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Bolognola ski, caduta la prima neve

Oggi nei canali social della stazione sciistica di Bolognola Ski sono state pubblicate alcune foto e video della prima neve caduta sulle piste da sci.

Nella foto pubblicata si può vedere la spolverata di neve sulla pista Porte di Berro.

Coronavirus, Austria vieta gli apres ski per contenere i contagi

L’emergenza Coronavirus raggiunge in pieno il mondo dello sci, e iniziano a sentirsi gli echi di quanto accaduto negli scorsi mesi di febbraio e marzo sulle piste. Echi che ora rischiano di mettere in difficoltà gli organizzatori in vista della stagione 2020/2021.

Questo almeno è quanto sta avvenendo in Austria, dove le paure di quanto avvenuto ad Ischgl prima del lockdown, ha spinto il cancelliere austriaco a prendere una serie di misure severe di sicurezza da applicare, appunto, lungo le piste da sci. Tra le tante cose obbligo di mascherina in funivia, distanza di un metro tra le persone e formazione di gruppi di massimo 10 persone, soprattutto per le scuole di sci.

Non solo atteggiamento severo e rigido nel corso delle giornate sulle piste, ma molta attenzione anche dopo le sciate, quando invece gli sportivi e gli appassionati amano divertirsi nei centri turistici montani in Austria. Ecco quindi che quest’anno, se sceglierete l’Austria come meta delle vostre vacanze, dovrete dimenticarvi l’après ski, il classico divertimento dopo la giornata sulle piste.

L’annuncio di tutte queste misure è stato dato direttamente dal cancelliere Sebastian Kurz a tutto il Paese qualche giorno fa. Il cancelliere ha spiegato a tutta la nazione che solo mantenendo questa rigidità si potrà salvaguardare poi l’altra parte della stagione invernale, che da sempre è il massimo del turismo invernale sulle montagne austriache.

Il Covid sta tornando a farsi sentire con tutta la sua potenza un po’ in tutta Europa, e in Italia le misure prese dal Governo e il buon atteggiamento dei cittadini stanno contenendo sia i contagi che i ricoveri, nel resto del nostro continente le cose non vanno così bene. La curva epidemiologica cresce molto in Francia, in Spagna, in Inghilterra. In Austria la situazione torna ad essere preoccupante, tanto che in tutte le diocesi, dallo scorso lunedì 21 settembre, tutti i fedeli devono obbligatoriamente indossare la mascherina per proteggersi bocca e naso nel corso delle varie funzioni religiose. In occasione invece delle feste, delle cene e delle cerimonie, al massimo possono partecipare 10 persone.

L’Austria vieta l’apres ski

L’arrivo dell’autunno insomma rischia poi di far peggiorare ancora la situazione, con le persone che torneranno a frequentare luoghi chiusi anche in gruppi numerosi. Ad aggravare il tutto ci saranno poi i classici malanni stagionali, che rendono necessarie una serie di misure e di decisioni anche drastiche. Kurz ha quindi dichiarato: “Il piacere di sciare sì, ma senza après-ski”, spiegando che in questo contesto anche le “pause cibo” dovranno avvenire quanto più possibile all’aperto, nel pieno rispetto delle regole anti covid, e comunque stando sempre seduti.

Norme molto severe e precise anche per quello che riguarda le scuole di sci, dove la dimensione dei gruppi non deve superare le 10 unità, e dove si raccomanda che i gruppi non siano misti ma rimangano stabili il più possibile. Per tutto il personale che lavora nel settore turismo ed in quello ristorazione saranno sempre disponibili i test Covid, e così sarà anche per i maestri di sci, per gli accompagnatori e per le guide turistiche.

Kurz ha proseguito in conferenza stampa: “I numeri di contagio sono troppo alti, dobbiamo fermare la crescita”. Da qui la decisione del metro di distanziamento nelle piste e l’obbligo di mascherina nelle funivie. Molta soddisfazione del governatore del Tirolo Günther Platter, che ha evidentemente accolto con favore l’inasprimento delle norme sulla sicurezza contro il Covid, soprattutto per quello che riguarda l’après-ski, sostenendo che “il tre per cento della popolazione non deve mettere in pericolo il 97 per cento”.

Collegamento sciistico Tre Cime Dolomiti tra Italia e Austria si procede con patti chiari

Notizia importante che arriva in questi giorni per il panorama dello sci e della montagna: si farà il collegamento trasfrontaliero tra la ski area 3 Cime Dolomiti e Sillian Hochpustertal.

