disinfezione.

In generale le seggiovie e le cabinovie assicurano quindi un trasporto veloce e sicuro, così come gli skilift ed i nastri trasportatori per i più piccoli.

Per ogni sciatore saranno disponibili ben 500 metri quadrati di area sciistica in proporzione ai posti letto disponibili in zona, grazie all’ampiezza del comprensorio. Ad eccezione dei nuclei familiari va sempre mantenuta la distanza di sicurezza di almeno 1 metro e deve essere usata la mascherina quando non è possibile tenere il distanziamento.

Un grande sforzo quindi quello messo in campo dalla skiarea per mantenere tutti in sicurezza nel corso della stagione invernale. Ad Ortles ci sarà non solo il rispetto dei requisiti ufficiali ma anche attenzioni particolari per la salute e la sicurezza. D’altronde Solda ha ormai una grande fama per essere un impianto affidabile, lontano dai grandi circuiti sciistici.

Solda e Trafoi sono zone progettate per ospitare più di 5000 persone, con circa 3200 posti letto e pochi abitanti che lasciano spazio ai turisti. Pensate che qui ci sono circa 1,7 milioni di metri quadrati di piste. Il comprensorio sciistico comprende varie località di villeggiatura (Solda, Trafoi, Gomagoi, Stelvio) con oltre 3000 posti letto in totale suddivisi in due zone sciistiche separate.

Da sottolineare poi che nell’acquisto dei biglietti avviene una gestione sicura delle code con adeguati intervalli di sicurezza. Negli skibus c’è la capacità legalmente consentita con dipendenti regolarmente testati. in periodi di maggior afflusso il servizio è potenziato, con disinfezione continua di ogni parte. Gli ospiti vengono incoraggiati ad utilizzare i mezzi fuori dall’ora di punta e vengono premiati con biglietti speciali. Ricordate che sugli autobus la mascherina è obbligatoria.

Nelle scuole di sci i gruppi sono composti solo da adulti o da bambini, e le sale sono costantemente pulite e disinfettate. protezioni per naso e bocca sono obbligatorie dai 6 anni in su. Gli orari sono variabili e le offerte aumentate. Anche nelle strutture ricettive i dipendenti vengono testati regolarmente, i tavoli sono assegnati agli ospiti e le sedute sono vicine solo per chi appartiene allo stesso gruppo o nucleo. Persone appartenenti allo stesso gruppo possono occupare più di 4 posti allo stesso tavolo.

Su richiesta, gli ospiti possono essere testati entro le 24 ore dall’arrivo. I test saranno effettuati su appuntamento dai medici. Dott. Georg Hofer e dott.ssa Anja Gutwenger

( +39 0473 612044 e +39 0473 613163) e dott.ssa. Raffaela Stocker (+39 335 677 8001)

Monte Bianco, è guerra dei confini tra Italia e Francia

Nuovo capitolo nella diatriba tra Italia e Francia sui confini del Monte Bianco. L’ultimo atto è stato firmato il 1° ottobre nel pomeriggio. Il nuovo accordo contiene anche una serie di divieti tra cui quello di praticare discipline al di fuori dell’alpinismo, della combinazione tra alpinismo e parapendio, del paralpinismo e dello sci/snowboard-alpinismo.

Jean-Marc Peillex, sindaco di Saint-Gervais-les-Bains ha commentato: “Lo aspettavo da 17 anni”. Questo è stato quindi il commento del sindaco del comune definito come “porta” al tetto d’Europa alla firma sul Decreto di protezione dell’habitat del Monte Bianco.

La firma è avvenuta ad Annecy alla presenza del sottosegretario di Stato alla biodiversità Bérangère Abba, e va ricordato che l’atto era stato promosso anche dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron durante una visita al massiccio.

Vediamo nello specifico il contenuto dell’atto sottoscritto: “L’obiettivo è “prevenire la distruzione e l’alterazione fisica degli habitat naturali, conservare la qualità paesaggistica e la quiete del sito”. Quando si parla di sito si fa riferimento alla fruizione di un perimetro ben preciso, di circa 3175 ettari che si trova a cavallo tra i comuni di Chamonix, Saint-Gervais e Les Houches. Il sottosegretario Abba ha detto: “Non mettiamo il Monte Bianco sotto una teca. Il decreto non stabilisce ciò che è vietato, ma ciò che si desidera autorizzare nel magnifico massiccio del Bianco, vale a dire la pratica dell’alpinismo e dello sci, con le loro varianti”.

