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Dove sciare a Champoluc

Nel cuore della Val d’Ayas, in Valle d’Aosta, la zona sciistica sicuramente più rinomata è quella di Champoluc. L’area si trova lungo il torrente Evançon e fa parte del comprensorio sciistico Monterosa Ski: un grande sistema di piste che sono collegate tra loro a livello interregionale e che vanno dalla stazione di Champoluc-Frachey a Alagna Valasesia. Ben 180 km di piste che sono servite da un ottimo impianto di innevamento artificiale.

Champoluc quindi ha molto per essere ambita da tanti, anche perché si trova non lontana da località come Milano, Genova e Torino, il che la rende perfetta per chi vuole andare e venire in giornata o per un weekend. Il clima è mite, l’esposizione ideale e l’atmosfera è quella di un piccolo villaggio di montagna.

Per arrivare in questa zona il mezzo più comodo è l’auto: si esce a a Verrés dall’autostrada A5 e poi si sale lungo la direzione Brusson-Champoluc. Da Milano ci vogliono un paio d’ore abbondanti. Con il treno di passa per Aosta e poi si usano i bus locali della linea Savda. Da Milano e Torino ci sono dei pullman che portano direttamente a Champoluc.

Cartine impianti e piste sci Champoluc

Con gli impianti di risalita potete arrivare alla ski area Crest o all’Alpe Ciarcero. Tra cabinovie e seggiovie ci sono 10 impianti che servono 18 piste adatte sia ai principianti e ai bambini sia agli sciatori un po’ più esperti. Le piste azzurre sono 4 e le piste rosse 14. In totale ci sono 27 km di tracciati anche se con lo skipass è possibile andare su altri versanti piemontesi per salire fino a 2700 metri con tracciati più impegnativi. Sciare tra questi panorami tra il Monte Rosa e altri 4 mila è impagabile.

Cosa fare a Champoluc oltre allo sci alpino

Per chi ama lo sci di fondo ci sono 4 strutture a disposizione, tra cui un Centro Fondo nella Brusson, con piste al sole e facili. Inoltre pitrete fare ciaspolate e passeggiate sulla neve per arrivare fino al villaggio walser di Mascognaz. Qui si può praticare l’arrampicata su ghiaccio.

Questa località però vive nel corso di tutto l’anno, anche d’estate, grazie alla grande quantità di alloggi e strutture ricettive. D’estate ci sono la mountain bike, il trekking, l’equitazione, il golf. Tra estate ed inverno, insomma, Champoluc regala clima e luoghi ideali per ogni vacanza.

Le piste in quest’area sciistica non sono molte, ma sono tutte molto belle e panoramiche. Per i principianti ci sono 7 km a disposizione, mentre sono 20 i km per gli sciatori intermedi. Il dislivello è di 1118 metri. Questa però è solo una parte delle piste del comprensorio Monterosa Ski: con la funivia di Champoluc o Frachey potete infatti spaziare nelle piste fino a Gressoney-La Trinité e Alagna-Valsesia. Arrivando fino in Svizzera per provare piste lunghe per un totale di 180 km di tracciati (26 piste azzurre, 51 piste rosse, 10 nere).

Champoluc è servita da 10 impianti di risalita, moderni, sicuri e veloci. La portata oraria è di 60 mila persone su tutto il comprensorio. L’impianto di Champoluc-Frachey ne porta 17.610 ogni ora.

Nello specifico ci sono:

  • Funivie: 1
  • Cabinovie: 2
  • Seggiovie: 4
  • Sklift: 0
  • Tapis roulant: 3

Ai piedi degli impianti, poi, ci sono due grandi parcheggi gratuiti.

Per sciare in tranquillità basta acquistare lo skipass del Monterosa Ski, che permette di sciare anche in altre zone tra Piemonte e Valle d’Aosta. L’acquisto si può fare online o presso le stazioni della funivia di Champoluc e Frachey. Il giornaliero adulto costa 50 euro (38 in bassa stagione).

Come detto una delle caratteristiche migliori di questa zona è il clima mite. Le piste si estendono su un raggio ampio e si scia dai 1500 metri fino ai 2700 metri: esposizione al sole, grandi piane aperte e bei panorami. Da novembre c’è molta neve e in più l’impianto di innevamento artificiale copre buona parte del comprensorio per rendre possibile lo sci fino ad aprile inoltrato. Unico problema il vento in quota che potrebbe fermare gli impianti di risalita.

La località di Champoluc è poi famosa per la grande varietà di alberghi, camere, B&B, case vacanze. Una piccola località di montagna che ha il fascino del villaggio alpino con tutti i comfort. I tutisti arrivano anche da Francia e Nord Europa. Qui non mancano bar, rifugi e ristoranti, così da fare anche soste gourmet durante le discese. Per assaggiare le specialità tipiche recatevi presso i locali e i ristorantini del villaggio.