Dopo tempo è arrivato infatti, nelle scorse ore, l’ok della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha dato il via all’espansione della ski area che si trova in Alta Pusteria e che così si espanderà oltre i confini con l’Austria. Lavori però che dovranno rispettare alcune condizioni.

Nuovo impianto di risalita e nuova pista sci 3 Cime Dolomiti

Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto di risalita e di una pista relativa da posizionare nel Comune di Sesto Pusteria. Il nuovo impianto sarà una cabinovia che potrebbe partire da Stiergarten (Orto del Toro) ed arrivare a quota 2538 metri di quota, proprio sul monte Hochgruben (Tovo Alto). Qui ci sarà la connessione con gli altri impianti che si trovano sul fronte austriaco.

Una delle condizioni per il via del progetto è proprio l’esistenza di impianti sul versante austriaco di Sillian Hochpustertal. La nuova cabinovia si chiamerà Tre Cime II. La concessione edilizia sarà concessa solo in relazione al nuovo collegamento. Sono poi previsti 200.000 euro di cauzione per le varie misure di compensazione ambientale.

Caratteristiche tecniche della nuova cabinovia

La nuova cabinovia avrà veicoli da 10 posti e porterà in quota fino a 2400 persone per ogni ora. Insieme all’impianto sarà realizzata una nuova pista lunga 1200 metri per un investimento complessivo di 10,85 milioni di €. I lavori occuperanno una superficie complessiva di 8,7 ettari, mentre la nuova stazione a valle della cabinovia sarà posizionata nelle immediate vicinanze dell’impianto già esistente Tre Cime I.

La società che gestisce gli impianti dovrà poi occuparsi anche “del rimboschimento del contesto idrogeologico e la valorizzazione dell’habitat del fagiano di monte”. Il nuovo impianto di innevamento che sarà connesso alla nuova pista dovrà essere collegato alla rete già in uso per le altre piste della zona, e servirsi dell’acqua del lago di Sesto. L’acqua potrà essere utilizzata per il solo versante altoatesino. Nel progetto si legge: “La derivazione massima dalla diga di Sesto sarà aumentata da 210 a 305 litri al secondo e potrà essere di al massimo 244.684 metri cubi per stagione invernale. La portata media del lago artificiale sarà aumentata da 16,3 a 23,6 litri al secondo. Un display posto sulla parete esterna della stazione di pompaggio consentirà di verificare le portate“.

Un progetto che pone le basi anche per i prossimi lavori di ampiamento (tra cui il collegamento con Padola nel Veneto) del comprensorio 3 Cime Dolomiti, che negli ultimi anni sta investendo molto per la modernizzazione degli impianti e per la fruibilità degli stessi. Per il prossimo inverno è prevista la nuova funivia Helmjet oltre ad un nuovo skilift.

Tra le tante condizioni per l’attuazione del progetto, vi è anche l’utilizzo di sementi autoctone per il rinverdimento dell’alta quota e del manto erboso asportato. Le superfici delle zone dove sono possibili movimenti di terreno dovranno essere delimitate in modo preciso. Per la messa in sicurezza dei versanti dovrà essere utilizzato materiale grossolano del posto, a strati. Prima dell’utilizzo degli impianti la società gestrice Drei Zinnen Spa dovrà presentare richiesta di collaudo all’Agenzia Provinciale per l’ambiente e la tutela del clima.

Ruka, in Finlandia si apre la stagione sciistica il 2 ottobre

Credits: Ruka - Finlandia

C’è una bella differenza tra le temperature che in questi giorni si registrano nel nostro Paese, e quelle che invece ci sono ad oggi nel nord Europa. Sulle Alpi infatti ancora si respira aria d’estate, e questo non è molto positivo per tutti i gestori degli impianti che sognano già una stagione sciistica che possa far recuperare in qualche modo i danni causati dal Covid.

In questi stessi giorni, però, in Finlandia si registrano invece temperature più basse, diciamo invernali, e perciò è partito il conto alla rovescia per la stagione sciistica 2020/2021.

La località famosa di Ruka ha programmato l’apertura degli impianti e delle piste per il prossimo 2 ottobre. Non ci saranno grossi problemi, anche perché nel caso non ci dovessero essere precipitazioni nevose, ecco che la soluzione sarà la tecnica dello snow farming, unita ad un potente sistema di innevamento programmato che sarà pronto ad entrare in azione quando le temperature saranno ideali per il suo funzionamento.