Quindi in sostanza nella zona centrale del perimetro interessato (circa l’80% dell’area interessata dal provvedimento) è vietata la pratica di ogni attività al di fuori di: alpinismo, combinazione tra alpinismo e parapendio, paralpinismo, sci/snowboard-alpinismo. Vige anche il divieto di salire sul Monte Bianco senza avere con sé equipaggiamento individuale e collettivo adeguato (conformi quindi agli standard dei professionisti di montagna) e di procedere in cordate superiori a tre persone, salvo situazioni imposte da situazioni di sicurezza o per assistenza ad altri alpinisti.

Il decreto poi stabilisce anche il divieto di trasportare materiali o altri oggetti in quota, se non quelli necessari strettamente alla progressione alpinistica, alla protezione individuale o collettiva e alla sussistenza. Si vieta poi l’organizzazione di manifestazioni nel perimetro, e si sottolinea come gli alpinisti che vogliono raggiungere la cima lungo la via normale hanno l’obbligo di prenotare prima il pernottamento nei rifugi lungo l’itinerario.

Nell’intera area protetta c’è poi il divieto di introdurre animali domestici (salvo quelli tenuti al guinzaglio e lungo gli itinerari escursionistici), il divieto di campeggio all’esterno del campo base della Tête Rousse, il bivacco (se non per casi di forza maggiore) nei pressi e lungo la via normale al Bianco da Saint-Gervais-les-Bains, la percorrenza a piedi dei binari del “tramway du Mont-Blanc”. Per chi viola queste disposizioni, previste multe dell’importo minimo di 750 €.

Il sindaco di Chamonix, Eric Fournier, alla fine dell’evento in cui è stata posta la firma nella sala della prefettura dell’Alta Savoia, ha dichiarato: “Questo atto mira a limitare i comportamenti erratici, senza imbrigliare l’alpinismo. C’era bisogno di arrivare ad una regolamentazione? È qualcosa che fa parte della nostra società, bisogna accettarlo”.

Sci e Coronavirus, Pool Sci Italia: la stagione sciistica può iniziare normalmente

Nelle scorse settimane il Presidente della federsci Flavio Roda aveva sottolineato come la stagione sciistica dovesse e potesse ripartire, chiaramente rispettando tutte le normative di sicurezza e le regole per il contrasto al Covid. Ora gli fa eco Pool Sci Italia, a nome delle 25 aziende di sci, scarponi e accessori che rappresenta, che dichiara: “La stagione invernale può e deve aprirsi con entusiasmo”.

Nella nota poi si prosegue così: “Nel pieno rispetto delle norme e del buon senso che ormai siamo tutti abituati ad adottare. Il distanziamento interpersonale in pista è di per sé sempre garantito intrinsecamente dalla tipologia di sport quale è lo sci, l’abbigliamento e l’attrezzatura, poi, aiutano nell’evitare il contatto diretto con le altre persone”.

La ripartenza della stagione sciistica è un problema su cui da tempo si sta lavorando nel nostro Paese e non solo, visti i numerosi richiami alla responsabilità che giungono da più parti, e l’obbligo delle stazioni sciistiche a rispettare le norme di sicurezza in maniera stringente. Nella nota si legge ancora: “L’attenzione sarà da porre in quei contesti potenzialmente problematici quali i rifugi, le aree di attesa degli impianti, i locali… ma ciò avviene in montagna esattamente come avviene in città e basterà seguire le regole che siamo ormai tutti abituati a rispettare ed utilizzare le buone pratiche che ognuno di noi ha acquisito in questi mesi di convivenza con il virus”.