Per chi vuole spaziare e andare oltre lo sci, qui a Champoluc ci sono strutture per snowboard, il baby snow park, i tapis roulant, le piste da pattinaggio su ghiaccio. Poi possibilità di fare freeride, slittino, snowtubing e bob. Potrete anche fare l’esperienza dell’eliski per sciare dopo una salita in elicottero. Imbarazzo della scelta invece per chi ama i percorsi con le ciaspole, con percorsi segnalti e battuti anche nei boschi, sotto i ghiacciai e nei villaggi. Dal paesino si può percorrere l’anello Ferraro-Vella o quello del Col Vascoccia-Monte Facciabella. Uno degli itinerari più amati è quello che porta a Mascognaz, villaggio walser con case di legno e pietra.

Ma in questa zona molte sono le opportunità anche per gli amanti dello sci nordico, con una bella rete di piste per lo sci di fondo. ben 18 km di tracciati su 8 comuni, molti paesaggi. C’è un anello di 7,5 km con anelli intermedi di 2 e 3 km. da Frachey e Antagnod ci sono piste che partono lungo la valle. Il Centro Fondo si trova a Periasc, dove c’è anche la scuola di sci, il locale sciolinatura, la toilette, gli spogliatoi e il nleggio sci e attrezzature. Lungo i percorsi ci sono bar e ristoranti.

Altre informazioni su Champoluc:

10 cose da fare a Champoluc

Rissa tra sciatori prima di salire in seggiovia (VIDEO)

Nei giorni scorsi in una nota località sciistica negli Stati Uniti è scoppiata una rissa tra due sciatori. Il diverbio tra i due è stato generato per futili motivi prima di salire sulla seggiovia. I due uomini hanno iniziato a colpirsi a vicenda brandendo i loro sci come una spada. Fortunatamente i due uomini non si sono feriti grazie al pronto intervento del personale della skiarea e della polizia intervenuta sul posto.

Apres Ski in Italia i migliori locali

Che cos’è l’apres-ski?

Se siete appassionati di sci e montagna saprete sicuramente che cos’è un apres-ski, cioè quel momento della giornata che arriva dopo lunghe ore passate sulle piste. Si beve qualcosa con gli amici, si sta insieme tra bombardini, drink e grappe, si pensa magari alla cena.

Qui vogliamo indicarvi quali sono i migliori locali in Italia dove fare après-ski

Livigno – Kosmo

Iniziamo da Livigno, località di fama internazionale famosa anche per la sua vita notturna. Locali da non perdere sono il Kosmo per chi ha sciato verso Mottolino.

Livigno – Alegra Bivio Club

Vi consigliamo l’Alegra Bivio Club per chi ha sciato verso la ski area carosello.

Livigno – Stalet

Sempre a Livigno da non perdere è lo Stalet, famoso per i suoi party con turisti da tutta Europa. Il più grande après-ski all’interno del Mountain resort che ospita dj, musicisti e artisti con temi diversi ogni giorno. Già dal primo pomeriggio musica e feste e dopo il tramonto si continua fino a sera. Questo locale fa anche cucina giovane e veloce e ristorazione, con sala interna e terrazza: hamburger, pizze, carni e piatti take away.

Bormio – Bewhite

Se invece state sciando a Bormio vi consigliamo il Bewhite che si trova proprio ai piedi della cabinovia che porta sulle piste di Bormio 2000. Qui si può entrare con gli scarponi ai piedi.

Bormio – Ciuk

Atra tappa obbligatoria è il Ciuk, per chi ama bere!

Courmayeur – Super G

La località più trendy della Valle d’Aosta è certamente Courmayeur. Qui il locale per eccellenza è il Super G che si trova proprio sulle piste di Plan Checrouit. Da anni qui i giovani ballano sulle sue terrazze.

Courmayeur – Caffè della Posta – Privé Cocktail Bar – Caffè Roma

Per chi invece ama ritrovi più classici ecco che nella centralissima Via Roma ci sono molti locali per drink in compagnia: il Caffè della Posta, il Privé Cocktail Bar e il Caffè Roma sono i più famosi.

Corvara – L’Murin

Uno dei migliori luoghi italiani per l’après-ski si trova a Corvara ed è L’Murin, istituzione sulle Dolomiti per musica, gente e feste.

Madonna di Campiglio – Lab

A Madonna di Campiglio invece c’è il Lab, dove una cornice paesaggistica imperdibile fa da cornice a tanta musica e divertimento.

 

Piz la Ila – Alta Badia – Moritzino

Per chi ama i posti un po’ vip ecco invece il Moritzino in Alta Badia. Direttamente sulla cima del Piz la Ila, tutti i giorni qui si balla dalle 14 accompagnati da buonissimi drink.

Passo del Tonale – Bar Ombrello

Il Bar Ombrello si trova invece al Passo del Tonale ed è meta di tutti i giovani che sciano in zona Ponte di Legno – Tonale. Una struttura a tendone che si trasforma in pista da ballo con le hits del momento.

