Sul ghiacciaio tirolese del Kaunertal sono in corso importanti lavori che daranno vita a grandi novità: sarà infatti qui realizzata la funifor Falginjoch. L’impianto di risalita, totalmente nuovo, sostituisce due vecchi e paralleli skilift, con una struttura innovativa.
Come sarà la nuova struttura del Kaunertal?
La nuova struttura del Kaunertal avrà infatti due soli sostegni, così la superficie idonea per sciare sarà ancora maggiore, visto che precedentemente era coperta dai vecchi impianti. Diminuisce di molto il tempo impiegato per la risalita, visto che si passa da 10 a minuti totali. La lunghezza del tragitto sarà di 1800 metri, con un dislivello di ben 350 metri, visto che si passerà da quota 2750 metri a quota 3100 metri. Veicolo unico con capacità di 100 persone.
Quando sarà attiva la nuova funifor Falginjoch?
I lavori sul ghiacciaio del Kaunertal stanno procedendo in maniera spedita, con consegna prevista per fine novembre 2019. Non c’è tempo da perdere visto che qui si pratica lo sci anche fuori stagione. La nuova funivia sarà moderna, confortevole, con grandi cabine stabili al vento grazie all’ampio binario e alle funi portanti.
La funivia partirà ogni 10 minuti dalla stazione a valle (ristorante del ghiacciaio), a circa 2750 metri come detto. Sarà il vetro a dominare molti degli elementi della funivia sul Kaunertal, e particolare attenzione è stata data alle persone con disabilità, che avranno a disposizione entrate e uscite dedicate. Insieme alla nuova funivia, al via anche la costruzione di nuove piste, che andranno ad incrementare quelle già esistenti. Sono previste piste per tutti i livelli di difficoltà e una nuova pista azzurra dedicata ai principianti e ai monoskiser.
In Tirolo la più vasta ski area si chiama Zillertal Arena, e risulta essere anche una delle più moderne situate in Austria. Ora però si è deciso di rendere questa stazione sciistica ancora più al passo coi tempi, e sono stati programmati degli interventi di ammodernamento e di miglioramento delle strutture che sono a servizio dello sci e degli sportivi. A Zillertal sarà infatti posizionata una nuova cabinovia con veicoli che saranno a 10 posti; il suo nome sarà Stuanmandl di Gerlos e sarà pronta ed operativa nella prossima stagione sciistica. La sua portata sarà di 2800 passeggeri al giorno e avrà ben 51 cabine, che saranno comodissime, con riscaldamento a sedile e tutte dotate di splendida visuale sui monti intorno. L’intero percorso sarà lungo 1,5 km. Importanti anche le novità che riguarderanno, sempre nella zona di Zillertal, l’impianto di risalita Rosenalmbahn a Zell am Ziller. Qui ci sarà il rinnovo completo della stazione a monte, che sarà perfettamente integrata in un edificio in cui si potrà godere di molti servizi. la struttura sarà accessibile con scale mobili ed ascensori. I due nuovi impianti andranno chiaramente a sostituire la vecchia seggiovia a 4 posti che era datata 1998 ed era diventata troppo lenta e con una distanza da coprire troppo elevata.
Sarà attivato un nuovo Skipass dei Parchi che sarà valido per le aree sciistiche di Campo Imperatore, Campo Felice e Ovindoli Monte Magnola. L’accordo è stato raggiunto pochi giorni fa, e sarà valido per le tre stazioni sciistiche del territorio aquilano, con un’offerta estremamente vantaggiosa per sciatori e turisti. Con l’unico Skipass dei Parchi in sostanza sarà possibile godere di un’offerta triplicata, pur restando sempre valido l’abbonamento valido per le stazioni di Campo Imperatore e Campo felice.