Ricordiamo che la sicurezza nelle aree sciistiche dipende dal rispetto di alcune buone pratiche che possono aiutare a rendere la fruizione sicura: la sanificazione degli impianti di risalita (vi abbiamo parlato infatti anche della decisione di Demaclenko di convertire i cannoni sparaneve in sanificatori per le cabinovie), la gestione ordinata dei flussi di persone nelle zone di accesso e di deflusso di ogni impianto, e lo skipass che deve essere acquistato possibilmente online. E poi ancora tornelli veloci, personale degli impianti formato ed attento per monitorare la situazione. Nel comunicato si ricorda come: “i comprensori sciistici si stanno attrezzando e saranno pronti ad accogliere gli appassionati che vorranno svolgere gli sport sulla neve, tutto è predisposto per consentire agli sciatori di potersi divertire in pista in piena sicurezza”.

Pool Sci Italia ha poi dichiarato: “Dobbiamo cercare di essere attenti e rispettosi ma anche positivi e sereni, per consentire all’intero mondo della neve di poter approcciare alla nuova stagione con ottimismo. L’intero comparto è un pilastro fondamentale dell’economia italiana e non va danneggiato con allarmismi o false notizie. L’aria pura e gli ampi spazi che la natura ci regala possono solo essere utili per la nostra salute, lo sport in generale è fonte di benessere, se praticato nel modo corretto”.

La società ha poi ricordato che l’evento tour itinerante “Prove Libere Tour”, con il quale si promuoveranno gli sci in pista, è confermato e verrà presentato nella tappa zero della fiera Skipass di Modena. In questa occasione ogni marchio che fa parte di Pool Sci Italia presenterà le novità per la prossima stagione 2020/2021 ed i nuovi prodotti. Poi tutti in pista per provare sul campo le novità.

Cervinia, stagione invernale al via dal 24 ottobre

Appassionati di neve e di montagna, ecco la grande notizia che stavate aspettando. La stagione invernale 2020/2021 di Cervinia parte il prossimo 24 ottobre, e vi darà la possibilità di sciare anche sul versante italiano oltre ch su quello svizzero.

Insomma già da questo fine settimana impianti aperti e pronti ad accogliere sciatori ed appassionati che vogliono godersi le prime sciate sulla neve, che potranno fare anche senza dover acquistare lo skipass internazionale e molto costoso necessario per accedere alle piste dello Zermatt.

La possibilità di sciare anche sul versante italiano di Cervinia si è resa praticabile solo pochi giorni fa, grazie alle numerose ed abbondanti nevicate che hanno reso praticabile la pista Ventina nella parte superiore, con rientro poi a Cime Bianche Laghi. Saranno aperti anche gli impianti di risalita svizzeri sul ghiacciaio.

Oltre a questo poi, a Plain Maison saranno aperte le seggiovie Plain Maison, Fornet e Bontadini che serviranno quattro piste con uno stato di neve davvero ottimo. Ci sarà anche la possibilità di percorrere la tratta super panoramica della pista Plateau Rosà – Theodulo – Plan Maison. In generale si potrà sciare sulle piste 6, 6.0,6.00,6bis, 46 e 7.

Ricordiamo che lo skipass giornaliero nazionale valido sulle piste che si trovano nel territorio italiano sarà venduto a 30 €, Mentre quello giornaliero internazionale costa 63 euro. La stagione sciistica 2020/2021 si concluderà poi il 2 maggio del 2021.

Dopo Cervinia sarà la volta anche di Valtournenche, la cui stagione sciistica inizierà il prossimo 21 novembre. Il 28 novembre è invece la data in cui prenderà il via la stagione a Chamois e Torgon. Gli impianti in questo caso saranno in funzione solamente nel weekend, mentre rimarranno aperti tutti i giorni solo dal 19 dicembre.

Una sottolineatura va fatta anche per quanto riguarda le norme anti Covid, ricordando che tutti gli impianti della Valle d’Aosta hanno adottato un protocollo rigido e severo per quello che riguarda l’emergenza sanitaria in corso. C’è quindi l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica all’interno dei veicoli chiusi. Sono stati installati dei termoscanner nelle biglietterie degli impianti di risalita, che opereranno al 100% della portata oraria consentita. Sarà poi possibile anche acquistare biglietti e skipass online o tramite le casse automatiche, per evitare così le file nelle biglietterie.