La località di Ruka è situata a quota 490 metri di altitudine, posta nella zona centro settentrionale della Finlandia. Rika inaugurerà così la stagione sciistica 2020/2021 in un periodo dell’anno in cui solo pochi ghiacciai alpini sopra quota 3000 metri offrono la possibilità di sciare per presenza di neve. A Ruka le prime piste saranno aperte nell’area di Sarua, e dopo poco tempo, si spera, entrerà in funzione anche lo snow park.

La particolarità di Ruka è che durante l’estate grossi quantitativi di neve sono ammassati nelle zone con migliore esposizione e poi vengono coperti da teli geotessili (simili a quelli utilizzati sul ghiacciaio Presena per minimizzare l’effetto del sole). La neve infatti viene prodotta in inverno, con gli impianti di innevamento che possono lavorare alla massima efficienza e con il minimo consumo energetico. Si conserva poi in estate, pronta per essere utilizzata nelle piste quando necessario.

Altro impianto finlandese pronto a partire per la stagione sciistica 2020/2021 è Levi, il comprensorio più grande del Paese. La data è la stessa di Ruka, il 2 ottobre, ed anche qui molto sarà fatto grazie all’innevamento programmato ed alla tecnica di raccolta e stoccaggio della neve.

Una tecnica oggi utilizzata anche da Kitzbuhel nel Tirolo austriaco, che aprirà circa tre settimane dopo. Levi e Ruka non saranno però i primi ad aprire in Scandinavia senza un ghiacciaio, visto che in Norvegia la località di Kvitfjell (che utilizza anch’esso l’allevamento della neve) aprirà per gli allenamenti dei gruppi sportivi e per qualche ora il fine settimana già il 26 settembre.

Insomma, in generale possiamo dire che gli impianti più importanti in Europa del nord si stanno attrezzando per combattere queste temperature che sono ancora estive, e che rischiano di far partire in ritardo anche questa stagione sciistica. Resta da capire ora se anche dalle nostre parti i comprensori prenderanno qualche provvedimento, magari adottando per i prossimi anni una di queste tecniche che abbiamo descritto, e che porta certamente dei benefici per tutto il settore.

Roccaraso, il video della nuova cabinovia a dieci posti Pallottieri

La nuova cabinovia a dieci posti Pallottieri è pronta. Questo magnifico impianto di ultima generazione si trova a Roccaraso in Abruzzo. La tabella di marcia dei lavori che era stata annunciata mesi fa è stata completamente rispettata ed ora il sogno è diventato realtà. L’impianto di risalita sarà operativo per questa stagione invernale.

Video della cabinovia Pallottieri a Roccaraso

La nuova cabinovia a dieci posti del Pallottieri è pronta. La tabella di marcia è stata rispettata in pieno: un gioiello di tecnologia che quest'inverno sarà pienamente operativo #SkipassAltoSangro

Gepostet von Roccaraso.net am Dienstag, 15. September 2020

Courchevel, Eclipse è la nuova pista per i Mondiali 2023

Nel 2023 si svolgeranno a Courchevel Meribel i Mondiali di sci 2023, e per l’occasione saranno effettuati una serie di lavori di ammodernamento degli impianti e delle piste. In particolare l’attenzione della stampa e degli appassionati si è concentrata sulla costruzione di una pista tutta nuova.

La pista da sci in questione si chiamerà Eclipse, e sarà utilizzata per la discesa libera. Il nome del nuovo tracciato è stato rivelato da Perrin Pelen, che è il direttore generale dell’organizzazione del grande evento iridato.

Eclipse è una pista nera, quindi una del livello più difficile per gli sciatori. Sarà molto impegnativa e sarà aperta al pubblico già nel prossimo mese di dicembre. Il tracciato è stato progettato e ideato da Bruno Tuaire e Jean-Christophe Vidoni, e ha partecipato alla consulenza anche Hannes Trinkl in rappresentanza della Fis.

La nuova pista Eclipse di Courchevel Meribel presenta ovviamente dei numeri top, come vuole la prassi per un tracciato che deve ospitare le gare dei Mondiali. Presenta infatti una vertigine di 3200 metri, la cui partenza si posiziona in cima alla Loze, a quota 2234 metri di altitudine. La partenza è caratterizzata da un campo aperto, mentre tutta la prima parte del tracciato presenta una pendenza attorno al 30%.Poi è la volta del bosco all’interno del quale ci si incunea, prima di arrivare al villaggio di Praz a quota 1300 metri.