Prezzi Skipass dei Parchi
I prezzi dello skipass sono ancora in via di definizione, e saranno presto resi noti nei vari siti delle stazioni sciistiche. Per ora è stato firmato l’accordo tra Campo Imperatore e Ovindoli per quanto riguarda un prezzo valido per entrambi i comprensori sciistici. Sarà un po’ più caro l’abbonamento Tre Nevi, valido invece per tutti e tre le ski area. La notizia che non si sarebbe potuto attivare lo Skipass dei Parchi unico da quest’anno aveva suscitato molte polemiche tra professionisti e maestri di sci, a cui si è aggiunta la situazione particolare della Scuola Italiana di sci “Assergi Gran Sasso”, che è uscita dall’accordo regionale tra Miur e stazioni di sci, tornando nella libera concorrenza. Il rinvio dell’attivazione dello Skipass dei Parchi sarebbe stato quindi un grave passo indietro. Per fortuna, dopo una riunione fra i tre gestori, l’accordo è stato trovato.
Un unico skipass come strumento per aumentare il turismo invernale
Il progetto nasce comunque con l’obiettivo di offrire al turismo invernale della zona un prodotto competitivo e vantaggioso per gli appassionati, per gli operatori e per gli sciatori, che potranno così frequentare la montagna con più facilità. Lo stesso amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, ha espresso soddisfazione per la possibilità di scegliere fra offerte diverse. “Siamo riusciti a riportare le Tre Nevi, con una novità: si potrà scegliere fra tre diverse stagionali. Allo stesso prezzo sarà possibile acquistare o l’abbonamento per Campo Imperatore e Campo Felice, oppure quello per Campo Imperatore e Ovindoli. Aggiungendo qualcosa in più, si avrà lo Skipass dei Parchi, valido per tutte e tre gli impianti. Insomma, chi ama le montagne aquilane avrà una larga scelta, calibrata in base ai propri interessi e alle proprie esigenze”. Da pochi giorni è iniziata intanto la prevendita degli abbonamenti del Centro turistico Gran Sasso, con termine il 10 ottobre. Le tessere possono essere trovate alla biglietteria di Fonte Cerreto e all’Infopoint di Fontana Luminosa.
Se avete deciso di leggere questo articolo è perché, molto probabilmente, avete sentito qualche appassionato di montagna parlare di ciaspolate sulla neve, magari addirittura al chiaro di luna. Del resto una vacanza invernale in montagna non può dirsi completa senza la mitica ciaspolata! O forse avete visto da qualche parte una magnifica foto con escursionisti armati di racchette da neve sullo sfondo di un paesaggio imbiancato mozzafiato. Se anche voi sentite il richiamo della natura e avete una gran voglia di passeggiare sulla neve ma non sapete come o dove farlo, non preoccupatevi: usare le ciaspole non è per niente complicato, anzi!
Ma cosa sono esattamente le ciaspole o racchette da neve?
Semplicemente sono degli accessori da agganciare a scarpe e scarponi per poter camminare agevolmente sulla neve, questo perché forniscono una superficie calpestata maggiore e una migliore ridistribuzione del peso, permettendo di galleggiare sulla neve senza affondare o scivolare pericolosamente. Le ciaspole classiche erano fatte in legno e corda (e in alcune zone montane sono ancora in uso), mentre quello moderne e sportive sono fatte in plastica e alluminio e in genere sono dotate di agganci automatici e di ramponi per una performance più efficace. Sono facilissime da indossare: basta infilare punta e tacco negli appositi spazi, per poi far scattare gli agganci o fissare il tutto con cinghie e lacci. Camminare con le racchette da neve è diventata negli anni una vera e propria disciplina, detta “snowshoeing” (letteralmente: camminare nella neve). Usare la ciaspole non è affatto difficile, di solito bastano un paio di lezione per padroneggiare la tecnica base, che viene poi affinata con del semplice esercizio.
Lo snowshoeing è adatto a tutti, anche alle famiglie
Lo snowshoeing è anche un esercizio perfetto per le famiglie e per chi vuole godersi la montagna in modo rilassante: è una disciplina a basso impatto e ognuno può gestire sentieri ed escursioni secondo i propri tempi e la propria forma fisica.
Alcune escursioni con le ciaspole consigliate sulle Alpi
Per quanto riguarda l’Italia, la patria delle ciaspole è sicuramente il Trentino (il nome deriva proprio dal dialetto locale, il ladino, che in realtà è una vera e propria lingua). Le Dolomiti e le valli sottostanti sono lo scenario perfetto per una camminata rinvigorente!