Sestriere – Gargote Fashion Cafè

Da non perdere anche il Gargote Fashion Cafè, per chi ha deciso di sciare a Sestriere, nella Vialattea. Ritrovo dei giovani che amano non solo le piste ma anche la musica, i drink e gli eventi organizzati.

Bardonecchia – Harald’s

A Bardonecchia invece la tappa fissa è l’Harald’s, ai piedi degli impianti della Colomion. Un vocalist anima i pomeriggi in terrazza e dalle 17.30 si prosegue dentro al locale. nei weekend c’è anche un dj.

Alagna – An Bacher Wi

Proseguiamo con Alagna, dove si trova l’An Bacher Wi, vineria davvero imperdibile. Questo è il paradiso dei freerider e l’après-ski è accompagnato dalla miaccia, il pane locale.

Alagna – Capanna Margherita

Per i più avventurosi la serata può proseguire alla Capanna Margherita, il Rifugio più alto d’Europa.

Selva di Val Gardena – Snowbar Ruacia

Il locale Snowbar Rucia si trova vicino alla stazione a valle della cabinovia Saslong  della fine del tracciato dell’omonima pista da sci che collega la località Ciampinoi al paese di Selva di Val Gardena. Aperto da dicembre a aprile è una garanzia in fatto divertimento apres ski.

Prato Nevoso – Chalet Rosso

A Prato Nevoso, in provincia di Cuneo, si trova lo Chalet Rosso, a 2000 metri di quota. Luogo perfetto per riposarsi, godersi il panorama nell’area solarium. Un luogo in cui le giornate partono con le colazioni e proseguono fino a sera. A pranzo per gli avventori ecco i panini fast-food, un buffet self-service e un menù à la carte. Al calar del sole ecco l’après-ski, poi fino a sera con le cene gourmet.

Cortina d’Ampezzo – Rifugio Faloria

Chiudiamo questa carrellata con il Rifugio Faloria di Cortina d’Ampezzo. Questo locale sorge sul Monte Faloria a 2123. Ha vista eccezionale dalla terrazza solarium, e si può raggiungere facilmente dal centro di Cortina con la funivia. Aperto da novembre ad aprile e poi da giugno a settembre, proprio quando è aperta la funivia. Colazioni, cene, saune, camere e ski room a disposizione degli ospiti. L’après-ski è ricco di gente e divertimento garantito da musica live e da dj set.

10 cose da fare a Champoluc

Nel comune valdostano di Ayas si trova la piccola frazione di Champoluc. Proprio nel centro della Val d’Ayas, questo splendido paesino si raggiunge percorrendo una strada che dal centro di Verrès attraversa tanti piccoli borghi della montagna e che corre lungo il torrente Evançon. Il paese di Champoluc si trova ai piedi del massiccio del Monte Rosa, e garantisce un ambiente unico per il divertimento di tutta la famiglia e degli amanti del freeride. Ora vi offriamo una panoramica sulle 10 cose da fare a Champoluc

Champoluc fa parte del comprensorio sciistico del Monte Rosa ski

Certamente da non perdere l’esperienza di sciare sul Monte Rosa, con 3 vallate da scoprire su 180 km di piste per un totale di otto ore di sci senza mai stare sulla stessa pista. La ski area del Monte Rosa ski offre tante alternative a grandi e piccini e per questo molto amato dalle famiglie. Questa zona viene chiamata Freeride Paradise, ideale per gli amanti del fuoripista. Da provare le discese del Passo dei Salati e i percorsi in neve fresca di Alagna.

Molto bello anche il circuito che si sviluppa nelle tre valli: la Val d’Ayas e la Valle di Gressoney in Valle d’Aosta e, infine, la Valsesia, in Piemonte. Percorrendolo potrete arrivare nella stessa giornata fino ad Alagna, visitare il paesino e poi ritornare in Valle d’Aosta.

Freeride e heliski Champoluc

Come detto questo è un luogo ideale per chi ama il Freeride: ci sono molti tracciati tra i boschi e sui pendii, oppure potete arrivare fino al passo dei Salati con l’impianto Funifor Passo dei Salati-Indren. Per chi ama le emozioni vere, ecco la discesa fuoripista dalle vette del Monte Rosa partendo a bordo di un elicottero. Si chiama heliski ed è una pratica molto amata dai freerider perché qui in quota ci sono nevi perenni e innevamento per tutta la stagione.