Nel corso dei Mondiali di sci del 2023, la pista Eclipse non ospiterà solamente le gare di discesa libera, ma sarà anche scenario di gara per tutte le prove maschili dei Mondiali di sci alpino. Scendendo lungo il percorso dai 2230 metri infatti, a quota 1880 metri troviamo la partenza del superG, mentre a quota 1725 metri c’è la partenza del gigante, e infine a quota 1495 metri la partenza dello slalom speciale.

La pista Eclipse è quindi davvero spettacolare, tanto che per la sua picchiata unga 3200 metri viene definita per difficoltà seconda solo alla Stelvio di Bormio. Una pista che anche dal nome scelto vuole incutere timore a tutti gli sciatori che si approcciano ad essa.

Senza mezzi termini questo percorso è certamente la novità più importante di tutta la zona sciistica che ospiterà i Mondiali del 2023, una sorta di grande attrazione per appassionati e professionisti.

Un tracciato quindi molto bello per tutte le prove veloci, e sarà davvero un piacere vedere gli atleti provenienti da tutto il mondo scendere lungo questo pendio che parte dalla montagna considerata come regina del Tour de France. Altra curiosità è che la quota di arrivo, 1300 metri, è la stessa dei trampolini olimpici per salto utilizzati ai Giochi Olimpici di Tokyo del 1992. Servirà insomma tanto coraggio per “tuffarsi” in picchiata con gli sci lungo questo percorso.

L’apertura avverrà ospitando i primi allenamenti nel prossimo inverno, per poi passare alle gare d’apertura con alcune FIS programmate dall’8 al 14 marzo 2021, sempre attendendo lo sviluppo dell’emergenza Covid. Il vero test per questa pista saranno comunque le finali di Coppa del Mondo del 2022, a poco meno di un anno dal grande appuntamento iridato del 2023.

Ghiacciaio Presena, tolti i teli geotessili che hanno salvato oltre 4 metri di neve

Il ghiacciaio Presena torna a far parlare di sé, questa volta però con una notizia positiva. I tecnici e gli operatori del Consorzio Pontedilegno-Tonale hanno infatti dichiarato di aver iniziato a svestire il ghiacciaio.

Come infatti succede ogni anno all’inizio della stagione estiva, una parte consistente del ghiacciaio Presena viene rivestita e coperta con speciali teli geotessili che sono ideati e pensati per minimizzare gli effetti del caldo sul ghiaccio, e scongiurare quindi lo sciogliemento della neve. Nel 2020 la superficie coperta è stata di 100.000 metri quadrati.

Anche quest’anno le operazioni sembrano aver portato ad ottimi risultati, con uno spessore di neve salvata dallo sciogliemento che varia tra i 3 ed i 4 metri. Pensate che negli ultimi 16 anni la porzione di ghiacciaio coperta è passata dai 40.000 metri quadrati ai 100.000 metri quadrati di quest’anno. I teli per coprire questa sezione partono ora dallo skiweg appena fuori dalla stazione di arrivo della cabinovia, a 3000 metri di quota.

Un sistema che permette così, alla prima forte nevicata autunnale, di aprire la pista del Presena senza problemi per le prime sciate della stagione.

Davide Panizza, presidente della società Carosello, ha spiegato: “Siamo felici degli ottimi risultati che i teli geotessili stanno dando. L’idea è nata nel 2008 a partire da un programma sperimentale con la Provincia autonoma di Trento e le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Grazie ai teli riusciamo a mantenere una temperatura inferiore, perché riflettendo la luce solare riescono a ridurre la temperatura della neve. Da un confronto tra la condizione del ghiacciaio registrata nel 2008 e quella attuale, emerge che oltre 50 metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento”.

La copertura del ghiacciaio Presena. Come funziona:

Quella della copertura del ghiacciaio con teli geotessili è una tecnica che nel tempo è stata di molto perfezionata. Inizialmente i teli venivano saldati con strisce di 5 e 70 metri, che però producevano molto scarto. Oggi i teli vengono cuciti e poi scuciti a fine estate, arrotolati e disposti in magazzino. Operazioni non semplici e non veloci, e gli operatori iniziano i lavori entro la fine del mese di settembre.