In Val di Non ad esempio è possibile godersi una lunga passeggiata presso il panoramico Corno di Tres: ci si arriva in circa tre ore, passando per boschi e sentieri poco ripidi e ben battuti. Alla fine del percorso si trova un’accogliente malga aperta tutto l’anno e un punto panoramico mozzafiato. Sempre in Val di Non si trova il sentiero del Monte Luchet, ideale per chi indossa le ciaspole da poco o vuole fare una passeggiata in tutta calma tra boschi e pascoli con poco dislivello.
La Val de Vajolet invece si trova nell’area del Catinaccio, uno dei gruppi più scenografici della Dolomiti: qui ci aspetta il percorso che va da Soial alle baite di Gardeccia. È un’escursione breve che prevede poco meno di tre ore di cammino tra andata e ritorno. Non presenta dislivelli significativi ma offre scorci di grande bellezza tra boschi e roccia (questa zona è veramente molto bella).
Quando si parla di Trentino è impossibile non citare la Val di Fassa, forse una delle valli più particolari e ricche di angoli fiabeschi. Uno di questi lo potrete scoprire ciaspolando sui pascoli del Latemar, percorrendo il passo di Costalunga. Questo sentiero è perfetto per le famiglie dato che ha un tempo di percorrenza di sole due ore e un dislivello minimo di 200 metri circa (resti tra noi: è anche uno dei miei preferiti!).
Le ciaspole tuttavia si possono usare per esplorare anche le Alpi lombarde: in Val di Scalve è possibile ripercorrere quelli che un tempo erano i sentieri di minatori, oggi immersi tra boschi di pini e pascoli verdi. Il sentiero parte da Teveno per concludersi alla Malga Bassa di Barbarossa dopo circa due ore di cammino. Questo percorso non presenta particolari difficoltà e ha un’atmosfera davvero particolare!
Non poteva poi mancare uno spazio dedicato ad uno dei monti più famosi d’Italia: il Monte Rosa. È possibile “ciaspolare” alle sue pendici percorrendo il sentiero che parte da Macugnaga (qui potrete ammirare la parete rocciosa di nord-est, davvero selvaggia) e raggiunge il Belvedere in circa un’ora (da qui iniziano altri percorsi, alcuni dei quali consigliati però ai più esperti).
Sempre in Piemonte potrete passare a salutare il Re della pietra: il Monviso! Il percorso parte da Pian Regina e finisce sul colle Sea delle Tempe, dove potrete ammirare il luogo di nascita del fiume Po! Attenzione però: questo sentiero tocca altitudini piuttosto elevate (2299 mslm) e non è indicato per chi non è bene allenato o soffre di sbalzi di pressione.
Dove acquistare le ciaspole
Adesso sapete quasi tutto quello che c’è da sapere sulle ciaspole! Lo snowshoeing è uno sport divertente, adatto a tutti ed economico, visitando siti di attrezzatura sportiva come Addnature potete facilmente farvi un’idea. Senza contare che viene praticato in alcuni dei luoghi più belli del mondo!
Si inaugura ufficialmente il prossimo 20 settembre The Tree Top Walk, l’emozionante passeggiata nel bosco in Slovenia ad un’altezza di 40 metri, proprio nel cuore della catena montuosa Pohorje, nel nord-est della nazione.
Il The Tree Top Walk è circondato da monti e foreste, con cime che arrivano a 1517 metri, come la montagna Rogla. Una passeggiata unica nel suo genere, che darà l’occasione di far conoscere ai turisti queste montagne con le loro particolarità. Nel percorso si potranno così ammirare le foreste slovene, con possibilità di ammirare gli alberi maestosi dalle radici fino alla cima.
Lunghezza passeggiata nel bosco
Una vista mozzafiato insomma quella che regalerà il The Tree Top Walk, grazie al quale si entrerà all’interno della foresta, nel vero senso della parola, ammirando animali e piante mai visti così da vicino. La passeggiata sarà lunga 1000 metri, con un percorso all’interno della foresta per scoprirla da vicino, e per capire come proteggere un ambiente così prezioso.
Prezzo del biglietto
L’area su cui si sviluppa il The Tree Top Walk non ha barriere architettoniche ed è quindi fruibile da tutti. Il biglietto di ingresso ha un costo di 10 euro ma sono previste riduzioni per minori e gruppi. I bambini fino a 3 anni non pagano. La zona è servita da un grande parcheggio, e c’è possibilità di portare anche gli animali.