Ecco nello specifico tutte le norme da seguire per accedere agli impianti:

-indossare una mascherina chirurgica per la protezione di naso e bocca;

– seguire la segnaletica e mantenere sempre lungo i percorsi indicati all’interno delle stazioni la distanza interpersonale di 1 metro;

-igienizzare le mani o indossare i guanti prima di salire sui veicoli ed una volta terminato il viaggio;

-mantenere sui veicoli la posizione prevista ed occupare solamente i posti consentiti;

-informare gli addetti in presenza di sopravvenuti sintomi di infezione respiratorie acute riconducibili all’infezione da Virus Covid-19, o febbre superiore a 37,5°.

Cervinia quindi con il suo comprensorio è tra i primi ad aprire la nuova stagione sciistica e sarà uno degli ultimi a chiudere i battenti. Chiaramente il tutto resta ancora sospeso, visto che anche nella nota ufficiale si legge “salvo disposizioni indipendenti dalla nostra volontà”. Il riferimento è, come dicevamo, all’emergenza Covid che rende il tutto molto difficoltoso.

Abetone, fino al 2 novembre prevendita skipass stagionali ma con clausole Coronavirus

La ski area dell’Abetone in Toscana si è già messa in moto per l’inizio della stagione sciistica 2020/2021, e continua nella prevendita degli skipass stagionali fino al prossimo 2 novembre. Una campagna abbonamenti che prevede garanzie ben precise di rimborso in caso di chiusura per l’emergenza Covid, così da tutelare nella maniera migliore tutti i turisti e gli sciatori.

Giovanni Guarnieri, presidente di Abetone Multipass, spiega in una nota: “Nonostante il difficile inverno 2019/2020, con la neve arrivata pochi giorni prima della chiusura imposta dal lockdown per la nuova stagione 2020/2021 manteniamo invariati tutti i prezzi su giornalieri e plurigionalieri. Abbiamo inoltre allungato fino al 2 novembre, quindi di oltre un mese, i termini per l’acquisto in prevendita degli stagionali, garantendo a chi acquista questo tipo di biglietto la possibilità di rimborso in caso di chiusura forzata degli impianti dovuta al Covid-19”.

I rimborsi sono previsti a seconda della data in cui ci sarà un eventuale lockdown deciso dalle autorità. Si parte da un rimborso del 100% se dovesse avvenire prima dell’inizio della stagione sciistica, in caso di chiusura entro il 10 gennaio 2021 il rimborso sarà del 50%, in caso di chiusura entro il 15 febbraio 2021 rimborso del 25% e si arriva al 10% in caso di lockdown entro il 15 marzo.

Prosegue ancora Guarnieri: “Abbiamo avuto una buona estate con tanta gente che ha scoperto per la prima volta o riscoperto la nostra montagna. L’obiettivo è quello di invogliare queste persone, oltre che i nostri abituali frequentatori, a ritornare in inverno. Insieme ai prezzi fermi confermiamo infatti anche tutte le promozioni, che saranno attivate nel corso della stagione: dalle offerte prima neve alle formule 4×5 e sono allo studio pacchetti tutto compreso con skipass, scuola di sci e soggiorno”.

Ricordiamo che già dalla scorsa settimana la prima neve è comparsa sui monti dell’Abetone, sulle cime più alte. E così anche la programmazione per la prossima stagione ha subito un’accelerata, pur tra le numerose incertezze di questa fase. Un segnale comunque incoraggiante quello dato da Abetone Multipass, che rimane vicina agli appassionati di sport invernali e di montagna.

La programmazione è quindi fatta, anche se si dovessero realizzare le peggiori condizioni. Resta ora solo da sperare che questa emergenza si riduca, e che i numeri dei contagi possano scongiurare una nuova chiusura generalizzata. Anche all’Abetone, così come in tutte le altre località sciistiche italiane, le norme di sicurezza per gli accessi agli impianti sono chiare, certe e ben definite. Obbligo quindi di mascherina negli impianti e nei luoghi chiusi, lavaggio costante delle mani e sanificazione nel corso della giornata, sanificazione costante dei mezzi e delle aree comuni, gestione dei flussi di persone in modo da scongiurare la formazione di lunghe file. Anche per questo nell’acquisto degli skipass è preferibile la soluzione dell’acquisto online anziché quella della biglietteria fisica. Ricordate poi di utilizzare i termo scanner per la misurazione della temperatura, che dovrebbe comunque essere misurata prima di uscire dalla propria abitazione.