Per calcolare la dimensione dei teli in relazione alla superficie del ghiacciaio si usa il parametro dell’Albeldo, che indica la capacità di una superficie di riflettere i raggi del sole. I teli aumentano proprio questa capacità di riflessione, così l’energia solare assorbita diminuisce e diminuisce anche lo scioglimento della neve.

Continua a spiegare Panizza: “Il settore coperto con il geotessile ha evidenziato valori medi di albedo di 0,64 contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale. Il settore coperto in media ha un assorbimento di energia solare del 36% mentre la superficie non coperta ha assorbito il 57% dell’energia solare. Complessivamente l’azione del telo nel modulare i flussi energetici radiativi assorbiti dal ghiacciaio porta, per il periodo di sperimentazione, ad una riduzione dell’ablazione del 52%”.

Abetone, come funzionano i rimborsi degli skipass

L’emergenza Covid ha causato non pochi problemi ai gestori degli impianti sciistici, ma anche agli sciatori che avevano acquistato abbonamenti e skipass di cui non hanno potuto usufruire a pieno.

In questi giorni, il Consorzio Impianti di Risalita Abetone Multipass ha spiegato come funziona la procedura di rimborso per la scorsa stagione e per quella eventuale del 2020/2021. Molti appassionati hanno rivolto infatti in questo periodo numerose domande alla stazione che si trova in Toscana.

Come funzionano i rimborsi degli skipass?

Cosa succede se si possiede un carnet di 4 giorni non ancora utilizzato nella stagione 2019/2020? Cosa accadrebbe se dovesse esserci una nuova chiusura per il prossimo inverno ma si sono già acquistati i biglietti? Cosa succede in caso di acquisto di biglietti giornalieri o stagionali? Da ciò che si evince sarà possibile usufruire delle giornate non godute, mentre sembra escluso un rimborso in denaro.

Ma ecco nel dettaglio le risposte del consorzio. Per i carnet 2019/2020 di 4 giorni consecutivi, chi ha ancora giornate non utilizzate nell’abbonamento potrà recarsi nella sede del Consorzio entro il 30 novembre e ritirare le tessere delle giornate rimaste. Lo stesso consorzio poi aggiunge: “Abbiamo previsto una serie di rimborsi modulari per gli stagionali 2020/2021. E così pure per i nuovi carnet da 4 giorni in caso di chiusura obbligatoria per emergenza Covid-19”.

Per gli abbonamenti stagionali 2020/2021, nel caso di chiusura a causa Covid prima dell’inizio della stagione invernale, il rimborso sarà totale, del 100%. Se la chiusura dovesse avvenire entro il 10 gennaio 2021, il rimborso sarà del 50%, mentre se dovesse avvenire entro il 15 febbraio 2021, il rimborso sarà del 25%. Infine, se la chiusura avvenisse entro il 15 marzo 2021, si ha diritto al rimborso del 10%.

Anche per i carnet di 4 giorni 2020/2021 è stata prevista una modularità nei rimborsi. Ricordiamo che i carnet saranno promossi nella prossima edizione della Fiera di Skipass di Modena. In caso di chiusura causa Covid prima dell’inizio della stagione invernale 2020/2021, il rimborso sarà di tutte e 4 le giornate. Se la chiusura sarà entro il 10 gennaio 2021, il rimborso sarà di 3 giornate, se ci sarà chiusura entro il 15 febbraio il rimborso sarà di due giornate, mentre per chiusura entro il 15 marzo 2021 il rimborso sarà di una giornata.

Il Consorzio conclude dicendo: “Crediamo in questo modo di dare una giusta risposta a quanti attendono con impazienza la nuova stagione invernale. Ma si pongono anche interrogativi sulla possibilità di nuove chiusure. Avendo una chiara garanzia di rimborso in caso di chiusura per Covid 19 sarà più facile decidere di acquistare gli skipass per la nuova stagione”.

Un modo insomma di venire incontro alle esigenze di tutti i clienti e degli appassionati, che a tanto hanno dovuto rinunciare nel corso della scorsa stagione e che sperano di non dover perdere ulteriori giornate nella prossima stagione 2020/2021. Molto comunque dipenderà da ciò che accadrà a livello di contagi nell’intera nazione, sperando che davvero non ci sia un nuovo lockdown totale.