Vediamo ora più da vicino le caratteristiche tecniche del The Tree Top Walk:
Lunghezza totale della passerella: 1043 metri
Lunghezza della passerella: 522 metri
Lunghezza della passerella della torre: 521 metri
Altezza della torre di osservazione: 37 metri
Altezza del passaggio pedonale: Fino a 20 metri
Numero di poli: 18
Salita sulla passerella: Max 6% compresa la torre
Entrata della torre: A 14 metri
Diametro della torre: 22 metri
Larghezza del passaggio pedonale: 1,94 metri
Altezza della passerella sul livello del mare: 1517 metri
Il ghiacciaio Pitztal, in Austria, è in questi giorni sotto gli occhi di tutti per le immagini pubblicate dal WWF Austria che immortalano escavatori all’opera mentre scavano e distruggono proprio il ghiacciaio. I due mezzi stanno intaccando la superficie ghiacciata a 3000 metri di quota, e a 3440 metri si sta lavorando per ampliare le piste che partono proprio da quella zona e sono servite dalla cabinovia Wildspitzbahn.
Le ruspe scavano il ghiacciaio per ampliare le piste da sci e scattano le proteste
Tutte le associazioni ambientaliste si sono mosse in difesa del ghiacciaio Pitztal, e definiscono queste azioni come uno scempio in un territorio che solo per il 7% vede uno stato naturale ed incontaminato. Le stesse associazioni si definiscono poi contrarie al progetto di collegamento tra la ski area di Pitztal e Oetztal, che andrebbe appunto a rovinare ghiacciai incontaminati ed ambienti intatti.
Anche il famoso scalatore tedesco Thomas Huber ha voluto riportare la
vicende del ghiacciaio Pitztal sul suo profilo Instagram con una foto
particolare e con un messaggio inequivocabile:
“Questa immagine con l’aquila ha una storia importante… Sì, è stata un’estate insolitamente calda nel Karakorum e guardando indietro alla nostra spedizione, la decisione di ritirarsi è stata quella giusta. Ci sono certamente molte ragioni per l’aumento estremo della temperatura. Alcuni diranno che è un umore della natura. Molti diranno che ci sono già i segni evidenti del riscaldamento globale! Posso riferire dall’esperienza diretta come alpinista: il tempo sta diventando sempre più imprevedibile in montagna, lo zero termico si alza di anno in anno, ci sono enormi frane causate dal dissolvimento del permafrost e i ghiacciai si ritirano drammaticamente! Dopo tutto quello che ho vissuto, è stato terribile vedere queste immagini di scavatori sui nostri ghiacciai alpini che prelevavano il ghiaccio per migliorare e ottimizzare una stazione sciistica. Ero disperato: sembra che ci siamo persi! Ma Nomi Baumgartl dice che c’è una possibilità se cambiamo! “Il legame tra terra e umanità è indissolubile. Lo stato attuale del nostro pianeta riflette solo il pensiero di tutta l’umanità. Ma se cambiamo internamente, anche il mondo e il nostro pianeta cambieranno.”
Lei è il cuore di “EagleWings, proteggere le Alpi”, fotografa e per me l’angelo custode del nostro mondo … Non sta facendo la morale con le sue risposte, ma mostra con le sue immagini la bellezza del nostro mondo. Il simbolo di “EagleWings” è la regina dell’aria! L’aquila è il legame tra uomo e natura! Se proteggiamo tutti l’habitat dell’aquila, miglioreremo contemporaneamente il nostro habitat! È tempo di… #change
Va ricordato che l’Austria ha quasi 3000 funivie e impianti di risalita, ed è al secondo posto nel mondo come infrastrutture sciistiche, dietro solo agli USA. Mentre in tutto il mondo si parla di cambiamenti climatici e scioglimento dei ghiacci, in Austria si procede a tutto questo, con la distruzione di un’area di 64 ettari, per creare nuove piste da sci e nuovo turismo di massa.
Cosa dice il WWF?