Passeggiate sulla neve con le ciaspole a Champoluc

Se volete proseguire nelle attività senza sci o snowboard ai piedi, qui a Champoluc ci sono percorsi da fare con ciaspole e racchette, che vi faranno scoprire paesaggi unici. Tra i vari percorsi sono da segnalare:
– itinerario per principianti: passeggiata nel vallone isolato di Mascognaz dentro una pineta e fino al borgo Walser di Mascognaz con vista su Monte Rosa e Cervino;
– itinerario intermedio: sentiero lungo le mulattiere storiche fino a Barmasc;
– itinerario per esperti: partenza da St. Jacques fino alle falde del ghiacciaio di Verra, dentro una pineta e alla vista del Lago Blu.
Sempre per chi ama i percorsi, ma questa volta con gli sci ai piedi, vi consigliamo di prenotare una giornata di sci alpinismo insieme alle guide del posto, amagri cercando di vedere il leggendario e raro animale Dahu che si dice viva tra questi monti. In questa zona tra l’altro si tiene il trofeo biennale Mezzalama, gara di sci alpinismo con partenza da Cervinia, percorso lungo il Monte Rosa oltre i 4000 metri ed arrivo a Gressoney-La-Trinité.

Parco giochi per bambini Champoluc

Se venite a Champoluc con i bambini ideale per voi è il parco giochi sulla neve in zona Crest: ci sono tapis roulant, slitte e gommoni, gonfiabili e tappeti elastici e vari giochi. sempre per i più piccoli ci sono le piste facili nella vicina località di Antagnod.

Oltre le piste vi consigliamo anche di scoprire la cultura Walser del posto, con una bella visita nel paese vecchio di Champoluc. Potete provare i sabots ed entrare in un rascard. Vi consigliamo anche di vedere i villaggi di Mascognaz, Frantze, Crest, Cuneaz, Resy, Saint Jacques e altri.

Parco avventura Champoluc

Molto interessanti le moltissime attività che si possono fare all’aperto. Il parco avventura di Champoluc è aperto a tutti anche in inverno, con un percorso acrobatico con 30 attività diverse tra ponti, funi, scale e alberi. Potete poi provare, se anate l’adrenalina su strada, l’ICE Driving School di Toyota e la pista da kart sul ghiaccio che si trovano allo Champoluc Driving Park. Oppure potete provare la fat-bike. In estate invece questa zona è meta di chi ama la mountain bike e il trekking con vari percorsi in montagna, passeggiate e arrampicate oppure con l’ice climbing nel periodo invernale. Nella stagione calda Ayas diventa meta di golfisti per tutti i livelli.

Cena in quota nei rifugi di Champoluc

Se verrete in vacanza qui non potete di certo farvi mancare una bella cena in quota. Potete risalire con la motoslitta o col gatto delle nevi e potete gustare la cucina valdostana circondati dalla neve. Ci sono due ristoranti che danno direttamente sulle piste: Il Ristoro Campo base all’arrivo della seggiovia Alpe Mandria con prodotti locali uniti a quelli etnici tibetani e la Baita Belvedere che si raggiunge con la telecabina Champoluc – Crest in cui si può anche alloggiare.

Molto bella anche l’esperienza della funicolare inaugurata nel 2009 che parte da Frachey e arriva all’Alpe Ciarcerio. Due veicoli con capacità di 100 persone e con veduta panoramica nella risalita. La prima funicolare ad uso turistico della Valle d’Aosta.

Terme Monterosa

Per concludere le vostre giornate vi consigliamo infine una osta alle terme Monterosa per massaggi, trattamenti olistici, idromassaggi e percorsi benessere. Il centro si trova a Champoluc ai piedi del ghiacciaio del Monte Rosa.

Coworking Livigno, apre il primo ufficio alpino sulle piste da sci

Apre a Livigno il primo coworking alpino proprio vicino alle piste da sci. Il locale si sviluppa su una superficie di 200 mq ed è facilmente raggiungibile grazie alla sua posizione vicina alla stazione della funivia del Mottolino. Potrà ospitare fino a 20 utenti (uno per postazione) che potranno usufruire di un ampia area relax, una connessione internet wi fi superveloce, una sala riunione, stampanti, maxi schermo per proiezioni e due salette insonorizzate. Nelle prime tre settimane, la struttura ha già ospitato circa 50 utenti e due riunioni aziendali.

Quanto costa lavorare nel coworking di Livigno?

Il costo per mezza giornata è stato fissato a 9 euro mentre l’intera giornata costa solo 15 euro.

Coworking Livigno

Lo spazio coworking è stato ispirato dai primi esempi di coworking negli Stati Uniti e rappresenta un unicum a livello italiano. Si può lavorare davvero dappertutto anche a 1800 metri di quota con vista pista da sci. Si prevede che il coworking di Livigno sarà particolarmente popolare durante le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, poiché si svolgeranno le gare di snowboard e freestyle nella zona.

Nella stessa struttura si possono trovare anche una biglietteria, negozi di abbigliamento sportivo e noleggio attrezzature sci e snowboard oltre che il ristorante Kosmo diretto dallo chef stellato Norbert Niederkofler.

Da retta al navigatore gps e si ritrova con l’Audi dentro la pista da sci (VIDEO)

Dicevano il navigatore Gps è il migliore amico dell’automobilista quando sei in montagna…. fino a che non ti porta in mezzo ad una pista da sci. Questo è quello che è successo ad un turista spagnolo che a bordo del suo suv Audi 4×4 è rimasto bloccato in mezzo alla neve lo scorso 4 gennaio.