Mondiali di sci di Cortina da ottobre biglietti in vendita

Ormai ci siamo quasi, i Mondiali di sci di Cortina in programma nel 2021 hanno iniziato a far scaldare i motori alla macchina organizzativa. L’appuntamento è dal 7 al 21 febbraio del prossimo anno, e già a partire dal 19 ottobre prossimo sarà possibile acquistare i biglietti per essere presenti alla manifestazione.

Il numero di spettatori che potrà essere presente però, come ricorda anche il comitato organizzativo, sarà certamente inferiore alla capienza massima, nel rispetto delle limitazioni e delle norme anti contagio previste in questo periodo in Italia. Per cui, in sostanza, il numero sarà dimezzato rispetto alle previsioni attuali.

L’amministratore delegato di ‘Cortina 2021’, Valerio Giacobbi, lo scorso 9 settembre nel corso dell’evento “Cortina 2021: ciak, si scia!”, ha dichiarato: Stiamo lavorando con le autorità sanitarie per accogliere gli spettatori in sicurezza. È difficile dare numeri, diciamo che, per ora, rispetto ai 120.000 spettatori che ci aspettavamo nei 15 giorni prima del Covid, la capacità massima a disposizione sarà di circa la metà: 50-60.000 persone complessive, cioè 5.000 nei giorni di massima frequenza”.

Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, ha voluto rassicurare tutti sulla tabella di marcia dei lavori, che ancora devono essere portati a termine prima dell’inizio della manifestazione. Ben 14 giorni di eventi che attireranno sulle Dolomiti oltre 600 campioni dello sci provenienti da 70 nazioni. Ci saranno 13 titoli iridati in palio tra discesa, super G, gigante, slalom, combinata alpina e, per la prima volta, parallelo individuale.

Benetton ha affermato che “le piste e gli impianti saranno pronti e non ci saranno problemi per l’aspetto sportivo. Come non succedeva da più di 30 anni in questo territorio, sono partiti i lavori di rifacimento in più di 20 dei 50 alberghi di Cortina”.

Importanti anche le parole del Sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina: “Come comunità, abbiamo imparato, in questo periodo di Covid, a essere più flessibili. Siamo pronti a tutto, abbiamo avuto una estate al di sopra delle aspettative, abbiamo imparato a credere in una Cortina proiettata verso il futuro, che investe per crescere. Non solo investimenti in nuovi impianti e rinnovamento dell’hospitality, ma come Amministrazione stiamo promuovendo un upgrade per quanto riguarda la fibra, per essere davvero collegati col resto del mondo. I grandi eventi come i Mondiali e le Olimpiadi sono il simbolo della volontà di Cortina di ripartire ed essere una località veramente internazionale, puntando sulla sostenibilità e sulla valorizzazione del nostro bellissimo ambiente montano”.

Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno, ha tenuto a ringraziare istituzioni e sponsor che stanno rendendo possibile l’organizzazione dell’evento. “In una fase come quella attuale, che ci ha costretto a ritarare i grandi eventi che vedranno il nostro territorio protagonista di qui ai prossimi anni, voglio ringraziare le Istituzioni per il supporto che ci hanno fornito, e gli sponsor che mi auguro vorranno continuare a credere in questo evento, in Cortina e nel nostro territorio, con la sinergia Cortina-Dolomiti-Venezia che saprà regalarci grandi soddisfazioni sul piano del turismo. Insieme ai Mondiali, le Olimpiadi saranno un evento unico nel loro genere, del quale siamo pronti a cogliere tutte le opportunità di crescita, sviluppo e visibilità internazionale”.

Una sottolineatura poi per quello che riguarda le infrastrutture: “Per il rilancio delle Dolomiti c’è bisogno di infrastrutture. E, per quanto riguarda le strade, ci sono gravissimi ritardi, perché le autorizzazioni sono arrivate in tempi molto lunghi. Il più grosso cantiere su Longarone verrà comunque chiuso ad ottobre, mentre ci vorranno 100 giorni per la rettifica delle curve nell’abitato di Castellavazzo. I lavori delle quattro varianti partiranno invece nel 2022, per concludersi nel 2024, e la variante di Longarone e la circonvallazione di Cortina sono in fase progettuale, ma bisogna pedalare”.