Josef Schrank, esperto del WWF, ha dichiarato: “Nelle vicine aree
sciistiche si può già vedere cosa minaccia la montagna incontaminata del
ghiacciaio: un grande sito di costruzione, dove il turismo lavora contro la
natura, invece che con essa. Oltre ad una politica climatica e ambientale
coraggiosa, abbiamo bisogno di un’efficace protezione dei ghiacciai, che venga
attuata senza eccezioni”.
Per il progetto sul ghiacciaio Pitztal sarà pavimentata una riserva,
costruiti edifici e impianti, con la perdita degli habitat alpini; sarà perfino
rimossa una cresta. Robert Renzler, segretario generale dell’Austrian Alpin
Club ammette: “È incomprensibile perché venga accettata una tale distruzione.
I ghiacciai si sciolgono sotto i nostri piedi. Allo stesso tempo, i corsi
d’acqua incontaminati vengono utilizzati per innevare le aree sciistiche dei
ghiacciai e sono stati costruiti dei bacini idrici”.
Il grandissimo comprensorio sciistico Dolomiti Superski promette di essere, anche per la stagione invernale 2019/2020, il meglio dell’intero panorama delle skiarea nazionali. Sono infatti 100 i milioni stanziati per investimenti da fare nell’intero comprensorio per migliorare strutture e servizi, che sono comunque già all’avanguardia.
Apertura e chiusura impianti Dolomiti Superski stagione 2019/2020
Nelle 12 skiarea che compongono il Dolomiti Superski, le 130 società che vi operano hanno quindi deciso di apportare sostanziali modifiche in vista della stagione che inizierà il 30 novembre nei comprensori maggiori di Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Carezza, Arabba/Marmolada, Val di Fiemme/Obereggen, San Martino di Castrozza/Passo Rolle, Alpe Lusia/San Pellegrino e Civetta, mentre in tutti gli altri l’inizio è previsto per la settimana successiva: Alta Badia, Val Gardena/Alpe di Siusi, Val di Fassa e Rio Pusteria-Bressanone. Ricordiamo anche che a seconda delle condizioni meteo del momento, i singoli impianti potrebbero anche decidere di anticipare l’apertura. La fine della stagione è invece previsto tra il 22 marzo e il 5 maggio 2020.
Dolomiti Olimpiche è lo slogan per la stagione sciistica 2019/2020
Va ricordato che la prossima stagione invernale sarà quella che avrà come slogan “Dolomiti Olimpiche“, vista l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali del 2026 a Milano-Cortina, proprio quindi nel territorio delle Dolomiti. In questa stagione poi ci saranno anche le finali di Coppa del Mondo di sci a Cortina, e nel 2021 i Campionati del Mondo invernali, sempre a Cortina.
Come verranno spesi i 100 milioni di euro?
Dei 100 milioni di investimenti, 30 saranno destinati agli impianti di innevamento, per un’esperienza unica da vivere nel Dolomiti Superski. Molto invece verrà fatto per sostituire i vecchi impianti di risalita con strutture più nuove e moderne, alcune piste saranno rimodernate per garantire la sciabilità più a lungo. Già iniziati i lavori per i nuovi impianti a Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena/Alpe di Siusi, Obereggen, 3 Cime Dolomiti e San Martino di Castrozza/Passo Rolle, mentre in tutte le 12 zone del Dolomiti Superski si interverrà negli impianti di innevamento programmato.
In generale possiamo dire che in tutte le 12 zone del Dolomiti Superski si interverrà per la sostituzione dei vecchi impianti (seggiovie e cabinovie), si amplieranno le piste e le si renderà più funzionali e si interverrà sugli impianti di innevamento.
Nel Comune di Fonni, in Sardegna, si trova la stazione sciistica di Bruncuspina, che ha visto lo scorso anno il completamento della seggiovia biposto. La struttura però non è mai entrata in funzione.
Oltre alla famosa seggiovia, la zona di Bruncuspina non ha però visto l’accelerazione di alcune opere di contorno fondamentali, come i parcheggi, il locale per il ristorante e il noleggio, la strada di accesso. L’unica cosa che al momento è in piedi nella zona è appunto la seggiovia.