L’Audi 4X4 è rimasta impantanata nella pista da sci chiamata Porto nel Pas de la Casa che è situata nella ski area di Grandvalira (Andorra).

Video dell’Audi in mezzo alla pista da sci

10 cose da fare a Santa Caterina Valfurva

Santa Caterina Valfurva è una bellissima località che si trova proprio nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio. Da sempre uno dei luoghi preferiti per gli appasisionati di sport invernali e di montagna, che arrivano qui non solo da tutta la Lombardia ma da tutta Italia. Molto fa anche la sua posizione, visto che si trova a soli 13 km da Bormio e a 202 km da Milano, quindi facilmente raggiungibile in auto da tutti.

Sport invernali o meno, Santa Caterina Valfurva offre a tutti i turisti moltissime possibilità di divertimento sia d’estate che d’incerno. Eccovi quindi le 10 cose da fare in questa splendida località di montagna.

10 cose da fare a Santa Caterina Valfurva

Sci e snowboard

Santa Caterina Valfurva è la patria dello sci e della campionessa Deborah Compagnoni. Sci e snowboard qui sono di casa, con ben 35 km di piste dedicate adatte a tutti, dove si scia sia di giorno che di notte. Il sistema di innevamento programmato rende il mano nevoso perfetto nel corso di tutta la stagione, che inizia a novembre e termina ad aprile. I bambini possono godersi il divertimento nell’area tapis-roulant, dove è possibile imparare tranquillamente a sciare in sicurezza con i maestri della scuola sci e snowboard.

Ice Climbing

L’Ice Climbing è uno sport che sta prendendo sempre più piede, particolare e adatto a tutti vuol dire arrampicarsi sul ghiaccio. Qui è un’esperienza che dovete provare soprattutto se circondati da questi panorami.

Pattinaggio sul ghiaccio

Altra attrattiva è la pista di pattinaggio all’aperto, per chi vuole godersi una bella giornata all’aria aperta tra sport e musica. la pista, in centro, è aperta tutti i giorni da lunedì a domenica per tutta la stagione invernale.

Cena in baita in alta quota

Se siete in vacanza a Santa Caterina Valfurva non dovete perdere l’esperienza di cenare in baita ad alta quota. Tra le molte opzioni tra le quali scegliere vi consigliamo Rifugio Sci 2000, Rifugio Paradiso e il Rifugio Stella Alpina.

Questa zona sciistica fa parte del comprensorio più grande d’Europa, il Dolomiti Superski. Fare sci alpinismo su queste piste è un’esperienza indimenticabile, soprattutto se accompagnati dalle guide turistiche della zona che vi daranno tutti i consigli per praticare al meglio questo sport.

Ciaspolate

Per chi non ama lo sci, santa Caterina Valfurva offre la possibilità di muoversi tra molti percorsi a piedi o con le ciaspole, per immergersi nella natura. La neve in inverno è soffice, ideale per le camminate nei boschi insieme alle guide alpine con cui partecipare anche ad escursioni notturne.

Sci di fondo

Oltre allo sci alpino, a Santa caterina Valfurva va molto forte anche lo sci di fondo, o sci nordico. La Pista Valtellina è tra le più conosciute, comprende un’area ampia e si trova a quota 1800 metri, con percorsi di 5 e di 10 km. La pista è impegnativa, per cui più adatta ad esperti. Però per i principianti ci sono comunque ottime possibilità per lo sci di fondo. Punto di riferimento tra queste montagne è il Centro Fondo La Fonte, dove sistemare gli attrezzi e cambiarsi negli spogliatoi.

Centri benessere e centri termali

A soli 13 km da Bormio, questa zona permette di programmare delle belle uscite in giornata alle terme che distano pochi km dalla città. A Bormio ci sono infatti i Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi, che sono due dei centri termali più famosi d’Italia.

Escursioni

Per gli amanti dell’avventura, ecco che è possibile esplorare l’area montana della Valfurva, all’interno del gruppo alpino dell’Ortles-Cevedale, dove si trova il più esteso ghiacciaio delle Alpi, il ghiacciaio dei Forni. Nella vallata troverete molti villaggi con bellissimi centri storici e culturali. Santa Caterina è, tra questi, quello più famoso. Vi consigliamo Uzza e Teregua, San Nicolò, Madonna dei Monte e San Gottardo e Sant’Antonio

Fat bike

Uno sport molto di moda ultimamente è la fat-bike, che unisce montagna e passione per la bici. Questi mezzi con gomme particolari e spesse sono in gradi di andare bene sulla neve. Qui si possono noleggiare per pedalare insieme alle guide locali tra sentieri innevati, boschi e rifugi alpini. Attività da fare sia di giorno che in notturna.