I Mondiali di sci di Cortina 2021 saranno poi un’occasione importante per mettere in rete tutto il territorio. Su questo aspetto il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha dimostrato grande soddisfazione per far parte della squadra, definendo il gemellaggio tra Venezia e Cortina come un gemellaggio della bellezza, ed aggiungendo: “C’è la volontà di fare sistema a livello territoriale per valorizzare tutti gli atout della nostra straordinaria Regione. I Mondiali e poi le Olimpiadi saranno una grande occasione di rilancio dopo la complessa fase che abbiamo attraversato: come Sindaco di Venezia vi porgo l’in bocca al lupo da parte della nostra comunità. Venezia è al vostro fianco”.

Amazon brevetta il drone skilift, ora vi spieghiamo come funziona

Amazon drone skilift
Amazon drone skilift

Ricordate la famosa gara del dicembre 2015 a Madonna di Campiglio in cui un drone è caduto sulla pista sfiorando letteralmente lo sciatore austriaco Marcel Hirscher? Ricordate tuttwe le polemiche che si scatenarono successivamente?

Bene, da allora il rapporto tra lo sci e i droni è davvero cambiato, diciamo compromesso per sempre. I droni, è vero, hanno un’importanza incredibile nel settore delle ricerche in montagna, ma per tutto il resto non corre buon sangue tra i due mondi.

Amazon drone skilift: che cos’è e come funziona

Qualche giorno fa, con molta sorpresa, Amazon ha brevettato un nuovo programma che potrebbe far sbocciare di nuovo l’amore tra lo sci e i droni. Stiamo parlando di un drone skilift o snow drone. Amazon ha immaginato una scena ben precisa, che vede uno sciatore che si trova in una posizione lontana dai classici e tradizionali impianti di risalita. Allora prende il suo telefonino e, attraverso un’app, richiede l’intervento di un drone da traino per farsi portare in un punto ad altezza più elevata da cui poi poter riscendere con i propri sci.

In foto il progetto drone skilift brevettato da Amazon
In foto il progetto drone skilift brevettato da Amazon

Da dove parte il drone skilift?

Il drone, immaginiamo, partirebbe da un punto preciso (una sorta di hub) nei pressi della stazione sciistica principale della zona, e raggiungerebbe lo sciatore lasciando cadere dall’alto una corda con all’estremità una sorta di sbarra a cui lo sportivo può attaccarsi per farsi trainare fino in cima.

Un sistema che, a ben vedere, potrebbe essere utilizzato anche dai surfisti, ampliando quindi il raggio di utilizzo del prodotto Amazon dalla montagna al mare.

Ottima idea ma piena di punti interrogativi

Per ora quella di Amazon è solo un’idea, ma molto affascinante. Certo rimane complicata da mettere in pratica nella realtà, con una serie di punti interrogativi ancora da sciogliere. Che percorso seguirebbe il drone per arrivare a recuperare lo sciatore senza rischiare di cadere su qualcosa o qualcuno? Quanto grande dovrebbe essere per avere la forza di trainare una persona e tutta l’attrezzatura necessaria? Per quanto tempo potrebbe restare in aria? Quali potrebbero essere i limiti ed i rischi operativi quando le condizioni meteo sono avverse e le temperature sono molto basse? Inoltre per pilotare i droni sarebbe necessaria la licenza come previsto dalla legge italiana.

Dopo il drone utilizzato nel delivery ora arriva il drone skilift brevettato da Amazon

Vero è che Amazon ha dimostrato, negli anni, di riuscire a realizzare progetti che sembravano impossibili. Sui droni ne sono stati messi a punto solo una piccola parte, ma molto innovativi. Come quello dedicato al delivery. L’azienda ha la pazienza, le risorse e le spalle larghe per attendere che i tempi siano maturi e che il prodotto sia affinato per bene. Nel frattempo si dedica a brevettare tutte le idee che le passano per la testa, consapevole che in un modo o nell’altro riuscirà a realizzarle.

Il drone skilift concettualmente è impossibile quindi da realizzare, ma è molto semplice e potrebbe avere ricadute economiche interessanti anche se lo si pensa utilizzato per sciatori che diventano veri e propri clienti: a chiamata il drone partirebbe per raggiungere lo sciatore che vuole scalare un pendio. Il drone lo porta in cima e lui poi inizia la discesa. Una macchina per fare sci alpino senza la fatica di dover risalire ogni volta con gli impianti, godendosi in solitaria la neve fresca

Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi di questo progetto. Per ora, se amate la montagna, lo sci e la neve fresca, non vi resta che risalire con i classici impianti o a piedi!

A proposito di droni, quali sono i modelli più venduti su Amazon ecco la classifica con i primi 20 modelli

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