Ora le amministrazioni iniziano a prevedere un utilizzo destagionalizzato delle strutture, visto anche che da queste parti la neve non cade in maniera copiosa nel corso dell’anno. Non è stato previsto alcun impianto di innevamento programmato, e per il momento la popolazione aspetta invano di tornare a sciare, senza dover spostarsi in altre regioni. Il sindaco di Fonni, Daniela Falconi, ha scritto un lungo post sui social a proposito della questione di Bruncuspina, che riportiamo integralmente:
“Se si cerca bene, ne sono sicura, ci sono tracce del famosissimo “piano neve” di Fonni anche nell’Eneide. O forse era l’Odissea. Boh, chissà. Scherzi a parte, serviva la battuta per rendere l’idea di quanto si parli di questo argomento non solo dalla famosa notte dei tempi ma come, soprattutto adesso che siamo quasi arrivati “al dunque” ci sia attesa, curiosità, voglia che si faccia in fretta. Da cittadina e appassionata viscerale di montagna comprendo benissimo infatti sia l’ansia da apertura ma anche un po’ di pessimismo (dopo tutti questi anni di attesa, è più che comprensibile). Da Amministratrice invece mi impongo non solo la calma, ma anche un fortissimo senso di responsabilità che mi porta a prendere tutto il tempo necessario per fare tutte le scelte giuste e che ci portino a concludere l’opera non solo in tempi ragionevolmente brevi ma soprattutto efficaci dal punto di vista della funzionalità. Anche perché il lavoro grande che è stato fatto dalle amministrazioni che ci hanno preceduto (due comunali e tre regionali più, ovviamente, le attuali) deve essere portato a termine nel migliore dei modi. Ecco perché l’incontro di oggi ha un valore, soprattutto politico, enorme. Tre assessori regionali, Turismo, Ambiente e Lavori Pubblici (non so se a Fonni era mai successo prima) hanno voluto non solo vedere e capire “il Bruncuspina” ma mettersi a disposizione per portare a termine il risultato. Per questo, non solo devo ringraziare la loro disponibilità, ma mi carico – insieme a tutti i compagni di viaggio – di un ulteriore senso di responsabilità per proseguire e rafforzare un percorso iniziato.
Al di là dei dettagli tecnici dei quali si è discusso e che verranno affrontati già dai prossimi giorni il fatto che fossero qui, che abbiano toccato e visto di persona i luoghi, che abbiano capito le enormi potenzialità del nostro territorio è un grande traguardo raggiunto. La montagna non è solo dei fonnesi, la montagna è della Sardegna, è di ogni sardo. E per questo motivo la Regione non solo se ne deve fare carico ma deve costruirci intorno modelli di sviluppo. Quando nevica in montagna, a Fonni e a Desulo, succede qualcosa come se in estate dovessimo andare tutti insieme nella stessa spiaggia. Per questo motivo non solo dobbiamo essere pronti, ma dobbiamo migliorare al massimo infrastrutture, servizi, e forse anche qualche modo di fare. Dobbiamo, appunto, essere preparati e migliorare. Dobbiamo diventare professionisti. Tutti. Non solo sport invernali, ma una serie di interventi che consentiranno che la nostra montagna venga vissuta tutto l’anno e da tutti gli appassionati. Sia sportivi ma anche da chi ha solo bisogno di godere si panorami mozzafiato, silenzio e aria frizzante. Per questo motivo, oltre alla conclusione del rifugio e ad un primo importante intervento sulla strada (per cui c’è già un finanziamento di un Milione di euro) più una serie di interventi in corso su sentieristica e servizi oggi si sono poste delle basi serie per programmare interventi concreti materiali e immateriali. Sia sulla strada, sia su diverse infrastrutture in paese ma anche sulla programmazione di formazione adeguata degli operatori e sulla promozione territoriale.
Ora, vedere la seggiovia praticamente pronta all’uso (verrà collaudata entro settembre) e non poterla probabilmente utilizzare questa stagione o comunque da subito può essere complicato da capire. Ma davvero l’attesa varrà la pena. Questo lo voglio lasciare come messaggio di ottimismo e positività. Si è lavorato, in questi anni, a costruire un piano di gestione (sono stati analizzati ad esempio decine e decine di casi simili al nostro) che possa dare a quell’area una prospettiva di sviluppo seria. Non ci possiamo permettere, e lo dico con fermezza, ne tentennamenti ne errori. Dobbiamo fare le cose bene. Ma soprattutto, e questo dipende non solo dall’Amministrazione ma dall’animo che ogni cittadino fonnese ha sempre dimostrato di avere, si possono costruire davvero intorno alle infrastrutture modelli di sviluppo nuovi, migliori, e che diano opportunità di crescita ad un intero territorio”.