Film sulla montagna e documentari in streaming da vedere assolutamente

La montagna e i suoi scenari, con le mille avventure, sono stati raccontati anche da numerosi film e documentari. Imprese e protagonisti che è possibile rivedere in streaming sulle piattaforme Netflix, Amazon prime video, redBull Tv e Rai Play. Scopriamo quali sono quindi i più bei film sulla montagna e documentari da vedere.

Film sulla montagna e documentari

14 Peaks: Nothing is impossible

Si intitola 14 Peaks: Nothing is impossible e racconta la storia di un quarantenne che è diventato alpinista per caso che ha l’obiettivo di scalare i 14 ottomila della terra in un anno. Obiettivo raggiunto per il nepalese Nimsdai Purja e il suo team di sherpa che sono l’ombra dei sccessi dei grandi scalatori. Una storia incredibile e bellissima che ha fatto il giro del mondo.

Everest 1996

Everest 1996 è invece uno dei più bei film mai realizzati sulla montagna, e racconta la storia vera della disastrosa spedizione del 1996 che costò la vita a 8 scalatori che furono colpiti da una tempesta dopo che avevano scalato l’Everest. Scritto da uno dei sopravvissuti, Beck Wethers, la storia ha per protagonista Rob Hall e la sua Adventure Consultants, società di spedizioni per gruppi numerosi sulla cima delle montagne.

The Dawn Wall

The Dawn Wall è la storia del climber Tommy Caldwell che insieme a Kevin Jorgeson ha scalato nel 2015 The Dawn Wall, il muro all’alba, che tutti conoscono come una delle salite più difficili del mondo. Dopo 19 giorni passati appesi sulla parete i due arrivano in cima. Il film racconta sia l’arrampicata che la vita di Caldwell, tra cui il rapimento nel 2000 in Kirghizistan da parte dei terroristi. Tornano negli USA dopo aver ucciso un uomo, i sensi di colpa lo incoraggiano ad iniziare con le scalate. Un anno dopo perde l’indice della mano sinistra ma ciò non lo allontana dall’obiettivo.

Free Solo – Sfida Estrema

La scalata alla stessa parte di parete rocciosa viene raccontata in Free Solo – Sfida Estrema. Un giovane Honnold ha compiuto l’impresa senza corde in 3 ore e 56 minuti. Il film ha vinto l’Oscar nel 2019 e racconta le tecniche, la preparazione, la vita e la scalata.

Jurek

Jurek è un documentario in cui si narra la storia di Jerzy “Jurek” Kukuczka, vera e propria leggenda dell’alpinismo scomparso nel 1989 sul Monte Lhotse. Dopo Messner è stato lui ad aver scalato tutti gli ottomila e il primo a scalare in invernale quattro quattromila. Un bel racconto della sua vita e delle sue imprese.

La vetta degli Dei

La vetta degli Dei si concentra sulla scalata dell’Everest come senso della vita. Un film d’animazione francese su netflix da novembre e presentato a Cannes nel 2021. Adattamento dell’omonimo manga giapponese è diventato un fumetto di culto. Fukamachi, fotogrago alpinista giapponese, ritrova una macchina fotografica, lo stesso modello che usavano George Mallory e Andrew Irvine durante l’ascesa all’Everest del 1924. Un ritrovamento che potrebbe cambiare la storia dell’alpinismo.

Ascensione è invece una commedia francese che narra la storia di un cittadino di origin africane che vuole scalare la montagna più alta del mondo per dimostrare il suo valore alla donna che ama. Ispirato ad una storia vera dove però l’obiettivo del protagonista era più politico e sociale.

Broad Peak ripercorre la vita e le gesta di Maciej Berbeka, che effettua la prima scalata invernale sul Broad Peak nel 1988, salvandosi miracolosamente. Dopo qualche tempo si scopre che in realtà non aveva raggiunto la cima, come egli credeva e come gli avevano fatto credere. Così, 24 anni dopo, decide di finire ciò che aveva iniziato e di riprovare la scalata.

Kilian Jornet ha una passione per i record di velocità in quota. Nel 2012 un progetto intitolato “Summits of My Life” racconta i suoi desideri su questo tema in una serie di 4 film che ripercorrono le sue avventure sulle montagne più famose del mondo (“A fine line”, “Déjame Vivir”, Langtang” e “Path to Everest”, visibile su Prime). Dopo aver visto questi film vi consigliamo di proseguire con Déjame Vivir, che racconta le sue avventure sul Monte Bianco, Cervino e Elbrus.

The Conquer of the Everest è un epico documentario rimesso in onda da Netflix che racconta la prima ascesa sul tetto del mondo realizzata nel 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay Sherpa. Ci sono riprese inedite ed originali per un film che andò in distribuzione già in quell’anno.

Beyond The Edge

Beyond The Edge è un film in cui si mescolano fiction, documenti, narrazione e foto per raccontare la storica scalata di Edmiund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay sulla vetta dell’Everest. Si raccontano però anche le storie di altri personaggi e del contesto in cui si realizzò l’impresa.