Bardonecchia, seggiovia Bosco e skilift Vallon Cros sono le novità per la stagione invernale 2020/2021

La stagione sciistica 2020/2021 a Bardonecchia sta per iniziare, e già una serie di novità molto interessanti sono state annunciate, a partire dai due nuovi impianti (una seggiovia ed uno skilift) che permetteranno di tornare a sciare nelle zone di Bosco e Vallon Cros.

Intanto, gli skipass per la nuova stagione sono acquistabili dal 31 ottobre al 15 novembre allo stesso prezzo di quelli dello scorso anno.

In realtà i due nuovi impianti sono interventi di riposizionamento, che interessano la seggiovia biposto e lo skilift che erano stati sostituiti lo scorso anno dalla nuova seggiovia a 4 posti Chesal – Sellette. Nuova vita quindi per gli impianti che vanno ad ampliare e ad ammodernare la ski area Melezet. Nuovi km quindi che si aggiungono a quelli disponibili in quota, arrivando fino a 2500 metri. Qui le piste saranno servite poi da un nuovo impianto di innevamento programmato.

Nicola Bosticco A.D. della Colomion, ha spiegato nei dettagli alcuni interventi che sono stati fatti sugli impianti: “Daremo il via alla nuova stagione, con tutte le cautele e le attenzioni richieste da questo particolare momento. Da anni sosteniamo l’economia locale ed il turismo con un programma di continui investimenti, mirati a soddisfare le richieste della nostra clientela. Quest’anno abbiamo realizzato altri due impianti: il Bosco e il VallonCros, il quali permetteranno di incrementare il numero di piste a disposizione degli sciatori e i km di area sciabile in quota, in un contesto paesaggistico davvero unico. Inoltre, durante tutte le fasi dei lavori, sono state coinvolte imprese locali ed è importante sottolineare che per la nostra società si tratta di un impegno sensibile in termini di risorse, pari a 2,5 milioni di euro”.

I lavori che hanno interessato la seggiovia Bosco a Bardonecchia, sono stati programmati negli anni scorsi, e non sono stati posticipati nonostante l’emergenza sanitaria in corso e tutte le incertezze relative al Covid. Da Bardonecchia anzi fanno sapere che questo momento è stato “interpretato come un’occasione di crescita, con la ferma convinzione che l’innovazione e lo sviluppo siano strumenti essenziali per affrontare le sfide future”.

Tante le norme e le misure di sicurezza messe in campo per la stagione che sta per iniziare. Per evitare code ed assembramenti nei punti di accesso principali infatti sono state installate casse automatiche ed è entrato in funzione un nuovo sistema di vendita online degli skipass, molto semplice e molto intuitivo. Sempre per evitare assembramenti si è pensato anche di programmare ad hoc gli orari delle lezioni di sci nei campi scuola, mentre nei giorni festivi ogni sci club potrà contare sull’apertura anticipata degli impianti, così da far allenare gli sciatori in tranquillità e lasciare poi le piste libere.

Altra importante novità è legata all’ambiente e al rispetto della natura. da questa stagione infatti tutti e 23 gli impianti di risalita e nei rifugi sulle piste di Colomion saranno alimentati da fonti energetiche rinnovabili al 100%. Molti lavori sono stati anche fatti per ottimizzare i consumi, grazie alla taratura della battitura delle piste, alla produzione di neve tecnica e al funzionamento degli impianti in base alle esigenze reali dei turisti e della clientela.

In questi anni Bardonecchia si è molto ammodernata per quello che riguarda le piste e gli impianti di risalita, con un piano di investimenti che ha previsto la costruzione della seggiovia 6Gigante dello Jafferau, l’Alpine Coaster di Campo Smith, la seggiovia quadriposto del Sellette. Bardonecchia oggi offre oltre 100 km di piste con tanti e nuovi impianti di risalita e con una bella varietà di piste fino a 2800 metri di quota.

Lista di attesa Ti informeremo quando il prodotto sarà di nuovo disponibile. Per favore, lascia il tuo indirizzo email valido qui sotto.