E’ tornato lo spettro di Brocken, fotografato da Monica Capretti sui Monti Sibillini con un’immagine nitida che da qualche giorno sta invadendo siti e giornali. Non stiamo però parlando di fenomeni paranormali come alcuni potrebbero pensare quando sentono la parola “spettro“, ma di un particolare effetto ottico che prende il nome di “gloria solare“.
Che cos’è lo spettro di Brocken anche conosciuto come gloria solare?
Lo spettro di Brocken (o gloria solare) è quindi un particolare fenomeno ottico visibile solo con particolari condizioni atmosferiche che si realizza solo a quote molto elevate, proprio come nel caso del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La luce viene riflessa in direzione della sua fonte a causa di una piccola nuvola di goccioline d’acqua uniformi: si genera così un effetto ottico illusorio che allarga l’ombra della persona che lo sta osservando.
Un fenomeno, questo dello spettro di Brocken, che si genera quando il sole è basso sulle nuvole intorno alla montagna in cui ci si trova. Si crea un alone di luce in cui si vedono nitidamente una serie di anelli di tante dimensioni, che dipendono dalle condizioni atmosferiche, dall’umidità e dall’inclinazione.
Monica Capretti e una fotografa appassionata di montagna, e mentre ha scattato questa foto si trovava sulla cresta che dal Pizzo Tre Vescovi porta a Forcella Angagnola, sui Monti Sibillini. L’altitudine era di circa 1900 metri, ed il sole stava tramontando, visto che erano circa le 17.20.
Mancano esattamente due anni all’apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, e finalmente è stata presentata la mascotte ufficiale che sarà il simbolo che rappresenterà in tutto il mondo questo grande evento. Si chiama Bing Dwen Dwen ed è un panda.
Cosa rappresenta la nuova mascotte di Pechino 2022?
La nuova mascotte di Pechino 2022 rappresenta quindi il panda, animale simbolo della Cina, che il Comitato organizzatore cinese ha presentato nelle scorse ore in una cerimonia alla quale hanno partecipato il vicepremier Han Zheng e il presidente del CIO Thomas Bach. Il panda Bing Dwen Dwen rappresenta i valori che da sempre ispirano le Olimpiadi e nello stesso tempo richiama l’attenzione sull’animale che è a rischio estinzione, e che ormai vive solo in Cina.
Il Sindaco di Pechino Chen Jining ha dichiarato: “Queste mascotte combinano elementi della cultura tradizionale cinese e uno stile moderno e internazionale. oltre a sottolineare le caratteristiche degli sport sul ghiaccio e sulla neve, e quelle della città ospitante. E mostrano chiaramente le aspettative del popolo cinese per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Pechino e il caloroso benvenuto della Cina agli amici di tutto il mondo”.
Presentata anche la mascotte delle paralimpiadi, la lanterna rossa Shuey Rhon Rhon
A Pechino 2022 anche le Paralimpiadi, che avranno invece come simbolo una lanterna rossa, altro simbolo tipico cinese, e che si chiamerà Shuey Rhon Rhon. Le due mascotte sono risultate vincitrici in un concorso internazionale che ha coinvolto 35 paesi e 5800 proposte da tutto il mondo.
Per fornire le migliori esperienze, noi e i nostri partner utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie permetterà a noi e ai nostri partner di elaborare dati personali come il comportamento durante la navigazione o gli ID univoci su questo sito e di mostrare annunci (non) personalizzati. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Clicca qui sotto per acconsentire a quanto sopra o per fare scelte dettagliate. Le tue scelte saranno applicate solamente a questo sito. È possibile modificare le impostazioni in qualsiasi momento, compreso il ritiro del consenso, utilizzando i pulsanti della Cookie Policy o cliccando sul pulsante di gestione del consenso nella parte inferiore dello schermo.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.