Messner – Il film

 

Messner – Il film segue il filo conduttore delle imprese di Messner facendo il ritratto di colui che ha vissuto la montagna come una conoscenza di sé, dei propri limiti e di una vita libera. Splendide riprese e grandi spazi con filmati originali commentati dallo scalatore, dai suoi fratelli e da altri alpinisti.

L’Alpinista

Agostino “Gustin” Gazzera, soprannominato il Vichingo delle Alpi è alla base de L’Alpinista. Lui è scomparso nel 2019 e in questo film si narra la sua passione per la montagna. Fino a 90 anni ha indossato caschetto e piccozza salendo pareti ghiacciate, e non aveva smesso nemmeno quando per un congelamento aveva perso tutte e 10 le dita dei piedi.

Kilian Jornet, path to Everest

In tema Everest bello da vedere anche Kilian Jornet, path to Everest, documentario che racconta l’impresa dello skyrunner catalano Kilian Jornet che raggiunge la vetta più alta del mondo senza ossigeno e in 17 ore. Il culmine del progetto Summits of My Life che dura 5 anni e che lo ha visto scalare in solitaria alcune delle montagne più alte del mondo.

Summit

Summit racconta l’avventura di Nico Valsesia, ultratrail runner, ciclista nonché campione italiano di endurance, nel Luglio 2013. Un viaggio iniziato sulla spiaggia di Genova Voltri iniziato il 14 luglio e terminato il 15 luglio sul Monte Bianco, senza sosta. Un dislivello di 4807 metri affrontato in sole 16 ore e 35 minuti. Un nuovo record mondiale di massimo dislivello in 24 ore.

Loslassen

Loslassen narra la vita dell’alpinista svizzero professionista Roger Schäli e della sua storia d’amore con le montagne. Ma anche i rapporti con altre persone e alpinisti.

Flying to 8000 Metres

Flying to 8000 Metres è il racconto dei 41 minuti in parapendio di Antoine Girard, un ex scalatore e alpinista d’alta quota che nel 2016 ha trascorso un mese in Pakistan. Un volo in solitaria di oltre 1.200 km lungo la catena dell’Himalaya durato 19 giorni deciso dopo aver affrontato altre avventure: K2 (in solitaria nel 2006), Broad Peak (2008 e 2009), G1 – G2 (2008) e Cho Oyu (2004).

Reel Rock: Age of Ondra

Reel Rock: Age of Ondra è una raccolta di cortometraggi che si va ampliando con nuove aggiunte. Esplora le migliori storie di climbing per il mondo.

Frozen Falls

Frozen Falls narra di Will Gadd, prima persona al mondo a scalare le cascate del Niagara in periodo invernale, quando l’acqua era ben ghiacciata.

Lunag Ri

Lunag Ri è un picco himalayano che David Lama e Conrad Anker hanno provato a scalare. La pellicola racconta il secondo tentativo tra imprevisti e disguidi. Un tentativo che non ha avuto successo, ma Lama ci ha riprovato in solitaria nel 2018, riuscendoci.

Cerro Torre: A Snowball’s Chance in Hell

Cerro Torre: A Snowball’s Chance in Hell è un film drammatico ambientato nel Cerro Torre, uno dei versanti montuosi pià affascinanti al mondo che si trova in Patagonia. La roccia si sfalda e sopra esce un fumo di ghiaccio. Lama vuole scalarlo tra l’incertezza generale. Il film racconta proprio di questi tentativi.

K2- Bonatti contro tutti

K2- Bonatti contro tutti racconta del dibattito che si è aperto in Italia dopo l’impresa di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli che il 31 luglio del 1954 sono in cima al K2. negli anni a venire si apre una discussione sulle ore che hanno preceduto la scalata. Da un lato c’è la versione ufficiale di Compagnoni e dall’altra quella di Walter Bonatti. Il programma La Grande Storia di Paolo Mieli racconta questa avventura con immagini a colori.

Cervino, la montagna del mondo

Un documentario dal titolo Cervino, la montagna del mondo che racconta, dalle parole del figlio, l’amore di Mike Bongiorno per la montagna. Un racconto che vede al centro l’ascesa sulla via normale Italiana del Cervino aperta da J.A. Carrel nel 1865. testimonianze storiche di oggi e di 150 anni fa.

Manca la neve sull’Appennino: piste da sci ed impianti chiusi e gli operatori pensano allo stato d’emergenza

L’inverno marchigiano tarda ad arrivare. La stagione sciistica 2022-2023 si è aperta infatti ufficialmente lo scorso 8 dicembre, ma le temperature sono sopra la media ovunque e la neve ancora non si è fatta vedere. Ecco perché gli impianti sciistici sono rimasti chiusi, e il panorama che si vede recandosi nelle aree interne è quello di grandi campi verdi, laddove avrebbe dovuto esserci la neve. Un vero e proprio dramma per gli operatori del settore sciistico, che già hanno dovuto fare i conti nell’ultimo periodo con le chiusure causate dalla pandemia.

Situazione Bolognola e Frontignano

A fare un quadro abbastanza chiaro della situazione ci pensa Francesco Cangiotti, amministratore di Funivie Bolognolaski che gestisce gli impianti di Pintura di Bolognola e di Frontignano di Ussita, le seggiovie Saliere e i rifugi Saliere in una dichiarazione all’Ansa: “L’anno scorso che eravamo costretti a restare chiusi sulle piste c’erano due metri di neve, una stagione bellissima, adesso invece che possiamo stare aperti la neve non c’è”.

Prosegue Cangiotti soffermandosi poi sull’aspetto delle perdite economiche, che sembra essere quello di maggior impatto sugli operatori: “Già così stiamo perdendo un 40-50% sull’incasso della stagione natalizia – spiega – un periodo per noi importante. Se anche il mese di gennaio dovesse concludersi senza la possibilità di poter riaprire gli impianti per la mancanza della neve, valutiamo di chiedere lo stato d’emergenza”.

L’unico impianto che risulta aperto al momento è la seggiovia di Frontignano, operativa tutti i giorni fino al prossimo 8 gennaio quando sarà poi aperta solo nel corso dei weekend. prosegue ancora Cangiotti: “Gli impianti hanno sostenuto costi importanti per preparare la stagione sciistica, tra assunzioni di personale e assicurazioni. Inoltre le temperature sopra le medie non consentono neanche l’innevamento”.

Per quanto riguarda le strutture da lui gestite, tra impianti e rifugi le persone che sono assunte sono una ventina. Oltre a questi costi sono da considerare anche quelli dell’energia elettrica, che sono alti di per sé nel momento in cui sono in funzione gli impianti e i rifugi e che ha subito i rincari di cui tutti siamo a conoscenza. le strutture sono infatti riscaldate in parte con legna e in parte con elettricità e geotermia.

Ma la situazione di anomalia nelle temperature non è una situazione che riguarda solo le Marche, ma un po’ tutto l’Appennino, dall’Abetone fino ad arrivare al Gran Sasso. Cangiotti quindi detta la linea: “Come categoria stiamo pensando, se la situazione dovesse proseguire così, di chiedere interventi da parte del Governo, come successo con il Covid, per limitare le perdite del nostro settore. A fine stagione valuteremo lo stato d’emergenza. Fortunatamente nella sfortuna le perdite collegate alla mancanza di neve sono state un po’ compensate dalle presenze nei rifugi e nei ristoranti che hanno lavorato bene. Segno che c’è voglia di venire in montagna e stare all’aria aperta per fare attività outdoor, ma questo non basta”.

In questo periodo dell’anno le temperature sono costantemente, e per tutto l’arco della giornata, sopra lo zero termico. Ciò non consente di attivare gli impianti di innevamento programmato, nonostante alcuni imprenditori, come lo stesso Cangiotti, abbiano acquistato nuovi cannoni sparaneve.

La richiesta di aiuti a cui fa riferimento Cangiotti sarà eventualmente inoltrata al Governo attraverso Federfuni, visto che come detto la problematica è generalizzata a tutto l’Appennino. Ci sarà quindi la richiesta di un contributo per coprire i danni subiti dalla mancanza di neve. In ballo ci sono infatti perdite elevate e quindi sarà necessario, forse, procedere con i ristori come nel periodo del Covid.

Situazione Sarnano (Sassotetto e Santa Maria Maddalena)

Anche Mario Nannerini, responsabile tecnico e della sicurezza negli impianti di risalita di Sassotetto e Santa Maria Maddalena, entrambi nel territorio di Sarnano: “Anche noi siamo iscritti a Federfuni e sottoscriviamo quello che sarà proposto. I danni sono ingenti a fronte di zero giorni di apertura. La passione per i Sibillini spinge comunque la gente a raggiungere baite e rifugi. Ma anche queste strutture, se ci fosse stata la neve, avrebbero avuto maggiore affluenza”.

Jerry Calà ritorna al Vip Club di Cortina il 6 gennaio

Per la gioia di tutti i fan ritorna Jerry Calà per festeggiare i 40 anni del noto locale notturno di Cortina d’Ampezzo il Vip Club. Zio Jerry come lo chiamano in molti si esibirà in un concerto show dove suonerà i brani più belli partendo dagli anni 70 fino alle canzoni anni 90. Lo spettacolo sarà totalmente live, Calà suonerà e canterà accompagnato dalla sua band.

Lo show come sempre sarà coinvolgente in quanto le canzoni (anni 70,80 e 90) seguiranno il percorso della sua carriera da attore che ha lasciato un segno indelebile nel cinema della commedia all’Italiana come ad esempio nei film di Vanzina come Sapore di mare o Vacanze di Natale 1983 e verranno intervallate da battute e gag divertenti come le storiche frasi citate nei film.

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